L’antisemitismo e il suicidio
dell’Occidente
Ugo VOLLI
Professore Ordinario di Semiotica all’Università di Torino
Francesco BORGONOVO
giornalista, caporedattore de “La Verità”, autore de “L’impero
dell’Islam” (Bietti)
Locandina dell’incontro
Invito dell’incontro
Articolo Giornale pre-incontro
Bellunopress – Dolomiti
Intervista al professor Ugo Volli.
Il docente sarà a Belluno sabato 12
novembre per I Grandi incontri di
Liberal
Ott 31st, 2016 | By redazione | Category: Appuntamenti, Arte, Cultura,
Spettacoli, Prima Pagina
Sabato 12 novembre ai Grandi incontri di LiberalBelluno sarà
ospite il professor Ugo Volli,
Ordinario di semiotica del testo, vicedirettore alla ricerca
–
Dipartimento
di
Filosofia
e
Scienze
dell’Educazione Direttore – Circe (Centro interdipartimentale
di Ricerca sulla comunicazione)
Coordinatore – Indirizzo in semiotica e media del dottorato in
Lettere all’Università di Torino.
Lo abbiamo contattato per porgli alcune domande sullo Stato di
Israele, i confini, l’antisemitismo e la recente risoluzione
Onu che ha disconosciuto il legame tra ebrei e cristiani.
– Professor Volli, in un suo
articolo pubblicato su Mappeser.com
lei fa alcune considerazioni sulla
frase di monsignor Giuseppe Germano
Bernardini, arcivescovo di Izmir in
Turchia: “Grazie alle vostre leggi
democratiche vi invaderemo; grazie
alle nostre leggi religiose vi
domineremo”. E anche su quella
riportata dal cardinale Oddi,
attribuita a un noto capo di Stato
islamico che gli disse: “Voi ci
avete fermato a Lepanto nel 1571 e a
Vienna nel 1683. Noi invaderemo
l’Europa, senza colpo ferire, grazie alla vostra democrazia.”
Ebbene, in Italia c’è un’opinion leader che invece non ritiene
quello dell’immigrazione e quindi dell’Islam un problema reale
e dunque apre alla costruzione di moschee in forza del
principio della libertà di religione. Vi sono solo rare
posizioni controcorrente, come quella di Magdi Allam e Mario
Giordano che mettono in guardia sulle possibili conseguenze di
questa islamizzazione.
Chi ha ragione?
Io sono assolutamente a favore della libertà di religione. Non
vi è democrazia senza diritto a esprimere le proprie idee, la
propria fede, la propria identità. E’ un pensiero oggi
condiviso da tutti. I soli paesi in cui la libertà di
religione non esiste sono quelli islamici. Provi a girare con
una croce al collo in Arabia Saudita, a essere a Teheran un
Ba’hai (una setta islamica dissidente che è nata un paio di
secoli fa in Iran e che è duramente repressa), un cattolico in
Pakistan o un ebreo nei territori amministrati dall’Autorità
Palestinese. Si rischia la vita.
Quanto alle moschee, il discorso è più complesso. Perché non
si tratta di qualcosa di simile alle nostre chiese, cioè di
luoghi dedicati esclusivamente alle preghiere. Sono centri
politici e sociali, in cui si diffonde non tanto una fede
religiosa ma un’ideologia che incita alla guerra santa contro
gli “infedeli”, cioè tutti coloro che non sono musulmani. Il
risultato in questi anni si è visto largamente in Europa.
Bisogna aggiungere che è largamente noto che in mezzo agli
immigranti vi sono gruppi terroristi, che vengono in Europa
per combatterci. Non bisogna confondere la libertà di
religione con quella di praticare e propagandare il
terrorismo, come negli anni Settanta non bisognava confondere
la libertà di associazione politica con quella di organizzare
la “lotta armata”.
– L’antisemitismo degli europei che lei percepisce è
rappresentato dall’uomo qualunque che cammina per la strada,
oppure dall’intellighenzia o parti dello Stato?
Vi è una tradizione europea dell’antisemitismo che risale ai
tempi delle rivolte ebraiche contro il dominio romano in terra
d’Israele (sotto Tito, Vespasiano, Adriano) e all’azione della
Chiesa che combatteva la maggioranza del popolo ebraico che
aveva rifiutato l’attribuzione a Gesù del ruolo di Messia e
Figlio di Dio.
Sono passati quasi due millenni, vi sono stati periodi più
duri e più tolleranti, ma non vi è stato quasi secolo senza
persecuzioni, stragi, reclusioni, interdetti contro gli ebrei,
per il semplice fatto di ostinarsi a sopravvivere come popolo,
che doveva essere superato dal cristianesimo, dall’islam, dal
marxismo… Sono pochissimi i teologi e i filosofi di tutte le
tendenze che non abbiano predicato contro l’ebraismo. Questa
storia infinita, piena di lutti non si è conclusa col
genocidio nazista, ma prosegue.
Vi sono pregiudizi radicati nella mentalità collettiva, che
per lo più oggi non si rivolgono ai singoli ebrei, che ormai
in Europa sono molto pochi, ma allo stato di Israele. Come gli
ebrei erano dipinti come un popolo abusivo, dannoso,
“perfido”, così oggi si parla di Israele come qualcosa che non
dovrebbe esistere. E le sue realizzazioni scientifiche,
letterarie, industriali, economiche, non fanno cambiare idea
agli antisemiti. Bisogna dire che dato che Israele è piuttosto
lontano e la gente comune non si occupa di politica estera e
inoltre gli ebrei in Italia sono molto pochi, tanto che la
maggioranza dei cittadini non ne ha mai incontrato uno,
l’antisemitismo attuale contro lo stato di Israele è più
questione di élites politiche, giornalistiche e di militanti.–
70 anni fa, il 29 novembre 1947, l’Onu vota la risoluzione con
la quale nasce lo Stato di Israele. Con 33 sì, 13 no, 10
astenuti (l’Italia non aveva diritto di voto) l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite stabilisce il piano di
spartizione della Palestina con la creazione dello Stato arabo
e di quello ebraico. Una decisione rifiutata da arabi e
palestinesi che avvia una serie di conflitti mai cessati
definitivamente.
In Italia nessuno ha mai rivendicato territori come Istria e
Dalmazia ceduti in forza del Trattato di Parigi del
10/02/1947. Cosa impedisce la stabilità e il rispetto dei
confini in Palestina?
Quel che impedisce la pace è il rifiuto arabo di accettare uno
stato ebraico in un territorio che considerano musulmano, dato
che una volta l’hanno conquistato. La pace in Europa negli
ultimi settant’anni è stata garantita dal fatto che per lo più
si è smesso di cercare di modificare i confini con la forza,
anche per ritornare a vecchie frontiere. Ogni eccezione (Ex
Jugoslavia, Ucraina) ha portato a ferite che non si sono
davvero chiuse. Il giorno in cui gli arabi accettassero i
confini attuali come definitivi e si rassegnassero a convivere
fianco a fianco con una popolazione non islamica, la pace
sarebbe immediata.– Secondo quanto riportato dal sito
israeliano Ynet, il viceministro israeliano Kara (Likud)
avrebbe detto che “il terremoto è una punizione divina per
l’astensione dell’Italia all’Unesco”. Lei cosa ne pensa?
Se i giornali hanno riferito le cose in maniera esatta, il
viceministro in questione ha detto una sciocchezza colossale e
dal mio punto di vista una bestemmia. Purtroppo gli imbecilli
sono diffusi dappertutto, anche nel governo israeliano.
– Qualche giorno fa all’Unesco è stata votata una risoluzione
in cui viene negato il legame millenario tra gli ebrei e i
cristiani con i luoghi sacri di Gerusalemme. Il voto si è
svolto a scrutinio segreto: 10 a favore, 2 contrari e 8
astenuti. Che significato ha questo voto?
E’ una delibera molto grave, il cui scopo è delegittimare la
presenza ebraica, mostrare gli ebrei come invasori invece che
come gli antichi abitanti di quelle terre. Dunque danneggia
anche la pace: come si fa a riconciliarsi con invasori
abusivi?
Il fatto è che la pretesa che Gerusalemme sia stata “musulmana
dalla Creazione” va contro non solo la Bibbia e il Vangelo (se
a Gerusalemme non c’era un Tempio, dove avrebbe predicato e da
dove avrebbe cacciato i mercanti Gesù? dove avrebbe salvato
l’adultera?).
Ci sono un’infinità di testimonianze storiche indipendenti, di
ritrovamenti archeologici, c’è il buon senso: Maometto vive e
fonda l’Islam nei primi decenni del VII secolo dopo Cristo; il
Tempio risale a mille e seicento anni prima, Gesù vi è passato
sei secoli prima.
Come avrebbe potuto essere preventivamente islamico quel
luogo?
Sarebbe come pretendere che il Partenone o il Colosseo fossero
stati fondati come chiese o che Giulio Cesare avesse aderito
al movimento di Grillo. Purtroppo falsità del genere sono
state usate spesso dalla propaganda antisraeliana.
Consola il fatto che queste mozioni assurde passano con sempre
maggiore difficoltà, come testimonia anche il risultato che
lei cita.
Roberto De Nart
Presentazione a cura di Rosalba Schenal
Signore e signori buonasera e benvenuti.
Ringrazio per la partecipazione i relatori, il professor Ugo
Volli e il dottor Francesco Borgonovo, è un vero piacere
averli con noi.
L’argomento proposto questa sera è di grande interesse e di
assoluta attualità.
L’antisemitismo esiste da duemila anni, un tempo era rivolto
verso i singoli ebrei ora, nei confronti dello stato di
Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente.
La situazione che si è creata, può essere definita un vero e
proprio assedio che concorre inesorabilmente al suicidio della
cultura,
delle tradizioni, dell’identità e del sistema di
vita dell’Occidente.
UGO VOLLI è nato a Trieste, dal 2000 è Professore Ordinario di
“ Semiotica del testo e Filosofia della comunicazione “
all’Università di Torino.
Ha insegnato anche all’Università di Bologna, all’IULM di
Milano, a Bonn (Germania), Lima (Perù), New York (Stati
Uniti), Sofia (Bulgaria), Haifa(Israele), Helsinki(Finlandia).
Nel 2010 l’Univ. di Sofia gli ha concesso una laurea Honoris
causa.
Ha scritto per molti anni per quotidiani e periodici italiani,
attualmente scrive di ebraismo e Medio oriente su “ Pagine
ebraiche e Informazione corretta “.
Ha al suo attivo, dal 1972 ad oggi, molte pubblicazioni.
FRANCESCO BORGONOVO è nato a Reggio Emilia, è caporedattore
de “ La Verità “ il nuovo quotidiano in edicola dallo scorso
20 settembre, ha lavorato come autore televisivo per programmi
in onda sulla Rai e su La7, tra cui La Gabbia, attualmente
conduce su Telelombardia il talk show politico Iceberg, è
autore dei saggi “ Tagliagole “ e “ L’impero dell’Islam “
saggio molto realistico sulla situazione culturale, economica
e sociale dell’Italia e dell’Europa.
Conduce Andrea Basile, insegnante.
Infine vi ricordo che sono aperte le iscrizioni a Liberal per
2017 e che i pittori presenti sono:
Sandra Andreetta con “ Gioia d’autunno “,
Nicola Comiotto con “ New York “.
Grazie.
Articolo Giornale post-incontro
I LIBRI
Questo libro è un diario, o meglio
contiene una selezione del “diario in
pubblico” costituito dagli interventi
pubblicati
dal
2009
al
2015
su InformazioneCorretta.com, un sito
specializzato
nell’analisi
della
comunicazione giornalistica e mediatica
sul Medio Oriente e in particolare su
Israele. È il “diario di un assedio”
perché mostra, giorno dopo giorno, come il
terrorismo, gli attacchi militari di
entità come Hamas e Hezbollah, la diplomazia europea e degli
Usa, oltre naturalmente a quella degli stati arabi e
musulmani, l’attività di istituzioni internazionali come
Unione Europea, Onu, Unesco, Unwra (l’agenzia dell’Onu
ufficialmente dedicata ai rifugiati palestinesi), la
mobilitazione di strati consistenti di opinione pubblica
religiosa, politica e intellettuale “progressista” in tutto
l’Occidente convergano per indebolire, delegittimare,
demonizzare lo Stato di Israele. Questa attività, documentata
minutamente nel libro, costituisce un vero e proprio “assedio
postmoderno” di Israele e degli ebrei. La sua ossessiva
ripetitività, il doppio standard che prende solo Israele come
obiettivo in tutto il panorama politico mondiale, la sua
violenza simbolica ma spesso concretamente omicida si spiegano
solamente pensando alla sua origine nei secoli
dell’antisemitismo cristiano e musulmano.
“Ci stanno ammazzando e noi offriamo la nostra piena
collaborazione, partecipando a un suicidio collettivo di cui
nemmeno ci chiediamo la ragione. La Morte trionfa, e festeggia
scatenandosi in una danza macabra, saltellando gioiosa su una
montagna di cadaveri, mentre tutt’intorno, agli spettatori
attoniti, non resta che aggiornare quotidianamente la
mostruosa contabilità della fine. L’Impero del capitalismo
finanziario e quello dell’islam ci strangolano: fratelli
gemelli, marciano divisi per colpire uniti. Muoiono gli
stranieri sui barconi, stremati dal freddo e dalla fatica o
gettati in acqua dai trafficanti di uomini. Muoiono gli
italiani straziati dalla crisi. Muoiono gli imprenditori,
strangolati dall’austerità criminale imposta dall’Unione
europea. Muoiono i risparmiatori, a cui manager di banca
strapagati hanno sottratto piccoli patrimoni accumulati in una
vita intera. Muoiono ragazzi di nemmeno trent’anni, falciati
da loro coetanei che indossano tute nere e sparano, berciando
in gloria di una religione violenta e mortifera. Muoiono
intellettuali e vignettisti che hanno osato raffigurare il
profeta di quella religione, nel colpevole silenzio della
cultura che avrebbe dovuto difenderli e sostenerli. Muore la
libertà di espressione, muore il pensiero critico. Muoiono i
popoli europei, e con essi la civiltà occidentale.”
Video by Siro
Le Foto dell’incontro
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