1° e 2° stile - archeodelseleblog

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Primo stile, inizio III/ fine II a C
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1)Tendenza all’adozione del “Masonry style” o “stile strutturale” nelle pitture parietali domestiche.
2) progressivo manifestarsi di una decorazione pittorica che accentua l’illusionismo architettonico
tomba di Lyson e kallikles, ultima testimonianza di pittura funeraria con anticipazioni di elementi
caratterizzanti di 2° stile, ad esempio i pilastri non sono in stucco ma dipinti.
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Importante confronto tra le case di Delo (“stile strutturale ellenistico”) e le case di “primo stile”
pompeiano a Pompei ed Ercolano) consente di definire quest’ultimo come una variante regionale
di uno stile diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. Delo è una città fiorita nella metà del II
secolo a C dopo che il senato romano la costituì in porto franco, mettendola sotto la dominazione
ateniese e diventò sede di ricchi mercanti italici, soprattutto campani. le decorazioni delle pareti
interne delle abitazioni di Delo sono caratterizzate da blocchi simili a un bugnato, sagomati, e da
un uso di incisioni che imitano gli apparati architettonici. Forte policromia, zoccolo su cui poggiano
ortostati seguiti da un fregio che delimitano la parte bassa dividendola da quella alta, a sua volta
concepita con assise isodome seguite da una cornice da cui parte del blu rappresentante il cielo.
Ovviamente la zona più soggetta a variazioni è la decorazione del fregio, motivi geometrici, ovuli e
trecce, fasce che riproducono il marmo o alabastro..decorazioni a meandro, motivi floreali, scene
figurate, temi di genere innovativi, bighe guidate da nikai o da eroti. Scene ispirate alla commedia
nuova o alla tragedia che hanno dato il nome alla casa dei commedianti, a delo, oppure che fanno
riferimento a episodi mitologici, come la casa di Arianna, dove l’eroina è raffigurata con o
abbandonata da Dionisio. Abbiamo anche soggetti religiosi, libagioni, offerte preso altari, scene
agonistiche con lottatori insieme a divinità anche.
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Punti di contatto= in italia gli ortostati si ergono su un alto plinto, non stretto come nella parte
orientale del bacino del medoterraneo dove la decorazione della parete è trattata
individualmente per se stessa, in italia invece si dispiega in maniera unitaria sull’insieme delle
pareti nella sala.
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Le decorazioni delle case campane si fondano sugli stessi principi decorativi delle case di delo ma
con alcune varianti. Queste ultime permettono di definire uno stile regionale che corrisponde al
primo stile del mau. Alla fine del XIX secolo A. Mau , basandosi sullo studio dei principali documenti
pittorici a sua disposizione (pitture di Pompei ed Ercolano) e sulla lettura delle fonti ( Vitruvio, De
Architectura, VII, 5; Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XXXV), opera una distinzione nei “quattro
stili pompeiani”. L’accrescersi delle nostre conoscenze, anche in conseguenza dell’arricchirsi della
documentazione archeologica, impone una attenta rilettura delle fonti, basate su una eccessiva
valorizzazione del modello classico e su una visione fondata sul concetto di mimesis .
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Un importante elemento di continuità con le decorazioni greche è rappresentato, nelle case
campane, dai pavimenti ornati da mosaici (Casa del Fauno)
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Nelle decorazioni delle ville di svago della costa campana e del Lazio, l’adozione dello stile greco
diventa, nell’ultimo secolo della Repubblica, innanzitutto indice di cultura.
Secondo stile Fine II a C
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I fase del “secondo stile” (fine del II secolo a.C.-inizi del I secolo a.C.)
La dimora gentilizia diventa il luogo in cui affari pubblici e vita privata si fondono: accanto ad
ambienti propriamente domestici compaiono veri e propri spazi di rappresentanza. La casa assorbe
al suo interno tutti gli elementi tipici della città ellenistica e greca: giardini, biblioteche,
pinacoteche. Nella decorazione parietale l’effetto di spostamento delle pareti diventa molto
marcato.
Santuario tardo repubblicano di brescia
Testimonianza in Italia Settentrionale. Capitolium che non abbiamo a Roma. Il complesso è costituito da 4
templi piccoli prostili, su unico podio a cui si accedeva tramite 2 brevi gradinate. Le aule son divise in 3
navate da 2 file di colonne in stucco. La navata centrale è pavimentata da un mosaico a piccole tessere a
fondo bianco, le 2 laterali da brecce di marmi policromi.
aula esterna
Aula interna
Aule esterne Zoccolo = Velario arricchito riccamente, appeso ad un cordone tramite anelli, nella zona
mediana vi sono ortostati verticali a finto marmo policromo, separati da lesene di colore rosso vivo,. Il
passaggio alla zona superiore, non conservata, è contrassegnato da una cornice a meandri, a cui seguono
elementi rettangolari a finto bugnato. L’insieme era ripartito da semicolonne ioniche prive di piedistallo che
suggerivano un arretramento della parete e che si trovavano in corrispondenza delle colonne reali delle
banchine laterali.
Aule interne = zo a finto bugnato, le colonne poggiano su alti plinti, ortostati orizzontali, e cornici
architettoniche.
Il motivo del velario lungo lo zoccolo si connette con i documenti del primo ellenismo noti dall’Italia
meridionale e dall’Etruria , Taranto, monte sannace, e la tomba della tappezzeria di Tarquinia.
Sicilia
Solunto, pannello di 2° stile.Casa dell’Ufficio Scavi. Dall’oecus, ambiente di
rappresentanza di una ricca residenza privata. La Sicilia era il granaio di Roma.
La ghirlanda vegetale carica di mele e melograni, uva, intrecciati a spighe di grano, folte ghirlande, festone
e maschera teatrale con bende contribuisce, insieme ai motivi paesaggistici, ad introdurre la natura delle
finte architetture.
Non è documentato il motivo del velario, l’effetto illusionistico dato non dalle colonne ma dalle ghirlande
appese,
La Villa dei Papiri di Ercolano
70 60 a C. Quadro con cacciagione . antilopi vive e morte, atrium della villa.
Piumaggi azzurri delle anatre di origine egizia e sfondo rosso. Fondo parete giallo oro che valorizza il manto
delle antilopi.
Primi documenti di pitture parietali domestiche
Anfipoli (Macedonia) – decorazione di una casa di II sec. a.C. in stile strutturale o architettonico. Apparato
pseudo isodomo realizzato con sottili linee dipinte in rosso sul fondo bianco in modo da ottenere una fascia
di blocchi verticali ad una di blocchetti orizzontali, l’altra stanza invece è decorata con colori vivaci e
contrastanti. emergono colonne dipinte come a definire un colonnato dietro il quale, su uno zoccolo scuro,
si alternano pannelli rettangolari gialli e rossi, chiusi da fasce verticali viola, in alcuni vi sono losanghe gialle.
Pella – Casa degli intonaci dipinti. Decorazione parietale in ‘stile strutturale’.Tardo III sec. a.C
Notevole è la decorazione della parete, conservata in tutta la sua altezza. Zoccolo grigio, ortostati con
riquadri bianchi, separati da fasce verticali rosse, azzurre alternate, a questi si sovrappone una fascia ocra e
una gialla alternate da cornici bianche aggettanti arricchite da stucchi. Questa parte inferiore funge da
basamento a quella superiore concepita come un finto porticato aperto illusionisticamente verso l’esterno
(sfondamento sarà ripreso nel 2° stile). I riquadri azzurri simulano infatti aperture su riquadri rossi che a
loro volta simulano una balaustra. Il tutto in 2° piano dietro pilastri bianchi aggettanti che sembrano
reggere l’architrave. Case di Pella sono antecedente a Delo.
Casa dei Grifi, Roma.
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Il più antico esempio di “secondo stile”a Roma, rinvenuta nelle fondazioni della Domus Flavia
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Il nome deriva dalla rappresentazione, su una delle pareti, di un grifo in posizione araldica
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I dipinti ricoprono la struttura del muro in opus quasi reticulatum
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Fitto gioco tra le decorazioni delle pareti e quelle dei pavimenti
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Alla giustapposizione delle basi orizzontali, caratteristiche del “primo stile”, si aggiunge la scansione
verticale delle colonne.
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Motivo dello scutulatum (nominato dalle fonti) al centro stanza ripreso poi sul podio che gira intorno
alla stanza davanti i al quale vi sono rappresentate le basi delle colonne.
Capitelli ionico corinzi. Dietro alle colonne larghi riquadri che imitano onice, marmo cipollino e porfido, in
un’altra stanza il motivo dello scutulatum si è trasferito sui riquadri centrali, dove si alterna con le false
onici.
Pilastri dipinti( ricordiamo i primi balbettii nella tomba di L e k, inizio II sec a C lefkadia, ultimi esempi di
pittura funeraria. Imitazione balaustra, ricordiamo graticcio da cui esce colomba a taranto con false porte.
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Fase centrale del “secondo stile” (metà del I secolo a.C.)
Il teatro nella vita quotidiana
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Ulteriore apertura delle pareti: tendenza alla riproduzione delle prospettive delle grandi opere
pubbliche ed alla imitazione delle grandi scenografie teatrali
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Volontà di simulare un’architettura regale attraverso la finzione della sua immagine teatrale
Pareti ingannevoli . testimonianze dalle ville vesuviane
Villa dei Misteri a Pompei. Parete di cubicolo dipinto nel c.d. secondo stile
pompeiano.70 a.C
Pittura di paesaggio: Boscoreale ed Oplontis
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Una delle costanti delle rappresentazioni paesaggistiche è la costruzione soggettiva
dell’immagine
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Topia: rappresentazioni di paesaggi vari (boschi sacri, promontori, santuari, montagne, greggi,
spiagge, porti, fiumi, sorgenti, stretti di mare)
BOSCOREALE, VILLA DI FANNIO SINISTORE, CUBICOLO M
Basamento è di 1° stile strutturale- Il primo piano è costituito da alcuni pilastri d’angolo poggiati su alto
plinto. Dietro questo primo piano si aprono varie colonne corinzie. La parte superiore si apre poi su un
secondo piano all’aperto dove sul cielo azzurro si distacca la zona superiore di edifici sacri, una tholos.
Dunque si crea un gioco di prospettive- maschere, capitelli con teste inserite, trionfo scenografia, pittura
che imita falsa architettura.
Tale gioco è accentuato ancora di più nella villa di Fannio Sinistore a Boscoreale, nel cubiculum M esposto
al metropolitan museum di new York. Qui ,da una parte all’altra della camera, si susseguono varie vedute
su spazi di natura differente dove, forse a torto, si è creduto di trovare la trasposizione di Vitruvio sui 3 tipi
di frons scaenae, comico, tragico e satiresco. Sulla parete di fondo dell’alcova in 1° piano si apre una grotta,
nella quale scorre l’acqua, il cui carattere sacro è indicato da alcune statuette. Sopra una terrazza aperta sul
cielo azzurro termina con un pergolato ricoperto di grappoli d’uva. Sotto le finestre appare una città , con
colore su colore, RICERCA PITTORICA DEI MONOCROMI, ponte sul quale passano imbarcazioni, figure
sembrano uscire dalle venature del marmo giallo, ricorda la tomba del giudizio di Lefkadia, da notare la
coppa di vetro con frutta, posta sul parapetto evoca la pratica dei doni di ospitalità, xenia. scena del teatro
è diventata importante, acquisizione della scenografia, Alcibiade è stato il 1° a simulare la realtà attraverso
la scenografia teatrale. Nella pittura romana, più pompeiana, ci sono vari elementi che coesistono, varie
tradizioni, non ci dobbiamo stupire, è ciò che succede nella letteratura latina per i generi letterari, frutto di
commistione, è una pittura eclettica perché all’interno del programma decorativo della stanza vediamo
fondersi più elementi. Nel mondo romano la diversità sta nel fatto che la casa diventa casa dell’aristocrazia,
la casa greca è semplice. Alcibiade segna una rottura si fa decorare la casa e rappresentare come colui che
voleva diventare tiranno. Nell’età medio tardo repubblicana tutto si trasferisce all’interno della città, la casa
diventa rappresentante dell’aristocrazia, a Roma, a differenza della Grecia, la lotta politica si trasferisce
all’interno della casa stessa, gli atrii ad esempio, in essi sostavano le clientele, essi si allargano a dismisura.
Un’adozione della reggia di tipo ellenistico presuppone una trasformazione nell’ambito della stessa, in città
la distinzione degli spazi già esiste. L’atrio è espressione non più di gruppi di gens, per continuità
genealogica, non più di aristocrazia gentilizia, come spinazzo, capua, Paestum, ma di gruppi nei quali si
entra anche per merito col cursus honorum, esempio è mario, homo novus.
PARETE LATERALE, SECONDO STILE VEDE LA CONCEZIONE 3° DIMENSIONE, IN PRIMO PIANO UNA
COLONNA CON STATUA SOPRA, LE FALSE PORTE CHE RICHIAMANO LA PITTURA MACEDONE SONO
STRUMENTO ROTTURA PARETE, T FILIPPO , PAESAGGIO ESTERNO RAPPRESENTAZIONE CITTà FORTIFICATA,
DE CHIRICO SI è ISPIRATO.
Pareti ingannevoli, scenografia, sfondamento pareti, rappresentazioni di paesaggi.
OPLONTIS
I topia della pittura parietale romana confermano la nascita di un’arte del paesaggio in epoca ellenistica,
dove scene di caccia che ornano la facciata della tomba di Filippo II a Verghina permettono di stabilire le
origini greco classiche delle rappresentazioni paesaggistiche della pittura antica. Il dettaglio importante
sulla parete di fondo dell’alcova di Boscoreale è la finestra, vera. Il cui inserimento non tiene conto degli
elementi naturali raffigurati sulla superficie = decostruzione … Plinio il Giovane invece, descrivendo la
decorazione interna della sua stanza nella propria villa toscana, insiste sull’armonia tra paesaggio reale e
pittura. Gli uccelli appollaiati sui rami giocano con le vere foglie del platano che fa ombra all’edificio.
Oecus 15 villa di Poppea a Oplontis, moderna Torre Annunziata. Colonnato circonda il tripode apollineo,
azzurro del cielo e verde del giardino.
Megalografie: la villa dei Misteri tra erotismo e metafisica
La decorazione non ha alcuna architettura. Non tutti gli studiosi son concordi sulla sequenza che si snoda
sulle pareti, è la sequenza di azioni rivolte ad esemplificare una ritualità di cui sono protagoniste figure
femminili, si è pensato a scene di preparazione matrimoniale.
Rappresentazione di adesione ad un culto misterico. È copia di qualcosa? È idonea ad una committenza?
Cosa è rappresentato? Si discute sulla funzione della stanza, con letto? La sequenza riportata non è l’unica.
Gioco tra rappresentazione e metafisica.
Matrona sul letto nuziale, già iniziata o no? Vestita alla greca, la scena rimanda all’altro lato8DOVE ASSISTE
ALLA LETTURA) o proiezione su ciò che diventerà dp il matrimonio?- dal carmen 64 abbiamo testimonianza
di catullo sull’ EPIFANIA DI DIONISO che libera arianna abbandonata. Serie di giovani che devono essere
iniziati, Dioniso non è visto da loroLa matrona assiste a un esercizio di lettura da parte di un fanciullo, con la precettrice, nudo in atto di
leggere un testo su di un rotolo di papiro. Nudità giovane, contrasto tra vesti , tra oggetti mostrati intravisti
o sul punto di essere svelati che è una costante di tutta questa rappresentazione.
“Secondo stile” maturo( 40- 30 a.C.)
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Evoluzione verso la chiusura della parete e tendenza ad inserire scene figurate all’interno di finte
architetture (Pompei, Casa del Criptoportico). Non c’è più megalografia.
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Paesaggi ispirati all’Odissea
(Pompei, Casa del Criptoportico; Roma, Casa dell’Esquilino)
Casa del criptoportico : secondo stile e fregio iliaco. I pilastri a forma di erme conservano la loro dignità di
statue, ciascuna è munita di un differente oggetto di culto che evoca le cerimonie del culto, flauto doppio,
patera, cornucopia, son legate tra loro da una ghirlanda vegetale sulla quale son poggiati uccelli. Al di sopra
di una cornice con bucrani una fascia color porpora regge una serie di finti quadri con ante socchiuse, pag
110, di vari generi, preannuncia la neoclassicità che troveremo con Augusto. Son come oggetti da
collezione, la scena ad es del viaggio nell’oltretomba evoca lo schema delle stele attiche, in particolare
caronte sulla barca presso la riva coperta di canne. Il personaggio seduto, vecchio, a torso nudo evoca più
che il filosofo la figura degli antenati delle genealogie familiari. Forte contrasto tra le due donne che si
stringono la mano forse arrivo defunta nell’altro mondo.
Al di sopra di una parete ornata di ortostati rosso porpora, una serie di riquadri svolge il tema dei
combattimenti davanti Troia in 65 episodi. Peste nel campo degli achei, incontro tra Ettore e Andromaca,
che ritroveremo sui soffitti della Domus aurea, ciclo di Achille, scene legate alle origini di Roma, il
combattimento di Enea e Achille e la fuga dell’eroe troiano con il padre anchise ed il figlio ASCANIO. Questi
documenti testimoniano l’infatuazione della clientela romana per i racconti omerici.
Quando Odisseo ascolta l’aedo Demodoco cantare la presa di Ilio, presso la corte del re dei Feaci, nel canto
IX dell’ Odissea, narrare le avventure del suo ospite. X e XI canto vedono la successione di esse, l’esperienza
nel paese dei cannibali lestrigoni,, i malefici di Circe, il canto delle sirene. Queste scene son raffigurate
anche in un ciclo di affreschi alla metà del I secolo a C in una casa dell’esquilino scoperta nel XIX secolo. i
dipinti illustrano l’ultimo tipo di decorazioni parietali evocate da Vitruvio, i viaggi di Ulisse di paesaggio in
paesaggio- Ulixis errationes per topia. I riquadri son conservati nelle collezioni vaticane misurano 1, 16 m di
altezza- apparivano nella zona superiore di una parete dipinta in nero in trompe l’oeil dietro colonne
monumentali . la parete era forse lunga 20, 30 m e alta 5 e mezzo.
ulisse nel paese dei lestrigoni- musei vaticani.
Casa dell’esquilino. Metà I a c.
LA PITTURA NELL’ETA’ AUGUSTEA E GIULIO CLAUDIA
MENTRE DOPO AZIO, le spoglie di guerra conquistate ad alessandria confluiscono a Roma, tra cui i dipinti di
apelle, che orneranno il foro di Augusto inaugurato nel 2 a C, le fonti letterarie e dati archeologici
segnalano il periodo augusteo come una fase di rielaborazione e rottura delle decorazioni parietali, negli
spazi dedicati alla vita privata, tale evoluzione non né tuttavia immediata e lineare ma si contraddistingue
per l’apparizione delle forme ornamentali del 3° stile negli anni 20 a C. l’excursus polemico di Vitruvio ha la
volontà di suscitare una reazione contro l’affermarsi di un’arte decorativa slegata da qualsiasi legame
funzionale con le architetture reali. “ sugli intonaci si dipingono mostruosità pittosto che immagini reali,
candelabri, figurine sedute, ma queste non esistono. Come può un candelabro sostenere un tetto? Questa
pittura deprecata dall’archietetto trova spazio nelle dimore imperiali. Possiamo osservare che il tentativo
vitruviano di moralizzare l’arte decorativa in nome del razionalismo dell’architettura e della limitazione del
lusso trova riflessi nella volontà augustea di ripristinare gli antichi valori dopo il ritorno della pace civile.
Carattere distintivo della documentazione pittorica nell’età augustea è l’esistenza di numerose decorazioni
relative a proprietà del princeps e della sua famiglia, coem nel caso delle pitture funerarie della metà del IV
secolo a C si colgono gli elementi di un’arte aulica che funge da modello di comportamento e detta regole
di distinzione,. In questo periodo riappare arte funeraria in italia e province.( che si era affievolita alla fine
del II secolo a c, nel periodo del 1 stile quando compare pittura parietale domestica).
Augusto fin dall’infanzia aveva abitato sul palatino. Quando un fulmine colpì loa sua abitazione ne concluse
che Apolloo voleva che la sua dmora fosse in queli stessi luighi e così edificò la casa al fianco del tempio di
apollo, una rampa metteva in comunicazione la casa e l’edificio religioso, nel 12 a c vi fu trasferito anche il
culto di Vesta. La casa era costruita su terrazze disposte sul pendio che scendeva verso la valle del circo
massimo, su una superficie di 12000 mq, la residenze includeva la casa della moglie Silvia e del suo primo
sposo Tiberio Claudio Nerone. I dipinti provenienti da questi complessi furono eseguiti intorno all’anno 30,
sono una testimonianza della fase finale del 2° stile, i muri tendono a rinchiudersi, l’impianto
architettonico,, divenuto più esile, mette in evidenza i pannelli figurati che si dispongono al centro della
parete. La policromia si fa più discreta, ostentazione è abolita nella dimora di colui che si proclama primus
inter pares, ma coabitava con il dio Apollo.
Roma, Casa di Augusto sul Palatino Apollo citaredo 30 a.C. Roma, Antiquarium del Palatino. Augusto è
apollo. Rappresentato su di un frammento di intonaco dipinto scoperto nel 1950. Fondo azzurro intenso
delimitato da palmette la divinità è nuda, coronato di ulivo, con boccoli cadenti sul corpo, ha solo un
mantello violaceo che gli cinge i fianchi. La faretra è al riposo, dietro la schiena, con la sinistra brandisce una
cetra ornata di nastri e appoggiata sul ginocchio. L’atteggiamento del citaredo a riposo riprende
l’iconografia del dio musico della celebre statua opera di leoclares, nella cella del tempio. Colori floridi
ricordano la tunica di Alessandro >magno nella scena di caccia a verghina e il soffitto ornato di anthemia
della tomba di mieza.
Roma, Casa di Augusto La sala delle maschere affrescata nel c.d. secondo stile pompeiano 30 a.C.
Secondo stile maturo, Non c’è esuberanza dell’architetturA MA SCENOGRAFIA.
Colonne decorative, monocromia del paesaggio sul fondo, fregio con bucrani e patere, elemento decorativo
dove lo strutturale non esiste più, prima il fregio era parte dello strutturale, ad esempio monte sannace.
Coppa richiama quella di Boscoreale.
Roma, Casa di Livia sul Palatino Parete affrescata nel c.d. secondo stile pompeiano 30 a.C.Roma,
Antiquarium del Palatino
A BOSCOREALE IL PAESAGGIO ERA ELEMENTO FONDAMENTALE, ORA SOLO DECORATIVO, SCENE DI
GENERE AFFIANCATE. REPERTORIO DI ELEMENTI SECONDARI.
Roma, Casa di Livia sul Palatino Finto portico con ghirlanda e fregio paesistico su sfondo giallo30 a.C. è IL
PUNTO CULMINANTE DEI PAESAGGI MONOCROMI CHE ABBIAMO VISTO A Boscoreale ed oplontis.
Cammello, statue di iside e sfinge introducono una nota esotica.
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I muri tendono a rinchiudersi
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L’impianto architettonico, divenuto più esile e caratterizzato da ritmi regolari e simmetrici, serve
a mettere in evidenza i pannelli figurati disposti al centro della parete
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La policromia si fa più discreta e fa risaltare le raffigurazioni
La pinacoteca della villa della farnesina
Roma, Villa della Farnesina Parete di fondo del cubicolo B nel c.d. secondo stile pompeiano (ultima fase)
Età augustea . nikai, pannelli, edicola come altare. temi mitologici.
La realizzazione di tale villa è stata messa in rapporto alle nozze di giulia, figlia di Augusto, con Agrippa.
Lungo le pareti dell’anticamera e dell’alcova si dispiega una vera e propria pinacoteca, Ino-leucotea che
culla il dio fanciullo Dioniso in una scena di genere di tipo ellenistico, scene di paideia femminile e toeletta
di afrodite nello stile attico che ci è noto grazie alle lekythoi a fondo bianco. La finta pinacoteca sembra
alludere all’attività politica e culturale di Agrippa, probabile proprietario della casa.
Toeletta, trono come quello di Euridice, misto di imitazione e neoclassicismo come è stato chiamato. Stile
attico.
Pitture di paesaggio e pitture di giardini caratteristici dell’età augustea
Plinio: Studius [o Ludius] ]per primo inventò l’assai leggiadra Pittura delle pareti raffigurandovi case di
campagna, porti e temi paesistici, boschetti sacri, boschi, colline,peschiere, canali, fiumi, spiagge..Plinio,
Naturalis Historia XXXV, 116-117
Roma, Villa di Livia a Prima Porta (ad gallinas albas)Ninfeo sotterraneo Affresco simulante un giardino 2010 a.C. ci documenta la nascita di un genere, la pittura di giardini, paradiso immaginario e collezione di
curiosità botaniche. I dipinti decoravano un ninfeo di 5, 90 m x 11,70 m sprovvisto di finestre. Una Gallina
bianca, prima delle nozze con augusto, cadde in grembo a Livia, lasciata da un’aquila- ella non ne rimase
ferita. L’uccello portava in becco un ramo di alloro con le bacche, gli aruspici ordinarono che fosse piantato
e questo diede vita ad un bosco annesso alla villa situata lungo la via Flaminia. I lauri trionfali della famiglia
imperiale provenivano da quel luogo e gli stessi alberi diventarono simbolo di prosperità del lignaggio. Alla
morte di nerone il bosco si incendiò e tutte le galline morirono. Svetonio, vita di galba.
Parte superiore parete motivi bruni irregolari evocano concrezioni di una grotta. Lo spettatore si trova
all’interno di un giardino chiuso. Barriera di legno in primo piano, balaustra di marmo che si incurva al
centro di ogni parete- al di là c’è il bosco. Alberi, uccelli, allori, collezione botanica.
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