(Cuneo Salute) : "A fronte delle notizie diffuse sui media, la Federazione dei Medici di Famiglia della Provincia di Cuneo crede siano opportune alcune puntualizzazioni. Ciò che viene ostentato come rivoluzione si riferisce in realtà alla totalità del territorio nazionale, mentre nella nostra Regione la "novità" è già a regime dai primi mesi del 2014. Pertanto per i cittadini/utenti/pazienti piemontesi, nulla cambia rispetto alle modalità di prescrizione che conoscono ormai da oltre due anni. Purtroppo stiamo rilevando che i nostri assistiti, a fronte delle informazioni ricevute, sono in qualche caso disorientati. Crediamo quindi sia utile dare risalto a questa precisazione, anche per evitare quanto ci viene riferito stia accadendo – pur in modo sporadico – nelle farmacie: alcuni utenti, erroneamente interpretano ciò che, pur chiaramente esposto, viene vissuto come qualcosa di nuovo anche nella nostra Regione, e si rivolgono direttamente ad esse nella convinzione di poter saltare il momento prescrittivo presso il proprio medico di fiducia. Ci sia ancora consentito di poter esprimere in questa occasione una nota di disappunto nei confronti di questa "rivoluzione". Questa nuova modalità prescrittiva viene definita come "dematerializzazione" della ricetta; se così veramente fosse, la cosa sarebbe auspicata e accettata con entusiasmo da tutti i medici di famiglia, finalmente liberi da ogni supporto cartaceo con notevoli vantaggi anche e soprattutto per il paziente; ci pare invece doveroso segnalare che purtroppo a tutt'oggi si dovrebbe semmai parlare di "ipermaterializzazione". Infatti oltre all'invio telematico della prescrizione, è purtroppo tuttora vigente – e chissà per quanto tempo ancora lo sarà – l'obbligo di stampare un "promemoria" (in Italia cambiano i nomi ma la sostanza resta la medesima) che al cittadino consente di recarsi in farmacia con il pezzo di carta in mano: esattamente come prima. Anzi, il numero di informazioni contenute nel "promemoria" che noi dobbiamo registrare è quintuplicato. Il risultato netto è quello di una moltiplicazione di consumo di carta e spreco di toner, nonché di un allungamento dei tempi burocratici che assorbono un'inaccettabile percentuale del tempo destinato alla visita. Attraverso la vostra autorevole tribuna ci permettiamo quindi di auspicare pubblicamente che il processo di reale dematerializzazione si completi quanto prima, nell'ottica di una crescente de-burocratizzazione (sempre sbandierata dalla parte pubblica ma mai realizzata) e, perché no, anche ottenendo un risparmio di supporti cartacei e inchiostri con sicura ricaduta positiva sull'ambiente".