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La terapia termale nel trattamento clinico ed estetico
dell’insufficienza venosa cronica
Clin. Term. 61 (3-4):66-69, 2014
Aggiornamenti in Talassoterapia
Updates in Talassotherapy
A. Faucci1
Clin. Term. 61 (3-4):66-69, 2014
Riassunto – L’Autore, dopo una introduzione generale che sottolinea il ruolo della talassoterapia
nella cura delle malattie cutanee e non, presenta i più recenti aggiornamenti anche alla luce dei risultati
di importanti congressi internazionali.
Abstract – The Author,after an introduction about the importance of the talassotherapy in the
treatment of cutaneous diseases introduces the upmost recent results based on the guidelines come out
from important international workshops.
Parole chiave – Climatoterapia, talassoterapia, elioterapia, psoriasi
Key words – Climatotherapy, talassotherapy, sun exposure, psoriasis
L’essenza della talassoterapia è quella
di sfruttare alcune caratteristiche del clima
marino per ottenere determinate risposte terapeutiche. In questo senso essa coincide con la
climatoterapia marina che comprende anche
la elioterapia e la balneoterapia.
La balneoterapia utilizza per bagno a fini
curativi le acque minerali calde o riscaldate
artificialmente.
Si attua con quasi tutte le acque: oligominerali sulfuree, carboniche, salse, salso-bromo-
iodiche, arsenicali ferruginose e radioattive.
Le acque vengono impiegate come tali o
diluite, oppure prima concentrate e dopo diluite con acqua potabile. Il bagno si effettua
alla temperatura di 33°-35° C.
Acque speciali o pazienti particolari come
gli ipertesi o i cardiopatici richiedono temperature inferiori. Gli artropatici tollerano anche
temperature attorno ai 39-40°C.
La durata media del bagno è di circa 20 minuti. Alla fine del bagno stesso il paziente deve
Già Scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia – Università di Pisa
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effettuare un riposo di 20-40 minuti. Eccellenti
risultati si ottengono con i bagni a mezzo corpo
oppure a ¾. Infatti l’esperienza ci indica che
l’aumentato ritorno venoso dovuto alla massa
idrica sulla regione addominale si traduce in
maggior lavoro per il cuore se il paziente viene
immerso con tutta l’aria toracica.
Le metodiche balneatorie consistono nel:
1. L’Idromassaggio che viene attuato in vasche
di vetroresina o acciaio con bocchette e con
acqua alla pressione di 0,8-0,9 atm. I getti
sono diretti dai piedi verso le porzioni alte
per favorire il reflusso venoso. È efficace
soprattutto per gli edemi declivi, i linfedemi, le varicopatie e per gli esiti di flebite.
2. Idropressoterapia che è specifica per i linfedemi e le adiposità localizzate.
3. Il percorso vascolare che è specifico per
le affezioni venoso-linfatiche. Consiste di
due vasche affiancate con acqua a diversa
temperatura. Il percorso caldo è dotato di
idromassaggi e nel suo fondo vi sono grossi
ciottoli.L’alternanza di caldo e freddo stimola il tono circolatorio. Viene usato per
le dermatosi angiopatiche come le ulcere
varicose postflebitiche.
4. La ginnastica vascolare idrica utilizza 4
vasche: 2 per gli arti superiori e 2 per gli arti
inferiori dove la temperatura è regolata in
maniera automatica da 20 °C e fino a 41°C.
È usata nel morbo di Raynaud e in quello
di Burger, nell’eritema pernio e nella livedo
reticularis.
L’elioterapia e il bagno in acqua di mare
sono antiche cure usate su soggetti affetti da
psoriasi, dermatite atopica, acne giovanile,
poliartrosi e linfatismo.
Gli importanti effetti curativi sono dovuti
soprattutto alla attivazione della vitamina
D, indispensabile per una normale crescita
ossea.
Inoltre il sale e l’acqua di mare hanno
azione cheratoplastica, di stimolazione del
trofismo cutaneo e di facilitazione degli scambi
metabolici.
L’elioterapia sfrutta a fini curativi la radiazione solare attraverso un’esposizione
graduale,centripeta, diretta e totale. Svolge
azioni locali e generali: tra le prime quella
analgesica eritematogena e pigmentante; tra
le seconde l’azione tonificante e stimolante,
modulatrice sul sistema immunitario ed emopoietico e curativa per le ossa e per la cute.
Nota è inoltre l’azione curativa senza l’utilizzo di farmaci del soggiorno terapeutico
presso il mar Morto tra Israele e Giordania.
I raggi solari sono maggiormente filtrati per
effetto degli ulteriori 400m di profondità e per
la conseguente atmosfera densa.
I raggi UVB più dannosi si indeboliscono
più degli UVA alterando il rapporto UVA/UVB
per cui è difficile ustionarsi e in particolare si
riducono gli UVB sotto la lunghezza d’onda
di 300 nm.
I benefici di tale proprietà si esplicano nella
cura di affezioni della pelle e in particolare
nella cura della psoriasi.
La radiazione solare attenuata dai 400 metri
sotto il livello del mare e la salinità del 33%
agiscono sia sul turnover dei cheratinociti
dell’epidermide in senso frenante(dai 4/5 giorni
tipici dei soggetti psoriasici fino alla normalizzazione dei 28 giorni dei soggetti sani).
Inoltre la salinità ricca di ioni magnesio
riempie i cheratinociti cutanei svolgendo
una azione riducente dell’area dei microvilli
psoriasici ottenendo una miglioramento della
malattia confermata all’istopatologia ottenuta
con il microscopio elettronico.
Anche la dermatite atopica e la vitiligine
migliorano con un soggiorno curativo di almeno 2 o 3 settimane sul Mar Morto.
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Un importante contributo allo sviluppo
della talassoterapia è stato dato dal recente
congresso tenutosi a Jerba (Tunisia) ai primi
di Maggio del 2014 dove sono stati ribaditi i
principi fondamentali per lo sviluppo di questa
branca.
In particolare è stato sottolineato il fatto
di dover valorizzare l’attività della talassoterapia tanto come attività medica che come
medicina del benessere avvalorata anche da
studi in cui si evince che l’esercizio delle metodiche talassoterapiche appare correlato con
l’aumento dei livelli di produzione endogena
delle endorfine.
Nel corso del congresso sono state enunciate le seguenti linee guida:
– Adottare criteri di uniformità per la qualità
dell’acqua di mare utilizzata e dei prodotti
marini tipo le alghe usati per le cure.
– Sottomettere i centri talassoterapici al
rispetto dei criteri della evidence – based
medicine.
– Incoraggiare l’adesione dei centri talassoterapici al sistema di assicurazione di qualità
basato sulle norme internazionali in vigore
per garantire un migliore posizionamento
del “prodotto talassoterapico” sul mercato
internazionale.
– Prendere le opportune precauzioni per la
salvaguardia dell’ambiente interno ed esterno ai centri talassoterapici contro l’effetto
dell’inquinamento eventualmente causato
dal loro funzionamento evitando così l’impatto negativo dell’attività talassoterapica
sull’ambiente.
– Incoraggiare inoltre le ricerche nel settore e
lo scambio di esperienze in materia di talassoterapia a livello internazionale al fine di
favorire lo sviluppo di tecniche scientifiche
e di nuovi metodi di trattamenti talassotera-
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pici che possono essere offerti ai pazienti.
– Considerare la formazione professionale
continua degli operatori come il fattore
principale di riuscita per l’esercizio della
talassoterapia.
Sviluppare, infine, un piano di comunicazione efficaceper la commercializzazione
dei prodotti talassoterapici basata sulle nuove
tecnologie, sulla comunicazione personalizzata e sulla credibilità dei prodotti proposti
sul mercato.
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