BELVEDERE DI SAN LEUCIO

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BELVEDERE DI SAN LEUCIO
S. Leucio è chiamato «Belvedere»
poiché da qui è possibile vedere il Golfo
di Napoli con il maestoso Vesuvio.
Fu
acquistato
nel ‘700 da
Carlo III di
Borbone, il
quale lo
lasciò al
figlio
Ferdinando
IV nel 1759.
Ferdinando IV abbandonò l’edificio
poiché gli ricordava continuamente
del principe Carlo Tito, morto a soli
tre anni.
Dopo il tragico evento, il
Palazzo Acquaviva fu
ristrutturato da Francesco
Collecini, allievo e
collaboratore di Luigi
Vanvitelli (ideatore della
Reggia di Caserta e dello
stesso Belvedere di S. Leucio,
inseriti nel Patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO).
Il soffitto del palazzo è rivestito da
questo affresco.
Ferdinando IV radunò i maggiori specialisti nell’arte
della seta, così, nel 1773, S. Leucio divenne una
grande officina di trattura e di produzione della
seta.
Ferdinando IV diede vita ad una vera e propria
città, con edifici ed una scuola: Ferdinandopoli. In
seguito, emanò delle leggi riunite nel c.d. “Codice
Leuciano”.
Ecco la vasca da bagno della regina la
quale è usata solo come bagno termale.
Se vediamo i giardini dall’alto ci rendiamo
conto che formano una stella.
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