Disneyland Paris: tariffe dipendono dai giorni festivi

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Disneyland Paris: tariffe dipendono dai giorni festivi dei
vari Paesi
notizia pubblicata 21 maggio 2015 alle ore 14:23 nella categoria Esteri
Disneyland Paris pratica tariffe diverse a seconda della nazione di provenienza dei visitatori. Gli italiani, ad
esempio, che prenotano sul sito ufficiale, pagano una volta e mezza in più di un belga o di un francese. E’
quanto sostiene il deputato europeo Marc Tarabella, capo delegazione dei socialisti ma anche
responsabile della tutela dei consumatori, che ha sollevato la questione in seduta plenaria chiedendo una
nuova regolamentazione del mercato digitale comunitario.
“Sono diverse le aziende che utilizzano pratiche discriminatorie rispetto alla provenienza dei loro clienti”,
dice Tarabella. Ma “Disneyland Paris è in testa alla hit parade perché lo fa in modo evidente a danno di
italiani, spagnoli e tedeschi, e a beneficio di francesi e belgi”. Un paio di notti per una famiglia europea con
bambini “costano 865 euro se sei francese o belga, ma per la stessa camera pagherai 1.114 euro se sei
spagnolo, 1.204 se sei romeno e addirittura 1.339 se sei italiano”, spiega Tarabella mostrando le richieste
effettuate – tramite il sito ufficiale ma da Paesi diversi – nel medesimo albergo, il Disney’s Hotel New
York.
Ma all’Ansa la direttrice della comunicazione di Disneyland Paris, Cathy Pianon replica: “non c’è nessuna
discriminazione. Le tariffe sono le stesse per tutti. Non facciamo altro che modulare le nostre offerte
promozionali secondo i giorni festivi e le vacanze scolastiche dei vari Paesi, esattamente come fanno tutti,
dalle compagnie aeree, o ferroviarie, fino alle catene alberghiere”.
La direttrice ha inoltre riferito che tutti i visitatori, indipendentemente dalla loro nazionalità, possono
approfittare sempre e comunque di tutte le offerte messe a disposizione da Disneyland Paris. “Ad
esempio, se un cliente tedesco scopre che in quel momento sul sito internet spagnolo c’è un’offerta più
interessante, ha tutto il diritto di chiamare il nostro servizio clienti e chiederne di poterne usufruire”. Quanto
al rapporto di Tarabella, si tratta di uno studio “poco serio, senza alcuna metodologia. E poi non ci ha
nemmeno contattati”. Mentre la stessa Commissione europea “non ha dato nessun seguito” ai rilievi di
Tarabella, nella risposta scritta inviata all’eurodeputato il 16 aprile.