LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE OSPEDALE PADRE PIO DI BRACCIANO NUOVO LABORATORIO ANALISI RELAZIONE GENERALE E SPECIALISTICHE PROGETTO ESECUTIVO M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 1 Analisi dell'intervento L'0spedale Padre Pio di Bracciano è un edificio articolato su 5 livelli all'interno di un lotto di circa 40.000mq ed è localizzato in via Santa Lucia 3 in posizione facilmente raggiungibile dalle arterie principali di comunicazione del territorio, in particolare dalla BraccianenseClaudia. Con Decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio n.U0080 del 30 settembre 2010 è stata disposta la “riorganizzazione della rete ospedaliera regionale” ed in particolare, nell'allegato B al DCA medesimo “Interventi di riconversione/riqualificazione delle strutture pubbliche oggetto della riorganizzazione della rete ospedaliera”, è stata disposta la riconversione dell'Ospedale Padre Pio di Bracciano in Ospedale Distrettuale di II livello (tipo B). Nella logica della riorganizzazione aziendale dei laboratori e con riferimento all’intervenuta disposizione regionale sulla classificazione degli stessi nell’intero territorio, il laboratorio in esame è stato ricollocato e riprogettato con il “livello di urgenza”. Attualmente il laboratorio analisi dell'ospedale è situato al piano quarto lontano dal centro prelievi e quindi anche dagli utenti ed operatori, è quindi indispensabile la riconfigurazione del servizio in aree di maggiore fruibilità. L'area individuata è al piano terra e si sviluppa su di una superficie pari a circa 400mq. La nuova ubicazione permette di avere due ingressi separati: uno a diretto contatto con gli spazi ambulatoriali posti al piano terra ed il secondo ingresso dall'esterno dell'edificio. L'ingresso interno sarà dedicato all'accesso per utenti ed introdurrà all'area dedicata al punto prelievi, l'accesso dall'esterno sarà principalmente utilizzato per l'ingresso degli operatori e del materiale d'uso. I locali individuati sono allo stato attuale parzialmente occupati da servizi ambulatoriali che verranno dislocati in altre aree libere all'interno dell'ospedale per lasciare spazio alla nuova realizzazione. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 2 Il nuovo laboratorio analisi è strutturato in tre macro aree principali composte dalle seguenti destinazioni d'uso: Area ambulatoriale e prelievi dal connettivo ed attesa del presidio ospedaliero si accede al punto prelievi. L'accesso all'area prelievi è diretto da una sala di attesa, da questa si ha accesso all'accettazione ed alla stanza prelievi dotata di servizio igienico. Questa area è a diretto contatto con la zona di amministrazione dedicata all'arrivo dei campioni con due depositi di servizio. Area laboratori dall'ingresso utenti al centro prelievi si sviluppa un corridoio centrale che separa l'area laboratori dall'area dei servizi del personale. I laboratori sono composti da due aree dedicate alla sierologia ed alla chimica di circa 40 mq, a seguire il laboratorio di ematologia, il laboratorio urine e proteine con vuota e, il laboratorio di batteriologia. Tutte le quattro aree dei laboratori sono dotate di banconi fissi con ripiano in Corian, o prodotti similari, dove trovano alloggiamento i lavabi da laboratorio ad incasso ed il nastro trasportatore. Ogni spazio dei laboratori ha pareti libere al fine di consentire il posizionamento dei macchinari non da banco. I laboratori di sierologia, chimica ed ematologia sono dotati di un bancone fisso posto in posizione centrale con ripiani in Corian, o prodotti similari. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 3 Area personale e servizi Un ulteriore ingresso è posto sul lato est dell'edificio, con accesso diretto dall'esterno. Questo accesso è ad uso esclusivo del personale sia per quanto agli operatori del laboratorio analisi sia per quanto al carico e scarico di materiale di consumo. Per questo motivo sono stati collocati due ampi depositi per lo stoccaggio del materiale in testata est per poi avere sul lato opposto dei laboratori lungo il connettivo tutte le destinazioni d'uso a servizio del personale: spogliatoi con servizi igienici del personale, stanza tecnici, stanza medici e stanza primario. In posizione baricentrica lungo il corridoio è ubicato un vano scala che costituisce la via di fuga centrale dell'intero reparto. Le destinazioni d'uso presenti all'interno del laboratorio analisi di nuova costruzioni sono quindi le seguenti: accettazione deposito stanze prelievi deposito Rifiuti wcH prelievi spogliatoi personale, area amministrazione lab. Sierologia area tecnica impianti tecnologici lab. Chimica area tecnica frigoriferi lab. Ematologia stanza tecnici deposito ematologia stanza medici lab. Urine e proteine stanza primario vuota lab. Urine e proteine deposito lab. Batteriologia deposito ingresso personale M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo uomini/donne, con wcH 4 Progettazione architettonica L'area destinata al nuovo laboratorio analisi è composta da un corridoio centrale con andamento doppio. La conformazione degli spazi esistenti e la varietà di destinazioni d'uso presenti nell'area d'intervento hanno reso necessario un intervento di demolizione e ricostruzione dell'intera ala del presidio ospedaliero. Pianta stato attuale M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 5 In particolare si è voluto dare un maggiore ordine alla configurazione dello stato attuale con l'inserimento di un corridoio rettilineo consentendo, vista la maglia strutturale, il posizionamento di ampi spazi da dedicare ai laboratori. Le demolizioni oltre ai rivestimenti interni tutti, interesseranno anche gli infissi esterni consentendo un passo ulteriore verso la riqualificazione energetica dell'intero presidio ospedaliero. Le partizioni interne di nuova costruzione sono in lastre di cartongesso doppia lastra con interposto isolante fonoassorbente montato su struttura in alluminio passo 60cm. Le lastre opportunamente trattate nelle parti di giunzione sono rivestite in teli di gomma naturale fino a controsoffitto ad esclusione dei servizi igienici dove il rivestimento è previsto in piastrelle 20x20 di ceramica smaltata e nei depositi dove è prevista tinteggiatura. Il controsoffitto, realizzato con pannelli 60x60 di fibre minerali spessore 15/17mm montati su struttura in acciao zincato nascosta ed ignifughi di classe 1, è posto ad un altezza di 300cm in ogni ambiente ad esclusione dei connetti e dei servizi igienici dove l'altezza utile è di 270cm. Tutti gli infissi interni sono del tipo a battente con telaio in alluminio anodizzato ad esclusione degli accessi ai laboratori dove sono state installate porte scorrevoli automatiche da 120cm, 90cm o da 80cm a secondo della destinazione d'uso. Il presente progetto esecutivo prevede inoltre la sostituzione di tutti gli infissi esterni attualmente in ferro od in legno e non rispondenti alle attuali normative in materia di risparmio energetico. Gli infissi di nuova installazione sono del tipo a taglio termico con profilati estrusi in alluminio anodizzato naturale UNI ARC15 con vetrocamera, la fornitura degli elementi esterni di infisso è completata da serrande avvolgibili in lamiera di acciaio zincato. All'interno dei laboratori analisi sono previsti banconi fissi a parete ed ad isola centrale con struttura in acciaio zincato da 0,6mm e lastre di cartongesso doppia lastra, i piani di appoggio sono previsti in Corian, o materiale simile, appositamente progettato per ambienti sterili quali i laboratori analisi. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 6 Nei banconi fissi è stato predisposto il montaggio dei lavabi per laboratorio sempre in Corian, o materiale simile, montati a filo piano di lavoro. Le caratteristiche di tutte le finiture presenti all'interno del reparto sono previste tenendo in considerazione la specificità della funzione del laboratorio analisi oggetto della presente progettazione esecutiva. Infine l’ampiezza dei locali è stata progettata in maniera tale da assicurare un valore di luce diurna medio non inferiore al 2%, tenendo, quindi, il rapporto tra la superficie finestrata apribile e quella del pavimento inferiore ad 1/8. Di seguito viene riportata la tabella di verifica: Laboratorio Analisi calcolo superfici finestrate Locale Sup. pavimentata Accettazione 1/8 della sup. Sup. finestre 8,10 - - Prelievi 24,45 3,06 7,2 Amministrazione 14,80 1,85 1,95 4,25 - - Lab. Sierologia 40,85 5,11 7,2 Lab. Chimica 37,80 4,73 7,2 Lab. Ematologia 22,40 2,80 3,60 Lab. Urine-Proteine 18,80 2,35 3,60 2,90 - - Lab. Batteriologia 19,30 2,41 15,84 Connettivo 87,70 - - Wch Vuota Dep. Rifiuti 9,70 - - 10,60 - - Spogliatoio Donne 8,50 - - Wch 3,80 - - Spogliatoio Uomini 8,50 - - Wch 3,80 - - Vano tecnico 4,75 - Ufficio Tecnici 10,50 1,31 4,44 Ufficio Medici 11,80 1,48 14,28 Ufficio Primario Deposito 11,80 1,48 14,28 Deposito 3,05 - - Deposito 3,05 - - M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 7 Progettazione idrico-sanitaria Il reparto, oltre a fruire dei servizi igienici dedicati agli utenti in attesa degli ambulatori presenti nell'area adiacente, al suo interno prevede ulteriori servizi igienici per gli utenti ad accessibilità totale. Il reparto è completato da tre servizi igienici: uno a servizio degli utenti in area prelievi, e due per il personale medico di servizio al laboratorio. Tutti e tre i bagni interni al reparto, sono conformi alle attuali normative in materia di accessibilità ed i bagni per il personale sono dotati di docce a pavimento. Il laboratorio dedicato ad esami urini-proteine è dotato di vuota di scarico e lavabo. Nell'area oggetto dell'intervento sono presenti lavabi sia per uso ambulatoriale sia per uso specifico dei laboratori. I lavabi dei laboratori sono in tutto sette. Parte dei lavabi previsti sono con circuito di scarico indipendente ad uso esclusivo per lo smaltimento dei liquidi da laboratorio, detto circuito confluisce al piano seminterrato dove sarà predisposto a cura dell'impresa accreditata ed attualmente presente nel presidio ospedaliero, l'accumulo, il trattamento e lo smaltimento dei liquidi di laboratorio. Ogni singola destinazione d'uso od ambiente è dotata di valvole d'intercettazione al fine di garantire la corretta manutenzione, sia straordinaria che ordinaria, dell'impianto. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 8 Progettazione impianto elettrico L’impianto elettrico oggetto della presente relazione sarà alimentato da un quadro generale di reparto a cui faranno capo le seguenti tre diverse fonti: - ordinaria: dal quadro BT di cabina di trasformazione dell’ edificio posta al seminterrato dell’ ospedale - preferenziale: da gruppo elettrogeno dal quadro c.s. - privilegiata da gruppo di continuità posto nel vano tecnico di reparto Per lo sviluppo del progetto sono stati presi in considerazione i seguenti valori relativi alla rete di BT/gruppo elettrogeno che alimenta l’edificio: sistema di distribuzione TN-S corrente max di corto circuito Icc = 20 kA tensione di esercizio Vn = 230/400 V potenza presunta impegnata P=80-100 kW L’impianto elettrico sarà costituito dalle seguenti parti essenziali: - linee elettriche generali cabina mt/bt – quadro generale di reparto - quadro elettrico generale di reparto - dorsali di distribuzione per i sottoquadri - sottoquadri elettrici dei laboratori - linee elettriche di derivazione per le nuove utenze - impianto di illuminazione - impianto di illuminazione di sicurezza - collegamenti dei conduttori di protezione all'impianto di terra. Per la progettazione sono stati presi in considerazione i seguenti fattori: - sviluppo planimetrico dell'impianto - esigenza di continuità di servizio - potenza degli utilizzatori in esercizio M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 9 - protezione da contatti diretti ed indiretti I quadri elettrici di distribuzione saranno realizzati in conformità alle tavole di progetto allegate ed alle Norme CEI 17-13 e CEI 23-51. Su ciascun quadro dovrà essere affissa la relativa targa di identificazione del quadro, il nominativo della ditta realizzatrice, la tensione nominale di esercizio e la corrente nominale di quadro, secondo quanto specificato nella Norma CEI 17-13. In particolare i quadri dovranno rispettare le caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche oltre alle caratteristiche complementari imposte dall’ambiente in cui sono installati. I quadri dovranno essere costruiti in modo tale da garantire un’adeguata protezione contro i contatti diretti e dovranno essere realizzati prevedendo che l’accesso alle parti in tensione debba avvenire solamente con l’impiego di appositi attrezzi; ogni dispositivo di comando e protezione dovrà riportare chiaramente una scritta indicante il circuito a cui si riferisce. Tutte le parti attive dovranno essere completamente ricoperte con un isolante che può essere rimosso solamente mediante la sua distruzione. Per garantire un’adeguata protezione contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche dei quadri, sia esse fisse che mobili, dovranno essere collegate al conduttore di protezione che sarà di sezione uguale al conduttore di fase. In particolare i quadri elettrici risponderanno alle seguenti specifiche tecniche e disposizioni: - quadri elettrici generale/sottoquadri: carpenteria metallica - quadro elettrico magazzino seminterrato: involucro termoplastico - segregazioni: con materiale plastico trasparente autoestinguente rigido fissato a mezzo supporti meccanici alla struttura dell’ involucro - apparecchiature elettromeccaniche di costruzione idonea alle caratteristiche elettriche richieste e riportate negli schemi di progetto allegati - cablaggi eseguiti del colore idoneo alla tipologia del circuito; - morsettiere numerate per tutte le linee che alimentano e che si derivano dal quadro; - numerazione di tutti i conduttori facenti parte sia di circuiti di potenza che di comando; - cartellini indicatori con scritta posta in corrispondenza dell'apparecchio riportante l'indicazione del circuito a cui ci si riferisce; M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 10 - collettore o morsettiera di terra proprio. Gli interruttori automatici di tipo modulare dovranno essere con montaggio su guide DIN 17.5 mm tipo EN 50022 (Omega). Le linee elettriche di distribuzione e di derivazione dovranno essere realizzate con cavi elettrici multipolari e unipolari rispondenti alle Norme CEI 20-20 e CEI 20-22 a ridotta emissione di fumi tossici, con conduttori in corda di rame flessibile (cavo tipo N07V-K, FTG10OM1), secondo le indicazioni fornite nelle tavole relative ai quadri elettrici di distribuzione. Le condutture non dovranno essere causa di innesco o di propagazione di incendi: dovranno essere usati cavi, tubi protettivi e canali aventi caratteristiche di non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa. Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 3% della tensione a vuoto), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL 35024-70 e 35023-70. In generale le sezioni minime dei conduttori di rame ammesse saranno: - 1,0 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando; - 1,5 mm2 per illuminazione di base, per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2 KW - 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2 KW e inferiore o uguale a 3 KW; - 4,0 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3 KW. Lungo le dorsali non saranno ammesse riduzioni di sezione arbitrarie e solo per i punti di utilizzazione sarà ammessa una riduzione di sezione, a condizione che questa non comprometta il coordinamento con i dispositivi di protezione posti a monte. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 11 La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori e, nei circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm2. Per conduttori di linee polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo di 16 mm2, purché siano soddisfatte le condizioni delle norme CEI 64-8. La colorazione dei conduttori dovrà essere conforme a quanto specificato dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti, rispettivamente ed esclusivamente, con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, essi devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio e marrone. Anche nel caso in cui si utilizzino cavi unipolari con guaina, non è necessaria l’individuazione mediante colorazione continua dell’isolante; tuttavia le estremità dei cavi devono essere identificate in modo permanente durante l’installazione mediante l’impiego: - di guaina termo-restringente di bicolore giallo-verde per il conduttore di protezione; - di guaina termo-restringente di colore blu chiaro per il conduttore di neutro. Particolare cura dovrà essere posta nella posa dei cavi facendo attenzione che le condutture non siano soggette a sforzi a trazione e non siano danneggiate da spigoli vivi o da parti soggette a movimento; la piegatura dei cavi dovrà essere effettuata con raggi di curvatura non inferiori a quelli minimi indicati dalle tabelle CEI-UNEL relative a ciascun tipo di cavo. Nella scelta e nella installazione dei cavi si dovrà tenere presente quanto segue: - per i circuiti a tensione nominale non superiore a 230/400V i cavi devono avere tensione nominale di isolamento non inferiore a 450/750V; - per i circuiti di segnalazione e di comando è ammesso l’impiego di cavi con tensione nominale di isolamento non inferiore a 300/500V. All’interno dei canali o passerelle portacavi si potranno inoltre installare circuiti a tensione diversa, purché i cavi delle varie linee siano tra loro separati con setti divisori; in alternativa, è possibile posare all’interno del canale un altro canale di dimensioni ridotte o un tubo protettivo, oppure si possono utilizzare cavi di segnale isolati per la tensione nominale dei cavi di energia. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 12 Le connessioni e le derivazioni dovranno essere sempre effettuate esclusivamente nelle scatole di derivazione con morsetti metallici a vite con cappuccio isolato o sistemi ad essi equivalenti; dovrà sempre essere possibile identificare i conduttori tramite opportuna marcatura degli stessi (fascetta con targhetta sul conduttore). Le dimensioni delle scatole di derivazione devono essere tali da garantire un buon contenimento per i conduttori ed una buona sfilabilità delle condutture. La distribuzione degli impianti a valle del quadro generale sarà realizzata per quanto riguarda le linee dorsali mediante posa di cavi multipolari in passerella a filo, posta a muro/soffitto, con terminazione in cassette di derivazione, e mediante tubazioni o guaine in PVC posate a parete o incassate sottotraccia per i punti di utilizzazione finali. Tutti gli impianti a vista saranno posti in controsoffitto. Per la distribuzione con passerella portacavi si applicano le norme CEI 23-32. Le dimensioni sono calcolate in modo tale che la sezione occupata dai cavi non superi la metà di quella disponibile, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8. Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8, utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere dovranno separare cavi a tensioni nominali differenti. I tubi protettivi saranno del tipo flessibile o rigido in materiale termoplastico serie pesante. Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; il diametro del tubo dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque, il diametro interno non dovrà essere inferiore a 16 mm. Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Ad ogni brusca deviazione, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria e in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere con grado di protezione IPXXB. Dette cassette dovranno essere costruite in modo che, nelle condizioni di installazione, non sia possibile introdurre corpi estranei; inoltre, dovrà risultare agevole la dispersione del calore M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 13 in esse prodotto. Il coperchio delle cassette dovrà offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. All’interno dell’area sarà prevista la posa di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi e come tali saranno posati in tubi diversi e faranno capo a cassette separate. Tuttavia sarà ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, amovibili, se non a mezzo di attrezzo, posti tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. All’interno dei canali per consentire l’alloggiamento di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi sarà installato un apposito setto di separazione. Per i canali metallici dovranno essere previsti i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali, secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8. Dovranno essere collegate all'impianto di terra generale, derivato dal quadro di cabina di trasformazione a mezzo cavo N07V-K sez. 1x35 mm2 bicolore giallo/verde, tutte le masse e le masse estranee che in condizioni normali di funzionamento possono venire a trovarsi sotto tensione; i collegamenti dovranno essere realizzati con cavo 1x6 mm2 tipo N07V-K, colore giallo-verde, e capicorda a pressione. Si rammenta che essendo l’alimentazione in sistema TN-S, tutti i conduttori di protezione dovranno, per quanto possibile, seguire il percorso dei conduttori di fase del circuito relativo per diminuire l’impedenza di guasto. Dovrà essere previsto un nodo collettore allocato in ogni quadro elettrico di piano costituito da barretta di rame forata a cui faranno capo tutti i conduttori di protezione ed eventuali conduttori equipotenziali: i conduttori di protezione dovranno collegare tutte le prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra) o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. È vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione inferiore a 4 mm2. L’impianto di illuminazione avrà il duplice compito di garantire un adeguato livello di illuminamento in relazione al tipo di attività svolta all’interno dei singoli ambienti ed allo stesso tempo avrà il compito di creare il giusto comfort visivo. Il criterio di realizzazione M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 14 dell’impianto di illuminazione si sviluppa in modo tale che il posizionamento degli apparecchi illuminanti non crea fastidiosi fenomeni di riflessione o abbagliamento alle persone che operano in quegli ambienti. Per quegli ambienti in cui è richiesto uno specifico grado di protezione le plafoniere dovranno avere una protezione contro la penetrazione dei corpi non inferiore a IP4X. Le norme UNI 10380 forniscono le prescrizioni relative all’esecuzione e all’esercizio degli impianti di illuminazione artificiale negli ambienti interni di lavoro. Nei locali adibiti ad attività lavorative, l’illuminazione deve facilitare l’esame degli ostacoli, dare risalto agli oggetti e favorire l’attività da svolgere limitando l’insorgere dell’affaticamento visivo e rendendo chiaramente percepibili le situazioni pericolose. In ingressi, atri, scale e zone di ambienti che servono per il transito, l’illuminazione deve permettere il chiaro riconoscimento del percorso e dei punti di pericolo. In base a tali precisazioni è di estrema importanza l’installazione finale di adeguati corpi illuminanti con qualità e caratteristiche di colore ben definite che, a scopo riepilogativo, vengono descritte qui di seguito secondo le seguenti raccomandazioni: Aree di passaggio 50÷150 lux W,I 2 D Scale 100÷200 lux W,I 2 D Magazzini e depositi 100÷200 lux W,I 3 D Laboratori 300÷750 lux W,I 1B B uffici 300÷750 lux W,I 1B B dove: - primo valore illuminamento medio di esercizio - W temperatura di colore < di 3300 K (colore luce bianco-calda) - I temperatura di colore da 3300 ÷ 5300 K (colore luce bianco-neutra) - C temperatura di colore > di 5300 K (colore luce bianco-fredda) e la resa del colore corrisponde ai seguenti indici di resa cromatica - 1B 80 ≤ Ra ≤ 90 - 2 60 ≤ Ra < 80 M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 15 - 3 40 ≤ Ra < 60 Ai fini della progettazione, gli illuminamenti iniziali di progetto vengono ottenuti moltiplicando quelli di esercizio per il fattore di deprezzamento in modo da tenere conto dell’invecchiamento e dell’insudiciamento dei materiali. Si ricorda in proposito che occorre provvedere a manutenzioni appropriate quando l’illuminamento medio ai posti di lavoro risulta minore di 8/10 dell’illuminamento di esercizio. L’impianto di illuminazione ordinario verrà realizzato con lampade fluorescenti e plafoniere di adeguato grado di protezione in funzione dell’ambiente in cui devono essere installate, nonché si utilizzeranno plafoniere con diffusore dark light per tutti gli uffici e laboratori. Tali plafoniere saranno posate nel controsoffitto secondo il modulo di realizzazione dello stesso o a soffitto/parete, e l'accensione parzializzata di suddette lampade sarà effettuata per mezzo di interruttori installati nei punti riportati dalle planimetrie allegate e direttamente da quadro. Tutte le lampade fluorescenti dovranno essere adeguatamente rifasate. L'impianto di illuminazione di emergenza/sicurezza verrà realizzato impiegando plafoniere autoalimentate complete di lampada tipo compatta ed autonomia non inferiore a 60’, posizionate come da tavole di progetto allegate, ovvero collegando parte delle plafoniere di illuminazione base all’ alimentazione preferenziale. Sono previste per la distribuzione della forza motrice blocchi di prese distinte per circuito di alimentazione in ordinaria-preferenziale/privilegiata. I blocchi prese saranno attrezzati con prese 10/16A tipo UNEL e bipasso. Verranno inoltre poste in opera a parete prese interbloccate CEE 2x16 A – 3x32A per l’alimentazione di carichi “pesanti”, ed in controsoffitto per sezionamento delle porte scorrevoli elettrificate. La protezione contro i contatti indiretti sarà effettuata mediante l'interruzione automatica dell'alimentazione e assicurata dal coordinamento tra i dispositivi di protezione installati su ogni linea in partenza e un idoneo valore della resistenza di terra. All’interno di ogni quadro di zona sarà prevista l’installazione di un nodo o morsettiera di terra alla quale saranno collegate i poli delle prese di forza motrice, tutte le masse M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 16 metalliche degli utilizzatori e tutte le masse attualmente non identificabili ma comunque da collegare a terra in quanto soggette ad andare, a causa di un guasto, sottotensione (ad esempio passerelle metalliche nel controsoffitto impiegate per la posa dei cavi). Il fissaggio del conduttore di terra alle suddette masse metalliche dovrà avvenire a mezzo di collari fissa tubo, con morsetti, capicorda o viti autofilettanti da fissare sulla massa metallica in modo tale da impedirne l'allentamento. Le giunzioni tra i vari elementi di protezione, se necessarie, dovranno essere realizzate con idonei morsetti (ad esempio morsetti a mantello) o con saldatura forte in alluminotermica e dovranno essere ridotte al minimo indispensabile. Tutte le linee in origine dai quadri di zona saranno quindi dotate di un proprio conduttore di terra facente capo ad un equipotenziale previsto all’interno del quadro stesso. Le misure di protezione contro i contatti diretti saranno effettuate mediante isolamento delle parti attive e mediante involucri o barriere intese a fornire una protezione totale. La protezione del suddetto tipo di contatto sarà assicurata quindi dai seguenti provvedimenti: - copertura completa delle parti attive a mezzo di isolamento rimovibile solo con la distruzione di quest'ultimo; - parti attive poste dentro involucri tali da assicurare il grado di protezione adeguato per il tipo di ambiente in cui sono installate. La protezione contro le sovracorrenti verrà assicurata dall’ interruzione automatica dei conduttori attivi che devono essere protetti, per mezzo di uno o più dispositivi quando si produce un sovraccarico o un cortocircuito. Tali dispositivi di protezione devono essere in grado di interrompere qualsiasi sovracorrente sino alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui i dispositivi sono installati. I suddetti dispositivi di protezione possono essere interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente, interruttori combinati con fusibili o fusibili stessi. La protezione contro il sovraccarico e contro il cortocircuito delle linee sarà in questo caso assicurata dal corretto coordinamento tra la sezione dei conduttori e la corrente di taratura degli interruttori magnetotermici posti a protezione di ogni linea. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 17 Dovranno quindi essere previsti dispositivi di protezione per interrompere le correnti di sovraccarico dei conduttori prima che tali correnti possano provocare un riscaldamento nocivo all'isolamento, ai collegamenti, etc. Ai fini della protezione delle linee contro i sovraccarichi le norme CEI 64-8 cap.V sez. II prevedono che, per una conduttura avente corrente di impiego Ib e portata Iz dove (Ib≤Iz), si deve installare a monte della conduttura stessa, un dispositivo di protezione avente corrente nominale In e corrente convenzionale di funzionamento If che soddisfino le condizioni seguenti: Ib < In < Iz If < 1.45 x Iz M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 18 Per la protezione contro i cortocircuiti il dispositivo di protezione deve essere tale che tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito devono essere interrotte in un tempo che non sia superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite ammissibile. La formula che meglio che esprime il concetto suddetto è la seguente: (I² t) ≤ K² S² Dove: - I è la corrente effettiva di cortocircuito in ampere in valore efficace - t è la durata in secondi del cortocircuito - K è una costante determinata sulla base della tipologia dei conduttori e delle temperature massime ammesse durante il servizio ordinario e durante il cortocircuito per l'isolamento dei cavi - S è la sezione del conduttore in mm² L'analisi dei carichi è stata effettuata valutando le potenze assorbite dai vari utilizzatori e prevedendo le potenze relative ad utilizzatori non noti a priori. Le potenze nominali sono state moltiplicate per i coefficienti di utilizzazione e contemporaneità ottenendo così le potenze utili per il dimensionamento dell'impianto. Qui di seguito si riportano i valori dei coefficienti di utilizzazione e contemporaneità adottati per i calcoli: Fattore di utilizzazione Ku - per i circuiti di illuminazione 1 - per i circuiti di F.M. (prese di servizio) 0.3 ÷ 0.5 Fattore di contemporaneità Kc - per i circuiti di illuminazione 0.9 ÷ 1 M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 19 - per i circuiti di F.M. (prese di servizio) 0.4 ÷ 0.6 Tutti i materiali, i componenti e gli accessori utilizzati per la realizzazione dell’impianto dovranno essere nuovi e rispondenti a requisiti richiesti dalle vigenti leggi e norme. Tutte le apparecchiature serie civile e non (prese, interruttori di comando, ecc.) dovranno essere dotate di marchio IMQ (preferibilmente) o di altro marchio di conformità alle norme di uno dei Paesi della Comunità Economica Europea. In assenza di marchio, di attestato o di una relazione di conformità rilasciati da un organismo autorizzato ai sensi dell’art. 7 della Legge 791/77, i componenti elettrici devono essere dichiarati conformi alle rispettive norme dal costruttore. Tutti i materiali dovranno inoltre essere idonei all’uso e all’ubicazione cui sono destinati con particolare riferimento alle condizioni termiche, chimiche, meccaniche e climatiche. Progettazione impianti speciali Tutti i nuovi dispositivi antincendio faranno capo, tramite un loop realizzato con cavo bipolare da 2x1,54 mmq, ad una delle linee libere della centrale di rilevazione antincendio esistente (Notifier AS 6000) a sedici loop che consente la gestione di sistemi analogici di tipo indirizzato, le cui linee consentono il collegamento di 99 rivelatori e 99 moduli. All’interno dei locali saranno installati rivelatori ottici di tipo indirizzato, dotati di microprocessore che consenta l’ottimizzazione della sensibilità al fumo e l’immunità alle interferenze. I rivelatori saranno installati anche nei controsoffitti dei corridoi e delle stanze in conformità alle prescrizioni normative. All’esterno delle stanze saranno installati a parete i ripetitori ottici indicanti lo stato del rivelatore posto all’interno, mentre per i rivelatori posti nei controsoffitti sarà prevista l’installazione, in prossimità del rivelatore, di un ripetitore ottico (gemma di segnalazione) ad innesto con molla ad espansione nel pannello del controsoffitto. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 20 Nei punti di passaggio o di controllo saranno installati pulsanti manuali di allarme incendio e pannelli di allarme per garantire, in caso di necessità, una rapida segnalazione. Saranno installati all'interno delle canalizzazioni di mandata e ripresa in partenza delle centrali di trattamento aria, dei rivelatori di fumo da canale in grado di campionare l'aria in transito e inoltrare, in brevissimo tempo, la segnalazione di allarme alla centrale di rivelazione. Dalla centrale dovrà essere riportato un contatto pulito, normalmente chiuso, all'interno del quadro di condizionamento, il quale provvederà, opportunamente inserito nello schema ausiliario di funzionamento a bloccare gli elettroventilatori in caso d'incendio. Gli elettromagneti delle porte tagliafuoco saranno comandati ed alimentati direttamente dalla centrale di rivelazione, la quale provvederà in caso d’incendio al loro sblocco per consentire la chiusura delle porte normalmente aperte. Un comando locale permetterà lo sblocco manuale. Progettazione impianto fonia-dati Il laboratorio analisi e gli uffici ad esso annessi si prevedono completamente connessi con un sistema di cablaggio strutturato per la telefonia e la trasmissione dati. Esso sarà realizzato prevalentemente con fibre ottiche, per le dorsali principali, ed in rame di categoria 6 per la distribuzione orizzontale, quest’ultima provvederà alla connettività delle singole stanze. Nel locale tecnico verrà predisposto un armadio (Rack) che provvederà alla distribuzione orizzontale del cablaggio delle stanze sia per la parte dati che per la fonia, nel suo interno troveranno posto le necessarie barre guida permute utilizzate per evitare che durante gli spostamenti o le connessioni i cavi possano aggrovigliarsi rendendo di fatto difficoltosi gli interventi di manutenzione e/o spostamento sia per l’identificazione delle patch cord che delle postazioni. L’estrema duttilità del sistema di cablaggio proposto, permette di cambiare la destinazione d’uso delle prese dati semplicemente attraverso delle patch-cord, da permutare all’interno dell’armadio di piano (Rack), facilitando così esigenze particolari come ad esempio linee aggiuntive. Nel locale esistente che funge da Centro Stella dell’edificio, collocato sullo stesso piano del laboratorio analisi, verrà collocato un patch panel ottico metallico che provvederà a M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 21 realizzare il collegamento tra questo ed il rack del laboratorio mediante il cavo in fibre ottiche. Il sistema di cablaggio in Fibra Ottica, prevede l’uso di connettori, bretelle e pigtail in formato LC, che assicura un’ottima resa e spazi di ingombro ridotti. Distribuzione orizzontale e verticale Il sistema di cablaggio proposto, in rame e fibra ottica, comprende la componentistica passiva necessaria a garantire la connettività di rete da ogni presa verso l’armadio rack di distribuzione. Di seguito si descrivono i componenti del sistema di cablaggio strutturato proposti Distribuzione Orizzontale o Cavi in rame o Postazioni di lavoro o Pannelli di permutazione o Bretelle in rame (patch cord e work area cable) Distribuzione cablaggio di dorsale o Dorsale dati e fonia Cavi in rame I cavi in rame sono utilizzati per realizzare la connessione tra il pannello di permutazione (patch panel presente nel rack) e la postazione lavoro. Il cavo in rame per la distribuzione orizzontale di tipo non schermato UTP Cat. 6. Postazioni di lavoro La postazione di lavoro sarà realizzata connettendo il cavo di distribuzione orizzontale alla presa. La presa si compone di 2 elementi: M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 22 - Inserto RJ45 di Categoria 6 SL non schermato colore Avorio - Placca utente a basso profilo singola per SL & 110Connect 3 porte (RJ45) colore Avorio Pannelli di Permutazione Categoria 6 I pannelli di permutazione (patch panel) per l’attestazione dei cavi in rame UTP categoria 6 saranno utilizzati all’interno dell’armadio rack per la distribuzione del cablaggio orizzontale. Bretelle in rame (patch cord e work area cable) La connessione dei pannelli di permutazione agli apparati attivi e delle postazioni di lavoro alle prese delle PdL avviene attraverso rispettivamente patch cord e work area cable costituite da un cavo UTP cat 6. Cablaggio di dorsale Il cablaggio di dorsale interconnette il centro stella al Rack e si compone delle seguenti parti: Dorsale dati e fonia: cavo in fibra ottica; pannello di permutazione ottica (patch panel) e connettori ottici pigtail; bretelle ottiche. Cavo in fibra ottica Cavo ottico utilizzato è di tipo Loose Antiroditore Multimodale a 12 fibre con fibra 50/125 OM3 XG, è stato utilizzato un cavo con un numero di fibre superiore a quelle realmente utilizzate, per conferire una maggiore flessibilità ed espandibilità ai livelli superiori dell’architettura di rete e nel contempo per avere a disposizione delle fibre di scorta per superare efficacemente problemi causati da eventuali guasti. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 23 Pannelli di permutazione ottica I cavi di dorsale proposti vengono attestati su pannelli di permutazione ottica (patch panel) che rappresentano il punto di interfaccia verso gli apparati attivi. Bretelle ottiche multimodali La dorsale in fibra ottica viene permutata, attraverso il pannello di permutazione ottica, verso gli apparati attivi tramite bretelle ottiche. A completamento dell’installazione del sistema di cablaggio saranno effettuate le verifiche dei cavi in fibra e delle terminazioni del nuovo sistema posto in opera attraverso la certificazione di calibrazione, all’interno del computo metrico estimativo sono state previste come manodopera specializzata. Progettazione impianto di climatizzazione e trattamento aria La presente relazione e gli altri elaborati grafici che ne fanno parte integrante sono riferiti alla realizzazione degli impianti termomeccanici a servizio dei nuovi locali laboratorio di analisi dell’Ospedale San Pio di Bracciano. Sarà realizzato, per la climatizzazione estiva ed invernale, un impianto a recupero di calore con modulo idronico per produzione di acqua calda a servizio dell’UTA, alimentato da un’unità esterna a struttura modulare a pompa di calore del tipo a flusso refrigerante variabile. Il Sistema consente di riscaldare e raffreddare allo stesso tempo, il distributore assicura un funzionamento economico ed efficace tramite il collegamento di diverse unità interne a unità esterne utilizzando la funzione insita di recupero termico, che permette di risparmiare energia. La commutazione automatica (riscaldamento/raffreddamento) basata sulla temperatura prefissata facilita le operazioni e consente di ottenere in modo automatico un ambiente più confortevole. La modalità di funzionamento automatica basata sulla temperatura prefissata consente di ottenere senza difficoltà una transizione moderata tra freddo e caldo, creando un ambiente confortevole. Il complesso delle apparecchiature interne ai locali sarà costituito da fan coils a due tubi di tipo pensile a “cassette” da controsoffitto con funzionamento coordinato all’ impianto di ventilazione, composto da condotte di aria primaria, che garantiranno l’apporto e quindi il M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 24 ricambio dell’aria esterna come prescritto dalla norma UNI 10339 (minimo 39,60 mc/h x persona). I locali servizi igienici saranno serviti da un impianto di espulsione aria, munito di griglie di aspirazione a livello controsoffitto e da condotte in lamiera zincata facenti capo ad estrattori a controsoffitto, o a torrino da posizionare in copertura. IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE DATI E PRESCRIZIONI DI PROGETTO 1) Condizioni climatiche esterne: - Inverno: 0°C - 80% U.R. - Estate: 35°C - 45% U.R. 2) Condizioni di progetto interne: Raffrescamento: 25°C +/- 1°C Riscaldamento: 20°C +/- 10°C 3) Aria esterna (secondo UNI 10339): - Uffici : 40 m³/h per persona - Archivi e magazzino: 1 volume/h - Locali tecnici: 20 volumi/h 4) Tassi di ventilazione minimi richiesti (UNI 10339/UNI 10491): - generico da 2 a 6 vol/h - Uffici 11 l/s/p - WC >10 vol/h 5) Velocità dell’aria nel volume convenzionalmente occupato dovrà essere: - in riscaldamento da 0,005 a 0,10 m/sec - in raffreddamento da 0,05 a 0,15 m/sec 6) Carichi interni: - Illuminazione: 15 W/mq - Apparecchiature: Postazione lavoro uffici: 300 W/cad. 7) Velocità dell'aria: Nelle canalizzazioni degli impianti a bassa velocità: - canali principali V max = 4 - 7 m/sec. - canalizzazioni secondarie V max = 2 - 4,5 m/sec. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 25 8) Rendimento delle apparecchiature Tutte le apparecchiature sono state scelte nella curva di massimo rendimento; in via preliminare si indicano i rendimenti minimi accettabili per le principali apparecchiature: - ventilatori: η non inferiore al 72% - motori elettrici: " " " " 75÷85% IMPIANTO ARIA PRIMARIA Per le zone della struttura con presenza di personale e pubblico sarà realizzato un impianto di aria primaria, facente capo ad un’unità di trattamento aria posta all’ interno del locale tecnico sito al piano seminterrato, sottostante la struttura, alle spalle del vano scala. Allo stato attuale, nel punto dove verrà collocata l’apparecchiatura, è presente una vecchia UTA in disuso che verrà rimossa, insieme al suo basamento, che verrà ricostruito in funzione delle dimensioni e massa della nuova. L’Unità di Trattamento Aria avrà la seguente composizione: - sezione ventilante di mandata; - sezione filtrante equipaggiata con prefiltro piano e/o filtro a tasche ad alta efficienza ; - sezione con batteria di scambio termico per acqua calda e refrigerata prodotta dal gruppo frigo a pompa di calore o, solo in inverno, acqua calda spillata dalla centrale termica esistente; - sezione di umidificazione a pacco evaporante con acqua a perdere - serranda di taratura aria esterna. La batteria di scambio termico sarà dotata di valvola modulante a tre vie per la regolazione automatica della temperatura dell’aria da inviare in ambiente e di tutta la strumentazione per il controllo e la gestione di funzionamento. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 26 L’aria primaria sarà distribuita in ambiente attraverso condotte in lamiera zincata che partenti dal terrazzo di copertura della struttura (lato ingresso del personale), raggiungeranno i locali con percorso orizzontale all’interno dei controsoffitti e alimenteranno direttamente gli anemostati in ambiente. Sui canali saranno installate, ad ogni attraversamento di struttura muraria REI, le serrande tagliafuoco motorizzate da alimentare e collegare all’impianto di rilevazioni incendi. I collegamenti di alimentazione dei servomotori delle serrande e il collegamento all’impianto antincendio sono previsti nel computo impianti elettrici. IMPIANTO FANCOILS A CASSETTE La produzione del fluido caldo e freddo, necessario ad alimentare l’impianto fan coils e la batteria di scambio termico dell’unità di trattamento ad aria primaria, è assicurata dal gruppo frigorifero a pompa di calore con raffreddamento ad aria posizionato nello spazio tecnico esterno in corrispondenza dell’ingresso alla scala della struttura al piano seminterrato dell’edificio. I fan coils saranno di tipo a “cassette pensili” a controsoffitto, a quatto vie, posizionati in modo da condividere esigenze architettoniche dei controsoffitti e degli arredi previsti. Le tubazioni del circuito fan coils saranno eseguite in acciaio nero SS - UNI 8863, coibentate termicamente e posate a soffitto o parete, mai sottotraccia o sottopavimento. La rete di scarico della condensa sarà realizzata con tubazioni in PVC rigido e dovrà garantire il corretto e agevole deflusso della condensa prodotta durante il funzionamento delle unità interne fan coils in funzionamento estivo. Lo scarico dell’acqua di condensa sarà realizzato in prossimità dei servizi igienici utilizzando sifoni al fine di impedire il propagarsi di cattivi odori negli ambienti. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 27 Tutti i fan coils del tipo a controsoffitto saranno forniti di pannello comandi a parete per l’accensione/spegnimento, la regolazione delle velocità del ventilatore e da un termostato a parete per il controllo della temperatura in ambiente. I fan coils saranno dimensionati per funzionamento alla media velocità, nelle condizioni di massimo carico estivo/invernale. La potenza frigorifera dei fan coils è riferita a quella sensibile a regime con temperatura aria esterna nel periodo: estivo 35° si abbia temperatura ambiente 27°C b.s, 19° b.u. e temp. acqua fredda 7°/12°C, invernale 7°C b.s, 6° b.u si abbia temperatura ambiente 20° e temp. acqua calda: 50°/40°C CARATTERISTICHE TECNICHE APPARECCHIATURE Gruppo frigorifero a pompa di calore con raffreddamento ad aria, ventilatori centrifughi, montaggio all’ esterno. Resa frigorifera kW 50,0 Potenza assorbita kW 20,0 Resa in pompa di calore kW 58,0 Potenza in pompa di calore kW 19,0 Alimentazione V/f/Hz 400V/3/50Hz Massima Corrente Assorbita A 36,0 Corrente di Spunto A 155 Refrigerante Tipo R410A Ventilatori assiali n° 4 Potenza assorbita ventilatori kW 6 Serbatoio accumulo 300 litri Temperatura aria esterna 35, 7°C Peso di trasporto kg 730 M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 28 Unità trattamento aria primaria Portata aria (portata variabile) 10.000 m³/h Potenza nominale 4,0 kW Prevalenza utile Pa 250 Rumorosità a 5 m db (A) 56 Tensione V/F/Hz 240÷400/3/50 Statica Utile 230 Pa Protezione V/F/Hz IP55 CL F Rendimento 53,4 % Potenza Sonora LW 80,6 dB Numero giri 900 g/1’ Peso 850 kg PRESCRIZIONI DI CARATTERE ACUSTICO La scelta delle apparecchiature e dei componenti e le modalità d'isolamento acustico dovranno garantire la massima silenziosità dell'impianto. Nella zona centrale di ogni ambiente servito il livello sonoro durante il funzionamento dell'impianto dovrà essere inferiore al limite di accettabilità previsto dalla UNI 8199/81 con riferimento ad un rumore di fondo pari a 45 dBA Per quanto riguarda la emissione di rumore verso l'esterno gli impianti dovranno rispettare i limiti previsti dal DPCM 1/3/1991 " Limiti di accettabilità del rumore in ambiente abitativo ed in esterno". PRESCRIZIONI PER L'ESECUZIONE Gli impianti devono essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e nell'ambiente esterno livelli sonori inaccettabili e, comunque, superiori a quelli prescritti. In linea generale, pertanto, si deve operare come segue: a) Le apparecchiature devono essere di ottima qualità con adeguato isolamento acustico per basse frequenze. I costruttori devono dettagliare le caratteristiche acustiche relative. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 29 b) Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni devono prevedersi dispositivi di dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti. c) Gli attraversamenti di solette e pareti devono essere realizzati in modi tale da impedire la trasmissione di rumori e vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine adeguate. d) Le tubazioni devono essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla struttura. Possono essere interposti anelli di gomma; per evitare di comprimere eccessivamente la gomma i collari devono essere previsti di due grandezze superiori al diametro delle tubazioni. e) Al fine di attenuare il rumore dovuto all'impatto dell'acqua nelle tubazioni di scarico e nelle colonne, gli innesti sui collettori sub-orizzontali non devono avere un angolo superiore a 67°. Nel caso in cui il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all'esterno superi i valori prescritti, devono essere presi adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti. I provvedimenti possono interessare: 1. Le fonti di rumore ad esempio sostituendo le apparecchiature scelte con altre più silenziose. 2. L'isolamento delle fonti di rumore con cuffie afoniche e protezioni in genere. 3. Il trattamento dell'ambiente impiegando per pareti, soffitti, pavimenti, prese d'aria, porte, i sistemi ed i mezzi più idonei per ottenere il risultato voluto. I provvedimenti di cui sopra, ove necessari, sono a carico del Fornitore. PROVVEDIMENTI CONTRO LA TRASMISSIONE DI VIBRAZIONI Le parti in movimento delle macchine devono essere equilibrate staticamente e dinamicamente. Tutte le macchine rotanti o comunque fonti di possibili vibrazioni devono essere posate su supporti antivibranti. Il Fornitore è tenuto a fornire entro i termini contrattuali i disegni dei basamenti delle apparecchiature di sua fornitura ed a fornire tutti i dispositivi antivibranti da inserire nelle M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 30 strutture in muratura. Per il dimensionamento dei basamenti e degli antivibranti si rimanda alle prescrizioni degli ASHRAE Handbooks. In ogni caso, deve essere assicurato un grado di isolamento per cui la frequenza propria di risonanza della struttura supportata sia inferiore ad 1/3 della frequenza della forzante. Per macchine rotanti si può assumere come frequenza forzante la più bassa velocità di rotazione. Quando si debba ricorrere a basamenti inerziali, questi devono avere una massa in calcestruzzo da 1 a 3 volte il peso del componente supportato. La scelta del tipo di antivibrante deve essere fatta, oltre che in relazione alle condizioni di carico, considerando la temperatura di esercizio e la presenza di sostanze aggressive. Isolatori in gomma o neoprene sono da applicarsi per deflessioni fino a 12 mm. Per deflessioni statiche più elevate ricorrere a molle. Le molle non guidate elicoidali soggette a compressione devono avere diametri di spira abbastanza ampi per non piegarsi lateralmente sotto il carico (nel caso in cui gli ingombri non permettano ampi diametri fare ricorso a guide stabilizzatrici). L'uso di sughero o feltri, in sostituzione degli elastomeri, è ammesso solo dietro esplicita autorizzazione della Direzione Lavori. Quando necessario devono essere previsti dei reggispinta per oscillazioni trasversali. I canali e le tubazioni devono essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell'edificio di vibrazioni residue, provenienti dalla macchina o dovute alla circolazione dei fluidi. NORME TECNICHE, LEGGI E REGOLAMENTI Nella progettazione e nella esecuzione dell'impianto dovranno essere rispettate le norme tecniche, Leggi e regolamenti che seguono, oltre che tutte le successive modifiche ed integrazioni, nonché le Leggi, i regolamenti e i decreti e le circolari intervenuti fino alla data dell'offerta o che intervenissero in corso d'opera. In particolare, il Fornitore dovrà in ogni caso attenersi alle prescrizioni dei seguenti enti: ASL, ISPESL, VVF, CEI, UNI GAS. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 31 NORME TECNICHE Impianti aeraulici a fini di benessere: Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura - UNI 10339. Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici - UNI 7357-74 e successivi fogli di aggiornamento. Riscaldamento degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia - UNI 10344-93. Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento-UNI 10348-93. Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici – UNI 10376-94. Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato – UNI 10379-94. Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici- UNI 10349-94. LEGGI E REGOLAMENTI Legge 9/1/1991 n° 10 e suoi Decreti Applicativi; Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9/1/1991 n° 10 - D.P.R. 26/8/1993 n° 412; Aggiornamento dei coefficienti volumici globali di dispersione termica - D.M. 30/7/1986 Norme per la sicurezza degli impianti – legge 46/90 per i soli art. 8/14/16 non abrogati; Norme per la sicurezza degli impianti – DM 37/2008; In particolare: - Erogazione di acqua potabile negli edifici. - Circ.Min. Sanità 16/10/64 n.183. - Tubi in plastica. Utilizzazione negli acquedotti - Circ.Min. Sanità n.135 del 28/10/60. - Disciplina della utilizzazione per tubazioni di acqua potabile in cloruro di polivinile Circ.Min. Sanità n.125 del 18/7/1967. - Norme tecniche relative alle tubazioni - DM 12/12/1985. - Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni (DM 12/12/1985)- Circ. Min. Lav. Pubb. n. 27291 del 20/3/86 M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 32 - Istruzioni sull'impiego delle tubazioni in acciaio saldate sulla costruzione di acquedotti Circ. Min. Lav. Pubb. n. 2136 del 5/5/66 Regolamento per l'esecuzione della Legge 13 Luglio 1966, n° 615, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici - D.P.R. n° 1391 del 22/12/1970. Regolamento d'Igiene in vigore nel Comune in cui si eseguono gli impianti in oggetto. Si deve, inoltre, fare riferimento alla Normativa UNI per quanto riguarda: dimensioni, tipi, caratteristiche e modalità di collaudo dei materiali utilizzati. In particolare: - "Edilizia - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda – Criteri di progettazione, collaudo e gestione" - Norma UNI 9182. - "Edilizia - Sistemi di scarico delle acque usate - Criteri di progettazione, collaudo e gestione" Norma UNI 9183. CARATTERISTICHE TECNICHE APPARECCHIATURE E MATERIALI Gruppo frigorifero a pompa di calore Refrigeratore di liquido a pompa di calore, dotato di sistema di condensazione ad aria incorporato. Il refrigeratore sarà idoneo per l’installazione all’ esterno. Ventilatori centrifughi. Desurriscaldatore. Sistema idronico con serbatoio inerziale e pompa a bordo macchina. Interruttore generale e antivibranti di base. L’unità sarà completamente assemblata in fabbrica, fornita con carica gas refrigerante e apparecchiature di controllo, L’unità sarà prodotta e testata secondo le normative ISO 9001. I componenti dovranno rispondere alle principali normative di sicurezza vigenti in Europa. L’ unità fornita sarà sottoposta ad un intensivo test di funzionamento e rispondenza alle caratteristiche di progetto prefissate. L’unità sarà conforme alle normative europee CE 98/37, CE 89/336, CE 73/23, CE 97/23 e successive modifiche. Componenti principali gruppo frigorifero a pompa di calore Struttura e basamento in lamiera d'acciaio zincata a caldo verniciati esternamente con polveri epossidiche. Vano interno completamente chiuso e separato dal flusso aria per M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 33 l'alloggiamento dei compressori e di tutti gli organi di funzionamento e controllo che consente l'ispezione e la taratura con unità in funzione e una riduzione dell'emissione sonora. Resistenza antigelo per vano tecnico. Motocompressore ermetico a spirale orbitante (SCROLL) con protezione elettrica incorporata e supporti antivibranti in gomma. Scambiatore gas/acqua di tipo a piastre stampate e saldobrasate, in acciaio AISI 316, dotato di isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse. Desurriscaldatore. Serbatoio di accumulo inerziale. Elettropompe di circolazione. Vaso espansione chiuso Scambiatore gas/aria con tubi di rame e alettatura continua in alluminio. Ventilatori centrifughi con trasmissione a cinghie tra puleggia ventilatore e puleggia motore elettrico. Controllo condensazione ON/OFF. Controllo mancanza flusso acqua. Supporti antivibranti in gomma forniti non montati. Circuito frigorifero completo di Valvola di espansione termostatica con equalizzatore esterno. Indicatore di passaggio liquido e d’umidità. Valvola di inversione ciclo frigorifero. Pressostato di sicurezza sull’alta pressione. Pressostato di sicurezza sulla bassa pressione. Pressostato automatico di alta pressione di tipo ON/OFF per comando ventilatore condensatore. Filtro gas deidratatore e deacidificante. Tubazioni di aspirazione e mandata in rame. Tubazioni flessibili per raccordo pressostati. Carica di olio incongelabile e fluido refrigerante R410A. Sistema di controllo a microprocessore con contatto per la remotizzazione dell'allarme generale. Sensori di temperatura su ingresso/uscita acqua evaporatore. Quadro elettrico con grado di protezione IP54 comprendente: Pannello esterno ad apertura rapida e pannello di sicurezza interno dotato di comando per l'interruttore generale blocco porta, display e comandi ausiliari. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 34 Teleruttore per compressore. Circuito ausiliari e microprocessore alimentati tramite trasformatore. Tensione d'alimentazione 400V.3f.50 Hz + N Accessori gruppo frigorifero Gruppo idronico (1 pompa gemellare): Gruppo di pompaggio con serbatoio di accumulo con struttura e basamento in lamiera d'acciaio zincati a caldo e verniciati esternamente con polveri epossidiche. L'accessorio viene installato all’interno del gruppo refrigeratore. Il sistema comprende: pompa acqua, serbatoio di accumulo, vaso di espansione, valvola di sicurezza, pressostato acqua, sistema antigelo, manometro, filtro acqua, rubinetti di sfiato aria e di scarico, tubazione idraulica di collegamento tra gruppo di pompaggio e refrigeratore, cavo elettrico per alimentazione pompa acqua. La pompa acqua viene alimentata direttamente dal quadro elettrico del refrigeratore. Interruttore generale. Versione super silenziata. Tubazione in acciaio nero I tubi in acciaio per la distribuzione del fluido caldo e refrigerato, senza saldatura, saranno della serie gas commerciale media UNI 8863. Per tutte le tubazioni, condizioni d’impiego in funzione della temperatura e della pressione d’esercizio, secondo UNI 1284. Le saldature, saranno eseguite da saldatori qualificati (secondo UNI 4633 e UNI5770-66). Giunzioni delle tubazioni con diametro inferiore a DN 50 di norma realizzate mediante saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica. A tal proposito si precisa che le attrezzature necessarie per la saldatura ossiacetilenica saranno conformi alle vigenti norme di legge in funzione della sicurezza di chi opera e chi esercita nelle vicinanze altre operazioni. Le bombole di gas ed ossigeno necessarie per le operazioni di saldatura dovranno essere poste sempre e comunque all’esterno dell’edificio. Per diametri superiori le saldature saranno eseguite all'arco elettrico a corrente continua. I raccordi per tubi con giunzioni filettate saranno in ghisa malleabile e forniti zincati per immersione in bagno di zinco fuso. Su tutte le parti in ferro non zincate si dovranno adottare idonei accorgimenti per garantire la buona conservazione nel tempo dagli agenti fisici e chimici ambientali. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 35 I tipi di protezione da adottare saranno proposti dall'installatore tenuto presente quanto segue: - Pulizia delle tubazioni d’acciaio nero o dopo il montaggio, con spazzola metallica: successiva applicazione di una mano di convertitore di ruggine. - Verniciatura con due mani di antiruggine resistente alla temperatura del fluido passante, ognuna di colore diverso; la seconda mano applicata solo dopo approvazione della Direzione Lavori. Sulle tubazioni, nelle posizioni indicate sui disegni o concordate con Direzione Lavori predisporre attacchi per inserimento di termometri, manometri e strumenti di misura in genere. Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti dovranno essere eseguiti in manicotti d’acciaio zincato, forniti dalla ditta, installati e sigillati nei relativi fori prima della posa delle tubazioni. Prima del completamento delle opere murarie nonché dell'esecuzione dei rivestimenti coibenti, sarà' eseguita la prova di pressione idraulica delle sole tubazioni. La pressione di prova sarà 1,5 volte la pressione stessa d'esercizio, con mantenimento del sistema in pressione per 4 ore. La prova sarà considerata valida se il manometro di controllo non rileva cadute di pressione superiori a 0,3 bar per tutto il tempo stabilito. Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, sarà fatto il lavaggio accurato delle tubazioni, effettuato scaricando l'acqua dagli opportuni drenaggi sino a che essa non esca pulita. Controllo finale dello stato di pulizia alla presenza della D.L. Riempimento dell'impianto effettuato immediatamente dopo le operazioni di lavaggio. Ancoraggi e staffe Le staffe di sostegno saranno realizzate in profilati d’acciaio; dovranno consentire il sostegno delle tubazioni senza danneggiare i rivestimenti isolanti e consentire la libera dilatazione delle tubazioni. Le staffe, ampiamente dimensionate per i carichi statici dinamici che le interessano, dovranno permettere la formazione delle opportune pendenze e consentire aggiustaggi di +/- 50mm. Tra le staffe e i circuiti dei fluidi saranno interposti elementi di gomma di spessore min. 10 mm, onde evitare fenomeni di corrosione elettrolitica e trasmissione di vibrazioni. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 36 COIBENTAZIONE TERMICA E ANTICONDENSA TUBAZIONI Gli isolamenti delle tubazioni saranno realizzati in conformità a quanto prescritto nell’allegato B del D.P.R. 412/93, relativo al contenimento dei consumi energetici. Qualora la conduttività termica dei materiali impiegati fosse diversa da quella necessaria per gli spessori di legge, il costruttore, senza onere aggiuntivo, dovrà adeguare gli spessori. Le conduttività termiche dei materiali impiegati dovranno essere documentate da certificati di Istituti Autorizzati e valutate a 50 °C. Isolante per tubazioni destinate al condizionamento e refrigerazione costituito da guaina flessibile o lastra in elastomero sintetico estruso a cellule chiuse temperatura d’impiego 40°C/+105°C, classe 1 di reazione al fuoco, conducibilità termica a 20°C non superiore a 0,040 W/m°C, spessore nominale mm. 19, compreso l’eventuale collante e nastro adesivo. FINITURA DEGLI ISOLAMENTI DELLE TUBAZIONI E DELLE CONDOTTE D’ARIA Sulle tubazioni a vista, nei tratti esterni all’edificio, verrà usato il seguente tipo di finitura: rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito per le tubazioni a tratti cilindrici tagliati lungo una generatrice; il fissaggio lungo la generatrice avverrà, previa ribordatura e sovrapposizione del giunto, mediante viti autofilettanti in materiale inattaccabile agli agenti atmosferici; la giunzione fra i tratti cilindrici avverrà per sola sovrapposizione e ribordatura dei giunti; i pezzi speciali, quali curve, T, etc., saranno pure in lamierino eventualmente realizzati a settori. N.B.: particolare cura dovrà essere posta nella sigillatura dei giunti nel caso di tubazioni o serbatoi posti all'esterno onde evitare infiltrazioni di acqua. ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZIONE Le elettropompe saranno di tipo gemellare ON LINE, corpo in ghisa, girante in ghisa, albero in acciaio, tenuta albero di tipo meccanica, bocche prementi ed aspiranti a flangia o M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 37 con giunto a tre pezzi, motori elettrici UNEL MEC classe di isolamento " B " grado di protezione meccanica IP 44, potenza superiore di almeno il 20% rispetto a quella assorbita, e comunque adeguata per assorbire sovraccarichi in qualunque punto della curva caratteristica della pompa. Tubazioni e valvolame non gravanti sulle bocche delle pompe; staffaggio concepito e realizzato in maniera da rendere semplice l'accesso ai vari organi sia per le manovre durante l'esercizio, che durante le operazioni di manutenzione; pompe fissate alle strutture mediante dispositivi antivibranti. Collegamento alle tubazioni realizzato con giunti antivibranti. Le pompe dovranno: − funzionare senza vibrazione e con la massima silenziosità; − il collegamento alle tubazioni dovrà essere effettuato con flange in modo da poter agevolmente rimuovere le pompe; − gli organi di tenuta dovranno assicurare l’assoluta assenza di perdite di acqua e sgocciolamenti; − la lubrificazione dovrà essere continua ed efficiente, dovrà essere assolutamente impedita la mescolanza dell’acqua con il lubrificante; − ciascuna pompa dovrà essere protetta da un salvamotore; − la pompa dovrà lavorare in zona di elevato rendimento: a tal fine in Fornitore esibirà al Committente il diagramma portata-prevalenza della pompa impiegata, con l’indicazione della caratteristica idraulica dell’impianto; − ogni pompa sarà munita di manometri per il controllo della prevalenza, giunti antivibranti, valvole di intercettazione, nonché di filtro sull’aspirazione. FAN COILS (VENTILCONVETTORI) TIPO “A CASSETTE” Cassetta idronica da incasso a soffitto per impianti a 2 tubi dalle seguenti caratteristiche: Griglia presa aria ambiente in ABS colore bianco – RAL 9003 – fissate con clips e trattenute da un cordino allo sgancio. Diffusori sui quattro lati, orientabili manualmente. Batteria di scambio in tubi di rame con alettatura in alluminio. E’ provvista di scarico dell’acqua e può essere equipaggiata con valvole di regolazione. Vaschetta raccolta condensa provvista di pompa elettrica di evacuazione con contatto d’allarme. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 38 Filtro dell’aria composto da una retina in polipropilene. Gruppo ventilante con girante in plastica e motore elettrico a sei velocità, di cui tre collegabili come standard. Pre tranciati sulla cassa di contenimento per permettere la presa di aria primaria. Regolazione remota del tipo elettronico con microprocessore, digitale per sistemi BMS, ad infrarossi. Ventilconvettore del tipo “a cassetta” dotato di serie di valvola interna a quattro vie deviatrice, posta a monte della batteria, con attuatore ad innesto rapido e segnalazione visiva della posizione, alimentata con corrente 230V ~ 50Hz. Il filtro dell’aria, è di tipo estraibile, costituito con materiali rigenerabili, pulibile mediante lavaggio e appartiene alla classe di resistenza al fuoco V0. CANALI IN LAMIERA Condotte in lamiera zincata a caldo, a sezione quadrangolare per la distribuzione dell’aria, processo di zincatura Sendzimir UNI 5753; spessori come da specifiche norme A.S.A.P.I.A., complete di pezzi speciali, sfridi, staffagli, flange, irrigidimenti e materiali di consumo. I canali per la distribuzione dell'aria trattata, quelli per la ripresa e l'espulsione dell'aria ambiente, le prese dell'aria esterna nonchè i pezzi speciali di raccordo dovranno essere realizzati con lamiera di acciaio zincato a caldo. I canali a sezione rettangolare dovranno essere costruiti mediante piegatura e fissaggio longitudinale dei bordi sovrapposti mediante graffatura. I canali aventi lato medio inferiore a 300 mm dovranno essere irrigiditi mediante piegature trasversali, le giunzioni dovranno essere del tipo ad innesto; per i canali di dimensioni maggiori, fino a 800 mm (lunghezza del lato medio), le piegature dovranno essere diagonali, nel caso di canali aventi dimensioni maggiori l'irrigidimento dovrà essere M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 39 eseguito mediante nervature trasversali, in questi casi le giunzioni dei canali dovranno essere del tipo a flangia, con interposizione di guarnizione di tenuta. Non dovranno essere realizzate canalizzazioni a sezione rettangolare in cui il rapporto tra lato maggiore e minore sia superiore a 3, salvo casi particolari. I canali dovranno essere sostenuti con staffe in acciaio profilato (a profilo aperto) con interposizione di materiale antivibrante (neoprene). Le staffe dovranno essere fissate al soffitto con tiranti che ne consentano anche la regolazione. I fori di passaggio per gli attraversamenti di pareti dovranno essere opportunamente sigillati, in tali tratti i canali dovranno essere protetti con fasciature di velo di vetro spalmate di bitume a freddo. Nelle variazioni di percorso a raggio stretto ed in corrispondenza a derivazioni, si dovrà prevedere l'inserimento di alette deflettici e serrande di captazione. La connessione dei canali ai ventilatori di estrazione od a quelli delle unità di trattamento aria dovrà essere realizzato con materiale antivibrante. DIFFUSORI, BOCCHETTE, GRIGLIE E SERRANDE DI REGOLAZIONE I diffusori d'aria, le bocchette di mandata e le griglie di aspirazione e di transito aria, dovranno essere costruiti in alluminio anodizzato e dovranno essere dotati di telaio con dispositivo per il montaggio senza viti, in vista. Le bocchette di mandata aria dovranno essere del tipo a doppio ordine di alette direttrici orientabili, dotate di serrandina di taratura ad alette multiple controrotanti manovrabili dall'esterno; dove necessario le bocchette dovranno essere corredate di captate e scatola porta bocchetta. I diffusori d'aria a soffitto di forma circolare o rettangolare, dovranno essere corredati di organi per la captazione dell'aria, per la regolazione della portata e per l'orientamento del getto d'aria; per ambienti di grande altezza dovranno essere previsti diffusori ad alta induzione a getto d'aria rotativo. Ove necessario dovrà essere fornito un plenum afonico da collegarsi al canale di mandata tramite flessibili per aria preisolati. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 40 Le griglie di aspirazione aria dovranno essere del tipo ad alette inclinate fisse con passo massimo delle di 25 mm e dovranno essere dotate di serranda di taratura in alluminio ad alette multiple contrapposte, manovrabile dall'esterno. Le valvole di aspirazione aria dai locali servizi dovranno essere a forma circolare con disco regolabile per una facile taratura, profili smussati ed arrotondati per contenere i livelli sonori anche con perdite di carico elevate. Le serrande di regolazione e di taratura per i canali, dovranno essere costruite in alluminio, dovranno essere del tipo ad alette multiple controrotanti collegate tra loro mediante aste e levismi; i levismi, i perni delle alette e le bussole dovranno essere costruiti con materiali adatti per garantire nel tempo la perfetta manovrabilità. Le serrande dovranno essere dotate, secondo i casi, di levismi per l'azionamento mediante servocomando o di manopole per il comando manuale esterno corredati di settore circolare su cui dovranno essere indicate le posizioni di apertura e chiusura con suddivisioni intermedie. Le griglie di presa aria esterna dovranno essere dotate di alette antipioggia e di rete antivolatile e/o antitopo in acciaio inox AISI 304, salvo diversa indicazione dette griglie dovranno essere costruite in acciaio inox AISI 304. SERRANDA DI TARATURA Serranda di taratura con telaio ad alette contrapposte in acciaio zincato. Saranno del tipo ad alette multiple con movimento contrapposto ruotanti su boccole in ottone o nylon. Le alette saranno in alluminio a profilo alare dotate di guarnizione in neoprene che ne assicuri la perfetta tenuta in fase di chiusura. Le serrande di taratura avranno il settore di manovra a comando manuale e galletto di fissaggio. Per sistemazioni all'esterno il telaio dovrà essere in alluminio OPERE COLLATERALI Verniciatura Verniciatura tubazioni e parti in ferro non zincate M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 41 La verniciatura antiruggine deve essere data in duplice mano e si riferisce, oltre alle tubazioni di acciaio nere, anche alle strutture di sostegno, alla carpenteria metallica, e in genere a tutte le strutture in acciaio al carbonio non zincate. Le superfici da sottoporre al trattamento, dovranno essere esenti da qualsiasi asperità, prima di dare inizio ai lavori di preparazione, si dovrà quindi procedere alla rimozione di tutte le gocciolature e le scorie di saldatura ed alla smussatura degli angoli vivi da taglio. La preparazione delle superfici dovrà avvenire mediante spazzolatura, raschiatura a carteggiatura manuale o meccanica, con spazzole e raschietti metallici e idonee carte abrasive. Dopo i trattamenti di preparazione le superfici dovranno essere accuratamente ripulite di ogni traccia di grassi, oli, polvere sabbia ed altre sostanze estranee, in modo che sia garantita la buona riuscita dei successivi cicli di verniciatura. Tutte le parti che dovessero giungere in cantiere già verniciate, dovranno essere sottoposte all' approvazione della Direzione Lavori e in caso negativo dovranno essere accuratamente sverniciate con gli appositi prodotti, quindi preparate per una nuova verniciatura con uno dei metodi sopradetti in funzione dello stato delle superfici ed in accordo con la Direzione Lavori. L'applicazione delle vernici verrà eseguita a due strati di colore diverso in modo da produrre un contrasto che assicuri la completa copertura di quello precedente; solo per particolari colori che hanno scarso potere coprente, gli strati finali potranno essere dello stesso colore previa approvazione della Direzione Lavori. Le vernici potranno essere applicate mediante pistola a spruzzo ad aria compresse, ma è preferibile l'impiego del pennello specialmente per l'applicazione dei primers in quanto l'azione meccanica favorisce la penetrazione del prodotto in tutte le scabrosità delle superfici. Qualora si riscontrassero danneggiamenti sul rivestimento dovrà essere effettuato il relativo ripristino; l'Appaltatore prima di iniziare i lavori di ritocco dovrà comunicare alla Direzione Lavori la quantità delle superfici da ripristinare concordando le riparazioni. Tutte le superfici trattate a piè d’ opera o in opera, se non rivestite con materiali isolanti o di semplice protezione, dovranno essere finite con vernice di colore a scelta della Direzione Lavori. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 42 Se si dovessero, durante i controlli, rilevare difetti di verniciatura, oppure condizioni di preparazione, spessore, aderenze, etc. non conformi a quanto richiesto, l'Appaltatore è tenuto a propria cure e spese a riportare le superfici difettose al grado d'accettabilità. BASAMENTI APPARECCHIATURE Dovranno essere previsti opportuni basamenti in conformità alle esigenze impiantistiche e civili. I basamenti dovranno avere un’altezza di 10+15 cm minimo ed una superficie pari al basamento dell’apparecchiatura da installare più 15 cm minimo attorno all’apparecchiatura stessa. I basamenti dovranno essere previsti per tutti i macchinari per appoggio a pavimento e dovranno essere studiati preventivamente con la parte civile, per una costruzione che prevenga vibrazioni e trasmissioni di rumore. Interventi di riqualificazione energetica. In ottemperanza al decreto 26 gennaio 2010, ministero dello sviluppo economico, l’intervento deve configurarsi come sostituzione di elementi già esistenti, e deve essere eseguito su un edificio esistente ed accatastato. Nel nostro caso l’intervento proposto sull’area del laboratorio dell’ospedale di Bracciano, sostituzione degli infissi esistenti, rientra specificatamente a quanto richiesto dal legislatore, infatti si interviene su un edificio esistente ed accatastato e si sostituiscono elementi preesistenti alle opere che si intendono realizzare. In particolare si può desumere dall’allegato A del DPR 412/1993, tabella dei gradi /giorno dei comuni Italiani che per il comune di Bracciano tale valore corrisponde alla lettera D come fascia di appartenenza. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 43 Con tale valore (D) si entra nella tabella 2 allegata al decreto 26 gennaio 2010, valori limite della trasmittanza termica utile U delle strutture componenti l’involucro edilizio dello stabile espresso in W/mq. K e alla voce infissi o genericamente chiusure apribili si ottiene un valore pari a 2,0. Gli infissi previsti nel progetto con U < 1,9 W/mq. K sono del tipo a taglio termico, eseguiti con profilati estrusi in alluminio anodizzato, naturale UNI ARC 15, spessore dei profili 6575 mm. profili a giunto aperto, completi di vetrocamera, controtelaio metallico, guarnizioni in EPDM o neoprene, conformi alla normativa di cui alle premesse. Gli infissi esistenti sono del tipo senza il taglio termico e hanno una trasmittanza termica media, in quanto non sono tutti costituiti da materiali omologhi, pari a U= 6,00 W/mq.K. A titolo esemplificativo se assumiamo la superficie dell’intero laboratorio compreso il centro prelievi in mq. 410, il prezzo del metano in 96 centesimi, il rendimento energetico dell’impianto pari al 85%, si ottiene un economia di 3600 euro l’anno con una quantità di CO2 non emessa pari a Kg. 8300. COLLAUDI, VERIFICHE E PROVE Gli impianti, oggetto del presente capitolato, dovranno essere sottoposto ad una serie di collaudi, verifiche e prove nel tempo tendenti ad accertare il pieno rispetto delle prescrizioni di progetto, nonché la sua effettiva funzionalità; Tali oneri rientrano nei prezzi di liquidazione delle opere dell’appaltatore. Verifiche e prove preliminari Le verifiche e le prove che verranno specificate dovranno essere eseguite durante l’esecuzione dei lavori e comunque entro un mese dal montaggio e dalla regolazione di ogni singola parte di impianto, essa dovrà accertare che la fornitura del materiale costituente gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni del capitolato particolare d’appalto. M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 44 Prova idraulica a freddo, possibilmente man mano che si eseguono i vari impianti o ad ultimazione di essi, si dovranno eseguire prove di tenuta ad una pressione almeno doppia a quella di esercizio per un periodo non inferiore alle 24 ore. Si riterrà positivo l’esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti. Mtc SpA SCHEDE TECNICHE M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 45 UTA E GRUPPO FRIGO M.T.C. S.p.A. Ospedale Padre Pio di Bracciano Nuovo Laboratorio Analisi – Progetto esecutivo 46