Titolo: Il sistema marittimo-portuale del Friuli Venezia Giulia. Caratteristiche strutturali e interdipendenze settoriali Romeo Danielis Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, Facolta' di Economia,Universita' degli Studi di Trieste P.le Europa, 1 - 34100 Trieste, Italy Phone: +39-0405587076 - Fax: +39-040567543 e-mail: [email protected] Abstract La motivazione fondamentale del lavoro è rispondere alla domanda che cos’è un porto dal punto di vista economico-industriale e che ruolo gioca in un sistema economico. Pur non potendo prescindere dalla letteratura teorica sui porti, in questo lavoro non si cerca di dare una risposta di carattere teorico o generale ma si fa specifico riferimento ai porti del Friuli Venezia Giulia. La domanda si può quindi riformulare in che cosa sono i porto della regione Friuli Venezia Giulia dal punto di vista industriale e che ruolo giocano nel sistema economico regionale. Più precisamente, siccome ritengo che i porti regionali, pur avendo specializzazioni proprie, non siano tra loro separati ma siano, e debbano sempre più diventare, un sistema interconnesso, si parla d’ora in poi di Sistema Portuale Regionale (SPR). L’interrogativo di ricerca può quindi essere definitivamente formulato in questo modo: quali sono le caratteristiche dal punto di vista economico-industriale del Sistema Portuale Regionale e che ruolo gioca nel sistema economico della regione Friuli Venezia Giulia. Relativamente alle caratteristiche economico-industriali del SPR si identifica: quante e quali aziende fanno parte del SPR; in quali tipologie di attività possono essere suddivise; quali caratteristiche hanno in termini di addetti, fatturato, valore aggiunto; dove sono localizzate e se hanno una o molteplici localizzazioni; quali e quante attività svolgono; quale livello di reddività le caratterizza. In letteratura si parla di “cluster portuali” e di “port regionalization”, termini ancora più ambizioni di quello da me usato di sistema portuale. Il termine “cluster portuali” fa infatti riferimento alla circostanza che le aziende siano tra loro strettamente interconnesse e che abbiano finalità, obiettivi, organi di gestione comuni. Il termine “port regionalization” allude al fatto che un porto è sempre meno la sola attività che si svolge in banchina o nelle aree portuali e sempre di più una complessa organizzazione che coinvolge anche le aree retrostanti. Gli elementi che raccoglierò potranno essere utili per valutare se il SPR del Friuli Venezia Giulia ha la natura di “cluster” ed in quale misura è “regionalizzato”. Ci si occuperà solo del trasporto delle merci, anche se ovviamente, sia le infrastrutture che alcune aziende, operano o possono prestare servizi anche al trasporto delle persone. Il presente lavoro si concentra sul 2007. Rappresenta quindi una fotografia della struttura economica ed industriale del SPR del Friuli Venezia Giulia in quella data. Anche se sono presenti alcuni elementi di confronto con il 2006, manca, per ora, di prospettiva storica. Non ci occuperà quindi esplicitamente di come questa struttura sia evoluta nel tempo né di quale evoluzione potrà avere in futuro. Per identificare il ruolo che il SPR ha nel sistema economico regionale, la seconda parte della motivazione della ricerca, si è scelto di ricorrere ad uno schema di contabilità economica nota come tavola intersettoriale (detta anche tavola input-output) simile a quella che viene periodicamente costruita dall’Istat per l’economia italiana. Nel mio caso si trattava di costruire una tavola intersettoriale incentrata sui settori di attività tipicamente portuali, mentre nel caso della tavola nazionale dell’Istat tali attività sono ricomprese in un settore “trasporti marittimi”, con l’aggiunta di altri settori (trasporti stradali, trasporti ferroviari, attività ausiliarie dei trasporti) non immediatamente riferibili alle attività portuali. Il vantaggio di un tale schema coerente di contabilità economica è duplice: è coerente con lo schema disponibile per descrivere il sistema economico nazionale e regionale la cui interazione con il SPR si vuole analizzare; è possibile utilizzare tali dati per stimare un modello economico da esso desumibile noto come modello input-output, elaborato a partire nel 1928 da W. Leontief, che ha ampio utilizzo nelle analisi delle interrelazioni economiche anche a livello regionale. Le principali domande di ricerca a cui la tavola intersettoriale può dare risposta sono le seguenti: come sono interconnesse le attività all’interno del SPR e tra il SPR ed il resto del sistema economico; in quale misura tali legami si svolgono esclusivamente all’interno della regione, tra la regione ed il resto del sistema economico nazionale e tra la regione ed il resto del mondo, ovvero, di chi si serve il SPR e quali aziende e sistemi economici lo utilizzano; nel caso di un incremento della domanda di utilizzo del SPR quali sono gli impatti diretti, indiretti ed indotti, come si differenziano per settore e dove si hanno le principali ricadute. La comprensione della natura del SPR e della sua relazione con il sistema economico in cui è inserito rappresenta la premessa per capire come potrà evolversi nel futuro e che ruolo potrà giocare nel determinare la crescita complessiva del sistema. La ricerca, pertanto, permette di analizzare l’esistente SPR nelle sue caratteristiche peculiari dal punto di vista economico-industriale e metter a disposizione degli studiosi e dei decisore un coerente strumento per valutare gli impatti di scelte politiche alternative, siano esse regolamentari o strutturali.