LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE
OSPEDALE PADRE PIO DI BRACCIANO
NUOVO LABORATORIO ANALISI
RELAZIONE GENERALE
E SPECIALISTICHE
PROGETTO ESECUTIVO
M.T.C. S.p.A.
Ospedale Padre Pio di Bracciano
Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo
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Analisi dell'intervento
L'0spedale Padre Pio di Bracciano è un edificio articolato su 5 livelli all'interno di un lotto di
circa 40.000mq ed è localizzato in via Santa Lucia 3 in posizione facilmente raggiungibile
dalle arterie principali di comunicazione del territorio, in particolare dalla BraccianenseClaudia.
Con Decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio n.U0080 del 30 settembre
2010 è stata disposta la “riorganizzazione della rete ospedaliera regionale” ed in
particolare, nell'allegato B al DCA medesimo “Interventi di riconversione/riqualificazione
delle strutture pubbliche oggetto della riorganizzazione della rete ospedaliera”, è stata
disposta la riconversione dell'Ospedale Padre Pio di Bracciano in Ospedale Distrettuale di
II livello (tipo B). Nella logica della riorganizzazione aziendale dei laboratori e con
riferimento all’intervenuta disposizione regionale sulla classificazione degli stessi
nell’intero territorio, il laboratorio in esame è stato ricollocato e riprogettato con il “livello di
urgenza”.
Attualmente il laboratorio analisi dell'ospedale è situato al piano quarto lontano dal centro
prelievi e quindi anche dagli utenti ed operatori, è quindi indispensabile la riconfigurazione
del servizio in aree di maggiore fruibilità. L'area individuata è al piano terra e si sviluppa su
di una superficie pari a circa 400mq. La nuova ubicazione permette di avere due ingressi
separati: uno a diretto contatto con gli spazi ambulatoriali posti al piano terra ed il secondo
ingresso dall'esterno dell'edificio.
L'ingresso interno sarà dedicato all'accesso per utenti ed introdurrà all'area dedicata al
punto prelievi, l'accesso dall'esterno sarà principalmente utilizzato per l'ingresso degli
operatori e del materiale d'uso.
I locali individuati sono allo stato attuale parzialmente occupati da servizi ambulatoriali che
verranno dislocati in altre aree libere all'interno dell'ospedale per lasciare spazio alla
nuova realizzazione.
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Il nuovo laboratorio analisi è strutturato in tre macro aree principali composte dalle
seguenti destinazioni d'uso:

Area ambulatoriale e prelievi
dal connettivo ed attesa del presidio ospedaliero si accede al punto prelievi. L'accesso
all'area prelievi è diretto da una sala di attesa, da questa si ha accesso all'accettazione ed
alla stanza prelievi dotata di servizio igienico. Questa area è a diretto contatto con la zona
di amministrazione dedicata all'arrivo dei campioni con due depositi di servizio.

Area laboratori
dall'ingresso utenti al centro prelievi si sviluppa un corridoio centrale che separa l'area
laboratori dall'area dei servizi del personale.
I laboratori sono composti da due aree dedicate alla sierologia ed alla chimica di circa 40
mq, a seguire il laboratorio di ematologia, il laboratorio urine e proteine con vuota e, il
laboratorio di batteriologia.
Tutte le quattro aree dei laboratori sono dotate di banconi fissi con ripiano in Corian, o
prodotti similari, dove trovano alloggiamento i lavabi da laboratorio ad incasso ed il nastro
trasportatore. Ogni spazio dei laboratori ha pareti libere al fine di consentire il
posizionamento dei macchinari non da banco. I laboratori di sierologia, chimica ed
ematologia sono dotati di un bancone fisso posto in posizione centrale con ripiani in
Corian, o prodotti similari.
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
Area personale e servizi
Un ulteriore ingresso è posto sul lato est dell'edificio, con accesso diretto dall'esterno.
Questo accesso è ad uso esclusivo del personale sia per quanto agli operatori del
laboratorio analisi sia per quanto al carico e scarico di materiale di consumo. Per questo
motivo sono stati collocati due ampi depositi per lo stoccaggio del materiale in testata est
per poi avere sul lato opposto dei laboratori lungo il connettivo tutte le destinazioni d'uso a
servizio del personale: spogliatoi con servizi igienici del personale, stanza tecnici, stanza
medici e stanza primario. In posizione baricentrica lungo il corridoio è ubicato un vano
scala che costituisce la via di fuga centrale dell'intero reparto.
Le destinazioni d'uso presenti all'interno del laboratorio analisi di nuova costruzioni sono
quindi le seguenti:

accettazione

deposito

stanze prelievi

deposito Rifiuti

wcH prelievi

spogliatoi personale,

area amministrazione

lab. Sierologia

area tecnica impianti tecnologici

lab. Chimica

area tecnica frigoriferi

lab. Ematologia

stanza tecnici

deposito ematologia

stanza medici

lab. Urine e proteine

stanza primario

vuota lab. Urine e proteine

deposito

lab. Batteriologia

deposito

ingresso personale
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uomini/donne, con wcH
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Progettazione architettonica
L'area destinata al nuovo laboratorio analisi è composta da un corridoio centrale con
andamento doppio. La conformazione degli spazi esistenti e la varietà di destinazioni
d'uso presenti nell'area d'intervento hanno reso necessario un intervento di demolizione e
ricostruzione dell'intera ala del presidio ospedaliero.
Pianta stato attuale
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In particolare si è voluto dare un maggiore ordine alla configurazione dello stato attuale
con l'inserimento di un corridoio rettilineo consentendo, vista la maglia strutturale, il
posizionamento di ampi spazi da dedicare ai laboratori.
Le demolizioni oltre ai rivestimenti interni tutti, interesseranno anche gli infissi esterni
consentendo un passo ulteriore verso la riqualificazione energetica dell'intero presidio
ospedaliero.
Le partizioni interne di nuova costruzione sono in lastre di cartongesso doppia lastra con
interposto isolante fonoassorbente montato su struttura in alluminio passo 60cm. Le lastre
opportunamente trattate nelle parti di giunzione sono rivestite in teli di gomma naturale
fino a controsoffitto ad esclusione dei servizi igienici dove il rivestimento è previsto in
piastrelle 20x20 di ceramica smaltata e nei depositi dove è prevista tinteggiatura. Il
controsoffitto, realizzato con pannelli 60x60 di fibre minerali spessore 15/17mm montati su
struttura in acciao zincato nascosta ed ignifughi di classe 1, è posto ad un altezza di
300cm in ogni ambiente ad esclusione dei connetti e dei servizi igienici dove l'altezza utile
è di 270cm.
Tutti gli infissi interni sono del tipo a battente con telaio in alluminio anodizzato ad
esclusione degli accessi ai laboratori dove sono state installate porte scorrevoli
automatiche da 120cm, 90cm o da 80cm a secondo della destinazione d'uso.
Il presente progetto esecutivo prevede inoltre la sostituzione di tutti gli infissi esterni
attualmente in ferro od in legno e non rispondenti alle attuali normative in materia di
risparmio energetico. Gli infissi di nuova installazione sono del tipo a taglio termico con
profilati estrusi in alluminio anodizzato naturale UNI ARC15 con vetrocamera, la fornitura
degli elementi esterni di infisso è completata da serrande avvolgibili in lamiera di acciaio
zincato.
All'interno dei laboratori analisi sono previsti banconi fissi a parete ed ad isola centrale con
struttura in acciaio zincato da 0,6mm e lastre di cartongesso doppia lastra, i piani di
appoggio sono previsti in Corian, o materiale simile, appositamente progettato per
ambienti sterili quali i laboratori analisi.
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Nei banconi fissi è stato predisposto il montaggio dei lavabi per laboratorio sempre in
Corian, o materiale simile, montati a filo piano di lavoro. Le caratteristiche di tutte le
finiture presenti all'interno del reparto sono previste tenendo in considerazione la
specificità della funzione del laboratorio analisi oggetto della presente progettazione
esecutiva.
Infine l’ampiezza dei locali è stata progettata in maniera tale da assicurare un valore di
luce diurna medio non inferiore al 2%, tenendo, quindi, il rapporto tra la superficie
finestrata apribile e quella del pavimento inferiore ad 1/8.
Di seguito viene riportata la tabella di verifica:
Laboratorio Analisi calcolo superfici finestrate
Locale
Sup. pavimentata
Accettazione
1/8 della sup.
Sup. finestre
8,10
-
-
Prelievi
24,45
3,06
7,2
Amministrazione
14,80
1,85
1,95
4,25
-
-
Lab. Sierologia
40,85
5,11
7,2
Lab. Chimica
37,80
4,73
7,2
Lab. Ematologia
22,40
2,80
3,60
Lab. Urine-Proteine
18,80
2,35
3,60
2,90
-
-
Lab. Batteriologia
19,30
2,41
15,84
Connettivo
87,70
-
-
Wch
Vuota
Dep. Rifiuti
9,70
-
-
10,60
-
-
Spogliatoio Donne
8,50
-
-
Wch
3,80
-
-
Spogliatoio Uomini
8,50
-
-
Wch
3,80
-
-
Vano tecnico
4,75
-
Ufficio Tecnici
10,50
1,31
4,44
Ufficio Medici
11,80
1,48
14,28
Ufficio Primario
Deposito
11,80
1,48
14,28
Deposito
3,05
-
-
Deposito
3,05
-
-
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Progettazione idrico-sanitaria
Il reparto, oltre a fruire dei servizi igienici dedicati agli utenti in attesa degli ambulatori
presenti nell'area adiacente, al suo interno prevede ulteriori servizi igienici per gli utenti ad
accessibilità totale.
Il reparto è completato da tre servizi igienici: uno a servizio degli utenti in area prelievi, e
due per il personale medico di servizio al laboratorio. Tutti e tre i bagni interni al reparto,
sono conformi alle attuali normative in materia di accessibilità ed i bagni per il personale
sono dotati di docce a pavimento.
Il laboratorio dedicato ad esami urini-proteine è dotato di vuota di scarico e lavabo.
Nell'area oggetto dell'intervento sono presenti lavabi sia per uso ambulatoriale sia per uso
specifico dei laboratori. I lavabi dei laboratori sono in tutto sette. Parte dei lavabi previsti
sono con circuito di scarico indipendente ad uso esclusivo per lo smaltimento dei liquidi da
laboratorio, detto circuito confluisce al piano seminterrato dove sarà predisposto a cura
dell'impresa accreditata ed attualmente presente nel presidio ospedaliero, l'accumulo, il
trattamento e lo smaltimento dei liquidi di laboratorio. Ogni singola destinazione d'uso od
ambiente è dotata di valvole d'intercettazione al fine di garantire la corretta manutenzione,
sia straordinaria che ordinaria, dell'impianto.
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Progettazione impianto elettrico
L’impianto elettrico oggetto della presente relazione sarà alimentato da un quadro
generale di reparto a cui faranno capo le seguenti tre diverse fonti:
-
ordinaria: dal quadro BT di cabina di trasformazione dell’ edificio posta al
seminterrato dell’ ospedale
-
preferenziale: da gruppo elettrogeno dal quadro c.s.
-
privilegiata da gruppo di continuità posto nel vano tecnico di reparto
Per lo sviluppo del progetto sono stati presi in considerazione i seguenti valori relativi alla
rete di BT/gruppo elettrogeno che alimenta l’edificio:
 sistema di distribuzione TN-S
 corrente max di corto circuito Icc = 20 kA
 tensione di esercizio Vn = 230/400 V
 potenza presunta impegnata P=80-100 kW
L’impianto elettrico sarà costituito dalle seguenti parti essenziali:
- linee elettriche generali cabina mt/bt – quadro generale di reparto
- quadro elettrico generale di reparto
- dorsali di distribuzione per i sottoquadri
- sottoquadri elettrici dei laboratori
- linee elettriche di derivazione per le nuove utenze
- impianto di illuminazione
- impianto di illuminazione di sicurezza
- collegamenti dei conduttori di protezione all'impianto di terra.
Per la progettazione sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
- sviluppo planimetrico dell'impianto
- esigenza di continuità di servizio
- potenza degli utilizzatori in esercizio
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- protezione da contatti diretti ed indiretti
I quadri elettrici di distribuzione saranno realizzati in conformità alle tavole di progetto
allegate ed alle Norme CEI 17-13 e CEI 23-51. Su ciascun quadro dovrà essere affissa la
relativa targa di identificazione del quadro, il nominativo della ditta realizzatrice, la
tensione nominale di esercizio e la corrente nominale di quadro, secondo quanto
specificato nella Norma CEI 17-13.
In particolare i quadri dovranno rispettare le caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni
meccaniche, elettriche e termiche oltre alle caratteristiche complementari imposte
dall’ambiente in cui sono installati. I quadri dovranno essere costruiti in modo tale da
garantire un’adeguata protezione contro i contatti diretti e dovranno essere realizzati
prevedendo che l’accesso alle parti in tensione debba avvenire solamente con l’impiego di
appositi attrezzi; ogni dispositivo di comando e protezione dovrà riportare chiaramente
una scritta indicante il circuito a cui si riferisce. Tutte le parti attive dovranno essere
completamente ricoperte con un isolante che può essere rimosso solamente mediante la
sua distruzione. Per garantire un’adeguata protezione contro i contatti indiretti tutte le parti
metalliche dei quadri, sia esse fisse che mobili, dovranno essere collegate al conduttore di
protezione che sarà di sezione uguale al conduttore di fase.
In particolare i quadri elettrici risponderanno alle seguenti specifiche tecniche e
disposizioni:
- quadri elettrici generale/sottoquadri: carpenteria metallica
- quadro elettrico magazzino seminterrato: involucro termoplastico
- segregazioni: con materiale plastico trasparente autoestinguente rigido fissato a mezzo
supporti meccanici alla struttura dell’ involucro
- apparecchiature elettromeccaniche di costruzione idonea alle caratteristiche
elettriche richieste e riportate negli schemi di progetto allegati
- cablaggi eseguiti del colore idoneo alla tipologia del circuito;
- morsettiere numerate per tutte le linee che alimentano e che si derivano dal quadro;
- numerazione di tutti i conduttori facenti parte sia di circuiti di potenza che di
comando;
- cartellini indicatori con scritta posta in corrispondenza dell'apparecchio riportante
l'indicazione del circuito a cui ci si riferisce;
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- collettore o morsettiera di terra proprio.
Gli interruttori automatici di tipo modulare dovranno essere con montaggio su guide DIN
17.5 mm tipo EN 50022 (Omega).
Le linee elettriche di distribuzione e di derivazione dovranno essere realizzate con cavi
elettrici multipolari e unipolari rispondenti alle Norme CEI 20-20 e CEI 20-22 a ridotta
emissione di fumi tossici, con conduttori in corda di rame flessibile (cavo tipo N07V-K,
FTG10OM1), secondo le indicazioni fornite nelle tavole relative ai quadri elettrici di
distribuzione.
Le condutture non dovranno essere causa di innesco o di propagazione di incendi:
dovranno essere usati cavi, tubi protettivi e canali aventi caratteristiche di non
propagazione della fiamma nelle condizioni di posa.
Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della
lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 3% della
tensione a vuoto), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono
essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori,
dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL 35024-70 e 35023-70.
In generale le sezioni minime dei conduttori di rame ammesse saranno:
- 1,0 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando;
- 1,5 mm2 per illuminazione di base, per altri apparecchi di illuminazione
e per
apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2 KW
- 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria
superiore a 2 KW e inferiore o uguale a 3 KW;
- 4,0 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi
utilizzatori con potenza nominale superiore a 3 KW.
Lungo le dorsali non saranno ammesse riduzioni di sezione arbitrarie e solo per i punti di
utilizzazione sarà ammessa una riduzione di sezione, a condizione che questa non
comprometta il coordinamento con i dispositivi di protezione posti a monte.
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La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti
conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori e, nei
circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm2.
Per conduttori di linee polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori
di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di
fase, col minimo di 16 mm2, purché siano soddisfatte le condizioni delle norme CEI 64-8.
La colorazione dei conduttori dovrà essere conforme a quanto specificato dalle vigenti
tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare, i conduttori di neutro e
protezione devono essere contraddistinti, rispettivamente ed esclusivamente, con il colore
blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, essi
devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio e
marrone. Anche nel caso in cui si utilizzino cavi unipolari con guaina, non è necessaria
l’individuazione mediante colorazione continua dell’isolante; tuttavia le estremità dei cavi
devono essere identificate in modo permanente durante l’installazione mediante l’impiego:
- di guaina termo-restringente di bicolore giallo-verde per il conduttore di protezione;
- di guaina termo-restringente di colore blu chiaro per il conduttore di neutro.
Particolare cura dovrà essere posta nella posa dei cavi facendo attenzione che le
condutture non siano soggette a sforzi a trazione e non siano danneggiate da spigoli vivi o
da parti soggette a movimento; la piegatura dei cavi dovrà essere effettuata con raggi di
curvatura non inferiori a quelli minimi indicati dalle tabelle CEI-UNEL relative a ciascun
tipo di cavo.
Nella scelta e nella installazione dei cavi si dovrà tenere presente quanto segue:
- per i circuiti a tensione nominale non superiore a 230/400V i cavi devono avere tensione
nominale di isolamento non inferiore a 450/750V;
- per i circuiti di segnalazione e di comando è ammesso l’impiego di cavi con tensione
nominale di isolamento non inferiore a 300/500V.
All’interno dei canali o passerelle portacavi si potranno inoltre installare circuiti a tensione
diversa, purché i cavi delle varie linee siano tra loro separati con setti divisori; in
alternativa, è possibile posare all’interno del canale un altro canale di dimensioni ridotte o
un tubo protettivo, oppure si possono utilizzare cavi di segnale isolati per la tensione
nominale dei cavi di energia.
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Le connessioni e le derivazioni dovranno essere sempre effettuate esclusivamente nelle
scatole di derivazione con morsetti metallici a vite con cappuccio isolato o sistemi ad essi
equivalenti; dovrà sempre essere possibile identificare i conduttori tramite opportuna
marcatura degli stessi (fascetta con targhetta sul conduttore). Le dimensioni delle scatole
di derivazione devono essere tali da garantire un buon contenimento per i conduttori ed
una buona sfilabilità delle condutture.
La distribuzione degli impianti a valle del quadro generale sarà realizzata per quanto
riguarda le linee dorsali mediante posa di cavi multipolari in passerella a filo, posta a
muro/soffitto, con terminazione in cassette di derivazione, e mediante tubazioni o guaine
in PVC posate a parete o incassate sottotraccia per i punti di utilizzazione finali. Tutti gli
impianti a vista saranno posti in controsoffitto.
Per la distribuzione con passerella portacavi si applicano le norme CEI 23-32. Le
dimensioni sono calcolate in modo tale che la sezione occupata dai cavi non superi la
metà di quella disponibile, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8. Per il grado di
protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8,
utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere dovranno
separare cavi a tensioni nominali differenti.
I tubi protettivi saranno del tipo flessibile o rigido in materiale termoplastico serie pesante.
Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; il diametro del tubo dovrà essere
sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con
facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque, il diametro
interno non dovrà essere inferiore a 16 mm.
Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il
tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
Ad ogni brusca deviazione, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria e in ogni
locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette di derivazione.
Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione
impiegando opportuni morsetti o morsettiere con grado di protezione IPXXB. Dette
cassette dovranno essere costruite in modo che, nelle condizioni di installazione, non sia
possibile introdurre corpi estranei; inoltre, dovrà risultare agevole la dispersione del calore
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in esse prodotto. Il coperchio delle cassette dovrà offrire buone garanzie di fissaggio ed
essere apribile solo con attrezzo.
All’interno dell’area sarà prevista la posa di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi e
come tali saranno posati in tubi diversi e faranno capo a cassette separate.
Tuttavia sarà ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette,
purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano
internamente munite di diaframmi, amovibili, se non a mezzo di attrezzo, posti tra i
morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi.
All’interno dei canali per consentire l’alloggiamento di circuiti appartenenti a sistemi
elettrici diversi sarà installato un apposito setto di separazione.
Per i canali metallici dovranno essere previsti i necessari collegamenti di terra ed
equipotenziali, secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8.
Dovranno essere collegate all'impianto di terra generale, derivato dal quadro di cabina di
trasformazione a mezzo cavo N07V-K sez. 1x35 mm2 bicolore giallo/verde, tutte le masse
e le masse estranee che in condizioni normali di funzionamento possono venire a trovarsi
sotto tensione; i collegamenti dovranno essere realizzati con cavo 1x6 mm2 tipo N07V-K,
colore giallo-verde, e capicorda a pressione. Si rammenta che essendo l’alimentazione in
sistema TN-S, tutti i conduttori di protezione dovranno, per quanto possibile, seguire il
percorso dei conduttori di fase del circuito relativo per diminuire l’impedenza di guasto.
Dovrà essere previsto un nodo collettore allocato in ogni quadro elettrico di piano
costituito da barretta di rame forata a cui faranno capo tutti i conduttori di protezione ed
eventuali conduttori equipotenziali: i conduttori di protezione dovranno collegare tutte le
prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro
i contatti indiretti mediante messa a terra) o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi
da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque
accessibili. È vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con
sezione inferiore a 4 mm2.
L’impianto di illuminazione avrà il duplice compito di garantire un adeguato livello di
illuminamento in relazione al tipo di attività svolta all’interno dei singoli ambienti ed allo
stesso tempo avrà il compito di creare il giusto comfort visivo. Il criterio di realizzazione
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dell’impianto di illuminazione si sviluppa in modo tale che il posizionamento degli
apparecchi illuminanti non crea fastidiosi fenomeni di riflessione o abbagliamento alle
persone che operano in quegli ambienti. Per quegli ambienti in cui è richiesto uno
specifico grado di protezione le plafoniere dovranno avere una protezione contro la
penetrazione dei corpi non inferiore a IP4X. Le norme UNI 10380 forniscono le
prescrizioni relative all’esecuzione e all’esercizio degli impianti di illuminazione artificiale
negli ambienti interni di lavoro.
Nei locali adibiti ad attività lavorative, l’illuminazione deve facilitare l’esame degli ostacoli,
dare
risalto
agli
oggetti
e
favorire
l’attività
da
svolgere
limitando
l’insorgere
dell’affaticamento visivo e rendendo chiaramente percepibili le situazioni pericolose.
In ingressi, atri, scale e zone di ambienti che servono per il transito, l’illuminazione deve
permettere il chiaro riconoscimento del percorso e dei punti di pericolo.
In base a tali precisazioni è di estrema importanza l’installazione finale di adeguati corpi
illuminanti con qualità e caratteristiche di colore ben definite che, a scopo riepilogativo,
vengono descritte qui di seguito secondo le seguenti raccomandazioni:
Aree di passaggio 50÷150 lux W,I 2 D
Scale 100÷200 lux W,I 2 D
Magazzini e depositi 100÷200 lux W,I 3 D
Laboratori 300÷750 lux W,I 1B B
uffici 300÷750 lux W,I 1B B
dove:
-
primo valore
illuminamento medio di esercizio
-
W temperatura di colore < di 3300 K (colore luce bianco-calda)
-
I
temperatura di colore da 3300 ÷ 5300 K (colore luce bianco-neutra)
-
C
temperatura di colore > di 5300 K (colore luce bianco-fredda)
e la resa del colore corrisponde ai seguenti indici di resa cromatica
-
1B 80 ≤ Ra ≤ 90
-
2 60 ≤ Ra < 80
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-
3 40 ≤ Ra < 60
Ai fini della progettazione, gli illuminamenti iniziali di progetto vengono ottenuti
moltiplicando quelli di esercizio per il fattore di deprezzamento in modo da tenere conto
dell’invecchiamento e dell’insudiciamento dei materiali. Si ricorda in proposito che occorre
provvedere a manutenzioni appropriate quando l’illuminamento medio ai posti di lavoro
risulta minore di 8/10 dell’illuminamento di esercizio.
L’impianto di illuminazione ordinario verrà realizzato con lampade fluorescenti e plafoniere
di adeguato grado di protezione in funzione dell’ambiente in cui devono essere installate,
nonché si utilizzeranno plafoniere con diffusore dark light per tutti gli uffici e laboratori. Tali
plafoniere saranno posate nel controsoffitto secondo il modulo di realizzazione dello
stesso o a soffitto/parete, e l'accensione parzializzata di suddette lampade sarà effettuata
per mezzo di interruttori installati nei punti riportati dalle planimetrie allegate e
direttamente da quadro. Tutte le lampade fluorescenti dovranno essere adeguatamente
rifasate.
L'impianto di illuminazione di emergenza/sicurezza verrà realizzato impiegando plafoniere
autoalimentate complete di lampada tipo compatta ed autonomia non inferiore a 60’,
posizionate come da tavole di progetto allegate, ovvero collegando parte delle plafoniere
di illuminazione base all’ alimentazione preferenziale.
Sono previste per la distribuzione della forza motrice blocchi di prese distinte per circuito
di alimentazione in ordinaria-preferenziale/privilegiata.
I blocchi prese saranno attrezzati con prese 10/16A tipo UNEL e bipasso. Verranno inoltre
poste in opera a parete prese interbloccate CEE 2x16 A – 3x32A per l’alimentazione di
carichi “pesanti”, ed in controsoffitto per sezionamento delle porte scorrevoli elettrificate.
La protezione contro i contatti indiretti sarà effettuata mediante l'interruzione automatica
dell'alimentazione e assicurata dal coordinamento tra i dispositivi di protezione installati su
ogni linea in partenza e un idoneo valore della resistenza di terra.
All’interno di ogni quadro di zona sarà prevista l’installazione di un nodo o morsettiera di
terra alla quale saranno collegate i poli delle prese di forza motrice, tutte le masse
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metalliche degli utilizzatori e tutte le masse attualmente non identificabili ma comunque da
collegare a terra in quanto soggette ad andare, a causa di un guasto, sottotensione (ad
esempio passerelle metalliche nel controsoffitto impiegate per la posa dei cavi).
Il fissaggio del conduttore di terra alle suddette masse metalliche dovrà avvenire a mezzo
di collari fissa tubo, con morsetti, capicorda o viti autofilettanti da fissare sulla massa
metallica in modo tale da impedirne l'allentamento.
Le giunzioni tra i vari elementi di protezione, se necessarie, dovranno essere realizzate
con idonei morsetti (ad esempio morsetti a mantello) o con saldatura forte in
alluminotermica e dovranno essere ridotte al minimo indispensabile.
Tutte le linee in origine dai quadri di zona saranno quindi dotate di un proprio conduttore di
terra facente capo ad un equipotenziale previsto all’interno del quadro stesso.
Le misure di protezione contro i contatti diretti saranno effettuate mediante isolamento
delle parti attive e mediante involucri o barriere intese a fornire una protezione totale. La
protezione del suddetto tipo di contatto sarà assicurata quindi dai seguenti provvedimenti:
-
copertura completa delle parti attive a mezzo di isolamento rimovibile solo con la
distruzione di quest'ultimo;
- parti attive poste dentro involucri tali da assicurare il grado di protezione adeguato per il
tipo di ambiente in cui sono installate.
La protezione contro le sovracorrenti verrà assicurata dall’ interruzione automatica dei
conduttori attivi che devono essere protetti, per mezzo di uno o più dispositivi quando si
produce un sovraccarico o un cortocircuito.
Tali dispositivi di protezione devono essere in grado di interrompere qualsiasi
sovracorrente sino alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui i dispositivi sono
installati.
I suddetti dispositivi di protezione possono essere interruttori automatici provvisti di
sganciatori di sovracorrente, interruttori combinati con fusibili o fusibili stessi.
La protezione contro il sovraccarico e contro il cortocircuito delle linee sarà in questo caso
assicurata dal corretto coordinamento tra la sezione dei conduttori e la corrente di taratura
degli interruttori magnetotermici posti a protezione di ogni linea.
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Dovranno quindi essere previsti dispositivi di protezione per interrompere le correnti di
sovraccarico dei conduttori prima che tali correnti possano provocare un riscaldamento
nocivo all'isolamento, ai collegamenti, etc.
Ai fini della protezione delle linee contro i sovraccarichi le norme CEI 64-8 cap.V sez. II
prevedono che, per una conduttura avente corrente di impiego Ib e portata Iz dove (Ib≤Iz),
si deve installare a monte della conduttura stessa, un dispositivo di protezione avente
corrente nominale In e corrente convenzionale di funzionamento If che soddisfino le
condizioni seguenti:
Ib < In < Iz
If < 1.45 x Iz







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Per la protezione contro i cortocircuiti il dispositivo di protezione deve essere tale che tutte
le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito
devono essere interrotte in un tempo che non sia superiore a quello che porta i conduttori
alla temperatura limite ammissibile.
La formula che meglio che esprime il concetto suddetto è la seguente:
(I² t) ≤ K² S²
Dove:
-
I è la corrente effettiva di cortocircuito in ampere in valore efficace
-
t è la durata in secondi del cortocircuito
-
K è una costante determinata sulla base della tipologia dei conduttori e
delle
temperature massime ammesse durante il servizio ordinario e durante
il cortocircuito per l'isolamento dei cavi
-
S è la sezione del conduttore in mm²
L'analisi dei carichi è stata effettuata valutando le potenze assorbite dai vari utilizzatori e
prevedendo le potenze relative ad utilizzatori non noti a priori. Le potenze nominali sono
state moltiplicate per i coefficienti di utilizzazione e contemporaneità ottenendo così le
potenze utili per il dimensionamento dell'impianto.
Qui di seguito si riportano i valori dei coefficienti di utilizzazione e contemporaneità adottati
per i calcoli:
Fattore di utilizzazione Ku
- per i circuiti di illuminazione 1
- per i circuiti di F.M. (prese di servizio) 0.3 ÷ 0.5
Fattore di contemporaneità Kc
- per i circuiti di illuminazione 0.9 ÷ 1
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- per i circuiti di F.M. (prese di servizio) 0.4 ÷ 0.6
Tutti i materiali, i componenti e gli accessori utilizzati per la realizzazione dell’impianto
dovranno essere nuovi e rispondenti a requisiti richiesti dalle vigenti leggi e norme. Tutte
le apparecchiature serie civile e non (prese, interruttori di comando, ecc.) dovranno essere
dotate di marchio IMQ (preferibilmente) o di altro marchio di conformità alle norme di uno
dei Paesi della Comunità Economica Europea. In assenza di marchio, di attestato o di una
relazione di conformità rilasciati da un organismo autorizzato ai sensi dell’art. 7 della
Legge 791/77, i componenti elettrici devono essere dichiarati conformi alle rispettive
norme dal costruttore.
Tutti i materiali dovranno inoltre essere idonei all’uso e all’ubicazione cui sono destinati
con particolare riferimento alle condizioni termiche, chimiche, meccaniche e climatiche.
Progettazione impianti speciali
Tutti i nuovi dispositivi antincendio faranno capo, tramite un loop realizzato con cavo
bipolare da 2x1,54 mmq, ad una delle linee libere della centrale di rilevazione antincendio
esistente (Notifier AS 6000) a sedici loop che consente la gestione di sistemi analogici di
tipo indirizzato, le cui linee consentono il collegamento di 99 rivelatori e 99 moduli.
All’interno dei locali saranno installati rivelatori ottici di tipo indirizzato, dotati di
microprocessore che consenta l’ottimizzazione della sensibilità al fumo e l’immunità alle
interferenze.
I rivelatori saranno installati anche nei controsoffitti dei corridoi e delle stanze in conformità
alle prescrizioni normative.
All’esterno delle stanze saranno installati a parete i ripetitori ottici indicanti lo stato del
rivelatore posto all’interno, mentre per i rivelatori posti nei controsoffitti sarà prevista
l’installazione, in prossimità del rivelatore, di un ripetitore ottico (gemma di segnalazione)
ad innesto con molla ad espansione nel pannello del controsoffitto.
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Nei punti di passaggio o di controllo saranno installati pulsanti manuali di allarme incendio
e pannelli di allarme per garantire, in caso di necessità, una rapida segnalazione.
Saranno installati all'interno delle canalizzazioni di mandata e ripresa in partenza delle
centrali di trattamento aria, dei rivelatori di fumo da canale in grado di campionare l'aria in
transito e inoltrare, in brevissimo tempo, la segnalazione di allarme alla centrale di
rivelazione. Dalla centrale dovrà essere riportato un contatto pulito, normalmente chiuso,
all'interno del quadro di condizionamento, il quale provvederà, opportunamente inserito
nello schema ausiliario di funzionamento a bloccare gli elettroventilatori in caso d'incendio.
Gli elettromagneti delle porte tagliafuoco saranno comandati ed alimentati direttamente
dalla centrale di rivelazione, la quale provvederà in caso d’incendio al loro sblocco per
consentire la chiusura delle porte normalmente aperte. Un comando locale permetterà lo
sblocco manuale.
Progettazione impianto fonia-dati
Il laboratorio analisi e gli uffici ad esso annessi si prevedono completamente connessi con
un sistema di cablaggio strutturato per la telefonia e la trasmissione dati.
Esso sarà realizzato prevalentemente con fibre ottiche, per le dorsali principali, ed in rame
di categoria 6 per la distribuzione orizzontale, quest’ultima provvederà alla connettività
delle singole stanze.
Nel locale tecnico verrà predisposto un armadio (Rack) che provvederà alla distribuzione
orizzontale del cablaggio delle stanze sia per la parte dati che per la fonia, nel suo interno
troveranno posto le necessarie barre guida permute utilizzate per evitare che durante gli
spostamenti o le connessioni i cavi possano aggrovigliarsi rendendo di fatto difficoltosi gli
interventi di manutenzione e/o spostamento sia per l’identificazione delle patch cord che
delle postazioni.
L’estrema duttilità del sistema di cablaggio proposto, permette di cambiare la destinazione
d’uso delle prese dati semplicemente attraverso delle patch-cord, da permutare all’interno
dell’armadio di piano (Rack), facilitando così esigenze particolari come ad esempio linee
aggiuntive.
Nel locale esistente che funge da Centro Stella dell’edificio, collocato sullo stesso piano
del laboratorio analisi, verrà collocato un patch panel ottico metallico che provvederà a
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realizzare il collegamento tra questo ed il rack del laboratorio mediante il cavo in fibre
ottiche.
Il sistema di cablaggio in Fibra Ottica, prevede l’uso di connettori, bretelle e pigtail in
formato LC, che assicura un’ottima resa e spazi di ingombro ridotti.
Distribuzione orizzontale e verticale
Il sistema di cablaggio proposto, in rame e fibra ottica, comprende la componentistica
passiva necessaria a garantire la connettività di rete da ogni presa verso l’armadio rack di
distribuzione.
Di seguito si descrivono i componenti del sistema di cablaggio strutturato proposti

Distribuzione Orizzontale
o Cavi in rame
o Postazioni di lavoro
o Pannelli di permutazione
o Bretelle in rame (patch cord e work area cable)

Distribuzione cablaggio di dorsale
o Dorsale dati e fonia
Cavi in rame
I cavi in rame sono utilizzati per realizzare la connessione tra il pannello di permutazione
(patch panel presente nel rack) e la postazione lavoro.
Il cavo in rame per la distribuzione orizzontale di tipo non schermato UTP Cat. 6.
Postazioni di lavoro
La postazione di lavoro sarà realizzata connettendo il cavo di distribuzione orizzontale alla
presa.
La presa si compone di 2 elementi:
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-
Inserto RJ45 di Categoria 6 SL non schermato colore Avorio
-
Placca utente a basso profilo singola per SL & 110Connect 3 porte (RJ45) colore
Avorio
Pannelli di Permutazione Categoria 6
I pannelli di permutazione (patch panel) per l’attestazione dei cavi in rame UTP categoria
6 saranno utilizzati all’interno dell’armadio rack per la distribuzione del cablaggio
orizzontale.
Bretelle in rame (patch cord e work area cable)
La connessione dei pannelli di permutazione agli apparati attivi e delle postazioni di lavoro
alle prese delle PdL avviene attraverso rispettivamente patch cord e work area cable
costituite da un cavo UTP cat 6.
Cablaggio di dorsale
Il cablaggio di dorsale interconnette il centro stella al Rack e si compone delle seguenti
parti:
Dorsale dati e fonia:

cavo in fibra ottica;

pannello di permutazione ottica (patch panel) e connettori ottici pigtail;

bretelle ottiche.
Cavo in fibra ottica
Cavo ottico utilizzato è di tipo Loose Antiroditore Multimodale a 12 fibre con fibra 50/125
OM3 XG, è stato utilizzato un cavo con un numero di fibre superiore a quelle realmente
utilizzate, per conferire una maggiore flessibilità ed espandibilità ai livelli superiori
dell’architettura di rete e nel contempo per avere a disposizione delle fibre di scorta per
superare efficacemente problemi causati da eventuali guasti.
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Pannelli di permutazione ottica
I cavi di dorsale proposti vengono attestati su pannelli di permutazione ottica (patch panel)
che rappresentano il punto di interfaccia verso gli apparati attivi.
Bretelle ottiche multimodali
La dorsale in fibra ottica viene permutata, attraverso il pannello di permutazione ottica,
verso gli apparati attivi tramite bretelle ottiche.
A completamento dell’installazione del sistema di cablaggio saranno effettuate le verifiche
dei cavi in fibra e delle terminazioni del nuovo sistema posto in opera attraverso la
certificazione di calibrazione, all’interno del computo metrico estimativo sono state
previste come manodopera specializzata.
Progettazione impianto di climatizzazione e trattamento aria
La presente relazione e gli altri elaborati grafici che ne fanno parte integrante sono riferiti
alla realizzazione degli impianti termomeccanici a servizio dei nuovi locali laboratorio di
analisi
dell’Ospedale San Pio di Bracciano.
Sarà realizzato, per la climatizzazione estiva ed invernale, un impianto a recupero di
calore con modulo idronico per produzione di acqua calda a servizio dell’UTA, alimentato
da un’unità esterna a struttura modulare a pompa di calore del tipo a flusso refrigerante
variabile. Il Sistema consente di riscaldare e raffreddare allo stesso tempo, il distributore
assicura un funzionamento economico ed efficace tramite il collegamento di diverse unità
interne a unità esterne utilizzando la funzione insita di recupero termico, che permette di
risparmiare energia. La commutazione automatica (riscaldamento/raffreddamento) basata
sulla temperatura prefissata facilita le operazioni e consente di ottenere in modo
automatico un ambiente più confortevole. La modalità di funzionamento automatica
basata sulla temperatura prefissata consente di ottenere senza difficoltà una transizione
moderata tra freddo e caldo, creando un ambiente confortevole.
Il complesso delle apparecchiature interne ai locali sarà costituito da fan coils a due tubi di
tipo pensile a “cassette” da controsoffitto con funzionamento coordinato all’ impianto di
ventilazione, composto da condotte di aria primaria, che garantiranno l’apporto e quindi il
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ricambio dell’aria esterna come prescritto dalla norma UNI 10339 (minimo 39,60 mc/h x
persona).
I locali servizi igienici saranno serviti da un impianto di espulsione aria, munito di griglie di
aspirazione a livello controsoffitto e da condotte in lamiera zincata facenti capo ad
estrattori a controsoffitto, o a torrino da posizionare in copertura.
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
DATI E PRESCRIZIONI DI PROGETTO
1) Condizioni climatiche esterne:
- Inverno: 0°C - 80% U.R.
- Estate: 35°C - 45% U.R.
2) Condizioni di progetto interne:
Raffrescamento: 25°C +/- 1°C
Riscaldamento: 20°C +/- 10°C
3) Aria esterna (secondo UNI 10339):
- Uffici : 40 m³/h per persona
- Archivi e magazzino: 1 volume/h
- Locali tecnici: 20 volumi/h
4) Tassi di ventilazione minimi richiesti (UNI 10339/UNI 10491):
- generico da 2 a 6 vol/h
- Uffici 11 l/s/p
- WC >10 vol/h
5) Velocità dell’aria nel volume convenzionalmente occupato dovrà essere:
- in riscaldamento da 0,005 a 0,10 m/sec
- in raffreddamento da 0,05 a 0,15 m/sec
6) Carichi interni:
- Illuminazione: 15 W/mq
- Apparecchiature: Postazione lavoro uffici: 300 W/cad.
7) Velocità dell'aria:
Nelle canalizzazioni degli impianti a bassa velocità:
- canali principali V max = 4 - 7 m/sec.
- canalizzazioni secondarie V max = 2 - 4,5 m/sec.
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8) Rendimento delle apparecchiature
Tutte le apparecchiature sono state scelte nella curva di massimo rendimento; in via
preliminare
si indicano i rendimenti minimi accettabili per le principali apparecchiature:
- ventilatori:
η non inferiore al 72%
- motori elettrici: " "
"
" 75÷85%
IMPIANTO ARIA PRIMARIA
Per le zone della struttura con presenza di personale e pubblico sarà realizzato un
impianto di aria primaria, facente capo ad un’unità di trattamento aria posta all’ interno del
locale tecnico sito al piano seminterrato, sottostante la struttura, alle spalle del vano scala.
Allo stato attuale, nel punto dove verrà collocata l’apparecchiatura, è presente una
vecchia UTA in disuso che verrà rimossa, insieme al suo basamento, che verrà ricostruito
in funzione delle dimensioni e massa della nuova.
L’Unità di Trattamento Aria avrà la seguente composizione:
- sezione ventilante di mandata;
- sezione filtrante equipaggiata con prefiltro piano e/o filtro a tasche ad alta efficienza ;
- sezione con batteria di scambio termico per acqua calda e refrigerata prodotta dal
gruppo frigo a
pompa di calore o, solo in inverno, acqua calda spillata dalla centrale termica esistente;
- sezione di umidificazione a pacco evaporante con acqua a perdere
- serranda di taratura aria esterna.
La batteria di scambio termico sarà dotata di valvola modulante a tre vie per la
regolazione automatica della temperatura dell’aria da inviare in ambiente e di tutta la
strumentazione per il controllo e la gestione di funzionamento.
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L’aria primaria sarà distribuita in ambiente attraverso condotte in lamiera zincata che
partenti dal terrazzo di copertura della struttura (lato ingresso del personale),
raggiungeranno i locali con percorso orizzontale all’interno dei controsoffitti e
alimenteranno direttamente gli anemostati in ambiente.
Sui canali saranno installate, ad ogni attraversamento di struttura muraria REI, le serrande
tagliafuoco motorizzate da alimentare e collegare all’impianto di rilevazioni incendi. I
collegamenti di alimentazione dei servomotori delle serrande e il collegamento all’impianto
antincendio sono previsti nel computo impianti elettrici.
IMPIANTO FANCOILS A CASSETTE
La produzione del fluido caldo e freddo, necessario ad alimentare l’impianto fan coils e la
batteria di scambio termico dell’unità di trattamento ad aria primaria, è assicurata dal
gruppo frigorifero a pompa di calore con raffreddamento ad aria posizionato nello spazio
tecnico esterno in corrispondenza dell’ingresso alla scala della struttura al piano
seminterrato dell’edificio.
I fan coils saranno di tipo a “cassette pensili” a controsoffitto, a quatto vie, posizionati in
modo da condividere esigenze architettoniche dei controsoffitti e degli arredi previsti.
Le tubazioni del circuito fan coils saranno eseguite in acciaio nero SS - UNI 8863,
coibentate termicamente e posate a soffitto o parete, mai sottotraccia o sottopavimento.
La rete di scarico della condensa sarà realizzata con tubazioni in PVC rigido e dovrà
garantire il corretto e agevole deflusso della condensa prodotta durante il funzionamento
delle unità interne fan coils in funzionamento estivo. Lo scarico dell’acqua di condensa
sarà realizzato in prossimità dei servizi igienici utilizzando sifoni al fine di impedire il
propagarsi di cattivi odori negli ambienti.
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Tutti i fan coils del tipo a controsoffitto saranno forniti di pannello comandi a parete per
l’accensione/spegnimento, la regolazione delle velocità del ventilatore e da un termostato
a parete per il controllo della temperatura in ambiente. I fan coils saranno dimensionati per
funzionamento alla media velocità, nelle condizioni di massimo carico estivo/invernale. La
potenza frigorifera dei fan coils è riferita a quella sensibile a regime con temperatura aria
esterna nel periodo:
estivo 35°
si abbia temperatura ambiente 27°C b.s, 19° b.u. e temp. acqua fredda
7°/12°C,
invernale 7°C b.s, 6° b.u
si abbia temperatura ambiente 20° e temp. acqua calda:
50°/40°C
CARATTERISTICHE TECNICHE APPARECCHIATURE
Gruppo frigorifero a pompa di calore con raffreddamento ad aria, ventilatori centrifughi,
montaggio all’ esterno.
Resa frigorifera kW 50,0
Potenza assorbita kW 20,0
Resa in pompa di calore kW 58,0
Potenza in pompa di calore kW 19,0
Alimentazione V/f/Hz 400V/3/50Hz
Massima Corrente Assorbita A 36,0
Corrente di Spunto A 155
Refrigerante Tipo R410A
Ventilatori assiali n° 4
Potenza assorbita ventilatori kW 6
Serbatoio accumulo 300 litri
Temperatura aria esterna 35, 7°C
Peso di trasporto kg 730
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Unità trattamento aria primaria
Portata aria (portata variabile) 10.000 m³/h
Potenza nominale 4,0 kW
Prevalenza utile Pa 250
Rumorosità a 5 m db (A) 56
Tensione V/F/Hz 240÷400/3/50
Statica Utile 230 Pa
Protezione V/F/Hz IP55 CL F
Rendimento 53,4 %
Potenza Sonora LW 80,6 dB
Numero giri 900 g/1’
Peso 850 kg
PRESCRIZIONI DI CARATTERE ACUSTICO
La scelta delle apparecchiature e dei componenti e le modalità d'isolamento acustico
dovranno garantire la massima silenziosità dell'impianto.
Nella zona centrale di ogni ambiente servito il livello sonoro durante il funzionamento
dell'impianto dovrà essere inferiore al limite di accettabilità previsto dalla UNI 8199/81 con
riferimento ad un rumore di fondo pari a 45 dBA
Per quanto riguarda la emissione di rumore verso l'esterno gli impianti dovranno rispettare
i limiti previsti dal DPCM 1/3/1991 " Limiti di accettabilità del rumore in ambiente abitativo
ed in esterno".
PRESCRIZIONI PER L'ESECUZIONE
Gli impianti devono essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e
nell'ambiente esterno livelli sonori inaccettabili e, comunque, superiori a quelli prescritti.
In linea generale, pertanto, si deve operare come segue:
a) Le apparecchiature devono essere di ottima qualità con adeguato isolamento acustico
per basse frequenze. I costruttori devono dettagliare le caratteristiche acustiche relative.
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b) Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni devono prevedersi
dispositivi di dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti.
c) Gli attraversamenti di solette e pareti devono essere realizzati in modi tale da impedire
la trasmissione di rumori e vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine
adeguate.
d) Le tubazioni devono essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla
struttura. Possono essere interposti anelli di gomma; per evitare di comprimere
eccessivamente la gomma i collari devono essere previsti di due grandezze superiori al
diametro delle tubazioni.
e) Al fine di attenuare il rumore dovuto all'impatto dell'acqua nelle tubazioni di scarico e
nelle colonne, gli innesti sui collettori sub-orizzontali non devono avere un angolo
superiore a 67°.
Nel caso in cui il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all'esterno superi i
valori prescritti, devono essere presi adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti.
I provvedimenti possono interessare:
1. Le fonti di rumore ad esempio sostituendo le apparecchiature scelte con altre più
silenziose.
2. L'isolamento delle fonti di rumore con cuffie afoniche e protezioni in genere.
3. Il trattamento dell'ambiente impiegando per pareti, soffitti, pavimenti, prese d'aria, porte,
i sistemi ed i mezzi più idonei per ottenere il risultato voluto.
I provvedimenti di cui sopra, ove necessari, sono a carico del Fornitore.
PROVVEDIMENTI CONTRO LA TRASMISSIONE DI VIBRAZIONI
Le parti in movimento delle macchine devono essere equilibrate staticamente e
dinamicamente.
Tutte le macchine rotanti o comunque fonti di possibili vibrazioni devono essere posate su
supporti antivibranti.
Il Fornitore è tenuto a fornire entro i termini contrattuali i disegni dei basamenti delle
apparecchiature di sua fornitura ed a fornire tutti i dispositivi antivibranti da inserire nelle
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strutture in muratura. Per il dimensionamento dei basamenti e degli antivibranti si rimanda
alle prescrizioni degli ASHRAE Handbooks.
In ogni caso, deve essere assicurato un
grado di isolamento per cui la frequenza propria di risonanza della struttura supportata sia
inferiore ad 1/3 della frequenza della forzante.
Per macchine rotanti si può assumere come frequenza forzante la più bassa velocità di
rotazione.
Quando si debba ricorrere a basamenti inerziali, questi devono avere una massa in
calcestruzzo da 1 a 3 volte il peso del componente supportato.
La scelta del tipo di antivibrante deve essere fatta, oltre che in relazione alle condizioni di
carico, considerando la temperatura di esercizio e la presenza di sostanze aggressive.
Isolatori in gomma o neoprene sono da applicarsi per deflessioni fino a 12 mm.
Per deflessioni statiche più elevate ricorrere a molle. Le molle non guidate elicoidali
soggette a compressione devono avere diametri di spira abbastanza ampi per non
piegarsi lateralmente sotto il carico (nel caso in cui gli ingombri non permettano ampi
diametri fare ricorso a guide stabilizzatrici).
L'uso di sughero o feltri, in sostituzione degli elastomeri, è ammesso solo dietro esplicita
autorizzazione della Direzione Lavori.
Quando necessario devono essere previsti dei reggispinta per oscillazioni trasversali.
I canali e le tubazioni devono essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che
evitino la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell'edificio di vibrazioni residue,
provenienti dalla macchina o dovute alla circolazione dei fluidi.
NORME TECNICHE, LEGGI E REGOLAMENTI
Nella progettazione e nella esecuzione dell'impianto dovranno essere rispettate le norme
tecniche, Leggi e regolamenti che seguono, oltre che tutte le successive modifiche ed
integrazioni, nonché le Leggi, i regolamenti e i decreti e le circolari intervenuti fino alla
data dell'offerta o che intervenissero in corso d'opera. In particolare, il Fornitore dovrà in
ogni caso attenersi alle prescrizioni dei seguenti enti: ASL, ISPESL, VVF, CEI, UNI GAS.
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NORME TECNICHE
Impianti aeraulici a fini di benessere: Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la
richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura - UNI 10339.
Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici - UNI 7357-74 e successivi
fogli di aggiornamento.
Riscaldamento degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia - UNI 10344-93.
Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento-UNI 10348-93.
Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici – UNI
10376-94.
Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato – UNI
10379-94.
Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici- UNI 10349-94.
LEGGI E REGOLAMENTI
Legge 9/1/1991 n° 10 e suoi Decreti Applicativi;
Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l'esercizio e la
manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9/1/1991 n° 10 - D.P.R. 26/8/1993
n° 412;
Aggiornamento dei coefficienti volumici globali di dispersione termica - D.M. 30/7/1986
Norme per la sicurezza degli impianti – legge 46/90 per i soli art. 8/14/16 non abrogati;
Norme per la sicurezza degli impianti – DM 37/2008;
In particolare:
- Erogazione di acqua potabile negli edifici. - Circ.Min. Sanità 16/10/64 n.183.
- Tubi in plastica. Utilizzazione negli acquedotti - Circ.Min. Sanità n.135 del 28/10/60.
- Disciplina della utilizzazione per tubazioni di acqua potabile in cloruro di polivinile Circ.Min. Sanità n.125 del 18/7/1967.
- Norme tecniche relative alle tubazioni - DM 12/12/1985.
- Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni (DM 12/12/1985)- Circ. Min. Lav. Pubb.
n. 27291 del 20/3/86
M.T.C. S.p.A.
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- Istruzioni sull'impiego delle tubazioni in acciaio saldate sulla costruzione di acquedotti
Circ. Min. Lav. Pubb. n. 2136 del 5/5/66 Regolamento per l'esecuzione della Legge 13
Luglio 1966, n° 615, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico,
limitatamente al settore degli impianti termici - D.P.R. n° 1391 del 22/12/1970.
Regolamento d'Igiene in vigore nel Comune in cui si eseguono gli impianti in oggetto.
Si deve, inoltre, fare riferimento alla Normativa UNI per quanto riguarda: dimensioni, tipi,
caratteristiche e modalità di collaudo dei materiali utilizzati.
In particolare:
- "Edilizia - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda – Criteri di
progettazione, collaudo e gestione" - Norma UNI 9182.
- "Edilizia - Sistemi di scarico delle acque usate - Criteri di progettazione, collaudo e
gestione" Norma UNI 9183.
CARATTERISTICHE TECNICHE APPARECCHIATURE E MATERIALI
Gruppo frigorifero a pompa di calore
Refrigeratore di liquido a pompa di calore, dotato di sistema di condensazione ad aria
incorporato. Il refrigeratore sarà idoneo per l’installazione all’ esterno. Ventilatori
centrifughi. Desurriscaldatore. Sistema idronico con serbatoio inerziale e pompa a bordo
macchina. Interruttore generale e antivibranti di base.
L’unità sarà completamente assemblata in fabbrica, fornita con carica gas refrigerante e
apparecchiature di controllo, L’unità sarà prodotta e testata secondo le normative ISO
9001.
I componenti dovranno rispondere alle principali normative di sicurezza vigenti in Europa.
L’ unità fornita sarà sottoposta ad un intensivo test di funzionamento e rispondenza alle
caratteristiche di progetto prefissate. L’unità sarà conforme alle normative europee CE
98/37, CE 89/336, CE 73/23, CE 97/23 e successive modifiche.
Componenti principali gruppo frigorifero a pompa di calore
Struttura e basamento in lamiera d'acciaio zincata a caldo verniciati esternamente con
polveri epossidiche. Vano interno completamente chiuso e separato dal flusso aria per
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l'alloggiamento dei compressori e di tutti gli organi di funzionamento e controllo che
consente l'ispezione e la taratura con unità in funzione e una riduzione dell'emissione
sonora.
Resistenza antigelo per vano tecnico. Motocompressore ermetico a spirale orbitante
(SCROLL) con protezione elettrica incorporata e supporti antivibranti in gomma.
Scambiatore gas/acqua di tipo a piastre stampate e saldobrasate, in acciaio AISI 316,
dotato di isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse.
Desurriscaldatore. Serbatoio di accumulo inerziale. Elettropompe di circolazione.
Vaso espansione chiuso
Scambiatore gas/aria con tubi di rame e alettatura continua in alluminio. Ventilatori
centrifughi con trasmissione a cinghie tra puleggia ventilatore e puleggia motore elettrico.
Controllo condensazione ON/OFF. Controllo mancanza flusso acqua.
Supporti antivibranti in gomma forniti non montati.
Circuito frigorifero completo di
Valvola di espansione termostatica con equalizzatore esterno.
Indicatore di passaggio liquido e d’umidità.
Valvola di inversione ciclo frigorifero.
Pressostato di sicurezza sull’alta pressione.
Pressostato di sicurezza sulla bassa pressione.
Pressostato automatico di alta pressione di tipo ON/OFF per comando ventilatore
condensatore.
Filtro gas deidratatore e deacidificante.
Tubazioni di aspirazione e mandata in rame.
Tubazioni flessibili per raccordo pressostati.
Carica di olio incongelabile e fluido refrigerante R410A.
Sistema di controllo a microprocessore con contatto per la remotizzazione dell'allarme
generale. Sensori di temperatura su ingresso/uscita acqua evaporatore.
Quadro elettrico con grado di protezione IP54 comprendente:
Pannello esterno ad apertura rapida e pannello di sicurezza interno dotato di comando per
l'interruttore generale blocco porta, display e comandi ausiliari.
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Teleruttore per compressore. Circuito ausiliari e microprocessore alimentati tramite
trasformatore. Tensione d'alimentazione 400V.3f.50 Hz + N
Accessori gruppo frigorifero
Gruppo idronico (1 pompa gemellare):
Gruppo di pompaggio con serbatoio di accumulo con struttura e basamento in lamiera
d'acciaio zincati a caldo e verniciati esternamente con polveri epossidiche.
L'accessorio viene installato all’interno del gruppo refrigeratore. Il sistema comprende:
pompa acqua, serbatoio di accumulo, vaso di espansione, valvola di sicurezza,
pressostato acqua, sistema antigelo, manometro, filtro acqua, rubinetti di sfiato aria e di
scarico, tubazione idraulica di collegamento tra gruppo di pompaggio e refrigeratore, cavo
elettrico per alimentazione pompa acqua. La pompa acqua viene alimentata direttamente
dal quadro elettrico del refrigeratore. Interruttore generale. Versione super silenziata.
Tubazione in acciaio nero I tubi in acciaio per la distribuzione del fluido caldo e refrigerato,
senza saldatura, saranno della serie gas commerciale media UNI 8863.
Per tutte le tubazioni, condizioni d’impiego in funzione della temperatura e della pressione
d’esercizio, secondo UNI 1284.
Le saldature, saranno eseguite da saldatori qualificati (secondo UNI 4633 e UNI5770-66).
Giunzioni delle tubazioni con diametro inferiore a DN 50 di norma realizzate mediante
saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica.
A tal proposito si precisa che le attrezzature necessarie per la saldatura ossiacetilenica
saranno conformi alle vigenti norme di legge in funzione della sicurezza di chi opera e chi
esercita nelle vicinanze altre operazioni. Le bombole di gas ed ossigeno necessarie per le
operazioni di saldatura dovranno essere poste sempre e comunque all’esterno
dell’edificio.
Per diametri superiori le saldature saranno eseguite all'arco elettrico a corrente continua.
I raccordi per tubi con giunzioni filettate saranno in ghisa malleabile e forniti zincati per
immersione in bagno di zinco fuso.
Su tutte le parti in ferro non zincate si dovranno adottare idonei accorgimenti per garantire
la buona conservazione nel tempo dagli agenti fisici e chimici ambientali.
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I tipi di protezione da adottare saranno proposti dall'installatore tenuto presente quanto
segue:
- Pulizia delle tubazioni d’acciaio nero o dopo il montaggio, con spazzola metallica:
successiva applicazione di una mano di convertitore di ruggine.
- Verniciatura con due mani di antiruggine resistente alla temperatura del fluido passante,
ognuna di colore diverso; la seconda mano applicata solo dopo approvazione della
Direzione Lavori.
Sulle tubazioni, nelle posizioni indicate sui disegni o concordate con Direzione Lavori
predisporre attacchi per inserimento di termometri, manometri e strumenti di misura in
genere.
Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti dovranno essere eseguiti in manicotti
d’acciaio zincato, forniti dalla ditta, installati e sigillati nei relativi fori prima della posa delle
tubazioni.
Prima del completamento delle opere murarie nonché dell'esecuzione dei rivestimenti
coibenti, sarà' eseguita la prova di pressione idraulica delle sole tubazioni.
La pressione di prova sarà 1,5 volte la pressione stessa d'esercizio, con mantenimento del
sistema in pressione per 4 ore. La prova sarà considerata valida se il manometro di
controllo non rileva cadute di pressione superiori a 0,3 bar per tutto il tempo stabilito.
Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, sarà fatto il
lavaggio accurato delle tubazioni, effettuato scaricando l'acqua dagli opportuni drenaggi
sino a che essa non esca pulita. Controllo finale dello stato di pulizia alla presenza della
D.L. Riempimento dell'impianto effettuato immediatamente dopo le operazioni di lavaggio.
Ancoraggi e staffe Le staffe di sostegno saranno realizzate in profilati d’acciaio; dovranno
consentire il sostegno delle tubazioni senza danneggiare i rivestimenti isolanti e
consentire la libera dilatazione delle tubazioni.
Le staffe, ampiamente dimensionate per i carichi statici dinamici che le interessano,
dovranno permettere la formazione delle opportune pendenze e consentire aggiustaggi di
+/- 50mm.
Tra le staffe e i circuiti dei fluidi saranno interposti elementi di gomma di spessore min. 10
mm, onde evitare fenomeni di corrosione elettrolitica e trasmissione di vibrazioni.
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COIBENTAZIONE TERMICA E ANTICONDENSA TUBAZIONI
Gli isolamenti delle tubazioni saranno realizzati in conformità a quanto prescritto
nell’allegato B del D.P.R. 412/93, relativo al contenimento dei consumi energetici.
Qualora la conduttività termica dei materiali impiegati fosse diversa da quella necessaria
per gli spessori di legge, il costruttore, senza onere aggiuntivo, dovrà adeguare gli
spessori.
Le conduttività termiche dei materiali impiegati dovranno essere documentate da certificati
di Istituti Autorizzati e valutate a 50 °C.
Isolante per tubazioni destinate al condizionamento e refrigerazione costituito da guaina
flessibile o lastra in elastomero sintetico estruso a cellule chiuse temperatura d’impiego 40°C/+105°C, classe 1 di reazione al fuoco, conducibilità termica a 20°C non superiore a
0,040 W/m°C, spessore nominale mm. 19, compreso l’eventuale collante e nastro
adesivo.
FINITURA DEGLI ISOLAMENTI DELLE TUBAZIONI E DELLE CONDOTTE D’ARIA
Sulle tubazioni a vista, nei tratti esterni all’edificio, verrà usato il seguente tipo di finitura:
rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito per le tubazioni a tratti
cilindrici tagliati lungo una generatrice; il fissaggio lungo la generatrice avverrà, previa
ribordatura e sovrapposizione del giunto, mediante viti autofilettanti in materiale
inattaccabile agli agenti atmosferici; la giunzione fra i tratti cilindrici avverrà per sola
sovrapposizione e ribordatura dei giunti; i pezzi speciali, quali curve, T, etc., saranno pure
in lamierino eventualmente realizzati a settori.
N.B.: particolare cura dovrà essere posta nella sigillatura dei giunti nel caso di tubazioni o
serbatoi posti all'esterno onde evitare infiltrazioni di acqua.
ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZIONE
Le elettropompe saranno di tipo gemellare ON LINE, corpo in ghisa, girante in ghisa,
albero in acciaio, tenuta albero di tipo meccanica, bocche prementi ed aspiranti a flangia o
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con giunto a tre pezzi, motori elettrici UNEL MEC classe di isolamento " B " grado di
protezione meccanica IP 44, potenza superiore di almeno il 20% rispetto a quella
assorbita, e comunque adeguata per assorbire sovraccarichi in qualunque punto della
curva caratteristica della pompa. Tubazioni e valvolame non gravanti sulle bocche delle
pompe; staffaggio concepito e realizzato in maniera da rendere semplice l'accesso ai vari
organi sia per le manovre durante l'esercizio, che durante le operazioni di manutenzione;
pompe fissate alle strutture mediante dispositivi antivibranti. Collegamento alle tubazioni
realizzato con giunti antivibranti.
Le pompe dovranno:
− funzionare senza vibrazione e con la massima silenziosità;
− il collegamento alle tubazioni dovrà essere effettuato con flange in modo da poter
agevolmente rimuovere le pompe;
− gli organi di tenuta dovranno assicurare l’assoluta assenza di perdite di acqua e
sgocciolamenti;
− la lubrificazione dovrà essere continua ed efficiente, dovrà essere assolutamente
impedita la mescolanza dell’acqua con il lubrificante;
− ciascuna pompa dovrà essere protetta da un salvamotore;
− la pompa dovrà lavorare in zona di elevato rendimento: a tal fine in Fornitore esibirà al
Committente il diagramma portata-prevalenza della pompa impiegata, con l’indicazione
della caratteristica idraulica dell’impianto;
− ogni pompa sarà munita di manometri per il controllo della prevalenza, giunti antivibranti,
valvole di intercettazione, nonché di filtro sull’aspirazione.
FAN COILS (VENTILCONVETTORI) TIPO “A CASSETTE”
Cassetta idronica da incasso a soffitto per impianti a 2 tubi dalle seguenti caratteristiche:
Griglia presa aria ambiente in ABS colore bianco – RAL 9003 – fissate con clips e
trattenute da un cordino allo sgancio. Diffusori sui quattro lati, orientabili manualmente.
Batteria di scambio in tubi di rame con alettatura in alluminio. E’ provvista di scarico
dell’acqua e può essere equipaggiata con valvole di regolazione.
Vaschetta raccolta condensa provvista di pompa elettrica di evacuazione con contatto
d’allarme.
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Filtro dell’aria composto da una retina in polipropilene.
Gruppo ventilante con girante in plastica e motore elettrico a sei velocità, di cui tre
collegabili come standard.
Pre tranciati sulla cassa di contenimento per permettere la presa di aria primaria.
Regolazione remota del tipo elettronico con microprocessore, digitale per sistemi BMS, ad
infrarossi.
Ventilconvettore del tipo “a cassetta” dotato di serie di valvola interna a quattro vie
deviatrice, posta a monte della batteria, con attuatore ad innesto rapido e segnalazione
visiva della posizione, alimentata con corrente 230V ~ 50Hz.
Il filtro dell’aria, è di tipo estraibile, costituito con materiali rigenerabili, pulibile mediante
lavaggio e appartiene alla classe di resistenza al fuoco V0.
CANALI IN LAMIERA
Condotte in lamiera zincata a caldo, a sezione quadrangolare per la distribuzione dell’aria,
processo di zincatura Sendzimir UNI 5753; spessori come da specifiche norme
A.S.A.P.I.A., complete di pezzi speciali, sfridi, staffagli, flange, irrigidimenti e materiali di
consumo.
I canali per la distribuzione dell'aria trattata, quelli per la ripresa e l'espulsione dell'aria
ambiente, le prese dell'aria esterna nonchè i pezzi speciali di raccordo dovranno essere
realizzati con lamiera di acciaio zincato a caldo.
I canali a sezione rettangolare dovranno essere costruiti mediante piegatura e fissaggio
longitudinale dei bordi sovrapposti mediante graffatura.
I canali aventi lato medio inferiore a 300 mm dovranno essere irrigiditi mediante piegature
trasversali, le giunzioni dovranno essere del tipo ad innesto; per i canali di dimensioni
maggiori, fino a 800 mm (lunghezza del lato medio), le piegature dovranno essere
diagonali, nel caso di canali aventi dimensioni maggiori l'irrigidimento dovrà essere
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eseguito mediante nervature trasversali, in questi casi le giunzioni dei canali dovranno
essere del tipo a flangia, con interposizione di guarnizione di tenuta.
Non dovranno essere realizzate canalizzazioni a sezione rettangolare in cui il rapporto tra
lato maggiore e minore sia superiore a 3, salvo casi particolari.
I canali dovranno essere sostenuti con staffe in acciaio profilato (a profilo aperto) con
interposizione di materiale antivibrante (neoprene). Le staffe dovranno essere fissate al
soffitto con tiranti che ne consentano anche la regolazione.
I fori di passaggio per gli attraversamenti di pareti dovranno essere opportunamente
sigillati, in tali tratti i canali dovranno essere protetti con fasciature di velo di vetro
spalmate di bitume a freddo.
Nelle variazioni di percorso a raggio stretto ed in corrispondenza a derivazioni, si dovrà
prevedere l'inserimento di alette deflettici e serrande di captazione.
La connessione dei canali ai ventilatori di estrazione od a quelli delle unità di trattamento
aria dovrà essere realizzato con materiale antivibrante.
DIFFUSORI, BOCCHETTE, GRIGLIE E SERRANDE DI REGOLAZIONE
I diffusori d'aria, le bocchette di mandata e le griglie di aspirazione e di transito aria,
dovranno essere costruiti in alluminio anodizzato e dovranno essere dotati di telaio con
dispositivo per il montaggio senza viti, in vista.
Le bocchette di mandata aria dovranno essere del tipo a doppio ordine di alette direttrici
orientabili, dotate di serrandina di taratura ad alette multiple controrotanti manovrabili
dall'esterno; dove necessario le bocchette dovranno essere corredate di captate e scatola
porta bocchetta.
I diffusori d'aria a soffitto di forma circolare o rettangolare, dovranno essere corredati di
organi per la captazione dell'aria, per la regolazione della portata e per l'orientamento del
getto d'aria; per ambienti di grande altezza dovranno essere previsti diffusori ad alta
induzione a getto d'aria rotativo. Ove necessario dovrà essere fornito un plenum afonico
da collegarsi al canale di mandata tramite flessibili per aria preisolati.
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Le griglie di aspirazione aria dovranno essere del tipo ad alette inclinate fisse con passo
massimo delle di 25 mm e dovranno essere dotate di serranda di taratura in alluminio ad
alette multiple contrapposte, manovrabile dall'esterno.
Le valvole di aspirazione aria dai locali servizi dovranno essere a forma circolare con
disco regolabile per una facile taratura, profili smussati ed arrotondati per contenere i livelli
sonori anche con perdite di carico elevate.
Le serrande di regolazione e di taratura per i canali, dovranno essere costruite in
alluminio, dovranno essere del tipo ad alette multiple controrotanti collegate tra loro
mediante aste e levismi; i levismi, i perni delle alette e le bussole dovranno essere costruiti
con materiali adatti per garantire nel tempo la perfetta manovrabilità.
Le serrande dovranno essere dotate, secondo i casi, di levismi per l'azionamento
mediante servocomando o di manopole per il comando manuale esterno corredati di
settore circolare su cui dovranno essere indicate le posizioni di apertura e chiusura con
suddivisioni intermedie.
Le griglie di presa aria esterna dovranno essere dotate di alette antipioggia e di rete
antivolatile e/o antitopo in acciaio inox AISI 304, salvo diversa indicazione dette griglie
dovranno essere costruite in acciaio inox AISI 304.
SERRANDA DI TARATURA
Serranda di taratura con telaio ad alette contrapposte in acciaio zincato.
Saranno del tipo ad alette multiple con movimento contrapposto ruotanti su boccole in
ottone o nylon. Le alette saranno in alluminio a profilo alare dotate di guarnizione in
neoprene che ne assicuri la perfetta tenuta in fase di chiusura. Le serrande di taratura
avranno il settore di manovra a comando manuale e galletto di fissaggio.
Per sistemazioni all'esterno il telaio dovrà essere in alluminio
OPERE COLLATERALI
Verniciatura
Verniciatura tubazioni e parti in ferro non zincate
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La verniciatura antiruggine deve essere data in duplice mano e si riferisce, oltre alle
tubazioni di acciaio nere, anche alle strutture di sostegno, alla carpenteria metallica, e in
genere a tutte le strutture in acciaio al carbonio non zincate.
Le superfici da sottoporre al trattamento, dovranno essere esenti da qualsiasi asperità,
prima di dare inizio ai lavori di preparazione, si dovrà quindi procedere alla rimozione di
tutte le gocciolature e le scorie di saldatura ed alla smussatura degli angoli vivi da taglio.
La preparazione delle superfici dovrà avvenire mediante spazzolatura, raschiatura a
carteggiatura manuale o meccanica, con spazzole e raschietti metallici e idonee carte
abrasive.
Dopo i trattamenti di preparazione le superfici dovranno essere accuratamente ripulite di
ogni traccia di grassi, oli, polvere sabbia ed altre sostanze estranee, in modo che sia
garantita la buona riuscita dei successivi cicli di verniciatura.
Tutte le parti che dovessero giungere in cantiere già verniciate, dovranno essere
sottoposte all' approvazione della Direzione Lavori e in caso negativo dovranno essere
accuratamente sverniciate con gli appositi prodotti, quindi preparate per una nuova
verniciatura con uno dei metodi sopradetti in funzione dello stato delle superfici ed in
accordo con la Direzione Lavori.
L'applicazione delle vernici verrà eseguita a due strati di colore diverso in modo da
produrre un contrasto che assicuri la completa copertura di quello precedente;
solo per particolari colori che hanno scarso potere coprente, gli strati finali potranno
essere dello stesso colore previa approvazione della Direzione Lavori.
Le vernici potranno essere applicate mediante pistola a spruzzo ad aria compresse, ma è
preferibile l'impiego del pennello specialmente per l'applicazione dei primers in quanto
l'azione meccanica favorisce la penetrazione del prodotto in tutte le scabrosità delle
superfici.
Qualora si riscontrassero danneggiamenti sul rivestimento dovrà essere effettuato il
relativo ripristino; l'Appaltatore prima di iniziare i lavori di ritocco dovrà comunicare alla
Direzione Lavori la quantità delle superfici da ripristinare concordando le riparazioni.
Tutte le superfici trattate a piè d’ opera o in opera, se non rivestite con materiali isolanti o
di semplice protezione, dovranno essere finite con vernice di colore a scelta della
Direzione Lavori.
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Se si dovessero, durante i controlli, rilevare difetti di verniciatura, oppure condizioni di
preparazione, spessore, aderenze, etc. non conformi a quanto richiesto, l'Appaltatore è
tenuto a propria cure e spese a riportare le superfici difettose al grado d'accettabilità.
BASAMENTI APPARECCHIATURE
Dovranno essere previsti opportuni basamenti in conformità alle esigenze impiantistiche e
civili. I basamenti dovranno avere un’altezza di 10+15 cm minimo ed una superficie pari al
basamento dell’apparecchiatura da installare più 15 cm minimo attorno all’apparecchiatura
stessa. I basamenti dovranno essere previsti per tutti i macchinari per appoggio a
pavimento e dovranno essere studiati preventivamente con la parte civile, per una
costruzione che prevenga vibrazioni e trasmissioni di rumore.
Interventi di riqualificazione energetica.
In ottemperanza al decreto 26 gennaio 2010, ministero dello sviluppo economico,
l’intervento deve configurarsi come sostituzione di elementi già esistenti, e deve essere
eseguito su un edificio esistente ed accatastato. Nel nostro caso l’intervento proposto
sull’area del laboratorio dell’ospedale di Bracciano, sostituzione degli infissi esistenti,
rientra specificatamente a quanto richiesto dal legislatore, infatti si interviene su un edificio
esistente ed accatastato e si sostituiscono elementi preesistenti alle opere che si
intendono realizzare. In particolare si può desumere dall’allegato A del DPR 412/1993,
tabella dei gradi /giorno dei comuni Italiani che per il comune di Bracciano tale valore
corrisponde alla lettera D come fascia di appartenenza.
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Con tale valore (D) si entra nella tabella 2 allegata al decreto 26 gennaio 2010, valori
limite della trasmittanza termica utile U delle strutture componenti l’involucro edilizio dello
stabile espresso in W/mq. K e alla voce infissi o genericamente chiusure apribili si ottiene
un valore pari a 2,0.
Gli infissi previsti nel progetto con U < 1,9 W/mq. K sono del tipo a taglio termico, eseguiti
con profilati estrusi in alluminio anodizzato, naturale UNI ARC 15, spessore dei profili 6575 mm. profili a giunto aperto, completi di vetrocamera, controtelaio metallico, guarnizioni
in EPDM o neoprene, conformi alla normativa di cui alle premesse.
Gli infissi esistenti sono del tipo senza il taglio termico e hanno una trasmittanza termica
media, in quanto non sono tutti costituiti da materiali omologhi, pari a U= 6,00 W/mq.K.
A titolo esemplificativo se assumiamo la superficie dell’intero laboratorio compreso il
centro prelievi in mq. 410, il prezzo del metano in 96 centesimi, il rendimento energetico
dell’impianto pari al 85%, si ottiene un economia di 3600 euro l’anno con una quantità di
CO2 non emessa pari a Kg. 8300.
COLLAUDI, VERIFICHE E PROVE
Gli impianti, oggetto del presente capitolato, dovranno essere sottoposto ad una serie di
collaudi, verifiche e prove nel tempo tendenti ad accertare il pieno rispetto delle
prescrizioni di progetto, nonché la sua effettiva funzionalità; Tali oneri rientrano nei prezzi
di liquidazione delle opere dell’appaltatore.
Verifiche e prove preliminari Le verifiche e le prove che verranno specificate dovranno
essere eseguite durante l’esecuzione dei lavori e comunque entro un mese dal montaggio
e dalla regolazione di ogni singola parte di impianto, essa dovrà accertare che la fornitura
del materiale costituente gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda
alle prescrizioni del capitolato particolare d’appalto.
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Prova idraulica a freddo, possibilmente man mano che si eseguono i vari impianti o ad
ultimazione di essi, si dovranno eseguire prove di tenuta ad una pressione almeno doppia
a quella di esercizio per un periodo non inferiore alle 24 ore. Si riterrà positivo l’esito della
prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.
Mtc SpA
SCHEDE TECNICHE
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UTA E GRUPPO FRIGO
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