REOVIRUS AVIARI Sono virus ubiquitari presenti nella maggior parte degli allevamenti. Frequentemente sono apatogeni. A volte tuttavia possono essere correlati a forme morbose: Enteriche Respiratorie Epatite (ceppo polacco) Idropericardio Sindrome da malassorbimento (a questa sindrome concorrono vari patogeni fra cui anche il reovirus) Artrite / tenosinovite virale del pollo Le forme patologiche in cui è più chiaro il nesso eziologico con la malattia sono: Artrite/ tenosinovite virale (nesso forte). Dà zoppia ed è più frequente nelle linee pesanti. Sindrome da malassorbimento (nesso più debole). Eziologia complessa multifattoriale. REO (Respiratory Enteric Orphan)- virus : isolati per la prima volta dall’uomo dall’apparato respiratorio ed enterico senza lesioni o malattia, per cui sono stati detti “orfani”…. (erano “orfani” di patologie associative). Tassonomia: Fam. Reoviridae Gen. Orthoreovirus Doppio capside (si vede bene al microscopio elettronico) - privo di envelope. 70- 80 nm. RNAds. Il genoma ha 10 segmenti -> può verificarsi riassortimento (similmente a ciò che accade per i virus influenzali). Esistono almeno 11 sierotipi. Reovirus aviari e Reovirus mammiferi -> 2 sottotipi diversi. TRASMISSIONE Verticale: Da galline in deposizione infette asintomatiche Tasso di trasmissione basso ma pochi pulcini nati infetti sono in grado di contagiare il resto della schiusa. Orizzontale: Via oro/ fecale, respiratoria (?) Sopravvivenza nell’ambiente: la profilassi diretta per questo virus è importante ma non può essere considerata sufficiente. Resistente nell’ambiente: > 10 gg su vari materiali In acqua può sopravvivere più di 10 settimane! Importanti le attrezzature infette PATOGENESI Non è chiaro come i Reovirus causino malattia. La maggior parte degli studi sono relativi all’artrite/ sinovite. Infezione per via orale -> replicazione intestinale -> viremia -> tutti i tessuti. Organi bersaglio: Intestino: il virus replica 4 gg p.i. nei villi intestinali. Fegato: il ceppo polacco 8 gg p.i. causa epatite acuta. Articolazione tarso- metatarsica: il virus si evidenzia nelle guaine e sulle superfici tendinee. Il virus colpisce soprattutto il GASTROCNEMIO e i TENDINI FLESSORI DELLE DITA. TENOSINOVITE- ARTRITE VIRALE Spesso a 6-7 settimane di vita o più, o al picco di deposizione. Claudicazione nel 15-20% del gruppo. La mortalità in genere è bassa (1%). Perdite dovute alla scarsa crescita, calpestamento degli zoppi, scarti alla macellazione…. Cali di produzione e schiusa transitori. I polli con difficoltà nella deambulazione preferiscono restare in decubito. Le articolazioni colpite sono aumentate di volume, calde, con rigonfiamenti superficiali. A volte le lesioni articolari sono contaminate da M. synoviae e in questo caso aumenta molto la mortalità. In alcuni casi immobilizzazione dell’articolazione. Andatura traballante nella rottura bilaterale del tendine – incapacità del soggetto di immobilizzare il metatarso. Quando si ha rottura del gastrocnemio e del flessore delle dita si può avere rottura dei vasi con formazione di ematoma -> associata a “Green leg” (la green leg è dovuta a lacerazione del tendine di Achille ed emorragia muscolare sottocutanea). Lesioni anatomopatologiche: Edema delle guaine tendinee e dei tendini, in particolare dei flessori delle dita e degli estensori tibio- tarso metatarsici. Successivamente diventano dure, fibrose, e talvolta calcificate. Scarso essudato paglierino- rosato nell’articolazione ed erosione della cartilagine articolare. Nel tempo l’articolazione va incontro a immobilizzazione per le aderenze fibrose. Rottura del tendine di Achille o del flessore delle dita. Lesioni istopatologiche: Infiltrazione di linfociti e macrofagi. Edema, accumuli di eterofili. Aggregati linfoidi delle sinoviali tendinee. Erosioni cartilaginee, aumento della vascolarizzazione locale. Altri fattori concomitanti: Età: l’infezione precoce determina più facilmente lo svilupparsi della malattia Razza: linee pesanti più sensibili rispetto alle linee leggere. Altre infezioni: M. sinoviae, E. coli, S. aureus, aggravano la malattia. Immunosoppressione: CAV (virus dell’anemia infettiva), Gumboro, predispongono alla mortalità. Recenti lavori suggeriscono che i reovirus abbiano attività immunosoppressiva. DIAGNOSI Sintomatologia clinica: le artrotenosinoviti sono da mettere in DD con Mycoplasma synoviae o Staphylococcus aureus. Esami di laboratorio: Identificazione del virus nei tessuti o da tamponi (tamponi auricolari quando non si riesce a prelevare il tessuto connettivale). Ab sierici. Diagnosi diretta: Isolamento virale: Colture primarie di epatociti di pollo: i reovirus danno effetto citopatico in colture cellulari, sincizi multi nucleati. Uova SPF (sacco vitellino o CAM -> se si inietta nella CAM si osservano i pocks) – morte, lesioni epatiche Laborioso e necessita la successiva identificazione virale. NB: l’isolamento virale dalle articolazioni ha valore diagnostico, dall’intestino no perché ci sono Reovirus intestinali apatogeni. Immunofluorescenza o immunoistochimica sui tessuti -> solo nei primi stadi dell’infezione. PCR: ora molto comune. Esami sierologici: Agar-gel precipitazione Siero neutralizzazione ELISA … ma considerando che i Reovirus sono ubiquitari i risultati sierologici possono essere di difficile interpretazione. CONTROLLO Vaccinazione: Esistono sia vaccini vivi che spenti, la maggior parte preparati con il sierotipo S1133 Americano (USA). Questo sierotipo dà buona cross- reazione con molti ceppi europei. Lo scopo principale è proteggere i pulcini con l’immunità materna. Vaccinazione dei riproduttori con vaccini spenti Vaccinazione con vivi nei soggetti in accrescimento Problemi: Ceppi varianti presenti nelle varie aree geografiche (questi non sempre vengono coperti dall’immunità vaccinale) I reovirus non sono molto immunogeni. NB: da quando si vaccina per i reovirus è diminuita anche l’incidenza della sindrome da malassorbimento (perché il reovirus era uno dei fattori concomitanti).