federazione italiana ordine dei farmacisti

FEDERAZIONE ITALIANA
ORDINE DEI FARMACISTI
04 febbraio 2017
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INDICE
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI
04/02/2017 QN - La Nazione - Grosseto
Ecco il bando per tre lotti Peep
6
04/02/2017 Il Giornale di Vicenza
Nuova edizione della Giornata per la raccolta del farmaco
7
27/01/2017 Farmacia News
Un piano di studi in linea con il nuovo ruolo del farmacista P
8
27/01/2017 Farmacia News
«Burocrazia e rivalità sleale: resistiamo con la deontologia»
9
04/02/2017 Giornale di Sondrio - Centro Valle
I Farmacisti piangono Antonio Trapani
10
04/02/2017 Il Giornale d'Italia
Un'occasione per aiutare il prossimo
11
SANITÀ NAZIONALE
04/02/2017 Corriere della Sera - Nazionale
Malati lasciati a terra, sospensione archiviata per i medici
13
04/02/2017 Corriere della Sera - Nazionale
Il farmaco blocca l'atrofia spinale «Lo diamo gratis a due bambini di 3 e 22 mesi»
14
04/02/2017 La Repubblica - Nazionale
Ma in Italia si guarisce più che nel resto d'Europa
15
04/02/2017 La Repubblica - Nazionale
"Tumori, epidemia globale ma sappiamo come batterla"
16
04/02/2017 La Repubblica - Nazionale
Essere diabetici in Veneto
18
04/02/2017 La Repubblica - Milano
Agenzia del farmaco fondo di 50 milioni per il primo sprint
19
04/02/2017 Milano Finanza
Affari in famiglia
21
04/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
Dall'omicidio al cianuro ai traffici sui medicinali Altra condanna per Bona
23
04/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
IL CORAGGIO DI INVESTIRE IN RICERCA E INNOVAZIONE
24
04/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
Medici e nutrizionisti Un pool per la salute dei denti
25
04/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
Medici e nutrizionisti Un pool per la salute dei denti
26
VITA IN FARMACIA
04/02/2017 Corriere della Sera - Milano
Ospedali, gare truccate
28
04/02/2017 Corriere della Sera - Milano
Ema, pronti 59 milioni
29
04/02/2017 Corriere della Sera - Milano
«Grandi alleanze un vantaggio per la ricerca contro il cancro»
30
04/02/2017 La Repubblica - Genova
Sanità e migranti Dal rischio alcol agli ostacoli per motivi religiosi
31
04/02/2017 La Repubblica - Napoli
Veronesi jr verso il Pascale
33
04/02/2017 La Stampa - Cuneo
"A Savigliano c'è spazio per la settima farmacia"
34
04/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Reggio Emilia
REGGIOLO LA FARMACIA TORNA IN CENTRO
35
04/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Forli
Farmacie in arrivo Ne apriranno tre in prima periferia
36
04/02/2017 QN - Il Giorno - Lodi
Falsificava ricette per comprare morfina: bloccato in farmacia
37
04/02/2017 QN - Il Giorno - Milano
Inchiesta sulle farmacie Famà e Bona condannati
38
04/02/2017 QN - Il Giorno - Legnano
Farmacia Guarnieri di nuovo nel mirino Un altro furto dopo quello di dicembre
39
04/02/2017 QN - La Nazione - Empoli
La domenica della 'sanità solidale': esami e visite gratis per tutti
40
04/02/2017 QN - La Nazione - La Spezia
Bilancio, tagli a 4 milioni di spese Il dg: «Entro tre anni deficit azzerato»
41
04/02/2017 Il Gazzettino - Belluno
Farmacia: nuova gestione a orario continuato
42
04/02/2017 Il Gazzettino - Padova
Il bandito dagli occhi azzurri rapina con pistola la farmacia
43
PROFESSIONI
04/02/2017 Il Tempo - Nazionale
Se la salute fa rima con il digitale
45
27/01/2017 Farmacia News
eCommerce è destinato a crescere
46
27/01/2017 Farmacia News
L'ottimizzazione come strumento di difesa
49
27/01/2017 Farmacia News
Un'esperienza impegnativa
51
27/01/2017 Farmacia News
Le mille virtù del geranio africano
52
PERSONAGGI
03/02/2017 QS - QuotidianoSanita.it
Contraffazione. Federfarma in audizione: "Farmacie sono sicure. I pericoli vengono
da web e palestre"
55
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI
FARMACISTI
6 articoli
04/02/2017
Pag. 9 Ed. Grosseto
diffusione:76979
tiratura:107166
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CASTIGLIONE VENTIQUATTRO ALLOGGI IN ZONA POGGETTO
Ecco il bando per tre lotti Peep
DOPO l'aggiudicazione di quello a Punta Ala, adesso il Comune di Castiglione della Pescaia pensa anche
ai tre lotti Peep del capoluogo. Ieri è stato infatti pubblicato il relativo bando che prevede un totale di 24
alloggi nella zona Poggetto a Castiglione della Pescaia. «La pubblicazione del bando per l'assegnazione
dei lotti Peep a Castiglione era un punto strategico del programma politico della nostra giunta - dice
l'assessore Mazzarello - e a tale scopo l'ufficio urbanistica ha lavorato alacremente per quantificare le aree
interessate e stabilire i criteri del bando. Ad oggi siamo in grado di presentare ai nostri cittadini un piano di
edilizia economica e popolare serio e concreto, al di là delle vacue promesse che da più di un decennio
erano state fatte sulle cosiddette 'case per i residenti' che vedevano issare cartelloni di inizio lavori, in realtà
mai partiti. Il Peep sorgerà nella zona del Poggetto, in totale tranquillità, nell'area denominata «Gli Orti»: la
riqualificazione di questa zona offrirà la possibilità ai proprietari dei terreni convenzionati di definire
l'urbanizzazione dell'area con ulteriori 24 alloggi di iniziativa privata, parcheggi e zone a verde. SCHEDA
Un posto di lavoro a tempo indeterminato all'Ordine dei farmacisti
L'ORDINE dei farmacisti della provincia di Grosseto ha pubblicato un avviso per mobilità esterna volontaria
per titoli e colloquio per la copertura di un posto vacante a tempo parziale e indeterminato nell'organico
dell'ente, area B del contratto collettivo enti pubblici non economici. Domande entro il prossimo 19 febbraio.
Assemblea territoriale di Sinistra italiana in vista del congresso
DOMATTINA a partire dalle 9.30, al circolo Khorakhané dell'Arci, in via Ugo Bassi a Grosseto, si terrà la
riunione territoriale per gli iscritti di Sinistra italiana, aperta anche ai simpatizzanti della provincia di
Grosseto, al fine di preparare il congresso fondativo del partito in programma a Rimini.
«Grazie al personale della Casa di riposo per le cure prestate»
UN RINGRAZIAMENTO di cuore Tiziana Sbrilli lo invia pubblicamente a tutto il personale della casa di
riposo «Ferrucci» di Grosseto «per le cure professionali ed amorevoli - spiega - rivolte a mia madre, Maria
Antonietta Loppi».
Se vuoi essere aggiornato con le notizie della tua città clicca su
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
6
04/02/2017
Pag. 18
diffusione:29202
tiratura:37102
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SOLIDARIETÀ
Nuova edizione della Giornata per la raccolta del farmaco
Si svolgerà sabato prossimo in tutta Italia, in particolare a Vicenza la XVII Giornata di Raccolta del
Farmaco. In 101 Province, nelle oltre 3.600 farmacie che aderiscono all'iniziativa e ne espongono la
locandina, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco da donare ai poveri, assistiti dai
volontari di Banco Farmaceutico. I farmaci acquistati, informano i promotori, saranno consegnati
direttamente agli oltre 1.600 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
Durante la Grf dello scorso anno sono stati raccolti 353.851 farmaci, per un controvalore commerciale pari
a circa 2 milioni di euro. Ne hanno beneficiato oltre 557.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 16
sono stati raccolti oltre 4.100.000 farmaci, per un controvalore di circa 24 milioni di euro. In 3 anni, la
richiesta di farmaci da parte degli enti convenzionati con Banco Farmaceutico è salita del 16 per cento, a
fronte del costante aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi, inoltre, sono cresciuti nel 2016
del 37,4 per cento. La Giornata si svolge sotto l'Alto Patronato della presidenza della Repubblica, in
collaborazione con Aifa, Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute e BFResearch. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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27/01/2017
Pag. 1 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Un piano di studi in linea con il nuovo ruolo del farmacista P
roprio alla fine dell'anno appena concluso, il comitato centrale della Fofi ha attivato l'apposita commissione
federale per l'esame della proposta di riforma del corso di laurea in Farmacia presentata dalla Conferenza
nazionale dei direttori di dipartimento. Il documento, frutto dei contributi di tutte le componenti universitarie
e di autorevoli società scientifiche, va nella giusta direzione per adeguare le conoscenze acquisite durante
gli studi all'evoluzione della società. I nuovi laureati in farmacia avranno, così, una preparazione il linea con
il nuovo modello di Ssn dove il concetto di salute non è solo legato alla cura della malattia, ma si basa su
importanti concetti di prevenzione e di educazione sanitaria. Degna di nota, l'idea di attualizzare il percorso
didattico e renderlo omogeneo tra le 33 sedi di Farmacia esistenti sul territorio nazionale, mantenendo al
tempo stesso la specificità didattica di ogni facoltà: è stato infatti previsto che le singole sedi possano
istituire corsi di libera scelta, che andranno a integrare l'offerta formativa necessaria al raggiungimento dei
crediti finali per ogni singolo studente. Sono state introdotte materie di esame molto interessanti e attuali,
come "farmacoeconomia" che permetterà allo studente di affinare le proprie capacità imprenditoriali, oppure
"tecnologia farmaceutica avanzata e dispositivi medici" che consentirà al farmacista di conoscere nel
dettaglio la clinica diagnostica, anziché essere un mero utilizzatore degli strumenti in dotazione nell'angolo
servizi della farmacia. E ancora, sono state inoltre inserire discipline come "scienze dell'alimentazione",
"alimenti e prodotti dietetici", "farmacovigilanza e farmacoepidemiologia", che serviranno ai futuri farmacisti
per accompagnare il cittadino in un percorso di prevenzione delle malattie e abituarlo a uno stile di vita più
sano, attraverso un servizio capillare di educazione sanitaria e medicina d'iniziativa. Promosso dunque il
nuovo piano di studi, sembra per ora allontanarsi lo spettro del numero chiuso per l'accesso in facoltà. Ciò
non porti speranze o false illusioni: in questo momento in farmacia non esiste lo spazio reale per assorbire
tutti i neolaureati. Questa riforma potrebbe però dare nuova linfa a un mercato del lavoro in stallo,
integrando l'ottima preparazione generale dei giovani farmacisti (ricordiamo che sono i più richiesti a livello
internazionale) con alcune nozioni altamente specialistiche che potranno aumentare le possibilità di
impiego anche in settori esterni alla farmacia, dando risposte serie e immediate a chi desidera trovare
lavoro alla fine di un impegnativo, ma gratificante, percorso di studio.
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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27/01/2017
Pag. 4 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Burocrazia e rivalità sleale: resistiamo con la deontologia»
Intervista a Ferdinando Foglia , presidente dell' Ordine dei farmacisti di Caserta
Dal suo punto di vista quali sono i mali oscuri che minacciano le farmacie, presidente? A mio avviso i ritardi
da parte delle Asl nei pagamenti sono un problema dei più gravi. Anche se si deve ammettere che da
qualche tempo a questa parte la situazione è in miglioramento, resta il fatto che i tempi di pagamento si
protraggono spesso di due, tre, quattro mensilità. Inoltre sulle vendite al banco pesa la concorrenza delle
parafarmacie che stanno allargando la loro tipologia di offerta rivaleggiando non solo sul parafarmaco ma
anche su altri prodotti. In più, si è alle prese con le lungaggini nelle assegnazioni: come le commenta? Oggi
molti colleghi non hanno forze né risorse sufficienti a mettere, come si dice, il primo piatto in tavola; e
l'orizzonte non è certo dei più sereni. Vanno gestiti i ricorsi che estendono le tempistiche concorsuali:
stiamo attendendo sia gli esiti definitivi del concorso del 2009 e del cosiddetto concorsone su cui pesano
ondate di ricorsi, in attesa di una decisione ultima. Ma gli interessi in gioco sono molteplici e, mi lasci dire,
non sempre sono trasparenti. Soffrono maggiormente le farmacie rurali o anche quelle delle aree urbane?
Parlerei di problematiche generalizzate, perché mentre la grande distribuzione organizzata è poco radicata
sul territorio, le parafarmacie hanno al contrario attecchito ovunque, sono in continua crescita e il controllo
sulle loro politiche commerciali è a mio parere molto carente. Quali iniziative possono aiutarvi a migliorare
la situazione e a resistere? La fedeltà al codice deontologico dei farmacisti e la professionalità sono ancora
strumenti validi per fidelizzare la clientela. I servizi lo sarebbero, a loro volta, ma a limitarne l'offerta sono gli
spazi angusti, spesso, e la possibilità di entrare in conflitto con altre categorie come quelle degli estetisti e
dei fisioterapisti: qui si vive quasi in un clima di scontro permanente. Quanto pesano le dinamiche
demografiche sul territorio casertano, dottor Foglia? Molto. Si può dire che alcuni centri siano ormai
popolati solo da anziani e i cambiamenti toccano anche le città. Per questo credo che la politica
farmaceutica debba evolversi ed essere più favorevole ai farmacisti, dando per esempio loro un più agevole
accesso a tecnologie come gli elettrocardiografi, magari in collaborazione con gli studi medici.
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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04/02/2017
Pag. 5
diffusione:16000
I Farmacisti piangono Antonio Trapani
LUTTO I Farmacisti piangono Antonio Trapani
SONDRIO (gdl) Cordoglio in città per la scomparsa di Antonio Trapani, storico direttore dell'Ordine dei
farmacisti e poi dell'Associazione dei Titolari di Farmacia privata dove ha lavorato fino a 90 anni. Dopo aver
lasciato il lavoro si dedicò al volontariato sino a 20 giorni dalla morte. Era diventato responsabile provinciale
dell'Amor, l' associazione dei malati in ossigenoterapia e riabilitazione. Una vita intera dedicata al lavoro
acquisendo meriti tali da essere insignito Commendatore dell'ordine della Repubblica italiana. Inoltre, ha
vissuto insieme alla moglie per 70 lunghi anni e non ha mai accettato la sua perdita avvenuta il 27 febbraio
del 2016, per poi morire soltanto 11 mesi dopo. In Valtellina è stato conosciuto nel mondo della Pubblica
Amministrazione per la sua lunga attività nel mondo dell'Assistenza ai dipendenti statali ed in quella di
direttore dell'Ordine dei farmacisti, mantenendo i rapporti con le Asl, la Pubblica Amministrazione e le
istituzioni.
Foto: Il commendatore Antonio Trapani
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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LUTTO
04/02/2017
Pag. 9
Il Giornale d'Italia
Un'occasione per aiutare il prossimo
Sabato 11 febbraio in tutta Italia si svolgerà la Giornata di Raccolta del Farmaco
Torna la giornata del farmaco, sabato 11 febbraio 2017 si svolgerà in tutta Italia la XVII edizione della GRF
- Giornata di Raccolta del Farmaco. In 101 Province, nelle oltre 3.600 farmacie che aderiscono all'iniziativa
e ne espongono la locandina, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco da donare ai poveri,
assistiti dai volontari di Banco Farmaceutico. I farmaci acquistati verranno consegnati direttamente agli oltre
1.600 enti convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. Durante la GRF del 13 febbraio
2016, sono stati raccolti 353.851 farmaci, per un controvalore commerciale pari a circa 2 milioni di euro. Ne
hanno potuto beneficiare oltre 557.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 16 anni, la GRF Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 4.100.000 farmaci, per un controvalore commerciale di
circa 24 milioni di euro. In 3 anni, la richiesta di farmaci da parte degli enti convenzionati con Banco
Farmaceutico è salita del 16%, a fronte del costante aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi,
inoltre, sono cresciuti nel 2016 del 37,4%(nel 2016, gli enti sostenuti da Banco Farmaceutico hanno aiutato
oltre 557mila persone, il 12% dei poveri italiani). Le difficoltà, infine, non riguardano soltanto i poveri: oltre
12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto limitare il numero di visite mediche o gli esami di
accertamento per ragioni economiche. E' quanto emerge dall'ultima edizione di "Donare per curare:
Povertà sanitaria e Donazione Farmaci", il rapporto sulla povertà sanitaria realizzato da Banco
Farmaceutico in collaborazione con l'Osservatorio Donazione Farmaci. La GRF si svolge sotto l'Alto
Patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con Aifa, Cdo Opere Sociali, Federfarma,
Fofi, Federchimica Assosalute e BFResearch. L'iniziativa è realizzata con il sostegno diIntesa Sanpaolo,
Teva, Doc, EG EuroGenerici, Avvenire, TV2000, Mediafriends, Segretariato Sociale Rai e Pubblicità
Progresso.
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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SALUTE
SANITÀ NAZIONALE
11 articoli
04/02/2017
Pag. 14
diffusione:238671
tiratura:333841
L' Asl sul caso Nola: «Vizio di forma, richiesta poco circostanziata». Ma gli accertamenti proseguono In
servizio I tre erano già tornati in servizio. Il ministro della Sanità li aveva definiti «eroi»
Fulvio Bufi
NAPOLI È stata archiviata per un difetto di forma la richiesta di sospensione di tre dirigenti medici
dell'ospedale di Nola avanzata dai vertici della Asl Napoli 3 sud all'indomani della diffusione di un video
girato all'interno del pronto soccorso in cui si vedevano due donne che venivano curate stando stese sul
pavimento.
La commissione disciplinare della stessa Asl, che ha esaminato la richiesta di sospensione, l'ha ritenuta
non sufficientemente circostanziata, decidendo così di non dare seguito al provvedimento proposto nei
confronti del direttore sanitario dell'ospedale Santa Maria della Pietà, Andreo De Stefano, del responsabile
del pronto soccorso Andrea Manzi, e di quello della Medicina d'urgenza, Felice Avella. In realtà i tre medici
erano già rientrati in servizio la scorsa settimana, perché la sospensione era stata temporaneamente
revocata dalla stessa Asl in attesa di ulteriori accertamenti. Nel frattempo, l'iter avviato con l'adozione
dell'iniziale provvedimento è andato avanti e la questione è arrivata davanti alla commissione disciplinare
che ha deciso per l'archiviazione. La vicenda, però, non si chiude, almeno formalmente. Perché la Asl
potrebbe adottare nei confronti dei tre medici ulteriori provvedimenti sulla base di quanto emergerà dalla
nuova indagine interna. A sostenerlo è la manager, Antonietta Costantini: «All'esito dei nuovi accertamenti
disposti decideremo come procedere, e se affidarci nuovamente alla commissione stessa».
L'impressione, al di là delle dichiarazioni e dei comunicati ufficiali, è che, spentosi il clamore mediatico di
quei giorni, in cui il governatore della Campania De Luca parlò anche di licenziamenti, il caso dell'ospedale
di Nola stia rientrando nella sua giusta dimensione: lo scandalo dei pazienti curati sul pavimento fu dovuto
all'inadeguatezza non solo di posti letto ma anche di barelle in un momento in cui per una serie di
circostanze concomitanti - ingiustificata paura della meningite, temperature estremamente rigide e strade
verso altri ospedali bloccate dalla neve - al pronto soccorso del Santa Maria della Pietà arrivarono, nella
notte tra il 7 e l'8 gennaio, centinaia di persone in poche ore. E i medici, per dare assistenza a tutti, non si
fermarono nemmeno di fronte alla necessità di dover fare stendere qualcuno a terra, se la patologia da
affrontare richiedeva che il paziente fosse in posizione orizzontale. Le due donne fotografate erano state
colpite una da choc anafilattico, che poteva richiedere il massaggio cardiaco o la defibrillazione, e l'altra da
attacchi di vomito con il rischio, se non fosse stata stesa, di soffocamento. Il ministro della Sanità Beatrice
Lorenzin definì «eroi» i medici che operarono quella notte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda
Nella notte tra il 7 e l'8 gennaio all'ospedale
di Nola, a causa dell'affolla-mento,
due signore furono assistite adagiate su coperte stese sul pavimento A seguito delle immagini postate sui
social network per tre dirigenti della Asl Napoli 3 sud scattò
la richiesta
di sospensione
Foto: Lo scatto La foto postata su Facebook con i malati a terra al pronto soccorso dell'ospedale
di Nola
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Malati lasciati a terra, sospensione archiviata per i medici
04/02/2017
Pag. 16
diffusione:238671
tiratura:333841
Il farmaco blocca l'atrofia spinale «Lo diamo gratis a due bambini di 3 e
22 mesi»
L'accesso alla terapia La casa produttrice Usa la mette a disposizione in attesa che sia introdotta sul
mercato europeo
Adriana Bazzi
Cecilia e Lorenzo non capiscono ancora che cosa sta loro succedendo (forse). Sono piccolissimi: lei ha tre
mesi di vita, lui quasi due anni. Hanno in comune una malattia che si chiama atrofia muscolare spinale, in
sigla Sma1. Sono bambini che non riescono a mantenere la testa dritta, non sono capaci di stare seduti sul
seggiolino né di afferrare un giocattolo o un biberon perché i loro muscoli non funzionano come
dovrebbero. E, nella maggior parte dei casi, superano di poco i due anni di vita: col tempo perdono anche
la capacità di respirare. Ma c'è chi pensa a loro. I ricercatori che hanno studiato un nuovo farmaco, il
Nusinersen, e i medici di un centro di riferimento per la cura delle malattie neuromuscolari, il NeMo,
dell'Ospedale Niguarda (ma non è il solo), a Milano, in grado di somministrare questa nuova terapia,
registrata dalle autorità ma ancora non disponibile per tutti. «Cecilia piangeva di un pianto inconsolabile racconta la mamma Elisa -. L'ho portata al pronto soccorso di Cremona. Non erano le solite coliche dei
neonati: i medici sono andati a fondo, hanno fatto diagnosi di malattia, ci hanno indirizzato al centro NeMo
di Niguarda dove c'è la possibilità di accedere a questa nuova cura. Cecilia non si muove. Adesso
aspettiamo i risultati delle infusioni: le prime due in gennaio, la terza prevista l'otto febbraio. Ci vuole tempo,
dicono due mesi, per vedere qualche risultato». Colpisce positivamente il fatto che la diagnosi sia arrivata
molto rapidamente, grazie alla competenza dei medici, in un ospedale di una piccola città. Così è avvenuto
anche per Lorenzo, ma lui aveva una mamma pediatra a Milano. «Lorenzo non ha una classica Sma1, non
è mai stato costretto a letto - dice suo papà Edoardo -. Tutto sembrava normale, poi durante una visita
pediatrica per il controllo del peso ci siamo accorti che c'era qualcosa che non andava e il pediatra ha
richiesto accertamenti». Test genetici e diagnosi di Sma1. Suggerimen-to: rivolgersi al NeMo di Niguarda. Il
centro è uno di quelli che fanno parte di un programma di expanded access del farmaco. In altre parole:
l'azienda produttrice, l'americana Biogen, in attesa che il farmaco, già approvato dall'Ema (l'ente europeo
dei farmaci) venga reso disponibile, mette a disposizione dei pazienti la terapia gratuitamente. Ma il
Niguarda non è l'unico istituto a offrire questa opportunità ai bambini malati: ce ne sono 5 in Italia, tre sono
centri NeMo (a Milano, Messina e Roma, al policlinico Gemelli, dove lavora Eugenio Mercuri, il ricercatore
della speranza, professore di Neuropsichiatria infantile che coordina il programma a livello nazionale). Gli
altri centri dove i piccoli pazienti possono trovare la cura sono il Bambin Gesù a Roma e l'Istituto Gaslini a
Genova.
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Foto: Insieme Elisa con in braccio la figlia Cecilia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Al centro NeMo di Milano
04/02/2017
Pag. 17
diffusione:239605
tiratura:340745
Ma in Italia si guarisce più che nel resto d'Europa
ALBERTO MANTOVANI
IN OCCASIONE della Giornata contro il cancro, l'Organizzazione mondiale della sanità ci ricorda alcune
cifre di questa malattia che, nonostante i progressi, costituisce ancora un enorme problema di salute. Ogni
anno in tutto il mondo si ammalano circa 14 milioni di persone, che secondo le stime diventeranno 21 entro
il 2030. Viviamo in un momento di grande speranza dal punto di vista delle nuove strategie di cura: sono
entrate in clinica - e avranno un ruolo sempre più importante - le terapie basate sul sistema immunitario,
come l'immunoterapia. Ma non possiamo certo dimenticare l'importanza della prevenzione e della diagnosi
precoce, come sottolineato dall'Oms.
Nel nostro Pase la fotografia è chiara: 1.000 nuove diagnosi di cancro ogni giorno, 3 milioni di malati, di cui
2 vivi a più di 5 anni, 700mila guariti. Se guardiamo alla sopravvivenza dei malati - risultato di diagnosi
precoce e terapie adeguate - e confrontiamo i nostri dati con il resto d'Europa, noi facciamo meglio della
media europea.
Rispetto al Nord Europa ben più ricco di noi - otteniamo risultati identici o addirittura, per alcuni tumori,
migliori. Un successo di cui possiamo essere fieri, che è legato ad almeno due fattori. Innanzitutto la nostra
ricerca oncologica, estremamente attiva e all'avanguardia, che ci vede fra i cinque - se non fra i primi tre migliori Paesi al mondo. Una ricerca sostenuta da istituzioni pubbliche come il ministero della Salute e da
charities come l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), che si traduce in cure e trattamenti
migliori. Il secondo nostro fattore vincente è il Servizio sanitario nazionale, che garantisce a tutti l'accesso a
strumenti di diagnosi e cura. Quest'ultimo punto ci ricorda l'importanza della condivisione, anche a livello
globale: per le terapie contro il cancro così come per altre armi di salute. Il cancro sta infatti diventando un
problema serio anche per i Paesi in via di sviluppo.
Fondamentale, dunque, condividere strumenti di prevenzione, come i vaccini, di diagnosi precoce e cura.
In questa giornata, dunque, l'auspicio, è di fare sempre più e meglio. Per i nostri pazienti così come per
tutto il resto del mondo. L'autore è professore di Immunologia e Direttore scientifico dell'Irccs Humanitas di
Milano. È lo scienziato italiano più citato al mondo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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IL COMMENTO
04/02/2017
Pag. 17
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tiratura:340745
"Tumori, epidemia globale ma sappiamo come batterla"
L'oncologo Cognetti: "Molti cancri si possono prevenire. Ma servono politiche vigorose"
DANIELA MINERVA
ROMA. «La soluzione esiste». Detta così, nero su bianco, da un'istituzione come l'Oms che tutto è tranne
che ottimista, suona davvero come una buona notizia.
Che acquista ancor più peso perché associata a una sfilza di numeri grami: 14 milioni di persone che
scoprono ogni anno nel mondo di avere il cancro, 8,8 milioni di morti e i tumori che surclassano i killer dei
paesi poveri, l'Aids, la Tbc e la malaria messi insieme. Di fronte a questa marea montante, che in Italia
conta mille nuove diagnosi al giorno l'Oms dice: si può fare, soprattutto grazie alla diagnosi precoce.
L'allarme, e la soluzione insieme, arrivano nel World Cancer Day, promosso il 4 febbraio dalle
organizzazioni internazionali.
Con la fotografia della marcia del cancro nel mondo e le linee guida per fermarlo: scoprire i tumori in tempo
utile. Come già è accaduto alle nostre latitudini: se le persone che sopravvivono ai tumori della mammella,
del colon, dell'utero e della prostata sono sempre di più è perché la diagnosi precoce permette di scovare
neoplasie piccolissime poi di estirparle prima che invadano il corpo. E se assistiamo per lo più imbelli alle
malattie del pancreas o dell'ovaio è proprio perché non c'è modo di agire d'anticipo.
Ma il "si può fare" dell'Oms non nasconde che il prezzo è alto: sofferenza umana, perché le terapie
anticancro sono drammatiche, e denari sonanti: 1160 miliardi di dollari nel 2010. L'unico modo per uscirne
è evitare la malattia. Visto che «i tumori si possono prevenire - promette Francesco Cognetti, responsabile
dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente della Fondazione Insieme - con una politica
seria. Che sia capace di vaccinare contro l'Hpv e il virus dell'epatite B. Di imporre accise pesanti su
sigarette e alcol. E di fare educazione in età scolare». Perché alcune delle cause del cancro sono note: la
cattiva alimentazione, il fumo, l'alcol. I veleni nell'aria e nel piatto. A partire dalle polveri sottili che penetrano
negli alveoli e causano fino al 10% dei cancri del polmone nel mondo tanto che senza inquinamento molti
fumatori non si ammalerebbero. Gli epidemiologi mettono in fila i numeri, collegano le statistiche. E non
accettano le generalizzazioni. «Le neoplasie sono oltre 270, e ognuna ha le sue cause», precisa Diego
Serraino, epidemiologo del Cro di Aviano. Ma i denominatori comuni per i big killer ci sono. Primo tra tutti,
chiosa Milena Sant, responsabile dell'epidemiologia dell'Istituto dei tumori di Milano: «l'invecchiamento
della popolazione».
Anno dopo anno si accumulano mutazioni nel Dna e questo conduce, quasi inevitabilmente, alla
proliferazione neoplastica. La scommessa oggi è di frenare la corsa con uno stile di vita anticancro, forti
delle prove che accusano il fumo e mostrano che se si buttano le sigarette, la mortalità per questo tumore
cala. E l'alcol, «pericoloso anche per il pancreas, patologia in crescita come l'abuso di alcolici tra i giovani»,
aggiunge Sant. Le carni rosse pericolose per il colon e i grassi, cancerogeni per mammella, colon, prostata,
pancreas. «La cattiva alimentazione colpisce nel nostro paese - aggiunge Serraino - perché abbiamo
rinnegato le nostre origini mediterranee. Siamo passati a regimi non coerenti con la nostra storia evolutiva.
E questo ci ha fatto male».
«Ogni anno in Italia 146mila casi di tumore, il 40% del totale, potrebbero essere evitati seguendo uno stile
di vita sano», specifica Carmine Pinto, presidente dell'Associazione degli oncologi (Aiom), che per questo
ha avviato diverse campagne di prevenzione nelle scuole e sul territorio.
Ma se molti danni si possono evitare, con un miglior stile di vita, in fondo alla strada c'è un trigger che
sembra ineludibile. «L'industrializzazione. L'esposizione a metalli pesanti, polveri sottili, azoto, ozono. Sul
posto di lavoro, nelle città». Un puzzle di chimica pericolosa che fa impazzire le cellule. Basti pensare al
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Il rapporto Ogni anno 14 milioni di nuovi malati. Colpa del mondo che invecchia Di grassi e veleni. La
soluzione però c'è: diagnosi precoce. Parola dell'Oms
04/02/2017
Pag. 17
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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caso ftalati, le sostanze chimiche usate per plastificare molti oggetti di uso comune che, spiega, «sono
sospettati di un ruolo nei tumori della mammella come potrebbero averlo in tutte le neoplasie
ormonodipendenti». E i pesticidi: chi vive nelle aree in cui c'è un uso esteso rischia più degli altri i linfomi di
Hodgkin, i sarcomi, le neoplasie del sistema nervoso centrale. Insomma, cercando il perché dei numeri
snocciolati dall'Oms ci si imbatte in ostacoli insormontabili, ma si trovano anche le strade per provare a
fermare l'ondata. «È questa la vera urgenza», conclude Cognetti.
I numeri
milioni
milioni
14
31
1.160
30 - 50% di nuovi malati nel mondo ogni anno nel 2030 saranno miliardi di dollari il costo annuo dovuto alla
diusione dei tumori nel mondo dei tumori possono essere prevenuti FONTE OMS
La mortalità
in Italia
I pazienti sopravvissuti Percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, tra persone che hanno
già un'aspettativa di vita normale
I tumori dell'apparato respiratorio Nel 2000 Morti per macro regione, in milioni Americhe 1,06 1,28 Morti
ogni 100.000 persone per tumori della trachea, dei bronchi o dei polmoni Uomini 2000 Nel 2015 Donne
2004 2008 2012 Europa e Asia del Nord 1,88 Africa 0,37 0,53 2,10 Medioriente 0,26 0,39 Sud est asiatico
0,91 Mammella Prostata Colon-retto Vescica Testa e collo Tiroide Linfomi non-Hodgkin Melanoma cutaneo
Corpo dell'utero TUTTI Cina e Oceania 2,42 46 56 61 67 60 61 63 70 1,31 66 3,07 FONTE OMS 60
www.who.int/cancer www.aiom.it PER SAPERNE DI PIÙ
04/02/2017
Pag. 22
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Oscar Beretta Cavaion Veronese (Verona) Ho letto su quotidiani e social che la Sanità nella Regione
Veneto è stata confermata benchmark nazionale. Vorrei dissentire. Sono a dir poco inorridito da alcuni
aspetti di detta Sanità.
Sono diabetico insulino-dipendente dalla nascita. Mi sono trasferito nel 2004 in provincia di Verona per
amore, di una persona e del Veneto, che ho sempre ammirato come Regione. Per molti lati le mie
aspettative si sono consolidate, ma per altri ho avuto parecchie delusioni.
Tra queste, i presidi di cui ho bisogno per gestire il diabete e per vivere. Ho infatti bisogno di effettuare 8
controlli della glicemia al giorno: la Regione Veneto me ne passa 4 (la Regione Lombardia 8). Ad ogni
controllo, per evitare infezioni, devo cambiare ago: la Regione Veneto me ne passa 2 al giorno (la Regione
Lombardia 8). Infine, vorrei poter provare il misuratore di glicemia sottocutaneo per il monitoraggio
continuo. La Regione Veneto non me lo passa, costa 1.200 euro più 300 euro a bimestre per le
attrezzature (la Regione Lombardia lo passa dietro prescrizione). Sono un lavoratore dipendente con uno
stipendio da impiegato e i costi sopra esposti sono difficili per me da sostenere. Penso di meritarmi di poter
curare la mia malattia con i mezzi necessari.
Non voglio credere che in Veneto solo i ricchi imprenditori possano curarsi in modo dignitoso.
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Essere diabetici in Veneto
04/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
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C'è un mese per preparare il dossier per Bruxelles Per la sede c'è anche l'ipotesi del palazzo in via Pirelli
ALESSIA GALLIONE
Agenzia del farmaco, comincia il primo sprint. Con una base di cinquanta milioni. A Roma è stata varata la
cabina di regia per portare a Milano l'Ema. E c'è un primo step fondamentale: il dossier di candidatura da
presentare a Bruxelles dovrà essere pronto entro la prima metà di marzo. Ovvero, per i giorni in cui sarà
ufficiale il divorzio della Gran Bretagna dall'Unione europea.
La corsa parte con un fondo di 50 milioni. «È la fiche che il governo ha messo sul tavolo» ha spiegato la
ministra Lorenzin in visita a Milano. E per la sede spunta anche l'ipotesi degli uffici comunali in
ristrutturazione di via Pirelli.
ALESSIA GALLIONE A PAGINA II UN MESE per costruire la candidatura di Milano.
Adesso che Palazzo Chigi ha preso in mano ufficialmente la regia dell'operazione post Brexit è arrivato
anche il nuovo obiettivo: correre, per riuscire a preparare il dossier da presentare a Bruxelles entro la metà
di marzo. Perché è allora che la Gran Bretagna sancirà ufficialmente il divorzio dall'Unione europea. E la
città che sogna di conquistare la sede dell'Agenzia del farmaco in fuga da Londra, vuole essere pronta a
scattare. Una corsa con altri Paesi che nel caso dell'Italia però parte con una dote in più. Un fondo di oltre
«50 milioni» che, spiega la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, «è la fiche che il governo ha messo
subito sul tavolo per la sede».
Il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina l'ha chiamata «cabina di regia».
Quello degli Esteri Angelino Alfano «task force». Un gruppo di lavoro formato da tutti i ministeri coinvolti,
più Comune e Regione, che ieri si è riunito per la prima volta a Palazzo Chigi.
Accendendo i motori della macchina operativa. Con un passaggio in più. Perché il vertice tra i doversi
responsabili e capi di gabinetto delle strutture è servito anche a consegnare il timone nelle mani della
presidenza del Consiglio. D'ora in poi, in pratica, sarà Paolo Gentiloni a guidare le danze. Si parte. Con
l'ambizione, appunto, di candidare Milano come futura sede dell'Ema. L'Agenzia europea dei medicinali
oggi ha casa a Londra, in un palazzo di vetro e acciaio a Canary Wharf. Ma è destinata a traslocare una
volta che la Gran Bretagna uscirà dall'Ue. I giochi, sono convinti Beppe Sala e Roberto Maroni, si
chiuderanno entro l'estate. Ed è per questo che sindaco e presidente della Regione avevano chiesto al
governo un'accelerazione. Che ora è arrivata. Insieme con un'altra certezza. Nella legge di Bilancio il
governo ha stanziato all'interno dei fondi a disposizione del ministero della Salute 59 milioni di euro in tre
anni: 13 per il 2017, 23 per il 2018 e altrettanti per il 2019.
Sono «la fiche» di cui parla Beatrice Lorenzin da investire nell'impresa. «Il dossier Ema è tutto europeo ha spiegato la ministra - . Il governo ha fatto la sua parte». A che cosa servirà la dote per il post Brexit ? I
soldi potranno essere messi a disposizione per realizzare la futura struttura dell'Agenzia del farmaco o per
pensare a incentivi in grado di rendere più appetibile la piazza milanese. E qui si torna a uno dei passaggi
chiave dell'operazione. Perché adesso a livello locale si apre anche un'altra caccia, quella all'indirizzo in
grado di ospitare l'Ema.
Un luogo, ha spiegato in passato il sindaco, che possa «contenere fino a 800 persone e i delegati dei
Paesi dell'Ue che si riuniscono periodicamente». Dove? Per Beppe Sala in prospettiva sarà necessario
«costruire un palazzo ah hoc». E l'ex area di Expo potrebbe non essere l'unica candidata. Le ipotesi da
passare al setaccio sono diverse. E nella lista da valutare ci sarebbero anche gli uffici comunali in
ristrutturazione di via Pirelli. Sono centrali e vicino alla nuova Milano disegnata dai grattacieli di Porta
Nuova.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Agenzia del farmaco fondo di 50 milioni per il primo sprint
04/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
diffusione:239605
tiratura:340745
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Con un'ulteriore suggestione: proprio lì accanto, c'è un'area di proprietà dell'amministrazione che Palazzo
Marino metterà in vendita insieme alla possibilità di far venire su un edificio. Il bando per trovare chi si
aggiudicherà i diritti di costruzione è allo studio e dovrebbe essere lanciato entro la primavera.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Il palazzo comunale di via Pirelli, una delle possibili sedi dell'Agenzia europea del farmaco
04/02/2017
Pag. 59 N.25 - 4 febbraio 2017
diffusione:69939
tiratura:128717
Affari in famiglia
Pagina a cura di Guido Lorenzon
Anche nel secolo nuovo le aziende manifatturiere possono essere nate in un garage di Padova e oggi
navigare tra i leader di settore. E, per di più, con un mercato prevalentemente interno. Questa la sintesi
della storia di Italchimica, fondata nel 2003 da tre fratelli Fioretto alla periferia di Padova dove ha sede. C'è
stata anche un'acquisizione: nel 2006 è stato comprato il ramo detergenza professionale della ditta
I.N.D.I.A., una delle più importanti aziende del settore professionale che produceva detergenti dal 1932.
Italchimica produce, infatti, detergenti e anche cosmetici. Ha chiuso il 2016 con un fatturato di 52,6 milioni
di euro, una crescita del 15% sull'esercizio precedente, un patrimonio netto di 14,35 milioni di euro, un
ebitda di circa il 10%: il miglior risultato della sua storia. Ma la crescita continua e le previsioni per il 2017
hanno come obiettivo un fatturato di 58 milioni di euro. Gli addetti sono 164 di cui 138 dipendenti e 26
interinali. Poche settimane fa Italchimica ha celebrato la sua prima convention, inaugurando la nuova sede.
«Noi non ci chiediamo come realizzare un prodotto, ma perché», ha detto Alessandro Fioretto presidente
della società, «ossia ci interroghiamo sulla domanda del cliente e il nostro prodotto è semplicemente una
risposta, di qualità, ma è un riscontro ad una richiesta. Ritengo che qui stia la ragione della nostra crescita.
Siamo diventati leader in Italia nel settore della detergenza professionale e tra i principali player nella
cosmetica e nella detergenza consumer grazie a un impegno collettivo e ad una forte passione quotidiana».
Il mercato per il 90% del fatturato è quello italiano, il prodotto tuttavia è presente in 50 Paesi e il business
plan prevede per il 2017 una crescita proprio sui mercati esteri. L'azienda padovana ha una filiale
commerciale in Romania. Il core business si fonda su detergenza professionale, cosmetica professionale e
consumer, cosmetica e dispositivi per il campo sanitario, venduti in farmacie e ospedali. Italchimica è
certificata come Officina autorizzata per la produzione di presidi medico chirurgici. Con i marchi Sanitec,
Domina e Matrix copre il settore della detergenza professionale, ambito nel quale l'impresa è stata fondata.
I prodotti vengono venduti a grossisti e rivenditori e riforniscono il settore ristorazione, alberghi, comunità,
ospedali. Con i marchi Dermomed professional e dMed Pharma Italchimica si rivolge alla cosmetica
professionale e, infine, con i marchi Dual Power (detergenti), Bakterio (disinfettanti e detergenti),
Dermomed e Anima (cosmetica) al settore consumer, con vendita sugli scaffali della Gdo. Gli spazi
necessari alla produzione e al magazzino sono cresciuti in genere per aggregazione e integrazione di
immobili esistenti. Dal 2010 in poi gli investimenti sono stimati in circa 9 milioni di euro, sia per spazi che
per macchinari. Nel 2012 sono stati aggiunti 4 mila metri quadrati adibiti a magazzino e nel 2016 altri 6
mila. La superficie coperta è oggi di 45 mila metri quadrati, di cui 25 mila impiegati per il magazzino. Nel
corso del 2017 saranno spesi circa altri 4 milioni di euro per investimenti, di cui la metà per completare i
lavori di ampiamento e adeguamento della sede e l'altra metà per nuovi impianti. La capacità produttiva è di
100 mila tonnellate all'anno distribuite in 60 milioni di pezzi raccolti poi in 72 mila pallet. Tutte le lavorazioni
sono eseguite in Italia e all'interno, oltre a miscelazione, riempimento e confezionamento, anche il
soffiaggio del materiale plastico e lo stampaggio dei tappi. Il ciclo di lavoro è di 24 ore continue su nove
linee di produzione e sette di confezionamento. I due milioni di euro programmati negli investimenti saranno
impiegati per comprare e montare due linee nuove, una per la detergenza e una per la produzione di
cosmetici. Per una maggiore tutela dell'ambiente e contribuire così alla diminuzione dell'impatto ambientale,
Italchimica ha avviato le linee Green Power per il comparto professional e Green Life per quello consumer,
con prodotti ad etichetta Ecolabel EU. La proprietà è dei tre fratelli fondatori Alessandro, presidente, Marco
e Fabrizio. «Abbiamo incominciato davvero in un garage», ha detto il presidente, «e i pesi all'interno della
società sono rimasti invariati, come anche il giusto grazie a nostro padre che ha avuto fiducia in noi e nel
nostro progetto e ci ha fornito le iniziali garanzie presso la banca». (riproduzione riservata)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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ITALCHIMICA
04/02/2017
Pag. 59 N.25 - 4 febbraio 2017
diffusione:69939
tiratura:128717
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Foto: Alessandro Fioretto
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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04/02/2017
Pag. 6
diffusione:39803
tiratura:63700
Dall'omicidio al cianuro ai traffici sui medicinali Altra condanna per Bona
- MILANO - QUATTRO ANNI e sei mesi di reclusione per Carmelo Famà, ex direttore generale di Farmacie
Comunali Corsichesi srl, e tre anni e otto mesi per Gianfranco Bona, prima trasportatore di farmaci e poi
socio dello stesso Famà in Farmaceutiche srl, l'azienda con cui i due portavano avanti i loro affari ai danni
di Farmacie Comunali Corsichesi. Così si sono espressi i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale,
che, oltre a condannare a vario titolo gli imputati per i reati di falso, appropriazione indebita e peculato,
hanno quantificato un danno patrimoniale ed economico per la partecipata pubblica superiore ai 450mila
euro; di questi, 200mila sono già stati restituiti, mentre per la restante somma è stata ordinata la confisca
dei beni. Tutto emerse nel 2012, quando Gianfranco Bona confessò di essere stato l'autore dell'omicidio al
cianuro del farmacista milanese Luigi Fontana. Nei suoi racconti, Bona parlò di un debito nei confronti del
65enne legato a una triangolazione di farmaci - un meccanismo in atto con altri complici per frodare il fisco portata avanti con la società di cui era socio: la Farmaceutiche srl. Da lì a individuare il socio occulto della
stessa il passo fu breve: a quel punto, Carmelo Famà, in conflitto di interessi in quanto già direttore
generale di una partecipata pubblica, fu costretto a dare le dimissioni; e, complice il rapido susseguirsi degli
eventi dovuto alle serrate indagini sull'omicidio, Famà non riuscì nemmeno a sistemare le situazioni
economico-fiscali della partecipata pubblica lasciando in evidenza un credito nei confronti di Farmaceutiche
srl di 114mila euro. DIVERSO ma parallelo il discorso dei 254mila euro di cui si sono illecitamente
appropriati i due condannati. Il meccanismo era contorto e ben studiato: Famà nel suo ruolo di dg ordinava
al distributore i farmaci che Bona avrebbe dovuto trasportare nei magazzini di farmacie corsichesi ma che,
invece, indirizzava a farmacie compiacenti sparse in tutta Italia. Queste acquistavano i prodotti in nero
girando la fatturazione e la documentazione fiscale ad altri esercizi che avevano bisogno di gonfiare i costi
o i magazzini. Tra le altre soluzioni c'era anche quella del baratto: ai quantitativi in fattura venivano
corrisposti altri farmaci contingentati da destinare al mercato dell'export. Francesca Santolini
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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LA SENTENZA PENA DI TRE ANNI E OTTO MESI
04/02/2017
Pag. 11
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tiratura:63700
L'INDUSTRIA farmaceutica italiana ha fatto registrare un altro anno positivo: il 2016, a conferma di un trend
che non accenna a calare. I dati sono arrivati in questi giorni dal pre consuntivo di Farmindustria . Oltre
all'export nel 2016, altro piatto forte del pharma italiano, costituito da quasi 200 aziende, 63.500 addetti,
6.100 ricercatori, si riconferma l'innovazione e la ricerca. Le aziende del settore hanno investito 2,6 milioni
di euro nel 2016 e incrementato del 95% negli ultimi cinque anni nella ricerca esterna. L'innovazione
riguarda sempre di più anche le farmacie al centro di una rivoluzione "copernicana" caratterizzata da una
spinta che guarda al futuro con spirito di iniziativa e attenzione all'innovazione. Presidio sanitario capillare
sul territorio, fondamentale il ruolo delle farmacie nella promozione della salute, nella prevenzione e
nell'educazione sanitaria del cittadino: per adempiere a questo compito le farmacie investono su personale
preparato e continuamente aggiornato oltre ad una grande attenzione ai bisogni del cliente/paziente.
L'obiettivo primario è quello di mantenere le persone sane, contrastando l'insorgenza e lo sviluppo della
malattia. INTERESSANTI i dati sulle farmacie sul territorio nazionale. L'Italia è quindicesima in classifica
per numero di farmacie in rapporto agli abitanti. Ce ne sono 29,55 ogni 100mila abitanti. Il dato mette in
evidenza la capillarità del servizio. L'Italia è anche il Paese europeo in cui ci sono più farmacisti: sono
70.300 contro i 55.454 della Francia che è seconda (rapporto dell'Associazione delle farmacie dei Paesi
Ue). Fondamentali i momenti di contatto tra consumatori, brand, prodotti e screening per informare i
cittadini e comunicare le novità in ambito di prevenzione ed educazione alla salute. In questi giorni è ancora
Milano capitale della prevenzione. Ha preso il via nella città meneghina il Farmatour Unilever, un ciclo di
eventi su tutto il territorio nazionale all'interno di alcune selezionate farmacie per parlare di prevenzione ed
educazione alla salute orale. Il road show farmaceutico è partito ieri dalla farmacia Ambreck di Milano, ma
sono già ufficializzate le altre due date di febbraio: il 16 a Barlassina, nella farmacia del vicepresidente di
Federfarma Milano, Paolo Vintani e il 24 a Genova, nella farmacia Pedrini. Ospiti delle prime due tappe
Justine Mattera ed Emanuela Folliero. A tutti i partecipanti verrà presentato White Now Touch, il nuovo
prodotto per un sorriso brillante.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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IL CORAGGIO DI INVESTIRE IN RICERCA E INNOVAZIONE
04/02/2017
Pag. 13
diffusione:39803
tiratura:63700
Medici e nutrizionisti Un pool per la salute dei denti
NUTRIZIOSINISTI, MEDICI, dentisti e personaggi del mondo dello spettacolo alla Farmacia Ambreck per la
prima tappa del Farmatour Unilever total care, «perchè l'igiene orale deve cominciare fin da piccoli».
Centinaia le persone che si sono fermate. «Mentadent - afferma Alessandro Simoni, Senior Marketing
Manager Unilever - è il brand leader nell'igiene orale che da oltre 36 anni si prende cura del sorriso degli
italiani. In queste giornate dedicate alla salute orale coinvolgeremo in maniera attiva la figura del
farmacista, che in questi anni ha saputo dominare un'evoluzione delle competenze, in grado di coniugare
l'insostituibile ruolo di consulente specialistico del paziente a tutela della salute, con doti imprenditoriali».
PRESENTATO IN ANTEPRIMA White Now Touch che ridona il sorriso bianco a chiunque. «La farmacia fanno sapere gli organizzatori - è oggi al centro di un profondo processo evolutivo caratterizzato da una
crescente competizione che stimola e richiede nuovi modelli. Anche manageriali. Interessanti i dati sulle
farmacie sul territorio nazionale. L' Italia è quindicesima in classifica per numero di farmacie in rapporto agli
abitanti. Ce ne sono 29,55 ogni 100mila abitanti. L'Italia è anche il paese europeo in cui ci sono più
farmacisti: sono 70.300 contro i 55.454 della Francia che è seconda (rapporto dell'Associazione delle
farmacie dei Paesi UE). Il dato mette in evidenza la capillarità del servizio. IL FARMACISTA oggi, accanto
alle imprescindibili competenze tecnico-professionali specifiche, è sempre più imprenditore responsabile
dell'organizzazione e gestione delle risorse umane, delle tecniche di marketing, comunicazione e della
definizione di partnership orientate a network innovativi. Già ufficializzate le altre due date di febbraio: il 16
a Barlassina, nella farmacia del Vice Presidente di Federfarma Lombardia, Paolo Vintani e il 24 a Genova,
nella farmacia Pedrini.
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FARMACIA AMBRECK PRIMA TAPPA DEL FARMATOUR UNILEVER
04/02/2017
Pag. 13
diffusione:39803
tiratura:63700
Medici e nutrizionisti Un pool per la salute dei denti
Nella Farmacia Ambreck da sinistra Evelina Flachi - nutrizionista de "La prova del cuoco", il programma di
Rai Uno condotto da Antonella Clerici - con il dottor Alberto Ambreck A destra Susanna Messaggio e
Justine Mattera L'evento ha richiamato nella farmacia personaggi del mondo dello spettacolo, clienti
interessati alla novità, passanti incuriositi Centinaia, infatti, le persone che sono entrate e hanno apprezzato
l'iniziativa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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FARMACIA AMBRECK PRIMA TAPPA DEL FARMATOUR UNILEVER
VITA IN FARMACIA
15 articoli
04/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
diffusione:238671
tiratura:333841
Ospedali, gare truccate
Giuseppe Guastella
turbativa d'asta nelle forniture di apparecchiature sanitarie: la Procura chiede il rinvio a giudizio di 26
persone per il caso Elekta. a pagina 6
Fu un esposto del direttore della struttura di ingegneria clinica dell'Istituto dei tumori di Milano, Roberta
Pavesi, a dare il via nel 2014 all'inchiesta che un anno dopo portò agli arresti domiciliari per associazione
per delinquere e turbativa d'asta quattro manager italiani della azienda svedese Elekta che produce
apparati ad alta tecnologia per il trattamento terapeutico dei tumori e alla scoperta di appalti truccati in
mezza Italia. Ora la Procura chiede il rinvio a giudizio di 26 persone e della Elekta, coinvolta in base alla
legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle società. La gara con la quale l'Istituto dei
tumori avrebbe dovuto acquistare per un importo di 1,9 milioni di euro un acceleratore lineare, una
apparecchiatura per la radioterapia, sarebbe stata viziata da un accordo tra due aziende concorrenti e da
complicità interne alla struttura ospedaliera, sostiene il sostituto procuratore Giovanni Polizzi. La stessa
cosa sarebbe avvenuta in molti altri appalti. Come in quello per una analoga apparecchiatura da vendere
all'azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, dove la gara, anche essa «turbata» come quella precedente,
riguardava anche la realizzazione di un «bunker» per «ospitare un acceleratore per la struttura complessa
di radiologia oncologica». «La netta impressione è che, esattamente come accade in altri settori, vi sia una
sorta di spartizione tra le aziende del settore», scriveva il gip Giuseppe Gennari ordinando gli arresti. Le
indagini della Guardia di Finanza di Milano hanno scoperto che, attraverso gli stessi accordi e gli interventi
di primari e funzionari pubblici, sarebbero state truccate anche le gare per gli acceleratori nell'ospedale
«Spezzino» di La Spezia, al Policlinico San Matteo di Pavia, all'azienda Usl 9 di Grosseto, all'ospedale del
«Mare» di Napoli, oppure alla Asl di Lecce ma anche all'azienda ospedaliera «Bianchi Melacrino Morelli» di
Reggio Calabria alla azienda Usl di Bologna e agli ospedali riuniti Marche Nord di Pesaro. Non tutte le gare
furono poi portate a termine perché alcune, a causa delle indagini, furono bloccate prima dell'affidamento
della fornitura.
G. Gua.
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IN 26 A GIUDIZIO per il caso elekta
04/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
diffusione:238671
tiratura:333841
Ema, pronti 59 milioni
Elisabetta Soglio
Il governo mette sul tavolo 59 milioni per la candidatura di Milano a sede dell'Agenzia del farmaco. Prima
riunione ieri a Roma. a pagina 5
La scalata all'Ema comincia con un finanziamento di 59 milioni (nel triennio) che il governo mette a
disposizione per dimostrare di voler entrare nella partita. L'annuncio è stato dato ieri dal capo di gabinetto
della presidenza del consiglio, Antonio Funiciello, durante la prima riunione del tavolo convocato a Roma
per preparare la candidatura di Milano: obiettivo è conquistare la sede dell'Agenzia del farmaco oggi
ospitata a Londra, che dopo la Brexit dovrà cercare una nuova collocazione all'interno dell'Ue. I tecnici di
Regione e Comune hanno incontrato i rappresentanti dei ministeri della Salute, dello Sviluppo economico,
degli Affari esteri e delle Politiche comunitarie. Da oggi si procede con la messa a punto del dossier mentre
parte la fondamentale attività diplomatica. Comune e Regione hanno messo a disposizione il lavoro già
fatto per dimostrare che Milano ha le carte in regola ed è attrattiva: per offerta culturale e immobiliare,
collegamenti (in particolare i tre aeroporti), qualità della vita e per avere dimostrato, con Expo, di saper
gestire operazioni complesse.
Elisabetta Soglio
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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IL GOVERNO E LA CANDIDATURA ue
04/02/2017
Pag. 7 Ed. Milano
diffusione:238671
tiratura:333841
«Grandi alleanze un vantaggio per la ricerca contro il cancro»
Adriana Bazzi
Un fondo di 500 milioni di euro per garantire ai malati i farmaci oncologici innovativi, quelli più costosi, la
costruzione di reti oncologiche su tutto il territorio nazionale e l'introduzione nei Lea (i livelli essenziali di
assistenza garantiti dal sistema sanitario) delle terapie contro il dolore, delle cure palliative e
dell'adroterapia (che sfrutta particelle subatomiche contro le cellule neoplastiche): tutte iniziative che il
governo sta portando avanti e che sono state ricordate ieri a Milano dal Ministro della Salute Beatrice
Lorenzin alla vigilia del World Cancer Day, celebrato oggi in tutto il mondo.
«Dobbiamo affrontare la malattia a 360 gradi e garantire l'accesso alle cure in modo uniforme in tutt'Italia
grazie, appunto, alle reti oncologiche - ha ricordato ieri il ministro della Salute, durante un incontro
all'Istituto nazionale dei tumori con i rappresentati di tutti i centri di cura e di ricerca della Regione
Lombardia - ma soprattutto dobbiamo prevenirla attraverso corretti stili di vita, e con gli screening per
l'individuazione precoce del tumore. Il cancro è una malattia che si può domare». E il ministro, a margine
dell'incontro, si è così espressa a proposito della prospettiva di fusione fra Istituto Europeo di oncologia e
Istituto Humanitas per la creazione di un grande polo oncologico: «Dal punto di vista dell'operazione non
entro perché è fra privati. Dal punto di vista scientifico non possiamo che vedere favorevolmente l'iniziativa
laddove si faccia massa critica, che è sempre un vantaggio per la ricerca».
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Il ministro
Beatrice Lorenzin (foto ), ministro
della Salute nel governo Gentiloni,
ha presentato
il World Cancer Day ieri
in via Venezian
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Lorenzin e l'operazione privata su Ieo e Monzino
04/02/2017
Pag. 6 Ed. Genova
diffusione:239605
tiratura:340745
Sanità e migranti Dal rischio alcol agli ostacoli per motivi religiosi
Alfredo Maiolese e i pazienti musulmani che non vogliono medici donna: "Bisogna capirsi e trovare i modi
giusti"
GIULIA DESTEFANIS
LA SFIDA della presa in carico dei migranti, Patrizia Balbinot che è operatrice socio sanitaria al Centro
alcologico regionale del San Martino, la racconta con un caso concreto: «Quando è arrivato in reparto
Abraham, 28 anni del Senegal, ospite da 2 anni di un centro di accoglienza di Quarto, non parlava - spiega
- Non riuscivamo a comunicare, ed era un problema, perché beveva, era affetto da epatopatia cronica e
aveva bisogno di un percorso di cura. Ho chiamato il centro di accoglienza e mi hanno detto che l'italiano lo
capiva bene: allora ho riflettuto sul mio approccio. E l'ho cambiato. Gli ho chiesto come andassero le cose
in Senegal, della sua famiglia, abbiamo iniziato a chiacchierare. Mi sono interessata alla sua storia». A lei si
è aperto un mondo, tanto che da allora sottopone a tutti gli stranieri un questionario anonimo per ascoltare
le loro necessità e la loro percezione della sanità italiana. Mentre Abraham, chiacchiera dopo chiacchiera,
ha capito che poteva fidarsi e si è fatto aiutare.
Ma i casi come il suo sono sempre di più, e con loro crescono le sfide che l'immigrazione apre anche tra le
mura di ospedali e ambulatori.
Se ne è discusso ieri al convegno "Immigrazione e sanità - L'importanza dell'accoglienza e la formazione
culturale degli operatori sanitari" organizzato a Genova dal Centro alcologico con la Asl 3, l'Ipasvi, la
federazione nazionale degli infermieri e degli assistenti sanitari: «Ormai il 12% dei nostri pazienti sono
stranieri - spiega Gianni Testino, direttore del Centro alcologico, riferendosi a pazienti stranieri che vivono
in Italia da tempo ma anche al numero crescente di migranti in difficoltà - Una percentuale che ci impone di
adattare non solo la cultura medica, ma anche i percorsi di assistenza, coinvolgendo infermieri e operatori».
L'alcol, tra le dipendenze, è quella che cattura più in fretta e può essere molto nociva: perché i ragazzi di
fede musulmana non lo conoscevano, «iniziano a bere qui spesso per lo stesso motivo dei nostri figli,
emulazione. Lo usano come strumento di integrazione, oppure come fosse un farmaco per alleviare i loro
disagi - continua Testino - E gli effetti sono devastanti anche a dosaggi per noi moderati: anche perché
certe popolazioni, come le nord africane e mediorientali, hanno minore capacità di smaltire l'alcol».
Balbinot, attraverso quel questionario che potrebbe fare da esempio per altri reparti, cerca di capirli: «Solo
il 40% di loro dice di avere un lavoro - racconta - E poi scrivono di sentire la mancanza della famiglia:
quando i famigliari ci sono cerchiamo di coinvolgerli, ma spesso sono soli».
Ma non c'è solo il punto di vista del centro alcologico: c'è Maria Pia Giardino, infermiera del Sert di Voltri,
che racconta la difficoltà di avere a che fare con pazienti uomini di fede musulmana, «che rifiutano ogni
contatto». «È una cultura diversa - la risposta di Alfredo Maiolese, presidente della Lega Islamica Europea Bisogna capirsi, senza forzature, e trovare i modi giusti, nel nome della salute, che è il bene più prezioso
per tutti».
C'è Enrico Costa, del Ceis, una delle realtà più impegnate nell'accoglienza a Genova: «Con le dipendenze
non si scherza, molti ragazzi fumano, alcuni cannabis, e su questo siamo intransigenti - spiega - L'aiuto e la
collaborazione con Asl e ospedali è fondamentale». E ci sono i ragazzi dell'Orto collettivo di Campi, dove
molti migranti sperimentano un antidoto alle dipendenze, «il lavoro all'aria aperta, con la terra - dice Andrea
Pescino - Il lavoro combatte il disagio, è una ricchezza per i migranti e per la collettività».
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I NUMERI ENTRO ALCOLOGICO "Ormai il 12% dei nostri pazienti sono stranieri - spiega Gianni Testino,
direttore del Centro alcologico, riferendosi a pazienti stranieri che vivono in Italia e ai migranti"
DIPENDENZA L'alcol, tra le dipendenze, è quella che cattura più in fretta e può essere molto nociva:
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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La salute Il convegno Crescono le sfide che l'immigrazione apre anche tra le mura di ospedali e ambulatori
04/02/2017
Pag. 6 Ed. Genova
diffusione:239605
tiratura:340745
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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perché i ragazzi di fede musulmana non lo conoscevano e iniziano a bere qui per emulazione L'ANTIDOTO
Ma ci sono anche i sono i ragazzi dell'Orto collettivo di Campi, dove molti migranti sperimentano un
antidoto alle dipendenze, il lavoro all'aria aperta, con la terra genova.ipasvi.it regione.liguria.it PER
SAPERNE DI PIÙ
Foto: LA SALUTE dei migranti e la prevevzione dei comportamenti a rischio apre nuove sfide per medici,
infermieri e operatori sanitari genovesi. A sinistra Alfredo Maiolese
04/02/2017
Pag. 1 Ed. Napoli
diffusione:239605
tiratura:340745
Veronesi jr verso il Pascale
DEL BELLO A PAGINA VII LA griffe "Veronesi" sbarca a Napoli. Direttamente da Milano per aumentare il
prestigio del Pascale e, anche, per drenare l'inarrestabile emorragia di pazienti in fuga verso il nord. Per ora
è un'ipotesi. Suffragata dalla domanda di partecipazione al concorso, potrebbe però presto diventare realtà
grazie all'approdo di Paolo Veronesi in veste di neodirettore della Chirurgia senologica del polo oncologico
partenopeo. Lui è il figlio di Umberto, guru del "linfonodo sentinella" e fondatore dello Ieo (Istituto europeo
di oncologia): recentemente scomparso a 90 anni, è stato anche scienziato di fama internazionale ed ex
ministro della Salute. Attualmente Paolo Veronesi è primario della stessa disciplina proprio allo Ieo che
però, al momento sta vivendo una stagione difficile a causa di un possibile passaggio di mano. Questa è la
premessa che potrebbe consentire al Pascale di riempire la casella vuota di primario della Senologia
lasciata libera da Giuseppe D'Aiuto, andato in pensione già da qualche anno. Certo, il brand Veronesi fa
gola e l'asse Milano-Napoli lo confermerebbe. Ovviamente, nonostante ci siano già stati dei contatti al
vertice, l'operazione deve comunque passare attraverso un concorso per titoli ed esami. E non è
matematica la vittoria di Veronesi, anche perché oltre a vari candidati interni (praticamente tutti, tranne il
figlio dell'ex primario, Massimiliano D'Aiuto che, pur avendo i titoli, ha deciso di rimanere fuori dalla corsa)
ce ne sono alcuni provenienti da centri di rilievo e altrettanto titolati. Per esempio, Daniela Terribile,
ricercatore e aiuto di Chirurgia senologica al Gemelli di Roma (anche lei in pole position), Paolo Arnone (in
forza allo Ieo) e Marcello Pozzi del Regina Elena di Roma. In più a concorrere ci sono anche alcuni nomi
noti dalla vicina Federico II, come Antonello Accurso. Ma perché, si chiedono tanti camici bianchi (e non
solo loro), un professionista come Veronesi, conosciuto per rango di stirpe e già al vertice in una
prestigiosa struttura del nord, sarebbe disponibile a sbarcare all'ombra del Vesuvio con lo stesso incarico?
E in più in una situazione organizzativa che di certo non è quella meneghina? Ha poco più di 50 anni, il
rampollo della celebre famiglia, non sarebbe in rapporti idilliaci con alcuni primari dello Ieo. I suoi colleghi
infatti, preoccupati che l'Istituto possa essere fagocitato dall'Humanitas di Gianfelice Rocca e dal gruppo
San Donato guidato da Paolo Rotelli, qualche giorno fa hanno scritto una lettera di fuoco al Cda dello Ieo,
per ribadire il loro secco no all'operazione.
La ragione del rifiuto? Il particolare statuto dell'Istituto fondato nel '94 dal patriarca Umberto (a suo tempo,
grazie all'aiuto di Enrico Cuccia, deus ex machina di Mediobanca) secondo cui tutti i redditi vengono
reinvestiti nella ricerca e non distribuiti tra gli azionisti. Modello unico, in Italia.
Tutti contrari dunque alla manovra che vede capofila Intesa San Paolo (azionista Ieo con il 7,36 per cento)
tranne, appunto Paolo Veronesi che solo qualche giorno fa diceva «Papà sarebbe stato felice» della
cessione dello Ieo a Humanitas. La posizione dell'erede del Professore - è la tesi degli osservatori locali pur se supportata dalla famiglia, è talmente delicata a quella dei suoi colleghi da indurlo a tenere pronto un
piano B. In altre parole, se Humanitas vincesse la sfida acquisendo lo Ieo, Paolo Veronesi non avrebbe
problemi. Al contrario, se dovesse essere confermata l'autonomia dello Ieo, la sconfitta coinvolgerebbe
anche il chirurgo. E in questo caso, potrebbe prendere forma l'operazione-Pascale. Tra l'altro, l'attuale
norma concorsuale dà comunque al manager la libertà di scelta. Il direttore generale può nominare anche
un candidato che la commissione valutatrice non ha inserito nei primi tre posti della classifica. I giochi sono
aperti. Attilio Bianchi non si è ancora espresso e per lui, dicono gli addetti, vale il motto "vinca il migliore". E
se sarà Veronesi, il Pascale e con lui la Regione avrà tutto da guadagnarci. Anche in immagine.
www.istitutotumori.na.it www.salute.gov.it PER SAPERNE DI PIÙ
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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IL PERSONAGGIO
04/02/2017
Pag. 49 Ed. Cuneo
diffusione:154324
tiratura:222715
"A Savigliano c'è spazio per la settima farmacia "
Grazie a coloro che lo scorso anno sono venuti ad abitare in città, Savigliano potrebbe aprire una settima
farmacia. La normativa che regola il settore prevede infatti che si apra una farmacia ogni 3.300 abitanti, con
la possibilità di attivarne un'altra superata la metà della quota «necessaria» (1.650). Lo scorso anno, la
popolazione contava 21.471 abitanti: una ventina in più delle 21.450 necessarie per una nuova apertura. «Il
Comune non ha alcun obbligo di chiedere l'istituzione di una nuova licenza - ha scritto l'ex sindaco Claudio
Cussa, rispondendo in una lettera a una sollecitazione del consigliere Maurizio Occelli (Forza Italia) - anche
perché l'eccedenza di abitanti è molto contenuta e si tratta di una facoltà». [a. gi.] BY NC ND ALCUNI
DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Lettera del consigliere comunale di Forza Italia
04/02/2017
Pag. 13 Ed. Reggio Emilia
diffusione:100036
tiratura:134560
OGGI alle 11 inaugura la farmacia Montaldi Dallaglio, in piazza Martiri, in centro a Reggiolo. E' un altro
passo avanti nella ricostruzione post terremoto. Il sisma del 2012 aveva arrecato gravi danni ai locali della
farmacia, prima trasferita in un container e poi in una sede provvisoria. Ora l'attività torna di fronte alla
rocca, nell'immobile prima demolito e poi ricostruito. Per l'inaugurazione sono previste iniziative
promozionali che proseguono anche la prossima settimana.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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REGGIOLO LA FARMACIA TORNA IN CENTRO
04/02/2017
Pag. 11 Ed. Forli
diffusione:100036
tiratura:134560
Farmacie in arrivo Ne apriranno tre in prima periferia
QUATTRO nuove farmacie sono già state aperte, altre tre apriranno a breve. Nel comprensorio di Cesena,
il concorso regionale per l'apertura di nuove sedi farmaceutiche porterà in tutto a 53 il numero totale dei
presidi. Tra ottobre e novembre dello scorso anno sono spuntate quattro croci verdi luminose a San Mauro
Pascoli e tre a Cesena. In città le zone sono San Vittore, Diegaro e via Madonna dello Schioppo. LE
ALTRE ZONE che presto potrebbero avere nuove farmacie sono Cesenatico (Ponente), Longiano (Ponte
Ospedaletto), Bora di Mercato Saraceno, Bulgaria di Gambettola e Cesena nell'area che gravita attorno a
via Cesare Zavattini. In tre di queste località nasceranno altrettante farmacie. Una passeggiata sulla
piantina geografica della città che si cura permette anche di verificare come sono cambiati i tempi. Da
quando, per esempio, è stato abbassato il livello dell'aumento della popolazione per aprire nuove sedi: ogni
3.500 abitanti. «Il ruolo delle farmacie - spiega Stefano Pianori per Federfarma - resta imprescindibile. La
vendita dei farmaci in modo professionale è un elemento fondamentale». Soprattutto nei confronti della
vendita di farmaci online. Un costume sempre più diffuso e pericoloso. «Soprattutto - fa intendere Pianori in quei siti che non sono sottoposti ai controlli legali». Cesena si prepara così a vedere alzate nuove
saracinesche che faranno compagnia agli altri 50 presidi privati e alle farmacie comunali. m. s.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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COSA CAMBIA
04/02/2017
Pag. 9 Ed. Lodi
diffusione:39803
tiratura:63700
Falsificava ricette per comprare morfina: bloccato in farmacia
- VIGEVANO - DURANTE alcune visite che aveva sostenuto all'ospedale del capoluogo lomellino, il
25enne vigevanese G.V., si era impadronito di ricettari e timbri di medici con i quali acquistava morfina
nella farmacie cittadine. Così, è stato denunciato dalla polizia per i reati di falso, furto aggravato di timbri e
ricettari medici e detenzione di sostanze stupefacenti. A lui gli uomini del vice questore aggiunto Anna
Leuci sono arrivati dopo un'indagine avviata da diverse settimane. I riscontri investigativi hanno consentito
di appurare che il venticinquenne, che in passato aveva subìto un complesso intervento chirurgico che
aveva avuto complicazioni, per le quali sarebbe in causa con i medici della struttura privata presso la quale
si era rivolto e che per questo aveva dovuto sottoporsi a numerose terapie compresa l'assunzione di
morfina a scopo terapeutico, presentava le ricette falsificate nelle varie farmacie della città per ottenere, con
l'esenzione, lo stupefacente. QUANDO giovedì si è presentato in farmacia dove aveva ordinato la
sostanza, ha trovato i poliziotti in borghese che lo hanno bloccato. Accertato che, da agosto, il
venticinquenne era riuscito a falsificare almeno un centinaio di ricette grazie alle quali aveva potuto
ottenere dei consistenti quantitativi di morfina. Ai poliziotti il giovane ha spiegato che a causa dei problemi
di salute dei quali soffre da tempo e che lo hanno condotto a una parziale invalidità, la dose di morfina che
è costretto ad assumere ogni giorno è superiore a quella che gli è stata prescritta dai medici e così ha
deciso di provvedere in maniera autonoma per condurre una vita normale. Il consumo sarebbe stato di oltre
30 fiale al giorno, dieci volte il quantitativo prescritto. Nella sua auto e nella sua casa i poliziotti hanno
ritrovato molte confezioni vuote di morfina e diverse impegnative, ricettari medici ed un timbro.U.Z.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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VIGEVANO NEI GUAI UN VENTICINQUENNE
04/02/2017
Pag. 3 Ed. Milano
diffusione:39803
tiratura:63700
di FRANCESCA SANTOLINI - CORSICO - QUATTRO ANNI e sei mesi di reclusione per Carmelo Famà,
ex direttore generale di Farmacie Comunali Corsichesi srl, e tre anni e otto mesi per Gianfranco Bona,
prima trasportatore di farmaci e poi socio dello stesso Famà in Farmaceutiche srl, l'azienda con cui i due
portavano avanti i loro «business» ai danni di Farmacie Comunali Corsichesi. Così si sono espressi i giudici
della quarta sezione penale del tribunale di Milano che, oltre a condannare a vario titolo gli imputati per i
reati di falso, appropriazione indebita e peculato, hanno quantificato un danno patrimoniale ed economico
per la partecipata pubblica superiore ai 450mila. Di questi 200mila sono già stati restituiti, mentre per la
restante somma è stata ordinata dal tribunale la confisca dei beni. SI È CONCLUSO così un filone delle
indagini che ha visto protagonista Farmacie Comunali Corsichesi srl, la società partecipata di cui il Comune
di Corsico è socio al 90% e che, dicono i giudici, veniva gestita in modo «privatistico e affaristico» dal suo
direttore generale. Se questa inchiesta ha fatto luce sul giro di fatturazioni e la triangolazione di farmaci nel
periodo che va dal 2011 al 2012, resta ancora aperto il filone che prende in esame quanto accaduto prima
di tale data e che vede coinvolte, oltre a Bona e Famà, anche i due ex presidenti del Cda di Farmacie
Comunali Corsichesi, i distributori di farmaci e i farmacisti privati compiacenti che si sono resi complici di
una maxi frode. TUTTO VIENE alla luce nel 2012, quando Gianfranco Bona confessa di essere stato
l'autore dell'omicidio al cianuro commesso ai danni del farmacista milanese Luigi Fontana. Nei suoi racconti
Bona parla di un debito nei confronti del 65enne derivante da una triangolazione di farmaci - un
meccanismo in atto con altri complici per frodare il fisco - portata avanti con la società di cui è socio: la
Farmaceutiche srl. Da qui ad individuare il socio occulto della stessa il passo è stato breve: uscito allo
scoperto Carmelo Famà, in pieno conflitto di interessi in quanto già direttore generale di una partecipata
pubblica, è stato costretto a dare le dimissioni. Complice il rapido susseguirsi degli eventi dovuto alle
serrate indagini sull'omicidio, Famà non è riuscito a sistemare le situazioni economico-fiscali della
partecipata pubblica lasciando in evidenza un credito nei confronti di Farmaceutiche srl di 114mila euro.
Nonostante per ovvi motivi Famà fosse a conoscenza delle criticità economiche di Farmaceutiche srl,
continuava ad eseguire a favore della stessa forniture di medicine presenti nei magazzini delle strutture
pubbliche corsichesi. DIVERSO ma parallelo il discorso dei 254mila euro (valore commerciale di 41.229
farmaci) di cui si sono illecitamente appropriati i due condannati. Il meccanismo era contorto e ben studiato:
Famà nel suo ruolo di direttore generale ordinava al distributore i farmaci che Bona avrebbe dovuto
trasportare nei magazzini di farmacie corsichesi ma che, invece, indirizzava a farmacie compiacenti sparse
in tutta italia. Queste acquistavano i prodotti in nero girando la fatturazione e la documentazione fiscale ad
altri esercizi che avevano bisogno di gonfiare i costi o i magazzini. Tra le altre soluzioni c'era anche quella
del baratto: ai quantitativi in fattura venivano corrisposti altri farmaci contingentati da destinare al mercato
dell'export. Le indagini dei carabinieri e della guardia di finanzia hanno accertato come questi illeciti e una
gestione «interessata» dei beni pubblici avvenissero da anni con il coinvolgimento di vari soggetti.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Inchiesta sulle farmacie Famà e Bona condannati
04/02/2017
Pag. 2 Ed. Legnano
diffusione:39803
tiratura:63700
di IVAN ALBARELLI - LEGNANO - SE l'hanno presa di mira o è semplice sfortuna non è chiaro. Quel che è
certo è che, ormai, per la Farmacia Guarnieri in fondo alla via Venezia - quartiere Oltrestazione - non c'è un
momento di pace. Risale alla notte scorsa infatti l'ultimo furto subito dall'esercizio commerciale, che porta
così a dieci la conta dei blitz - fra furti (3) e rapine (7) - avvenuti negli ultimi anni. E se restiamo nel solo
«comparto» dei furti - del genere: effrazioni notturne a negozio chiuso - la Guarnieri si ritaglia un altro
piccolo record: la razzia di giovedì notte arriva a nemmeno due mesi dall'ultima, che risale al 17 dicembre
scorso. «Ormai non so più cosa dire e cosa pensare - dice sconfortato Antonio Guarnieri -. La farmacia è
dotata di antifurti e di allarme ma ancora una volta tutti i sistemi a disposizione non sono serviti a fermare i
ladri». STAVOLTA, a differenza dell'ultimo colpo a ridosso di Natale, l'impianto di videosorveglianza ha
ripreso un uomo incappucciato e un altro nel ruolo di «palo» all'esterno. Ancora una volta, proprio come un
mese e mezzo fa, la banda ha fatto irruzione rompendo sbarre e finestra nel retro entrando dal cortile
condominiale. Nelle immagini immortalate dalle telecamere il ladro strappa poi letteralmente il cassetto
della cassa. «Alla fine sono scappati con 700 euro in tasca fra banconote e monete che teniamo come
fondo cassa - racconta il titolare - ma non si sono per fortuna portati via i farmaci» (a dicembre avevano
invece preso il volo decine di scatole di Viagra e Cialis destinate ad alimentare il mercato nero di questi
prodotti). A Guarnieri ieri pomeriggio non è rimasto altro da fare che presentare la solita denuncia ai
carabinieri, che stanno ora esaminando i filmati della videosorveglianza a caccia d'indizi utili per identificare
gli autori. SOTTO accusa per così dire sono finiti anche l'antifurto - non sarebbe scattata, così sembra, la
telefonata d'allarme a casa di Guarnieri - e indirettamente gli inquilini del condominio: «Questa mattina (ieri,
ndr) mi hanno detto di aver sì sentito l'allarme intorno alle due di notte, ma nessuno ha chiamato le forze
dell'ordine...». Guarnieri chiede da anni al Comune l'installazione delle telecamere lungo una via che,
soprattutto nel suo tratto finale, è giudicata pericolosa e frequentata da balordi e spacciatori. «Se ci fossero
state giovedì notte si sarebbero rivelate utili». A sostegno di questa battaglia aveva anche organizzato, due
anni fa, una raccolta di firme fra i residenti della zona.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Farmacia Guarnieri di nuovo nel mirino Un altro furto dopo quello di
dicembre
04/02/2017
Pag. 15 Ed. Empoli
diffusione:76979
tiratura:107166
La domenica della ' sanità solidale': esami e visite gratis per tutti
LA VISITA dal cardiologo e il controllo della pressione. La prevenzione del melanoma e l'ecografia. La visita
ginecologica, e poi il dietologo, la verifica della vista e dell'udito, un controllo ai denti. Domenica 12
febbraio, a Castelfiorentino, porte aperte degli studi medici, dei centri radiodiagnostici e delle farmacie (con
anche una postazione mobile) per assicurare a quanti ne faranno richiesta una verifica del proprio stato di
salute, senza spendere nemmeno un euro. «Medici in piazza» è la giornata all'insegna della 'sanità
solidale' promossa dal Comune e dal Lions Club Certaldo Boccaccio in collaborazione con tutti gli studi
medici e i centri presenti nel territorio. Si tratta di una novità assoluta per Castelfiorentino. In piazza
Gramsci, a partire dalle 10, sarà attivo un gazebo della Prociv Arci per fornire informazioni sulle visite e gli
esami che si potranno fare. A POCHI PASSI, un camper della Lilt offrirà a tutti i cittadini un completo
controllo dei nei nell'ambito della campagna di prevenzione dal melanoma, mentre le farmacie (Venturi e
Comunale 1) saranno a disposizione per la misurazione della pressione. Quattro gli studi e i centri
diagnostici aperti con un'ampia gamma di esami e visite. Radius Valdelsa (via Cerbioni 7, area industriale
di Cambiano) effettuerà esami ecografici, visite oculistiche e ginecologiche, screening epatologico (camper
associazione nazionale Ciechi). L'Assomedica (piazza delle Fiascaie) sarà a disposizione con dietologo,
dermatologo, psichiatra, psicologa infantile, podologo, chirurgo vascolare e medici di famiglia (per visite
generiche). IL «CENTRO Medico Castelfiorentino» (via Masini 26) sarà presente con fisioterapista,
podologa, dietologo, logopedista, dermatologo, dentista, cardiologo. «Il Giglio» (piazzetta «De Amicis») con
cardiologo, e consentirà ai pazienti di sperimentare agopuntura, allergologia e usufruire di un test per
l'udito. Infine, chi desidera donare il sangue o effettuare il test di idoneità per poterlo fare, il Centro
Trasfusionale sarà aperto dalle 8 alle 11 (ospedale «Santa Verdiana»). «A volte - sottolinea l'assessore alla
salute, Alessandro Tafi - basta poco, anche un semplice test come la misurazione della pressione, per
poter predisporre delle terapie efficaci ed evitare il sorgere di patologie anche gravi». Irene Puccioni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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CASTELFIORENTINO DALLE 10, IN STRADE E PIAZZE, GRAZIE A LIONS BOCCACCIO E COMUNE IN
COLLABORAZIONE CON GLI STUDI MEDICI
04/02/2017
Pag. 5 Ed. La Spezia
diffusione:76979
tiratura:107166
- LA SPEZIA - LE VOCI del bilancio dell'Asl non lasciano spazio a interpretazioni. Il totale delle entrate nel
2015 è stato di 430 milioni e 307 mila euro, il totale dei costi sono stati pari a 437 milioni e 408 mila euro. Il
che ha generato un saldo negativo di 7 milioni e 101 mila euro. Il disavanzo, nel risultato di esercizio del
2015, è evidente, come del resto è evidente lo sforzo dell'azienda per risanare il deficit. Operazione,
questa, che è stata conseguita, in parte. Il bilancio del 2016 riporta un saldo negativo di 3 milioni e 986 mila
euro, frutto della differenza tra i 430 milioni e 727 mila euro di entrate e i 434 milioni e 713 mila euro di
uscite. «A dire il vero - spiega il direttore generale, Andrea Conti - non si tratta di un disavanzo ma di una
quota di bilancio non coperto dal fondo nazionale ma da un'integrazione del fondo, realizzata dalla Regione
anche col contributo economico dei cittadini. Stiamo seguendo le direttive regionali, secondo cui da qui a
tre anni la spesa sanitaria deve essere coperta solo da fondi nazionali». Il dato che emerge dal risultato di
esercizio 2016, è quello relativo alla differenza tra il deficit di bilancio riscontrato l'anno scorso e quello del
2015, che ha originato un rientro di 3 milioni e 115 mila euro. Un 'risparmio' operato su diverse voci di
bilancio. Per esempio, per l'acquisto di farmaci nelle farmacie convenzionate, l'Asl 5 è passata dai 32
milioni e 42 mila euro del 2015 ai 28 milioni e 312 mila euro del 2016, con un risparmio di 3 milioni e 730
mila euro. Per quelli tumorali distribuiti dal San Martino e dal Gaslini si è passati dai 3 milioni e 281 mila
euro del 2015 ai 5 milioni e 813 mila euro del 2016, ma al contempo sono diminuiti di 1 milione e 831 mila
euro i costi dei ricoveri e aumentati di 1 milione e 306 mila euro le spese per i servizi sanitari riferiti
all'assistenza specialistica ambulatoriale. «Per quanto riguarda la spesa farmaceutica - conclude Conti -, la
scelta della Regione, che condivido, è quella secondo cui il cittadino non deve andare in pochi centri di
distribuzione dei farmaci ma deve essere libero di recarsi dove desidera. Il primo ciclo di cura viene
dispensato a livello ospedaliero, poi il cittadino va nella farmacia che vuole». Laura Provitina SCHEDA
I dirigenti
I costi dei dirigenti, 450 unità, e i 1400 del comparto sanitario, rimangono praticamente invariati: la spesa
dei dirigenti è di 44 milioni di euro
Infermieri
Il personale infermieristico e i pochi operatori socio sanitari (Oss) che non appartengono alle cooperative
costano circa 55 milioni e 500 mila euro
I risparmi
La rinegoziazione dei contratti ha fruttato un rientro, dal 2015 al 2016, di 1 milione e 179 mila euro,
guadagnati 212 mila euro nell'assistenza informatica
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Bilancio, tagli a 4 milioni di spese Il dg: «Entro tre anni deficit azzerato»
04/02/2017
Pag. 39 Ed. Belluno
diffusione:56481
tiratura:76115
Farmacia : nuova gestione a orario continuato
TRICHIANA - (m.b.) La farmacia di via Roma è stata ceduta dalla famiglia Zerbio alla società Farmacia
Dolomiti Sas della dottoressa A. Da Pian & C. Una novità non solo gestionale, ma anche nell'orario di
apertura che sarà continuato.
La struttura che comprende i locali della farmacia al primo piano e al piano superiore una abitazione, era
stata fondata dal dottor Giuseppe Zerbio, scomparso nell'ottobre dello scorso anno. L'attività è un vero e
proprio pezzo di storia del paese. Il suo fondatore aveva due lauree: farmacia e giurisprudenza, negli anni
50 aveva prese il posto del dottor Zampol che aveva aperto l'attività a Lentiai. Dopo oltre un trentennio
Giuseppe affidò la farmacia al figlio Luca che ha portato avanti l'attività fino a questi giorni. Zerbio partecipò
anche attivamente alla vita politica di Trichiana, con la carica di vicesindaco negli anni dal 1960 al 64,
mentre la moglie Paola Cadonà ha aiutato il marito nella farmacia, ed ha ricoperto la carica di assessore
alla cultura.
La nuova gestione, intanto, si presenta al pubblico con un'orario ampliato: infatti, la farmacia sarà aperta
dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 20 con orario continuato.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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TRICHIANA La storica rivendita della famiglia Zerbio è passata di mano, offrendo novità
04/02/2017
Pag. 47 Ed. Padova
diffusione:56481
tiratura:76115
(Ca.B.) Rapina a mano armata ieri sera nella farmacia di via del Castello, a Pernumia. Poco dopo le 19 un
uomo ha fatto irruzione nel negozio, pronunciando in italiano perfetto, con una leggera cadenza veneta, la
più classica delle frasi: «Fermi tutti, questa è una rapina». Il malvivente ha puntato una pistola, forse
giocattolo, contro la farmacista e l'ha obbligata ad aprire la cassa. Quindi l'ha ripulita di tutto il contenuto,
che complessivamente ammontava a 400 euro.
L'azione criminale è durata pochi minuti, poi l'uomo si è dileguato. A quel punto dalla farmacia è partito
l'allarme. In poco tempo sono arrivati sul posto i carabinieri di Monselice e di Abano che hanno raccolto le
varie testimonianze. E ora fervono le indagini per risalire al rapinatore, che starebbe colpendo varie attività
del padovano. A suggerire che potrebbe trattarsi dello stesso uomo che il 31 gennaio scorso ha rapinato
una farmacia in via Armistizio a Padova e il 13 gennaio una tabaccheria in via Siracusa, sempre in città, è
infatti un particolare notato dai testimoni: gli occhi incredibilmente azzurri, ben visibili nonostante il volto
dell'uomo fosse in tutte le occasioni parzialmente travisato da un berretto ben calato sulla fronte e da una
sciarpa portata fin sopra il naso. Ora toccherà ai carabinieri accertare se si tratti effettivamente della stessa
persona.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Il bandito dagli occhi azzurri rapina con pistola la farmacia
PROFESSIONI
5 articoli
04/02/2017
Pag. 15
diffusione:11274
tiratura:24464
Se la salute fa rima con il digitale
Patrizia Licata
La sanità e l'industria del farmaco sono cambiate e a spingere verso una radicale trasformazione è
l'elemento che ha già rivoluzionato tanti settori: la tecnologia. Internet delle cose, connettività digitale,
nanotech e biotech, sensori, Big data. Tutto questo ha un impatto anche nel mondo della salute: farmaci
mirati, addirittura personalizzati, per i pazienti; più efficienza e meno costi per il sistema sanitario;
produttività per il paese. Sfide e potenzialità, dunque, ma anche incognite. Se ne è parlato al Centro Studi
Americani nel corso dell'evento "Pharma Tech Dialogue" promosso dalla rivista Formiche dove è stato
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, a sottolineare il peso dell'industria farmaceutica
nell'economia italiana: siamo il secondo maggior produttore farmaceutico dell'Ue dopo la Germania, con
l'ambizione di arrivare al numero uno. Il matrimonio tra industria del farmaco e tecnologie passa per
un'inedita cooperazione tra medici e accademia da un lato e informatici, matematici e bioingegneri dall'altro,
e fa leva sulla nuova ricerca basata su "reti" distribuite di attori che collaborano e sulle start up. È qui che
nasce oggi molta dell'innovazione per la salute che rende il settore più sostenibile e efficiente e anche più
"umano", ha sottolineato Roberto Ascione, ceo di Healthware International, tanto che l'Italia potrebbe
ritrovarsi a vivere un secondo Rinascimento, fatto di eccellenti piccole botteghe dell'innovazione hitech per
la salute, come indicato da Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences. Ma anche i
grandi si danno da fare per sviluppare tecnologie per la sanità: Francesco Stronati, vice president IBM,
Health and Public Sector, ha ricordato come il colosso informatico si sia messo in prima fila, grazie a
Watson Health, per dare supporto a medici e ricercatori con cloud, analytics, sistemi cognitivi, intelligenza
artificiale. Che cosa serve adesso all'Italia per diventare la super-potenza dell'innovazione hitech nella
sanità? «La cultura del cambamento e più collaborazione pubblico-privata», ha sottolineato il presidente di
Farmindustria, Scaccabarozzi. È così che si mette l'acceleratore allo sviluppo delle start-up e si creano
quegli ecosistemi che sono come la rampa di lancio perché l'innovazione possa decollare.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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Il convegno del Centro Studi Americano
27/01/2017
Pag. 1 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
eCommerce è destinato a crescere
I dati rilevati dall'Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano dimostrano una crescita costante
del commercio elettronico in Italia, per le diverse categorie merceologiche. Nell'ambito specifico della
farmacia, sono le esperienze di successo dei farmacisti che, dopo essersi cimentati nel commercio
elettronico di parafarmaci e cosmetici, ora puntano anche alla vendita di Sop e Otc , a dimostrazione di
come sia una strada percorribile
1 commercio elettronico (eCommerce) si sta "*' sviluppando in ogni -> settore merceologico. ,-3^1» i
rilevamenti effettuati dall'Osservatorio eCommerce B2c (Business to consumer) del Politecnico di Milano
mostrano l'evoluzione di questo interessante fenomeno (vedi grafici), figlio della moderna tecnologia. Negli
ultimi sei anni, la domanda è cresciuta annualmente a un ritmo di due cifre, passando da 8 miliardi di euro
nel 2010, a poco meno di 20 miliardi nel 2016. Tra i 19 milioni di acquirenti presenti online, il 68% è un
"web shopper abituale", gli altri, acquirenti occasionali. Interessante è anche la distribuzione della
domanda: se nel 2010 i servizi erano il 68% (il 32% invece riguardava i prodotti), nel 2016 questa forbice si
è ridotta a favore dei prodotti che ora coprono il 46% della domanda (ai servizi resta il 54% del totale).
Turismo, informatica ed elettronica e abbigliamento sono i tre comparti merceologici più commercializzati
online, modalità d'acquisto che complessivamente in Italia ha un tasso di penetrazione del 5% (in Francia è
del 10%, negli Usa del 15%, mentre nel Regno Unito del 19%). Sono dati che devono interessare anche il
commercio elettronico delle farmacie italiane, che da poco più di un anno a questa parte, in virtù del
decreto legislativo 17/2014, hanno facoltà, previa autorizzazione del ministero della Salute, di vendere
anche farmaci Sop e Otc all'interno dei loro portali, peraltro già attivi da tempo per il commercio di
parafarmaci e prodotti cosmetici. » segue a pag. 8 • Segue dalla prima di Pierluigi Altea "n Italia, le farmacie
autorizzate alla vendita a distanza al pubblico dei medicinali senza obbligo di prescrizione, sono
attualmen.te 415, di cui 353 farmacie e 62 esercizi commerciali (vedi infografica e tabella). Un numero
esiguo, destinato però a crescere, proprio come prevede l'Osservatorio eCommerce B2C (business to
consumer) del Politecnico di Milano, da tempo impegnato nel monitorare il fenomeno del commercio online
(vedi grafici). «Ci aspettiamo una crescita anche di questo comparto», spiega Samuele Fraternali, Senior
Researcher presso gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano,
«cioè perlomeno una crescita commisurata all'intero settore eCommerce che è destinato a crescere nel suo
complesso. Tuttavia, nel comparto farmacia, perché ciò avvenga aldilà di una crescita, per così dire,
fisiologica, c'è bisogno che il cliente si abitui a questa nuova modalità d'acquisto, del tutto estranea al
prodotto farmaceutico, che venga dunque "educato" e spinto in questa direzione». Le farmacie, secondo
quanto affermato da Samuele Fraternali, dovrebbero lavorare sui tre diversi fronti che da sempre
caratterizzano il commercio elettronico: il prezzo, la qualità dei prodotti e dei servizi accessori, nonché la
gamma dei beni offerti. «C'è bisogno che nel comparto farmacia nascano e si sviluppino iniziative
riconducibili a questi tre elementi», spiega il ricercatore, «volte a far percepire il valore aggiunto che un
acquisto online può riservare anche a un prodotto riconducibile alla sfera farmacia». Tuttavia, sottolinea
Fraternali, c'è un limite di cui è bene terne conto. «Per i prodotti farmaceutici», spiega, «è più difficile
compiere quelle operazioni di marketing e comunicazione che tanto valgono e sono efficaci in altri settori.
Però, è anche vero che, una volta attratto il consumatore all'interno del sito di eCommerce per un qualsiasi
altro prodotto commercializzato dalla farmacia, è più facile fare operazioni di cross-selling, che a questo
punto rendono possibile anche la vendita del farmaco o di altri prodotti farmaceutici che poco si prestano a
essere promossi con i tradizionali strumenti di marketing». Per fare eCommerce, non basta prendere i
prodotti e metterli online, bisogna rispettare alcuni principi. A ricordarlo è Giovanni Cappellotto, project
manager ed esperto di vendite online. «Innanzitutto, è indispensabile avere una piattaforma di vendita di
ottimo livello», spiega, «quindi un negozio online ben costruito, integrato con tutti i sistemi di gestione, così
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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L1
27/01/2017
Pag. 1 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
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da curare l'approvvigionamento e il magazzino, sino al rapporto con i corrieri per le spedizioni che devono
essere rapidissime: pensando all'enorme diffusione delle farmacie in Italia, la vittoria sulla distribuzione
tradizionale si può avere solo garantendo consegne molto veloci e prodotti scontati». Sì, ma quanto deve
generare un sito eCommerce per poter essere produttivo? «Il fatturato minimo per ogni addetto su
un'attività che vende online»; spiega Cappellotti, «si sta situando sopra i 300mila euro: un obiettivo che può
essere raggiunto solo se il sito è esposto a un certo traffico che è il driver principale di qualsiasi attività
economica. Tanto è vero che, anche nel commercio tradizionale, il valore immobiliare o dell'affitto di un
esercizio pubblico è dato in buona parte proprio dal traffico cui è esposto». Anche online, dove tutto è
invisibile, il traffico, che non giunge naturalmente Regione/Provincia Autonoma Abruzzo Basilicata Calabria
Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte
Provincia Autonoma di Boizano Provincia Autonoma di Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria
Valle d'Aosta Veneto TOTALE Farmacie 1 46 32 46 6 60 13 19 3 13 16 11 18 83 353 I siti autorizzati alla
vendita online di tarmaci d'automedicazione (Fonte: ministero della Salute) Esercizi commerciali 7 10 1 7 3
10 2 1 52 Fonte: ministero della Salute - rilevamento effettuato il 19 dicembre 2016 La dinamica della
domanda eCommerce B2C (2010-2016) Valore degli acquisti eCommerce da consumatori italiani • WM
11.002 • mln€ • • 9.347 • min€ • ^B min € ^S 12.648 min € 34% 2013 2012 •• 12.648 H mlnC • ^5 (20152016) 2016 14.374 min € 39% 2014 ma lo si deve generare, è quello che fa stare in piedi il negozio. «Lo si
può ottenere a pagamento sui motori di ricerca e all'interno dei social network», spiega Cappellotti, «o
puntando sul posizionamento naturale, investendo sull'allestimento dello scaffale online, dove conta molto il
merchandising; oppure ancora curando i contenuti che si possono scrivere sul sito Web: nel caso dei
farmaci venduti senza obbligo di prescrizione medica, però, va ricordato che non si può modificare il
bugiardino, quindi non si possono inventare descrizioni diverse da quelle approvate dall'AIFA, tuttavia si
può pensare di agire sulle intenzioni di acquisto, sui bisogni dei consumatori e sulla relazione con il cliente
che anche online è molto importante». 2013 • ^5 t 2014 16.657 min € 41% 2015 • • SS 2015 Web shopper
non abituali Web shopper abituali 19.649 min € 46% 2016 Fonte grafici: Osservatori Digital Innovation della
School of Management del Politecnico di Milano Per avviare un'attività di e-commerce, che equivale a
mettere in piedi un ramo d'azienda, si devono spendere almeno 30mila euro. «Questa è la base da cui
partire», dice Giovanni Cappellotti, esperto di vendite online, «poi, col tempo, dovendo gestire la
multicanalità, perché il sito deve poter essere raggiunto anche attraverso i social network, l'investimento
sale sino a lOOmila euro». È questa la strada per raggiungere la quota di utenti disponibili a credere nel
sito, a sceglierlo come fornitore. «Per quanto riguarda il guadagno, invece», avverte Cappellotti, «ci
vogliono almeno due anni prima di riuscire a vedere dei numeri degni dell'investimento». II pagamento è un
anello della catena dell'e-commerce che il consumatore italiano non teme più come un tempo, anche se in
Italia è ancora basso il numero delle persone che pagano con carta di credito rispetto ad altri Paesi. «Il 20%
degli utenti, invece, preferisce pagare con il contrassegno, credendo di avere più garanzie», dice Giovanni
Cappellotto, esperto di vendite online, «in realtà, in questo modo si corrono più rischi, ma non però con le
farmacie italiane che per esercitare il commercio elettronico devono chieder un'autorizzazione specifica al
Ministero della Salute che ne certifica, tra le altre cose, anche l'esistenza reale e dunque l'autenticità». Se
non è nel pagamento, il problema principale delle farmacie online resta quello di farsi notare all'interno di un
mercato molto ampio che appare quasi infinito. «Quando ci si muove in un'area fisica», spiega Cappellotti,
«si calcola il costo/opportunità, online invece appare tutto sullo stesso piano, anzi a ogni ulteriore presenza
di competitors, la distanza fra il venditore e il cliente aumenta, per questo in rete tutto può diventare più
difficile». Anche per la farmacia, dunque, il commercio online, se ben pianificato e gestito correttamente,
può essere un vero business. Nella classifica nazionale dei siti eCommerce di maggior successo, dominata
da marchi che commercializzano elettronica, abbigliamento e servizi, c'è infatti anche una parafarmacia,
Saninforma.it, parafarmacia online riconducibile alle Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia. «Ci
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Pag. 1 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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siamo affacciati all'eCommerce nel 2000», racconta Emiliano Zani, responsabile eCommerce del gruppo,
«e da settembre dello scorso anno (2016) abbiamo iniziato la vendita online anche dei farmaci da banco. È
ancora presto per tracciare un bilancio, perché il primo mese è stato di rodaggio e le vendite hanno anche
risentito di una certa discontinuità dovuta al lancio dei prodotti e alle promozioni, tuttavia siamo soddisfatti e
ottimisti per il futuro». D'altronde, i numeri di questa parafarmacia online, riconducibile a una delle 26
farmacie comunali afferenti al gruppo che conta anche una parafarmacia, sono di tutto rispetto, frutto di un
lavoro sviluppato in oltre 15 anni di attività. «Annualmente, evadiamo, in media», spiega Zani, «circa 45mila
ordini, grazie ai 4milioni di visitatori circa che ogni anno visitano il nostro sito. Il catalogo conta 5mila
prodotti, oltre ai farmaci Otc e Sop che abbiamo introdotto recentemente e che ci consentiranno di
aumentare il fatturato che in questo momento copre circa il 10% del totale». Chi è l'acquirente che acquista
parafarmaci e farmaci sul sito eCommerce di Saninforma? «È un consumatore-paziente che rispecchia il
profilo tipo dell'acquirente online», spiega Zani, «cioè proviene prevalentemente dalle grandi città del Nord
Italia, seguito da chi risiede al Centro e poi al Sud, ha un'età compresa tra 35 e 55 anni, cioè si colloca
nella fascia che ha il maggior reddito e nel nostro caso è in prevalenza donna, perché i nostri prodotti,
soprattutto quelli legati alla cosmesi, sono indirizzati a una clientela femminile». I competitor, invece,
almeno per ora, sono le farmacie autorizzate all'eCommerce, perché, ricorda Zani, le norme che regolano il
commercio dei farmaci online hanno posto questo vincolo, a tutela dei consumatori e per evitare il
monopolio di grossisti e grandi gruppi già presenti sul Web. «Per una farmacia, darsi all'eCommerce non è
difficile», dice Zani, «ma impegnativo, perché richiede grandi investimenti. Noi, per fortuna, nel realizzare il
progetto, abbiamo potuto contare sulla struttura aziendale già esistente, una realtà solida presente sul
mercato tradizionale da oltre cent'anni. Dunque, avevamo già diversi punti vendita, un magazzino ben
strutturato e diverse competenze interne che abbiamo usato anche per quest'altra iniziativa. A dire il vero,
qualunque farmacia o parafarmacia ha la possibilità di sfruttare alcune sinergie, negli acquisti, nella
conoscenza del prodotto e nella capacità di gestire il cliente, però poi tutto il resto richiede nuove risorse
dedica-
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Pag. 4 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
L'ottimizzazione come strumento di difesa
di Roberto Carminati sti della salute», così spiega Ernesto Panaro, titolare dell'omonima farmacia a
Cervino. Quali aspetti gestionali e finanziari la preoccupano di più, oggi, dottor Panaro? Sono anche
consigliere di Federfarma e segretario regionale campano del Sunifar e quel che noto ovunque è una
marcata flessione dei fatturati che va di pari passo con il decremento della remunerazione. Senza dubbio la
più vasta diffusione dei generici ha un peso importante e in più sul bilancio delle farmacie pesa il fatto che
non solo per offrire servizi ma anche per soddisfare gli adempimenti normativi è necessario disporre di
personale adeguato. Cerchiamo di ottimizzare acquisti e sconti per difenderci dalla concorrenza delle
parafarmacie e il commissariamento della regione, che speriamo ormai prossimo al termine, complica le
cose. A quali adempimenti e a quali strategie di ottimizzazione fa riferimento, in particolare? Parlo
soprattutto della gestione di un'offerta aggiuntiva di servizi che comprende le consegne a domicilio e la
distribuzione per conto, in nome delle aziende sanitarie; deU'appropriatezza e del controllo terapeutico;
dell'eventuale disponibilità di personale paramedico in farmacia. Non credo che tutte queste funzioni
debbano rientrare fra le nostre prerogative, a meno che non siano riconosciute, agevolate e remunerate in
modo equo. Perché - si pensi alla distribuzione dei presidi per diabetici o nefropatici nonché a quanto sia
difficile orientarsi fra norme e burocrazia amministrare una farmacia oggi richiede un impegno davvero
ingente. Come sono cambiati i fatturati negli ultimi anni e quali contromisure avete adottato? La
diminuzione si avvicina al 20% anche per via dell'uscita di alcuni farmaci dal prontuario Ssn. Si reagisce
acquistando i farmaci ad alta rotazione direttamente dai produttori e non sul canale intermedio; cercando di
massimizzare gli sconti e riducendo le scorte a magazzino. Il presidente dell'Ordine dei farmacisti di
Caserta ha sottolineato che c'è poco dialogo coi medici di base: concorda? Pienamente. E apprezzo il fatto
che l'Ordine abbia sollevato il problema. Sulle spalle dei farmacisti ricade anche attraverso sanzioni
economiche il peso stesso di un piano terapeutico errato. E troppo spesso ci troviamo a prendere decisioni
che non spetterebbero a noi. Vorremmo condividere i problemi e a volte sembra che tutto questo non sia
possibile. "1 poco dialogo con la medicina generale si deve anche al fatto che ormai difficilmente i medici di
base vivono davvero la realtà dei paesi», afferma Bruna Rita Cianci, titolare della farmacia Cianci di San
Pietro Infine. «Questo .ci costringe talvolta a sostituirci a loro, almeno nella percezione dei clienti, per i quali
restiamo l'unico presidio disponibile». Anche a San Pietro si avverte la concorrenza delle parafarmacie,
dottoressa? Forse i centri più piccoli e distanti dagli ipermercati sono più protetti e restano al di fuori
dell'orbita delle parafarmacie, il cui numero continua a crescere. Da noi, il parafarmaco costituisce ancora
una discreta parte delle vendite; e il problema è di ordine demografico. Pesa allora la tendenza
all'invecchiamento della popolazione? Senz'altro sì e lo si vede in particolare sulle vendite dei prodotti
destinati alla prima infanzia il cui giro d'affari si è ridotto in misura molto evidente. Questa dinamica non
interessa invece la cosmetica, un àmbito nel quale si riesce a mantenere la fidelizzazione della clientela.
Per conservarci in salute l'arma più efficace nelle nostre mani è la professionalità, che ci permette di essere
considerati dai pazienti una autentica fonte di tranquillità, con i nostri consigli. Altrove si è puntato l'indice
sull'uscita di alcuni prodotti dal prontuario: è d'accordo? Certamente. Per i titolari che come la sottoscritta e
mio figlio, che insieme a me gestisce la farmacia, attivi in un paese da poco più di mille anime, il taglio dal
prontuario di alcune linee ha prodotto un danno percepibile. La mia opinione è che le aziende sanitarie
locali dovrebbero consentirci almeno di svolgere funzioni di distribuzione per conto, un aspetto sul quale
andrebbero avviate una riflessione e una revisione. Si aggiunga il problema dei tempi di pagamento, che
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i discute molto del modello paziente-centrico e di servizi, ma la verità è che, soprattutto in una regione
come la Campania, la spesa sanitaria e quella farmaceutica viaggiano sempre sul filo del rasoio e questo ci
spinge a operare più come ragionieri che come professioni- L'ottimizzazione come strumento di difesa Con
una presenza di parafarmacie pari a oltre un terzo del totale delle farmacie private, in provincia di Caserta
esiste una concorrenza notevole. I farmacisti titolari si trovano costretti ad ag
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Pag. 4 N.1 - GENNAIO 2017
Farmacia News
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superano sovente i 90 giorni contro i due mesi previsti dalla convenzione. Quanto è difficile confrontarsi con
una clientela anziana e offrire i servizi adeguati? Anche senza ricorrere a una scriteriata politica di sconti
che a mio avviso si rivela, a lungo termine, perdente, bisogna preservare il rapporto fiduciario fatto di
credibilità e professionalità. Non c'è dubbio, però, che le risorse scarseggino. Per gli anziani ai quali ci
rivolgiamo con una gamma in grado di abbracciare diverse fasce di prezzo; ma anche per i farmacisti
stessi. Se pensiamo ai servizi, anch'essi rappresentano per noi un costo e l'acquisto delle apparecchiature
necessarie dovrebbe essere agevolato dalle istituzioni stesse, di concerto con i medici. Bisognerebbe cioè
rendersi conto che, in luogo dei tagli, sono gli investimenti a generare i maggiori risparmi per l'avvenire, e
agire di conseguenza.
27/01/2017
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Farmacia News
Anche per la farmacia, dunque, il commercio online, se ben pianificato e gestito correttamente, può essere
un vero business. Nella classifica nazionale dei siti eCommerce di maggior successo, dominata da marchi
che commercializzano elettronica, abbigliamento e servizi, c'è infatti anche una parafarmacia,
Saninforma.it, parafarmacia online riconducibile alle Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia. «Ci
siamo affacciati all'eCommerce nel 2000», racconta Emiliano Zani, responsabile eCommerce del gruppo,
«e da settembre dello scorso anno (2016) abbiamo iniziato la vendita online anche dei farmaci da banco. È
ancora presto per tracciare un bilancio, perché il primo mese è stato di rodaggio e le vendite hanno anche
risentito di una certa discontinuità dovuta al lancio dei prodotti e alle promozioni, tuttavia siamo soddisfatti e
ottimisti per il futuro». D'altronde, i numeri di questa parafarmacia online, riconducibile a una delle 26
farmacie comunali afferenti al gruppo che conta anche una parafarmacia, sono di tutto rispetto, frutto di un
lavoro sviluppato in oltre 15 anni di attività. «Annualmente, evadiamo, in media», spiega Zani, «circa 45mila
ordini, grazie ai 4milioni di visitatori circa che ogni anno visitano il nostro sito. Il catalogo conta 5mila
prodotti, oltre ai farmaci Otc e Sop che abbiamo introdotto recentemente e che ci consentiranno di
aumentare il fatturato che in questo momento copre circa il 10% del totale». Chi è l'acquirente che acquista
parafarmaci e farmaci sul sito eCommerce di Saninforma? «È un consumatore-paziente che rispecchia il
profilo tipo dell'acquirente online», spiega Zani, «cioè proviene prevalentemente dalle grandi città del Nord
Italia, seguito da chi risiede al Centro e poi al Sud, ha un'età compresa tra 35 e 55 anni, cioè si colloca
nella fascia che ha il maggior reddito e nel nostro caso è in prevalenza donna, perché i nostri prodotti,
soprattutto quelli legati alla cosmesi, sono indirizzati a una clientela femminile». I competitor, invece,
almeno per ora, sono le farmacie autorizzate all'eCommerce, perché, ricorda Zani, le norme che regolano il
commercio dei farmaci online hanno posto questo vincolo, a tutela dei consumatori e per evitare il
monopolio di grossisti e grandi gruppi già presenti sul Web. «Per una farmacia, darsi all'eCommerce non è
difficile», dice Zani, «ma impegnativo, perché richiede grandi investimenti. Noi, per fortuna, nel realizzare il
progetto, abbiamo potuto contare sulla struttura aziendale già esistente, una realtà solida presente sul
mercato tradizionale da oltre cent'anni. Dunque, avevamo già diversi punti vendita, un magazzino ben
strutturato e diverse competenze interne che abbiamo usato anche per quest'altra iniziativa. A dire il vero,
qualunque farmacia o parafarmacia ha la possibilità di sfruttare alcune sinergie, negli acquisti, nella
conoscenza del prodotto e nella capacità di gestire il cliente, però poi tutto il resto richiede nuove risorse
dedica-
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Un'esperienza impegnativa
27/01/2017
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Farmacia News
Le mille virtù del geranio africano
Le evidenze a supporto dell'azione antivirale e antibatterica
(D cn 01 doides DC, o geranio africano, riflette al meglio le caratteristiche migliori della fitoterapia: non un
meccanismo d'azione specifico e target based, infatti, ma piuttosto un fitocomplesso contenente alcune
centinaia di componenti diversi che danno luogo a un comportamento pleiotropico, andando ad agire a
diversi livelli della risposta organica ed espletando, quindi, attività spesso tra loro complementari e
sinergiche». Marco Biagi, che insegna Fitoterapia all'Università di Siena, e di Modena e Reggio Emilia,
riassume così le molte proprietà benefiche di Pelargonium sidoides, pianta di origine africana che può
vantare una lunga tradizione d'uso nel trattamento dei patologie delle vie aeree (box a lato). La sua azione
si esplica soprattutto grazie all'aumento della naturale risposta fisiologica agli attacchi microbici, a cui
contribuiscono sia meccanismi aspecifici, che meccanismi diretti di tipo antivirale e antibatterico (box in
basso), antiadesivo e secretomotorio: l'esito globale è una diminuzione dei sintomi, un accorciamento del
decorso e una riduzione delle complicanze e delle recidive dei classici malanni della stagione invernale
come raffreddore e influenza. «La pianta ha, infatti, uno spiccato organotropismo nei confronti del sistema
respiratorio», specifica Biagi. «Con alcuni colleghi dell'Università di Siena abbiamo lungamente studiato la
pianta e abbiamo recentemente stilato un Opinion Document in cui si evidenziano alcune caratteristiche
farmacologiche relative al pelargonio uniche nel suo genere», aggiunge Biagi. «La terapia più
frequentemente adottata in caso di infezioni respiratorie è di tipo sintomatico, con antidolorifici, antitussivi,
decongestionanti e antipiretici, i quali però, agendo solo sulla sintomatologia, non vanno a eliminare il
fattore eziologico delle patologie da raffreddamento. Pelargonium sidoides DC ha invece i presupposti
ideali dal punto di vista farmacologico per il trattamento delle patologie da raffreddamento, poiché, grazie al
suo peculiare meccanismo di azione, rappresenta un trattamento "causale" delle affezioni respiratorie, che
ragionevolmente si presta anche all'uso abbinato con i classici farmaci sintomatici», precisa il professore.
La maggior parte delle infezioni delle vie aeree è di origine virale, a cui si può in alcuni casi aggiungere una
sovra-componente di origine batterica. Oltre all'azione aspecifica immunomodulante e antivirale, l'estratto
alcolico standardizzato di Pelargonium sidoides è stato testato per la sua capacità di aumentare la
produzione di monossido d'azoto da parte dei macrofagi. Questa, a sua volta, determina un incremento di
citochine pro-infiammatorie (IL-6 e TNF-a), favorendo la chemiotassi, la produzione di anticorpi e l'aumento
della risposta Th1. Altri studi in vitro hanno approfondito l'azione antivirale della pianta nei di Giuliana
Miglierini Gli estratti della radice di pelargonio, la parte della pianta costituente la droga, sono ricchi di
metaboliti primari e secondari che sono al cuore della sua attività farmacologica. I metaboliti primari,
prodotti dalla pianta al fine della propria sopravvivenza, sono costituiti soprattutto da carboidrati e
polisaccaridi ad attività immunomodulante e antivirale. I metaboliti secondari, invece, servono per
l'adattamento della specie nell'ambiente: come l'uomo usa la parola per comunicare con l'ambiente
circostante, infatti, le piante hanno solo la chimica per fare ciò e la difesa e la comunicazione sono
demandate al loro metabolismo, spiega l'esperto di fitoterapia. «Nel pelargonio le sostanze che spiccano
per concentrazione e attività biologiche sono le cumarine polidrossilate e i polifenoli, tra cui le
proantocianidine», dice Biagi. «Queste ultime, in particolare, sono in grado di svolgere un'azione
antiadesiva nei confronti della cellula batterica, che non può così legarsi alla superficie della cellula ospite
per infettarla. Altri costituenti attivi contenuti nell'estratto confronti di vari virus, tra cui il virus respiratorio
sinciziale, diversi ceppi di virus influenzali e parainfluenzali (H1N1, H3N2, tipo 3), il coronavirus HCo229 e il
coxsachievirus A9. Sono stati condotti anche studi in vivo su modelli murini d'influenza. L'attività
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Le mille virtù del geranio africano la pianta curativa delle patologie da raffreddamento Gli estratti idroalcolici
standardizzati di Pelargonium sidoides sono caratterizzati da una spiccata azione immunomodulante e
antivirale, ascrivibile al suo fitocomplesso particolarmente ricco di principi attivi e utile per il trattamento
delle malattie da raffreddamento
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antibatterica è stata testata in vitro su Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aenjginosa, Staphylococcus
aureus, Proteus mirabilis. L'utilizzo dell'estratto standardizzato di radici di Pelargonium sidoides DC
EPs7630 nel trattamento delle affezioni respiratorie risulta pertanto scientificamente provato e supportato
dai dati clinici presenti in letteratura. PHYTOTHOWPY R»D Opinione sull'utlllzzo del farmaco vegetale
tradizionale contenente l'estratto standardizzato di radici di Pilargonlum sìdoìdts OC. EPs7630 nel
trattamento delle comuni patologie da raffreddamento II geranio africano (Pelargonium sidoides DC.) è una
pianta della famiglia delle Geraniacee nativa delle regioni costiere del Sud Africa, dove la sua radice è
usata come rimedio tradizionale da molti secoli. La sua fortuna in Europa arrivò alla fine del XIX secolo,
quando un ufficiale dell'esercito inglese testimoniò la sua utilità per la cura della tubercolosi. L'indagine
scientifica moderna sul suo profilo fitochimico e sulle proprietà farmacologiche risale agli anni 70 del secolo
scorso, quando in Germania furono identificati i principi attivi e brevettato il processo di estrazione con
etanolo e di standardizzazione chimica che sono alla base dell'unico farmaco vegetale tradizionale
registrato a base di pelargonio, l'estratto EPs 7630. L'introduzione nel 2004 da parte di Ema della nuova
procedura semplificata di autorizzazione dei farmaci vegetali tradizionali, recepita nel 2006 anche in Italia
(D.lgs. n. 219 del 24 aprile 2006 e D.Lgs. n. 274 del 29 dicembre 2007 e direttiva 2004/24/CE), ha reso
possibile non dover produrre studi pre-clinici e clinici di sicurezza ed efficacia a supporto delle domande,
come per i farmaci tradizionali, in quanto ciò può essere evinto dall'uso esteso e prolungato delle piante nel
tempo (almeno 30 anni, di cui 15 continuativi in Europa). La normativa stabilisce anche che i requisiti di
qualità siano gli stessi dei farmaci classici, sia chimici che biologici. Nel 2010 l'AlFA ha autorizzato la
registrazione dell'estratto idroalcolico standardizzato delle radici di Pelagonium sidoides DC (EPs7630)
come primo farmaco vegetale tradizionale italiano con l'indicazione terapeutica del trattamento del
raffreddore comune, commercializzato dall'azienda farmaceutica Loacker Remedia - Schwabe
Pharmaceuticals (suppl. ord. n. 165 G.U. del 26/7/2010). Anche l'Agenzia Europea dei Medicinali ha
positivamente considerato la lunga tradizione d'uso del geranio africano, fino alla pubblicazione della
revisione della monografia EMA nel 2015 (EMA/HMPC/444244/2015, del 20/11/2012). includono composti
fenolici semplici (soprattutto acido gallico), tannini idrolizzabili e condensati ad alto peso molecolare,
flavonoidi e minerali come calcio e silicio. L'aumento del battito ciliare delle cellule epiteliali nasali, inoltre, è
alla base dell'effetto secrotomotorio», aggiunge l'esperto. L'azione benefica di Pelargonium sidoides è
supportata da numerosi studi clinici, tra cui molti entrati nella revisione dei dati scientifici disponibili che ha
portato all'inclusione nella lista dell'Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) dei Traditional Herbal Medicinal
Products. L'endpoint più studiato riguarda il trattamento di una vasta gamma di affezioni delle vie
respiratorie tra cui la sindrome influenzale, la rinosinusite o rinofaringite, la bronchite e il raffreddore. Dopo
la registrazione come farmaco vegetale tradizionale in molti paesi europei, la sicurezza d'uso della pianta è
stata ancor più strettamente attestata dall'applicazione del sistema di farmacovigilanza proprio dei prodotti
farmaceutici, con eventi collaterali in generale di lieve entità e rara evenienza. «Gli estratti di Pelargonium
sono caratterizzati da un'ottima tollerabilità; tuttavia, è sempre opportuno osservare le precauzioni circa
l'assunzione in base all'età, che deve superare i sei anni, o lo stato di gravidanza o allattamento, e riferire
sempre al medico curante eventuali farmaci che vengano assunti in contemporanea per escludere possibili
interazioni», conclude Marco Biagi.
PERSONAGGI
1 articolo
03/02/2017
Sito Web
QS - QuotidianoSanita.it
Contraffazione. Federfarma in audizione: "Farmacie sono sicure. I
pericoli vengono da web e palestre"
Così la presidente Annarosa Racca , sentita ieri alla Camera dalla commissione parlamentare d'inchiesta
sulla contraffazione. "I farmaci che gli italiani trovano nelle 18.300 farmacie sparse sul territorio nazionale
sono controllati e sicuri. I pericoli vengono dai siti illegali di e-commerce, le palestre e altri esercizi illegali.
Per questo abbiamo apprezzato le scelte effettuate dal ministero della Salute nel recepimento della direttiva
europea sull'e-commerce".
03 FEB - Le farmacie e la filiera farmaceutica che sta a monte offrono le più ampie garanzie su sicurezza e
affidabilità dei medicinali distribuiti al pubblico, per la severità delle norme e dei controlli che la
caratterizzano. E' quanto ha detto la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, sentita ieri alla Camera
dalla commissione parlamentare d'inchiesta sulla contraffazione. "I farmaci che gli italiani trovano nelle
18.300 farmacie sparse sul territorio nazionale - ha detto in particolare la presidente del sindacato titolari sono controllati e sicuri grazie all'efficienza dell'intera filiera. Nel caso in cui un prodotto già in vendita
presentasse potenziali pericoli per la salute, potrebbe essere ritirato dagli scaffali nel giro di 24 ore dalla
prima allerta". I farmaci contraffatti, invece, arrivano al consumatore finale passando da altri canali, come i
siti illegali di e-commerce, le palestre e altri esercizi illegali. "Proprio per questo - ha detto ancora la
presidente Racca - Federfarma ha apprezzato le scelte effettuate dal ministero della Salute nel
recepimento della direttiva europea sull'e-commerce, limitato ai soli farmaci senza obbligo di ricetta medica
venduti dagli esercizi 'fisici' autorizzati". Il sindacato, poi, "è intervenuto più volte per segnalare siti web e
farmacie online illegali, poi chiusi su intervento delle autorità competenti".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/02/2017 - 04/02/2017
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