DVR aggiornato 2016-17 - Istituto Comprensivo Sant`anastasia 2

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Distretto Scolastico 33°
2° Istituto Comprensivo Statale di Sant’Anastasia
Via G. Boccaccio – c. a. p. 80048 – SANT’ANASTASIA (NA)Tel./fax: 081/ 8930712/716
C. F. 94202990639 cod.mecc.NAIC8AK00G – e-mail:[email protected]
Istituto Comprensivo II
“E. MORANTE”
Documento di Valutazione
dei Rischi
Plesso” Centrale”
Datore di lavoro:
Dirigente scolastico : De Masi Maddalena
L’obiettivo della Valutazione dei Rischi, ai sensi dell’art. 17 comma 1 lettera a) del D. Lgs.
81/08 come modificato dal D. L. 106/09, è predisporre tutti provvedimenti necessari per la
salvaguardia della sicurezza e salute dei lavoratori e principalmente quello di:
1. Individuare tutte le fonti di pericolo e valutarne la possibile incidenza sui lavoratori;
2. Eliminare alla fonte i fattori di rischio o almeno ridurli;
3. Ove il rischio non sia eliminabile, fornire adeguati Dispositivi di protezione individuale
ai singoli lavoratori esposti;
4. Programmare ed attuare i necessari percorsi di informazione e formazione sui rischi;
5. Predisporre tutte le attività necessarie per ottemperare alla vigente normative in
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In relazione a tali obiettivi, i provvedimenti necessari al conseguimento delle migliori
condizioni di salubrità e sicurezza, possono essere così classificati:
a) misure di tutela generali;
b) misure di tutela specifiche;
c) misure di emergenza;
Le misure di tutela generali sono quelle intraprese al fine di prevenire e ridurre i rischi
derivanti da condizioni di lavoro che comportano pericoli trasversali o non adeguatamente
inquadrabili all’interno di una specifica categoria di rischio. Le misure di tutela specifiche, sono
quelle attuate laddove si riscontri uno specifico rischio legato ad una mansione svolta da uno o più
lavoratori.
Le misure generali di tutela prevedono:
1. Corretta informazione e formazione dei lavoratori in merito ai possibili rischi cui
potrebbero essere soggetti;
2. Adeguato sistema di gestione delle mansioni e degli incarichi ricoperti al fine di
limitare le eventuali esposizioni a fattori di rischio;
3. Formazione circa il corretto utilizzo dei DPI;
4. Riduzione alla fonte di eventuali rischi;
5. Presenza della squadra di gestione delle emergenze e primo soccorso.
Le misure di tutela specifiche si riferiscono a tutte le azioni di prevenzione o di riduzione
dei rischi, che contemplano specifiche criticità riferibili a locali, macchine attrezzature e/o
impianti.
Queste si articolano in modo specifico imponendo ad esempio particolari comportamenti,
eventuale utilizzo di dispositivi di protezione individuale, obbligo d’intervento di eventuale
personale esperto e formato per la specifica area di rischi evidenziata. In generale si possono
configurare all’interno di questa tipologia di misure, quelle che richiedono una specifica attenzione
o emergono in relazione a precisi livelli di esposizione a rischi specifici.
Le misure di tutela specifica prevedono:
1. Adozione dei previsti DPI per i lavoratori maggiormente esposti a rischi che non
possono essere evitati;
2. Attribuzione alle mansioni solo dopo adeguata informazione e formazione alla
specifica mansione ricoperta.
Le misure di emergenza sono quelle che si attuano per la prevenzione o riduzione di
rischi derivanti da situazione di emergenza non prevedibili o che richiedono interventi specifici per
gestire particolari eventi pericolosi come terremoti, incendi, allagamenti, infortuni con
menomazioni o lesioni a danno dei lavoratori e del personale, attacchi terroristici, esplosioni.
All’interno di queste tipologie di eventi, si configurano le specifiche azioni descritte ad
esempio nell’apposito piano per la gestione delle emergenze e l’evacuazione D. Lgs.81/08 art.18,
comma 1 lettera t
Le misure di emergenza adottate sono:
1. Adozione di un dettagliato Piano di Emergenza ed Evacuazione;
2. Mezzi e presidi per il primo soccorso adeguati al D.M. 388/03;
3. Corretta manutenzione dei presidi antincendio e verifica periodica della
funzionalità;
4. Verifica dell’adeguatezza delle uscite di emergenza
Descrizione dei luoghi di lavoro
L’istituto comprensivo “ E . Morante”ha sede nello stabile di proprietà del Comune di Sant’
Anastasia : Tale istituto comprende tre plessi tutti ubicati nel suddetto Comune .
Il plesso di cui terremo conto in tale documento è il cosiddetto plesso “Centrale” sito in via
Boccaccio s.n.c. . lo stabile comprende tre piani fuori terra ,: il piano terra ospita aule e il locale
adibito a mensa , servizi igienici e un ampio androne di accoglienza . Su un’ala dello stesso si
ritrova un a palestra collegata ad altri locali di modeste dimensioni attraverso un largo corridoio.
Al piano primo sono si ritrovano i locali che ospitano le attività di amministrazione , la Dirigenza e
altre aule ; al piano terzo i laboratori di informatica , musica , arte , la biblioteca e altre aule.
Descrizione dell’attività lavorativa
Complessivamente , l’attività lavorativa può essere classificata come attività didattica di tipo
scolastico e si svolge all’interno dei locali della scuola . Viene fornito il servizio mensa durante il
quale il personale educativo vigila sugli alunni. Il servizio mensa viene distribuito dal personale
ausiliario che si occupa di ripulire e tenere in ordine il locale. La scuola in oggetto è definita a
tempo prolungato quindi attività didattiche si svolgono anche di pomeriggio ,specialmente per la
disciplina musicale . Durante le ore pomeridiane, dopo l’uscita degli alunni , si svolgono attività
extracurriculari a progetto, quindi programmando la presenza nei locali . Qualora siano presenti
,all’interno dei locali scolastici ,alunni diversamente abili è prevista la presenza di insegnanti di
sostegno . Dopo l’orario scolastico , una ditta esterna provvede alla pulizia dei locali.
Programmazione delle misure di prevenzione e protezione
conseguenti alla valutazione dei rischi
L’art. 15 del D.L.81/08 indica quali sono le misure generali di tutela del lavoratore che devono
essere adottate ai fini della riduzione delle stesse e, ove è possibile , eliminarle. Tali misure hanno
delle priorità e possono essere così schematicamente elencati



Riduzione dei rischi alla fonte
Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che è meno pericoloso
Priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale
L’attuazione di un opiano degli interventi deve tenere conto delle misure di prevenzione
eprotezione adottate e sarà volto a definire:



Gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione e quelli programmati per
conseguire una ulteriore riduzione dei rischi residui;
Le conseguenti azioni di formazione e informazione dei lavoratori ;
La dotazione di mezzi di protezione personali e collettivi a disposizione dei lavoratori.
Situazioni di rischio
Durante i sopralluoghi effettuati sono state individuate criticità presenti nell’istituto di
proprietà del Comune di Sant’Anastasia in cui ha sede la scuola “ E. Morante”.
Di seguito si elencano le criticità riscontrate durante il sopralluogo tenuto in data 9
settembre 2015 presso il plesso “centrale “ in via Boccaccio.


ventole non protette
rifacimento intonaco esterno causa ferri del cemento armato scoperti e degradati.

Palestra con spigoli pilastri vivi, rete non fissata

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
Palestra esterna pericolosa( pavimentazione ammalorata, strutture scale esterne
danneggiata)
Porte aule : revisione porte e fissaggio profilati in alluminio.
Servizi igienici al piano terra ealtri piani: Sostituzione di alcuni sanitari, revisione
rubinetti. Strisce antiscivolo su pavimento
Chiusura finestre secondo piano con affaccio su lastrico non protetto
Infiltrazioni sulla cassa scala in aderenza agli infissi
Parapetto finestre da proteggere causa sporgenza alunni
Inserimento di un sistema oscurante ( tendaggio ignifugo)
Revisione piastre termosifoni nei corridoi, chiavette di regolazione mancanti e quindi
ferri pericolosi
Copertura cavi elettrici con cassette nei corridoi
Centraline sprovviste di coperchi
Chiusura quadri elettrici
Copertura cassette di derivazione
Porta locale centrale termica facilmente accessibile
Pavimentazione esterna che presenta irregolarità di livello
Cavi elettrici viaggianti a vista nel laboratorio di informatica
Cassetta pronto soccorso non a vista
Campanella insufficiente
Sostituzione di arredi fatiscenti e pericolosi ( banchi , sedie, armadietti)
Materiale di risulta non utilizzato depositato in aree interne alla struttura
Metodo di valutazione adottato.
Il criterio fondamentale adottato nella valutazione del rischio è quello basato sull’identificazione dei pericoli
relativamente ai differenti luoghi di lavoro, nell’analisi dei fattori di rischio e nella stima delle possibili
conseguenze.
La valutazione viene quindi articolata nelle seguenti fasi:
1.
2.
3.
4.
5.
individuazione di ogni pericolo;
individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi;
eliminazione o riduzione dei pericoli;
valutazione del rischio residuo;
verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali
ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui.
Il livello di rischio globale delle attività viene rappresentato con un modello matematico nel quale gli effetti
del rischio stesso dipendono dai seguenti fattori: P = probabilità o frequenza del verificarsi dell’evento
rischioso; M = magnitudo della conseguenza, ossia dell’entità del danno ai lavoratori o all’ambiente,
provocato dal verificarsi dell’evento dannoso.
Valutazione del Rischio.
Stabiliti i valori della probabilità P e della magnitudo M, ogni singolo rischio verrà automaticamente
graduato mediante una formula
R=PxD
I rischi che possono provocare i danni più gravi occupano in tale matrice le caselle in alto a destra
(probabilità elevata, danno gravissimo), quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi (danno
lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili. Una tale
rappresentazione costituisce di per se un punto di partenza per la definizione delle priorità e la
programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare.
La valutazione numerica del Livello di Rischio “R” comporta l’attuazione di misure si prevenzione e
protezione in relazione alla valutazione dei rischi.
R>8
Azioni correttive indilazionabili--Priorità P1
4 ≤ R ≤ 8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza-- Priorità P2
2 ≤ R ≤ 3 Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve medio terminePriorità P3
R = 1 Azioni migliorative da programmare non richiedenti un intervento immediato Priorità P4
Questa permette di individuare una corrispondente scala di priorità degli interventi “Pi” da utilizzare :
Priorità della realizzazione degli interventi
Questa permette di individuare una corrispondente scala di priorità degli
interventi “Pi” da attuare o porre in essere al fine di ridurre in modo sensibile il
livello di rischio.
P1 Elevatissima
Priorità
(interventi
immediati)
P2 Alta Priorità
(un mese)
Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio
grave ed imminente per i lavoratori. Le non conformità classificate
come P1 richiedono interventi urgenti poiché oltre a creare i
presupposti per l’accadimento di un possibile infortunio prefigurano
per il Datore di Lavoro sanzioni penali di carattere detentivo o
pecuniario.
Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio
grave ma non imminente per i lavoratori, e che potrebbe causare
danni con un elevato grado di inabilità o determinare patologie dagli
effetti invalidanti permanenti. Le non conformità classificate come P2
richiedono interventi a medio termine poiché configurano condizioni
P3 Media Priorità
(tre mesi)
P4 Bassa Priorità
(sei mesi, un
anno)
di pericolo e/o violazioni alle norme di sicurezza con conseguente
responsabilità del Datore di Lavoro sanzionabili penalmente.
Non conformità di carattere tecnico/documentale derivante
dall'aggiornamento e/o dall'evoluzione della normativa tecnica di
riferimento e non implicante l’insorgere di particolari condizioni di
rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Gli interventi di
adeguamento corrispondenti al presente livello di priorità possono
essere programmati nel tempo in funzione della fattibilità degli
stessi.
Il seguente indice di priorità corrisponde più che ad una non
conformità specifica ad uno stato di fatto che, pur rispondente alla
normativa di igiene e sicurezza, evidenzia la necessità di essere
migliorato ed ottimizzato. Gli interventi di adeguamento
corrispondenti, di tipo organizzativo e tecnico, verranno programmati
nel tempo con il fine di elevare il livello di prevenzione e ottimizzare
lo stato dei luoghi e le procedure di lavoro.
In relazione a quanto segnalato si inseriscono gli interventi :
P1 Elevatissima
Priorità
(interventi
immediati)
Parapetto corridoio altezza < 100 cm
da proteggere



P2 Alta Priorità
(un mese)
Parapetto finestre da proteggere causa
sporgenza alunni



P3 Media Priorità
(tre mesi)
Copertura cavi elettrici con cassette nei
corridoi
Mancanza di presidi antincendio
Sostituzione di arredi fatiscenti e pericolosi (
banchi , sedie, armadietti)
Chiusura finestre secondo piano con affaccio
su lastrico non protetto



Revisione piastre termosifoni nei corridoi,
chiavette di regolazione mancanti e quindi
ferri pericolosi
Materiale di risulta non utilizzato depositato in
aree interne alla struttura
Presenza di fornellino elettrico
Centraline sprovviste di coperchi
Chiusura quadri elettrici
Copertura cassette di derivazione
Infiltrazione sala caldaia con danni alle
pignatte e travetti
Infiltrazione aule al piano secondo
Rifacimento intonaco esterno causa ferri del
cemento armato scoperti e degradati.

P4 Bassa Priorità (sei
mesi, un anno)

Alcune aule sono sprovviste di piastrelle con a
vista il massetto.
Servizi igienici al piano terra ealtri piani:
Sostituzione di alcuni sanitari, revisione
rubinetti.
Pavimentazione esterna che presenta
irregolarità di livello
Il D. L n. 81 del 09/04/2008 al Titolo X, Capo I dagli art. 266 al 286 “esposizione ad agenti biologici"
vengono dettate le norme da seguire sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative
all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da agenti biologici, dall’art. 266 all’art. 270 parla di
protezione dagli agenti biologici e stabilisce le norme che si applicano a tutte quelle attività nelle
quali vi e rischio di esposizione ad agenti biologici, restano ferme le disposizioni particolari di
recepimento delle direttive comunitarie.
Per agente biologico ai sensi del presente titolo si intende:” qualsiasi microrganismo anche se non
geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare
infezioni, allergie o intossicazioni”.
Gli agenti biologici sono ripartiti in quattro gruppi a seconda del rischio di infezione.
VALUTAZIONE DEI RISCHI e Descrizione del rischio
Certamente per il tipo di attività QUELLA DELLA FORMAZIONE IN AMBITO SCOLASTICO, può
comportare situazioni di pericolo se non si rispettano le norme generali di igiene.
Ulteriore causa di rischio biologico e determinata durante le operazioni di pulizia degli uffici,
poiché si può venire a contatto con polveri, acari, germi e batteri, per questo e buona norma ed e
fatto l’obbligo dell’utilizzo dei DPI quali i guanti in lattice.
Per gli operatori esterni la possibile causa del rischio biologico può essere polveri derivanti da
operazioni di pulizia, manutenzione strade, estirpazione di graminacee ecc.
Danni potenziali

Irritazione alle congiuntive e alle mucose respiratorie;

Maggiore facilità di contrarre allergie sia respiratorie che cutanee (dermatiti aero –
trasmesse);

Raffreddore e bronchite.
Classificazione del livello di rischio biologico
La valutazione del rischio da agenti biologici e stata condotta sulla base dei sopralluoghi effettuati,
attraverso i colloqui con il personale.
Ragione sociale: ISTITUTO centrale “ E. Morante
A conclusione della valutazione dei rischi derivanti da agenti biologici, per il tipo di attività svolta,
le classi di lavoratori in relazione alle fonti di rischio presenti, alle misure di prevenzione e
protezione adottati, si può ritenere un
Livello di rischio BASSO
In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della scuola
plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :
è individuabile un livello di probabilità pari a 1
un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 2
Nell'ambito dell'Azienda in esame si può ritenere un rischio BASSO per tutti gli operatori.
VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO
La presente sezione costituisce il documento di valutazione del rischio incendio che il datore di
lavoro deve elaborare, in ottemperanza a quanto previsto dal D.L. 81/2008. I criteri adottati per la
valutazione dei rischi di incendio e per la definizione delle misure di prevenzione e protezione,
sono conformi a quanto previsto dal D.M. 10 marzo 1998 – Allegato I “Linee guida per la
valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro” che si applica integralmente per le attività
non a norma, mentre per le attività a norma (come nel caso degli istituti scolastici) si applica solo
per le parti non trattate dalla norma specifica ovvero D.M. 26 agosto 1992 “Norme di prevenzione
incendi per l’edilizia scolastica”.
CARATTERISTICHE DELL’INSEDIAMENTO
Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporanee in esse prevedibili
di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi:
tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone;’
tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone;
Ragione sociale: ISTITUTO COMPRENSIVO Plesso Centrale
SEDE attività: via Boccaccio – S. Anastasia
Numero di persone presenti
il massimo affollamento previsto (studenti, insegnanti, collaboratori scolastici, etc.) è : 283
ORARIO DI LAVORO
L’attività didattica dell’’Istituto Scolastico viene svolta dal lunedì al venerdì dalle 8,00alle 16,00 con
servizio mensa dalle 13,00 alle 14,00
E’ garantita la presenza del personale scolastico dalle 8.00
Talvolta per riunioni il personale scolastico permane nell’edificio fino alle 19,00
Alcuni locali dell’edificio (aule, laboratori) vengono utilizzate per attività extrascolastica (musica,
informatica, etc.) da parte di personale facente parte e non facente parte della scuola.
Inoltre dalle ore 16.00 l’istituto è popolato dagli addetti alle pulizie fino alle 20.00.
Descrizione dell’involucro edilizio
. lo stabile comprende tre piani fuori terra ,: il piano terra ospita aule e il locale adibito a mensa ,
servizi igienici e un ampio androne di accoglienza . Su un’ala dello stesso si ritrova un a palestra
collegata ad altri locali di modeste dimensioni attraverso un largo corridoio. Al piano primo sono si
ritrovano i locali che ospitano le attività di amministrazione , la Dirigenza e altre aule ; al piano
terzo i laboratori di informatica , musica , arte , la biblioteca e altre aule.
Caratteristiche strutturali
L’edificio è in buono stato di conservazione, realizzato in cemento armato , solai latero-cementizi.
Durante il sopralluogo sono stati riscontrati la presenza di cornicioni e intonaci già spicconati con
ferri a vista deteriorati.
Caratteristiche materiali utilizzati
Gli elementi di arredo sono costituiti da tavoli, armadi, scaffali in alluminio, sedie, in materiale
acciaio e legno .
Vie di esodo
Le porte sono del tipo a doppio battente con maniglione antipanico interno. Le vie di esodo sono 2
Di cui una attraverso una scala esterna in ferro . la larghezza delle porte non è inferiore m.0,90.
Le uscite di emergenza al piano terra si affacciano sullo spazio esterno allo stabile con 2 punti di
raccolta. I locali che contengono lo spazio mensa sono stati ridotti raggiungendo attualmente una
superficie di mq 73 . L’uscita di emergenza attuale non segue la normativa vigente, attualmente
risulta di larghezza inferiore alla norma.
Lunghezza percorsi
La lunghezza dei percorsi di esodo delle varie zone per raggiungere un luogo sicuro ,in alcuni
percorsi è maggiore di 60 metri
Affollamento
L’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra e l’affollamento dipende dalla presenza del numero di
alunni e di eventuali genitori, oltre il personale docente e ausiliario .
Aereazione
Le caratteristiche dell’edificio sono tali da consentire una buona aerazione di tutti i locali grazie
all’ampia superficie finestrata
Individuazione pericolo di incendio
Gli spazi di lavoro presentano un carico di incendio modesto costituito dal materiale utilizzato per
l’attività didattica( carta , tessuti, ) dagli arredi ( mobiletti, tavoli,ecc) , dalle attrezzature da lavoro
( elettrodomestici, computer, fornellino elettrico,)
È necessario mantenere il locale ( piano primo in prossimità degli uffici) magazzino in perfetto
ordine e non caricarlo eccessivamente di materiale che farebbe aumentare il carico di incendio
Lo stabile è dotato di impianto di riscaldamento autonomo con un sistema di radiatori
La centrale termica è alloggiata in un locale apposito con accesso dall’esterno dello stabile.
L’aerazione del locale centrale termica è assicurato da una presa d’aria presente sulla porta in ferro
di accesso al locale. All’esterno dello stesso bisognerebbe evitare il contatto diretto con la porta di
chiusura.
Rischi :

intossicazione per fuga di gas

incendio ed esplosione
Valutazione del rischio incendio
In seguito ad un attento esame dei localioggetto di valutazione sono state identificate un
quantitativo di materiale cartaceo e materiale di arredo. In base a quanto descritto dal D.M:I. 26
agosto 1992 e in base all’affollamento della scuola essa rientra nella tipologia delle scuole Tipo
1cioè con un numero superiore a 100 persone .
In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della scuola
plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :
è individuabile un livello di probabilità pari a 2
un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 4
Livello di rischio Medio
RIDUZIONE DELLA PROBABILITA’ DI INCENDIO
Materiale cartaceo lontano da fonti di possibile innesco.
Misure di tipo tecnico
1. Per l’impianto elettrico dell’edificio e necessario mantenere aggiornata la documentazione
tecnica (schemi elettrici).
2. Per l’impianto elettrico e l’impianto termico, si dovrà istituire un programma di verifiche
periodiche mirate, tra l’altro, ad accertare lo stato di sicurezza dei dispositivi costitutivi.
3. L’impianto di terra dovrà essere sottoposto alle verifiche periodiche previste dalla legislazione
vigente (D.P.R. 462/01).
4. L’esito delle azioni preventive succitate dovrà essere regolarmente riportato nel “Registro
Antincendio”da istituire e da mantenere aggiornato nell’Istituto Scolastico.
:Valutazione
rischio sismico
Gli eventi sismici in Italia hanno evidenziato una elevata vulnerabilità delle costruzioni esistenti a
uso produttivo, costruite prima della classificazione sismica. Il problema della sicurezza di tali
costruzioni nei confronti del rischio sismico è rilevante.
E importante quindi:

Valutare la vulnerabilità/ sicurezza sismica della struttura e degli elementi non
strutturali.
La valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro
Pericolosità sismica
La pericolosità sismica è la probabilità che si verifichino terremoti di una data entità, in una data
zona ed in un prefissato intervallo di tempo.
Vulnerabilità sismica
È la predisposizione di una costruzione a subire danni per effetto del sisma di una prefissata entità
Esposizione
Esposizione è il complesso di beni e attività che possono subire perdite per effetto del sisma.
Rischio sismico
Rischio sismico = misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità,
di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione( natura , qualità e quantità dei beni esposti).
È determinato dalla combinazione della pericolosità ( P), della vulnerabilità ( V) e dell’esposizione (
E ):
R = f ( P;V;E)
Valutazione della vulnerabilità sismica
Per poter definire la vulnerabilità sismica di edifici bisogna basarsi su giudizio di esperti
compilando co tutte le informazioni con scheda CNR GNDT pe il rilievo di vulnerabilità di c.c.a. ( 1
livello)
Per poter redigere la valutazione rischi sismico dell’edificio bisogna seguire un percorso operativo
che comprende :
esame dati e documento di progetto
rilievo geometrico
rilievo quadro fessurativo –degrado – vulnerabilità
analisi numeriche ( carichi statici- analisi dei meccanismi locali e globali)
In relazione a tali indagini si potrà indicare il valore del rischio ( basso- medio – alto)
Valutazione vulnerabilità di elementi non strutturali
ELEMENTI DI ARREDO:
possibili rischi:




contusioni per ribaltamento di armadi o schedari,
contusione per contatto accidentale con cassetti o sportelli aperti,
contusioni per caduta accidentale di oggetti dall’alto.
Lavagne non fissate a muro
gli armadi e gli schedari, le lavagne dovranno essere fissati adeguatamente alle pareti.
Controsoffitti
Controsoffitti in aule che ospitano anche lampade per illuminazione
Ad un primo esame visivo non sono presenti segni di cedimento, né si evince che i pendini che sostengono
i controsoffitti siano in cattivo stato di conservazione.
Si richiede un controllo delle lampade inserite.
Nella regione Campania il territori cui appartiene lo stabile come pericolosità sismica è la
ZONA 2 (a^g valore 0.150-0.175 ) Zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi
terremoti abbastanza forti )
L’edificio in esame è un edificio scolastico costruito negli anni ’80 e fa parte della categoria di
edifici rilevanti ( allegato B DGR 1661/ 2009)
Ad un esame visivo, la struttura si presenta ben solida , e strutturalmente tenace, ma bisogna
segnalare che in prossimità dei pilastri s delle travi avista ,il cemento copri ferro è stato
precedentemente spicconato e non realizzato ex novo producendo ruggine sui tondini di ferro e
sulle staffe degli elementi portanti a vista.
Il Comune , ente proprietario di tale stabile deve esibire l’esame dei dati e documenti di progetto
unitamente a certificazioni varie ( agibilità,collaudo statico,di conformità sismica).
Rilievo geometrico dell’edificio e degli elementi non strutturali ai fini della sicurezza(
controsoffitti,arredi,scaffalature, cornicioni, balconi..)
Quindi da una prima valutazione di rischio si può definire edificio a rischio moderato, proprio per
la cattiva manutenzione dello stesso.
Pericolosità -- Zona 2
Vulnerabilità - Moderata
Esposizione - media
PREMESSA
Per rischio elettrico si intende il prodotto della probabilità per un soggetto di subire gli effetti
derivanti da contatti accidentali con elementi in tensione (contatti diretti ed indiretti), o da arco
elettrico, per il danno conseguente.
Esiste inoltre un rischio elettrico legato alla salvaguardia degli immobili, dei macchinari e degli
impianti, che sarà valutato al fine di evitare possibili inneschi di incendi o esplosioni e che sara poi
ripreso nelle relative sezioni del presente documento.
I soggetti che possono essere interessati al rischio elettrico sono potenzialmente tutti i lavoratori,
indipendentemente dalla mansione o dal reparto di lavoro, anche se e ragionevole dividere tali
soggetti in due categorie, in relazione al grado di esposizione al rischio elettrico:
ANALISI DOCUMENTALE
Per l’impianto elettrico, sarà quindi necessario verificare la presenza dei seguenti documenti:

Progetto impianto elettrico (per impianti con obbligo del progetto);

Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico al D.M. 37/2008;

Verifiche periodiche di legge (ARPA/ Organismi Abilitati)

Verifiche periodiche di manutenzione (ditte esterne/ufficio interno)

Per rischio elettrico si intende il prodotto della probabilità per un soggetto di subire gli
effetti derivanti da contatti accidentali con elementi in tensione (contatti diretti ed
indiretti), o da arco elettrico, per il danno conseguente.

Esiste inoltre un rischio elettrico legato alla salvaguardia degli immobili, dei macchinari e
degli impianti, che sarà valutato al fine di evitare possibili inneschi di incendi o esplosioni e
che sarà poi ripreso nelle relative sezioni del presente documento.

I soggetti che possono essere interessati al rischio elettrico sono potenzialmente tutti i
lavoratori, indipendentemente dalla mansione o dal reparto di lavoro, anche se e
ragionevole dividere tali soggetti in due categorie, in relazione al grado di esposizione al
rischio elettrico:
ANALISI DEL RISCHIO ELETTRICO PER UTENTI GENERICI

Il rischio elettrico a cui sono soggetti gli utenti generici, come sopra definiti, deve essere
ricercato nella corretta progettazione, esecuzione e verifica periodica dell’impianto
elettrico
Questo rischio si estrinseca nella maggior parte dei casi attraverso il “contatto indiretto”, ovvero la
possibilità di entrare in contatto con una “massa” o “massa estranea” che ha assunto un potenziale
elettrico a causa di un guasto di isolamento.
Tale situazione può essere la conseguenza di una carenza di progettazione, di esecuzione o,
molto più spesso, di controlli periodici. E’ prevista infatti la collaborazione di tutti i lavoratori,
in merito all’individuazione visiva di danneggiamenti o rotture di cavi elettrici, prolunghe,
prese od altri componenti elettrici, con successiva segnalazione del problema riscontrato al
preposto
Dal sopralluogo effettuato all’interno dei locali , in particolare modo degli uffici, del
laboratorio di informatica , si è potuto evincere che esistono cavi a vista e prese di corrente
facilmente accessibili, nonché adattatori o riduttori che dovrebbero essere utilizzati con
attenzione .
CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO ELETTRICO
Probabilità
Per un utente generico, la probabilità che un evento legato a questa tipologia di rischio si
concretizzi, e strettamente legata alla conformità costruttiva e gestionale dell’impianto, quindi
all’analisi documentale di cui al punto precedente.
Come già sottolineato, il documento di valutazione di cui al D. L. 81/08 deve contemplare
unicamente quei rischi specifici con caratteristica residuale rispetto all’’applicazione della
normativa vigente della quale i documenti citati al punto precedente rappresentano l’espressione.
Alla luce di quanto suddetto, verificata la conformità documentale, la probabilità non può essere
del tutto esclusa ma potrà assumere, tranne che per casi particolari, il valore di 1.
Danno
Il danno conseguente al fenomeno di elettrocuzione non è facilmente codificabile.
Esso dipende, oltre che dai parametri elettrici in gioco( es. tensione , frequenza, ecc.) anche dalle
condizioni fisiche ed ambientali dell’infortunato, dal fattore di percorso del contatto, dalla
tempestività di intervento delle protezioni.
RISCHI
L’energia elettrica rappresenta anche un pericolo per gli uomini, per gli animali e per beni di vario
tipo.
In particolare:

contatti diretti o indiretti con elementi in tensione (elettrocuzione) possono causare gravi
lesioni a persone o animali (ustioni, tetanizzazione dei muscoli, fibrillazione ventricolare,
difficoltà respiratorie)

la gravita delle conseguenze dipende da diversi fattori: intensità di corrente, durata del
contatto, natura della corrente, frequenza, massa corporea, stato di salute
In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della
scuola plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :


è individuabile un livello di probabilità pari a 1
un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 2
RISCHIO BASSO
L'attività svolta in prevalenza da quasi tutti i lavoratori specie quelli degli uffici e legata all'utilizzo di
attrezzature munite di videoterminali.
Il Decreto Legislativo 19 aprile 2008, n°81 al Titolo VII capo I dagli articoli 172 a 177 e Allegato
XXXIV, pone attenzione sui rischi e sulle misure da adottare durante l'uso di videoterminali.
Nell'ambito della nostra valutazione si e cercato di far attenzionare le problematiche legate ad ogni
ambiente di lavoro, evidenziando quelle che sono i rischi legati alla presente attività lavorativa e le
misure da adottare per ridurre i rischi presenti compatibilmente con le informazioni fornite dal
datore di lavoro, dai dipendenti, dai sopralluoghi effettuati congiuntamente al Medico
Competente, al rappresentante dei lavoratori e al R. S. P. P. e con gli esigui mezzi a disposizione.
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
Trattasi delle attività lavorative comportanti l’uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT), ai
sensi dell’ art. 172 del D.L. 81/08,
Come precisato dall’art. 173 del D.L. 81/08, si intende per :
VIDEOTERMINALE: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato;
POSTO DI LAVORO: l'insieme che comprende le attrezzature munite di
videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati,
incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le
apparecchiature connesse, comprendenti l'unita a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il
supporto per i documenti, la
sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro
immediatamente circostante;
LAVORATORE: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo
sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello
stesso D.L. 81/08.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Ai sensi dell’ art. 174 del D.L. 81/08, sono state analizzati attentamente i posti di lavoro degli
addetti all’utilizzo dei VDT e, verificando attentamente l’attività lavorativa degli stessi, sono stati
riscontrati e valutati, con il metodo indicato nella relazione introduttiva, i rischi riportati nella
seguente
tabella:
La tecnica di produzione delle immagini sullo schermo e tale per cui dall' apparecchio vengono
generate, oltre alla luce visibile, radiazioni elettromagnetiche di varia lunghezza d'onda di debole
intensità e difficilmente apprezzabili con gli strumenti di misura, come e ormai dimostrato da una
serie numerosa di rilevazioni su apparecchi diversi per marca, modello e stato di manutenzione.
Il lavoro del video terminalista può comportare un pericolo per la salute in relazione alla durata
dell'esposizione, alle caratteristiche del lavoro svolto, alle caratteristiche dell’ hardware e del
software, alle caratteristiche del posto di lavoro e dell'ambiente.
Effetti sulla salute legati al lavoro con una unita video sono dimostrabili per quanto concerne i
disturbi oculo-visivi, i disturbi muscolo-scheletrici e, in minore misura, le reazioni da stress.
I disturbi all’apparato visivo sono dovuti essenzialmente ad un’elevata sollecitazione e
all’affaticamento degli occhi. L’apparato oculare e sollecitato per i seguenti motivi:


sforzo accomodativo e adattativo (distanze e livelli di luminosità sempre differenti);
posizionamento non corretto dello schermo rispetto alle finestre e ad altre sorgenti
luminose; ciò causa abbagliamenti, riflessi fastidiosi e un maggiore contrasto chiaro-scuro;

sfarfallio dei caratteri e dello sfondo, soprattutto con gli schermi di vecchia generazione;

cattiva visualizzazione di singoli caratteri, frasi o di intere porzioni di testo;

desktop disordinato e sfruttato in maniera insoddisfacente
I dolori al collo e alle articolazioni sono imputabili a:

posizione sedentaria protratta o postura scorretta;

spazio insufficiente per la tastiera e il mouse;

mancanza di ausili di lavoro ergonomici (ad es. poggiapiedi, poggia polsi per tastiera e
mouse);

altezza della sedia non perfettamente idonea o del tutto inidonea alle caratteristiche
fisiche dell’utente;

schermo collocato in posizione rialzata;

uso di occhiali non idonei o ridotta capacita visiva (l’uso di occhiali progressivi non adatti
può, infatti, costringere il lavoratore ad assumere una posizione incongrua con la testa.
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI
Le caratteristiche delle apparecchiature e in particolare dei videoterminali, dei sedili, dei sistemi di
illuminazione sono studiati da tempo e ciò ha permesso di definire standard, norme e indicazioni
preventive.
In questo senso si e indirizzato anche il D .L 81/08, nel quale si precisa che ambienti, posti di lavoro
e videoterminali siano sottoposti a verifiche e che siano effettuati controlli periodici di alcune
variabili come quelle posturali, quelle microclimatiche, illuminotecniche ed ambientali generali.
A tale proposito, l’ allegato XXXIV dello stesso D.L. 81/08, fornisce i requisiti minimi delle
attrezzature di lavoro, che sono stati rispettati, come precisato nel seguito.
E inoltre stato previsto un adeguato piano di sorveglianza sanitaria con programmazione di
un'accurata visita preventiva eventualmente integrata da una valutazione oftalmologica estesa a
tutte le funzioni sollecitate in questo tipo di attività. Di grande importanza sono le indicazioni
correttive degli eventuali difetti visivi formulate dallo specialista in oftalmologia.
I lavoratori addetti ai videoterminali saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria periodica, per
valutare l'eventuale comparsa di alterazioni oculo-visive o generali riferibili al lavoro con
videoterminali, come meglio dettagliato nella sezione specifica.
Di fondamentale importanza, infine, la prevista informazione e formazione dei lavoratori addetti,
come precisato nel seguito, nonché il previsto controllo periodico degli operatori, al fine di
individuare difetti di postura o modalità operative e comportamentali difformi dai contenuti del
presente documento.
S. Anastasia, li 21 settembre 2016
RSPP
Arch. Maria Duraccio
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