verso un anello ferroviario tra i paesi del mediterraneo

Torino Lione
Perpignan Figueras
Linea
AAVV ToSa
PONTE
STRETTO
ME
AS Mare
SPA-ALG
Interconnessione ferr
MAR-ALG
AS Mare
ITA-ALG
AS Mare
ITA-TUN
Interconnessione ferr
ALG-TUN
VERSO UN ANELLO FERROVIARIO DI
INTERCONNESSIONE TRA I PAESI DEL MEDITERRANEO
OCCIDENTALE
VERS UNE BOUCLE FERROVIAIRE D’INTERCONNEXION ENTRE
LES PAYS DE LA MEDITERRANEE OCCIDENTALE
Roma, Dicembre 2014
Rome, Décembre 2014
-1CET
Centro studi Economia e Territorio
Résumé
La coopération renforcée entre les pays de la Méditerranée entamée avec le processus de Barcelone a été
récemment relancée dans le Summit de Paris dans le quel l’idée de l’Unione pour la Méditeranéee (UMP) a été
proposée. Cette Union a parmi ses objectifs le développement des autoroutes de la mer, la modernisation de la
connexion ferroviaire trans-maghrébine, ainsi que la création d’un axe autoroutier côtier entre Maroc, Algérie et
Tunisie.
Ces objectifs s’appuient sur un cadre de coopération établi depuis longtemps, qui a essentiellement produit des
éléments de diagnostique de la situation, sans la réalisation de projets concrétisant les objectifs politiques
plusieurs fois réitérés.
C’est le cas, par exemple, du projet EuroMed Transport de la Commission Européenne, qui a produit un Plan
d’action régionale des transport dans la Méditerranée, avec une analyse détaillé de la demande et de l’offre de
transport dans la région.
En particulier, les analyses montrent que la partie occidentale de la Méditerranée est une zone très intéressant en
termes de flux de transport (85 millions de tonnes / an d’échange entre pays de la côté nord et sud, données
Eurostat), et bénéficie d’une coopération institutionnelle dès 1995 constituée par le Groupement des Ministres
des Transport de la Méditerranée Occidentale (GTMO) rassemblant dix pays dont 5 Européens et 5 Africains.
Dans le secteur ferroviaire, le développement du système dans la région méditerranéenne occidentale présente
les défis suivants :
 Interconnexions des infrastructures (notamment entre les pays de l’Afrique du Nord) ;
 Développement des services ferroviaires internationaux, qui sont très limités dans la partie
africaine de la région ;
 Amélioration de l’accessibilité ferroviaires aux ports, afin de réaliser une boucle intégrée
plurimodale rail – mer entre les 6 pays de la coté méditerranéenne ;
 Evolution du modèle de gestion des réseaux et de service, afin d’améliorer la productivité et
l’efficience, aussi en partenariat avec les opérateurs ferroviaires européens.
Les longueurs des parcours Maghreb – Europe occidentale, le volume important des flux entre Afrique du Nord
et Europe, et les contraintes de durabilité désormais incontournable encouragent l’utilisation du transport
ferroviaire, évidemment dans un cadre de transport intermodal avec le système maritime.
De ce point de vue, la localisation géographique de l’Italie et les performances de ses ports justifient l’idée de
réaliser des liaisons ferro-maritimes avec des modèles d’exploitation innovateurs, par exemple en
transférant le concept de transport de semi-remorques intermodaux chargé sur les autoroutes de la mer Algérie
– Italie et Tunisie – Italie, qui, une fois débarqués dans les ports italiens, pourraient poursuivre le voyage par
train jusqu’à la zone de destination finale (et vice-versa).
Coté pays de l’Afrique du Nord, cela implique le développement des infrastructures portuaires et des plateformes
logistiques liées à ces ports.
Il ya donc lieu de réaliser une étude de marché mettant en évidence les flux de marchandises actuels et
futures, les infrastructures ferroviaires et portuaires existantes et envisagées, les accords et les lignes de
financement utilisables pour des investissements sur les infrastructures de la région, la faisabilité de services de
transport integrés ferroviaires et maritime pour la connexion Europe – Italie – Maghreb, les opportunité de
coopération Italie – Maghreb dans le domaine ferroviaire ainsi que le secteur de business à développer et les
action à réaliser.
Premessa
-2CET
Centro studi Economia e Territorio
La cooperazione rafforzata tra i paesi del Mediterraneo avviata con il processo di
Barcellona è stata recentemente rilanciata dal Summit di Parigi nel quale è stata lanciata
l’idea dell’Unione per il Mediterraneo. Tale Unione ha, tra i propri obiettivi, lo sviluppo delle
autostrade del mare, la modernizzazione della connessione ferroviaria transmagrebina e la
creazione di un asse autostradale costiero tra Marocco, Algeria e Tunisia.
Tali obiettivi si appoggiano su un quadro di cooperazione stabilito da lungo tempo, che però
finora ha prodotto essenzialmente elementi di diagnosi della situazione, senza la realizzazione
di progetti che sostanzino gli obiettivi politici più volte delineati.
Il progetto EuroMed Transport lanciato dalla Commissione Europea ha, ad esempio,
sviluppato una diagnosi dei trasporti nell’area ed elaborato un Piano d’azione regionale dei
trasporti che contiene misure di tipo politico, istituzionale ed infrastrutturale per promuovere
l’integrazione economica regionale anche in vista della creazione di un’area mediterranea di
libero scambio.
Dal punto di vista trasportistico, il cuore del progetto sono le autostrade del mare rispetto
alle quali è cruciale il tema dell’accessibilità stradale e ferroviaria ai porti. Lo sviluppo delle
connessioni ferroviarie nella regione mediterranea costituisce comunque un
elemento del piano d’azione.
La rete ferroviaria della regione mediterranea
(da Euromed, Developing regional MEDA rail interconnections, Dubai, 28-29 novembre 2006)
Gli studi effettuati hanno constatato la scarsità di offerta e di domanda di trasporto
internazionale tra i paesi della parte meridionale ed orientale del mediterraneo. Una parte
significativa della rete ferroviaria di tali paesi non è interoperabile a causa delle differenze, ad
esempio, di scartamento; inoltre l’intero territorio della Libia è privo di rete ferroviaria (anche
se è stato lanciato un programma di sviluppo).
-3CET
Centro studi Economia e Territorio
Solo tre relazioni internazionali sono attualmente operative (Algeria – Tunisia, Siria –
Giordania a scartamento ridotto, Siria – Turchia), con livelli di esercizio piuttosto bassi
(nell’ordine di 1 treno merci a settimana). Difficoltà tecniche e politiche hanno determinato
scarsità di collegamenti anche in presenza dell’interconnessione ferroviaria (ad esempio nel
caso Marocco – Algeria).
I traffici merci esistenti sono prevalentemente di rinfuse, su distanze relativamente brevi (z
200 km). Il trasporto intermodale è poco o per nulla sviluppato.
La domanda di trasporto ferroviario nella parte meridionale ed orientale del mediterraneo è
stagnante da molti anni, con l’eccezione del Marocco.
Il Mediterraneo occidentale
La parte occidentale del Mediterraneo costituisce un ambito geografico sub-regionale di
notevole interesse dal punto di vista trasportistico, in ragione dell’entità dei flussi tra il lato
europeo e quello africano, da un lato, e dell’esistenza di un quadro di cooperazione settoriale
ormai consolidato, d’altro lato.
Per quanto riguarda il primo punto, il commercio internazionale sub-regionale tra nord e sud
ammonta a quasi 85 milioni di tonnellate / anno (dati Eurostat per il 2005), per l’80%
nel senso sud – nord. Il valore economico di tali flussi è pari a quasi 50 miliardi di Euro.
Va comunque rilevato che oltre a tali scambi tra i paesi costieri, l’area è potenzialmente
interessata anche dai traffici tra gli altri paesi dell’Europa centro-occidentale ed il Maghreb.
Una cooperazione istituzionale a livello sub-regionale esiste dal 1995, attraverso il Gruppo
dei Ministri dei Trasporti del Mediterraneo Occidentale (GTMO) che raccoglie
attualmente 10 paesi di cui 5 europei (Spagna, Portogallo, Francia, Italia e Malta) e 5 africani
(Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia). Nell’ultimo meeting di Marzo 2007 a Tunisi
sono state definite le priorità per la cooperazione nel settore tra le quali:
-
Definizione e sviluppo di una rete di trasporto multimodale nell’area, con attenzione
particolare ai collegamenti con la rete TEN-T;
-
Ricerca di metodi vantaggiosi per il finanziamento delle infrastrutture;
-
Upgrading gestionale delle società di esercizio dei servizi di trasporto.
Lo scenario futuro
Le sfide per lo sviluppo delle ferrovie nel Mediterraneo occidentale appaiono le seguenti:
-
interconnessione infrastrutturale, con particolare riferimento a quelle tra i paesi
del nord Africa e, eventualmente, tra Spagna e Marocco (il potenziamento delle
interconnessioni Spagna – Francia e Francia – Italia è già in corso o è comunque
previsto), in un’ottica di interoperabilità;
-4CET
Centro studi Economia e Territorio
-
sviluppo dell’offerta di servizi di trasporto ferroviari internazionali, oggi
carenti nella parte africana dell’area;
-
potenziamento dell’accessibilità ferroviaria ai porti, in un’ottica di anello
integrato pluri-modale ferro-mare tra i 6 paesi della regione;
-
evoluzione del modello gestionale delle reti e dei servizi ferroviari in un’ottica di
produttività ed efficienza, anche attraverso partnership con compagnie ferroviarie
europee che hanno già attraversato la fase di ristrutturazione aziendale e di
liberalizzazione;
Il tema dell’interconnessione, di cui al primo punto, vede oggi in campo una strategia di
collegamento Europa Centrale/Settentrionale – Maghreb nel quadro del progetto
FERRMED Reno – Rodano – Mediterraneo Occidentale.
L’ipotesi di interconnessione del progetto FERRMED (da www.ferrmed.com)
Questa ipotesi, che vede tra i sostenitori alcune realtà portuali importanti del mediterraneo
come Algeciras, Valencia, Marsiglia, appare come poco plausibile dal punto di vista
infrastrutturale, in quanto identifica come asse principale la linea costiera spagnola che a sud
di Valencia presenta limiti consistenti in termini di prestazioni e capacità. Tuttavia fa
emergere la volontà di alcuni operatori logistici, economici e del trasporto di sviluppare i
collegamenti su ferro verso il Magreb attorno al Mediterraneo, privilegiando fortemente l’asse
via Francia e Spagna a scapito di quello attraverso l’Italia.
-5CET
Centro studi Economia e Territorio
Il ruolo del sistema ferroviario italiano e le sue prospettive
Dal punto di vista della domanda di collegamenti, i flussi piuttosto consistenti tra Maghreb e
Europa occidentale spiegano l’attenzione crescente per lo sviluppo di collegamenti efficienti
tra queste due aree anche attraverso la modalità ferroviaria. La lunghezza dei percorsi e le
necessità di tener conto dei vincoli di sostenibilità ambientale portano, infatti, a considerare
necessario un maggiore utilizzo anche del trasporto su rotaia, pur ovviamente in un’ottica di
intermodalità con il trasporto marittimo.
Da questo punto di vista, la collocazione geografica dell’Italia, e la presenza di alcuni porti
performanti nella parte centro-meridionale del paese, rendono concreta l’ipotesi di realizzare
collegamenti ferroviari con modelli di servizio innovativi che sfruttino l’integrazione
ferrovia – mare. Si potrebbe, ad esempio, estendere il concetto del trasporto di semirimorchi
intermodali mare – ferro similarmente a quanto realizzato per i flussi Turchia – Europa
centrale via Trieste. I semirimorchi caricati sulle “autostrade del mare” Algeria – Italia e
Tunisia –Italia potrebbero quindi, una volta sbarcati sui porti italiani, proseguire il loro
viaggio su treno fino alle zone di destinazione finale (e viceversa).
In funzione dello sviluppo dei collegamenti ferroviari transmaghrebini, l’afflusso dei
semirimorchi ai porti nord-africani potrebbe poi essere trasferito parzialmente su ferro, specie
per quelli con origine più distante dai porti stessi. Ciò richiederà lo sviluppo di piattaforme
di interscambio strada – rotaia attualmente piuttosto carenti, che potranno diventare dei
poli di sviluppo con rilevanti ricadute anche in termini di valorizzazione immobiliare.
La realizzazione dei collegamenti sopra-menzionati potrà vedere un ruolo rilevante per le
ferrovie italiane, tanto dal punto di vista infrastrutturale (miglioramento delle
interconnessioni ferroviarie con i porti; assistenza tecnica e, in prospettiva, cooperazione
gestionale per le piattaforme di interscambio in nord Africa) che dell’esercizio dei servizi
ferroviari per la movimentazione dei flussi menzionati (partnership con gli operatori
marittimi e portuali; definizione di soluzioni integrate da proporre al mercato).
Proposta di approccio operativo
Redigere uno studio di mercato che ponga in evidenza :
 flussi di merci attuali e prospettici nell’area del Medocc, con valutazione del potenziale
di crescita
 infrastrutture ferro-mare esistenti, cantierate, progetti futuri e futuribili;
 accordi di area esistenti e linee di finanziamento per investimenti infrastrutturali;
 fattibilità di soluzioni di trasporto integrate ferro – mare innovative per la connessione
Europa – Italia – Maghreb;
 opportunità per una possibile cooperazione ferroviaria Italia – Maghreb in generale in
campo ferroviario (esportazione di know-how sotto forma di assistenza tecnica) o con
particolare riferimento anche alla gestione in joint venture di infrastrutture, ad
esempio, di terminal portuali in Nord Africa (come già avvenuto a Genova) o delle reti
ferroviarie;
 potenziale sviluppo di aree di business e action plan
-6CET
Centro studi Economia e Territorio