Lezione 8 - Università del Salento

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1
Elementi di
rischio elettrico
Tratto da www.formazioneesicurezza.it
Obblighi del datore di lavoro (D. Lgs. 81/08 -art. 80 comma 1)
 1.
2
Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i
materiali, le apparecchiature e gli impianti elettrici messi a
disposizione dei lavoratori siano progettati, costruiti,
installati, utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i
lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica ed in particolare
quelli derivanti da:
 a)
contatti elettrici diretti;
 b)
contatti elettrici indiretti;
Obblighi del datore di lavoro (D. Lgs. 81/08 -art. 80 comma 1)
 c)
innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a
sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;
 d)
innesco di esplosioni;
 e)
fulminazione diretta ed indiretta;
 f)
sovratensioni;
 g)
altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.
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Cos’è il rischio elettrico

4
Per rischio elettrico si intende la possibilità che l’impianto
elettrico costituisca una fonte di pericolo per l’uomo e,
purtroppo, gli infortuni dovuti a cause elettriche, negli
ambienti domestici e di lavoro, costituiscono ancora oggi
un fenomeno piuttosto rilevante.
Cos’è il rischio elettrico
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I pericoli derivanti dall’impianto elettrico sono,
fondamentalmente, due:
 il rischio di incendio dovuto a surriscaldamento delle linee
elettriche (per sovraccarico della rete o per
cortocircuito).
 il rischio di elettrocuzione (detta anche folgorazione), che
si corre quando si entra in contatto con parti dell’impianto
sotto tensione, o con “masse”, cioè parti di apparecchiature
conduttrici che, accidentalmente, si trovano in tensione per
un anomalo contatto con parti attive dell’impianto;
Cos’è un impianto elettrico
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Per impianto elettrico si intende l’insieme di costruzioni e
di installazioni con il fine di: produrre, convertire,
trasformare, regolare, smistare, trasportare, distribuire
l’energia elettrica
I principali componenti, di nostro interesse, di un impianto
elettrico sono:
– QUADRI ELETTRICI
– CAVI ELETTRICI
– PRESE A SPINA
L’impianto e la sua esecuzione
 La
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prima cosa importante ai fini della sicurezza è
progettare adeguatamente l'impianto ed eseguirlo a
regola d'arte, cioè nel rispetto della vigente normativa.
 Purtroppo troppo spesso queste attività vengono svolte
anche da persone non specificatamente preparate che si
cimentano in questa professione come secondo lavoro.
 L’utente che si rivolge a queste persone non è tutelato in
sede di risarcimento per danni causati da errori di
progettazione ed istallazione dell'impianto in quanto non
può rivalersi su persone chiamate ad operare in forma
abusiva.
Anomalie Impianto: sovraccarico e cortocircuito
8

Il sovraccarico e il corto circuito sono condizioni di
funzionamento anomalo dell’impianto. Il loro verificarsi
dà luogo ad un inaccettabile surriscaldamento delle
linee che può diventare causa di incendio.

Le cause di guasto dell’impianto elettrico:
– cattiva realizzazione/progettazione degli impianti elettrici;
– carente manutenzione degli stessi;
– scorretto utilizzo di apparecchiature ad alimentazione
elettrica (ad es. uso di prolunghe, spine multiple,
ciabatte).
Anomalie Impianto: sovraccarico e cortocircuito

9
“Corto circuito” sta per strada breve, scorciatoia,
rappresenta, cioè, una via preferenziale per gli elettroni,
che compongono la corrente elettrica. Quando gli
elettroni si “accalcano” in un punto dell’impianto,
generano un inammissibile sviluppo di calore, od il
formarsi di archi elettrici. Le parti dell’impianto esposte al
guasto, sono soggette a forti shock termici e
sollecitazioni meccaniche superiori ai limiti per cui sono
state progettate.
Anomalie Impianto: sovraccarico e cortocircuito

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Il “sovraccarico” è una condizione anomala di
funzionamento, che si verifica quando i circuiti elettrici sono
percorsi da una corrente superiore rispetto a quella per la
quale sono stati correttamente dimensionati. Anche in
questo caso la conseguenza del guasto è l’innalzamento di
temperatura che, in ambienti con presenza di materiali
combustibili, può costituire causa di incendio.
Anomalie Impianto: sovraccarico e cortocircuito

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Bisogna aggiungere che, oltre agli apparati dell’impianto,
anche i componenti elettrici, come “prolunghe elettriche”,
“adattatori”, ciabatte”, possono subire degli shock termici,
se sottoposti a carichi troppo elevati, correndo il rischio di
prendere fuoco.
Rischio Elettrocuzione
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 L’evento
elettrocuzione, più comunemente conosciuta
come “scossa”, si manifesta quando, in seguito
all’applicazione di una differenza di potenziale fra due o
più punti del corpo umano, questo viene percorso da
corrente.
 La
condizione
proporzionale:
di
elevato
pericolo
è
direttamente
– all’intensità di corrente attraverso il corpo umano;
– durata del contatto con parti in tensione (msec.).
 Inoltre,
anche il percorso della corrente è un fattore
importante e concorre a determinare l'entità del danno
per la salute.
Rischio Elettrocuzione
 Esempio,
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in corrente alternata :
– resistenza media del corpo umano bagnato (Ohm) di
circa 2000 OHM;
– contatto con un
impianto a
220 Volt;
 La
corrente continua è normalmente meno pericolosa
della corrente alternata: infatti il valore di corrente
continua ritenuto potenzialmente in grado di innescare il
fenomeno della fibrillazione ventricolare è circa 4 VOLTE
più elevato di quello corrispondente in corrente alternata.
Contatto diretto ed indiretto
 Il
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contatto diretto è ritenuto il più pericoloso, essendo il
soggetto sottoposto alla piena tensione verso terra del
sistema elettrico.
ESEMPI DI CONTATTI DIRETTI:
–
–
–
–
–
TOCCARE
TOCCARE
TOCCARE
TOCCARE
ECC…
UN FILO SCOPERTO.
LA MORSETTIERA DI UN MOTORE ELETTRICO.
LA GHIERA METALLICA DI UN PORTALAMPADE.
LA VITE DI UN MORSETTO.
Contatto diretto ed indiretto
 Il
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contatto indiretto è però molto più subdolo.
ESEMPI DI CONTATTI INDIRETTI:
– TOCCARE CUSTODIE O CARCASSE METALLICHE DI APPARECCHI
ELETTRICI CHESONO IN TENSIONE A CAUSA DI UN GUASTO INTERNO.

L'involucro metallico dell'apparecchio elettrico si trova, in
questo caso, sotto tensione e, in caso di contatto, la
persona può essere investita dal passaggio della corrente
elettrica verso terra.
I sistemi di protezione

I sistemi di protezione più comunemente usati negli
ambienti domestici e lavorativi sono:
– Fusibili
– Interruttori magnetotermici
– Messa a terra
– Interruttori differenziali
16
Fusibili, interruttori magnetotermici

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I fusibili sono in grado di interrompere il circuito nel caso di
sovracorrenti, e quindi di surriscaldamento, delle linee
elettriche.
 L’interruttore magnetotermico, detto anche interruttore
automatico, è un dispositivo elettrotecnico in grado di
interrompere un circuito in caso di sovracorrente.
 Questo interruttore ha una maggior precisione di
intervento, rispetto al fusibile, ed è facilmente ripristinabile
con la pressione di un pulsante o l'azionamento di una
leva.
L’impianto di terra
 Tra
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tutti i requisiti di sicurezza che devono essere presenti
in un impianto il più importante è senza dubbio il sistema
di messa a terra.
 Questo accorgimento ha lo scopo di scaricare a terra le
correnti che si possono attivare a seguito di alcuni guasti
e che, se non «guidate» verso terra, possono produrre
gravi danni.
 Concretamente l'impianto di
messa a terra si compone di
un terzo filo (oltre ai due di
fase) di colore giallo/verde.
L’impianto di terra: guasto verso terra
 Ci
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protegge dai contatti indiretti, collegando le parti
metalliche normalmente non in tensione con il terreno
circostante. In questo modo eventuali correnti di
dispersione, dovute a guasti, vengono direttamente
scaricate nel terreno;
 Tale impianto è necessario ma non sufficiente a
garantire una completa sicurezza;
 Quando un apparecchio elettrico utilizzatore funziona
regolarmente e non esistono problemi di isolamento fra
le parti attive interne (in tensione) e la custodia esterna,
l’apparecchio non costituisce pericolo di folgorazione,
esso può essere toccato dall’utente senza avvertire
scosse elettriche.
Interruttore differenziale


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È detto anche “salvavita”, protegge la persona dai contatti
diretti/indiretti, ma per essere efficace, deve essere
installato correttamente e testato ciclicamente.
È una misura di protezione addizionale (che non dispensa
dall’applicazione di una delle misure precedenti).
Interruttori differenziali
 Questi
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interruttori differenziali possono essere ad alta
sensibilità (salvavita); non evitano la scossa elettrica, ma
hanno unicamente la funzione di limitare nel tempo il
passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo
umano.
 Ricordarsi che:
– è opportuno verificare periodicamente la funzionalità di
tali dispositivi agendo sull’apposito pulsante di prova;
– gli interruttori differenziali non intervengono per un
contatto tra due fasi (es. mano-mano).
Come funziona l’interruttore differenziale


22
L’interruttore differenziale misura la corrente in entrata ed
in uscita, cioè quella del conduttore di fase e di neutro;
Queste due correnti, durante il normale funzionamento
dell’impianto elettrico, devono essere uguali. Nel caso in
cui fossero differenti, per una quantità superiore alla
corrente di soglia (30 mA), l’interruttore differenziale
interrompe il circuito in un tempo fissato denominato tempo
di intervento.
Come funziona l’interruttore differenziale

23
Tale interruttore è di grande utilità nel caso in cui la
carcassa metallica di uno strumento, correttamente messa
a terra, vada in tensione per contatto accidentale di un
conduttore di fase: in questo caso l’intervento avviene al
momento del guasto della macchina e, quindi, prima che si
verifichi un contatto umano di tipo indiretto.
Come funziona l’interruttore differenziale

24
Fornisce, nella maggior parte dei casi, una buona
protezione anche in presenza di un contatto diretto con la
fase e la terra, purché sia del tipo ad alta sensibilità, cioè
con corrente differenziale nominale minore o uguale a 30
mA, ed abbia un tempo di intervento sufficientemente
breve (pochi millisecondi) ma in questo caso non consente
di evitare la scossa, durante il tempo di intervento.
Come funziona l’interruttore differenziale
25
IMPORTANTE
Se una persona è isolata da terra (indossa scarpe di
gomma o si trova su una sedia o su una scala di legno,
che non sono conduttori di corrente elettrica), ed entra in
contatto con entrambi i fili della rete (fase e neutro), questo
contatto non dà luogo ad alcuna dispersione verso terra:
IL SALVAVITA NON RILEVA ALCUNA DISPERSIONE
Come funziona l’interruttore differenziale
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LA PRESENZA DI UN INTERRUTTORE “SALVAVITA” NON
DEVE INDURCI A PENSARE DI POTER EFFETTUARE
OPERAZIONI SULL'IMPIANTO ELETTRICO SENZA
STACCARE LA CORRENTE DALL'INTERRUTTORE
GENERALE!
Effetti della corrente elettrica sull’uomo

Tetanizzazione;
 Arresto della respirazione;
 Fibrillazione ventricolare.
27
Effetti della corrente elettrica sull’uomo


28
Tetanizzazione:
contrazione dei muscoli interessati al passaggio della
corrente, risulta difficile staccarsi dalla parte in tensione
con cui si è venuti in contatto, il che provoca effetti
ancora più dannosi. Il valore più grande di corrente per
cui una persona é ancora in grado di staccarsi dalla
sorgente elettrica si chiama corrente di rilascio e
mediamente é compreso tra i 10mA e i 15mA per una
corrente di 50Hz. Correnti molto elevate non producono
solitamente la tetanizzazione perché quando il corpo
entra in contatto con esse, l’eccitazione muscolare
tanto elevata produce movimenti muscolari involontari
che, generalmente,staccano il soggetto della sorgente.
Effetti della corrente elettrica sull’uomo


29
Arresto della respirazione :
Una complicanza dovuta alla tetanizzazione è la paralisi
dei centri nervosi che controllano la respirazione. Se la
corrente elettrica attraversa i muscoli che controllano il
movimento dei polmoni, la contrazione involontaria di
questi muscoli altera il normale funzionamento del sistema
respiratorio e il soggetto può morire soffocato o subire le
conseguenze di traumi dovuti all’asfissia. In questi casi il
fenomeno è reversibile solo se si provvede con prontezza,
anche con l’ausilio della respirazione artificiale, al soccorso
dell’infortunato per evitare danni al tessuto cerebrale.
Effetti della corrente elettrica sull’uomo


30
Fibrillazione ventricolare:
È l’effetto più pericoloso ed è dovuto alla sovrapposizione
delle correnti provenienti dall’esterno con quelle
fisiologiche che, generando delle contrazioni scoordinate,
fanno perdere il giusto ritmo al cuore. Questa anomalia é
particolarmente pericolosa quando si verifica nella zona
ventricolare perché diventa un fenomeno non reversibile in
quanto persiste anche se lo stimolo è cessato. Meno
pericolosa, grazie alla sua natura reversibile, è invece la
fibrillazione atriale.
Effetti della corrente elettrica sull’uomo

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Fibrillazione ventricolare:
 La fibrillazione ventricolare é reversibile entro i primi due
o tre minuti soltanto se il cuore é sottoposto ad una
scarica elettrica molto violenta. Solo così si possono
evitare gravi danni al tessuto del cuore stesso, al cervello
e, nel peggiore dei casi, la morte dell’infortunato.
 Per raggiungere lo scopo viene impiegato il defibrillatore,
un'apparecchiatura medica che applica un impulso
elettrico al torace dell'infortunato tramite due elettrodi.
Effetti della corrente elettrica sull’uomo



32
La dinamica dell’elettrocuzione dipende da molti fattori,
quali la resistenza elettrica del corpo, le condizioni della
pelle, la durata del contatto, la superficie interessata al
contatto.
La pericolosità della corrente oltre che dalla sua intensità
(che a parità di tensione dipende dalla resistenza del corpo
umano), dipende anche dalla durata del contatto, cioè
dall’intervallo di tempo in cui la corrente agisce sul corpo
umano.
Il percorso seguito dalla corrente ha una grande influenza
sulla probabilità d’innesco della fibrillazione, per questo
motivo è stato definito un “fattore di percorso” che indica la
pericolosità dei diversi percorsi seguiti dalla corrente
considerando come riferimento il percorso mano sinistrapiedi.
Interruttori differenziali
 L’interruttore
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differenziale si riconosce facilmente per
la presenza di un pulsante contrassegnato con la lettera
T.
 Questo pulsante serve per eseguire il test: premendolo
si deve ottenere lo scatto del salvavita.
 Questo pulsante deve
essere premuto
all’incirca una volta
al mese per impedire il
bloccaggio nel tempo.
Prese di corrente
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– Tipo A - Standard italiano - può sopportare
una corrente di 10 ampere (~ 2000 watt).
Nel suo uso bisogna evitare il sovraccarico
con prese multiple o con adattatori che
permettono l’inserimento di spine da 16 A
(adatte per le prese di tipo B). Il morsetto
di terra è quello centrale.
– Tipo B - Standard italiano - Può
sopportare massimo una corrente di 16
ampere (~ 3500 watt). Si trova solo in
alcuni punti ove è previsto un maggiore
assorbimento di corrente. Il morsetto di
terra è quello centrale.
Prese di corrente
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– Tipo C - Presa bivalente - unisce i due tipi
precedenti permettendo l’inserimento sia
delle spine da 10 A, sia di quelle da 16 A. Il
morsetto di terra è quello centrale.
– Tipo D - Standard tedesco - si può trovare
per l’uso di alcuni utensili. La corrente può
al massimo raggiungere 16 A. I morsetti di
terra sono posti lateralmente.
Prese di corrente
 Le
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spine tedesche (Schuko) non devono essere inserite
nelle prese ad alveoli allineati se non tramite appositi
adattatori che trasformano la spina rotonda in spina di tipo
domestico.
 Senza
l’uso degli adattatori l’apparecchio elettrico
funzionerebbe ugualmente
ma sarebbe privo del
collegamento a terra con
grave pericolo per l’operatore.
“Ciabatta”
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 Può
essere utilizzata quando è richiesto l’uso simultaneo
di più apparecchi elettrici che non consumano molto.
 L’uso
indiscriminato di questi dispositivi può comportare
surriscaldamento dei cavi di alimentazione a causa di
sovraccarichi di corrente e conseguenti pericoli d’incendio.
Prolunghe
 Le
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prolunghe devono essere considerate una soluzione
esclusivamente temporanea e non definitiva.
 E’ importante scegliere conduttori di dimensioni adeguate
che, se sono sicuri per garantire elevati flussi di corrente,
a maggior ragione lo sono per flussi di corrente minori.
 Anche la spina posta a capo della prolunga deve essere
da 16 Ampere (fori larghi se italiana o tipo Shuko
tedesca), con la presenza del filo della «terra».
Apparecchi di classe II
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 Vi
sono apparecchi elettrici che non devono essere collegati
all’impianto di terra in quanto la protezione è affidata a un
doppio isolamento o a un isolamento rinforzato.
 Per
riconoscerli basta guardare la targa: deve
essere riportato il simbolo con il doppio quadrato
concentrico.
 La
spina non ha il contatto centrale che serve, infatti, per il
collegamento all’impianto di terra.
I marchi più comuni
 Un
ulteriore aspetto della sicurezza
consiste nella possibilità del
consumatore di verificare, al momento
dell'acquisto, se il materiale elettrico
offre garanzie di sicurezza.
 Per fare questo possono essere ricercati
i marchi che possono fornire indicazioni
sulla rispondenza del materiale alle
norme di sicurezza.
 E’ bene però saper distinguere i vari
marchi ed il loro significato.
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Norme generali di sicurezza
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 Non
toccare mai con le mani bagnate le apparecchiature
elettriche in tensione o le prese e le spine;
 Non
agire sull'impianto elettrico per eseguire riparazioni
prima di avere tolto la tensione tramite l'interruttore generale
e non l’interruttore di stanza;
 Non
estrarre mai la spina agendo sul filo.
Norme generali di sicurezza
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 Prima
di disinserire la spina spegnere l'utilizzatore come
ad esempio l’asciugacapelli, la lavatrice, ecc.;
 Non
agire mai (esempio per pulizia o riparazioni)
sull'apparecchiatura elettrica se questa non è stata
preventivamente disinserita dalla rete di alimentazione;
si lascia l’ambiente per un lungo periodo di tempo
togliere la tensione in tutto l'impianto agendo
sull'interruttore generale.
 Quando
 Non
usare mai riduttori che permettano il collegamento di
spine “grandi”, da 16 A con prese “piccole”, da 10A.
Norme generali di sicurezza
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“alberi di Natale” sono
pericolosi per le sollecitazioni a
flessione che introducono sugli
alveoli delle prese, fino a
provocare l’uscita del frutto fissato
alla scatola con griffe.
 Gli
 L’
“albero di Natale” può provocare
surriscaldamenti localizzati, con
pericolo di incendio.
 Può
essere utilizzata in suo luogo
una “ciabatta”.
Norme generali di sicurezza
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 Porre
molta attenzione circa lo stato di deterioramento
delle prese, spine e cordoni di alimentazione e cavi.
 Evitare
di tenere a terra le “ciabatte”;
 Nel
caso in cui estraendo una spina da una presa si
avverta un surriscaldamento eccessivo provvedere a
verificare il corretto funzionamento dell’apparecchiatura
prima di riutilizzarla;
 Evitare
tassativamente il “fai da te”;
 Conservare
sempre il manuale d'uso e manutenzione
fornito dalla casa costruttrice degli apparecchi .
Norme generali di sicurezza
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 Per
le apparecchiature che hanno un elevato consumo di
corrente fare attenzione a collegare la spina ad una
idonea presa, possibilmente dotata a monte di un
interruttore di corrente;
 Evitare
l'uso di prolunghe per apparecchiature con
notevole assorbimento di corrente;
 Non
uscire dagli ambienti lasciando apparecchiature con
notevole assorbimento di corrente accese;
 In
caso di incompatibilità tra la spina di una
apparecchiatura e la presa a muro è preferibile sostituire
la seconda.
Norme generali di sicurezza
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 Non
porre contenitori pieni di liquido (ad esempio acqua
per umidificare l'ambiente) sopra ad apparecchiature
elettriche;
 Non
utilizzare apparecchi elettrici soprattutto quelli portatili
in prossimità di vasche contenenti acqua o in ambienti
molto umidi, senza le dovute accortezze o autorizzazioni.
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