Peng Xiangjie, Khavan Khachikyan. Latitudes. Abitare la

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DOOZO - Art Book & Sushi presenta la mostra Peng Xiangjie + Khavan
Khachikyan. Estratti dalla mostra “Latitudes – Abitare la distanza”, secondo
appuntamento in Italia dei due fotografi dopo la loro partecipazione alla
mostra tenutasi a Torino (2016, Galleria In Arco).
Una mostra incentrata su due progetti fotografici: Peng Xianjie e Khavan
Khachikyan.
Zaven Khachikyan e Peng Xiangjie abitano due contesti completamente
diversi: mentre l’uno vive e lavora in Armenia, il secondo affonda le proprie
radici nella Cina dello Xi’an; ma nonostante la distanza geografica entrambi i
fotografi sperimentano scatti che sembrano ritagliare porzioni di mondi
lontani, proponendoceli così come non li avevamo mai visti. Sia che si tratti
delle foto di Xiangjie, sviluppate dall’artista stesso in una camera oscura
costruita in casa, sia che si tratti di quelle in bianco e nero di Khachikyan di
cui sono assoluti protagonisti i bambini, entrambi i fotografi accolgono nella
loro visione tutti quei personaggi che vivono ai margini, nell’ intento di
documentare e raccogliere un bagaglio culturale ormai lontano dalla società
moderna, e restituire spazio alle sottoculture, all’inespresso, a ciò che non
sembra esserci ma c’è; creando un ponte tra presente e futuro e cercando
nella diversità degli approcci e nella varietà della scelta dei soggetti
fotografati un equilibrio fra storie personali e storie collettive.
Peng Xiangjie scatta le sue fotografie ancora in analogica, con una Mamiya
degli anni 70, utilizzando solamente luce naturale. Eppure il suo racconto
visivo dà spazio a un mondo nascosto, sconosciuto e sommerso,
generalmente trascurato dall’iconologia cinese contemporanea: popolato da
un’intera comunità di gemelli (“Twins” dove esplora la minoranza etnica Ani
della cittadina di Mojiang, nel sud della Cina, dalla inspiegabile incidenza di
nascite gemellari) o da strani personaggi lillipuziani (“Mini Land”, “The
Dwarfs Empire”), travestiti da rockers o da fatine in miniatura agghindate
come bambole. Le immagini di Peng e mettono a fuoco i cambiamenti sociali
degli ultimi vent’anni nell’intento di richiamare ostinatamente l’attenzione su
situazioni, ambienti e individui umani che rischiano di scomparire dalle
cronache del presente, e che rappresentano l’altra faccia della medaglia di
una Cina evoluta, globale e affarista, ipermoderna e aggressiva.
Anche Khavan Khachikyan non è solo un fotografo documentarista, le sue
immagini non si propongono solo di descrivere un ambientesociale: ciò che
Khachikyan mostra è piuttosto la metafora di una condizione esistenziale che
non può prescindere dalle tragiche vicende storiche che hanno segnato il
popolo armeno. Soggetto privilegiato delle sue fotografie sono i bambini,
figure che per loro natura intrinseca portano con sé l’idea di una comunità
verso il futuro. Khachikyan mette in gioco il concetto di confine, che può
essere delimitato in modo netto tra gli stati, ma che è trasceso sul piano
simbolico. Mentre, infatti, sul piano sentimentale l’Ararat è avvertito come
proprio, ci dice Khachikyan, in termini reali è irraggiungibile. Richiamare tutto
ciò attraverso lo sguardo di un bambino significa alimentare la speranza che
il realismo politico sia oltrepassato dalla potenza immaginativa del pensiero
infantile.
Zaven Khachikyan è nato il 27 luglio 1955 a Meghri. Vive e lavora a
Yerevan, Armenia. Nel 1977 si è laureato presso l’Università Statale di
Yerevan. Come fotografo documentarista per molti anni ha documentato le
lotte e le gioie di una società in continuo cambiamento.
Tra le mostre collettive: Latitudes | Abitare la distanza (2016, Torino)
Tra le mostre personali: In occasione del 25° anno d’indipendenza della
Repubblica Armena presenta il libro “Black, White, Tricolor” (2016, History
museum of Armenia, Yerevan)
Peng Xiangjie nasce a Xi’an, Cina il 28/10/1961, dove vive e lavora. Dopo la
laurea conseguita nel 1978, porta avanti diversi lavori casuali viaggiando un
po’ dappertutto. Nel 1991 è ingaggiato come fotografo, documentando la vita
e le cerimonie funebri nei villaggi dello Shaanxi. 1993 Inizia il suo lavoro nella
divisione Pubblicità e Cultura dello XAC (Xi’An Aircraft Company).
Tra le mostre personali: Grain to Pixel - A Story of Photography in China
(2015 Shanghai Center of Photography), Let It Be - Group Photography
Exhibition (2013)
Tra le mostre collettive: Chongqing biennale (2017, Changjiang museum of
contemporary art), Latitudes | Abitare la distanza (2016, Torino), Chinese
Photography - Twentieth Century and Beyond (2015, Three Shadows
Photography Art Centre), The Summer Solstice (2010, OFOTO Gallery,
Shanghai)
Informazioni:
dal 27 aprile 2017 al 19 giugno 2017
inaugurazione: giovedì 27 aprile 2017- ore 18,30
chiusura: lunedì 19 giugno 2017 - ore 18,30
coordinamento di Stella Marina Gallas
DOOZO - Art Book & Sushi
via Palermo 51/53, Roma
orari galleria: dal martedì al sabato 11-22
tel. 064815655 cell.3663606706
[email protected]
www.doozo.it
Direzione: Stella Marina Gallas
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