Il Diario di Virginia Woolf

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PierPan
Il Diario di Virginia Woolf
Corsera nazionale Lun, 06/02/2006, pag. 027
Sezione: TERZA PAGINA, Redazione: CULTURA
DIARIO INTIMO
Woolf, un congedo con il merluzzo
Corsera nazionale Lun, 06/02/2006, pag. 027
Sezione: TERZA PAGINA, Redazione: CULTURA
DIARIO INTIMO
Woolf, un congedo con il merluzzo
di: Panza Pierluigi
Virginia Woolf concluse la sua attività di scrittrice domenica 8 marzo 1941, venti giorni prima di togliersi la vita, parlando di
merluzzo e di salsicce. Le ultime parole del diario che compilava nella quotidiana mezz' ora dopo il tè lasciano «a bocca
aperta» se si pensa al ritratto che della scrittrice emerge dall' appassionato film «The Hours», ovvero quella di una
straordinaria ammalata capace di gesti autolesionistici e in disperata ricerca di un amore che, in realtà, non sapeva
riconoscere quando c' era. «Tenersi occupati è essenziale. E ora, con un certo piacere, mi accorgo che sono le sette e
devo preparare la cena. Merluzzo e salsicce. Credo sia vero che, scrivendone, ci si renda in qualche modo padroni del
merluzzo e delle salsicce». Una frase nemmeno troppo da «Desperate Housewives». Eppure, dopo il merluzzo venne la
fine. Della scrittura e della vita.
Non è che una nuova pubblicazione del «Diario di una scrittrice» (minimum fax, pp.466, euro 12,50) - raccolta parziale
degli appunti quotidiani pubblicati in prima edizione da Leonard Woolf otto anni dopo la scomparsa della «Signora
Dalloway» - possa rivoluzionare l' interpretazione della Woolf, ma consente di ristudiarne la sua figura collocandola nelle
dinamiche di una paziente borderline.
Denigrata dal critico Walter Allen negli anni Cinquanta («scrittrice limitata»), esaltata poi come «leader del Modernismo»,
la rilettura della sua vita dai 36 ai 59 anni offre materiale agli esperti dei disturbi della personalità. «Ho i miei alti e bassi»
riconosceva lei stessa il 21 dicembre del ' 24, che sono sintetizzabili in vertiginosi cambi d' umore. Gioisce dal liberarsi
dalla donne delle pulizie, teme che «Le onde» non vendano più di 2000 copie, è ossessionata dai soldi Parlando di E. M.
Forster dice che ha l' impressione «che si ritragga davanti a me perché sono una donna intelligente al passo coi tempi»;
Byron vorrebbe «tagliarlo con il tagliacarte»; vive la rivalità con Joyce come un contrasto sociale. E dalle pagine emerge
anche il timore che i nazisti possano invadere l' Inghilterra e per questo lei e Leonard, che era ebreo, tenevano «della
benzina in garage per il suicidio».
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