Blues sotto le stelle – 2015
Giunto alla XVI edizione il festival "Blues sotto le stelle" è un appuntamento di grande
interesse dell' estate aquilana per i turisti ed i cultori di questo genere musicale che
hanno occasione di partecipare a spettacoli di artisti di grande rilievo internazionale, in un
contesto di scambio
culturale e
relazioni
tra
differenti generazioni.
Un prezioso riconoscimento istituzionale alla manifestazione è pervenuto da parte della
Presidenza della Repubblica per la passata edizione attraverso l'ufficiale consegna di
una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo riportante al verso:"AL XV
FESTIVAL / BLUES SOTTO LE STELLE / L’AQUILA , 4 - 6 AGOSTO 2014”
coniata a cura della
Zecca di Stato.
Tutto questo anche grazie agli Enti pubblici e sponsor privati, che fin dall'inizio hanno
creduto nel progetto ed ai soci e collaboratori che con impegno e competenza
si sono prodigati
perché questo evento divenisse un riferimento nella vita
culturale della città e appuntamento di richiamo nazionale.
Emozioni e provocazioni, molteplici aspetti di un fenomeno non soltanto musicale,
questi i temi affrontati e approfonditi. Dalle influenze che il popolo afroamericano ha
esercitato sul mondo occidentale , al costume, alla espressione dei numerosi blues-styles
che hanno preso forma e colore nelle varie aree geografiche in cui si sono sviluppati.
E' un'occasione di incontro per un pubblico preparato e attento, lontano da integralismi e
limiti , una platea che ama confrontarsi e curiosare, andare alle origini , e, nel rincorrere
le contaminazioni, scoprire territori e culture che danno al blues linfa per la sua crescita ed
evoluzione.
Una struttura musicale semplice, ordinata nelle classiche dodici battute, ha dato vita ad
una immensa e ricca varietà di espressioni: dalle origini africane ai primi canti di
disperazione degli schiavi nei campi di cotone oltre oceano, dal primitivo country-blues del
delta del Mississippi al chicago-style, dalle varie forme e colori del rock percorrendo
anche i sentieri della musica colta come nel caso del rock-progressive, per arrivare alle
forme estreme dell'’heavy metal.
Da queste considerazioni nascono le nostre proposte artistiche: riguardo per la
tradizione, ma anche interesse per le nuove tendenze, al fine di divulgare un scenario
che tenga conto della storia complessiva ed in continua evoluzione di questo genere
musicale.
La prima serata è aperta dai Bayou Side, un gruppo altoatesino con influenze blues,
country e jazz e, a seguire , Max Weinberg, il batterista della mitica E Street band di
Bruce Springsteen, entrato a far parte nel 2012 della "New Jersey Hall of Fame" quale
riconoscimento per il lavoro svolto al servizio e alla evoluzione e promozione della musica
rock. Il giorno 4 agosto apre il festival Paolo Bonfanti padre dell’italian blues style, che,
insieme a Roberto Bongianino, presenta il suo ultimo lavoro discografico; segue Corey
Harris & Rasta Blues Experience: antropologo e musicologo, oltre che pregevole
musicista, Harris è stato scelto da Martin Scorsese per il film “Dal Mali al Mississippi” in
un dialogo con Alì Farka Touré, ove si evidenzia lo stretto legame tra la musica africana e
il blues del Delta. Il giorno 5 è dedicato ai grandi artisti del mondo hard-rock e heavy-metal
con Blaze Bayley, quattro anni trascorsi al seguito degli Iron Maiden, punto di riferimento
nel modo heavy e a seguire The Saxon/ Oliver-Dawson, precursori e promotori di questo
genere musicale fin dalla metà degli anni "70.
Il Direttore artistico
Claudio Mastracci
“A.R.S. Associazione Ricerca Suonoimmagine” – Via F.P. Tosti, 96 – 67100 L’Aquila - C.F. 01291450664
tel. 0862 22946 - cell. 338 8060627 - web: www.suonoimmagine.it
blues sotto le stelle
16ª edizione
L’Aquila 3 - 4 - 5 agosto
Piscina Comunale “Ondina Valla”
lunedì 3 agosto
ore 21,30
– Bayou Side (ITA) – www.bayou-side.com
ore 22.30
– Max Weinberg Jazz Quintet (USA) - www.maxweinberg.com/
martedì 4 agosto
ore 21,30
– Paolo Bonfanti & Roberto Bongianino (ITA)- www.paolobonfanti.it
ore 22,30
– Corey Harris & Rasta Blues Experience (USA) - www.corey-harris.com
mercoledì 5 agosto
ore 21.30
- Blaze Bayley &Twin Dragons (UK/ITA/) – www.blazebayley.net
ore 22.30
– SAXON /Oliver-Dawson (UK) - www.oliverdawsonsaxon.co.uk/odsroot/
ingresso 4 agosto:
ingresso 3 e 5 agosto:
abbonamento 3 serate:
€ 10,00
€ 15,00
€ 30,00
http:// www.suonoimmagine.it
[email protected] - tel 3388060627 347 6283392
Polarville - via castello, 49 - 67100 L'Aquila - tel 0862 65657
Prevendite:
Piscina Comunale - Corso Ovidio - L'Aquila - tel. 0862 410722
Prevendita online: www.ciaotickets.com
Info:
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BLUES SOTTO LE STELLE – 16ª EDIZ.
L’Aquila 3 - 4 - 5 agosto 2015
PROGRAMMA FESTIVAL
3 agosto - ore 21,30
ore 21,30 – Bayou Side (ITA)
Il repertorio dei Bayou side, band alto
atesina, è composto principalmente da
composizioni proprie. La musica del trio si
orienta in quella tradizionale del sud degli
Stati Uniti d’America. Vengono anche
presentati alcuni standard del blues che
hanno accompagnato e ispirato i tre
musicisti nel corso dei loro anni. Influenze di
blues, country e jazz sono inconfondibili. La
filosofia della band è quella di riprodurre la
musica in maniera nitida e minimalista,
avvalendosi di
strumenti acustici, alla
maniera dei
vecchi maestri.
Le
composizioni sono adattate con gusto e
danno sufficiente spazio ai virtuosismi dei singoli musicisti. Inoltre, maggiore enfasi è focalizzata
sul canto, con Christian Unterhofer ottimo interprete vocale. Numerosi i consensi ottenuti in
diversi festival blues della penisola e nei più prestigiosi teatri austriaci. Line up: Hubert Dorigatti:
voce, chitarra, armonica - Klaus Telfser: contrabbasso, cori - Christian Unterhofer: batteria,
percussioni, cori.
ore 22.30 – Max Weinberg Jazz Quintet (USA)
Max
Weinberg ha raggiunto la
notorietà
come
membro
della
E Street Band di Bruce Springsteen, alla
quale si è unito nel 1974 dopo aver
risposto ad un annuncio su un giornale,
insieme a Roy Bittan. Dal 1993 è leader
dei The Max Weinberg 7, band del
celebre show televisivo statunitense
Late Night with Conan O'Brien con i
quali nel 2000 ha realizzato un
omonimo disco. È l'autore di The Big
Beat: Conversations with Rock's
Greatest Drummers (1981), una serie di
interviste con batteristi di ogni epoca tra
cui Ringo Starr, realizzate dall'etichetta
statunitense
Rhino
Records.
Ha
suonato in due degli album più venduti
di sempre: Born in the U.S.A. di Bruce
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Springsteen (1984) e in Bat Out of Hell di Meat Loaf (1978) collaborazione
continuata poi per altri due album. È stato, insieme a Roy Bittan (tastierista della E Street Band)
tra gli artefici del successo mondiale dell'album Faster Than the Speed of Night di Bonnie Tyler:
sua la batteria su Total Eclipse of the heart. Nel 1992 è con i 10,000 Maniacs come sostituto di
Jerry Augustyniak. Nel 1995 ha collaborato all'album Johnnie Be Back di Johnnie Johnson,
suonando in "I'm Mad" e "She Called Me Out of My Name,". Vive nel New Jersey con la moglie,
Becky, e i figli, Ali e Jay. È cittadino onorario della città di Cortona, insignito di questa onorificenza
il 2 agosto 2013 in occasione del Cortona Mix Festival. Ogni membro della E Street band ha un
nomignolo che gli è stato dato dal Boss. Il suo è "Mighty" ovvero "potente", perché Max Weinberg
è capace di percuotere la batteria per ore senza mai perdere il ritmo, ben oltre la durata faraonica
dei concerti di Bruce Springsteen. E poi ci fu quella volta, in un locale al Greenwich Village, nel
1975, quando, durante un concerto in diretta radiofonica, si distrasse guardando una ragazza:
"Ad un certo punto il Boss dette uno dei suoi famigerati stop - racconta Weinberg - e io continuai
come un treno e mi fermai solo quando Bruce mi tolse le bacchette di mano. Da allora, durante i
concerti non tolgo mai gli occhi da Springsteen". Negli anni Max, oltre al suo costante impegno
con Bruce Springsteen, ha collaborato con artisti come Paul McCartney, Sting, Tom Jones, Ringo
Starr, Bob Dylan, Bono degli U2…
Ha ricevuto più volte il riconoscimento di grandi riviste musicali
internazionali come “Rolling Stone” e “Music Jazz Poll” considerato tra i migliori batterista del
mondo. Lui e la E Street Band (inclusi Steve Van Zandt, Garry Tallent, Vini Lopez, David
Sancious, Roy Bittan, Nils Lofgren, Patti Scialfa, Ernest "Boom" Carter, i compianti Clarence
Clemons, e Danny Federici) sono stati introdotti nella New Jersey Hall of Fame (2012) per il loro
originale e produttivo lavoro al servizio e all’ evoluzione e conoscenza della musica rock.
Line up: Max Weinberg : batteria - Dave Kikoski : piano - Cameron Brown : contrabbasso John Bailey: tromba - Brandon Wright: sax
4 agosto - ore 21,30
Paolo Bonfanti & Roberto Bongianino
Paolo Bonfanti (voce, chitarre) Classe
1960, genovese, mancino, inizia a
suonare la chitarra nel 1975 dopo studi
classici di pianoforte. È laureato al DAMS
di Bologna con una tesi sul Blues. Dal
1985 al 1990 front man dei BIG FAT
MAMA, una delle più importanti rockblues bands italiane, con cui incide tre LP,
suona in tutti i principali festival della
penisola e apre i concerti di alcune
leggende del blues e del rock (tra cui Los
Lobos, Stevie Ray Vaughan, Johnny
Winter, Pogues). Dal 1990 al 1992 suona
con alcuni “miti” del Blues inglese come il
sassofonista Dick Heckstall-Smith (Colosseum, John Mayall) e Mickey Waller (Jeff Beck, Rod
Stewart) nel gruppo DOWNTOWN. Continua l’attività concertistica con una propria band e in solo
in tutta Europa e negli Stati Uniti; registra 10 cd a proprio nome, collabora con alcuni tra i migliori
musicisti rock-blues come Roy Rogers (produttore di John Lee Hooker) e John Popper (armonica
dei Blues Traveler), nonché con Fabio Treves (per cui ha curato la produzione artistica di due cd)
e Beppe Gambetta (con cui ha scritto un metodo per chitarra country-rock). Dal 2003 suona con
SLOWFEET, una super-band che vede impegnati alcuni grandi del rock italiano come Franz Di
Cioccio e Lucio Fabbri (PFM). Con loro ha registrato nel 2007 il cd “Elephant Memory”. Nel 2011
gli viene assegnato il premio alla carriera al “Festival del Mediterraneo” di Genova e pubblica due
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cd, uno a proprio nome, “Takin’ A Break” (premiato come migliore cd di musica
italiana dalla rivista specializzata “L’isola che non c’era”) ed uno, “Purple House”, con il
bassista/cantante americano David James, nonché un metodo di chitarra bottleneck/slide edito da
fingerpicking.net/Carisch.
Roberto Bongianino (fisarmonica, chitarra) Intraprende lo studio della fisarmonica classica
all’etá di 5 anni. A 10 anni inizia l’attivitá concertistica solista come endorser di una ditta di
fisarmoniche vercellese e si classifica ai primi posti in diversi concorsi nazionali, oltre ad esibirsi
con orchestre da ballo in tutta Italia. Appassionato di musica blues e jazz, studia da autodidatta la
chitarra ed il basso elettrico; ha all’attivo svariate collaborazioni live e in studio di registrazione
con gruppi musicali folk, rock, jazz e pop, tra le quali quella con Aldo Mella (contrabbasso) e
Fabio Giachino (pianoforte) nel trio Animalunga, e quelle con Alex Gariazzo e Massimo Serra
(Treves Blues Band) e con il cantautore Marco Berruti nel cd “Cosí è per me” (secondo posto al
premio Tenco 2003, sezione “Opera prima”).
Presentazione dei brani del nuovissimo cd dal vivo "BACK HOME ALIVE", registrato al teatro
municipale di Casale Monferrato, prodotto da STEVE BERLIN (Blasters, Los Lobos)
4 agosto - ore 22,30
Corey Harris & Rasta Blues Experience (USA)
Nato a Denver in Colorado nel
1969, Corey Harris ha studiato
antropologia al Bates College e
nei primi anni '90 ha intrapreso
due lunghi viaggi in Camerun
dove ha potuto conoscere e
studiare il linguaggio, la realtà
sociale e la musica in un
retroterra post-coloniale. Ha
sempre creduto che l'Africa sia
stata determinante per
la
musica con cui è cresciuto e
reggae, soul, r&b o blues del
Delta hanno in fondo la stessa
origine, una eredità della
cultura africana.
Nel primo lavoro solista del
1995 Beetween midnight and
day Harris affronta il repertorio dei primi bluesman del Delta e ripercorre alcuni classici da
Robert Johnson a Charlie Patton e Blind Boy Fuller. Nel successivo Greens from the garden
troviamo i primi brani firmati Corey Harris, dove spazia tra cajun, New Orleans e blues di
Chicago, suonando la chitarra acustica ed elettrica con stile grezzo ed elegante allo stesso
tempo. Raggiunge la notorietà nel 2003 con la partecipazione al film The Blues "Feel Like
Going Home" del regista Martin Scorsese in cui è descritto l’incontro tra il giovane Harris ed il
maestro musicista Ali Farka Touré (31/11/39 – 6/03/06), conosciuto in tutto il mondo come il re
del blues africano, nella città di Niafunke in pieno deserto del Sahara maliano. Realizza quindi
il suo sesto lavoro discografico " From Mali to Mississippi" dove evidenzia la continuità tra il
blues del Delta e la musica africana, alternando senza difficoltà brani di origine del Delta del
Mississippi con quelli del popolo Bozo (gruppo etnico nomade del Mali) insieme ad Ali Farka
Touré e altri musicisti africani. Il suo è un blues nuovo, pienamente consapevole della sua
origine e del contesto culturale in cui è nato e si è sviluppato e soprattutto è forte dell’esperienza
di tutta la musica nera del vecchio e nuovo continente. Con un attento e rispettoso approccio
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Harris porta avanti la sua ricerca studiando le culture delle popolazioni caraibiche
e introduce queste nuove conoscenze attraverso la reggae-blues-experience con Fulton blues
(2013) e un album dal vivo, che riproduce una visione d'insieme di contaminazioni afroamericane-caraibiche. Corey Harris è un artista originale che continua a portare innovazione nel
blues contemporaneo da esperto conoscitore del popolo africano, musicologo e ottimo
compositore affronta con competenza e decisione tradizioni, contaminazioni e modernità. .
Line up: Corey Harris:chitarre acoustica/electtrica, banjo, voce e cori - Chris" Thelonious Nut"
Whitley: piano & organ - Paul Dudley: batteria, percussioni - Gordon " Saxman " Jones:
tenor/alto/baritone Sax - Jayson" Brother J " Morgan: basso
5 agosto - ore 21,30
ore 21.30 - Blaze Bayley & Twin Dragons (UK/ITA)
All'inizio della sua attività musicale Bayley era il
leader di un gruppo heavy-rock di culto in
Inghilterra, i Wolfsbane. Nel 1994, in seguito
all’abbandono del cantante Bruce Dickinson, viene
chiamato dalla famosa band britannica
Iron
Maiden. Incide con loro The X Factor nel 1995 e
Virtual XI nel 1998. Nel febbraio del 1999, quando
Bruce Dickinson torna nella band Blaze decide di
intraprendere la carriera solistica. Forma la Blaze
band nel marzo del 1999 e nel maggio del 2000 è
al suo primo lavoro discografico "Silicon Messiah"
seguito da "Tenth dimension" nel 2003 e "Blood
and Belief" nel 2005. Nel febbraio 2007, la Blaze
Bayley band torna sul palco con la registrazione
dell'album live "Alive in Poland". In seguito alla
prematura scomparsa di sua moglie, singer e
manager dalla band, nel 2008 Blaze decide di
proseguire la sua vita "on the road" e pubblica "
The man who would not die" e "The night that will
not Die" (2009) e "Promise and terror " (2010). La
Blaze Bayley Band gira il mondo ininterrottamente
per due anni e mezzo. Nel marzo 2011 Blaze annuncia a sorpresa la separazione da questa lineup per motivi "finanziari e di salute". Continua la carriera da solista collaborando con diversi
musicisti e produce un nuovo album "The King Of Metal" (2012) insieme a Thomas Zwijsen,
Claudio Tirincanti, Andrea Neri e Lehmann a cui segue un tour Europeo . Nel 2013 oltre alla
consueta e intensissima attività live, in particolare con Di'Anno (altro cantante degli Iron Maiden),
dà vita a nuovi tour acustici in Brasile (con Zwijsen e la violinista olandese Anne Bakker), Europa
ed Usa. Negli States Bayley si esibisce col progetto The Foundry, all-star band che vede coinvolti
il chitarrista Rick Plester (Black Symphony), il bassista John Moyer (Adrenaline Mob, Disturbed,
Queensrÿche) e il batterista degli Scorpions, James Kottak. Nello stesso anno, a suggellare
l'esperienza acustica, esce l'EP "Russian Holyday" della coppia Bayley-Zwijsen con rivisitazioni
unplugged di alcune canzoni della carriera solista di Blaze e degli Iron Maiden. Per festeggiare i
suoi 30 anni di carriera incide "Soundtracks Of My Life" una compilation che contiene 30
canzoni ritenute fondamentali per la sua crescita artistica . Si è in attesa del prossimo lavoro
"Soundtracks Of My Life Tour" previsto per fine 2015. Line up: Blaze Bayley: voce - Michele
Vioni: chitarra - Nazzareno Zacconi: chitarra - Don Roxx: basso - Manuel Togni: batteria
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5 agosto - ore 22,30
Oliver-Dawson/SAXON
The Saxon è un gruppo
musicale
heavy
metal
proveniente
da
Barnsley,
Yorkshire, in Inghilterra nato
nel 1976 dalla fusione dei Son
of a Bitch e dei Coast. Uno dei
gruppi di maggior successo
della corrente musicale New
Wave of British Heavy Metal, i
Saxon conoscono un periodo di
discreto successo commerciale
nella prima metà degli anni
ottanta: album particolarmente
ispirati, accompagnati da intensi
tour per tutto il mondo, sia in
veste di headliner che di
supporto a gruppi più famosi
quali Motörhead e Mötley Crüe, portano la band ad ottenere buone posizioni nelle classifiche
britanniche. Il positivo riscontro commerciale segnala la giovane formazione all'attenzione della
casa discografica EMI, che li ingaggia nel 1983 in seguito alla rescissione del contratto con la
francese Carrere Records, con la quale erano stati pubblicati i primi sei album. La fortuna del
gruppo, iniziata con album storici come Wheels of Steel (1980), Strong Arm of the Law (1980) e
Denim and Leather (1981), dura ancora qualche anno, con l'uscita di Power & the Glory il più
venduto della loro carriera (1983), stesso anno in cui si esibiscono come ospiti al Festival di
Sanremo, proponendo alla platea dell'Ariston il singolo Nightmare; segue Crusader (1984) che
vende 2 milioni di copie e di Innocence Is No Excuse (1985), per poi esaurirsi bruscamente sul
finire del decennio, con un marcato cambio di stile, reso più melodico con Rock the Nations
(1986) e Destiny (1988), che riscuotono grandi consensi . Con i lavori Solid Ball of Rock (1991),
Forever Free (1992) e Dogs of War (1995) il gruppo riesce a superare il brutto periodo e a
recuperare parte della fiducia e del buon risultato commerciale perduti, senza però ripetere i
clamorosi successi di inizio carriera. Nel 1995 Graham Oliver, in dissenso con le scelte musicali
del gruppo, abbandona la band e riforma l'anno successivo i Son of a Bitch con Dawson e Gill.
All'inizio il gruppo si chiama Saxon, dal momento che Dawson è il principale autore dei brani e
insieme ad Oliver membri fondatori del gruppo dello Yorkshire, ritenevano di avere i diritti sul
nome. Nasce allora una guerra legale con Biff Byford per il possesso del nome vinta dal gruppo
di quest'ultimo. In seguito a raggiunti accordi legali proseguono l'attività sotto il nome di Oliver
Dawson/ SAXON, ritenendosi gli unici eredi dell'esperienza Saxon degli anni ottanta, non
riconoscendo gli attuali dischi di Byford. Negli anni, attraverso i loro lavori, hanno dimostrato di
essere una band compatta, determinata, che compone brani H.M. di ottimo livello, dal suono
energico e retrò, conscia delle proprie capacità. Altra discografia:
Victim You (as Son of a
Bitch 1996) - Re://Landed - (Live 2000) - Rock Has Landed It's Alive (2002) - It's Alive (Live
2003)
Motorbiker
(2012)
Blood
And
Thunder(Live
2014)
Line Up: Graham Oliver: chitarrar - Steve 'Dobby' Dawson: basso - Haydn Conway: chitarra - Paul
Oliver: batteria - Bri Shaughnessy: voce
Il direttore artistico
Claudio Mastracci
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