Gli effetti benefici dell`attività fisica sull`apparato cardiovascolare

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l’attivita’ fisica come prescrizione
medica
Benefici dell’attività
fisica nelle patologie
croniche:
malattie cardiovascolari
22/09/2012
Ravenna
M. Margheri
U.O. Cardiologia; Ospedale S. Maria delle Croci Ravenna
Lo sport come terapia
• Numerosi studi hanno fornito le evidenze scientifiche
degli effetti positivi dell’attività fisica sull’apparato
cardiovascolare.
• L’attività fisica, condotta in maniera costante e con
intensità lieve o moderata, è in grado di ridurre la
morbilità e la mortalità connesse alle malattie
cardiovascolari.
• L’attività fisica di tipo aerobico è in grado di ridurre in
modo significativo molti dei principali fattori di rischio
cardiovascolari (es. elevati livelli di colesterolo,
sovrappeso, diabete).
Sofi F, Eur J Cardiovasc Prev Rehabil 2008;15:247-257
O’Donovan G, J Sports Sci 2010:28:573-591
Lo sport come terapia
L’attività fisica può comportare alcuni
rischi a carico dell’apparato
cardiovascolare.
• L’esercizio fisico può contribuire a innescare eventi acuti, quali infarto
miocardico, angina, aritmie e morte improvvisa (effetto pro-trombotico
in fase acuta).
• L’esercizio fisico regolare, soprattutto se caratterizzato da un elevato
impegno del sistema cardiovascolare, può essere responsabile di
un’evoluzione sfavorevole del quadro clinico di alcune cardiopatie.
Attività fisica come
prescrizione medica
• Nei pazienti cardiopatici occorre stratificare
il rischio associato alla pratica dell’attività fisica
e attivare gli interventi terapeutici eventualmente
necessari.
• I pazienti cardiopatici che svolgono attività fisica regolare
devono essere monitorati in modo da evitare eventi
cardiovascolari avversi ed eventualmente correggere il
piano di allenamento.
Programmi di riabilitazione cardiaca
Eur Heart J 2010;31:1967-1974
Position paper from the Cardiac Rehabilitation Section of the European Association of Cardiovascular Prevention and
Rehabilitation
Programmi di riabilitazione cardiaca
Core CR components include patient assessment, physical activity counselling,
exercise training, diet/nutritional counselling, weight control management, lipid
management, blood pressure monitoring, smoking cessation and psychosocial
management.
Eur Heart J 2010;31:1967-1974
Programmi di riabilitazione cardiaca:
obiettivi
1. Aumento della capacità funzionale cardio-vascolare
1. Miglioramento della qualità della vita
1. Modificazione dei fattori di rischio cardio-vascolari
1. Riduzione del numero di ospedalizzazioni
1. Riduzione di morbilità e mortalità
1. Beneficio in termini di costi di gestione
Capacità funzionale
Capacità funzionale
Patients with recent ACS (≤
≤1 month)
39 pts (control group) vs 58 pts (training group)
Qualità della vita
Fattori di rischio
cardiovascolari
Ospedalizzazione
Morbilità e mortalità
Morbilità e mortalità
Morbilità e mortalità
Fisiologia:
effetti positivi
Attività
di tipo aerobico
• aumento del massimo consumo di ossigeno
• riduzione della frequenza cardiaca sia a riposo che per un dato carico di
lavoro > aumento della gittata sistolica > aumento della portata cardiaca
massima
• aumento del volume telediastolico e riduzione del volume telesistolico
ventricolare sinistro
• capillarizzazione muscolare
• vasodilatazione
• riduzione o normalizzazione della disfunzione endoteliale
Fisiologia:
effetti positivi
Metabolismo e
sistema ormonale
• aumento della sensibilità dei recettori periferici dell’insulina con
conseguente riduzione della secrezione a parità di stimolo
• mobilizzazione dei grassi di deposito
• controllo del peso corporeo
• aumento della secrezione di catecolamine > stimolazione della lipolisi e
aumento degli acidi grassi liberi nel sangue
Fisiologia:
effetti negativi
Attività
di tipo anaerobico
• aumento delle resistenze periferiche
• brusco ed intenso incremento dell’attività cardiaca
Metabolismo e
sistema ormonale
• aumento della secrezione di catecolamine > effetto aritmogeno
Programmi di riabilitazione cardiaca
• Nonostante i benefici siano ben documentati, i programmi di
riabilitazione cardiaca sono ampiamente sottoutilizzati.
• Soltanto 1/3 dei pazienti con malattia coronarica viene sottoposto ad un
programma di riabilitazione cardiaca in Europa.
• I risultati dell’EUROASPIRE (audit sulla prevenzione della
coronaropatia) evidenziano negli ultimi 12 anni un trend in
peggioramento dello stile di vita ed un aumento della prevalenza dei
fattori di rischio cardiovascolari nei pazienti con cardiopatia.
• Anche quando implementati, i programmi di riabilitazione cardiaca sono
spesso di breve durata.
Eur Heart J 2010;31:1967-1974
Position paper from the Cardiac Rehabilitation Section of the European Association of Cardiovascular Prevention and Rehabilitation
Programmi di riabilitazione cardiaca
Programmi di riabilitazione cardiaca
Prescrizione dell’attività fisica nei
pazienti con malattie cardiovascolari
Fattori di rischio CV
Fattori di rischio cardiovascolari modificabili
Fumo
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Sovrappeso corporeo – obesità
1992
American Heart
Association
Inattività fisica
Riduzione del C-tot e C-LDL, dell’apoliproteina B, dei
trigliceridi e della PCR; aumento del C-HDL; effetto
antitrombotico (elevati livelli dell’attivatore del plasminogeno
tissutale); riduzione della calcificazioni coronariche.
Fattori di rischio CV
Prevenzion
e primaria
The American Heart Association currently recommends 30 minutes of
moderate physical activity most days of the week for primary prevention
of CVD and stroke. The American Heart Association defines moderate
activity as 40% to 60% of maximum capacity or the equivalent of brisk
walking at 15 to 20 min/mi.
Prevenzion
e
secondaria
The joint American Heart Association and American College of Cardiology
guidelines for secondary prevention of CAD also recommend 30 to 60
minutes of moderate-intensity activity on most days of the week for all
patients with CAD (class IB recommendation, evidence level B), as well as
resistance training 2 days per week (class IIB recommendation, evidence
level C).
Stroke
For primary and secondary prevention of stroke and transient ischemic
attack, the joint American Heart Association and American Stroke
Association guidelines recommend 30 minutes of moderate-intensity
activity daily (class IIB recommendation, evidence level C).
Haitham M.A., Am J Cardiol 2012;109:288-295
Scompenso cardiaco
Keteyian S.J., Prog Cardiovasc Dis 2011;53:419-428
Scompenso cardiaco
Keteyian S.J., Prog Cardiovasc Dis 2011;53:419-428
Scompenso cardiaco
Keteyian S.J., Prog Cardiovasc Dis 2011;53:419-428
Cardiopatia ischemica
CHD
RISK
It takes only a moderate
amount of physical activity to
reduce health risks of CHD.
Level of Physical Activity
1. PHYSICAL ACTIVITY COUNSELLING
The following general criteria should be considered in planning an exercise testing
modality for exercise prescription.
SAFETY
ISCHAEMIC AND ANGINA
THRESHOLD
LVEF
For functional evaluation and
exercise training prescription,
symptom-limited exercise testing
can be safely performed 7-14 days
after primary PCI for STEMI and as
soon as 24 h after elective PCI.
Eur Heart J 2010;31:1967-1974; ESC guidelines on myocardial revascularization 2010
Cardiopatia ischemica – Linee guida
No generalizable recommendations can be made regarding the delay to
resumption of daily activities. Decisions should be individualized, based on
left ventricular function, completeness of revascularization and rhythm
control.
Thirty minutes of moderate intensity aerobic exercise at least five times per
week is recommended.
During physical training, exercise intensity should be set at 70–85% of the
peak heart rate. In the case of symptomatic exercise-induced ischaemia,
the level of exercise intensity can be set either at 70–85% of the ischaemic
heart rate or just below the anginal threshold. In asymptomatic exerciseinduced ischaemia, exercise to 70–85% of the heart rate at the onset of
ischaemia (defined as ≥1 mm of ST depression) has been proposed.
LG ESC STEMI, 2012; LG ESC RIVASCOLARIZZAZIONE 2010
Valvulopatie
Valvulopatie severe
Valvulopatie non
severe
Incompatibili con l’attività
fisica; occorre correggere la
valvulopatia prima di
iniziare/riprendere l’attività
fisica.
Poche evidenze per fornire
raccomandazioni riguardo
all’attività fisica.
Valvulopatie
Valvulopatie non
severe
• test provocativi (test ergometrico e/o eco da sforzo) per stratificare il rischio,
valutare la soglia di insorgenza dei sintomi e quindi la tolleranza all’attività
fisica. Utili per valutare parametri specifici (es. ipotensione e alterazioni del
tratto St sotto sforzo utili nella Sao; incremento delle pressioni polmonari utili
nelle valvulopatie mitraliche)
• attività fisica di lieve entità
• dopo correzione della valvulopatia, prima della ripresa/prescrizione dell’attività
fisica, è importante tenere presente l’eventuale terapia anticoagulante in atto e
la possibilità di sviluppo di stenosi valvolari funzionali sotto sforzo (l’orifizio
delle protesi valvolari è più piccolo rispetto a quello delle valvole native)
Conclusioni
• Evidenze scientifiche degli effetti positivi dell’attività
fisica sull’apparato cardiovascolare.
• Programmi di riabilitazione cardiaca.
• Raccomandazioni dell’attività fisica nelle diverse
cardiopatie.
Conclusioni
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