06 I rischi domestici

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Ministero dell’Interno
Ministero della Pubblica Istruzione
Seminario Nazionale per la diffusione della cultura
della protezione civile nella scuola dell’obbligo
I rischi domestici
Indice
• Il rischio
• I numeri
• I rischi domestici
-
il rischio cadute
il rischio incendi
il rischio gas
il rischio elettrico
i prodotti pericolosi e le piante velenose
l’inquinamento domestico
i rischi per i bambini
• Gli incidenti a scuola
Arch. Valter Cirillo
Ispettorato Insediamenti Civili, Commerciali, Artigianali ed Industriali
Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi
INDICE GENERALE
1
Il rischio
Quando lavoriamo, quando viaggiamo, quando ci
divertiamo, ed anche quando siamo in casa nostra, siamo
costantemente esposti a pericoli per la nostra incolumità
fisica.
Un certo livello di rischio esiste quindi in ogni attività
umana; il problema è di valutare quale è questo livello,
decidere se è accettabile o meno, ed in caso di risposta
negativa, decidere il da farsi per ridurlo a valori accettabili.
Dal punto di vista scientifico il rischio di un evento è una
funzione della probabilità di accadimento e delle
conseguenze dello stesso.
1 Rischio = frequenza x magnitudo = F x M
Si vuol dire cioè che se un certo evento ha una frequenza
probabile F di 1 volta ogni 10 anni e se le sue conseguenze
M sono stimabili in 50 morti, il rischio associato a
quell’evento è di provocare:
R = 0,1 x 50 = 5 morti/anno
Dalla definizione di rischio come prodotto di due
probabilità, deriva che lo stesso potrà essere molto piccolo,
ma non potrà mai essere pari a zero (natura probabilistica
del rischio).
2
I numeri
Ogni anno in Italia muoiono circa 550.000 persone. La gran
parte di queste morti è dovuta a malattie (principalmente
cardiopatie e tumori). Una quota pari ogni anno a circa il 5%
dei decessi deriva invece da eventi accidentali o di violenza.
Gli incidenti in ambiente domestico rappresentano in
media il 30% di tutte le morti accidentali con 8400 morti
nel 1988 (quasi uno ogni ora); il numero di incidenti noto agli
ospedali è ancora più impressionante con più di tre milioni di
arrivi al pronto soccorso, cioè uno ogni 10 secondi.
Per avere un termine di paragone possiamo considerare che gli
incidenti stradali provocano circa 9000-10000 vittime all’anno,
mentre , nello stesso arco temporale, gli infortuni mortali sul
lavoro sono nell’ordine di 1200-1500.
Occorre tuttavia “pesare” in un certo senso questi numeri
considerando che mentre gli incidenti stradali e gli infortuni
sul lavoro interessano età giovanili e presentano una buona
valenza di prevedibilità e prevenzione, gli incidenti domestici
nel loro complesso, essendo costituiti da un gran numero di
cadute accidentali degli anziani, appaiono come un fenomeno
meno controllabile.
Un dato non può tuttavia essere trascurato e cioè che, secondo
i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
nell’età infantile (0-14 anni) la prima causa di morte nei
paesi sviluppati è rappresentata dagli incidenti.
3
I rischi domestici
Con oltre 8000 vittime all’anno per incidenti domestici l’Italia è al primo
posto della graduatoria europea, con sofferenze per le persone e costi
sociali ed economici enormi. A tali cifre, inoltre, dobbiamo aggiungere
quelle più difficilmente stimabili derivanti dall’esposizione delle persone
ad agenti inquinanti tra le mura domestiche.
Sono le lesioni traumatiche e le cadute a causare il maggior numero di
morti. Percentuali minori ma sempre significative, invece, sono provocate
da incendi ed esplosioni, dall’elettricità e dalle sostanze pericolose.
Incidenti domestici mortali
Cause
Fratture da cause non specificate
Cadute accidentali
Altre cause
Incendio e fuoco
Corrente elettrica
Sommersione e soffocamento
Avvelenamento da farmaci
Macchine
Recipienti sotto pressione
Fattori naturali
Totale
numero
4484
2961
413
232
80
67
13
13
4
4
8464
Percentuale
52,98
34,98
4,88
2,74
0,95
0,79
0,15
0,15
0,05
0,05
100
Traumatismi
Frattura del femore
Traumi intercranici
Altri traumi
Frattura del cranio
Altre fratture
Traumi interni
Ustioni
Corpo estraneo
Totale
numero
3704
1436
1240
620
580
462
317
105
8464
percentuale
43,76
19,69
14,65
7,33
6,85
5,46
3,75
1,24
100
4
Incidenti in ambiente domestico per classi di età, sesso degli infortunati e oggetto che ha causato l’incidente.
(dati assoluti in migliaia e quozienti per 100 incidenti)
Causa
dell’incidente
Utensili di cucina
Di cui - coltelli
- pentole
Forni e fornelli
Scale mobili e fisse
Pavimenti
Impianto elettrico
Attrezzi da lavoro
Elettrodomestici
Piccoli
elettrodomestici
Impianti di
riscaldamento
Vetri e specchi
Mobili e altre
parti
dell’abitazione
Alimenti bollenti
Sostanze ingerite
accidentalmente
Coperte, cuscini,
abiti
‹ 10
9
6
3
19
30
1
6
6
4
Maschi (per classi di età)
10-24 25-64 › 64
Tot.
21
64
13
107
13
46
10
75
4
2
6
5
6
1
15
23
74
20
136
9
33
22
94
5
6
12
15
78
9
108
5
10
4
25
4
8
3
19
%
12,8
9,1
0,9
1,9
16,4
11,4
1,4
13,1
3,1
2,2
‹ 10
11
4
4
4
16
28
3
7
3
Femmine (per classi di età)
10-24 25-64 › 64
Tot.
58
279
44
392
33
165
21
223
14
62
10
90
12
93
22
131
25
137
66
244
18
107
94
247
9
2
11
2
21
1
27
18
105
16
146
14
89
14
120
%
22,6
12,8
5,1
7,5
14,0
14,2
0,6
1,5
8,4
6,9
totale Totale
%
499
19,5
298
11,6
96
3,7
146
5,7
380
14,7
341
13,3
23
0,9
135
5,2
171
6,7
139
5,4
1
-
1
1
3
0,5
3
-
7
5
15
0,9
18
0,8
4
32
8
11
11
21
1
7
24
71
3,0
8,7
2
16
7
12
25
47
7
25
41
100
2,5
5,7
65
171
2,6
6,7
7
1
2
-
5
4
3
-
17
5
2,1
0,5
-
10
3
60
13
19
2
89
18
5,1
0,9
106
23
4,2
0,8
-
-
-
-
-
-
1
-
1
-
2
0,0
2
0,0
(fonte ISTAT dic. 89 – maggio 90; dati assoluti in migliaia)
IL RISCHIO CADUTE
La più alta percentuale di incidenti domestici riguarda le cadute. Più
precisamente, un incidente su tre è dovuto ad una caduta e si stima che
anche tra le morti per incidente in ambiente domestico circa un terzo (e
quindi quasi tremila ogni anno) sia dovuto alle cadute. Dunque questo
rischio è molto alto e spesso gli incidenti succedono nel modo più
imprevedibile, inciampando nel tappeto, scivolando sul pavimento bagnato
o appena lucidato o cadendo da una scala a pioli.
Un dato curioso riguarda il fatto che, tra le cadute, circa la metà è originata
da un dislivello (scale sia mobili che fisse) mentre l’altra metà è costituita
da cadute su una superficie senza dislivelli. E’ interessante notare, inoltre,
che tra i bambini e gli anziani prevalgono le cadute sul pavimento mentre
tra gli adulti tendono a prevalere le cadute dalle scale.
Oltre ad essere molto frequenti, le cadute sono gli incidenti con le più
gravi conseguenze. Occorre considerare che il 68% richiede un intervento
medico, una quota abbastanza elevata pari al 39% richiede un intervento
del pronto soccorso e il 15% si conclude con un ricovero ospedaliero. E’
infatti l’infortunio che più frequentemente provoca una ospedalizzazione.
indicatori
Cadute sullo
stesso livello
Cadute da
sedie
Totale delle
cadute
15,4
Cadute dalle
scale fisse e
mobili
15,1
2,8
33,0
Totale
incidenti
domestici
100
Percentuale sul
totale degli incidenti
Percentuale di
maschi sul tot. degli
infortunati
Percentuale di
femmine sul totale
degli infortunati
Percentuale di
bambini sul totale
degli infortunati
Percentuale di
anziani sul totale
degli infortunati
Percentuale di
adulti sul totale
degli infortunati
28,4
35,7
27,5
31,6
32,1
71,5
64,2
72,4
68,3
67,8
19,9
11,9
33,6
17,5
13,2
30,8
26,3
24,4
26,5
18,8
49,2
61,8
41,8
55,9
67,9
7
IL RISCHIO INCENDI
Tra gli interventi di soccorso tecnico urgente compiuti dal Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, quelli per incendio in appartamenti ad uso
abitazione costituiscono circa il 10 per cento degli interventi per incendio
svolti in totale. Nelle abitazioni, il numero annuo di decessi per incendio si
aggira intorno alle trecento unità. Questi numeri sono in continuo aumento
in quanto, con la crescita del benessere economico, le abitazioni hanno
iniziato ad ospitare maggiori quantità di oggetti, che possono essere causa
di incendio o che l’incendio lo propagano con grande facilità.
Nel caso di incendi in abitazioni, le cause più comuni possono essere:
ƒ imprudenza o negligenza delle persone nel manipolare fiamme libere e
sostanze infiammabili o facilmente combustibili;
ƒ impianti termici: mancata manutenzione, utilizzo non corretto di
apparecchi di riscaldamento portatili;
ƒ cause elettriche: impianti elettrici difettosi, sovraccaricati o non
adeguatamente protetti; apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione
anche quando non sono in uso; riparazioni o modifiche di impianti
elettrici effettuate da personale non qualificato; cariche elettrostatiche,
fulmini;
ƒ mozziconi di sigarette non spenti gettati nel cestino della carta o nella
pattumiera;
ƒ materiali combustibili lasciati vicino a fiamme o sorgenti di calore (fare
attenzione in particolare alle lampade alogene che raggiungono
temperature in grado di innescare molti materiali combustibili, al
camino da cui possono originarsi scintille pericolose, ai fornelli della
cucina);
ƒ ostruzione della ventilazione degli apparecchi di riscaldamento, o di
altri macchinari con conseguente riscaldamento;
ƒ mancata pulizia e manutenzione della canna fumaria del camino.
8
Nella seguente tabella viene inoltre mostrata la frequenza degli incendi
provocati da apparecchi elettrici utilizzatori.
Tipo di apparecchio
Televisore
Stufa elettrica
Lavabiancheria
lavastoviglie
Scaldacqua
Cucina elettrica
frigorifero
Frequenza di incendi
(per milioni di apparecchi e per
anno)
51,8
36,7
24,1
22,2
5,1
4,9
3,8
Come comportarsi in caso di incendio
Non appena si rileva un focolaio di incendio, occorre innanzitutto
mantenere la calma per poter valutare la gravità dell’incendio e adottare le
modalità di comportamento ed eventuale intervento più opportune.
In caso di scoperta di un piccolo focolaio di incendio occorre:
ƒ fare allontanare le persone presenti;
ƒ intervenire tempestivamente con estintori portatili se si è sicuri di
riuscire a spegnere l’incendio;
ƒ a fuoco estinto, controllare accuratamente l’avvenuto spegnimento delle
braci;
ƒ arieggiare i locali prima di rientrare.
Per incendi già sviluppati occorre:
ƒ dare immediatamente l’allarme chiedendo l’intervento dei vigili del
fuoco al n. 115;
ƒ non perdere tempo prezioso in tentativi di spegnimento se non si è certi
della riuscita ed in ogni caso accertarsi di avere una via di fuga alle
spalle;
ƒ allontanare le persone presenti prestando assistenza ad anziani, bambini,
infermi e a persone con ridotte o impedite capacità motorie se si ha la
garanzia di riuscire nell’intento;
ƒ interrompere l’alimentazione elettrica e del gas, se queste operazioni
possono essere eseguite in sicurezza;
ƒ allontanare dalla zona dell’incendio i materiali infiammabili o
facilmente combustibili (bombole di gas, confezioni di alcool, ecc.);
9
ƒ cercare di circoscrivere le fiamme e il fumo chiudendo la porta
dell’ambiente ove ha avuto origine l’incendio e disponendo panni umidi
alla base della porta;
ƒ non utilizzare l’ascensore come via di fuga;
ƒ non aprire la porta della stanza se esiste il sospetto che dal lato opposto
ci sia un incendio;
ƒ se il fumo ha già invaso gli ambienti rendendo difficoltosa la
respirazione e l’orientamento, provare a camminare carponi in quanto in
prossimità del pavimento probabilmente l’aria è ancora respirabile e la
visibilità accettabile;
ƒ una volta fuori dell’edificio collaborare con i soccorritori senza
intralciare il loro lavoro; in particolare si possono fornire utili
indicazioni in merito alla zona ove si è sviluppato l’incendio, alla
presenza di persone ancora all’interno dei locali, ai particolari pericoli
presenti (come, ad esempio, bombole di GPL).
INTERVENTO SU PERSONE CON ABITI IN FIAMME
In caso di incendio di abiti di una persona, questa istintivamente può
mettersi a correre alimentando maggiormente le fiamme.
Occorre pertanto bloccarla, distendendola per terra e coprirla con una
coperta o con altri indumenti (cappotto, giacca, ecc.) bagnarla con getti
d’acqua o rotolarla per terra. La coperta va stesa e rimboccata sotto il
corpo per evitare il passaggio dell’aria. A spegnimento avvenuto, prestare i
soccorsi del caso (trattamento ustioni, ricovero in ospedale).
10
IL RISCHIO GAS
Per cause legate al gas, ogni anno in Italia muoiono un centinaio di
persone (statistiche del CIG – Comitato italiano gas). Sia gli incidenti
mortali che quelli meno gravi possono essere ricondotti a due cause
diverse, ma dipendenti entrambe da malfunzionamento o cattivo utilizzo
dell’impianto a gas: l’esplosione e l’intossicazione da ossido di carbonio
(CO).
Le esplosioni
Una perdita di gas che si verifichi in un ambiente chiuso (ad esempio in
cucina), se non arrestata immediatamente può comportare un rischio di
esplosione. Infatti, in condizioni di saturazione (e cioè, ad esempio,
quando la quantità di gas rilasciato è circa il 5% del volume della cucina)
un innesco può dare luogo all’esplosione. A fornire l’innesco può essere
una qualunque causa, sia volontaria (accensione di un fiammifero,
accensione di un interruttore) sia involontaria (ad esempio, il relè nel
frigorifero, l’elettricità statica dei vestiti), e l’effetto è sempre quello di
gravissime lesioni alle persone e della distruzione di muri, porte, finestre,
fino al crollo di interi edifici.
Data la violenza e la velocità di quanto accade, non esiste altro modo di
proteggersi dalle esplosioni che prevenirle evitando fughe di gas,
verificando che tubi ed accessori siano stati installati a regola d’arte∗.
Diviene quindi essenziale chiedere agli installatori la dichiarazione di
conformità prevista dalla legge 46/90.
Un’altra misura essenziale per la sicurezza è quella di controllare che,
quando si dorme o quando la casa rimane chiusa per lunghi periodi, il
rubinetto principale del gas sia chiuso: infatti, come ulteriore misura di
sicurezza il gas è trattato in modo tale da essere immediatamente
percepibile all’olfatto, e questo rende molto difficile che una fuga di gas
divenga pericolosa se è presente e sveglia una persona nell’abitazione, che
in condizioni normali avrà il tempo per bloccare la perdita (chiudendo il
rubinetto del contatore) e ventilare gli ambienti.
∗
per impianto realizzato a regola d’arte si intende quello che è conforme alle norme di sicurezza, che in Italia sono
emanate dall’UNI –CIG. La regola dell’arte è obbligatoria in base alla legge 1083 del 1971.
11
L’intossicazione da CO
Quando l’installatore mette in opera una stufa a gas o anche un fornello,
verifica che esista una apertura di ventilazione permanente, e cioè sempre
aperta. Questa apertura è necessaria per garantire un minimo ricambio
d’aria, in mancanza della quale l’ossigeno presente nell’aria diminuirebbe
con il tempo. Questa riduzione, tra i diversi effetti, ne ha uno chimico sulla
combustione, che inizia a produrre uno dei veleni peggiori, l’ossido di
carbonio (CO). Il CO, infatti, si lega all’emoglobina del sangue e gli
impedisce di portare l’ossigeno ai tessuti ed al cervello ed è
particolarmente pericoloso perché incolore, inodore, non irritante e letale
in pochi minuti anche con concentrazioni dello 0,1%.
Come avviene per il pericolo di esplosione, l’unica misura da attuare è la
prevenzione. Accorgersi che è in atto una combustione con poco ossigeno,
infatti, è difficilissimo, perché il CO attenua sempre di più le capacità
intellettive ed impedisce quindi di reagire. I sintomi sono un senso di
sonnolenza, nausea, vomito, cefalea, palpitazioni, tremori muscolari, la
colorazione accesa della pelle, astenia, fino ad una progressiva perdita di
coscienza come quando ci si addormenta.
Non resta, quindi, che verificare con regolarità che le aperture di
ventilazione previste dalle norme (e di cui l’installatore ha verificato la
presenza) siano sempre aperte. Non è infrequente, infatti, che con il tempo
siano chiuse volontariamente, perché se ne è dimenticata la funzione, o
involontariamente, ad esempio a causa di nidi costruiti dagli uccelli sui
camini.
Come altra misura di prevenzione, inoltre, si deve prendere l’abitudine di
non addormentarsi con stufe o camini accesi.
12
IL RISCHIO ELETTRICO
L’elettricità è direttamente responsabile di circa il 4,5% degli incidenti
domestici oltre ad essere una delle cause potenziali dello sviluppo di
incendi.
Tutti sappiamo che il pericolo di folgorazione è strettamente legato al
contatto con parti normalmente o accidentalmente in tensione; a tal
proposito le norme CEI (Comitato elettrotecnico italiano) distinguono tra
contatto diretto o indiretto.
Per contatto di tipo diretto si intende il contatto di una persona con le parti
attive (in tensione) di un circuito elettrico (conduttore di fase con
isolamento deteriorato, alveoli di una presa di corrente, ecc.); mentre per
contatto di tipo indiretto si definisce il contatto di una persona con parti
conduttrici e metalliche normalmente isolate dal circuito elettrico (p.e.
involucro esterno degli elettrodomestici) o masse estranee (tubazioni
metalliche) che sono andate in tensione per il cedimento dell’isolamento
principale. I diversi metodi che si adottano sull’impianto per attuare le
protezioni più opportune contro queste situazioni di pericolo si possono
concettualmente far rientrare nelle due seguenti tipologie:
ƒ sistemi che non comportano l’interruzione automatica del circuito e che
quindi possono definirsi “passivi” o preventivi (doppio isolamento,
bassa tensione, involucri, barriere, ecc.);
ƒ sistemi che prevedono l’interruzione automatica del circuito elettrico e
che perciò sono “attivi” o repressivi, nel senso che evitano il contatto
pericoloso col corpo umano (sgancio coordinato con la terra) o
comunque ne limitano le conseguenze (interruttore differenziale).
L’impianto va quindi realizzato secondo la regola d’arte, rispettando le
norme CEI (Comitato elettrotecnico italiano) e la legge n. 46/90 che
prevedono, tra l’altro, l’obbligo della “messa a terra” e l’installazione
“dell’interruttore differenziale” (il cosiddetto salvavita). Inoltre occorre
verificare che gli elettrodomestici e le apparecchiature elettriche che
utilizziamo in casa siano marcati con i simboli che garantiscono la
costruzione secondo le norme di buona tecnica (CE, IMQ).
13
Come evitare gli incidenti
ƒ Staccare l’interruttore generale prima di eseguire qualsiasi intervento
sull’impianto o sugli apparecchi elettrici (anche se si tratta di semplice
pulizia);
ƒ Prima di pulire un elettrodomestico staccarlo dall’impianto elettrico
estraendo la spina;
ƒ Avere cautela nell’uso delle apparecchiature elettriche;
ƒ Fare particolare attenzione nell’uso degli apparecchi elettrici in locali
umidi; non utilizzare apparecchiature elettriche con mani ed indumenti
bagnati;
ƒ Non utilizzare prolunghe se non dotate di idonea messa a terra; non
apportare di propria iniziativa modifiche alle stesse per adattarle;
ƒ Limitare all’indispensabile e fare la dovuta attenzione nell’uso di
riduttori e spine multiple; queste sono consentite solo per collegare
apparecchi di bassa potenza perché altrimenti si può provocare il
surriscaldamento dei conduttori e delle prese con conseguente pericolo
di incendio;
ƒ Non tirare il cavo per togliere la spina dalla presa;
ƒ Non impiegare apparecchiature elettriche che presentano conduttori
deteriorati; verificare sempre lo stato di efficienza;
ƒ Non lasciare mai portalampada privi di lampadine collegati alla rete
elettrica per evitare contatti diretti con parti in tensione;
ƒ Avere particolare cautela nell’uso del ferro da stiro. Togliere la spina
del ferro a vapore prima di aggiungere l’acqua; controllare che il cavo
elettrico sia in buone condizioni ed evitare che entri in contatto con la
parte calda del ferro; non stirare mai con piedi o mani bagnate;
ƒ Non lasciare incustodite le apparecchiature collegate all’alimentazione
elettrica.
14
I PRODOTTI PERICOLOSI E LE PIANTE VELENOSE
L’igiene degli ambienti in cui viviamo è fondamentale ma la maggior parte
dei prodotti pericolosi che troviamo in casa sono proprio quelli che usiamo
quotidianamente per pulirla. Occorre quindi grande cautela nell’utilizzo e
nella conservazione di tali prodotti al fine di evitare il contatto,
l’inalazione o addirittura l’ingestione di sostanze tossiche soprattutto da
parte dei bambini e degli anziani.
Rispetto agli effetti che le sostanze chimiche hanno sull’uomo vale un
principio fondamentale: l’effetto, ed eventualmente il danno prodotto da
una sostanza chimica dipende prima di tutto dalla dose di sostanza che
l’organismo stesso ha assorbito e dalla quantità di sostanza che
effettivamente raggiunge l’organo bersaglio, quell’organo cioè dove la
sostanza agisce (fegato, reni, sistema nervoso, ecc.).
Gran parte delle sostanze (vapori di solventi, vapori di acidi, polveri, ecc.)
vengono assorbite dall’organismo attraverso le vie respiratorie. Un’altra
via di assorbimento abbastanza importante è quella cutanea, per il
semplice fatto che lavoriamo con le mani ed in molti casi non le
proteggiamo adeguatamente (per esempio con guanti).
L’assorbimento di una sostanza può provocare effetti acuti o cronici, ma
può anche non causare alcun effetto; dipende dalla dose, cioè dalla
concentrazione della sostanza e dal periodo di tempo durante il quale
questa viene assorbita.
Il modo migliore per riconoscere i pericoli consiste nell’attenta lettura
dell’etichetta esplicativa posta sulla confezione ove, secondo le norme di
legge europee, sono riportate una serie di indicazioni.
Su di una singola etichetta, in base alle caratteristiche della sostanza,
possiamo ritrovare più simboli di pericolo e diverse frasi di rischio e
consigli di prudenza, secondo il seguente schema:
Etichetta tipo
Simbolo rischio più grave
Frasi R
Frasi S
Fabbricante responsabile
Nome commerciale
Indicazioni speciali
Secondo simbolo di rischio
Nomi chimici
Massa o volume
15
simboli dei pericoli insiti nell’utilizzazione della sostanza o del preparato
pericolo
Infiammabile – facilmente infiammabile (F,
F+)
(le sostanze ed i preparati che a contatto con
l’aria, a temperatura normale e senza ulteriore
apporto di energia possono infiammarsi)
Simbolo
una fiamma
Tossico – altamente tossico (T, T+)
(le sostanze ed i preparati che per inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea possono
comportare rischi gravi, acuti o cronici, per la
salute ed anche la morte)
un teschio su tibie
incrociate
Nocivo (Xn)
Le sostanze e i preparati che per inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea possono
comportare rischi per la salute di gravità
limitata
una croce di
Sant’Andrea
Corrosivo (C)
(le sostanze e i preparati che a contatto con
tessuti vivi esercitano su di essi un’azione
distruttiva)
la raffigurazione
dell’azione di un acido
Irritante (Xi)
Le sostanze e i preparati che pur non essendo
corrosivi possono produrre a contatto
immediato, prolungato o ripetuto con la pelle e
le mucose una reazione infiammatoria
una croce di
Sant’Andrea
16
Prodotti pericolosi presenti nelle case
prodotto
tossicità componenti principali
Disincrostanti Alta
Acido cloridrico o
(anticalcare)
solforico o fosforico o
formico
Disgorganti
Alta
Soda caustica o acido
(lavandini e
fosforico
wc)
Detergenti per Alta
Benzalconioclorulo,
wc
acido fosforico,
tensioattivi
Detergenti in Medio- Ammoniaca, alcool
genere
alta
etilico, acido cloridrico,
tensioattivi
Insetticidi
Bassa
Pietrine, cinerine
(mosche e
zanzare)
Insetticidi
Medio- Carbammati, esteri
(scarafaggi e alta
organofosfati
formiche)
Antitarme
Alta
Naftalina, canfora
Smacchiatori
Media
Pulitori per
forni
Alta
candeggianti
Alta
Detersivi per
lavastoviglie
Alta
Trielina,
percloroetilene,
acquaragia, acetone
Soda caustica,
butilglicole
Perborato di sodio o
ipoclorito di sodio
Soda caustica, sali di
cloro, tensioattivi
precauzioni
Usare guanti di gomma. Dopo
l’uso chiudere bene il tappo
Usare guanti di gomma.
Evitare schizzi su braccia,
mani, gambe
Usare guanti di gomma e
proteggere gli occhi con
occhiali
Usare guanti di gomma. Dopo
l’uso chiudere bene il tappo.
Non aspirare, ventilare i
locali dopo l’uso
Non aspirare, ventilare i
locali dopo l’uso
Non ingerire. Se a base di
naftalina non inalare
Usare guanti di gomma, non
inalare. Usare in locali aerati
Usare guanti di gomma. Non
inalare. Evitare il contatto
con gli occhi
Non aspirare. Proteggere
mani ed occhi
Usare guanti di gomma.
Evitare contatti con occhi e
viso
17
Utilizzo e conservazione delle sostanze pericolose
ƒ Ogni prodotto chimico deve essere oggetto di specifica attenzione e di
completa conoscenza da parte del consumatore.
ƒ L’acquisto deve essere fatto quando se ne ha effettivamente la necessità,
evitando così di conservare inutili scorte che comportano notevoli
problemi per una loro conservazione in sicurezza.
ƒ E’ indispensabile attenersi scrupolosamente alle istruzioni fornita dalla
casa produttrice per quanto attiene alle dosi e alle modalità di impiego.
ƒ Il luogo di conservazione deve essere assolutamente fuori dalla portata
dei bambini e chiuso a chiave.
ƒ Possibilmente prodotti analoghi devono essere riposti insieme (veleni
con veleni, infiammabili con infiammabili, ecc.) in modo da ridurre
eventuali errori nel prelievo del prodotto e nel successivo uso corretto.
ƒ I prodotti devono essere immediatamente riposti negli idonei spazi
appena entrano in casa, non lasciandoli incustoditi e fuori posto.
ƒ Ogni sostanza deve essere conservata nella sua confezione originale. E’
assolutamente vietato travasare sostanze in altri contenitori, magari non
identificabili nel loro pericolo potenziale.
ƒ Preferire contenitori dotati di tappo di sicurezza a prova di bambino.
ƒ Deve essere posta un’adeguata attenzione nel loro smaltimento e non
vanno gettati nella spazzatura ordinaria.
ƒ Per le sostanze infiammabili è indicato un armadietto, meglio se
metallico, posto all’esterno e dotato di un numero adeguato di fori di
aerazione.
Altri pericoli domestici
La prevenzione degli infortuni domestici riguarda anche gli incidenti legati
a sostanze che normalmente non sono pericolose (come l’acqua) ma che lo
possono diventare in alcuni casi particolari. Essa si basa su semplici regole
comportamentali: l’ordine in cucina, poter disporre dello spazio necessario
per compiere le diverse azioni, osservare le dovute precauzioni
nell’utilizzo di stufe e camini sono quelle a carattere generale. Inoltre:
• Sistemare le pentole e le padelle preferibilmente sui fornelli più interni
ed in ogni caso in modo che i manici non sporgano all’esterno;
• Non lasciare mai i bambini piccoli soli in cucina;
• Usare la pentola a pressione con tutta la cautela necessaria.
18
Le piante velenose
Occorre infine accennare ad un altro potenziale pericolo presente nelle
nostre abitazioni di cui pochi sono a conoscenza: le piante ornamentali.
Alcune producono soltanto effetti locali come irritazioni, gonfiore,
ulcerazioni della parte che entra in contatto con la pianta, altre sono dette a
tossicità sistemica: i loro principi attivi provocano, all’ingerimento,
un’intossicazione generale dell’organismo. Vediamo allora di seguito
alcune delle più comuni piante velenose.
Stella di natale – Di questo bellissimo fiore è molto velenoso il succo
lattiginoso che fuoriesce dal gambo. La sostanza può essere pericolosa sia
per ingestione che per contatto cutaneo e soprattutto con gli occhi; occorre
quindi molta attenzione nell’accudire la pianta.
Vischio e agrifoglio – Di queste piante sono tossiche le bacche, quindi
attenzione ai bambini che sono attratti dalla loro forma e dal colore.
Oleandro – pianta diffusissima in tutta Italia ha rametti, foglie e fiori che
contengono un potente veleno; l’ingestione di una sola foglia può uccidere
un adulto. E’ quindi prudente non utilizzare questa pianta nemmeno per
alimentare il fuoco del camino e a maggior ragione per fare gli arrosti.
Mandorle amare, semi dei noccioli di pesche ed albicocche – I ragazzi
possono essere portati a rompere i noccioli di questi frutti per mangiarne i
semi, così come per le mandorle dolci, le noci, ecc. L’intossicazione,
molto grave, è dovuta alla presenza di amigdalina che a contatto con la
saliva si trasforma in acido cianidrico, un potente veleno. Sono sufficienti
una trentina di mandorle amare per provocare irrimediabilmente la morte.
Azalea, mimosa, rododendro, ciclamino – sono piante nocive in tutte le
loro parti.
Biancospino, ginestra , geranio, garofano, gelsomino, glicine, ortensia –
hanno fiori nocivi.
19
L’ INQUINAMENTO DOMESTICO
L’inquinamento all’interno di un’abitazione ha origine dagli oggetti di uso
quotidiano: sigarette, detersivi, cosmetici, deodoranti, cere per pavimento,
eccetera; basti pensare che il fumo di una sigaretta contiene circa 200
composti che vengono respirati sia da chi fuma sia da chi il fumo lo
subisce passivamente e quando in una stanza fumano più persone questa si
trasforma in un concentrato di veleno.
Per quanto riguarda i detersivi essi contengono composti volatili organici
mentre tra le resine dei mobili in legno, nella tappezzeria, nella moquette e
nei pannelli isolanti regna la formaldeide, sostanza volatile incolore,
irritante per le mucose e dal forte odore che viene rilasciata nell’ambiente
casalingo in due tempi: uno immediato, all’installazione dei materiali,
l’altro a distanza quando le resine si deteriorano. Esistono poi
contaminanti di natura biologica: virus, batteri, spore, che si annidano
nella sporcizia, nei diffusori delle docce e nelle superfici di evaporazione
dei frigoriferi. Vi sono persone che soffrono di allergia alla polvere della
casa, allergia che può manifestarsi sotto forma di asma. In questo caso è
bene allontanare tutte le sostanze che possono provocarla: eliminare tende,
moquette, tappeti, peluche ed usare al posto della scopa o del piumino che
sollevano la polvere, l’aspirapolvere elettrico o lo straccio bagnato.
Nella tabella sono sinteticamente raggruppati le fonti e gli agenti che
concorrono in maggior misura all’inquinamento domestico.
fonte
Suolo (crosta terreste)
Materiali da costruzione
Rivestimenti in legno
Materiali isolanti
agenti
Radon (radioattività)
Radon, absesto, fibre minerali
Pentaclorofenolo, altri antiparassitari
Absesto, fibre minerali, composti
volatili organici
Apparecchi per la combustione Ossido di carbonio
Detergenti spray
Composti volatili organici, fluorocarburi
Condizionatori
Batteri, virus, funghi
Residenti, animali, piante
Batteri, virus, funghi, escrementi,
parassiti
Fumo di sigaretta
idrocarburi policiclici, composti volatili
organici
acqua
Cloro, radon, composti volatili organici
20
Tra tutte queste sostanze dannose vogliamo soffermarci sul radon: gas
incolore, inodore ed inerte che si trova nella crosta terrestre, nelle falde
idriche, nelle rocce e riesce a penetrare nelle nostre case attraverso i
materiali edili oppure attraverso le condotte idriche, perché si lega
facilmente con l’acqua. L’inalazione di forti concentrazioni di radon è
pericolosa e danneggia i tessuti polmonari. Secondo alcune ricerche
l’esposizione prolungata a questa sostanza contribuirebbe alla formazione
di tumori. In particolare nel bagno la concentrazione di radon portato
dall’acqua, favorita dal caldo umido, può essere anche 40 volte superiore a
quella delle altre stanze; è importantissimo perciò assicurare all’ambiente
un buon ricambio di aria.
Altri locali naturalmente predisposti alle infiltrazioni di radon sono gli
interrati, i seminterrati e i piani terreni, quando sono in contatto diretto con
il terreno sottostante andrebbero sempre ben ventilati in modo da evitare il
ristagno dell’aria.
21
Il rischio per i bambini
I bambini sono tra le persone più esposte ai rischi domestici, sia perché in
casa passano gran parte del tempo, sia per le loro particolari propensioni
ad esplorare il mondo che li circonda.
Per mitigare le conseguenze di questi incidenti, come si è cercato di
evidenziare, si deve ricorrere a una corretta collocazione delle sostanze e
dei prodotti pericolosi (al di sotto dei cinque anni la proporzione degli
avvelenamenti è piuttosto rilevante), ma anche ad una continua
sorveglianza in luoghi critici. In particolare, fino ai quattro anni di età non
si deve mai lasciare solo un bambino nella vasca da bagno, ed analoghe
accortezze devono essere seguite in cucina, dove la presenza del fuoco e
delle pentole mette a rischio la vita del piccolo, o in locali con presenza di
scale.
Altrettanta cautela, infine, deve essere tenuta nell’evitare che i bambini
possano raggiungere fiammiferi, accendini ed altri oggetti che sviluppano
una fiamma, mentre, per gli impianti elettrici dovrebbe essere sufficiente
controllare che non utilizzino attrezzi in grado di superare le barriere di
sicurezza che le normali prese e gli interruttori garantiscono.
Come si caratterizzano gli incidenti dei bambini?
Innanzi tutto occorre osservare che essi costituiscono l’unico gruppo di
infortunati in cui si registra una prevalenza di maschi.
Le cadute rappresentano una causa di incidente domestico frequente in
questa fascia di età.
I traumi più comuni sono le ferite mentre le fratture oscillano dal 5,5% nei
bambini molto piccoli (0-4 anni) al 17,9% (valore superiore alla media) dei
bambini più grandi (10-14 anni). Un elemento fortemente caratterizzante
di questi infortuni è la quota di casi con lesioni alla testa che nei bambini
da 0 a 4 anni rappresenta la metà degli incidenti.
Infine si osserva che gli incidenti infantili fanno registrare percentuali più
elevate di casi con visite al pronto soccorso ma molto più basse della
media in termini di ricoveri ospedalieri e di conseguenze limitative sulle
attività quotidiane.
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Le cose da non fare mai
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
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ƒ
ƒ
ƒ
Appoggiare la radio collegata alla rete elettrica sul bordo della vasca
Sistemare le lampade, soprattutto quelle alogene, vicino alle tende
Utilizzare la scala su terrazzi, scalinate o in prossimità di una finestra
Togliere le spine dalle prese tirando il filo elettrico
Usare l’asciugacapelli rimanendo comodamente immersi nella vasca da
bagno o comunque senza mettersi qualcosa sotto i piedi
Andare a dormire lasciando la stufa o il caminetto ancora accesi
Rendere le scale più accoglienti stendendovi sopra un bel tappeto
Far passare fili elettrici o prolunghe sotto i tappeti o dietro i mobili
Permettere ai bambini di rimanere soli in cucina e di avvicinarsi a forni
e fornelli durante la preparazione dei pasti
Fumare a letto o mentre si manipolano sostanze infiammabili; gettare
direttamente fiammiferi e mozziconi nei cestini della carta o nella
pattumiera
Le cose da fare sempre
ƒ Chiudere il rubinetto del gas prima di andare a letto e controllare
almeno una volta all’anno che il tubo del gas sia integro e non scaduto
ƒ Sistemare i detersivi, i prodotti per la pulizia della casa e i medicinali in
modo ordinato e fuori dalla portata dei bambini
ƒ Applicare una maniglia di sostegno accanto alla vasca da bagno e
tappetini o adesivi antiscivolo nel box doccia
ƒ Dotare la cucina delle valvole di sicurezza che bloccano l’uscita del gas
qualora la fiamma dovesse spegnersi
ƒ Per i pavimenti lucidi usare le cere antisdrucciolo
ƒ Usare le prese multiple soltanto per gli apparecchi elettrici di bassa
potenza
ƒ Rendere ben visibili gradini e porte a vetro, se necessario applicando un
nastro adesivo colorato
ƒ Usare i fornelli più vicini alle pareti ed evitare che i manici di pentole e
padelle sporgano dai piani di cottura
ƒ Se l’impianto elettrico di casa ne è sprovvisto, fare installare al più
presto il cavo di messa a terra e l’interruttore differenziale (salvavita)
ƒ Avere sempre a disposizione nei pressi del telefono i numeri di
emergenza (Vigili del fuoco, pronto soccorso, centro antiveleni, forze
dell’ordine, ecc)
Gli incidenti a scuola
23
24
25
cause di incidenti mortali
Fratture da cause non
specificate
Cadute accidentali
Altre cause
Incendio e fuoco
Corrente elettrica
Sommersione e
soffocamento
Avvelenamento da
farmaci
Macchine
Recipienti sotto
pressione
Fattori naturali
26
Utensili di cucina
oggetto che ha causato
l'incidente
coltelli
pentole
600
Forni e fornelli
Scale mobili e fisse
500
Pavimenti
Impianto elettrico
400
Attrezzi da lavoro
Elettrodomestici
300
Piccoli elettrodomestici
Impianti di
riscaldamento
200
Vetri e specchi
Mobili e altre parti
dell’abitazione
100
Alimenti bollenti
Sostanze ingerite
accidentalmente
0
1
Coperte, cuscini, abiti
27
Cadute in ambiente domestico secondo le cause ed alcuni indicatori
120
100
Cadute sullo stesso livello
80
Cadute dalle scale fisse e mobili
Cadute da sedie
60
Totale delle cadute
Totale incidenti domestici
40
20
0
% totale
degli
incidenti
% maschi
% femmine
% bambini
% anziani
% adulti
Tipo di traumatismo
i
de
lc
ra
ni
Al
o
tre
fra
ttu
Tr
re
au
m
ii
nt
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ni
U
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C
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ttu
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Al
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ra
ni
nt
e
ii
um
Tr
a
Fr
a
ttu
ra
de
lf
em
or
e
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
INDICE GENERALE
28
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