“Il Natale dei popoli” 19 Dicembre, ore 21,00 Cappella Palatina 21

ASSOCIAZIONE MUSICAMENTE
STAGIONE CONCERTISTICA 2015-2016
Direttore artistico: Paolo Rigano
“Il Natale dei popoli”
19 Dicembre, ore 21,00 Cappella Palatina
21 Dicembre, ore 21,00 Duomo di Monreale
Ensemble vocale Eufonia diretto da Fabio Ciulla
Arianna Art Ensemble
Il programma del concerto affronta un repertorio che spazia dalla musica barocca a
quella contemporanea, affianca brani sacri di grandi compositori del barocco italiano
come il Magnificat di Vivaldi per coro ed orchestra , e il mottetto “Nulla in Mundo
Pax Sincera” a brani tradizionali di popoli costretti alla diaspora come Al Ailoughs
e Krunk del compositore armeno Komitas conducendo gli spettatori in una
dimensione in cui la distanza tra spazio e tempo viene annullata dalla energia
prorompente della musica. In questa chiave vanno considerate le Variazioni sull’
antica melodia sefardita “El Rey de Francia”, del compositore siciliano Paolo
Rigano ispirate appunto ad un canto del XV XVI sec., appartenente alla antica
tradizione ebraico-sefardita. Il riferimento alla cacciata degli Ebrei sefarditi dalla
Spagna, sconfina dai limiti storici ed è assunto a simbolo di tutte le diaspore e
dell’oppressione ideologica e politica nei confronti di tutti popoli, in tutti i luoghi e in
tutti i tempi.
La ricerca sonora ed espressiva che si sviluppa in varie direzioni, attraverso un
percorso che unisce strumenti antichi europei a strumenti tradizionali delle altre
culture quali l’oud , il kaval, il tar armeno, il setar, in una mescolanza armoniosa
che è metafora di integrazione culturale, nell’ottica in cui solo attraverso la
conoscenza e il rispetto delle culture diverse si può davvero costruire un punto di
incontro ed un’atmosfera di pace e solidarietà tra i popoli.
Programma
Anonimo Sefardita “Si Verias”
A. Vivaldi Sinfonia Rv 112
A. Vivaldi Magnificat Rv 610
A. Vivaldi “Nulla In Mundo Pax Sincera”
A. Vivaldi Concerto Per Recorder Rv 443
Komitas Al Ailoughs
Komitas Krunk
P. Rigano “El Rey De Francia”
Arianna Art Ensemble
Valeria Caponnetto, Violino
Raffaele Nicoletti, Violino
Giorgio Chinnici, Viola
Alessandro Nasello, Flauto, Fagotto, Kaval
Andrea Rigano, Violoncello
Paolo Rigano, Liuto Arciliuto Tar, Setar , Chitarra Barocca
Silvio Natoli, Oud, Liuto, Chitarra Barocca
Cinzia Guarino, Clavicembalo
Ensemble Vocale Eufonia Diretto Da Fabio Ciulla
Claudia Munda, Soprano
Soprani
Solisti: Veronica Giordano E Sanam Ighani,
Barbara Burger, Cristina Ciulla,
Emanuella Musso, Carla Papa D'amico,
Cristina Zappardo
Mezzosoprani
Solisti: Daniela Algeri E Gabriella Sanfilippo,
Rosanna Ballotta, Monica Mosca,
Mimì Scarpitta, Rossella Valenti
Tenori
Solisti: Salvatore Incandela
Alessandro Calabrese, Maurilio Di Martino,
Salvatore Zappardo
Bassi
Angelo Buccafusca, Giorgio Garofalo,
Claudio La Cara Giorgio Morello,
Maurizio Palamara, Giuseppe Spera
L’Arianna Art Ensemble, fondato nel 2007 dal liutista e compositore Paolo Rigano e dalla
clavicembalista Cinzia Guarino, promuove la diffusione del repertorio vocale e strumentale seisettecentesco, attraverso le proprie esecuzioni con strumenti d'epoca e la scelta di rifarsi alla
corretta prassi esecutiva storica, ma anche attraverso la sperimentazione e l’ esecuzione di brani di
musica contemporanea con strumenti antichi. I suoi componenti hanno collaborato con diversi
ensembles come Il Giardino Armonico, Cappella Gabetta, Zefiro Ensemble, Modo Antiquo,
Ensemble Elyma, Studio di Musica Antica Antonio Il Verso, l’Orchestra Barocca Les Elements,
l’Ensemble di Strumenti antichi del Conservatorio di Palermo, e hanno registrato, per diverse
etichette, ottenendo positivi consensi da parte della critica. L’ensemble, vincitore di numerosi premi
in prestigiose competizioni tra cui nel 2010 il primo premio, nella sezione “Strumenti antichi” della
VII edizione del Premio Nazionale delle Arti organizzato dal Ministero dell’Alta
Formazione Artistica, si è esibito in vari festival e rassegne d’Europa , ( Festival di Malta, Festival
“Les incontres baroques” in Alsazia, Festival “Nuove Settimane Barocche di Brescia” e al Festival
“L’Invenzione e l’armonia” a Mantova, Amici della Musica dell' Aquila e di Palermo ,
Associazione Musicale Etnea , Stagione dell'Associazione Antonio il Verso ). L’ensemble ha
collaborato con importanti artisti come Giovanni Sollima, Dmitry Sinkovsky, Gemma Bertagnolli ,
Alessandro Tampieri, Andrea Inghisciano, ed è impegnato alla realizzazione del Festival
internazionale di Musica Antica di Gratteri, giunto alla decima edizione.
L' ensemble inoltre promuove una Stagione Concertistica a Palermo, giunta alla quinta edizione, a
cui hanno partecipato importanti musicisti di fama nazionale ed internazionale.
Con Giovanni Sollima ha recentemente inciso le Sonate di Giovanni Battista Costanzi per
l'etichetta discografica Glossa L'Ensemble Vocale Eufonia è una formazione corale da camera e viene fondato con lo scopo di
dare una realtà continuativa all'esecuzioni di repertori inediti o raramente eseguiti facendo sempre
molta attenzione alla costruzione del programma di esecuzione In luglio del 1994 Eufonia è uno dei
due soli cori italiani ammessi alla XXXIII edizione del Concorso Internazionale di Canto Corale di
Gorizia, in tale occasione è stato assegnato al direttore Fabio Ciulla il premio speciale della critica
musicale
In seguito l'ensemble ha anche affrontato lo studio e l'esecuzione del patrimonio musicale siciliano
del XVII secolo, partecipando alla rappresentazione a Il festevole trionfo per la coratione della
immacolata Reina di Bonaventura Rubino, riproposizione moderna del "Vespro per lo Stellario
della Beata Vergine" avvenuto a Palermo nel 1664, di cui è stata realizzata un'incisione discografica
vincitrice di diversi riconoscimenti (Le Diapason d'Or '95, Premio Vivaldi '96, ecc). In aprile del
1996 viene realizzata l'esecuzione e la relativa incisione de La Passione di nostro Signore Gesù
Cristo di N. Jommelli in collaborazione con la Berliner Barock Accademie. Per il "Progetto
Monteverdi", nel 1998, Eufonia contribuisce alla messa in scena de' Il Ritorno di Ulisse in Patria
realizzata dallo Studio per la Musica Antica "Antonio Il Verso" e con il Teatro Massimo di
Palermo. L'ensemble vocale eufonia ha inoltre partecipato alla XLVII e alla XLI X Settimana
Internazionale di Musica Sacra di Monreale. Eufonia continua a collaborare con Organismi di
produzione musicale quali la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Ass. per la Musica Antica
Antonio Il Verso, etc. L'Ensemble Vocale Eufonia, dalla sua fondazione, è diretto da Fabio Ciulla.
Fabio Ciulla, palermitano ha svolto i suoi studi tra Palermo, Ravenna ed Innsbruck.
E’ direttore, maestro di coro, compositore, pianista..Ha partecipato a moltissime produzioni in
Italia, Austria, Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Malta, USA, Canada, Corea del Sud e Cina.
Ha collaborato con G. Garrido, A. De Marchi, R. Alessandrini, etc ed ha all’attivo diverse incisioni
discografiche.
E’ fondatore e direttore dei gruppi vocali Les Femmes à la Rose (quartetto femminile) ed Eufonia
(coro da camera).
Ha collaborato con il teatro Massimo Bellini di Catania, il Teatro Massimo di Palermo, il Seoul Art
Center (Corea del sud), il Teatro Manoel di Malta, il Teatro Nazionale (NCPA) di Pechino,
l’associazione per la musica antica “Antonio il Verso”, l’Arianna Art Ensemble, l’Ass.“ Teatro
Finzioni”, I Solisti di Operalaborator, etc
Dal 1990 svolge attività didattiche presso il Conservatorio di Musica V.Bellini di Palermo
25 Gennaio, ore 21,00 Cantieri Culturali della Zisa, Spazio Ducrot “La Leggenda di Orlando ” in forma scenica Maurizio Maiorana -­‐ Arianna Art Ensemble in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Tra cunto e musica barocca
«Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese» dell’Orlando
furioso di Ludovico Ariosto si sono spesso ritrovati sulle scene dell’opera barocca.
L’intricata rete di amori, follie, incantesimi e fughe tessute dall’Ariosto offriva ai
compositori una perfetta occasione per mettere in scena quegli “affetti” teorizzati nel
1650 dal gesuita Athanasius Kircher. Per suggestionare ed influenzare l’uditore la
musica barocca, non solamente quella vocale, sceglie di ricorrere ad un linguaggio
codificato e complesso che per ogni “affetto” prevede una soluzione: le arie si
dividono così in arie “di follia”, “di furore”, “pastorali” e così via. E tutti questi
elementi, dal sogno alla follia all’amore al ritiro pastorale, l’Orlando furioso li offriva
in abbondanza, fornendo agli indispensabili fuochi d’artificio vocali dei virtuosi il
combustibile di una forte motivazione drammatica: ed ecco le scene barocche
affollarsi di Orlandi, Alcine, Ginevre di Scozia, Ariodanti…
Allo stesso modo nella Sicilia dell’Ottocento e del Novecento la narrativa
cavalleresca, in particolare l’Orlando furioso, diviene il tema principale dei
contastorie e dell’opera dei pupi. Le strategie di declamazione del cunto seguono una
codificazione che può essere paragonata a quella delle pratiche compositive della
musica barocca, e anche in questo caso il fine principale è “l’affetto”: una
comunicazione immediata e inequivocabile delle emozioni dei personaggi, che si
imprima fortemente nel pubblico spingendolo a una reazione di viscerale
identificazione.
Per questo spettacolo Paolo Rigano ha scelto di accostare alcuni brani strumentali di
Antonio Vivaldi agli episodi del cunto: così la scena della battaglia tra musulmani e
cristiani è accompagnata dalle strappate degli archi della Sinfonia RV 116, l’amore
non corrisposto di Orlando per Angelica dall’Adagio del Concerto per flautino RV
443, infine la follia di Orlando dalle variazioni sul tema della Follia.
Con un ensemble di giovani ma già affermati musicisti siciliani ed il cuntista
Maurizio Maiorana, musica barocca e cunto si incontrano nella figura di Orlando,
eroe innamorato e furioso, incarnazione della varietà degli affetti e simbolo di una
Sicilia profondamente “barocca”.
Il cunto ('U cuntu), è un'antichissima tecnica poetica tradizionale per raccontare
storie.
Lo si fa risalire addirittura al tempo dell'antica Grecia, quando gli aedi giravano per
strade e case a raccontare le storie epiche. I cuntastorie (o cuntisti) tradizionali
siciliani, attivi in strada fino agli anni '60 raccontavano le gesta dei paladini di
Francia usando il dialetto siciliano, a differenza dei pupari che usano la lingua
italiana.
Il cunto si articola in due momenti ben distinti: quello descrittivo in cui si racconta
l'antefatto, lo scenario e lo svolgimento del cunto stesso, e la battaglia in cui il
cuntista e il pubblico entrano in una sorta di ipnosi narrativa, dove il tempo è sospeso,
il ritmo varia attraverso gli accenti e le pause delle parole spezzate, il battito del piede
al suolo, le evoluzioni della spada... In questo momento, quasi un rito poetico, il
tempo sembra accelerare mentre rallenta e il cuntista pare non dover respirare più,
sospendendo il racconto in un incanto di pura parola e ritmo.
Questa nuova versione dello spettacolo si arricchisce grazie al progetto scenico a cura
della scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti
.
Arianna Art Ensemble :
Heriberto Delgado, Katarzyna Solecka,
Valeria Caponnetto, Raffaele Nicoletti, violini
Giorgio Chinnici, viola
Andrea Rigano, violoncello
Gioacchino Comparetto , flauto dolce e fagotto barocco
Luca Ghidini, contrabbasso
Paolo Rigano arciliuto
Cinzia Guarino clavicembalo
Maurizio Majorana, cunto
Alessia D’Amico, scenografia, animazione marionette
Gabriele Genova, disegni animati e marionette
Messa in scena di Fabrizio Lupo.
4 Marzo, ore 21,00 Centro Culturale Biotos
“L’Affare Vivaldi”
Presentazione del libro di Federico Maria Sardelli
e concerto con musiche di A.Vivaldi
Federico Maria Sardelli, flauto
Alessandro Nasello, flauto, fagotto
Andrea Rigano, violoncello
Cinzia Guarino, clavicembalo
Scomparsi per quasi due secoli, passati di mano in mano fra bibliofili e lasciti
ereditari, perfino trasportati su un carretto per il letame, i manoscritti di Vivaldi sono
arrivati a noi dopo incredibili e dimenticate peripezie. La storia della riscoperta di
questa preziosa musica inedita la racconta Federico Maria Sardelli, uno dei massimi
esperti dell'autore de 'Le quattro stagioni', nel suo primo romanzo 'L'affare Vivaldi'
pubblicato da Sellerio. I manoscritti con la sua musica inedita, raccolta in centinaia di
partiture autografe, passarono di mano in mano fra bibliofili e lasciti ereditari,
scomparendo per quasi due secoli. Riemersero, seguendo vie accidentate e occulte,
grazie al congiungersi dell’avidità di un vescovo salesiano e l’intelligente intuito di
due studiosi appassionati, Alberto Gentili e Luigi Torri, musicologo dell’Università
di Torino il primo, e direttore della Biblioteca Nazionale della città il secondo. Ma da
questo momento in poi gli autografi del musicista veneziano dovettero passare nuove
disavventure. Causa stavolta l’indifferenza dello Stato, l’odiosa idiozia antisemita del
regime fascista, l’opportunismo e l’ingratitudine dei nuovi padroni dell’Italia.
Federico Maria Sardelli
Direttore, musicologo, compositore, flautista.
Fonda nel 1984 l'orchestra barocca Modo Antiquo con cui svolge attività
concertistica in tutta Europa sia in veste di solista che di direttore, presente nei
maggiori festivals di musica antica. È ospite delle maggiori sale d’Europa, come il
Concertgebouw di Amsterdam o il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Federico
Maria Sardelli è direttore principale ospite dell'Orchestra Filarmonica di Torino. È
invitato come direttore in numerose altre orchestre, come il Gewandhaus di Lipsia, la
Staatskapelle Halle, la Kammerakademie Potsdam, la Real Filarmonia de Galicia, il
Maggio Musicale Fiorentino, l'orchestra della Fondazione arena di Verona,
l'Orchestra da Camera di Mantova, l'orchestra dei Pomeriggi Musicali, etc.
Federico Maria Sardelli incide per Naïve e Deutsche Grammophon. Ha al suo attivo
più di quaranta incisioni discografiche, sempre in veste direttore e di solista. La sua
ricostruzione e prima incisione dei Concerti Grossi op. VI di Corelli con strumenti a
fiato ha costituito un evento nel panorama della musica antica. Nel Febbraio del 1997
ha ricevuto a New York, per il suo disco Vivaldi, Concerti per molti Stromenti, la
nomination ai Grammy Awards, il massimo riconoscimento per l'attività discografica;
nel 2000 una seconda nomination è giunta a premiare la sua ricostruzione dei
Concerti Grossi di Corelli.
Federico Maria Sardelli è un protagonista della rinascita del teatro musicale
vivaldiano dei nostri tempi: sue sono le prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni
mondiali di numerose opere vivaldiane inedite. Le sue incisioni discografiche sono
sostenute dalla Westdeutscher Rundfunk Köln (WDR).
Nel 2005, presso il Concertgebouw di Rotterdam, ha diretto la prima mondiale
dell’opera Motezuma di Vivaldi, riscoperta dopo 270 anni. Nel 2006 ha diretto la
prima ripresa mondiale dell’opera L’Atenaide di Vivaldi al Teatro della Pergola di
Firenze. Nel 2007 è stato direttore principale dell’HändelFestspiele di Halle, dove ha
diretto l’opera Ariodante. Nel 2009 ha diretto ed inciso la prima mondiale del Modo
alla Rovescia di Salieri, nel 2010 il Giasone di Francesco Cavalli alla Vlaamse Opera
e l'Alcina di Handel al Teatro Municipal di Santiago del Cile, nel 2011 il Ritorno di
Ulisse in Patria.
Nel 2012 ha inciso in prima mondiale le ultime 8 scoperte vivaldiane (New
Discoveries II, Naïve) e diretto in prima mondiale il nuovo Orlando Furioso di
Vivaldi da lui riscoperto e ricostruito (Festival di Beaune, disco Naïve).
È membro del comitato scientifico dell'Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la
Fondazione G. Cini di Venezia, per il quale ha pubblicato il volume La musica per
flauto di Antonio Vivaldi (Olschki, 2002) che è stato tradotto in inglese da Michael
Talbot (Ashgate, 2007). Sempre per conto dell’Istituto ha creato e dirige la collana di
musiche in facsimile «Vivaldiana», edita da SPES. Numerosissime sono le sue
pubblicazioni musicali e musicologiche, edite da Bärenreiter, Ricordi, SPES,
Fondazione G. Cini.
Nel luglio 2007 Peter Ryom lo ha incaricato di continuare la sua monumentale opera
di catalogazione della musica di Antonio Vivaldi e da quel momento Federico Maria
Sardelli
è
il
responsabile
del
Vivaldi
Werkverzeichnis
(RV).
Il 28 novembre 2009 la Regione Torscana lo ha insignito, «per l'eclettismo artistico e
lo spessore culturale evidenti», della sua più alta onorificenza, il Gonfalone
d'Argento.
Nel 2012 è apparso il suo Catalogo delle concordanze musicali vivaldiane (Fondaz.
G. Cini/Olschki).
Federico Maria Sardelli è anche pittore, incisore ed autore satirico; ma questa è
un’altra storia.
7 Aprile, ore 21,00 Centro Culturale Biotos
Diego Leveric, liuto barocco.
Sonata 1 WeissSW 33 (D-Dl)
Prelude, Allemande, Courente, Bourée, Sarabande, Minuetto I e II, Gigue
Fantasia in d WeissSW 82 (F-pnI)
Adagio, Presto, Adagio
Fuga Weiss 48 (F-pnI)
Suite 25 WeissSW 49 (D-Dl)
Allemande, Courante, Bourée, Sarabande Grave, Minuetto, Presto
Secondo D.A. Smith, musicologo americano, Sylvius Leopold Weiss merita di essere
considerato al pari di personalità come G.P. Telemann, F. Couperin, D. Scarlatti e
altri compositori di prim’ ordine del tardo barocco. Weiss è autore di una imponente
produzione musicale, la più ricca in confronto ai lavori di qualsiasi altro liutista, e la
sua musica è una delle migliori del barocco tedesco. Grazie a numerosissimi brani per
il liuto barocco – più di cinquecento pezzi unici – è possibile individuare il percorso
formativo e stilistico di Weiss, distinguendo agevolmente la musica del periodo
giovanile (1725) dalle composizioni più mature. Nello specifico, il manoscritto di
Londra contiene le opere giovanili e il manoscritto di Dresda i lavori successivi.
Importante sottolineare che Weiss soggiornò a Roma dal 1710 al 1714, nel Palazzo
Zuccari. Roma a quell’epoca era una città ricchissima e frequentata da compositori e
musicisti di altissimo livello, nonché chiaramente città dei papi e cardinali, grandi
mecenati, accademie ( la famiglia Sobieski, protettrice di Weiss, era membro della
Accademia degli Arcadi) nelle quali lo stesso Weiss ebbe modo di conoscere e
frequentare importanti figure quali quelle di Scarlatti e probabilmente Corelli.
Sicuramente il liuto fu strumento considerato problematico già dal ‘600 e poi nel
‘700, basti ricordare i motivi elencati da Thomas Mace nel Musick’s Monument,
pubblicato a Londra nel 1676, o quelli esplicati da E.G. Baron nella Historischtheoretische und practishe Untersuchung des Instruments der Lauten, pubblicato nel
1727 a Norimberga, in risposta alle opinioni di Mattheson. Anche a causa di tali
ragioni, i compositori liutisti furono sempre considerati meno interessanti dagli
studiosi: pochi infatti sono i musicologi che hanno condotto ricerche e studi sulla vita
di musicisti come Weiss. Sylvius Leopold è un compositore assai prolifico, virtuoso
dello strumento, abile e capace nel trasmettere il gusto musicale dell’epoca e la sua
personalità artistica.
Diego Leveric
Nato nel 1988 a Rovigno d'Istria, Croazia, Diego Leverić inizia in giovane età gli
studi di chitarra classica sotto la guida di M° Domagoj Terzić. Successivamente si
diploma in chitarra classica e teoria della musica presso il liceo musicale „Ivan
Matitetić-Ronjgov“ di Pola. Nel 2008 si iscrive presso la facoltà di Musicologia di
Cremona, dove studia tuttora. Contemporaneamente, affascinato dal mondo della
musica antica inizia gli studi di liuto rinascimentale, tiorba e chitarra barocca con il
M° Maurizio Piantelli. Con il M° Diego Cantalupi si è diplomato al conservatorio
“Piccinni’ di Bari con 110 e lode. Ha frequentato numerose masterclass e lezioni
private con i liutisti più famosi del mondo, tra cui : Hopkinson Smith, Paul O'Dette,
Massimo Lonardi, Eduardo Eguez, e Xavier Diaz-Latorre. Nel 2011 vince il terzo
premio (primo non assegnato) nella prima edizione del concorso liutistico "Maurizio
Pratola", L'Aquila. L'anno successivo invece, nella seconda edizione dello stesso
concorso, presieduta dal M° Paul O'Dette, esibendosi su liuto rinascimentale e su
tiorba vince il primo premio nella sezione solistica ed il primo premio assoluto nella
sezione "musica da camera", con il duo Sursum Corda (insieme a Teodoro Baù, viola
da gamba). Nel 2013 risulta tra i vincitori nel concorso internazionale "Concursos
Internacionais de Jovens Interpretes de Musica Antiga" a Lisbona. Si è esibito in
Belgio, Croazia, Francia, Germania, Italia, Turchia, Svizzera, Olanda come solista e
in ensemble diretti da Claudio Scimone, Martin Gester, Andrea de Carlo, Carlo
Mencoboni, Federico Ferri.
12 Maggio, ore 21,00 Centro Culturale Biotos
“Dal Barocco a Sollima”
Andrea Rigano, violoncello
Cinzia Guarino, clavicembalo
.
Eliodoro Sollima
Canto Agreste (dalle musiche di scena dell´ Edipo a Colono)
Bartolomeo Montalbano
Sinfonia quarta "Geloso" per violino e organo
Eliodoro Sollima
Nenia e recitativo
Salvatore Lanzetti
Sonata per violoncello e basso continuo op.1 n.3
J.S. Bach
Suite per violoncello n.2 BWV 1008
Paolo Rigano
dalla Suite Echi dal Novecento "Il Viaggio" e "La Fuga"
Andy Pape
Siciliano Sconfortevole
Giovanni Sollima
Natural Songbook n.1
Un concerto barocco che segna il passo fino ad arrivare alle sperimentazioni di
Giovanni Sollima. E’ un viaggio musicale che parte dalla continua ricerca di nuove
sonorità, quello condotto dal giovane virtuoso Andrea Rigano, violoncellista di
talento, vincitore del primo premio assoluto e del Premio Sollima al concorso
"Eliodoro Sollima" nel 2014; e del Premio nazionale delle Arti sezione Strumenti
antichi nel 2013. Una ricerca, quella di Andrea Rigano, sulla presenza di una matrice
musicale siciliana per arrivare agli echi di melodie e forme legate alla grande
tradizione folklorica siciliana in Giovanni Sollima.
Andrea Rigano eseguirà brani di Eliodoro e Giovanni Sollima, Bartolomeo
Montalbano, Salvatore Lanzetti, Johann Sebastian Bach, Paolo Rigano, Andy Pape
Andrea Rigano Nato a Palermo da una famiglia di musicisti, inizia lo studio del
violoncello sotto la guida di Daniela Santamaura per poi entrare al Conservatorio
"Vincenzo Bellini" di Palermo nella classe di Giovanni Sollima. Parallelamente si
approccia allo studio della musica antica e del violoncello barocco con gli insegnanti
Andrea Fossà e Elena Russo ed entra a far parte dell' Arianna Art Ensemble, gruppo
specializzato nel repertorio barocco con cui collabora regolarmente. Ha partecipato ai
corsi di perfezionamento di famosi interpreti quali Enrico Bronzi, Ulrike Hofmann,
Massimo Polidori, Patrick Demenga, Giovanni Gnocchi , Francesco Dillon, Macha
Yanouchevskaya. Si è esibito per diversi enti e associazioni concertistiche
quali Amici della Musica Palermo, Amici della Musica Di Trapani, Associazione
Musicale Etnea di Catania, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Amici della
Musica di Firenze, Amici del Teatro e della Musica L. Barbara di Pescara, Ass.
Amici della Musica W. De Angelis di Campobasso, Camerata Musicale Sulmonese,
Teatro G. Verdi Pordenone, in gruppi sinfonici e da camera spesso collaborando con
solisti del calibro di Giovanni Sollima, Monika Leskovar, Lorenza Borrani, Simon
Rowland-Jones, Enrico Onofri, Francesco Manara, Gemma Bertagnolli, Dmitri
Sinkovsky, Alessandro Tampieri. Ha collaborato con diverse orchestre giovanili tra le
quali l'Orchestra Giovanile Italiana e l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sotto la
direzione di celebri direttori tra cui Jeffrey Tate, N. Paszkowsky, S. Kochanovsky.
Ha recentemente inciso come violoncello continuo un CD di Sonate per violoncello
con Giovanni Sollima e l' Arianna Art Ensemble, edito da Glossa. E' inoltre vincitore
del Primo Premio Assoluto e del Premo Sollima al concorso "Eliodoro Sollima" di
Enna (ed. 2014) e, insieme all' ensemble "Suono Antico", del "Premio Nazionale
delle Arti” sezione Strumenti Antichi (ed. 2013) e del "Premio Abbado" sezione
Musica d' insieme per Strumenti Antichi (ed.2015). Continua attualmente i suoi studi
al Conservatorio di Palermo con Francesco Fontana e alla Fondazione Romanini di
Brescia con Giovanni Sollima.
28 Maggio, ore 21,00 Chiesa della Gancia
“Lo Chalumeau nel barocco”
Tindaro Capuano - Arianna Art Ensemble
con la partecipazione di Giovanni Antonini
Le origini dello chalumeau posso essere individuate tra il X e XI secolo; vi è infatti
un manoscritto, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, in cui vengono
raffigurati alcuni strumenti presumibilmente a canna singola o doppia con ancia
singola. Le analogie che possiamo riscontrare con gli chalumeau del XVII secolo
sono l’ancia singola separata o conglobata al bocchino e cameratura interna
cilindrica. Lo chalumeau è caratterizzato da un timbro affascinante, bucolico e da una
ampia flessibilità sonora.
Tindaro Capuano Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti e lode al
Conservatorio “ G.Verdi “ di Torino con il M° Raffaele Annunziata, ha proseguito gli
studi all’ Hochschule für Musik di Vienna nella classe di Peter Schmidl e,
successivamente, al Conservatorio superiore di Ginevra con Thomas Friedli,
ottenendo il “ Premier Prix “ de Virtuosité. Ha anche partecipato a Master class con
Giuseppe Garbarino e, al Mozarteum di Salisburgo con Alfred Prinz. Ha collaborato
con l’ Orchestra del Teatro Bellini di Catania, l’ Orchestra Regionale Toscana, l’
Orchestra dell’ Arena di Verona, l’ Orchestra Sinfonica della RAI di Roma e l’
Orchestra Sinfonica Siciliana presso la quale é stato assunto a tempo indeterminato.
Oltre ad essere stato premiato in Concorsi nazionali quali Camerota e Perugia, é stato
semifinalista al 53° Concorso Internazionale di Ginevra nel 1997, secondo premio al
7° Concorso Internazionale di Dos Hermans ( Siviglia ) nel 1998 e terzo premio al
23° Concorso Internazionale Valentino Bucchi di Roma nel 2000. Ha registrato in
duo con il contrabbassista Ezio Bosso il Gran duo concertante di Giovanni Bottesini
per la casa discografica Stradivarius, i concerti di Telemann per due chalumeaux con
l’ orchestra della Stagione Frankfurt per la casa discografica CPO Deutschlandradio,
e registrazioni per la casa discografica Harmonia Mundi con
Freiburgerbarockorchester. Collabora attualmente con Freiberger Barockorchester (
Friburgo, Germania ), Ensemble Zefiro, Tafelmusik Baroque Orchestra ( Toronto,
Canada ), Europa Galante e Il Giardino Armonico.
19 Giugno, ore 21,00 Chiesa della Gancia
“L’Epoca d’oro di Oboe e Fagotto
ENSEMBLE ZEFIRO
Alfredo Bernardini, Paolo Grazzi , Oboi
Alberto Grazzi, Fagotto
Paolo Zuccheri, Violone
Anna Fontana, clavicembalo
Zefiro Ensemble
Nel 1989 a Mantova, gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi ed il fagottista
Alberto Grazzi fondano Zefiro, un complesso con organico variabile specializzato in
quel repertorio del Settecento in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano. In questi
anni Zefiro è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale, per il
repertorio di musica da camera del '700 e '800 con strumenti d'epoca. I suoi fondatori,
insegnanti presso i Conservatori di Musica di Amsterdam, Barcellona, Mantova,
Verona, Milano, sono considerati tra i più validi esecutori nell'ambito della musica
antica e apprezzati solisti di famose orchestre; si avvalgono della collaborazione dei
migliori strumentisti in campo europeo.
Zefiro è presente nei principali festival europei di musica (Amsterdam, Aranjuez,
Barcellona, Bonn, Ginevra, Graz, Helsinki, Innsbruck, Liegi, Lione, Londra, Malmö,
Manchester, Milano, Monaco di Baviera, Palma di Mallorca, Parigi, Potsdam, Praga,
Ravenna, Regensburg, Salisburgo, Stoccarda, Utrecht, Vienna, ecc.) e con tournée in
Israele, in Egitto, in Sud America (Cile, Argentina, Uruguay e Brasile - estate 2004),
in Giappone (gennaio 2005), Canada (giugno 2006), Corea (settembre 2006) e Stati
Uniti(agosto 2007, marzo e giugno 2009), riscuotendo ovunque un grande successo
di pubblico e di critica.
Zefiro è stato scelto dalla televisione belga per un documentario su Vivaldi ed ha al
suo attivo la registrazione di 25 compact disc, tra cui le sei sonate di J.D.Zelenka, la
musica per insieme di fiati ed i divertimenti per fiati e archi di W.A.Mozart, la
musica per fiati di L.v.Beethoven, la Water Music di Handel e Wassermusik di
Telemann, gli arrangiamentiper 13 strumenti a fiato di arie da Opere di Mozart e la
pubblicazione dei "Concerti per vari strumenti" e “Concerti per Oboe” di A.Vivaldi
(Opus 111/Naïve). Inoltre i CDs realizzati con la Sony Music/DHM, riguardano il
concerto per oboe, il concerto per fagotto e il Concertone di Mozart, i concerti dei
fratelli Joan&Josep Pla e due CD di Handel: “The Musick for the Royal Fireworks” e
"Venus et Adonis" con sonate e cantate da camera insieme alla soprano Gemma
Bertagnolli. Le registrazioni più recenti pubblicate con la rinnovata etichetta
"Arcana" sono i concerti per fagotto di Vivaldi, le Ouvertures a doppio coro di
Telemann e i Concerti veneziani per oboe. Alcuni di questi CD hanno ricevuto
diversi riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il “Grand Prix du Disque”, il
“Premio Nazionale Classic Voice”, l’Editor’s Choice di Gramophone, le “Choc du
Monde de la Musique de l’année 2007”, il “Diapason d’Or de l’année 2009” e fanno
di Zefiro un punto di riferimento per questo repertorio nel mondo intero. L'attività di
Zefiro si divide in tre organici: ensemble da camera, gruppo di fiati ["Harmonie"] ed
orchestra barocca proponendo una grande varietà di programmi dall'ampio repertorio
del Settecento: dai concerti a 5 e per strumenti solisti di Vivaldi alle opere teatrali e
musica festiva di Handel, dalle cantate di Bach alle Messe di Haydn, fino alla musica
per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.
L'epoca d'oro di oboe e fagotto
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Sonata op.2 n.3, HWV 388, in si bemolle maggiore (Londra, 1733), per 2 oboi e b.c
Josep and Joan Baptista Pla (ca.1750)
Sonata n.6 in mi bemolle maggiore, per 2 oboi e b.c.
Johann Friedrich Fasch (1688-1758)
Quadro in g minor (1727 or later) FWV N:g1, per 2 oboi, fagotto e b.c.
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata a 4 in do maggiore RV 801, per 2 oboi, fagotto e b.c.
Pierre Philidor (1681-1731)
Suitte op.1 n.6 in sol maggiore (Parigi, 1717) per 2 oboi e b.c.
Alessandro Marcello (1669-1747) / Arr. Johann Sebastian Bach (1685-1750):
Concerto BWV 174 in re minore per clavicembalo
Jan Dismas Zelenka (1679-1745)
Sonata 4, ZWV 181/4 in sol minore (Praga/Dresda, ca.1723), per 2 ob, fag. e b.c.
Da sempre il musicista è stato instancabile viaggiatore, vuoi per assimilare la scienza o
lo stile di un illustre maestro lontano, vuoi perché in un paese o in un’altro c’era chi
desiderava ascoltarlo o addirittura impiegarlo stabilmente. A fine 'seicento le migrazioni
di molti strumentisti a fiato favorirono alla diffusione di due nuovi strumenti, l'oboe ed
il fagotto, che immediatamente ebbero un enorme successo presso le corti di tutta
l'Europa. Messi a punto presso la corte di Luigi XIV, dove il musicista Jean Baptiste
Lully voleva rinnovare il gusto, lo stile e lo strumentario dell'orchestra, questi strumenti
furono molto apprezzati per la loro versatilità in dinamica, articolazione, cantabilità e
brillantezza e per la loro somiglianza alla voce umana. Non c'è compositore di primo
settecento che non li abbia utilizzati nelle proprie composizioni, spaziando tra le arie
d'opera a quelle da chiesa, la musica da camera, i concerti solistici e la banda. Nel
concerto di questa sera sarà il pubblico a “viaggiare” attraverso l’Europa tardo-barocca,
per poterne apprezzare le differenze stilistiche e anche quell’interessante gioco di
influenze creatosi fra le diverse espressioni nazionali.