Squilibri commerciali , posizione netta sull`estero e Bilancia dei

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CORSO DI POLITICA ECONOMICA
AA 2014-2015
Squilibri commerciali , posizione netta
sull’estero e Bilancia dei pagamenti
DOCENTE
PIERLUIGI MONTALBANO
[email protected]
© P. Montalbano e U. Triulzi 2009
LA CONDIZIONE DI EQUILIBRIO IN UN'ECONOMIA APERTA
In un'economia aperta agli scambi con l'estero, la spesa totale non deve
essere necessariamente pari alla produzione aggregata di beni e servizi,
come nel caso di un'economia chiusa.
Ciò in quanto, un'economia aperta può spendere più di quanto produce,
grazie al ricorso all'indebitamento estero (prendendo a prestito dal
resto del mondo), oppure spendere meno di quanto produce,
impiegando all'estero la produzione in eccesso (concedendo prestiti al
RM)
Dimostrazione:
Y = C + I+G+(X-M)
Y — (C + I+G)=X-M
S-I=X-M
II saldo della bilancia commerciale di un paese corrisponde in pratica
alla differenza tra risparmi e investimenti all'interno del sistema
economico
© P. Montalbano
4. Lo squilibrio dei conti con l'estero (1)
S<I=X<M
deficit commerciale: il sistema economico consuma più di quanto produce e,
pertanto, importa più di quanto esporta. Non sostenibile se non beneficiando di
prestiti concessi dai propri partner esteri (risultato: diminuzione della
"ricchezza estera netta" - differenza fra quanto gli operatori nazionali prestano
e ricevono a prestito dall'estero).
S>I = X>M
surplus commerciale: il sistema economico consuma meno di quanto produce
e, pertanto, esporta più di quanto importa. Ciò è possibile solo finanziando il
disavanzo delle partite correnti dei propri partner esteri tramite la concessione
di crediti all'estero. Si verrà così a determinare un aumento della "ricchezza
estera netta", tramite la concessione di crediti, capaci di compensare il surplus
delle partite correnti.
© P. Montalbano
Economia aperta vs Economia chiusa
Economia chiusa: il risparmio può aumentare solo se aumenta lo stock di
capitale disponibile
Economia aperta: è possibile acquisire ricchezza (prestiti) dall’estero
attraverso il legame esistente tra squilibrio del saldo di bilancia
commerciale e andamento dei flussi finanziari da e per l’estero
In economia aperta, la spesa totale non è necessariamente pari alla
produzione aggregata di beni e servizi (diversamente da economia
chiusa);
un’economia aperta può spendere più di quanto produce (grazie al
ricorso all’indebitamento estero), oppure spendere meno di quanto
produce (impiegando all’estero la produzione in eccesso);
Questa situazione di squilibrio è possibile solo per periodi limitati, nessun
paese può essere debitore o creditore con l’estero all’infinito.
Lo squilibrio nei conti con l’estero, di natura non temporanea, è sempre da
considerare una patologia del sistema.
© P. Montalbano
Spesa e produzione in economia aperta
CA = X – M = Y – (C + I + G )
Quando produzione > spesa domestica,
bilancia commerciale > 0
• Il paese percepisce più reddito dalle esportazioni di quanto ne
spenda in importazioni
• La ricchezza estera netta aumenta
Quando produzione < spesa domestica,
bilancia commerciale < 0
• percepisce meno reddito dalle esportazioni di quanto ne spenda in
importazioni
La ricchezza estera netta diminuisce
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Qual è la relazione fra partite correnti e risparmio
nazionale?
CA = S – I
oppure
I = S – CA
I paesi possono finanziare l’investimento sia risparmiando sia
ricevendo fondi dall’estero, in ammontare pari al disavanzo del
conto corrente
Un disavanzo del conto corrente (CA<0) permette di
mantenere consumi elevati anche con variazioni negative di
reddito. Ciò implica la riduzione della ricchezza estera netta
tramite l’afflusso di prestiti esteri (caso USA)
Un avanzo di conto corrente ( CA > 0) permette di mantenere
elevata la produzione anche in una situazione di carenza di
domanda interna. Ciò implica una variazione positiva della
posizione estera netta, i.e., concessione di prestiti all’estero
(caso Cina)
© P. Montalbano
USA: CA e ricchezza estera netta degli Stati Uniti,
1977–2003
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Posizione netta sull’estero
La posizione patrimoniale sull’estero indica la consistenza delle
attività e delle passività finanziarie (in valuta) di un’economia
verso il resto del mondo;
Lo schema di presentazione della posizione patrimoniale
sull’estero utilizza gli stessi criteri classificatori del conto
finanziario;
La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale
sull’estero sono raccordabili. La variazione della consistenza
delle attività e passività finanziarie sull’estero, intervenuta in un
intervallo di tempo, è attribuibile a:
• flussi finanziari (transazioni di conto finanziario della bilancia dei
pagamenti)
• aggiustamenti di valutazione (relativi alle variazioni dei tassi di cambio
e/o dei prezzi delle attività sottostanti).
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La posizione estera USA è sempre stata di ridotte dimensioni (mai superiore al 10-20% del reddito
nazionale). Gran parte della ricchezza USA è di matrice domestica (circa il 98%)
Prima bilanciata, poi positiva (nel dopo guerra gli USA diventano i principali creditori dei paesi europei) e
poi negativa a partire dagli anni Ottanta del XX sec., con l’accumulo contestuale di deficit commerciali
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La Germania ha invece accumulato una rilevante ricchezza estera netta grazie ai propri surplus commerciali
Al 2010 la posizione netta sull’estero della Germania era prossima al 50% del reddito nazionale (di cui più
della metà accumulati a partire dal 2000), un livello simile a quello registrato nel 1913
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Le superpotenze coloniali incrementano la propria ricchezza estera netta nel XVII e XVII sec.
Alla vigilia della I GM, UK possiede attivi esteri pari a circa due annualità del reddito nazionale
Per poi subire un vero e proprio collasso dopo la seconda GM
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Tali attivi esteri netti permettono a Francia e Regno Unito di mantenere anche un deficit commerciale
strutturale (pari a circa l’1-2% del reddito nazionale).
Tra il 1880 ed il 1914 entrambe ricevono dal resto del mondo beni e servizi di un valore commerciale
nettamente superiore a quello delle loro esportazioni. Tuttavia, tale deficit è più che compensato dai redditi
da capitale estero che ricevono dal resto del mondo, pari a circa il 5% del reddito nazionale lasciando in
fortissimo attivo la bilancia dei pagamenti complessiva.
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La Bilancia dei Pagamenti
Rilevazione sistematica (i.e. un conto) standard di tutte le transazioni tra i
soggetti di un sistema economico ed il resto del mondo in un dato periodo
di tempo
3 Sezioni principali:
Bilancia di conto corrente
• registra i flussi di beni e servizi, prestazioni dei fattori produttivi (redditi
da lavoro e da capitale) e trasferimenti (privati- es. rimesse)
Bilancia di conto capitale
• registra cessioni e acquisizioni di attività intangibili (brevetti, licenze,
diritti d’autore, ecc.; trasferimenti unilaterali in c/capitale da Istituzioni
int.li o settore bancario; trasferimenti pubblici)
Bilancia del conto finanziario
• registra le transazioni di attività finanziarie (Investimenti diretti,
Investimenti di portafoglio, Prestiti privati, Prestiti pubblici, Crediti
commerciali, Derivati finanziari)
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IL SALDO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI
A
BILANCIA DELLE PARTITE CORRENTI
A+B+C
B
BILANCIA DEI MOVIMENTI DI CAPITALE
E CONTO FINANZIARIO
D
(A+B+C)±D
C
ERRORI ED OMISSIONI
SALDO TRANSAZIONI AUTONOME
BILANCIA DEI PAGAMENTI
SALDO TRANSAZIONI
COMPENSATIVE
(CONTO RISERVE UFFICIALI)
SALDO TOTALE
ZERO
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BILANCIA DEI PAGAMENTI ITALIANA
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EFFETTI DELLA POLITICA FISCALE
SULL’EQUILIBRIO ESTERNO
Y = C + I + (G − T ) + ( X − M )
Y − C = I + (G − T ) + ( X − M )
G-T= disavanzo settore pubblico
(fabbisogno finanziario da reperire)
S P = I + (G − T ) + ( X − M )
( S P − I ) = (G − T ) + ( X − M )
Condizione Equilibrio Economia aperta con settore pubblico
(G − T ) = ( S P − I ) − ( X − M )
Teoria dei Deficit Gemelli?
un aumento G o una riduzione T tale da determinare
una situazione di disavanzo pubblico (G>T), se non
finanziata tramite un eccesso S sugli I, deve essere
finanziata dall’estero con aumento degli
investimenti netti dall’estero e conseguente
peggioramento della “ricchezza estera netta” (deficit
BC)
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