Abstract delle Comunicazioni - Pontificia Università della Santa Croce

ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Sproll, Heinz
La Pax Augusta nella prospettiva del Vangelo di Luca
Cognome, Nome
Titolo della comunicazione
09/03/2016
15:00
Giovanni
Paolo II
Giorno e ora
Aula
In questo testo si esamina la sineddoche della Pax Augusta come simbolo di riferimento culturale nella
narrativa universalistica degli Augustei e nel contesto della loro teologia storica interrogandosi su come
quest’idea normativa delle diverse trasformazioni mimetiche divenne un teologumeno formativo canonizzato a
livello ecclesiastico nel contesto della praeparatio evangelica e su come ivi assunse una stabile posizione nel
luogo di memoria. In modo più preciso si deve indagare come la sineddoche referenziale precristiana e storicosalvifica della Pax Augusta caratterizzò la concezione paleocristiana dell’imperatore Augusto e come, nel
contesto del teologumeno cristiano della providentia Dei del Vangelo di Luca, il riferimento alla Pax Augusta
quale rappresentazione della Pax Christi fu definito in modo tale da raggiungere l’egemonia interpretativa nei
discorsi paleocristiani sull’Imperium Romanum e da caratterizzare il luogo di memoria della Pax Augusta ben
oltre il Medioevo.
De Angelis, Ciro
Arte della persuasione ed efficacia comunicativa nel discorso di San
Paolo all'Areopago
09/03/2016
15:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
La capacità di persuadere è uno dei requisiti fondamentali della comunicazione efficace. Il discorso pronunciato
da San Paolo all'Areopago di Atene, riportato nel capitolo 17 di Atti degli apostoli, è un meraviglioso esempio in
tal senso. Paolo in quell'occasione, e di fronte ad una platea pagana, composta anche da filosofi stoici ed
epicurei, anzichè attaccare tali idee avversate dal cristianesimo, ha cercato di trovare una base comune su cui
costruire il proprio discorso. Ha utilizzato quelli che nel tempo, ed ancora oggi, rappresentano i pilastri della
comunicazione. Paolo ha dimostrato quanto siano importanti l'arte di ragionare, l'empatia e il tatto per rendere
efficace il proprio insegnamento e raccogliere frutti positivi. Il suo metodo, il suo stile e la sua straordinaria forza
persuasiva hanno fatto scuola in campo didattico ed hanno costituito un ottimo esempio per docenti, maestri ed
oratori di ogni epoca.
Forlani, Filippo
Il metodo dell’esegesi tipologica in alcuni autori dell’area culturale
asiatica
09/03/2016
15:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Nel II e III secolo il cristianesimo conobbe nell’Asia romana un’importante fioritura culturale e letteraria che
caratterizzò il pensiero e la teologia di diversi autori; tale fenomeno si diffuse in altre aree geografiche, tanto
che si possono considerare di cultura asiatica Teofilo vescovo di Antiochia, Tertulliano a Cartagine, Giustino a
Roma o Ireneo vescovo di Lione. Una delle caratteristiche di questi autori si ritrova nel metodo di
interpretazione delle Sacre Scritture, improntato per lo più sull’esegesi tipologica e adoperato per rispondere
alle critiche mosse da ebrei ed eretici in merito all’unità tra antico e il nuovo Testamento, tra la vecchia e la
nuova Alleanza, tra Cristo e la Chiesa, tra la Sacra Scrittura e il tempo della Chiesa. Nella presente
comunicazione presenterò l’utilizzo di questo metodo esegetico in Giustino, Ireneo e Tertulliano, soffermandomi
in particolare sulla lettura dell’Arca di Noè figura della salvezza ed Eva figura di Maria. Da questi esempi si
noterà la dipendenza di Giustino da una tradizione esegetica precedente, ma anche la sua capacità di innovare
il repertorio tipologico con nuove figure e la tecnica esegetica utilizzata. Ireneo e Tertulliano seguiranno
Giustino, ma anche loro amplieranno le tipologie proposte arricchendole con interessanti novità. Questi due
esempi di continuità e innovazione con gli autori precedenti mostreranno come si sia formato all’interno della
Chiesa un patrimonio esegetico comune e stabile nel tempo.
Leal, Jerónimo
El método de un maestro: La venganza de Gen. 4,24 en Tertuliano,
De oratione 7,3
09/03/2016
15:45
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Tertuliano, en su tratado sobre la oración 7,3, afirma que la respuesta a Pedro del Maestro sobre el número de
veces que se ha de perdonar está en íntima relación con la reforma de la antigua ley que ordenaba la
venganza sobre quien osase castigar a Lamec por sus pecados. Hacemos, en esta comunicación, una reseña
de algunas interpretaciones patrísticas del pasaje, con la intención de analizar el pasaje tertulianeo
confrontándolo con las corrientes de pensamiento expresadas por los demás escritores. Se partirá del texto
bíblico y se pasará después al análisis de los comentarios patrísticos, primero de lengua griega, después en
ámbito latino.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 1 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Maspero, Giulio
Cattolicità e insegnamento: la exothen paideusis nella teologia
cappadoce
09/03/2016
16:00
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
La teologia cappadoce si forgia in un momento storico caratterizzato anche da una restaurazione pagana
promossa dall'imperatore Giuliano. Ciò implica una oscillazione tra l'apertura radicale alla cultura pagana
ereditata dalla scuola di Alessandria, particolarente nell'impostazione di Origene, e la necessità di difendere i
giovani educati nella fede. La exothen paudeusis è nello stesso tempo elemento di contrasto e punto di
appoggio dell'insegnamento della teologia, chiamata contemporaneamente a fuggire dalle fantasie pagane e ad
aprirsi con un atto di coraggiosa immaginazione all'irrompere della novità rivelata nel pensiero e nella cultura
dell'uomo.
Vigorelli, Ilaria
La somiglianza con Dio alla scuola di Alessandria e in Gregorio di
Nissa: quale il ruolo della filosofia?
09/03/2016
16:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Negli Stromateis di Clemente Alessandrino si coglie un mutamento nella concezione della somiglianza con Dio
legato all’incarnazione del Logos e dunque ad una novità che cambia la condizione della sapienza e del
sapiente nel mondo, come pure quella della pedagogia e della formazione. Tenendo in considerazione alcune
opere recenti sulla divinizzazione nel tardo antico (Russell 2004), (Christensen e Wittung 2008), si
analizzeranno le pagine di Clemente in Stromateis (I, II, III, IV e VII) sullo sfondo della ὁμοίωσις θεῷ del
Teeteto di Platone e si confronteranno con alcune pagine del De Virginitate (II e XII) di Gregorio di Nissa. Sarà
possibile evidenziare, così, i caratteri della svolta Logos-centrica e poi Cristo-centrica nella acquisizione della
sapienza, in continuità e discontinuità con la concezione metafisica ereditata da Platone.
Mira Iborra, Manuel
Il battesimo nelle mistagogie di Giovanni Crisostomo e Teodoro di
Mopsuestia. Verso la determinazione di una teologia sacramentaria
antiochena
09/03/2016
16:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Sono stati studiati la cristologia, la esegesi, l’antropologia come aspetti nei quali la così detta scuola di
Antiochia possiede una impostazione propria. Si può aggiungere a questi aspetti anche la mistagogia come un
aspetto nuovo? Possediamo scritti mistagogici di Teodoro di Mopsuestia e di Giovanni Crisostomo. Si è potuto
vedere che ci sono alcuni collegamenti tra di loro, ma sembra che soltanto si riferiscono alla forma del rito che
si descrive, perché riguardo alla esegesi Crisostomo è più aperto alla tipologia, a differenza di Teodoro che la
evita senza eccezioni, e riguardo alla cristologia Crisostomo parla con più chiarezza sulla identità divina di
Cristo, senza le restrizioni che vediamo in Teodoro. È vera questa contrapposizione tra Teodoro e Crisostomo?
Si possono trovare elementi di teologia sacramentale, di mistagogia, in altri autori antiocheni? C’è una
coerenza tra i diversi elementi delle diverse scuole. Si può parlare di coerenza tra il modo di fare la mistagogia
degli autori antiocheni e le altre caratteristiche del pensiero teologico antiocheno?
Narvaja, José Luis
El arte de la memoria en el programa propedéutico de Hugo de San
Victor
09/03/2016
17:00
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Por el pecado, el hombre ha perdido la "imagen y semejanza" de la sabiduría divina, según la cual ha sido
creado. Inversamente, en el proceso de “reformación” del hombre para recuperar esa ¨forma¨ perdida, el
conocimiento de la sabiduría tiene capital importancia. Y esta sabiduría no sólo se encuentra en la ciencia
sagrada, sino también en las letras humanas. Pero no alcanza tener conocimiento de la sabiduría. Más bien es
necesario grabarla en la memoria para que sea útil en cualquier momento en que se la deba utilizar. En este
esquema de honda raíz agustiniana desarrolla Hugo de San Víctor un aspecto de la retórica que no tiene lugar
en la doctrina de los Padres de la Iglesia, esto es el arte de la memoria.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 2 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Torri, Luigi
Un caso di teologia euclidea nel XII secolo: l’Ars fidei catholicae di
Nicola d’Amiens
09/03/2016
17:15
Giovanni
Paolo II
Cognome, Nome
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Nell’ambito dell’incontro tra cristianesimo e cultura che ha caratterizzato l’esperienza delle scuole cattedrali e
poi delle prime università, ci sono alcune figure di maestri che dal confronto con la cultura greca attingono
elementi per una strutturazione innovativa della teologia. Nel clima culturale del XII secolo e, in particolare,
della scuola di Chartres, emerge l’originalità della figura di Nicola d’Amiens e della sua opera intitolata Ars fidei
catholicae, che tenta la via del metodo euclideo applicato alla teologia. Si svilupperanno brevemente i seguenti
punti: - Un cenno alle circostanze storiche dell’opera e agli iniziali problemi di attribuzione; - L’evidente richiamo
alla tradizione delle arti liberali, con particolare predilezione per le arti del quadrivium; - L’ispirazione al metodo
assiomatico secondo il modello proposto da Boezio nel De Hebdomadibus, opera che si propone di affrontare
una questione filosofico-teologica “ut in mathematica fieri solet”, suscitando l’enorme interesse dei maestri del
XII secolo (Gilberto di Poitiers); - La duplice influenza degli Elementi di Euclide, sull’opera stessa di Boezio, che
probabilmente li ha conosciuti almeno in parte, e sull’opera di Nicola d’Amiens, che ne ha a disposizione le
prime traduzioni (Adelardo di Bath, Gerardo da Cremona); - La struttura, il metodo e le fonti filosofiche e
teologiche dell’Ars fidei catholicae.
Cento, Alfredo
L’amicizia e la stima tra S. Tommaso e S. Bonaventura. Codici
inediti 339A-339B-339C della Biblioteca Comunale di Assisi e ms
273 Congreg. dei Santi relativi alla Canonizzazion...
09/03/2016
17:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
S. Tommaso d’Aquino (1225 –7 marzo 1274) e S. Bonaventura (1217 – 15 luglio 1274), studenti e docenti a
Parigi, non solo furono coetanei e grandi Scolastici del loro secolo, ma anche amici. Dagli atti ancora inediti,
risulta che la testimonianza di S. Tommaso fu determinante per il processo di canonizzazione (1474-1478) di S.
Bonaventura. In realtà l’Aquinate non fu ascoltato nel processo, perché morto duecento anni prima, ma la
tradizione orale in ambito domenicano e francescano dei rapporti di amicizia e di stima reciproca, che
intercorrevano fra i due futuri santi e Dottori della Chiesa, risultò determinante per la fama di santità e di
dottrina del Serafico. Molte di queste notizie furono raccolte per il processo canonico voluto da Sisto IV,
francescano e grande estimatore del santo di Bagnoregio, ed emergono oggi dai Codici inediti 339A - 339B 339C della Biblioteca Comunale di Assisi e del ms 273 della Sacra Congregazione dei Santi relativi alla sua
Canonizzazione . Oggi questi testi, che sono in fase di trascrizione,saranno pubblicati nel 2017, in occasione
del VIII centenario della nascita di S. Bonaventura.
Ascheri, Valeria
L'unità del sapere: dall'universitas studiorum nell'epoca medievale
alla pluriversitas studiorum nell'età moderna fino alle proposte
transdisciplinari del dibattito attuale
09/03/2016
17:45
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Una delle caratteristiche del pensiero medievale, sviluppato nelle scuole e negli studia, è la profonda visione di
unità del sapere coltivata e trasmessa attraverso l’insegnamento delle arti liberali (trivio: grammatica, retorica e
dialettica - quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia e musica). Dopo tali studi, si poteva accedere alle
facoltà di diritto e medicina e poi a teologia. Emblematiche sono l'Eruditio Didascalica di San Vittore e il De
reductione artium ad theologiam di san Bonaventura. Seppur si può intravedere una prima divisione tra area
umanistica (trivium) e area scientifica (quadrivium), il legame sapienziale che legava la scienza aristotelica, la
filosofia e la teologia, illustrato nelle opere di Alberto Magno e nelle Summae di Tommaso d'Aquino, era
indiscutibile. Nel pensiero moderno, l'unità del sapere è andata frammentandosi, mentre nel contempo
nascevano le singole discipline specialistiche, suddivise in scienze umane, sociali e empiriche. La separazione
fra le cosiddette due culture, umanistica e scientifica, ha dominato gli ultimi secoli. Nell'epoca attuale è invece
emerso un rinnovato interesse per il dialogo interdisciplinare e le relazioni tra diverse aree disciplinari
nell'affrontare le tematiche più complesse e alcuni studiosi hanno formulato proposte transdisciplinari di unità
del sapere. Nella comunicazione sarà presentato questo panorama e saranno menzionati degli esempi di unità
del sapere del XX secolo.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 3 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Vrankic, Petar
Studium generale dei domenicani di Zara (1396-1807): il primo
centro filosofico-teologico universitario nell’Europa sudorientale
09/03/2016
18:00
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Attraverso lo studio dei libri storici odierni si evince che l’Università nazionale capodistriana di Atene, fondata
nel 1837, è la più antica università dell'Europa sudorientale e Mediterraneo orientale. La fondazione del primo
centro universitario nell’Europa sudorientale, lo Studium generale nel Convento Domenicano di Zara,
nell’odierna Croazia avvenuta il 14 giugno 1396, invece è rimasta ignorata fino alla fine del Novecento. Con la
pubblicazione dell’articolo: Lo studio filosofico - teologico dell’ Ordine Domenicano a Zara (1396-1806) sulla
Rivista Zaretina del 1987, il professore Stefano Krasić, della Pontificia Università Angelicum a Roma, fece una
scoperta storica molto importante. Il peso di tale scoperta è enorme non soltanto per la città di Zara, l’Ordine
domenicano, la Dalmazia, la Croazia, l’Ungheria e Venezia ma anche per tutta l’Europa sudorientale. L’autore
ha intenzione di mettere brevemente in risalto il contenuto di questa scoperta storica nonché il suo significato
nel contesto universitario del tardo medioevo e del primo rinascimento.
Saiz Pardo Hurtado,
Ramón
L’insegnamento della musica liturgica sul modello della Scuola
Superiore di musica sacra di Roma
09/03/2016
18:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Il 5 gennaio 1911 nacque a Roma la Scuola Superiore di musica sacra, erede della storica Congregazione di
Santa Cecilia (1). Nel 1870, questa cambiò il proprio ruolo focalizzando la sua attenzione sul mondo
concertistico e lasciando accantonato l’interesse per i musicisti di chiesa e per il repertorio liturgico. L’intervento
del papato si concretizzò nella fondazione della Scuola di musica, l’attuale Pontificio Istituto di musica sacra.
Questa comunicazione prospetta a) un’analisi storica e b) una proposta per il futuro dell’insegnamento della
musica sacra, a partire dalla considerazione degli attuali piani di studi musicali.
a) Analisi storica. All’origine, l’insegnamento musicale da parte della Scuola tenne una logica considerazione
per la liturgia, poiché la musica era ormai considerata parte integrante di essa. Primo professore di liturgia della
Scuola di musica romana è stato il Beato I. Schuster; le sue lezioni si proponevano in modo di agevolare
l’assistenza agli studenti degli altri atenei romani. In seguito, diverse circostanze hanno condotto alla situazione
attuale in cui la liturgia è praticamente al margine dei piani degli studi e non riesce a formare una mentalità
liturgica dello studente di musica sacra.
b) Proposta. Dato che la qualità è condizione sine qua la musica non può essere liturgica (cf Compendio del
CCC n. 239), nella misura del possibile deve essere scritta ed eseguita da musicisti. Allo stesso tempo, è
necessario che questi abbiano una consistente formazione liturgica. Di conseguenza, si propone una concreta
dinamica d’insegnamento – due nuove titolazioni superiori – al cui centro si trovano la teologia della musica
sacra, la liturgia e soprattutto la teologia liturgico-musicale.
----(1) Questa conclusione diventa esplicita nelle bozze personali di De Santi in tutte le diverse fasi del progetto
sulla Scuola, cf R. SAIZ-PARDO, Angelo De Santi e la fondazione della Scuola Superiore di Musica Sacra di
Roma, Olschki, Firenze (in stampa).
Clavell, Lluís
Ruolo della teologia e della filosofia nelle università contemporanee
Cognome, Nome
Titolo della comunicazione
10/03/2016
15:00
Giovanni
Paolo II
Giorno e ora
Aula
Le debolezze del multiculturalismo richiedono una capacità di dialogo e confronto argomentativo
interpersonale; l’apparente eccesso informativo di riflessione critica ha bisogno di riflessione critica; i molteplici
metodi epistemologici e i frammenti scientifici sparsi necessitano di sguardi di sintesi. L’interdisciplinarietà
stenta a superare i diversi muri di separazione all’interno delle università. La ricerca, con il suo necessario
finanziamento, mostra una tendenza spesso unilaterale verso le sue applicazioni immediate. Uno sguardo
integrale alla realtà diventa utopico. Quale è il ruolo specifico delle scienze sapienzali nell’attuale crisi
culturale? In quale modo il teologo e il filosofo possono collaborare responsabilmente a configurare istituzioni
universitarie con una identità di servizio? Filosofia e teologia in collaborazione tra di loro e con le scienze
particolari possono dare un contributo difficile da trovare altrove. Questo implica un atteggiamento nelle
persone e una epistemologia nei saperi stessi che siano adeguati ai problemi attuali.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 4 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Zanibelli, Giacomo
La Ratio Studiorum dei gesuiti nel Collegio Tolomei di Siena in età
moderna
10/03/2016
15:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
La ricerca mira a ricostruire l’evoluzione del Collegio Tolomei di Siena fondato nel 1676 e affidato alla gestione
dei Padri Gesuiti. Nel corso del XVIII secolo l’istituzione divenne uno dei punti di riferimento formativi per i
rampolli della nobiltà europea. In quest’ottica preme evidenziare la forte presenza di piemontesi all’interno del
Collegio. Questo sarà il prodromo di futuri rapporti istituzionali che legheranno Siena e il Piemonte negli anni
dello Stato Liberale. Recenti studi hanno evidenziato quanto il sistema educativo abbia influito nell’alimentare
legami politico-istituzionali tra le due realtà. In questo studio ci si soffermerà sul ruolo che il Collegio e gli
insegnamenti di matrice religiosa ebbero per la formazione della classe dirigente, locale e non, e sulle
metodologie didattiche dell’insegnamento del latino. Si cercherà di vedere come i principi della Ratio Studiorum
furono applicati dai docenti del Tolomei. Questa comunicazione deve essere vista come parte di un progetto di
ricerca più ampio volto ad analizzare l’evoluzione dell’insegnamento del latino prima nei collegi di età moderna
e poi nel liceo classico ideato da Gabrio Casati per individuare analogie e divergenze nel metodo di
insegnamento di questa disciplina fino all’alba del Novecento.
Luise, Gennaro
Il "conflitto" fra la facoltà teologica e filosofica secondo Immanuel
Kant
10/03/2016
15:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Nel «Conflitto delle Facoltà» (1798), Kant propone la sua idea di Università e il rapporto fra le Facoltà Superiori
(teologica, giuridica e medica) e la Facoltà Inferiore (filosofica), in relazione al raggiungimento del fine generale
dello stato e del bene che ogni facoltà ha ad oggetto di insegnamento e ricerca. Le tre facoltà superiori si
fondano su uno scritto, gli statuti, che costituisce manifestazione diretta di una norma eterna della ragione. Il
testo fondamentale è quindi un Codice, accompagnato da un organon di libri esemplificativi o applicativi. La
prima parte del testo presenta il conflitto fra le Facoltà Teologica e Filosofica intorno all'interpretazione della
Bibbia. Questo antagonismo ha come effetto una concordia discors, vale a dire l’unione dialettica di due diverse
parti verso uno stesso fine. Il conflitto si concretizza nell’accusa da parte del teologo biblico, contro il filosofo, di
non accettare i dogmi; il filosofo accusa il teologo di non badare al fatto che la religione deve essere morale e
deve “riposare sulla ragione” . Il conflitto ha come frutto immediato quello di innescare la ricerca di principi
esegetici filosofici della Scrittura, necessari per un’interpretazione che non sarà però esclusivamente filosofica.
La riflessione generale e la discussione dell'esempio proposto da Kant permettono di valutare il ruolo della
libera ricerca filosofica e teologica in un sistema universitario come quello della Prussia riformata della fine del
XVIII secolo.
Bonvegna, Giuseppe
Il ruolo dell’insegnamento superiore nella rinascita del cattolicesimo
inglese dell’Ottocento
10/03/2016
15:45
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
La rinascita del cattolicesimo nell’Inghilterra del secolo XIX, resa possibile grazie non solo alla Emancipation
politica (1829), ma anche ad altre “concessioni” economiche governative alle scuole non statali (1839) e alla
legge sulla parità scolastica delle scuole primarie (1870), ebbe uno dei suoi momenti culturalmente più elevati
nel tentativo, intrapreso da John Henry Newman attraverso l’Università Cattolica di Dublino, di “inaugurare” la
prima stagione universitaria cattolica inglese all’indomani della Riforma. Tale tentativo si inseriva nel più ampio
contesto della diffusione degli ordini religiosi cattolici in Inghilterra, che conobbe una sua prima fase nel ritorno
sul suolo inglese, ai primi del secolo, del clero perseguitato dalla Rivoluzione francese, e una seconda fase
nell’insediamento missionario monastico di benedettini, domenicani, gesuiti, Fratelli di La Salle e del rosminiano
Istituto della Carità: quest’ultimo ebbe sede prima a Prior Park e poi ad Oscott, località nella quale, nel 1847,
subentrarono gli Oratoriani di San Filippo Neri guidati da Newman, la cui conversione dall’anglicanesimo (1845)
dovette molto ai contatti con l’ambiente rosminiano. Newman, nel 1858, si dimise dal rettorato dell’Università di
Dublino, la quale sopravvisse solo fino al 1882 quando venne incorporata nella Royal University of Ireland.
L’eredità newmaniana nel campo dell’educazione secondaria e superiore sopravvisse nella public school
(ancora oggi esistente), che egli volle nel 1859 presso l’Oratorio di Birmingham e che venne frequentata, tra gli
altri, anche da Hilaire Belloc e da John Ronald Reuel Tolkien, e nel circolo culturale degli Inklings, sviluppatosi
presso l’Università di Oxford tra la metà degli anni Trenta e il 1949 tra lo stesso Tolkien, Charles Williams e
Clive Staples Lewis.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 5 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Pioppi, Carlo
Propaganda Fide, il delegato apostolico Celso Costantini e la
fondazione dell'Università Cattolica di Pechino (1925)
10/03/2016
16:00
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Nella comunicazione sarà presentato il frutto di una ricerca documentaria effettuata nell'Archivio della
Congregatio de Propaganda Fide. Dall'analisi della corrispondenza tra il delegato Celso Costantini e il prefetto
Willem van Rossum si possono seguire gli ultimi passi del processo che condusse alla fondazione di tale
ateneo ad opera dei benedettini statunitensi. Il progetto s'inseriva all'interno del più vasto piano, condotto da
van Rossum e Costantini (con l'appoggio di Pio XI), di rendere la Chiesa in Cina più autoctona, meno
dipendente dall'appoggio francese, e più competitiva rispetto all'attività missionaria protestante, potenziando i
centri di formazione culturale superiore.
Mendiz, Alfredo
Edith Stein come docente universitaria
Cognome, Nome
Titolo della comunicazione
10/03/2016
16:15
Giovanni
Paolo II
Giorno e ora
Aula
Tra il 1932 e il 1933 Edith Stein insegnò all’Istituto Tedesco di Pedagogia Scientifica di Münster. Esperienza
breve, troncata dall’introduzione delle leggi razziali del regime nazista. Eppure, nella vita della filosofa di
Breslavia, quell’anno rappresentò un’occasione privilegiata di maturazione e sviluppo del suo pensiero e un
momento forte di presa di coscienza di un certo ruolo da svolgere nella società tedesca e nella Chiesa.
Sánchez Garrido,
Pablo
Ángel Herrera Oria y la enseñanza superior. Hacia un nuevo
humanismo social cristiano
10/03/2016
16:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
El Cardenal Herrera Oria (1886-1968) concibió su propia vida como una misión para regenerar, en perspectiva
cristiana, la vida social y cultural de la sociedad civil y eclesial española. Dentro de este carisma cívico-cultural,
la dimensión educativa (superior) siempre fue objeto de su especial interés y un capítulo importante de su
biografía. En la propia obra de Herrera, como miembro de la Generación del 14, encontramos un modelo
cultural para dicha regeneración, pero esta investigación se centra más bien en sus iniciativas prácticas y en
su concepción teórica al respecto, como, por ejemplo, su interés en crear una Universidad de la Iglesia en
España, materializado en la creación del CEU y del Instituto Social León XIII –reconocido como Facultad de
Ciencias Sociales de la Universidad Pontificia de Salamanca en Madrid–; los Cursos de Verano de Santander
(1933) y su contribución a crear la prestigiosa Universidad Internacional Menéndez Pelayo (UIMP); el Colegio
Mayor de San Pablo; o la primera Escuela de Periodismo de España –como anticipo de lo que décadas más
tarde serían las primeras Facultades de Periodismo–. Una clave de su visión teórica respecto a toda esta
regeneración de la educación superior (cristiana) en España estribó en la necesidad de conciliar las
Humanidades, las Ciencias Sociales y la Doctrina Social de la Iglesia.
Tapia-Velasco, Sergio
Come conversare: un'arte che la Chiesa insegnò per cinque secoli
Cognome, Nome
Titolo della comunicazione
10/03/2016
17:00
Giovanni
Paolo II
Giorno e ora
Aula
Lungo i secoli (almeno dal XIII al XVIII) la Chiesa si preoccupò di formare non soltanto buoni cristiani, ma
anche buoni cittadini, che sapevano convivere pacificamente e che erano aperti a discutere in modo onesto e
senza passioni tutte le vicende comuni. Oggi ci lamentiamo spesso della cattiva politica che pervade il mondo
intero, però forse non si presta sufficiente attenzione alla formazione di cittadini che sappiano conversare e
dibattere tra loro.
Stampato il: 07 marzo 2016
Pagina 6 di 8
ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Requena, Federico
Fr. Bill Porras, sacerdote del Opus Dei y capellán en la Universidad
de Harvard (1954-1960): catolicismo americano y secularización en
la vigilia del Concilio Vaticano II
10/03/2016
17:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
El 19 de octubre de 1954, el arzobispo de Boston, Richard Cushing, nombraba a Fr. Guillermo Porras Muñoz
capellán del Harvard Catholic Club. Guillermo Porras Muñoz, de 37 años, había nacido en el Paso (Texas) y
era el primer sacerdote del Opus Dei que se establecía en Boston. En este estudio me propongo indagar, en
primer lugar, en los motivos que llevaron al arzobispo Cushing a tomar esa decisión. Durante esos años, por
primera vez en la historia de Harvard, se comenzó a celebrar la Misa católica con regularidad en el campus;
también, por primera vez, el obispo de la Boston y el presidente de Harvard tomaban parte, anualmente, en un
acto social de la Universidad; igualmente, fue en este momento cuando se estableció la Charles Chauncey
Stillman Chair of Ctaholic Studies, ocupada durante sus primeros años (1958-1962) por el historiador inglés
Christopher Dawson. A lo largo de las siguientes páginas, me propongo también determinar el papel que Fr.
Porras pudo jugar en esos eventos. Por ultimo, me propongo también profundizar en la visión que el capellán
Porras tenía sobre el modo en que los católicos debían vivir y hacer presente su catolicismo, en una institución
de educación superior no confesional como Harvard, en la segunda mitad de los años 50, en la vigilia del
Concilio Vaticano II. La documentación utilizada en este trabajo proviene, principalmente, de los archivos de
estas tres instituciones, que en adelante citaré por sus abreviaturas: Harvard University Archives (HUA),
Archives of the Archdiocese of Boston (AAB) y Archivo General de la Prelatura del Opus Dei (AGP).
Blanco Sarto, Pablo
Un Dio esplicito. Álvaro del Portillo e il suo legato all'Università di
Navarra
10/03/2016
17:30
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Dopo aver analizzato il curriculum vitae universitariae del beato Álvaro del Portillo, ci si sofferma sull’idea di
università che sviluppò e promosse. In questa proposta il ruolo della fede e della ragione, della filosofia e della
teologia, è centrale ed essenziale. Insomma si tratta di dare un contributo alla evangelizzazione con l'annuncio
–razionabile e credibile− di un “Dio esplicito” nel mondo intellettuale e scientifico universitario.
Conde Mora,
Francisco Glicerio
El seminario conciliar de San Bartolomé de Cádiz. De su
incorporación a la Universidad Hispalense a nuestros días. “Fides et
Ratio” en la diócesis gaditana
10/03/2016
17:45
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
Con el presente trabajo pretendemos poner de relieve la importancia del Seminario de San Bartolomé en la
Educación Superior Católico en el ámbito de la diócesis gaditana. El Seminario Diocesano que ocupa nuestro
trabajo fue fundado en 1589 por el Cardenal Antonio Zapata y Cisneros, Obispo de Cádiz (1587-1596)
siguiendo las disposiciones del Concilio de Trento (1545-1563). En el presente estudio pretendemos poner de
relieve la evolución de esta institución educadora de futuros sacerdotes desde el siglo XVIII en que estuvo
agregado a la Universidad de Sevilla hasta nuestros días.
García Mercado,
Miguel Ángel
La adaptación del alumnado a las enseñanzas filosófico-teológicas
en los seminarios diocesanos: retos y esperanzas
10/03/2016
18:00
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
En la actualidad llegan a los Seminarios alumnos de procedencias académicas e intelectuales muy diferentes.
Esto, además, sobre todo en los seminarios de diócesis pequeñas, implica la presencia en las aulas de pocos
alumnos pero con itinerarios previos muy diferentes. Esto implica que el proceso de enseñanza-aprendizaje de
las materias filosóficas y teológicas, exigen simultanear -en la misma clase- propuestas diferentes para lograr
que cada alumno pueda cumplir con los objetivos previstos desde las diferentes posiciones de las que parten.
En esta comunicación intentamos sintetizar cuáles son esas posibles procedencias y qué caracteres tienen
estos grupos de alumnos para poder ayudarles convenientemente. Además, se plantea el diferente modo
como estos grupos de alumnos afrontan las tres grandes realidades de la vida en el seminario: la formación
humana-ascética y espiritual (llevada a cabo por los formadores); la formación académica (realizada por los
profesores) y la formación pastoral (realizada habitualmente fuera del Seminario en parroquias). Su
coordinación es distinta en los diferentes grupos mencionados.
Stampato il: 07 marzo 2016
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ELENCO ABSTRACT DELLE COMUNICAZIONI
XVII Convegno della Facoltà di Teologia
Krupa, Danuta
La missione della teologia contemporanea secondo Joseph Ratzinger
- Benedetto XVI
10/03/2016
18:15
Giovanni
Paolo II
Titolo della comunicazione
Giorno e ora
Aula
Cognome, Nome
La domanda fondamentale su cosa sia la teologia, quali i suoi obiettivi e quale la sua missione, ha sempre
impegnato il pensiero di Ratzinger - il grande teologo del nostro tempo. Ratzinger per la teologia indica una
base spirituale e una posizione ecclesiale. Questa comunicazione vuole illustrare, almeno a grandi linee, i punti
principali della missione della teologia moderna, ovvero il suo essere al servizio della conoscenza della verità
rivelata e quindi dell'unità della Chiesa. Joseph Ratzinger - Benedetto XVI mette in luce gli elementi specifici
che dovrebbero caratterizzare una teologia impegnata in questa missione.
Stampato il: 07 marzo 2016
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