Università di Napoli Federico II
Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche
Anno Accademico 2016-2017
Corso di Macroeconomia
Lezione 7
1
L’offerta aggregata
La curva di offerta aggregata descrive gli effetti della
produzione sul livello dei prezzi.
Si ricava dal comportamento dei salari e del prezzi.
Consideriamo dunque le equazioni di determinazione dei salari
e dei prezzi:
W = P e F ( u, z )
P = (1 + µ )W
2
L’offerta aggregata
• Il primo passo è eliminare il salario nominale W dalle due
equazioni. Sostituendo il salario nella seconda con la sua
espressione nella prima si ottiene:
P = P (1 + µ ) F (u, z)
e
• Il secondo passo è sostituire il tasso di disoccupazione u con la
sua espressione in termini di produzione:
U L− N
N
Y
u=
=
= 1−
= 1−
L
L
L
L
3
L’offerta aggregata
La curva di offerta aggregata, AS, è così definita:
Y 

P = P (1 + µ ) F  1 − , z

L 
e
Il livello (effettivo) dei prezzi P dipende dal livello atteso dei prezzi
Pe e dal livello di produzione Y. Dipende anche dal markup, dalla
variabile z e dalla forza lavoro, che qui consideriamo come dati.
4
L’offerta aggregata
Un aumento della produzione provoca un incremento del livello dei
prezzi. Questo effetto è il risultato di quattro passaggi:
1. un aumento di Y porta ad un incremento di N
Y↑ ⇒ N ↑
2. un aumento di N comporta una riduzione della disoccupazione e
quindi anche del tasso di disoccupazione u.
N↑ ⇒ u ↓
3. una minore disoccupazione porta a un aumento dei salari nominali W
u↓ ⇒ W ↑
4. l’aumento di W a sua volta spinge le imprese ad aumentare i prezzi,
provocando un aumento di P
W↑ ⇒ P ↑
5
L’offerta aggregata
Un aumento dei livello atteso dei prezzi Pe si riflette in un aumento
corrispondente del livello effettivo dei prezzi P.
Pe ↑ ⇒ W ↑
Questo effetto opera attraverso il meccanismo di determinazione dei
salari:
1. se chi fissa i salari si aspetta prezzi maggiori in futuro, fisserà salari
nominali più elevati
2. l’aumento del salario nominale a sua volta spingerà le imprese a
richiedere prezzi maggiori per i propri prodotti
W↑ ⇒ P ↑
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L’offerta aggregata
La curva AS ha tre proprietà:
• la curva di offerta aggregata è crescente (relazione positiva tra Y
e P)
• la curva di offerta passa per il punto in corrispondenza del quale
Y=Yn e P=Pe. Abbiamo infatti definito il tasso di disoccupazione
naturale (e quindi la produzione che corrisponde a Yn) come il
tasso per cui P=Pe
• un aumento del livello atteso dei prezzi Pe sposta la curva AS
verso l’alto. Viceversa una riduzione del livello atteso dei prezzi
sposta la curva AS
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L’offerta aggregata
La curva di offerta
aggregata.
Dato il livello atteso dei prezzi,
un aumento della produzione
fa aumentare il livello dei
prezzi. Se la produzione è
uguale al suo livello naturale,
il livello dei prezzi è uguale a
quello atteso.
8
L’offerta aggregata
Gli effetti di un aumento del
livello atteso dei prezzi sulla
curva di offerta aggregata.
Un aumento del livello atteso
dei prezzi sposta la curva di
offerta aggregata verso l’alto.
9
L’offerta aggregata
Sintesi:
 Abbiamo derivato l’equazione di offerta aggregata partendo dalla
determinazione dei salari e dei prezzi sul mercato del lavoro
 La curva AS ci dice che, per un dato livello atteso dei prezzi Pe, il livello dei
prezzi P è una funzione crescente del livello di produzione Y.
 Un aumento del livello atteso dei prezzi Pe sposta la curva ASverso l’alto; una
diminuzione del livello atteso dei prezzi sposta la curva AS verso il basso
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La domanda aggregata
La curva della domanda aggregata descrive gli effetti del livello dei
prezzi sulla produzione. Si ricava dalle condizione di equilibrio nei
mercati reali (IS) e finanziari (LM).
La condizione di equilibrio sul mercato dei beni è la seguente:
IS: Y = C (Y − T ) + I (Y , i ) + G
Mentre quella di equilibrio sui mercati finanziari:
M
LM :
= YL(i )
P
11
La domanda aggregata
La derivazione della curva di
domanda aggregata.
Un aumento del livello dei prezzi riduce
la produzione.
12
La domanda aggregata
La curva AD indica che vi è una relazione negativa tra
produzione e livello dei prezzi: all’aumentare del livello
dei prezzi, M/P si riduce.
Questa contrazione monetaria fa aumentare il tasso di
interesse, che a sua volta provoca una riduzione della
domanda di beni e quindi della produzione.
Questa curva è chiamata curva di domanda aggregata
ed è rappresentata dalla seguente relazione:
M

Y = Y
, G, T 
 P

(+ , + , − )
13
La domanda aggregata
Spostamenti della curva di
domanda aggregata.
Per ogni dato livello dei prezzi, un
aumento della spesa pubblica G fa
aumentare la produzione, spostando
la curva di domanda aggregata verso
destra.
Per ogni dato livello dei prezzi, una
diminuzione dello stock nominale di
moneta M fa diminuire la produzione,
spostando la curva di domanda
aggregata verso sinistra.
14
La domanda aggregata
Riassumendo:
Abbiamo derivato l’equazione di domanda aggregata partendo dalle condizioni
di equilibrio nel mercato dei beni e nei mercati finanziari.
La relazione implica che il livello di produzione è una funzione decrescente del
livello dei prezzi. Essa è rappresentata da una curva decrescente, chiamata
curva di domanda aggregata.
Qualunque variazione di politica fiscale o monetaria – in generale, di qualunque
altra variabile diversa dal livello dei prezzi che sposti la curva IS o la curva LM –
sposta la curva AD.
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L’equilibrio nel breve e nel medio periodo
Consideriamo congiuntamente le equazioni:
AS:
AD:
 Y 
P = P (1 + µ ) F 1 − , z 
 L 
e
M

Y = Y  , G, T 
 P

Per un dato valore di Pe e per dati valori delle variabili di politica fiscale
e monetaria, queste due relazioni determinano i valori di equilibrio
della produzione Y e del livello dei prezzi.
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L’equilibrio nel breve e nel medio periodo
L’equilibrio di breve periodo.
L’equilibro è dato dall’intersezione
tra la curva di domanda aggregata
e quella di offerta aggregata.
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L’equilibrio nel breve periodo
La curva di offerta aggregata AS è tracciata per un dato valore di Pe ed è una
curva crescente.
La curva di domanda aggregata AD è tracciata per dati valori di G, T e M ed è
una curva decrescente.
L’equilibrio si trova in corrispondenza dell’intersezione tra le curve AS e AD.
Per costruzione, nel punto A il mercato dei beni, i mercati finanziari e il
mercato del lavoro sono tutti in equilibrio.
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Dal breve al medio periodo
•
•
•
•
•
Nel punto A la produzione eccede il suo livello naturale e il livello dei prezzi è
maggiore del livello atteso.
I salari nominali saranno fissati in base ad un maggiore livello atteso dei prezzi,
per esempio in Pe’, con Pe’>Pe.
Questo aumento del livello atteso dei prezzi fa spostare verso l’alto la curva AS,
da AS a AS’. L’equilibrio si sposta in A’. La produzione di equilibrio diminuisce
da Y a Y’.
L’aggiustamento non finisce in A’: la produzione Y’ è al di sopra della produzione
naturale Yn, per cui il livello dei prezzi è ancora superiore a Pe. Quindi chi fissa i
salari continua a rivedere al rialzo le proprie aspettative sul livello dei prezzi.
L’aggiustamento finisce quando la curva AS sarà in AS’’ e la produzione uguale a
Yn. In A’’, la produzione di equilibrio è uguale al suo livello naturale, cosicché il
livello dei prezzi è uguale al livello atteso dei prezzi: chi fissa i salari non avrà
più alcuna ragione di cambiare le proprie aspettative.
19
Dal breve al medio periodo
L’aggiustamento della
produzione nel tempo.
Quando la produzione è superiore
al suo livello naturale Yn, la curva
AS si sposta verso l’alto nel
tempo, fino a che la produzione
non ritorna al suo livello naturale.
20
Gli effetti di un’espansione monetaria
Gli effetti dinamici di un’espansione
monetaria.
Un’espansione monetaria fa aumentare
la produzione nel breve periodo, ma
non ha alcun effetto sulla produzione
nel medio periodo.
21
Gli effetti di una espansione monetaria
Gli effetti dinamici di una espansione
monetaria sulla produzione e sul tasso
di interesse.
Un aumento della moneta nominale
inizialmente sposta la LM verso il basso,
riducendo il tasso di interesse e aumentando
la produzione.
Nel corso del tempo, il livello dei prezzi
aumenta, riportando la LM verso l’alto fino a
quando la produzione non è tornata al suo
livello naturale.
22
La neutralità della moneta
• Nel breve periodo un’espansione monetaria provoca un aumento della
produzione, una riduzione del tasso di interesse e un aumento del livello
dei prezzi.
• Nel medio periodo, l’aumento dello stock nominale di moneta si riflette in
un aumento del livello dei prezzi; esso non ha invece alcun effetto sulla
produzione e sul tasso di interesse.
La neutralità della moneta nel medio periodo non significa che la
politica monetaria non possa o non debba essere usata per influenzare la
produzione, ma che non può sostenere un livello di produzione elevato
per sempre.
23
Una riduzione del disavanzo di bilancio pubblico
Gli effetti dinamici di una riduzione
del disavanzo di bilancio.
Inizialmente una riduzione del
disavanzo di bilancio pubblico provoca
un calo della produzione. Nel corso del
tempo, la produzione torna al suo livello
naturale.
24
Gli effetti di una riduzione del disavanzo di bilancio pubblico
Gli effetti dinamici di una riduzione del
disavanzo di bilancio pubblico sulla
produzione e sul tasso di interesse.
Nel breve periodo, la riduzione del disavanzo
riduce la produzione e il tasso di interesse.
Nel medio periodo, la produzione torna al suo
livello naturale, mentre il tasso di interesse
diminuisce ulteriormente.
25
Disavanzo di bilancio, produzione e investimento
•
•
•
Nel breve periodo, una riduzione del disavanzo di bilancio, in assenza di
cambiamenti nella politica monetaria, provoca una diminuzione della produzione e
potrebbe anche ridurre l’investimento (se l’effetto sugli investimenti di una
riduzione del tasso di interesse è maggiore dell’effetto della riduzione della
produzione).
Nel medio periodo, la produzione torna al suo livello naturale, il tasso di interesse è
più basso e quindi una riduzione del disavanzo fa aumentare l’investimento.
Nel lungo periodo, ovvero se si tiene conto dell’accumulazione del capitale, il livello
di produzione dipende dallo stock di capitale presente nell’economia. Se un minor
disavanzo di bilancio provoca un aumento dell’investimento, esso favorirà anche
una maggior accumulazione di capitale e quindi una produzione più elevata.
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Le fluttuazioni del prezzo del petrolio
Il prezzo reale del petrolio negli Stati Uniti e in Europa.
Dal 2000 al 2008 il prezzo del petrolio è aumentato di circa 3 volte in Europa, e di circa 4 volte
negli Stati Uniti
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Effetti sul tasso naturale di disoccupazione
Gli effetti di un aumento del
prezzo del petrolio sul tasso
naturale di disoccupazione.
Un aumento del prezzo del petrolio
aumenta i costi dell’impresa. Il salario
reale si riduce e il tasso naturale di
disoccupazione aumenta.
28
La dinamica dell’aggiustamento
Gli effetti dinamici di un
aumento del prezzo del petrolio.
Nel breve periodo (A’) un aumento
del prezzo del petrolio provoca un
calo della produzione e un aumento
del livello dei prezzi.
Nel medio periodo (A’’), la produzione
diminuisce ulteriormente e il livello
dei prezzi aumenta ulteriormente.
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Breve periodo e medio periodo
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Shock e meccanismi di propagazione
• Le fluttuazioni della produzione (chiamate anche ciclo economico) sono le
variazioni della produzione attorno al suo trend di crescita di lungo periodo
• L’economia è costantemente colpita da shock all’offerta aggregata, alla
domanda aggregata o a entrambe.
• Ogni shock ha effetti dinamici sulla produzione e sulle sue componenti. Questi
effetti dinamici sono chiamati meccanismi di propagazione dello shock.
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