BEATI
Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
Beati quelli che sanno distinguere
una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
Beati quelli che sanno riposare e dormire
senza trovare scuse: diventeranno saggi.
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.
Beati quelli che sono abbastanza intelligenti
per non prendersi sul serio:
saranno apprezzati dai loro vicini.
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
saranno dispensatori di gioia.
Beati sarete voi se saprete guardare
seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.
Beati voi se saprete interpretare sempre con benevolenza
gli atteggiamenti degli altri, anche contro le apparenze:
2
sarete presi per ingenui,
ma questo è il prezzo della Carità.
Beati quelli che pensano prima di agire
e che pregano prima di pensare:
eviteranno tante stupidaggini.
Beati soprattutto voi che saprete riconoscere
il Signore in tutti coloro che vi incontrano:
avrete trovato la vera luce e la vera sapienza.
San Tommaso Moro
Salmo 15
1
2
3
4
5
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se ha giurato a proprio danno,
mantiene la parola;
non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
3
Amos 6,1-7
1
2
3
4
5
6
7
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Questi notabili della prima tra le nazioni,
ai quali si rivolge la casa d’Israele!
Andate a vedere la città di Calne,
da lì andate a Camat, la grande,
e scendete a Gat dei Filistei:
siete voi forse migliori di quei regni
o il loro territorio è più grande del vostro?
Voi credete di ritardare il giorno fatale
e invece affrettate il regno della violenza.
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti
musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
4
GEORGE GRAY
Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì
e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame
di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
E.L. Mastrer
ANTOLOGIA DI SPOON RIVER
5
PREGHIERA PER LA NOSTRA TERRA
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo
profondamente uniti con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
Papa Francesco
LAUDATO SII
6
REGALA CIÒ CHE NON HAI
Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
“Ecco, quello che non ho, te lo dono”.
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua
nella misura in cui
l’avrai regalata agli altri
Alessandro Manzoni
7
Vangelo di Giovanni 17,1-26
1
Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il
Figlio glorifichi te. 2Tu gli hai dato potere su ogni essere
umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che
gli hai dato. 3Questa è la vita eterna: che conoscano te,
l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù
Cristo. 4Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo
l’opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami
davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te
prima che il mondo fosse.
6
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai
dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi
hanno osservato la tua parola.7Ora essi sanno che
tutte le cose che mi hai dato vengono da te,8perché le
parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le
hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da
te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9Io prego
per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che
tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie
sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.
11
Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel
mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo
nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola
cosa, come noi. 12Quand’ero con loro, io li custodivo nel
tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e
nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della
perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io
8
vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo,
perché abbiano in se stessi la pienezza della mia
gioia. 14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha
odiati, perché essi non sono del mondo, come io non
sono del mondo. 15Non prego che tu li tolga dal
mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non
sono del mondo, come io non sono del mondo.
17
Consacrali nella verità. La tua parola è
verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io
ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me
stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.
20
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che
crederanno in me mediante la loro parola: 21perché
tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io
in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che
tu mi hai mandato. 22E la gloria che tu hai dato a me, io
l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi
siamo una sola cosa. 23Io in loro e tu in me, perché siano
perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai
mandato e che li hai amati come hai amato me.
24
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano
anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la
mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai
amato prima della creazione del mondo. 25Padre
giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho
conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai
mandato. 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e
lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai
amato sia in essi e io in loro».
9
LA SEMPLICITÀ
La semplicità è mettersi nudi
davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà
ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi,
di apparire fragili,
di finire alla mercé di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere,
dandogli senso e trasformandoli in energia,
in forza appunto.
Io amo la semplicità
che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente
che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto
con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità,
lì c’è dolcezza,
lì c’è sensibilità,
lì c’è amore.
Alda Merini
10
Genesi 12,1-9
1
Il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
2
Farò di te una grande nazione e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
3
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
4
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il
Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque
anni quando lasciò Carran. 5 Abram prese la moglie Sarài
e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano
acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano
procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan.
Arrivarono nella terra di Canaan 6 e Abram la attraversò
fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè.
Nella terra si trovavano allora i Cananei. 7 Il Signore
apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io
darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo
un altare al Signore che gli era apparso. 8 Di là passò sulle
montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo
Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al
Signore e invocò il nome del Signore. 9 Poi Abram levò
la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.
11
ALLA VITA
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini,
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Nazim Hikmet
12
Salmo 146
1
Alleluia.
Loda il Signore, anima mia:
2
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.
3
Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
4
Esala lo spirito e ritorna alla terra:
in quel giorno svaniscono tutti i suoi
disegni.
5
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
6
che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre,
7
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,
8
il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
9
il Signore protegge i forestieri,
egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
10
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in
generazione.
Alleluia.
13
IL CORPO DI CRISTO
Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere
che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra, cioè
nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo
qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo
trascuri quando soffre per il freddo e la nudità. Colui
che ha detto:“Questo è il mio corpo”, confermando il
fatto con la parola, ha detto anche: “Mi avete visto
affamato e non mi avete dato da mangiare” e “ogni
volta che non avete fatto queste cose a uno dei più
piccoli fra questi, non l’avete fatto neppure a me”.
Il corpo di Cristo che sta sull’altare non ha
bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre
quello che sta fuori ha bisogno di molta cura.
Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo
come egli vuole. Infatti l’onore più gradito, che
possiamo rendere a colui che vogliamo venerare, è
quello che lui stesso vuole, non quello escogitato da
noi.
Che vantaggio può avere Cristo se la mensa del
sacrificio è piena di vasi d’oro, mentre poi muore di
fame nella persona del povero? Prima sazia
l’affamato, e solo in seguito orna l’altare con quello
che rimane. Gli offrirai una calice d’oro e non gli darai
in bicchiere d’acqua? che bisogno c’è di adornare
con veli d’oro il suo altare, se poi non gli offri il
vestito necessario? che guadagno ne ricava egli?
Dimmi: se vedessi uno privo del cibo necessario e,
14
senza curartene, adornassi d’oro solo la sua mensa,
credi che ti ringrazierebbe, o piuttosto non
s’infurierebbe contro di te? e se vedessi uno coperto
di stracci e intirizzito dal freddo, e, trascurando di
vestirlo, gli innalzassi colonne dorate, dicendo che lo
fai in suo onore, non riterrebbe forse di essere
beffeggiato e insultato in modo atroce?
Pensa la stessa cosa di Cristo, quando va errante e
pellegrino, bisognoso di un tetto. Tu rifiuti di
accoglierlo nel pellegrino e adorni invece il
pavimento, le pareti, le colonne e i muri dell’edificio
sacro. Attacchi catene d’argento alle lampade, ma
non vai a visitarlo quando lui è incatenato in carcere.
Dico questo non per vietarvi di procurare tali
addobbi e arredi sacri, ma per esortarvi a offrire,
insieme a questi, anche il necessario aiuto ai poveri,
o, meglio, perché questo sia fatto prima di quello.
Nessuno è mai stato condannato per non aver
cooperato ad abbellire il tempio, ma chi trascura il
povero è destinato alla Geenna, al fuoco
inestinguibile e al supplizio con i demoni. Perciò,
mentre adorni l’ambiente per il culto, non chiudere
il tuo cuore al fratello che soffre. Questo è il tempio
vivo più prezioso di quello.
San Giovanni Crisostomo
15
PREGHIERA
Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso
e la saggezza per capirne la differenza.
Vivendo ogni giorno la vita,
godendo ogni momento,
accettando la fatica come cammino verso la pace,
prendendo questo mondo così come è
e non come io lo vorrei.
Credendo che ogni cosa sarà da Te resa giusta
se mi abbandonerò alla Tua volontà,
così che io possa vivere
ragionevolmente sereno in questa vita,
e estremamente felice
con Te per sempre nella prossima.
16
PREGHIERA PER LA PACE
Signore, noi abbiamo ancora le mani insanguinate
dalle ultime guerre mondiali, così che non ancora tutti
i Popoli hanno potuto stringerle fraternamente fra
loro;
Signore, noi siamo oggi tanto armati come non lo
siamo mai stati nei secoli prima d’ora, e siamo così
carichi di strumenti micidiali da potere, in un istante,
incendiare la terra e distruggere fors’anche l’umanità;
Signore, noi abbiamo fondato lo sviluppo e la
prosperità di molte nostre industrie colossali sulla
demoniaca capacità di produrre armi di tutti i calibri,
e tutte rivolte a uccidere e a sterminare gli uomini
nostri fratelli; così abbiamo stabilito l’equilibrio
crudele della economia di tante Nazioni potenti sul
mercato delle armi alle Nazioni povere, prive di aratri,
di scuole e di ospedali;
Signore, noi abbiamo lasciato che rinascessero in
noi le ideologie, che rendono nemici gli uomini fra
loro: il fanatismo rivoluzionario, l’odio di classe,
l’orgoglio nazionalista, l’esclusivismo razziale, le
emulazioni tribali, gli egoismi commerciali, gli
individualismi gaudenti e indifferenti verso i bisogni
altrui;
Signore, noi ogni giorno ascoltiamo angosciati e
impotenti le notizie di tre guerre, ancora accese nel
mondo;
17
Signore, è vero! noi non camminiamo rettamente!
Signore, guarda tuttavia ai nostri sforzi, inadeguati,
ma sinceri, per la pace nel mondo! Vi sono istituzioni
magnifiche e internazionali; vi sono propositi per il
disarmo e per la trattativa;
Signore, vi sono soprattutto tante tombe che
stringono il cuore, famiglie spezzate dalle guerre, dai
conflitti, dalle repressioni capitali; donne che
piangono, bambini che muoiono; profughi e
prigionieri accasciati sotto il peso della solitudine e
della sofferenza; e vi sono tanti giovani che insorgono
perché la giustizia sia promossa e la concordia sia la
legge delle nuove generazioni;
Signore, Tu lo sai, vi sono anime buone che
operano il bene in silenzio, coraggiosamente,
disinteressatamente e che pregano con cuore pentito
e con cuore innocente; vi sono cristiani, e quanti, o
Signore, nel mondo che vogliono seguire il Tuo
Vangelo e professano il sacrificio e l’amore;
Signore, Agnello di Dio, che togli i peccati del
mondo, dona a noi la pace.
Paolo VI
1 gennaio 1970
18
Salmo 143
1
2
Signore, ascolta la mia preghiera!
Per la tua fedeltà,
porgi l’orecchio alle mie suppliche
e per la tua giustizia rispondimi.
Non entrare in giudizio con il tuo servo:
davanti a te nessun vivente è giusto.
3
Il nemico mi perseguita,
calpesta a terra la mia vita;
mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da gran tempo.
4
In me viene meno il respiro,
dentro di me si raggela il mio cuore.
Ricordo i giorni passati,
ripenso a tutte le tue azioni,
medito sulle opere delle tue mani.
5
6
7
A te protendo le mie mani,
sono davanti a te come terra assetata.
Rispondimi presto, Signore:
mi viene a mancare il respiro.
Non nascondermi il tuo volto:
che io non sia come chi scende nella fossa.
19
8
Al mattino fammi sentire il tuo amore,
perché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te s’innalza l’anima mia.
9
Liberami dai miei nemici, Signore,
in te mi rifugio.
Insegnami a fare la tua volontà,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in una terra piana.
10
11
12
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere;
per la tua giustizia, liberami dall’angoscia.
Per la tua fedeltà stermina i miei nemici,
distruggi quelli che opprimono la mia vita,
perché io sono tuo servo.
20
ASCOLTARE
Il primo servizio che si deve al prossimo è quello
di ascoltarlo. Come l’amore di Dio incomincia con
l’ascoltare la sua Parola, così l’inizio dell’amore per il
fratello sta nell’imparare ad ascoltarlo. E’ per amore
che Dio non solo ci dà la sua Parola, ma ci porge pure
il suo orecchio.
Altrettanto è opera di Dio se siamo capaci di
ascoltare il fratello. I cristiani, e specialmente i
predicatori, credono spesso di dover sempre “offrire”
qualcosa all’altro, quando si trovano con lui; e lo
ritengono come loro unico compito. Dimenticano
che ascoltare può essere un servizio ben più grande
che parlare. Molti uomini cercano un orecchio che
sia pronto ad ascoltarli, ma non lo trovano tra i
cristiani, perché questi parlano pure lì dove
dovrebbero ascoltare.
Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non
saprà neppure più ascoltare Dio; anche di fronte a
Dio sarà sempre lui a parlare. Qui ha inizio la morte
della vita spirituale, ed infine non restano altro che le
chiacchiere spirituali, la condiscendenza fratesca che
soffoca in tante belle parole pie. Chi non sa ascoltare
a lungo e con pazienza parlerà senza toccare
veramente l’altro ed infine non se ne accorgerà
nemmeno più. Chi crede che il suo tempo è troppo
prezioso per essere perso ad ascoltare il prossimo,
21
non avrà mai veramente tempo per Dio e per il
fratello, ma sempre e solo per se stesso, per le sue
proprie parole e per il suoi progetti...
C’è un modo di ascoltare impaziente e distratto,
che disprezza il fratello e aspetta solo di poter
finalmente prendere la parola e liberarsi dell’altro.
Questo non è compiere la propria missione, e
certamente anche qui nel nostro atteggiamento
verso il fratello si rispecchia il nostro rapporto con
Dio. Se noi non riusciamo più a porgere il nostro
orecchio al fratello in cose piccole, non c’è da
meravigliarsi se non siamo più capaci di dedicarci al
massimo tra i servizi consistenti nell’ascoltare,
affidatoci da Dio, cioè quello di ascoltare la
confessione del fratello.
Il mondo pagano sa, oggi, che spesso si può
aiutare un altro solo ascoltandolo seriamente,
avendo riconosciuto questo, vi ha impostato una
propria cura d’anime laica, alla quale accorrono
numerosi gli uomini, anche i cristiani. Ma i cristiani
hanno dimenticato che il compito dell’ascoltare è
stato loro affidato da Colui il quale è l’uditore per
eccellenza, alla cui opera essi sono chiamati a
collaborare.
Dobbiamo ascoltare con l’orecchio di Dio,
affinché ci sia dato di parlare con la Parola di Dio.
Dietrich Bonhoeffer
VITA COMUNE
22
Vangelo di Luca 16,19-31
19
C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di
porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti
banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua
porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con
quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani
che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il
povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad
Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli
inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano
Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse:
«Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a
intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la
lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma».
25
Ma Abramo rispose: «Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu
hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in
questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai
tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un
grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da
voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi».
27
E quello replicò: «Allora, padre, ti prego di mandare
Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli.
Li ammonisca severamente, perché non vengano
anch’essi in questo luogo di tormento». 29Ma Abramo
rispose: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro». 30E lui
replicò: «No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno
andrà da loro, si convertiranno». 31Abramo rispose: «Se
non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi
neanche se uno risorgesse dai morti».
23
AMICO
Signore, fammi buon amico di tutti,
fa’ che la mia persona ispiri fiducia:
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce lontano da Te,
a chi vorrebbe cominciare
e non se ne sente capace.
Signore aiutami,
perché non passi accanto a nessuno
con il volto indifferente,
con il cuore chiuso,
con il passo affrettato.
Signore aiutami ad accorgermi subito:
di quelli che mi stanno accanto,
di quelli che sono preoccupati e disorientati,
di quelli che soffrono senza mostrarlo,
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.
Signore, dammi una sensibilità
che sappia andare incontro ai cuori.
Signore, liberami dall’egoismo,
perché Ti possa servire,
perché Ti possa amare,
perché Ti possa ascoltare
in ogni fratello che mi fai incontrare.
Federico Ozanam
24
Libro della Sapienza 9,1-6.9-11
1
2
3
4
5
«Dio dei padri e Signore della misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
e con la tua sapienza hai formato l’uomo
perché dominasse sulle creature che tu hai fatto,
e governasse il mondo con santità e giustizia
ed esercitasse il giudizio con animo retto,
dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono,
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava,
uomo debole e dalla vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
6
Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto,
privo della sapienza che viene da te,
sarebbe stimato un nulla.
9
Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
lei sa quel che piace ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
10
11
Ella infatti tutto conosce e tutto comprende:
mi guiderà con prudenza nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
25
IL DIGIUNO
Signore, fa’ digiunare il nostro cuore: che sappia
rinunciare a tutto quello che l’allontana dal tuo amore,
Signore, e che si unisca a Te più esclusivamente e più
sinceramente.
Fa’ digiunare il nostro orgoglio, tutte le nostre
pretese, le nostre rivendicazioni, rendendoci più umili
e infondendo in noi come unica ambizione, quella di
servirTi.
Fa’ digiunare le nostre passioni, la nostra fame di
piacere, la nostra sete di ricchezza, il possesso avido e
l’azione violenta; che nostro solo desiderio sia di
piacere a Te in tutto.
Fa’ digiunare il nostro “io”, troppo centrato su se
stesso, egoista indurito, che vuol trarre solo il suo
vantaggio: che sappia dimenticarsi, nascondersi,
donarsi.
Fa’ digiunare la nostra lingua, spesso troppo
agitata, troppo rapida nelle sue repliche, severa nei
giudizi, offensiva o sprezzante: fa’ che esprima solo
stima e bontà. Che il digiuno dell’anima, con tutti i
nostri sforzi per migliorarci, possa salire verso di Te
come offerta gradita, meritarci una gioia più pura, più
profonda. Amen.
Jean Galot
26
IL MEGLIO
Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore piccola saggina
sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio.
Se non puoi essere una via maestra
sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Cerca di scoprire il disegno
che sei chiamato ad essere,
poi mettiti a realizzarlo nella vita.
Martin Luther King
27
Vangelo di Luca 6,27-38
27
Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici,
fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro
che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano
male. 29 A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra;
a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la
tunica. 30 Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose
tue, non chiederle indietro. 31 E come volete che gli
uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se
amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è
dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano.
33
E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi,
quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno
lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere,
quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori
concedono prestiti ai peccatori per riceverne
altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene
e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa
sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è
benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è
misericordioso.
37
Non giudicate e non sarete giudicati; non
condannate e non sarete condannati; perdonate e
sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura
buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel
grembo, perché con la misura con la quale misurate,
sarà misurato a voi in cambio».
28
SANTA MARIA COMPAGNA DI VIAGGIO
Santa Maria,
Madre tenera e forte,
nostra compagna di viaggio sulle strade della vita,
ogni volta che contempliamo
le grandi cose che l’Onnipotente ha fatto in te,
proviamo una così viva malinconia
per le nostre lentezze,
che sentiamo il bisogno di allungare il passo
per camminarti vicino.
Asseconda, pertanto, il nostro desiderio
di prenderti per mano,
e accelera le nostre cadenze
di camminatori un po’ stanchi.
Divenuti anche noi pellegrini nella fede,
non solo cercheremo il volto del Signore,
ma, contemplandoti quale icona della
sollecitudine umana verso coloro che
si trovano nel bisogno,
raggiungeremo in fretta “la città”
recandole gli stessi frutti di gioia
che tu portasti un giorno a Elisabetta lontana.
Tonino Bello
29
PRIMA DI TUTTO
Non vivere su questa terra come un estraneo
o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto: credi nell’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto: ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola,
ma prima di tutto:
senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l’ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto: a piene mani ti dia gioia l’uomo!
Nazim Hikmet
30
LA PAROLA IN PILLOLE
3 Senti la voglia di ringraziare?
Leggi: Sal 116 (114-115)
3 Ti viene voglia di lasciarti andare?
Leggi: Fil 4,4-9
3 Fai fatica a perdonare?
Leggi: Mt 18,15-35
3 Ti scandalizza che il credente sia provato?
Leggi: Sir 2,1-11
3 Non sai come pregare?
Leggi: Mt 6, 5-15
3 Ti scoraggia la tua debolezza?
Leggi: Mt 26,69-75
3 Sei caduto in basso?
Leggi: Sal 130 (129)
3 Hai paura del futuro?
Leggi: Mt 6,25-34
3 Sei arrabbiato perché gli ingiusti trionfano?
Leggi: Sal 73 (72)
31
3 Non hai pazienza?
Leggi: Gc 5,7-11
3 Cerchi l’amore vero?
Leggi: 1Gv 4,7-21
3 Vorresti essere libero?
Leggi: Gal 5,13-26 oppure Rom 8,14-17
3 Hai perso la fiducia in te stesso?
Leggi: Is 43,1-5
3 Pensi che non ci sia più nulla da fare?
Leggi: Ez 37,1-14
3 Godi lo stupore di una notte stellata?
Leggi: Sal 8
3 Ti affascina la bellezza del creato?
Leggi: Dn 3,52-90
3 Vorresti vendicarti?
Leggi: Mt 5,38-48
32
Al mattino
Benedictus (Lc 1, 68-79)
Benedetto il Signore Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dei nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Cosi egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.
Gloria al Padre...
33
A metà del giorno
Angelus
L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria.
Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.
Ave Maria...
Ecco , sono la serva del Signore.
Sia fatto a me secondo la tua parola.
Ave Maria...
E il verbo si e’ fatto carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
Ave Maria...
Prega per noi Santa Madre di DIO.
e saremo degni delle promesse di Cristo
Preghiamo.
Infondi o Padre nel nostro spirito la tua grazia,
Tu che all’annuncio dell’Angelo
ci hai rivelato l’incarnazione del tuo figlio,
per la sua passione e la sua Croce
guidaci alla gloria della resurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
34
Alla sera
Magnificat (Lc 1, 46-55)
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre...
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Alla fine del giorno
Nunc dimittis (Lc 2, 29-32)
Ora lascia, o Signore che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele.
Gloria al Padre...
Salmo 133
Orgoglio non gonfia il mio cuore,
superbia non turba il mio sguardo,
non vado in cerca di gloria,
di grandi imprese, Signore.
Tranquillo e sereno mi sento,
un bimbo in braccio a sua madre,
un bimbo svezzato è il mio cuore:
in Dio speri sempre Israele!
Traduzione di D.M. Turoldo
Impaginazione - Vita Trentina Editrice sc - Trento
Via S. G. Bosco, 5 - 38122 Trento
[email protected] - www.vitatrentina.it
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