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Obama alla guerra dei virus: attacchi hacker
contro Teheran
Rolla Scolari - Sab, 02/06/2012 - 02:06
GerusalemmeL attacco alle installazioni nucleari iraniane sarebbe già iniziato, senza bombe e
senza rumore, attraverso le complesse trame dell informatica.
Scriveva ieri il New York Times che il presidente americano Barack Obama, fin dai suoi primi
giorni alla Casa Bianca, avrebbe ordinato una serie di attacchi cibernetici contro i sistemi
informatici delle installazioni nucleari di Teheran. Obama non avrebbe fatto altro che irrobustire
una strategia già iniziata durante il mandato di George W. Bush.
David E. Sanger rivela in un libro in uscita negli Stati Uniti - Confront and Conceal: Obama s
Secret Wars and Surprising Use of American Power - l'esistenza di un programma americano di
attacchi informatici contro l Iran e altri obiettivi mediorientali. A far parte dell'operazione - nome
in codice Giochi Olimpici - anche il famigerato virus Stuxnet, scoperto nel 2010. Il malware - dai
termini inglesi malicious e software, un software pensato per danneggiare sistemi informatici - era
stato creato per colpire i computer delle installazioni nucleari iraniane, nella fattispecie la centrale
di Natanz, e causare malfunzionamenti alle centrifughe.
Sanger, dopo 18 mesi di interviste a funzionari americani, europei e israeliani, dà per certo quello
che nessun governo ha mai ammesso: dietro a Stuxnet ci sarebbe il lavoro di squadra tra Stati Uniti
e Israele, dettato dalla volontà americana di evitare un attacco militare all Iran. Dopo la scoperta
da parte di esperti informatici dell attività di Stuxnet, nel 2010, Obama avrebbe deciso di andare
avanti comunque con il progetto. I funzionari americani intervistati da Sanger hanno però detto di
non sapere se gli Stati Uniti sono all'origine anche di Flame, potente virus individuato pochi giorni
fa e in azione su migliaia di macchine in Medio Oriente.
«È uno dei più avanzati strumenti di attacco». Così lo ha definito la società di informatica russa che
lo ha scoperto. Per il Kaspersky Lab, tra i maggiori produttori di antivirus al mondo, Flame è 20
volte più pensate di Stuxnet. Intervistato dalla BBC, Thomas Rid, esperto di sicurezza informatica
al King s College di Londra, dice come a differenza di Stuxnet, «un'arma», Flame sia un «mezzo
di ascolto»: Stuxnet era pensato «per distruggere», Flame «per spiare». Se l origine di Flame è
ancora sconosciuta, certo è quindi il suo obiettivo: rubare informazioni. Spiega al Giornale Anshel
Pfeffer, esperto militare del quotidiano israeliano Haaretz, che Flame - controllato a distanza - è
capace di registrare immagini sullo schermo del computer, conversazioni audio su Skype, quello
che è digitato sulla tastiera, le rubriche con i contatti, i file salvati.
La scoperta di Flame - che per molti analisti è un malware troppo complesso per non essere frutto
del lavoro di un governo - ha fatto sorgere speculazioni. Pochi giorni fa, le dichiarazioni del vice
premier israeliano hanno sollevato i dubbi sulla possibilità di un ruolo israeliano: «Per chiunque
percepisca l Iran come una minaccia, è ragionevole prendere misure diverse per fermarlo», ha
detto Moshe Yaalon.
Teheran ne ha approfittato per lanciare la sua controffensiva: ha accusato Israele di essere dietro a
Flame. Sul sito del Computer Emergency Response Team Coordination Center (Maher) iraniano, il
regime di Teheran ha fatto sapere di aver trovato un modo per debellare il virus. Per i russi di
Kaspersky, però, l'efficacia di Flame sta proprio nella difficoltà ad accorgersi della sua presenza:
Flame avrebbe infatti agito indisturbato per due anni, cinque per il Laboratorio di Crittografia e
Sistemi di Sicurezza dell'università di Budapest.