14 MUSICA SPETTACOLI domenica 28 ottobre 2007 | Il cantautore Alessio chiamato a comporre e interpretare la sigla di “Pinocchio” Radio Deejay punta sui neomelodici NAPOLI. La musica napoletana contemporanea, quella definita “neomelodica”, continua ad interessare l’opinione pubblica. C’è chi si sforza quotidianamente a denigrarla, gettando fango ed ombre sull’intero settore, e chi, invece, ne trae la positività, ne carpisce la parte genuina. È il caso di Radio Deejay, storica emittente nazionale, che si sta interessando attivamente al panorama canoro partenopeo. Qualche giorno fa, infatti, Valentina Ricci (nota dagli ascoltatori dell’emittente come La Vale) navigando in Internet ha scovato un interessante sito web, www.levocidinapoli.it, ideato dal conduttore televisivo Luigi Concilio e curato dallo stesso con il webmaster Mimmo Campanile. Attraverso il TEATRO portale, la collaboratrice dell’emittente radiofonica ha scoperto l’attuale realtà musicale napoletana, quella di Alessio, Raffaello, Rosario Miraggio per intenderci, ed ha contattato Concilio per farsi illustrare il tutto. «Valentina Ricci mi ha chiesto espressamente di fornirle dei contatti per Alessio - dichiara Concilio - in quanto la conduttrice del programma “Pinocchio”, La Pina si è letteralmente innamorata del suo genere musicale. Addirittura - continua l’ideatore del sito web - La Pina vorrebbe che Alessio componesse ed interpretasse la sigla della trasmissione». Senza dubbio un grande colpo per la canzone napoletana. Basti pensare che il programma “Pinocchio” va in onda su tutto il territorio nazionale, dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle 19: è un programma dedicato a chi, lasciato l’ufficio o un qualsiasi altro luogo di lavoro, ritorna a casa. Lo show radiofonico si presenta quest’anno in una versione rinnovata nel format: ad affiancare la rapper La Pina (pseudonimo dell’artista fiorentina Orsola Branzi), c’è Diego “the weather man”. «Ci auguriamo che questa trattativa vada in porto - conclude Concilio - Il cantante Alessio e la conduttrice di Radio Deejay La Pina; a lato Luigi Concilio e Mimmo Campanile del sito web “Le voci di Napoli” da parte nostra c’è tanta soddisfazione perché siamo stati il veicolo che ha permesso ai responsabili della storica emittente di conoscere la nostra realtà canora». DIEGO PAURA | Gli storici autori e registi del musical all’italiana ricordati con la messa in scena de “Il giorno della tartaruga” L’Augusteo celebra Garinei e Giovannini ROBERTA D’AGOSTINO ECCELLENTE ISA DANIELI AL TRIANON NAPOLI. Al teatro Augusteo ha debuttato la nuova edizione de “Il giorno della tartaruga”, una commedia musical, omaggio a Garinei e Giovannini, diretta da Saverio Marconi ed interpretata da Christian Ginepro e Chiara Noschese, con le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Giovanni Monti. Si tratta della commedia musicale targata “G&G” che la Compagnia della Rancia e il teatro Sistina hanno deciso di mettere in scena come omaggio agli autori e registi che hanno creato la commedia musicale italiana e l’hanno esportata nel mondo: Sandro Giovannini e Pietro Garinei. I primi spettacoli di Garinei e Giovannini sono del 1944, da allora in tutti i loro lavori sono riusciti a fare divertire, commuovere, cantare gli italiani per mezzo secolo, non sbagliando mai un colpo, anzi facendo scelte rivoluzionare, Teatro Augusteo. In alto un momento dello spettacolo; nelle altre foto alcuni ospiti che hanno assistito alla rappresentazione (FOTO GILDA VALENZA) come apparve, nel 1964 “Il di nota. Tuttavia la parte in cui Marconi si supera giorno della tartaruga” con i suoi indimenticabili dei due protagonisti. Christian Ginepro ha avuto un ottimo successo riguarda il perfetto congegno del ballo che ha mesinterpreti: Renato Rascel e Delia Scala. La commedia musicale all’italiana è targata Garinei e Gio- personale in “Cabaret” dove interpretava l’incre- so in piedi: le coreografie si sposano perfettamente vannini la cui copiosissima produzione teatrale sta dibile personaggio del direttore di un cabaret de- con la storia arricchendola, fondendosi in un uniancora aspettando una sistemazione definitiva, gli anni Trenta, e ora si getta, con la stessa grinta cum tipico del musical. Ma il musical non prevestorica e critica, che esplori a dovere i tanti aspet- ma con un risultato certamente inferiore, nei pan- deva l’utilizzo di mega scenografie, tanti attori, ni di Lorenzo, un marito fin troppo normale. Chia- molti effetti? Ebbene non è così e la dimostrazioti di un’opera che conta almeno 62 titoli. Dallo scorso settembre di quest’anno Maurizio ra Noschese vanta una carriera artistica di tutto ne viene dalla forza di Elia Bonin, Roberto CoPorro (giornalista e critico del “Corriere della Se- rispetto, ma conserva un’energia molto giovanile. lombo, Chiara Costanzi, Eugenio Dura, Giuseppe ra”) e Marco Giovannini (giornalista di “Panora- Entrambi gli attori sono molto bravi nel primo at- Galizia, Fabio Monti, Stefania Pacifico, Annamama” e figlio di uno dei nomi in ditta), sono i cura- to quando interpretano diversi personaggi, in par- ria Schiattarella il dinamico corpo di ballo de “Il tori di una serie di 25 dvd dedicati alle loro com- ticolare la Noschese, nella scena del suo matri- giorno della tartaruga”. Nel foyer tanti volti noti medie che sono venduti in edicola. Quest’omaggio monio, anima una vera galleria di personaggi in dello spettacolo e della società napoletana hanno da parte della Compagnia della Rancia, la princi- maniera esilarante e con dei tempi comici degni applaudito l’ottima messa in scena. pale casa di produzione di musical in Italia, e del teatro Sistina è un motivo di vanto per tutta l’Italia che, consapevolmente o non, ancora canticchia, PROTAGONISTA DEL FILM “PIACERE, MICHELE IMPERATORE!” i celebri motivi tratti dal “Rugantino” o da “Aggiungi un posto a tavola”. In tutti i loro lavori “G&G” si sono divertiti a mettere zizzania tra le coppie per il gusto di risolverle. Con “Il giorno della tartaruga” ci si trova dinnanzi al primo lavoro in cui Garinei e Giovannini “incastrano”, con granNAPOLI. Al teatro Acacia, Rosario Bianco per la de maestria, i piani spazio temporali, andando domani alle ore 20.30, sarà “Valmovie Production”, il film avanti e indietro tra ieri e oggi; sulla scena ci soproiettato in anteprima racconta la settimana più no solo i due protagonisti, Lorenzo e Maria, una nazionale il divertente film importante nella vita di semplice coppia molto innamorata ma il cui maper il cinema “Piacere, Michele Imperatore, trimonio “è una rissa continua”. Bisogna riconoMichele Imperatore!”, opera cantautore napoletano scere che, rispetto ad un musical tradizionale, veprima del regista Bruno squattrinato e mai sbocciato, dere sulla scena due persone sole, ed il balletto che Memoli, interpretato da che raggiunge un’improvvisa interviene a spaccare l’ordine logico spazio temBiagio Izzo (nella foto), popolarità attraverso la porale, è una novità estrema, se poi si pensa che Giovanni Esposito e Fabio diffusione pirata del suo cd. Il il debutto di questo spettacolo si ebbe nel 1964, si Fulco. Alla presentazione percorso di un nomade, di un può addirittura parlare di uno spettacolo rivolusarà presente l’intero cast, sognatore che abbandona la zionario: ed infatti lo fu! Apprezzato in tutta Eudove figurano anche Germano stasi della normalità per ropa, ne fu proposta una versione anche a Parigi Bellavia (Guido in “Un posto mettersi in gioco e cercare il con Annie Girardot e Philippe Nicaud, è l’ennesial sole”), Loredana Simioli, Gilberto Idonea suo riscatto definitivo. Evento illuminante, mo successo di Garinei e Giovannini. Saverio Mar(visto di recente in “Incantesimo 9” e “Gente l’incontro di Michele e del suo amico Tonino coni ha diretto Chiara Noschese e Christian Gidi mare 2”) e con partecipazione con due straniere venute dal mare, da una nepro in maniera impeccabile e, soprattutto, ha straordinaria Alex Britti. Prodotto da nave da crociera in avaria. fatto una scelta coraggiosa ed apprezzata: quella Resiste al tempo e alle mode il “Ferdinando” di Ruccello Izzo, cantautore squattrinato al cinema STASERA L’ULTIMO APPUNTAMENTO A CASTEL SANT’ELMO NAPOLI. Ferdinando non è solo un semplice nome. Ferdinando è un sentimento: è l’amore, l’odio, l’invidia, la gelosia, la felicità, il dolore. Tra i testi più belli scritti da Annibale Ruccello (è del 1984), “Ferdinando”, ha inaugurato il cartellone del Trianon Viviani. La baronessa Clotilde, legata fortemente alle sue radici borboniche, non accetta il nuovo regno d’Italia che sta per nascere. Si è ritirata nella sua villa di campagna insieme alla cugina, una ragazza nubile ma povera, che l’assiste e le fa compagnia. Il curato del paese, Don Catello, passa ogni giorno alla stessa ora per recare alle due donne un po’ di conforto. L’arrivo inaspettato di un lontano nipote della baronessa, sconvolge l’intera vicenda, la vita ed i rapporti tra i personaggi. Una storia in apparenza semplice ma dai risvolti inquietanti. Il sipario si apre. Donna Clotilde è a letto smaniosa, in attesa di qualcosa. Le sue scaramucce con la cugina Gesualda riguardo i Savoia e l’uso della lingua italiana considerata una lingua “senza Dio”, sono briose e divertenti. Isa Danieli (nella foto), protagonista da sempre di questo spettacolo, che porta in scena ormai da più di 20 anni, offre, in questa quarta edizione, una prova di incomparabile bravura. Il personaggio di Donna Clotilde, cucito su di lei da Annibale Ruccello, riempie la scena, deborda sino a raggiungere la platea e gli spettatori. L’atmosfera gioiosa dell’apertura comincia però a mutare già alla fine del primo atto, quando arriva sulla scena Ferdinando. Lo spettatore attento a comprendere una vicenda che ormai ha assunto un risvolto nuovo ed inaspettato, non ride più. Il secondo atto rivela le meschinità di ciascun personaggio. La relazione proibita tra la baronessa ed il nipote. L’odio profondo di Gesualda che rifiutata da Don Catello, medita vendetta. Il curato vizioso, innamorato del giovane nipote di Donna Clotilde e l’apparente ingenuità di Ferdinando. Tutto sembra distorto. La verità spesso è nascosta, e la finzione di questo dramma somiglia sfortunatamente troppo alla realtà. In fondo i sentimenti ed i rapporti tra le persone non cambiano mai. La tragedia sta per compiersi. Qualcuno (Don Catello) è destinato a morire, perché l’amore “nun te fa capì cchiù niente”. Qualcun altro è destinato a vivere una vita fatta di rimorsi (Donna Clotilde e Gesualda). Nessuno si salva. Anche Ferdinando si rivela un impostore. La straordinaria attualità di questo testo è la sua grandezza. Accanto ad Isa Danieli, una caparbia Luisa Amatucci (volto noto di “Un posto al sole”, presente già nella terza edizione) nel ruolo di Gesualda ma schiacciata nel confronto con la Danieli. Da segnalare anche un tenace Lello Serao nel ruolo di Don Catello (che nella prima edizione fu ricoperto dallo stesso Annibale Ruccello), ed un disincantato Carlo Caracciolo in quello di Ferdinando (personaggio interpretato anche da Francesco Paolantoni). Emozionanti il disegno luci di Giorgio Saleri e le musiche di Carlo de Nonno, senza dimenticare la bellezza dei costumi di Annalisa Giacci. Perfetta la regia firmata da Annibale Ruccello che resiste nel tempo. ENRICA BUONGIORNO L’EX LEADER DEGLI ALMAMEGRETTA VENERDÌ PRESENTA IL SUO NUOVO CD Cala il sipario sulla rassegna “Dongfang” Raiz riparte dall’Havana Club di Pozzuoli NAPOLI. Cala il sipario sulla terza edizione di “Dongfang: il cinema dell’Estremo Oriente”, quest’anno dedicato alla Corea del Sud ed ospitato da Castel Sant’Elmo fino a stasera. Dopo l’inaugurazione con Danilo Rea e la fumettista coreana Choeng Song-hee, e dopo la serie di incontri con registi e fumettisti ospitati ogni mattina dalla cooperativa d’arte sociale Canto Libre, oggi l’ultima giornata di festival a Castel Sant’Elmo (auditorium) prevede quattro proiezioni: alle 14 si inizierà infatti con “A great actor”, pellicola del 2005 firmata da Shin Yeon-shick mentre alle 17.30 avrà inizio “Jealousy is my middle name” di Park Chan-ok, del 2002, che sarà presentato dal critico cinematografico Paolo Bertolin. A seguire, alle 20, sarà invece lo stesso regista Bong Joon-ho ad introdurre il suo “The host”, l’instant cult del 2006 con cui è diventato uno dei simboli del nuovo cinema coreano (13 milioni di spettatori solo in Corea e tutti i premi possibili nei festival di mezzo mondo, Usa compresi). Infine, alle 22.15, l’auditorium del castello ospiterà la selezione di “Koreanimetion” dal titolo “Korean films with deep emotions”. NAPOLI. Partirà dalla sua terra d’origine il tour di presentazione del nuovo lavoro di Raiz, voce storica degli Almamegretta. Venerdì l’Havana Club di Pozzuoli - via Campana ospiterà infatti la prima tappa dell’“Uno tour 2007”. Otto le date già confermate fino a dicembre che segneranno il ritorno on stage di una delle più carismatiche voci partenopee. Ad aprire ed accompagnare gli show di Raiz saranno gli SteelA, band salentina prodotta da Madaski e recentemente entrata a far parte del Groova Department di Casasonica, autrice di un sound che dal reggae più viscerale vira verso le più svariate contaminazioni. “Uno”, il nuovo album di Raiz uscito lo scorso 28 settembre per la “Uni- versal”, è un ritorno alle sonorità che fecero degli Almamegretta una delle band più innovative degli anni Novanta, grazie al loro unico e personalissimo stile: una centrifuga fra dub, ascendenze etniche, reggae e funky, affrontati senza timore né reverenza nei confronti dei modelli stranieri. È un album che si serve di un lirismo popolare, accosta reggae e tango ai profumi mediterranei, rilegge in maniera esemplare Jerusalem di Alpha Blondie, in tutta la sua attualità, si cala nei chiaroscuri del presente ma non impedisce di sognare. Dopo “Wop”, il suo primo lavoro da solista che rappresentava un’avventura fuori da quella che si poteva considerare per tanto tempo la sua casa (ovvero gli Alma- megretta), Raiz torna con un lavoro in cui è presente (quasi) una sola lingua, quella della sua città - Napoli - che, almeno per chi ci è nato respirandone ogni vicolo e ogni folata di vento, acqua e sale, non si può eludere. Nella realizzazione di “Uno” Raiz si è servito di molti e diversificati soggetti ma tutti impegnati in una ricerca di unitarietà che rappresenta proprio il punto di approdo di questo lavoro. “Uno”, oltre a chiudersi con due versioni dub di “Statte ccà” e “Jerusalem”, firmate da Bill Laswell, è affiancato da un secondo cd, “Uno+” che affronta le canzoni da una prospettiva più alchemica, esponendole ai remix più disparati, firmati fra gli altri da Boosta, Max Brigante, Almamegretta.