Manuale Compilazione Scheda Edilizia Scolastica

INDICE
LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE ..................................................................................... 11
SEZIONE A: IDENTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO■ ................................................................. 19
SEZIONE B: NOTIZIE GENERALI SULL’UBICAZIONE DELL’EDIFICIO................................ 21
1.0
1.1
1.2
1.3
1.4
Ubicazione ■ ...................................................................................21
Dati Catastali ■ ...............................................................................26
Collegamenti ■ ...............................................................................27
Ambiente ed area scolastica ■ .......................................................28
Caratteristiche e consistenza dell’area scolastica ■.......................32
SEZIONE C: NOTIZIE GENERALI DELL’EDIFICIO ................................................................. 38
1.5
1.6
1.7
1.8
Titolo di godimento ■ .....................................................................38
Utilizzazione dell’edificio ■.............................................................39
Origine ed età ■ ..............................................................................41
Stato di conservazione del corpo di fabbrica principale ■ .............53
SEZIONE D: CONDIZIONI DI SICUREZZA E REQUISITI PARTICOLARI ............................... 64
1.9 Condizioni di sicurezza ■ ■ ............................................................64
1.10
Requisiti particolari ■ ..................................................................75
SEZIONE E: CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONALI DEI LOCALI g .............. 85
SEZIONE F: ATTREZZATURE SPORTIVE .............................................................................. 91
1.11
1.12
Notizie sulle palestre (strutture sportive coperte) ■ ..................91
Notizie sugli impianti sportivi e piscine all’aperto ■ ...................99
SEZIONE G: ALTRE INFORMAZIONI ED OSSERVAZIONI .................................................. 101
1.13
1.14
Notizie sul servizio mensa ■ ......................................................101
Azienda agricola ■ .....................................................................102
Note tecniche per l’uso dei questionari di rilevazione dei dati sull’edilizia scolastica
Oggetto della rilevazione è l’edificio scolastico, non però disgiunto dalla funzione che esso ospita. La
rilevazione dell’edificio deve, perciò, tenere conto anche della scuola o delle scuole ospitate.
Si possono verificare casi in cui in un unico edificio sono ospitate più scuole e, viceversa, una singola
scuola è allocata in più edifici. Per questa tipologia di relazioni, che si instaurano fra l’edifico e la
scuola, sono stati approntati due diversi tipi di Schede: una per l’edifcio ed una per l’Istituzione
scolastica, in modo tale che, qualsiasi caso dovesse concretamente verificarsi, si sarebbe in grado di
censirlo.
La rilevazione dei dati, finalizzata alla costituzione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, è basata
sull’acquisizione, delle informazioni presenti nei due questionari. Il “questionario dell’edificio
scolastico” ed il “questionario dell’Istituzione scolastica”. Il rilevatore deve compilare entrambi i
questionari.
Il presente Manuale è, dunque, lo strumento necessario per la migliore acquisizione dei dati durante il
sopralluogo, al fine di poter fornire la descrizione più idonea dello stato manutentivo dell’edificio
scolastico e la caratterizzazione, sia quantitativa che qualitativa, degli spazi interni.
Esso si articola, quindi, in parti distinte:
1. Il “questionario dell’edificio scolastico, articolato in 7 Sezioni e mirato a raccogliere elementi
atti a valutare quantitavamente e qualitativamente le strutture adibite ad uso scolastico;
2. Il “questionario dell’Istituzione scolastica”, articolato in sezioni ed orientato a raccogliere
informazioni sulle singole unità scolastiche.
Definizioni e terminologia
-
Istituzione scolastica: scuole materne, circoli didattici, plessi, istituti comprensivi, sedi centrali
della scuola secondaria di I e II grado, istituti di istruzione superiore e, comunque, tutte le sedi
Scolastiche elencate nel bollettino ufficiale delle Scuole Statali, disponibile all’indirizzo
http://www.istruzione.it/mobilita/bollettino/testo_bollettino.shtml del sito del Ministero.
-
Le scuole materne (scuola dell’infanzia), i plessi della scuola elementare (scuola primaria), le
sedi centrali della scuola media inferiore (secondaria di primo grado) e di quella di secondo
grado sono anche punti di erogazione del servizio, mentre i circoli didattici, gli istituti
comprensivi e gli istituti superiori sono entità puramente amministrative.
-
Sedi centrali: sede amministativa principale dell’Istituzione scolastica.
-
Istituti comprensivi: istituzioni scolastiche da cui dipendono scuole materne, plessi di scuola
elementare e sezioni di scuola secondaria di I grado.
-
Istituti di istruzione superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da cui dipendono diverse
tipologie di scuole secondarie di II grado (ad esempio Liceo Scientifico, più Istituto Tecnico,
più Istituto d’Arte).
-
Sezioni associate: sedi di erogazione del servizio che dipendono da una sede centrale.
-
Scuole annesse: scuole annesse ad istituti d’Arte, a convitti, a conservatori e ad educandati.
-
Corsi serali: corsi di scuola secondaria di II grado attivati per gli adulti.
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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-
Succursali: sono tutte le sezioni della singola scuola che fisicamente risultano distaccate dalla
Sede principale e che sono comunque identificate con lo stesso codice meccanografico della
Sede principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che
segue il codice meccanografico. La Sede principale viene censita con il codice meccanografico
da dieci caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”, mentre le eventuali
succursali sono caretterizzate dal progressivo 01, 02, ecc..
-
Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica.
-
Edificio scolastico: per edificio scolastico deve intendersi un fabbricato o un insieme di
fabbricati contigui – cioè situati nelle immediate vicinanze - adibiti permanentemente o
temporaneamente ad uso scolastico. Due fabbricati “contigui”, anche se tra loro separati da
una minima intercapedine, o addirittura adiacenti, possono essere costruiti con tipologie
tecnologiche completamente diverse e, quindi, rappresentare due distinti organismi edilizi (o
strutturali).
-
Due fabbricati contigui, possono essere costruiti con tipologie tecnologiche completamente
diverse e, quindi, rappresentare due distinti organismi edilizi (o strutturali).
Pertanto, in conformità a queste considerazioni, al concetto di “contiguità” si aggiunge quello
di “omogeneità strutturale e tecnologica” e si considera come edificio scolastico: “un
fabbricato o un insieme di fabbricati contigui, tali da costituire un unico organismo edilizio e
statico, realizzando così tra loro una completa solidarietà strutturale”.
In conseguenza a quanto sopra definito, va stabilito quando si deve compilare un solo
questionario per edificio e quando, invece, occorre compilare tanti questionari quanti sono i
fabbricati di cui è composto il complesso scolastico, fermo restando che ove in essi dovessero
insistere piu' istituzioni scolastiche, vanno compilate tante Schede relative all'Istituzione
scolastica quante sono le istituzioni medesime presenti in loco.
I casi possibili sono:
1. edificio scolastico che occupa una porzione di un fabbricato pluriuso (con destinazioni
anche extrascolastiche): si deve compilare un “questionario edificio” relativo alla porzione
di fabbricato adibito ad uso scolastico;
2. edificio scolastico composto di un solo fabbricato ed utilizzato da una o più unità
scolastica: si deve compilare un “questionario edificio” relativo all’edificio in esame;
3. edificio scolastico composto da più fabbricati contigui che presentano la medesima
tipologia edilizia, la stessa tecnologia e siano stati costruiti in un periodo di tempo
contenuto, in modo che si possano considerare un unico intervento edilizio: si deve
compilare un solo “questionario edificio”; un esempio di questa tipologia di edificio è la
realizzazione a stralci di un progetto unitario. Anche in questo caso va compilato un solo
questionario edificio così come sopra definito;
4. edificio scolastico composto di più fabbricati, siano essi contigui o separati, che presentano
evidenti differenze tipologiche e strutturali (o tecnologiche): va compilato un “questionario
edificio” per ogni fabbricato che compone la scuola.
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Unico edificio scolastico costituito da
tre corpi di fabbrica che presentano stessa
tipologia e tecnologia costruttiva, realizzati
nello stesso periodo e funzionalmente
collegati da un percorso chiuso che non ha
la sola funzione di collegamento, ma rende
i tre corpi un unico edificio scolastico.
Per ciascuno dei cinque corpi di fabbrica
andrà compilata una singolo
Questionario.
Fabbricato 1:
corpo di fabbrica per n° 10 aule
realizzato nel 1970
sistema di prefabbricazione pesante
Fabbricato 2:
corpo di fabbrica per n° 6 aule
realizzato nel 1975-76
sistema di prefabbricazione pesante
Fabbricato 3:
corpo di fabbrica per n° 5 aule
realizzato nel 1977-78
sistema di prefabbricazione pesante
Fabbricato 4a:
corpo di fabbrica per n° 5 aule
realizzato nel 1985
costruito con tecnologia tradizionale
Fabbricato 4b:
corpo di fabbrica per palestra
realizzato nel 1975
sistema di prefabbricazione pesante
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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Unico edificio scolastico ospitante più sedi scolastiche.
Esempio: Due edifici scolastici
contigui con le stesse tipologie e
tecnologie costruttive del
medesimo periodo, che ospitano
un’unica Istituzione scolastica.
Questionario
Istituzione
Scolastica
Edifici scolastici contigui.
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Edifici scolastici collegati da percorso esterno.
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LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE
Premessa
La conoscenza dell’effettiva consistenza e qualità delle strutture scolastiche, nonché la valorizzazione
del patrimonio in termini di restauro, riutilizzo e trasformazione, è un tema all’ordine del giorno per una
consistente fetta di immobili, in ragione del relativo stato manutentivo, dell’uso attuale e della possibile
o necessaria riconversione od adeguamento.
Tale scopo sarà raggiunto più facilmente laddove si potrà contare su un patrimonio di dati edilizi, la cui
rilevazione derivi da un'osservazione oggettiva e costantemente aggiornata della realtà.
Infatti, un'analitica, articolata e diffusa conoscenza del patrimonio immobiliare può tradursi, non solo in
un insostituibile strumento di supporto alle politiche dell'Amministrazione, ma anche in uno stimolo o
suggerimento per una migliore definizione delle politiche attive di promozione e sviluppo.
La rilevazione dei dati sul patrimonio di edilizia scolastica
La fase di rilevazione è sicuramente la più delicata, in quanto è il momento in cui vengono acquisite le
informazioni necessarie a tutti gli Enti coinvolti nel Progetto per il corretto espletamento delle loro
funzioni in materia di edilizia scolastica.
Elemento centrale dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica è, poi, la disponibilità e, soprattutto, la qualità
del dato raccolto.
A tal fine sono stati opportunamente elaborati:
• le “Schede di rilevazione”, allo scopo di avere, per tutte le realtà scolastiche, la stessa base
informativa;
• il “Manuale del rilevatore”, ossia un documento in cui sono indicate tutte le modalità da seguire e le
regole da adottare nell’attività di rilevazione.
I Questionari di rilevazione
Le Schede contengono i dati che devono essere raccolti dai rilevatori per la costituzione dell’Anagrafe e
che consentiranno di disporre di un’adeguata rappresentazione del patrimonio di edilizia scolastica.
Tali Schede sono state oggetto di una specifica messa a punto finalizzata al consolidamento dei
contenuti dell’Anagrafe, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e di prevenzione, nonché di
comfort ed ergonomia, che permettono di avere un quadro delle strutture edilizie non solo completo,
ma anche idoneo a supportare esigenze, a più lungo termine, di pianificazione e qualificazione degli
interventi.
Il Manuale del rilevatore
Il Manuale del rilevatore descrive ed illustra metodologie e regole per la rilevazione dei dati, allo scopo
di garantire un’uniformità di valutazione nel censimento delle caratteristiche degli edifici scolastici.
Oggetto della rilevazione è la scuola, intesa come edificio sul territorio. I dati rilevati con le Schede
devono essere tali da fornire la descrizione dello stato di manutenzione dell'edificio scolastico e la
caratterizzazione, sia qualitativa che quantitativa, dei suoi spazi.
Nel Manuale sono stabilite le regole di rilevazione e di classificazione dei dati.
Ogni concetto espresso in esse è ben definito, per avere la certezza che ogni rilevatore dia lo stesso
significato ai termini espressi nelle Schede medesime, rendendo così la rilevazione il più possibile
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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oggettiva ed univoca. Nel Manuale sono inserite delle note chiarificatrici e riportati degli esempi,
accompagnati da disegni e foto.
Nelle Schede di rilevazione sono citate diverse tipologie di dati, la cui rilevazione può essere assunta da
fonti diverse (certificazioni ed altri documenti reperibili presso i singoli Istituti scolastici) oppure
effettuata dal rilevatore per osservazione diretta.
Alcuni dati da rilevare non sono misurabili, in quanto si richiede una valutazione qualitativa
dell'elemento da analizzare (ad esempio lo stato manutentivo delle opere edilizie e degli impianti); in
questi casi il rilevatore deve tenere conto di parametri il più possibile oggettivi, eventualmente anche
alla luce della vigente normativa di riferimento. Nel Manuale si pone una particolare attenzione alla
definizione di questi parametri, cercando di dare al rilevatore il maggior numero di indicazioni per poter
valutare correttamente ed uniformemente i dati richiesti.
Individuazione delle Tipologie delle Informazioni.
I dati necessari alla compilazione delle Schede possono essere suddivisi nelle seguenti tipologie:
- Dati identificativi ed anagrafici dell’edificio scolastico;
- Dati desumibili da certificazioni od altra documentazione reperibile presso l’Ente proprietario
dell’edificio scolastico e/o presso l’Istituto medesimo: in questa tipologia vengono raggruppati
tutti i dati ricavabili da documenti che dovrebbero essere reperibili presso l’Ente locale (ad
esempio: Uffici Tecnici) oppure presso la Segreteria dell'Istituto scolastico.
In alcuni casi, invece, l’informazione è più di carattere cognitivo, riguardo sia all’ambiente in cui
l’edificio scolastico si inserisce, sia a particolari requisiti dell’edificio stesso.
Nel Manuale sono presenti due check-list che il rilevatore può far pervenire preventivamente ai
referenti, in modo tale che gli stessi possano reperire la documentazione già esistente agli atti
ed, eventualmente, quella non disponibile al momento;
- Dati misurabili: per dati misurabili si intendono, fondamentalmente, tutte le informazioni di
univoca interpretazione, rilevabili mediante indagine diretta e strumenti di misurazione (ad
esempio dati dimensionali e distributivi dell'edificio, ubicazione dell'edificio scolastico, presenza
di vincoli, numero posti auto, numero corpi scala, ecc...).
Nel Manuale vengono indicate le modalità di utilizzo degli strumenti di misurazione e vengono
definiti, in base al dato richiesto, i metodi di approccio all'indagine diretta dell'edificio scolastico;
- Dati desumibili da valutazioni qualitativo-descrittive: affinché la valutazione dei dati
appartenenti a questa tipologia sia il più possibile univoca, è necessario definire una
metodologia che fornisca delle linee guida sull'attività di rilevazione, al fine di garantire un
comportamento omogeneo da parte dei rilevatori.
A tale scopo vengono utilizzate illustrazioni, grafici e riferimenti normativi che aiutino il
rilevatore nell'individuazione del dato.
A titolo di esempio, ricadono in questa tipologia i dati allo stato di conservazione di impianti ed
opere edilizie, per la valutazione dei quali vengono esplicitati i significati delle classificazioni
definite nella Scheda.
Attività preliminari
Al fine di ottimizzare i tempi di rilevazione e di acquisizione dei dati per la compilazione delle Schede,
sono indicate una serie di attività dirette ad individuare chiaramente i referenti degli Istituti scolastici e
degli uffici tecnici degli Enti locali, fissare degli appuntamenti e assicurarsi che tutta la documentazione
necessaria sia presente presso gli uffici competenti.
Presso l’Ente proprietario (per il maggior numero dei casi il Comune o la Provincia), il rilevatore si
assicurerà la collaborazione del Tecnico addetto all’edilizia pubblica e/o scolastica, mentre presso
l’Istituto scolastico, quella del Capo di Istituto o di un altro soggetto da lui delegato.
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Il contatto con i referenti è indispensabile per raccogliere tutta una serie di informazioni disponibili solo
presso gli uffici predetti ed è utile anche per pianificare, di comune accordo, i sopralluoghi ed essere
sempre affiancati da qualcuno che abbia una conoscenza approfondita delle caratteristiche generali
dell’edificio scolastico e che, comunque, possa garantire al rilevatore l’accesso ad ogni locale
dell’edificio medesimo (ad esempio: locali che ospitano impianti tecnologici).
Nella fase preliminare si possono, pertanto, riscontrare le seguenti attività:
- individuazione e verifica della disponibilità dei referenti;
- invio preventivo delle check-list per la verifica della disponibilità dei dati e della documentazione
cartografica richiesti, previi opportuni contatti con gli interessati;
- definizione del calendario degli incontri.
Espletata la fase delle attività preliminari, il rilevatore, sulla base del calendario degli incontri, deve
innanzitutto recuperare la documentazione prodotta dal referente dell’Ente locale, verificarne
l’attendibilità e provvedere al completamento delle eventuali informazioni omesse.
Le planimetrie dell’edificio devono essere ricercate presso l’Ente locale di appartenenza; qualora non
fossero reperibili, devono essere richieste al Dirigente scolastico.
Il referente dell’ufficio tecnico dell’Ente locale consegnerà la documentazione cartografica disponibile,
provvederà inoltre ad illustrare lo sviluppo plani-volumetrico dell’edificio e a presentarne le principali
caratteristiche strutturali.
Sempre sulla base dell’appuntamento preventivamente fissato, il rilevatore si presenterà al referente
dell’Istituzione scolastica per verificare la documentazione prodotta e, quindi, provvedere al
completamento delle attività di acquisizione delle informazioni precedentemente richieste.
Nell’ambito di questo incontro, il rilevatore può illustrare al referente scolastico come intende articolare
il sopralluogo, evidenziando le eventuali necessità (possibilità di accesso a tutti i locali, supporto
operatori per possibili rilievi planimetrici, ecc..).
Il sopralluogo interesserà tutti gli edifici presenti nell’area scolastica.
In linea generale, l’approccio del rilevatore deve essere tale da garantire l’esame puntuale di tutte le
parti strutturali, nonché degli ambienti e dei servizi, secondo i passaggi operativi di seguito indicati:
• verifiche esterne - il rilevatore osserverà l’edificio dall’esterno e prenderà atto, oltrechè della
conformazione strutturale e compositiva, anche dello stato di conservazione di ciascuna componente
strutturale che lo caratterizza;
• verifiche interne dell’edificio - il rilevatore inizierà le verifiche tecniche interne a partire dal piano
situato alla quota più bassa dell’edificio (ad esempio dal piano interrato o seminterrato), secondo un
percorso ascendente.
Il rilevatore disporrà delle planimetrie dell’edificio e la rilevazione dei locali seguirà una numerazione
precedentemente stabilita sulla base di un percorso ritenuto il più logico, suscettibile però di variazioni
nel corso del sopralluogo. Si ritiene, comunque, utile seguire, nei limiti del possibile, una numerazione
dei locali che proceda in senso orario. Ove, peraltro, esista già una numerazione precedentemente
assegnata, questa verrà presa come base, integrandola con le parti mancanti.
Qualora il rilevatore non dovesse disporre delle planimetrie, deve realizzare un “schizzo della pianta”
dell’edificio.
Si riportano di seguito alcune indicazioni di carattere operativo, finalizzate a guidare e facilitare il
rilevatore nelle attività di acquisizione delle informazioni tecniche e documentali necessarie alla
compilazione delle Schede, descritte nel presente Manuale.
Le informazioni richieste nelle varie sezioni delle Schede sono sostanzialmente riconducibili alle
seguenti tipologie, che in ciascun paragrafo sono identificate da una specifica colorazione.
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Fonte sicura
Informazioni reperibili presso l’Ente locale:
Da verificare sul luogo
Fonte sicura
Informazioni reperibili presso l’Istituto scolastico:
Da verificare sul luogo
Dati desumibili mediante precise misurazioni:
Dati desumibili mediante opportune valutazioni da
effettuare sul posto:
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SEZIONE A: IDENTIFICAZIONE
DELL’EDIFICIO■
Identificazione dell'edificio ■
CODICE EDIFICIO M.I.U.R. ■
CODICE EDIFICIO RILEVAZIONE ■
PROVINCIA: ■
COMUNE: ■
INDIRIZZO: ■
Frazione o località: ■
Tipologia Via, piazza, ecc..: ■
Denominazione: ■
Numero civico: ■
C.A.P.:
DISTRETTO SCOLASTICO: ■
num.
Codice Edificio M.I.U.R.:
Il campo indica un codice composto da otto caratteri
alfanumerici (ad esempio RM 000326) utilizzato dal Ministero
dell’Istruzione. E’ composto dalla sigla della provincia più un
progressivo puro di 6 numeri. Questo codice è assegnato
automaticamente.
Codice Edificio Rilevazione
Indicare nel campo il codice composto da 10 caratteri
numerici: nei primi due caratteri va inserita la sigla della
provincia in cui si trova ubicato il fabbricato; nei caratteri 3 e
4 va scritto il codice dell’ordine scuola (vedi tabella
“Tipologia Scolastica” p. 104). Nei campi restanti inserire il
numero progressivo, da 0 a 99, preceduto da zeri di
riempimento, atto a indicare i diversi edifici scolastici
appartenenti ad una stessa Istituzione scolastica. Se il
rilevatore è in possesso dei codici edificio appartenenti alla
vecchia banca dati, utilizzare il codice edificio relativo (es.:
CB000025).
Provincia:
Indicare, per esteso, la denominazione della provincia di
appartenenza dell’edificio.
Comune:
Indicare, per esteso, la denominazione del comune di
appartenenza dell’edificio.
Indirizzo:
Indicare l’indirizzo dell’edificio scolastico precisando: la
tipologia di indirizzo (ad esempio “viale”) ed, alla riga
successiva, la denominazione (ad esempio “Mazzini”)
indicando anche il numero civico ed il codice di avviamento
postale (CAP).
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Anagrafe edilizia scolastica
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Distretto Scolastico:
Indicare il numero del distretto in cui è localizzato l’edificio
scolastico.
Istituzioni scolastiche ospitate nell’edificio: ■
Indicare la denominazione delle eventuali istituzioni scolastiche ospitate nell’edificio e relativo codice: ■
1 _________________________________ Cod. M.I.U.R.
2 _________________________________ Cod. M.I.U.R.
3 _________________________________ Cod. M.I.U.R.
4 _________________________________ Cod. M.I.U.R.
5 _________________________________ Cod. M.I.U.R.
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■
In via preliminare è necessario definire se un edificio scolastico è di tipo:
edificio monosede:
struttura immobiliare all’interno della quale funziona la sede di una sola scuola;
edificio plurisede
struttura immobiliare all’interno della quale funzionano più Istituzioni scolastiche o
scuole.
Nell’elenco delle sedi scolastiche deve essere riportata, per ogni Istituzione scolastica ubicata
nell’edificio in esame, la denominazione ed il codice MIUR che individua univocamente l’Istituzione
scolastica.
Il codice dell’Istituzione è presente sul bollettino ufficiale del Ministero dell’Istruzione ed è formato da
12 caratteri alfanumerici (es. RMMM36800*/..).
Per maggior chiarezza:
•
•
•
•
•
i caratteri alfabetici 1° e 2° individuano, mediante sigla, il comune dove è ubicata la scuola;
i caratteri alfabetici 3° e 4° individuano l’ordine ed il tipo di scuola;
i caratteri numerici 5° - 6° e 7° corrispondono ad un numero progressivo di identificazione;
i caratteri numerici 8° e 9° corrispondono al tipo di sede;
il carattere alfabetico 10° è un carattere di controllo.
Il codice scuola a dieci caratteri è separato con una barra (o una virgola) dal codice a due caratteri
numerici che identifica il tipo di scuola .../00 per la sede centrale; …/01,…/02,…/03 per le succursali.
Questo codice è stato già assegnato nel corso della precedente rilevazione ministeriale, perciò il
rilevatore deve solo riportarlo sulla Scheda.
Si raccomanda, al fine di poter effettuare un corretto censimento degli edifici destinati ad uso
scolastico, di porre particolare cura nella compilazione di tutti gli elementi che costituiscono la presente
tavola.
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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SEZIONE B: NOTIZIE GENERALI
SULL’UBICAZIONE DELL’EDIFICIO
1.0 UBICAZIONE ■
1.0.1 Inquadramento urbanistico ■
La distribuzione geografica delle scuole è influenzata dalla conformazione territoriale dei comuni e dalla
morfologia del territorio, nonché dalla diversa diffusione e consistenza degli edifici scolastici secondo
l’ordine ed il grado d’istruzione.
Gli aspetti essenziali riguardanti la localizzazione nel territorio dell’edificio scolastico sono
essenzialmente due:
-
la zona in cui si trova l’area scolastica;
-
i vincoli urbanistici.
L’edificio in esame, rispetto allo strumento urbanistico vigente, è situato in zona: ■ ..…
Indice di fabbricazione previsto dalla Z.T.O. ■ …………………………………………
A
B
C
D
E
F
m3/m2
Barrare la casella corrispondente alla Zona Territoriale prevista dallo strumento urbanistico comunale
(PRG o PF), ed individuata con lettera A-B-C-D-E-F, nella quale è situato l’edificio scolastico in esame.
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto
1967, n. 765 (allegato 4):
ZTO “A”
Parti del territorio interessate da agglomerati urbanistico-edilizi che rivestono carattere storico,
artistico o di particolare pregio ambientale oppure da porzioni di essi, comprese le aree circostanti
che possono considerarsi per tali caratteristiche parte integrante degli agglomerati stessi; si
definisce “centro storico” un centro abitato in cui sono presenti evidenti tracce di elementi con più
100 anni di storia;
ZTO “B”
Si definisce Zona territoriale omogenea B parte del territorio totalmente o parzialmente edificate
diverse dalle zone A e a prevalente destinazione residenziale. si considerano parzialmente
edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (1/8)
della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad 1,5 m3/m2.
Si definisce “centro abitato” un aggregato di case contigue o vicine con interposte piazze e simili,
che determinano un luogo di raccolta ove sogliono convenire anche gli abitanti dei luoghi vicini
per ragioni di culto, istruzione, lavoro, scambi ed altre attività di civile convenienza. Il centro
abitato è delimitato, nei comuni sprovvisti di strumento urbanistico, da un perimetro continuo (a
norma dell’art.18 della L.865/1971 - allegato 4) che delimita il campo di applicazione delle norme
restrittive dell’edificazione;
ZTO “C”
Le parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate o nelle quali
l'edificazione preesistente non raggiunga i limiti di superficie e densità di cui alla precedente
lettera B);
ZTO “D”
Parti del territorio, anche se parzialmente o totalmente edificate, da destinare ad insediamenti a
prevalente funzione produttiva di tipo industriale, artigianale;
ZTO “E”
Le parti del territorio destinate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo restando il carattere
agricolo delle stesse - il frazionamento delle proprietà richieda insediamenti da considerare come
zone C);
ZTO “F”
Le parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale; attrezzature per
l'istruzione superiore all'obbligo; attrezzature sanitarie ed ospedaliere; parchi pubblici urbani e
territoriali.
Qualora il PRG preveda una più complessa classificazione, il rilevatore deve fare riferimento alle sopra
elencate definizioni.
Quindi, se l’edificio è ubicato all’interno del centro storico fa parte della Zona Territoriale Omogenea
”A”, individuata dallo strumento urbanistico generale; il rilevatore deve indicare con una crocetta la
casella corrispondente.
Un edificio ubicato all’interno del centro abitato (e quindi fuori dal centro storico) fa parte della Zona
Territoriale Omogenea ”B”, individuata dallo strumento urbanistico generale. La Z.T.O “B” comprende
le parti di territorio, totalmente o parzialmente edificate, che non presentino interesse storico, artistico
e di particolare pregio ambientale.
Un edificio ubicato in una zona di espansione fa parte della Z.T.O. ”C” di cui all’art.8 del D.M. 2/4/1968
(allegato 4) individuata dallo strumento urbanistico come “parte del territorio non ancora urbanizzata,
MIUR
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della quale il piano prevede l’urbanizzazione, in contrapposto alle aree parzialmente urbanizzate (di
completamento) e delle aree urbanisticamente assestate (centri storici)”.
Infine, si può verificare il caso in cui l’edificio si trovi in una zona di carattere prevalentemente
industriale, Z.T.O. “D”, o in una zona ad uso agricolo, Z.T.O. “E” (ad esempio una scuola con annessa
azienda agricola); oppure l’edificio potrebbe essere posto all’interno di aree destinate ad attrezzature di
interesse generale, all’interno di un parco pubblico, o all’interno di strutture o poli-polifunzionali (Z.T.O.
"F").
1.0.2 Vincoli ■:
1)
Edificio tutelato ai sensi della L.1089/39 e ss. del Min. Beni ed Attività Culturali ………………………………………………………..…….…
2)
Edificio di vetustà superiore ai 50 anni ………………………………………………………………………………………………….……….….
3)
Edificio in area soggetta a vincolo idrogeologico (R.D.3267/23 e ss.) ■……………………………………………………………………...……
4)
Edificio sito in zona a vincolo paesaggistico (L.1497/39 e 431/85 e ss.) ■…………………………………………………………………………
1.0.3 Vincoli Sismici ■:
Edificio situato in zona sismica (L.64/1974 e ss.) ■……………………………………………………………………………………………...
Individuare la classificazione sismica del Comune (*)■………………………………………………………………………………...
a)
è stato progettato con la normative tecnica antisismica ■……………………………………………………………………………….
b)
Presenza del Certificato di Conformità attestante la perfetta rispondenza dell’opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona
sismica(art.28,L.64/74 e ss.) ■ ………………………………………………………………………………………………………….
Data
Presenza di una relazione geotecnica ■ ……………………...…………………………………………………………………………
c)
Data
Presenza di una relazione geologica ■ ………………………………….………………………………………………………………
d)
Data
e)
Valutazione di vulnerabilità sismica con metodo GNDT/CNR livello ■…………………………………………...
II°
I°
Indice di Vulnerabilità……………………………………………………………………………………………. Anno
f)
E’ stata fatta, o si prevede di fare, la verifica sismica ai sensi art. 4 Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 e ss. ■……
SI
NO
g)
Sono state eseguite altre verifiche sismiche in attuazione delle normative tecniche fino al D.M. 16/01/96 e ss…■ …….
SI
NO
Vedi nuova tabella allegata all’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 di classificazione sismica del territorio nazionale:
zona sismica 1: ag/g = 0.35
zona sismica 2: ag/g = 0.25
zona sismica 3: ag/g = 0.15
zona sismica 4: ag/g = 0.05
Si definisce Ag/g l’accellerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico.
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Si definisce vincolo “una qualsiasi limitazione alla libera utilizzazione di un bene immobile (area o
fabbricato) disposta da un provvedimento normativo, per conseguire finalità estranee a quelle
urbanistiche o architettoniche”. Si elencano, nel seguito, alcune tipologie di vincolo e le corrispondenti
normative di riferimento:
Vincolo in materia di beni appartenenti al patrimonio storico-artistico
Vincolo certificato ai sensi della Legge 1089/1939 art. 2 del Ministero dei
Beni Culturali (allegato 4):
“Sono altresì sottoposte alla presente legge le cose immobili che, a causa del
loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e
della cultura in genere, siano state riconosciute di interesse particolarmente
importante e come tali abbiano formato oggetto di notificazione, in forma
amministrativa, del Ministero per la educazione nazionale”.
Vincolo vetustà
Se un edificio è stato costruito prima del 1950 risulta essere sottoposto al
parere del Ministero dei Beni Culturali ai sensi della Legge 1089/1939 e
quindi a vincolo architettonico (allegato 4).
In caso di necessità di interventi manutentivi è possibile richiedere fondi non
solo al Ministero della Pubblica Istruzione, ma anche agli enti preposti alla
tutela del patrimonio storico ed artistico.
Vincolo idrogeologico
Il vincolo idrogeologico è individuato ai sensi del R.D.3267/1923, ”Norme per
la difesa del suolo”, e del relativo regolamento (allegato 4).
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Vincolo paesaggistico
Tale vincolo paesaggistico in materia di bellezze naturali, è disciplinato dalla
Legge 29/06/1939 n.1497 sulla” protezione delle bellezze naturali” (allegato
4) e dalla Legge Galasso 431/1985 (allegato 4) per la tutela delle zone di
particolare interesse ambientale.
Tale vincolo genera un’interferenza coi dati sull’ambiente e rappresenta una
chiave di controllo sulla situazione ecologica o ambientale.
Vincolo sismico
Il vincolo sismico è regolato dalla Legge Nazionale del 2/2/1974 n. 64 e Ord.
Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4).
Se un edificio è situato in zona sismica, è necessario:
a) classificare il comune in base al proprio grado di sismicità (vedi allegato 4);
b) accertare che l’edificio sia stato costruito utilizzando tecniche antisismiche. Possono essere richiesti
gli estremi del progetto all’ufficio tecnico dell’Ente locale (Comune, Provincia, Regione, ecc..);
c) richiedere, anche in questo caso all’ufficio tecnico dell’Ente locale di appartenenza, la presenza del
Certificato di conformità. Tale Certificato viene rilasciato dall'ufficio tecnico competente ed attesta
la perfetta rispondenza dell'opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona sismica;
d) verificare la presenza di una relazione geotecnica e, qualora presente, indicarne la data di
redazione;
e) verificare la presenza di una relazione geologica, attestante le caratteristiche generali e le proprietà
fisico-meccaniche dei terreni di fondazione e, qualora presente, indicarne la data di redazione;
f) verificare la presenza di informazioni relative alla vulnerabilità sismica dell’edificio individuata da
uno studio condotto dal GNDT (Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti) e dal CNR (Consiglio
Nazionale delle Ricerche) con il metodo GNDT/CNR mediante schede di I e II livello;
g) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica sismica ai sensi art. 4 Ord.
Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4) o l’intenzione di effettuarla in tempi futuri;
h) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica in attuazione delle normative
tecniche fino al D.M. 16/01/96 (allegato 4).
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1.1 DATI CATASTALI ■
L'edificio è accatastato (N.C.E.U.): ■ ………………………………………………………………………………….
SI
NO
Censuario di: ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Foglio: ■ …………………
Particella
Sub.
L'edificio è inserito in mappa (N.C.T.) ………………………………………………………………………………
SI
NO
Il rilevatore deve compilare i campi del paragrafo
con i dati catastali relativi al lotto sul quale è posto
l’edificio analizzato. Si tratta di informazioni
relative alla localizzazione geografica in senso
catastale e cartografico.
I dati possono essere richiesti presso l’Ufficio
Tecnico del Comune di appartenenza.
Nello spazio corrispondente è necessario indicare
se l’edificio è stato accatastato nel Nuovo Catasto
Edilizio Urbano (N.C.E.U.).
Nel caso di risposta affermativa devono essere
riportati
gli
estremi
dell’accatastamento
(denominazione del censuario, numero del Foglio e
della particella).
Deve essere altresì indicato se l’edificio è stato
inserito in mappa nel Nuovo Catasto Terreni
(N.C.T.).
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1.2 COLLEGAMENTI ■
L'edificio in esame può essere raggiunto con (barrare solo le caselle di interesse) ■:
1)
Scuolabus ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………………..…
2)
Trasporti pubblici urbani (fermata entro 250 m) ■……………………………………………………………..…………………………………..…
3)
Trasporti pubblici inter-urbani (fermata entro 500 m) ■……………………………………………………………………………………...………
4)
Mezzi ferroviari (stazione a meno di 500 m) ■…………………………………………………………………………………………………….…
5)
Mezzi privati ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………….………
6)
Servizio trasporto alunni disabili ■ ………………………………………………………………………………………………….………….……
Distanza dal mezzo pubblico più vicino: ■
m
Distanza dalla stazione ferroviaria: ■
m
La condizione di raggiungibilità di una struttura scolastica deve, necessariamente, rispettare quanto
previsto nella normativa (D.M 18/12/1975 – vedi allegato 4). La localizzazione degli Istituti scolastici sul
territorio, infatti, in riferimento alla tipologia della scuola ed alla fascia di età degli utenti, deve essere
tale da garantirne il facile raggiungimento.
Al fine di poter individuare la fruibilità dei collegamenti tra l’Istituto, la sua area di pertinenza e le
eventuali integrazioni di mezzi di trasporto da garantire all’area, il rilevatore deve riportare nell’apposita
tabella la tipologia di mezzi di trasporto utili al facile raggiungimento dell’edificio.
Devono essere indicate, riportando anche più risposte, tutte le soluzioni di trasposto presenti (ad
esempio scuolabus, trasporti pubblici urbani).
E’ necessario indicare se l’Istituto è dotato di un servizio di trasporto per alunni e se ne esista uno che
preveda anche il trasporto di alunni disabili.
Inoltre, nella sezione sottostante della tabella, il rilevatore deve riportare il dato relativo alla distanza
(indicata in metri lineari) dell’Istituto rispetto alla fermata del mezzo pubblico o della stazione
ferroviaria più vicina.
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1.3 AMBIENTE ED AREA SCOLASTICA ■
1.3.1 L'edificio in esame è inserito in (barrare solo le caselle di interesse): ■
1)
Contesto ambientale privo di elementi di disturbo ■……………..…………………………………………………………………………………
2)
Contesto ambientale che presenta elementi di disturbo a causa: ■
a)
vicinanza di discariche ■…………………………………….…………………………………………………………………………………
b)
vicinanza di industrie inquinanti o di emissioni gassose ■….…………………………………………………………………………………
c)
presenza di acque, canali o stagni inquinanti o stagnanti ■……………………………………………………………………………………
d)
vicinanza di fonti di inquinamento atmosferico ■……………………………………………………………………………………….……
e)
presenza di fonti di inquinamento acustico ■……………….…………………………………………………………………………………
f)
vicinanza di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche ■ ………………………………………………………………………………………
g)
vicinanza di cimiteri ■……………………………………………………………………………………………………………………...….
h)
altro da specificare ■…………………………………………..………………………………………………………………………………
Il rilevatore deve indicare se l’edificio scolastico si trova all’interno di un contesto ambientale nel quale
sono presenti le seguenti fonti di inquinamento o elementi di disturbo.
Si riportano nel seguito alcuni esempi di fonti di inquinamento:
Discarica:
E’ un deposito controllato
appositamente predisposte.
e
regolamentato
di
rifiuti
su
superfici
Può essere di tre categorie:
MIUR
-
discarica di rifiuti solidi urbani;
-
discarica di rifiuti speciali (inerti, speciali tossici e nocivi, rifiuti da
lavorazione industriale, da depurazione di acque e liquami);
-
discarica di rifiuti speciali ospedalieri, infiammabili e tossici.
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Industrie inquinanti:
Impianto e/o stabilimenti industriali che in virtù di un processo di
produzione, emettono sostanze, polveri e gas inquinanti.
Emissioni gassose:
Sostanze (nebbie, fumi, polveri) espulse nell’atmosfera da parte di impianti
industriali.
Inquinamento atmosferico:
L’inquinamento atmosferico si ha quando uno o più prodotti inquinanti, o
una miscela di essi, si trovano nell’atmosfera in quantità tali o così a lungo
da diventare nocivi per gli uomini, gli animali, le piante e le proprietà, e sono
tali da contribuire a metterli in pericolo o da disturbare l’attività ed il
benessere delle persone (Organizzazione Mondiale della Sanità).
MIUR
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Inquinamento acustico:
Qualunque emissione sonora che provochi sull'uomo effetti indesiderati,
disturbanti o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo
dell'ambiente.
Sorgenti di radiazioni elettromagnetiche:
Presenza di un campo elettromagnetico che si propaga attorno alle sorgenti
tipo antenne, tralicci alta tensione, radar, ecc.. e che, interagendo con la
materia, è tale da creare effetti biologici in funzione della tipologia del
campo stesso.
1.3.2 L'area di pertinenza dell'edificio scolastico è considerata (barrare solo le caselle di interesse): ■
1)
Sicura ………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2)
Non sicura a causa: ■…………………………………………………………………………………...…………………………………………
a)
accesso non dotato di piazzola adeguata ■……………………………………………………………………………………………….…
b)
area non recintata ■…………………………………………………………………………………………………………………………
c)
area tangente a percorsi di grande traffico ■…………………………………………………………………………………………….…
d)
area tangente a transiti ferroviari ■………………………………………………………………………………………………….………
e)
preesistenze industriali abbandonate ■………………………………………………………………………………………………………
f)
area collocata in zona urbana degradata ■………………………………………………………………………………………..…………
g)
vicinanza di strutture industriali a rischio ■…………………………………………………………………………………………………
h)
altro da specificare: ■……………………………………………………………..…………………………………………………………
Il rilevatore deve indicare la presenza di elementi, in prossimità dell’edificio scolastico, che possano
arrecare danno o disagio agli utenti ed all’attività.
1. L’edificio deve possedere accessi sufficientemente comodi ed ampi muniti di tutte le opere stradali
che assicurino una perfetta viabilità; ad esempio per “piazzola adeguata” si definisce un’area
dimensionalmente idonea rispetto al flusso dei transiti previsti, in relazione all’affollamento
dell’edificio ed adeguatamente protetta rispetto al transito veicolare.
2. L’edificio deve consentire l'arretramento dell'ingresso principale rispetto al filo stradale in modo da
offrire sufficiente sicurezza all'uscita degli alunni; infatti, sia l’ingresso che il perimetro esterno
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devono essere adeguatamente protetti rispetto al traffico veicolare esterno.
3. L’edificio non deve avere accessi diretti da strade statali e provinciali; gli accessi diretti a cortili non
devono essere prospicienti o tangenti a percorsi di grande traffico veicolare o ferroviario.
4. L’edificio non deve attestarsi su aree urbane degradate; per “zona urbana degradata” si intende
un’area priva di infrastrutture idonee e servizi adeguati.
5. L’edificio non deve essere posto nelle vicinanze di strutture di tipo industriale in stato di abbandono
o zone industriali a rischio; per “zona industriale a rischio” si intende un’area nella quale siano
presenti ambiti industriali a rischio di incendio e/o esplosione o che presentino emissione di
sostanze tossico-nocive in atmosfera.
Si considera “vicino” un edificio, o parte preminente di esso, che ricade entro un raggio di 300 metri
dalla discarica, dall’industria inquinante, ecc...
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1.4 CARATTERISTICHE E CONSISTENZA DELL’AREA SCOLASTICA ■
1.4.1 Nell'area è presente un solo edificio (al quale si riferisce la presente Scheda) che ne ha l'uso
esclusivo: ■…………………………………………………………………………………………………
SI
NO
Nell'area sono presenti più edifici che ne hanno l’uso in comune: ■ …………………………………………………………………..
SI
NO
Indicare i Codici Edificio Rilevazione degli edifici scolastici presenti nell’area:
Cod. Edif. Rilevazione ■
1)
Principale ■
SI
NO
Principale ■
SI
NO
Principale ■
SI
NO
Principale ■
SI
NO
Principale ■
SI
NO
Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________
Cod. Edif. Rilevazione ■
2)
Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________
Cod. Edif. Rilevazione ■
3)
Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________
Cod. Edif. Rilevazione ■
4)
Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________
Cod. Edif. Rilevazione ■
5)
Qualora in un’area scolastica siano presenti più edifici, se ne deve indicare uno come principale e gli
altri come subordinati ed assegnare solo all’edificio principale le aree in comune.
Esempio: nel caso in cui in uno stesso lotto siano presenti tre edifici che presentano un’area in comune
(parcheggio), devono essere compilate tre Schede edificio, assegnando l’area in comune ad uno dei
tre, individuandolo come principale; nelle altre due Schede edificio si fa, comunque, riferimento all’area
in comune non compilandone la Scheda.
Nella prima parte del paragrafo il rilevatore deve indicare se nell’area scolastica è presente solo
l’edificio ad uso scolastico (di cui si sta compilando la Scheda) ed, in questo caso, deve rispondere SI;
oppure, se l’area scolastica è di pertinenza di più edifici scolastici deve rispondere NO.
In quest’ultimo caso, ossia, se nello stesso lotto gravitano più edifici, il rilevatore deve indicare nella
tabella successiva il codice di ogni edificio presente e la denominazione dell’Istituto scolastico a cui il
codice corrisponde.
Eventualmente questo dato può essere integrato al termine del censimento degli altri edifici.
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1.4.2 Parcheggi a servizio della scuola ■
Esiste un area adibita a parcheggi per l’Istituzione scolastica ■…………………………………………………………………
SI
NO
In caso di risposta affermativa, indicare: ■
1)
parcheggi auto ■…………………………………
SI
NO
Num. posti
Sup. m2
2)
parcheggio coperto ciclomotori ■……………….. SI
NO
Num. posti
Sup. m2
3)
parcheggio non coperto ciclomotori ■…………... SI
NO
Num. posti
Sup. m2
4)
parcheggio coperto biciclette ■………………….. SI
NO
Num. posti
Sup. m2
5)
parcheggio non coperto biciclette ■……………... SI
NO
Num. posti
Sup. m2
In questo paragrafo il rilevatore deve indicare se, all’interno dell’area scolastica, è presente uno spazio,
appositamente delimitato e segnalato, adibito a parcheggio di auto e ciclomotori.
Per “delimitazione e segnalazione” si intende un spazio identificato ed adeguatamente suddiviso
attraverso l’applicazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale (ad esempio strisce identificative
di parcheggi, spazi di manovra per disabili, viabilità per i pedoni, aree di percorrenza per gli
autoveicoli).
Deve essere compilata l’apposita tabella indicando rispettivamente il numero dei posti (n. posti) e la
superficie in metri quadri (sup. m2) di parcheggi per auto, per ciclomotori, per biciclette distinguendo,
inoltre, se l’area è coperta o scoperta.
Il dato relativo alla superficie in m2 può essere rilevato direttamente sul luogo o, altrimenti, desunto
dalla planimetria, qualora questa sia in possesso del rilevatore.
Laddove vi siano spazi adibiti a parcheggio privi delle sopraindicate caratteristiche, o con segnaletica
talmente degradata da non essere più leggibile, si deve provvedere ad un calcolo dei posti il più
possibile aderente alla realtà (la superficie di un parcheggio standard è di 2,30 m x 4,50 m).
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Esempio di parcheggio.
Esempio di parcheggio.
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Esempio di planimetria generale edificio scolastico (liceo scientifico, istituti tecnici, commerciale e
industriale.Camposampiero, Padova).
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1.4.3 Dati dimensionali dell’edificio ■
1) Superficie totale dell'area scolastica ■ ……………………………………………………………………………..
m2
2) Superficie coperta dell'edificio in esame(*)■……………………………………………………………………….
m2
3) Superficie coperta delle attrezzature sportive ■…………………………………………………………………….
m2
4) Superficie totale dell'area libera ■…………………………………………………………………………………..
m2
5) Volume lordo dell'edificio scolastico(*)■…………………………………………………………………………..
m2
6) Prospetti a vista ■ …………………………………………………………………………………………………..
num.
(*) Esclusa la palestra se corpo a se stante.
Durante il sopralluogo, il rilevatore deve riportare nella tabella i dati relativi alle seguenti caratteristiche
dimensionali dell’edificio:
-
Superficie totale dell’area scolastica: indicare il dato, espresso in metri quadrati, dell’area
scolastica. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.
-
Superficie coperta dell’edificio in esame: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della
superficie dell’edificio coperta escludendo la palestra qualora costituisca un corpo di fabbrica a
se stante. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.
-
Superficie coperta dalle attrezzature sportive: indicare il dato, espresso in metri
quadrati, della superficie dell’edificio, coperta dalle attrezzature sportive (palestra, campo da
pallavolo, campo da pallacanestro, ecc...). Devono essere indicate sia le aree al coperto che
quelle poste all’aperto. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.
-
Superficie totale dell’area libera: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della
superficie dell’area esterna non utilizzata. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.
-
Volume lordo dell’edificio scolastico: indicare il dato, espresso in metri cubi, del prodotto
della superficie in pianta dell’edificio, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica, per l’altezza
massima dello stabile, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica. I dati sono rilevabili dalle
planimetrie e dalle sezioni.
-
Prospetti a vista: indicare il numero dei prospetti a vista dello stabile sia esterni che interni
(ad esempio nel caso sia presente una chiostrina interna).
1.4.4 L’area scolastica consente un ampliamento dell’edificio scolastico ■………………….….…
SI
NO
In questo caso il rilevatore deve indicare se esiste effettivamente la possibilità di effettuare un aumento
del volume dello stabile.
Ampliamento: complesso di opere che permettono l’aumento delle superficie e della volumetria
dell’edificio, creando uno spazio o un volume supplementari. L’ampliamento avviene per “addizione
orizzontale” con un aumento del rapporto di copertura.
In questo caso, il rilevatore può dare soltanto un’indicazione generica del dato rilevato basandosi sugli
indici di fabbricabilità dell’area.
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1.4.5 Se l’area scolastica è insufficiente, indicare se c’è la possibilità di utilizzare aree libere
adiacenti■……………………………………………………………………………………………………
SI
NO
Se l’area di pertinenza dell’edificio scolastico risulta essere insufficiente per le attività svolte al suo
interno, il rilevatore, durante il sopralluogo, deve indicare se esistono aree, adiacenti all'edificio in
oggetto, non edificate.
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SEZIONE C: NOTIZIE GENERALI
DELL’EDIFICIO
1.5 TITOLO DI GODIMENTO ■
1.5.1 L'edificio e/o i locali (*) in esame sono di proprietà di (barrare solo le caselle di interesse): ■
1)
Stato ■……………………………………………………………………………………………………………………………………...…..…
2)
Regione ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………
3)
Provincia ■………………………………………………………………………………………………………………………...………...……
4)
Comune ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………
5)
Altro ente pubblico ■………………………………………………………………………………………………………………………...……
6)
Enti religiosi ■…………………………………………………………………………………………………………………………….………
7)
Società, fondazione o persone private ■ …………………………………………………………………………………………………………
(*) Se trattasi di aule o sezioni staccate. ■
Il rilevatore deve indicare, barrando la casella di riferimento (Stato, Regione, Provincia, ecc..), il
soggetto proprietario dell’immobile; si evidenzia, a riguardo, che tale soggetto non necessariamente è
l'Ente locale - Comune o Provincia - a cui competono gli oneri gestionali.
In particolare, il Comune è competente per le scuole dell'infanzia (materne), per quelle primarie
(elementari) e per quelle secondarie di primo grado (medie), mentre la Provincia lo è per l'intera fascia
secondaria ed artistica.
Si ricorda, infatti, che a fronte dell'art.3 della Legge 11 gennaio 1996, n. 23, detti Enti sono
responsabili per la realizzazione, fornitura, manutenzione ordinaria e straordinaria (ivi compresi
l'adeguamento e messa a norma), l'arredamento scolastico, le spese varie di ufficio e tutte le forniture
(acqua, luce, gas, telefono, riscaldamento) e relativi impianti.
1.5.2 L'edificio o i locali (*) in esame sono utilizzati: ■
1.
2.
3.
4.
5.
6.
A titolo di proprietà ■………………………………….…………………………………………………………………………………….
In uso gratuito ■………………………………….…….……………………………………………………………………………………
In locazione ■………………………………………….…………………………………………………………………………….………
In comodato gratuito ■ …………………………………………………………………………………………………………………...…
In comodato oneroso ■………………………………………………………………………………………………………………………
Altro da specificare ■______________________________________________________________________________________________
E’ necessario acquisire anche il dato relativo alle tipologie di utilizzo e alle modalità di gestione del
contratto di locazione o di affidamento dell’edificio, indicando secondo quale titolo o canone questo
viene utilizzato da parte dell’Istituzione scolastica.
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1.6
UTILIZZAZIONE DELL’EDIFICIO ■
Al fine di identificare l’utilizzo prevalente del fabbricato è necessario distinguere due possibili soluzioni:
edificio scolastico interamente destinato a tale utilizzo, nel caso in cui all’interno dello stabile sia
presente solo attività scolastica;
edificio scolastico parzialmente adibito ad altro uso, nel caso in cui all’interno dello stabile siano
presenti altre destinazioni d’uso.
1.6.1 L’edificio scolastico è utilizzato interamente ad uso scolastico: ■
In questo caso comprende ■:
Unità scolastica non interessate dalla rilevazione in oggetto ■ …………………………………….…………………………………………….…
Asilo nido ■………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Scuole di formazione professionale ■…………………………………………………………………………………………………………….…
Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________
1.6.2 L’edificio scolastico è parzialmente adibito ad altro uso:
Indicare la destinazione non scolastica ■:
Uffici comunali ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Altri uffici pubblici sede Asl, distretto) da specificare ■……………………………………………………………………………………………...
Abitazioni private ■……………………………………………………………………………………………………………………………………
Laboratori, officine (non ad uso scolastico) ■…………………………………………………………………………………………………………
Altro da specificare ■ ____________________________________________________________________________________________________
Un utilizzo promiscuo dell’edificio scolastico è un indizio di carenza, sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo; è, quindi, necessario identificare, a tale scopo, le utilizzazioni promiscue degli edifici, cioè
le altre funzioni ed attività non omogenee a quella scolastica (ad esempio uffici comunali, sedi ASL,
abitazioni private, ecc…).
Nei casi di promiscuità di utilizzo, il rilevatore deve indicare le altre attività presenti all’interno dello
stesso stabile, barrando una o più caselle di interesse o indicando, nell’ultima riga del paragrafo, la
tipologia dell’attività qualora non prevista dall’elenco. In questo caso le altre realtà presenti, seppur
simili a quella rilevata, non devono essere oggetto dell’indagine.
Sempre nel caso di promiscuità, il rilevatore è tenuto a rispondere anche ai quesiti del paragrafo
successivo; deve indicare, infatti, la tipologia dei locali e/o delle aree in comune con le altre attività
presenti nell’edificio, barrando una o più caselle di interesse o indicando nell’ultima riga del paragrafo le
aree o locali non previsti dall’elenco.
1.6.3 Nei casi di utilizzo dell’edificio secondo le modalità di cui al punto precedente indicare le aree in comune: ■
Ingresso ■……….…………………………………………………………………………………………………………………..………….…
Atrio ■………………………………………………………………………………………………………………………………………….…
Scala e/o ascensore ■…………………………………………………………..…………………………………………………………………
Servizio igienico ■………………………………………………………………………………………………………………..………………
Altro da specificare ■ ______________________________________________________________________________________________
1.6.4 L’Edificio non utilizzato ad uso scolastico ma non ancora destinato ad altri usi: ■ ……...…
SI
NO
Nel caso in cui il rilevatore si trovi di fronte ad un fabbricato che, in precedenza, sia stato utilizzato per
uso scolastico, ma che attualmente non risulta utilizzato a tale scopo (né è prevista la sua futura
destinazione d’uso), deve segnalare la situazione barrando la casella di interesse.
MIUR
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1.6.5 Prospettive di utilizzazione dell’edificio nella sua attuale destinazione all’uso scolastico: ■
Mantenimento nel triennio successivo alla rilevazione ■…………………………………………………………………………………………
Chiusura ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………
Chiusura nel triennio successivo alla rilevazione ■……………………………………………………………………………………….………
Questa informazione può essere richiesta al Dirigente scolastico; questi, infatti, potrebbe essere a
conoscenza delle previsioni per il futuro utilizzo dell’edificio, ossia se nel triennio successivo alla data
dell’indagine sia previsto il mantenimento o la chiusura dello stesso.
Il dato è inserito all’interno del “piano di dimensionamento” consultabile presso il Dirigente scolastico.
MIUR
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1.7 ORIGINE ED ETÀ ■
1.7.1 Con riferimento al corpo principale, indicare se l'edificio in esame (barrare solo le caselle di interesse): ■
1) E’ stato costruito appositamente per uso scolastico ■…………………………………………………………………………………………..……
2) E’ stato costruito per altri usi ed adattato permanentemente ad uso scolastico ■……………………………………………………………….……
3) E’ stato costruito per altri usi e momentaneamente utilizzato ad uso scolastico sia pure mediante temporanei adattamenti ■………………………
L’informazione relativa alla destinazione originale dell’edificio è importante in quanto permette di
rilevare la coerenza funzionale dell’edificio con le specifiche esigenze scolastiche.
In particolare, è necessario specificare se lo stabile, costruito e destinato precedentemente ad altri usi:
• è stato adattato in modo permanente ad usi didattici;
• è stato adattato momentaneamente ad uso scolastico (ad esempio: aule volano).
Il dato può essere richiesto all’ente gestore dello stabile o al Dirigente scolastico.
1.7.2 Anno di Costruzione: ■………………………………………………………………...
(*)
1.7.3 Anno di adattamento ad uso scolastico: ■…………………………………………….
(**)
(*) Nel caso in cui l'anno non sia noto, indicare:
1=prima dell'Ottocento;
2=nell'Ottocento;
3=tra il 1900 ed il 1920;
4=tra il 1921 ed il 1945;
5=tra il 1946 ed il 1960;
6=tra il 1961 ed il 1975;
7=dopo il 1976.
(**) Nel caso l'anno non sia noto, indicare:
1=prima del 1945;
2=tra il 1946 ed il 1975;
3=dopo il 1976.
Il rilevatore deve accertarsi, essenzialmente, di alcuni parametri necessari per determinare il grado di
affidabilità, e, quindi, la qualità delle strutture edilizie scolastiche; è utile, dunque, considerare l’anno di
costruzione del fabbricato o di adattamento dello stesso ad uso scolastico.
Il rilevatore deve indicare l’anno di costruzione dell’edificio e, se il dato non risulta noto, il periodo di
riferimento, così come riportato nella Scheda.
Se l’edificio è stato costruito per destinazioni d’uso diverse da quella scolastica e, solo successivamente,
adattato a uso scolastico, deve essere fornita l’informazione dell’anno di adattamento a tale utilizzo.
Analogamente al punto precedente, nel caso in cui il dato non sia noto, il rilevatore deve indicare il
periodo di riferimento, così come riportato nella Scheda.
Il dato è necessario alla Pubblica Amministrazione al fine di valutare quali, tra gli edifici di vecchia
costruzione, necessitano di interventi manutentivi o di una eventuale dismissione.
MIUR
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1.7.4 Trasformazioni successive ■
Indicare se successivamente alla costruzione o adattamento ad uso scolastico l'edificio ha subito un recente intervento di (barrare solo le caselle di interesse):
Tipo di Intervento (indicare anno ultimi lavori):
Data
Progetto Conforme Legge
Antisismica
1) Ampliamento ■…………………………………………………………………………………………………
……………
2) Sopraelevazione ■ ……………………………………………………………………………………………..
……………
3) Ristrutturazione ■……………………………………………………………..………………………………..
……………
4) Restauro integrale ■……………………………………………………………………………………………
……………
5) Manutenzione straordinaria ■ …………………………………………………………………………………
……………
□
□
□
□
□
Oltre al dato relativo all’anno di costruzione del fabbricato, è necessario riportare quello di eventuali
ampliamenti, sopraelevazioni ed interventi di ristrutturazione e restauro, avvenuti nel tempo.
Il dato relativo alle opere successive alla costruzione del fabbricato è utile per effettuare la migliore
valutazione della storia dell’edificio. Conoscere l’anno e la tipologia degli interventi realizzati all’interno
dello stabile, consente di valutare il fabbricato in maniera più veritiera.
Il rilevatore deve indicare, quindi, i dati relativi alla “storia” del fabbricato, riportandone tutti gli
interventi e distinguendo se si tratta di ampliamento, sopraelevazione, ristrutturazione edilizia, restauro
integrale, risanamento conservativo o manutenzione straordinaria. Alla tipologia di intervento deve,
possibilmente, essere associato l’anno in cui è stato effettuato al fine di poter formulare una scaletta
utile a valutare la cronologia delle opere avvenute.
Ampliamento e/o
sopraelevazione:
Si intende quel complesso di lavori che hanno l’effetto di ingrandire un
edificio esistente, creando uno spazio o un volume supplementari.
L’ampliamento può avvenire con “addizione orizzontale” o con “addizione
verticale”. Nel primo caso si ha un aumento del rapporto di copertura, nel
secondo una sopraelevazione.
Ristrutturazione edilizia:
Si tratta di interventi che apportano delle modifiche totali o parziali ad un
fabbricato. Tali opere possono comprendere il ripristino o la sostituzione di
alcuni elementi costitutivi dell’edificio, oppure la modifica, l’eliminazione e
l’inserimento di nuovi elementi strutturali e/o impiantistici.
Restauro
integrale
e Sono gli interventi atti a conservare l’organismo edilizio ed assicurarne la
risanamento conservativo:
funzionalità. Tali interventi sono quelli di consolidamento, ripristino o rinnovo
degli elementi costitutivi dell’edificio, di inserimento di elementi accessori e
di impianti richiesti dalle esigenze dell’uso o di eliminazione degli elementi
estranei all’organismo edilizio.
Manutenzione straordinaria:
MIUR
Sono le opere e le modifiche atte a rinnovare e sostituire parti, anche
strutturali, degli edifici, nonché a realizzare servizi igienico-sanitari e
tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità
immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso
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1.7.5 Morfologia dell’edificio ■
1.7.5.1 L'edificio in esame è: ■
1)
Parte di un fabbricato ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2)
Corpo di fabbrica unico ■………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.7.5.2 L'edificio è così articolato: ■
Numero totale dei piani …■...
Di cui:
1) numero piani fuori terra ■ …………………………………………….
2) numero piani interrati ■………………………………………………..
Il rilevatore deve indicare se l’edificio, oggetto della rilevazione, è parte di un fabbricato o se, invece, la
scuola è costituita da un unico corpo di fabbrica; indicherà, quindi, il caso in questione barrando solo la
casella di interesse.
Successivamente deve essere indicato il numero dei piani di cui è costituito il fabbricato, distinguendo i
piani fuori terra da quelli interrati.
MIUR
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1.7.6 Nel caso di edificio pluripiano, indicare se il n° dei piani relativi allo spazio didattico è lo
stesso per tutti i lati del fabbricato: ■……………………………………………………………………
SI
NO
Nel caso di risposta negativa indicare: ■
1) Numero min. piani ■ ………………………………………………………………………..…………………………………….
2) Numero max. piani ■………………………………………………………………………………………………………………
Nel caso di un edificio pluripiano viene richiesto al rilevatore di indicare se tutti i lati del fabbricato
possiedono lo stesso numero dei piani.
Si può verificare, infatti, il caso che un edificio possieda dei prospetti diversi l’uno dall’altro in quanto a
numero di piani. In questo caso, viene chiesto al rilevatore di indicarne il numero massimo e minimo.
Nel caso in cui l’edificio presenti una morfologia costituita da un numero di piani diverso rispetto ai vari
lati del fabbricato, devono essere indicati, rispettivamente, il numero complessivo, il numero minimo ed
il numero massimo dei piani.
MIUR
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1.7.7 Dimensioni complessive dell’edificio ■
Quota pavimento
(da piano campagna)
Piano
Superficie
coperta
Altezza interna
■
Piano Interrato (2°sottostrada)
m
,
m2
m
,
■
Piano Interrato (1°sottostrada)
m
,
m2
m
,
■
Piano Seminterrato
m
,
m2
m
,
■
Piano Terra
m
,
m2
m
,
■
Piano Rialzato
m
,
m2
m
,
2
■
Piano Primo
m
,
m
m
,
■
Piano Primo Rialzato
m
,
m2
m
,
■
Piano Secondo
m
,
m2
m
,
■
Piano Secondo Rialzato
m
,
m2
m
,
■
Piano Terzo
m
,
m2
m
,
■
Piano Terzo Rialzato
m
,
m2
m
,
■
Piano Quarto
m
,
m2
m
,
■
Piano Quarto Rialzato
m
,
m2
m
,
■
Piano Quinto
m
,
m2
m
,
■
Piano Quinto Rialzato
m
,
m2
m
■
Piano Sesto
m
,
m2
m
2
m
■
Piano sesto Rialzato
m
,
m
■
Piano Settimo
m
,
m2
m
■
Piano Settimo Rialzato
m
,
m2
m
■
Oltre il Settimo fuori terra
m
,
m2
m
■
Altezza della linea di gronda dal piano di campagna …………………………………………………………………………… m
,
Durante la fase del sopralluogo, il rilevatore deve verificare alcune misure di carattere dimensionale e
riportarle nella tabella sopra indicata. Deve, infatti, riportare per ogni piano del fabbricato i dati relativi
alla quota del pavimento rispetto al piano di campagna, la superficie coperta (arrotondata per difetto)
di ogni quota e l’altezza interna del piano.
MIUR
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Si riportano, nella tabella seguente, alcuni termini e definizioni utili per facilitare le operazioni di rilievo:
Quota pavimento da piano campagna: La quota pavimento si misura riferendosi al piano campagna, ove,
Superficie coperta:
Altezza interna:
Altezza linea di gronda:
MIUR
per piano campagna, si intende la quota del terreno antistante
l’ingresso principale (che assume il valore 0.00).
La superficie coperta è quella effettivamente calpestabile, misurata
al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e
finestre e scale.
L’altezza interna dei locali corrisponde alla distanza tra pavimento
finito e soffitto.
L’altezza della linea di gronda è quella compresa tra il piano
campagna e il limite inferiore della linea di gronda.
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1.7.8 Tecnologie di costruzione prevalente ■
1.7.8.1 Strutture portanti verticali (barrare solo le caselle di interesse): ■
Muratura portante ■ …………………………………………………………………………………………………………………………….
Muratura in pietrame a sacco ■ ………………………………………………………………………………………………………………...
Muratura in pietrame irregolare ■ ……………………………………………………………………………………………………...………
Muratura in pietrame regolare ■ …………………………………………………………………………………………………………….….
In muratura di blocchi di cls. o tufo ■ ……………………………………………………………………………………………………….…
Struttura (pilastri e travi) in cemento armato ■ ………………………………………………………………………………………………...
Setti portanti in c. a. ■ ………………………………………………………………………………………………………………………….
Ossatura (pilastri e travi) in acciaio ■ ………………………………………………………………………………………………………….
Con strutture prefabbricate ■ …………………………………………………………………………………………………………………..
Altro da specificare ■ ……………………………………..……………………………………………………………………………………
1.7.8.2 Strutture orizzontali (barrare solo le caselle di interesse): ■
Solai in c.a. e laterizi ■ …………………………………………………………………………………………………………………………
Solai con putrelle e laterizi ■ …………………………………………………………………………………………..……………………….
Solai in legno ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………
Volte in muratura ■ ………………………………………………………………………….…………………………………………………
Altro da specificare ■ ………………………..……………………………………………………………...………………………………….
1.7.8.3 Copertura (barrare solo le caselle di interesse): ■
Piana ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………………
A falde ■ ……….………………………………………………………………………………………………………………………………
Altro da specificare ■ ………………………………………………………………………………………………………………………….
1.7.8.4 Tamponature (barrare solo le caselle di interesse): ■
Muratura in laterizio ■ …………………………………………………………………………………………………………………………
Muratura con intercapedine isolante ■ …………………………………………………………………………………………………………
Facciate continue in metallo e vetro ■ …………………………………………………………………………………………………………
Pannelli prefabbricati ■ ………………………………………………………………………………………………………………………...
Altro da specificare ■ …………………………………………………………………………………………………………………………..
1.7.8.5 Partizioni interne (barrare solo le caselle di interesse): ■
Tramezzi in muratura ■ ………………………………………………………………………………………………………………………..
Pannelli in gesso ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………..
Pannelli Sandwich e struttura metallica ■ ……………………………………………………………………………………………………..
Pareti attrezzate ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………
Pannelli mobili ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………
Altro da specificare ■ …………………………………………………………………………………………………………………………..
1.7.8.6 Particolari tipologie costruttive (barrare solo le caselle di interesse): ■
Struttura geodetica ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………
Tensostruttura ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………..
Pallone presso statico ■ ………………………………………………………………………………………………………………………...
Legno lamellare ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………
Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili ■ …………………………………………………………………………
Altro da specificare ■ ……………………………………………………………………..……………………………………………………
Il rilevatore deve identificare, per ogni elemento strutturale che compone l’edificio, la tecnologia
costruttiva utilizzata, barrando la casella corrispondente.
Il fabbricato deve essere, quindi, descritto nelle sue componenti:
1) strutture verticali (strutture portanti che trasmettono i carichi alla fondazione): muratura e/o
cemento armato e/o elementi prefabbricati;
2) strutture orizzontali (strutture portanti che trasmettono i carichi alle strutture verticali): solai in
cemento armato, in legno o in muratura;
3) copertura (struttura portante che trasmette i carichi agenti alle strutture verticali): tetto in legno o
in laterizio armato;
4) tamponature (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati;
5) partizioni interne (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati;
6) particolari tipologie costruttive: strutture geodetiche, tecnostruttura, pallone pressostatico, legno
lamellare, edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili.
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La tabella riporta delle sezioni dedicate ad ogni singolo elemento costruttivo, quali strutture verticali,
strutture orizzontali, coperture, tamponature, partizioni interne e particolari tipologie costruttive.
Al fine di facilitare le operazioni di indagine e di rendere omogenee le definizioni da riportare nella
Scheda, si allegano nel seguito alcune informazioni relative ad ogni tipologia costruttiva.
Strutture verticali
Muratura portante:
qualsiasi struttura muraria costituita da diversi elementi (pietra, laterizio) sovrapposti
gli uni agli altri senza o con l'interposizione di malta o altro materiale cementante,
con il compito di assorbire le azioni verticali e orizzontali, con la possibile
collaborazione di travi e pilastri.
Muratura in pietrame a sacco:
muratura formata gettando pezzi di pietra e malta in casseforme o in cavi di
fondazione o tra due sottili cortine di muratura di conci.
Muratura in pietrame irregolare:
muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra di forma e dimensione
variabile, posti in opera con interposizione di malta.
Muratura in pietrame regolare:
muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra detti “conci”, con la faccia
esterna lavorata e collegati tra loro con perni e grappe, posti in opera con
interposizione di malta.
In muratura di blocchi di calcestruzzo o tufo:
struttura costituita da blocchi parallelepipedi di calcestruzzo o tufo di forma e
dimensione fissata, posti in opera con interposizione di malta.
Struttura (pilastri e travi) in cemento armato:
struttura costituita da pilastri e travi in cemento armato; i pilastri e le travi sono
costituiti, a loro volta, da una struttura in calcestruzzo armato attraverso una maglia
di tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che verticalmente e gettati in opera
con l’ausilio di casseforme.
Setti portanti in c.a.:
elementi in calcestruzzo armato con tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che
verticalmente e gettati in opera con l’ausilio di casseforme.
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Ossatura (pilastri e travi) in acciaio:
edificio realizzato mediante uno scheletro di travi e colonne in acciaio.
Con strutture prefabbricate:
strutture costituite da elementi prefabbricati tali da garantire un’adeguata resistenza
strutturale.
Strutture orizzontali
Solai in cemento armato e laterizi:
elementi orizzontali costituiti da una soletta e travetti in cemento armato posti in
opera con l’interposizione di laterizi prefabbricati.
Solai con putrelle e laterizi:
elementi orizzontali costituiti da travetti in acciaio realizzati con putrelle e laterizi
interposti.
Solai in legno:
elementi orizzontali costituiti da elementi lignei orizzontali irrigiditi da travetti in
legno disposti ortogonalmente al senso di orditura della struttura portante.
Volte in muratura:
elementi in muratura funzionanti secondo lo schema strutturale ad arco.
MIUR
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Copertura
piana:
copertura costituita da elementi disposti orizzontalmente.
a falde:
costituita da piani inclinati aventi un’angolazione favorevole allo smaltimento delle
acque.
Tamponature
Muratura in laterizio.
Muratura con intercapedine isolante:
muratura realizzata come la precedente, ma con interposta una intercapedine
isolante per la protezione termica dell’edificio; la tipologia costruttiva presenta due
file parallele di laterizi e un materiale di isolamento, posto in posizione centrale
(anche l’aria può fungere da intercapedine isolante).
Facciate continue in metallo e vetro:
facciate realizzate con un’ossatura portante in metallo ed elementi verticali di
chiusura in vetro.
Pannelli prefabbricati:
parete costituita da pannelli prefabbricati montati in opera.
Partizioni interne
MIUR
Tramezzi in muratura:
muratura non portante costituita da laterizi di vari spessori.
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Pannelli in gesso:
pannelli realizzati in gesso.
Pannelli Sandwich e struttura metallica:
pannelli realizzati da elementi sottili in metallo, che costituiscono una scatola ed un
materiale isolante posto al suo interno.
Pareti attrezzate:
separazione interna realizzata con elementi di arredo (scaffalature) fisse e/o
removibili.
Pannelli mobili:
separazioni interne realizzate con elementi (pannelli) di arredo mobili.
Particolari tipologie costruttive
Struttura geodetica:
struttura realizzata con elementi prefabbricati, disposti a reticolo, e appoggiata a
pilastri di fondazione.
Tensostruttura:
struttura realizzata in forme libere, sorrette da strutture verticali, pali centrali e cavi
tiranti in acciaio, fissati a basamenti in cemento.
Pallone pressostatico:
elemento di copertura realizzato con teloni in PVC in ambiente pressurizzato.
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Legno lamellare:
struttura realizzata in legno lamellare, formato da listelli di legno incollati tra loro ad
alta resistenza.
Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili:
edificio realizzato secondo tecnologie ambientali (pavimentazione radiante, pannelli
solari, sistema fotovoltaico, ecc...).
Il rilevatore deve individuare le soluzioni tipologiche e tecnologiche adottate per ciascun componente
dell’edificio.
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1.8 STATO DI CONSERVAZIONE DEL CORPO DI FABBRICA PRINCIPALE ■
1.8.1 Opere edilizie (barrare la casella di interesse e inserire il numero corrispondente in riferimento alla legenda sottostante): ■
1)
Strutture portanti verticali e murature ■……………………………………………………………………………………………………………
2)
Solai ■………………………………………………………………………………………………………………………………………………
3)
Scale ■………………………………………………………………………………………………………………………………………………
4)
Copertura ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………
5)
Intonaci e rivestimenti interni ■…………………………………………………………………………………………………………….………
6)
Intonaci e rivestimenti esterni ■………………………………………………………………………………………………………….…………
7)
Controsoffitti ■………………………………………………………………………………………………………………………………………
8)
Pavimentazioni interne ■……………………………………………………………………………………………………………………………
9)
Pavimentazioni esterne ■……………………………………………………………………………………………………………………………
10)
Serramenti interni ■…………………………………………………………………………………………………………………………………
11)
Serramenti esterni ■…………………………………………………………………………………………………………………………………
12)
Opere da lattoniere (grondaie, pluviali, ecc...) ■……………………………………………………………………………………..…..…………
(*) Per ogni tipo d'opera attribuire la valutazione secondo la seguente classificazione:
6 - non richiede alcun intervento
5 - richiede intervento di manutenzione parziale
4 - richiede intervento di manutenzione completa
3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale
2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo
1 - necessità di installazione ex-novo.
Per “stato di conservazione” di un edificio si intende lo stato di integrità degli elementi strutturali
(elementi che costituiscono la struttura portante come travi pilastri solai, ecc..) e non strutturali
(elementi di tamponatura esterna e di partizione interna, controsoffitti, ecc..) che lo compongono.
Al fine di definire lo stato di conservazione dell’edificio, il rilevatore deve attribuire un valore per ogni
elemento che compone la struttura edilizia.
Il punteggio che deve essere assegnato varia da un massimo pari a 6 ad un minimo pari ad 1. Si
specifica, inoltre, che il punteggio pari o minore a 3 si colloca nella “non efficienza”.
MIUR
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In particolare, così come indicato nella legenda posta sotto il paragrafo, i valori corrispondono ai
seguenti interventi da effettuare:
Punteggio 6: NON
RICHIEDE NESSUN
INTERVENTO: tutti gli
elementi, interni ed esterni
appaiono in ottime condizioni.
Il voto 6 può essere assegnato
in base a due tipi di
considerazioni:
-
assenza di patologie e di
alterazioni nei materiali;
-
l’architettura non alterata
da segnali di obsolescenza,
da macchie o da elementi
rotti o parzialmente
danneggiati.
Punteggio 5: RICHIEDE
INTERVENTO DI
MANUTENZIONE
PARZIALE: pur essendo in
piena efficienza, l’edificio
necessita di piccoli interventi
su elementi e componenti
tecnici (ad esempio: intonaco
interno ed esterno
danneggiato, infissi,
serramenti, maniglie,
montanti, vetri e guarnizioni,
elementi dell’impianto igienicosanitario, ecc..). Quindi, può
essere assegnato il voto 5
quando la struttura presenta
dei piccoli problemi di
manutenzione ordinaria.
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Punteggio 4: RICHIEDE
INTERVENTO DI
MANUTENZIONE COMPLETA:
l’unità funzionale analizzata non è
più efficiente e compromette la
funzionalità dell’edificio in
questione (ad esempio: se ad una
finestra oltre a mancare la
maniglia si rompe un vetro è
compromessa la tenuta termica e
non soltanto dell’ambiente di cui
essa fa parte). Quindi al voto 4
corrisponde la necessità di una
manutenzione ordinaria completa.
Il passaggio da 5 a 4 è basato
soltanto sull’estensione e non
sulla tipologia della anomalia.
Punteggio 3: RICHIEDE
INTERVENTO DI
SOSTITUZIONE O
RIFACIMENTO PARZIALE: gli
elementi analizzati si trovano in
uno stato di non efficienza. In
questo caso si riscontrano
elementi tecnici o componenti
danneggiati e/o compromessi in
modo grave. Al voto 3 corrisponde
la necessità di sostituire o rifare
parzialmente una struttura o un
impianto dell’edificio; questo voto
colloca gli elementi in analisi nel
gruppo di non efficienza.
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Punteggio 2: RICHIEDE
INTERVENTO DI
SOSTITUZIONE O
RIFACIMENTO COMPLETO: i
danni evidenziano la rottura totale
di alcuni elementi (ad esempio:
pilastri danneggiati che
evidenziano rotture nello stato del
“copriferro”). Al voto 2
corrisponde la necessità di
sostituzione o rifacimento
completo di una parte di un
edificio o di un impianto;
corrisponde la presenza di un
forte degrado sia dei materiali sia
dei componenti con rottura totale
e, quindi, la necessità di una
completa sostituzione. Anche in
questo caso il passaggio dal voto
3 al voto 2 è basato soltanto sulla
maggiore estensione del danno e
non sulla tipologia dell’anomalia.
Punteggio 1: NECESSITA DI
INSTALLAZIONE EX NOVO: al
voto 1 corrisponde la necessità di
intervenire in modo radicale
sull’edificio o su parte di esso con
interventi di risanamento.
MIUR
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Schema prospettico relativo a tecniche e dettagli costruttivi di un edificio.
Mario Docci, Diego Maestri, Il rilevamento architettonico – Storia metodi e disegno, Edizioni Laterza 1984.
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Esempio di distacco di grosse superfici di intonaco.
Giuseppe Cigni, Biancaneve Codacci Pisanelli, Umidità e degrado negli edifici, edizioni Kappa 1987.
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1.8.2 Impianti (barrare la casella di interesse e inserire il numero corrispondente in riferimento alla legenda
sottostante): ■
1)
Impianto di riscaldamento ■……………………………………………………………………………………………………………...
2)
Impianto di condizionamento centralizzato ■……………………………………………………………………………………..……..
3)
Impianti di ventilazione ■………………………………………………………………………………………………………………...
4)
Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione ■……………………………………………………………………………….
5)
Impianto elettrico con canalette esterne ■………………………………………………………………………………………………..
6)
Impianto cucina ■………………………………………………………………………………………………………………………...
7)
Impianto elettrico di emergenza ■………………………………………………………………………………………………………..
8)
Impianto idrico ■………………………………………………………….……………………………………………………………...
9)
Impianto igienico-sanitario ■……………………………………………………………………….……………………………………
10)
Impianto ascensore ■……………………………………………………………………………………………………………………..
11)
Infrastruttura di rete ■………………………………………………………………….…………………………………………………
(*) Per ogni impianto attribuire il punteggio secondo la seguente classificazione:
6 - non richiede alcun intervento
5 - richiede intervento di manutenzione parziale
4 - richiede intervento di manutenzione completa
3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale
2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo
1 - necessità di installazione ex-novo
X - impianto non necessario.
Al fine di definire lo stato di conservazione degli impianti, va attribuito un valore per ogni tipo di
impianto tecnologico presente.
I punteggi variano da 6 (massimo) a 1 (minimo). In particolare i valori corrispondono ai seguenti
interventi da effettuare:
Punteggio 6: NON RICHIEDE
NESSUN INTERVENTO: tutti gli
elementi, interni ed esterni
appaiono in ottime condizioni. Il
voto 6 può essere assegnato in
base a due tipi di considerazioni:
-
assenza di danni o alterazioni
ai materiali che costituiscono
l’impianto;
-
condizioni di efficienza in tutte
le sue parti che ne
garantiscono il funzionamento.
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Punteggio 5: RICHIEDE
INTERVENTO DI
MANUTENZIONE PARZIALE: pur
essendo in piena efficienza,
l’impianto necessita di piccoli
interventi su elementi e componenti
tecnici (ad esempio: scatole di
derivazione aperte, rubinetteria da
sostituire, quadri elettrici senza
protezione, ecc..). Quindi, può
essere assegnato il voto 5 quando
gli impianti presentano dei piccoli
problemi di manutenzione ordinaria.
Punteggio 4: RICHIEDE
INTERVENTO DI
MANUTENZIONE COMPLETA:
l’unità funzionale analizzata non è
più efficiente e compromette la
funzionalità dell’impianto stesso (ad
esempio: un impianto di produzione
calore che necessita della
sostituzione di tutte le sue
componenti). Quindi al voto 4
corrisponde la necessità di una
manutenzione ordinaria completa. Il
passaggio da 5 a 4 è basato
soltanto sull’estensione e non sulla
tipologia della anomalia.
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Punteggio 3: RICHIEDE
INTERVENTO DI
SOSTITUZIONE O
RIFACIMENTO PARZIALE: gli
elementi dell’impianto analizzati si
trovano in uno stato di non
efficienza in quanto rotti o
compromessi in modo grave (ad
esempio: se la rete di idranti
presenta dei danni alle bocchette di
erogazione o alle cassette di
alloggiamento delle manichette è
compromessa la corretta
funzionalità dell’impianto stesso,
nonché la salvaguardia di tutti i
presenti e dell’intero edificio). Al
voto 3 corrisponde la necessità di
sostituire o rifare parzialmente un
impianto dell’edificio; questo voto
colloca gli elementi in analisi nel
gruppo di non efficienza.
Punteggio 2: RICHIEDE
INTERVENTO DI
SOSTITUZIONE O
RIFACIMENTO COMPLETO: i
danni evidenziano la rottura totale
di alcuni elementi dell’impianto (ad
esempio: tutte le lampade di
illuminazione di emergenza
risultano danneggiate a tal punto
che scaturisce la necessaria
sostituzione dell’intero impianto). Il
voto 2 può essere assegnato a due
tipi di considerazioni:
- necessità di sostituzione o
rifacimento completo di un
impianto;
- presenza di un forte degrado sia
dei materiali sia dei componenti con
rottura totale. Anche in questo caso
il passaggio dal voto 3 al voto 2 è
basato soltanto sulla maggiore
estensione del danno e non sulla
tipologia dell’anomalia.
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Punteggio 1: NECESSITA DI
INSTALLAZIONE EX NOVO: al
voto 1 corrisponde la necessità di
installazione ex-novo dell’impianto o
di una parte del sistema tecnologico
(ad esempio mancanza di un
ascensore o di servizi igienici per
disabili).
Punteggio X – IMPIANTO NON NECESSARIO : il segno X segnala che uno degli impianti indicati nella
Scheda non esiste e comunque non è necessario.
Al fine di poter garantire la omogeneità e la correttezza delle informazioni rilevate, si riportano nel
seguito le seguenti definizioni:
Definizioni:
Impianto di riscaldamento: impianto alimentato da caldaie funzionanti a gas, gasolio, gpl, per il
riscaldamento degli ambienti dell’edificio.
Impianto di aria condizionata centralizzato: impianto che non prevede singoli elementi installati
in ogni stanza, bensì una distribuzione uniforme del condizionamento per tutto l’edificio.
Impianti di ventilazione: l’impianto di ventilazione ha lo scopo di assicurare, in ogni condizione
atmosferica, un clima confortevole nei vari ambienti.
Gli impianti elettrici sono tutti quelli che producono, trasportano, distribuiscono e utilizzano l’energia
elettrica. In particolare si distinguono:
-
Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione: eseguite le tracce sulla
struttura, viene inserita una tubazione contenente i cavi di alimentazione della dorsale
principale che serve, tramite scatole di derivazione, le linee secondarie di ogni piano e/o
ambiente. Tutti gli elementi utilizzati devono avere idoneo marchio di sicurezza.
-
Impianto elettrico con canalette esterne: le tubazioni e le canalette sono installate
esternamente sulla parete, senza realizzare tracce sulla struttura. Anche in questo caso tutti gli
elementi utilizzati devono avere un idoneo marchio di sicurezza.
-
Impianto elettrico di emergenza: deve segnalare tutte le vie di uscita, inclusi anche i
percorsi esterni, che devono essere adeguatamente illuminati per consentire la percorribilità in
sicurezza fino a luogo sicuro.
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Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere
previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione
dell’alimentazione di rete.
Impianto idrico: si intende tutto il sistema di tubazioni (interne ed esterne), filtri, manicotti e pompe
idrauliche destinate a garantire un sufficiente afflusso di acqua all’edificio.
Impianto igienico-sanitario: si deve verificare l’efficienza del servizio igienico-sanitario (inteso come
l’insieme, anche non completo, di W.C., lavabo e doccia).
Impianto cucina: impianto e attrezzature necessarie alla preparazione di pasti caldi.
Impianto ascensore: insieme di ascensori e montacarichi necessari per il trasporto di persone e/o
merci all’interno dell’edificio.
Infrastruttura di rete: l’insieme di tutti i componenti (hardware e software) contenuti nell’edificio
scolastico.
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SEZIONE D: CONDIZIONI DI
SICUREZZA E REQUISITI
PARTICOLARI
1.9 CONDIZIONI DI SICUREZZA ■ ■
1.9.1 Certificazioni relative all'edificio:
Indicare se l’edificio in esame è provvisto di:
- CERTIFICAZIONI RELATIVE ALL’EDIFICIO :
SI
1)
Autorizzazione al funzionamento ■……………………………………………………………………….
2)
NO
N.R.
□
□
□
Certificato di agibilità|abitabilità ■……………………………………………………………………….
□
□
□
3)
Certificato di collaudo statico ■ ………………………………………………………………..……….
□
□
□
4)
Autorizzazione per l’utilizzo di locali seminterrati con presenza di persone ■…………………………...
□
□
□
5)
Certificato di conformità dell’impianto elettrico (L. 46/1990) (allegato 4) ■…………………………….
□
□
□
6)
Certificato di conformità impianto idrotermosanitario (L. 46/1990) ■…………………………………...
□
□
□
7)
Certificato di conformità dell’impianto antincendio (L. 46/1990) ■……………………………………...
□
□
□
8)
Denuncia dell’impianto di messa a terra ■………………………………………………………..………
□
□
□
9)
Certificato di collaudo apparecchi elevatori ■…………………………………………………….………
□
□
□
10)
Certificato di omologazione della Centrale Termica ■ …………………………………………………...
□
□
□
11)
Autorizzazione sanitaria (per preparazione e/o somministrazione pasti) ■ ………………………………
□
□
□
12)
Registro infortuni ■………………………………………………………………………………………
□
□
□
13)
Altro da specificare ■
- DOCUMENTAZIONE ANTINCENDIO ■:
SI
1)
Certificato di collaudo dell’impianto rilevamento fumi ■…………………………….……….………….
2)
DATA
NO
N.R.
□
□
□
Certificato di collaudo dell’impianto di spegnimento■……………………………….……….………….
□
□
□
3)
Certificato di omologazione e/o installazione porte tagliafuoco■…………………….……….………….
□
□
□
4)
Certificato di collaudo della rete di idranti ■…………………… …………………….……….…………
□
□
□
5)
Certificato di prevenzione incendi in corso di validità ■ ……………………………..……….…………
□
□
□
6)
Registro di Prevenzione Incendi (art. 5 DPR n.37 1998) (allegato 4) ■……………………….………….
□
□
□
7)
Nulla osta provvisorio di prevenzione incendi ■……………………………………………….…………
□
□
□
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DATA
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La documentazione di cui sopra è reperibile o presso l’Ente locale o presso l’Istituzione scolastica, in
ragione delle rispettive competenze.
Il rilevatore deve riportare in tabella la presenza/assenza dei documenti indicati; in caso di presenza
della documentazione, il rilevatore deve riportare la data dell’ultimo documento disponibile.
Nel caso in cui l’impianto non sia presente, perché non necessario per quel fabbricato, la richiesta della
relativa documentazione decade e, quindi, deve essere contrassegnata la colonna N.R. (non richiesto).
1.9.2 Adempimenti relativi al D.Lvo 626/1994 (allegato 4): ■
Indicare se sono presenti: ■
a)
Documento valutazione del rischio (D.Lgvo 626/94) ■………………………………………………………………………...
SI
NO
b)
Piano di emergenza ■……………………………………………………………………………………………………………
SI
NO
Il rilevatore deve riportare la presenza/assenza della documentazione relativa agli adempimenti dettati
dal D.Lvo 626/94 (allegato 4), fermo restando che il termine per il completamento degli adempimenti
di tipo “gestionale”, facenti capo al Dirigente scolastico, ai fini degli obblighi previsti dal D.Lvo
medesimo (ossia la redazione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza) era
previsto entro il 31 dicembre 2000. E’, quindi, cura del Dirigente scolastico la redazione ed i
successivi aggiornamenti sia del documento di valutazione dei rischi, che del piano di gestione delle
emergenze; per questa ragione il rilevatore deve richiedere tale documentazione al Dirigente scolastico.
1.9.3 Adeguamenti relativi al D.M. 26/8/1992 (allegato 4): ■
1)
L'attività non è soggetta al rilascio del C.P.I. (persone presenti<100) ■…………………………………………………………………………
2)
L'attività è soggetta al rilascio del C.P.I (persone presenti>100) ■………………………………………………………………………………
3)
L'attività ha in corso richiesta di C.P.I ■ …………………………………………………………………………………………………………
4)
L'attività ha C.P.I scaduto e deve essere rinnovato ■…………………………………………………………………………………….………
Gli adeguamenti sono previsti in conseguenza dell’emissione del Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982
(allegato 2), che individua in un dettagliato elenco i locali, le attività, i depositi, gli impianti e le
industrie pericolose, la cui progettazione risulta essere soggetta all'esame ed al parere preventivo del
Comando Provinciale dei VV.F. ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo, al fine del rilascio del
"Certificato di Prevenzione Incendi".
E’ necessario, dunque, a partire da tale elenco, individuare la presenza di tali attività all’interno
dell’Istituto scolastico al fine di poter considerare se il sito è o meno “attività soggetta al rilascio del
Certificato di Prevenzione Incendi” (C.P.I.).
In virtù della presenza di tali attività soggette all’obbligo, deve essere richiesto al Dirigente scolastico il
Certificato di Prevenzione Incendi o il parere preliminare rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco di appartenenza, espresso a seguito dell’esame del progetto consegnato ai fini del rilascio del
C.P.I..
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In particolare per quanto riguarda gli Istituti scolastici (attività n. 85 del D.M. 16/2/1982), l’attività
risulta soggetta al controllo di prevenzione incendi e, quindi, soggetta al rilascio del C.P.I. qualora il
numero delle presenze sia superiore a 100.
Il rilevatore deve, in primo luogo, constatare l’assoggettabilità dell’Istituto all’obbligo di acquisire la
documentazione autorizzatoria (C.P.I.) attraverso l’acquisizione del dato relativo al numero delle
persone presenti (se maggiore o minore di 100); qualora l’attività sia soggetta ai controlli di
prevenzione incendi (numero di persone maggiore di 100), il rilevatore deve richiedere al Dirigente
scolastico la presenza del Certificato di Prevenzione Incendi e verificarne la validità e la data della
prossima scadenza.
Si riporta in allegato al Manuale l’elenco delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi (D.M.
16 Febbraio 1982 – allegato 2).
1.9.4 Indicare se esiste un impianto per la protezione contro le scariche atmosferiche ■
1) In caso di risposta affermativa precisarne il tipo (ad asta, a gabbia di Faraday, ecc...) ■: _____________________________
SI
2) E’ stato effettuato il calcolo probabilistico previsto dalle norme CEI 81-1 per valutare la necessità dell’impianto ■ ………...
NO
SI
NO
Il rilevatore deve indicare l’esistenza all’esterno dell’edificio di un impianto in grado di proteggere il
fabbricato dalle scariche atmosferiche.
I sistemi di protezione possono essere di due tipi:
-
a parafulmine: asta metallica, generalmente di ferro, disposta verticalmente sul punto più alto
dell'oggetto da proteggere. Il dispositivo è completato da un cavo di rame che collega il
parafulmine alla terra, costituita a sua volta da dispersori;
-
a gabbia di Faraday : maglia di cavi posata sul tetto degli edifici, collegata a terra con la quale,
in relazione al principio fisico dallo stesso studioso osservato, elaborato e sperimentato, si
proteggono gli edifici dai fulmini.
Se l’impianto di protezione non è necessario in riferimento alla Norma CEI-81-1 (allegato 4), il
rilevatore deve verificare l’esistenza della “Relazione sul calcolo di probabilità di caduta del fulmine”,
attestante l’auto protezione del fabbricato.
1.9.5 Ingresso dell’edificio: ■
1) Numero ingressi arretrati a più di 5 m dal filo stradale ■ …………………………………………………………………….
num.
2) Numero ingressi arretrati a meno di 5 m dal filo stradale ■ ………………………………………………………………….
num.
Tale condizione va verificata solo ed esclusivamente per le scuole materne, rilevando il numero degli
ingressi posti ad una distanza minore di 5 m rispetto al filo stradale ed il numero degli ingressi posti ad
una distanza maggiore 5 metri.
Si definisce filo stradale la linea che delimita l’area di passaggio di autoveicoli; l’edificio, infatti, non
deve avere accessi diretti da strade provinciali o statali.
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1.9.6 Scale interne ■
1) Indicare il numero max di aule servite da un singolo corpo scala: ■……………………………………………………… num. aule
Indicare il numero di scale con rampe di larghezza ■
Numero
…………………………
- Inferiore a 1,20 m ………………………………………………...…….………………………………………………..
…………………………
- Uguale a 1,20 m..……………………………………………………….………………………………………………...
…………………………
- Superiore a 1,20 m..…………………………………………………….………………………………………………...
In riferimento a quanto dettato dal D.M. 10/3/1998 (allegato 4):
“ogni luogo di lavoro deve disporre di vie di uscita alternative…..e che ciascuna via di uscita deve
essere indipendente dalle altre e distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi
da un incendio”……”le via di uscita devono condurre ad un luogo sicuro”……”devono essere di
larghezza sufficiente in relazione al numero degli occupanti”.
Si richiede al rilevatore di indicare, per il piano in cui sono presenti aule, il numero massimo delle aule
servite da ogni corpo scala e, di conseguenza, il numero degli alunni che utilizzeranno quel percorso in
caso di emergenza.
La larghezza di 1,20 m risulta essere la larghezza minima consentita dalla normativa vigente
relativamente ai percorsi verticali ed orizzontali posti all’interno degli Istituti scolastici. In riferimento a
quanto definito dalle norme antincendio per l’edilizia scolastica, il D.M. 26 agosto 1992 (allegato 4), al
punto 4.1 si afferma che“la larghezza minima delle scale deve essere 1.20 m”
Nella tabella, quindi, il rilevatore deve riportare, rispettivamente, il numero dei percorsi verticali (scale)
inferiore, uguale o superiore a 1,20 m.
Per la valutazione dei parametri dimensionali è necessario rilevare, per quanto riguarda le scale
costituite da rampe di forma rettilinea e regolare, la dimensione (luce) libera di passaggio, escludendo,
quindi, dal rilievo tutti gli eventuali elementi e/o ostacoli che la possano ridurre (corrimano, maniglioni,
elementi sporgenti, ecc..).
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Nel caso, invece, di scale a chiocciola deve essere considerato che la larghezza (luce) utile per il
passaggio è quella misurata dalla linea di mezzeria della scala fino al filo esterno della stessa.
1.9.7 Scale di sicurezza esterne ■
1) Indicare se esistono scale di sicurezza esterne ■ …………………………………………………………………………..
a)
Indicare il numero ■ ………………………………………………………………………………………………....
SI
NO
num.
In riferimento ai percorsi di esodo verticali dell’edificio, atti a garantire un eventuale esodo del
personale e degli alunni da tutte le quote dello stabile, il rilevatore deve indicare la presenza ed il
numero della scale di sicurezza esterne.
Si riporta nel seguito la definizione così come indicato nel D.M. 30/11/1983 (allegato 4):
Scala di sicurezza scala totalmente esterna rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare
esterna:
e di altre caratteristiche stabilite dalla norma.
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1.9.8 Impianto di sollevamento ■ (barrare solo le caselle di interesse):
1)
Ascensori ■……………………………………………………………………………………………………………………….….
num.
2)
Montacarichi ■………………………………………………………………………………………………………………………
num.
3)
Montascale ■…………………………..………………………………………………………………………………………….…
num.
Si riportano nel seguito le definizioni tratte dal D.P.R. 162/99 (allegato 4) al fine di favorire
l’identificazione degli impianti di sollevamento durante il sopralluogo:
-
ascensore: apparecchio a motore che collega piani definiti mediante una cabina che si sposta
lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al
trasporto di persone, di persone e cose, o, soltanto di cose, munita di comandi situati al suo
interno o alla portata di una persona che si trova al suo interno;
-
montacarichi: apparecchio a motore di portata non inferiore a chilogrammi 25 che collega
piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione
sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al trasporto di sole cose, inaccessibile alle
persone o, se accessibile, non munita di comandi situati al suo interno o alla portata di una
persona che si trova al suo interno;
-
montascale: apparecchiatura atta a consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa
inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o impedita capacità motoria.
Il rilevatore deve, dunque, indicare la tipologia degli impianti presenti (ascensori, montacarichi,
servoscala, piattaforme elevatrici) riportandone in tabella il numero.
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1.9.9 Impianti antincendio ■
1)
Indicare se esiste l’impianto di rilevazione fumi e calore ■………………………………………….…….…
SI
NO
2)
Indicare se esiste l’impianto antincendio ■……………………………………………………………..…
SI
NO
a)
Nel caso di risposta affermativa indicare il n° idranti nell’edificio ■………….………………………………..…..
num.
b)
Indicare altresì il numero di estintori esistenti nell’edificio ■……………………..……………………..
num.
1.9.10 Indicare se esistono serbatoi per la riserva idrica antincendio ■ ………………………….
MIUR
SI
NO
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Il rilevatore deve evidenziare la presenza/assenza, all’interno degli ambienti destinati ad uso scolastico
(aule, uffici, ecc..), dei seguenti sistemi e mezzi di difesa antincendio.
Impianto
rivelamento
fumi:
di
Insieme di apparecchiature destinate a rivelare, localizzare e segnalare
automaticamente un principio d’incendio.
I sensori sono posti in corrispondenza del soffitto degli ambienti e sono
collegati ad una centrale di controllo di solito ubicata presso un posto
di chiamata (portineria).
Idrante
antincendio:
Attacco unificato, dotato di valvola di intercettazione, ad apertura
manuale, collegato ad una rete di alimentazione idrica. Un idrante può
essere a muro, a colonna, soprasuolo oppure sottosuolo.
Naspo:
Attrezzatura antincendio costituita da una bobina mobile, su cui è
avvolta una tubazione semirigida collegata ad un’estremità in modo
permanente ad una rete di alimentazione idrica in pressione ,e
terminante all’altra estremità con una lancia munita di valvola
erogatrice e chiusura del getto
Estintore
Apparecchio mobile contenente un agente estinguente, che può essere
proiettato o diretto sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna.
Gli
-
estintori possono essere alimentati a:
polvere;
schiuma;
anidride carbonica;
gas sostituti dell’halon.
Serbatoio per la riserva idrica Serbatoio di supporto all’impianto di idranti antincendio costituito da
antincendio:
una vasca interrata o posta fuori terra, atta a garantire la portata di
acqua necessaria all’impianto antincendio, al fine di poter domare una
eventuale situazione di emergenza
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Si riporta nel seguito la “segnaletica di indicazione” necessaria all’individuazione ed alla
segnalazione degli impianti antincendio.
Estintore
Idrante UNI
Naspo DN
1.9.11 Locale caldaia ■
Il locale caldaia è:
a)
nel volume del fabbricato ■ ………………………………………………….………………………………………………………………………
b)
esterno allo stesso ■………………………………………………………………..…………………………………………………………………
Kcal/h
KW
c)
potenza della caldaia(*)■:………………………………………………………
(*) Rilevare il dato dalla targhetta della caldaia.
Il rilevatore deve identificare, in primo luogo, il locale contenente l’impianto di produzione calore e,
successivamente, se il locale è posto all’interno del volume del fabbricato o esterno all’edificio. In
quest’ultimo caso, vanno inseriti i locali caldaia adiacenti all’edificio scolastico.
Dopo aver identificato il locale, è necessario fare un sopralluogo al suo interno al fine di poter rilevare il
dato, presente sulla targhetta della caldaia stessa, relativo alla sua potenzialità termica (il dato è
riportato nelle distinte unità di misura Kcal/h e KW). Tale dato può essere fornito dal referente
dell’Istituzione scolastica.
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1.9.12 Tipo di riscaldamento ■
Indicare se esiste l’impianto di riscaldamento: ■…………………………………………………………………………
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
SI
NO
In caso positivo indicare se centralizzato: ■………………………………………………….…………………………
SI
NO
In caso positivo indicare la fonte energetica: ■
ad olio combustibile ■……………………………………………………………………………………………………………………………..…
a gasolio ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………………………
a metano ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………………....
a G.P.L. (gas petrolio liquefatto) ■…………………………………………………………………………………………………………………...
impianto di condizionamento/ventilazione ■.………………………………………………………………………………………………………...
corpi scaldanti elettrici autonomi ■ …………………………………………………………………………..………………………….…………...
teleriscaldamento ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………..
altro da specificare ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………
Il rilevatore, dopo aver verificato la presenza/assenza dell’impianto di riscaldamento e in caso positivo,
deve indicare se è centralizzato o autonomo.
Successivamente, si richiede al rilevatore di identificare la fonte energetica di alimentazione. Gli
impianti, infatti, sono distinti in base al tipo di alimentazione della centrale termica (punti 1/4 - olio
combustibile, gasolio, metano, GPL); il rilevatore deve identificare la tipologia dell’impianto rilevando i
dati di targa riportati sulla superficie dello stesso all’interno del locale caldaia.
Esempio di centrale termica.
Per impianto di condizionamento/ventilazione (punto 5) si intende un sistema costituito da elementi
riscaldanti ad aria (impianto centralizzato ad aria condizionata oppure un sistema costituito da fan-coil
posti in ogni ambiente) alimentato da un impianto di produzione calore (centrale termica).
I corpi scaldanti elettrici autonomi (punto 6) sono da identificarsi nel sistema di riscaldamento come
elementi autonomi alimentati elettricamente.
Per teleriscaldamento (punto 7) si intende un sistema di rete urbana che ruota attorno ad una centrale
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di cogenerazione (situata nei pressi del luogo in cui sorge l’edificio scolastico) che genera
simultaneamente energia elettrica e calore, e alla quale è possibile allacciarsi tramite un contratto
stipulato con l’ente di riferimento.
1.9.13 Gestione dell’impianto termico ■
Indicare se l’impianto termico è gestito: ■
a)
Direttamente ■………………………………………………………………………………………………………………………………………..
b)
In gestione calore ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………….….
c)
Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________
E’ necessario accertarsi se la scuola effettua la manutenzione dell’impianto termico in maniera
autonoma, attraverso interventi a chiamata, quando si renda necessario per ovviare ad un guasto,
oppure si affida ad una ditta esterna che effettua una manutenzione programmata (cadenza annuale o
biennale) dell’impianto. Questa seconda ipotesi non può prescindere dalla stipula di un contratto i cui
estremi possono essere richiesti al Dirigente scolastico dell’Istituto.
1.9.14 Impianto termico separato ■
Indicare inoltre se ■:
d)
L’impianto di riscaldamento della palestra è separato ■ ……………………………………………………………………………………………
e)
L’impianto di riscaldamento dell’auditorium è separato ■……………………………………………………………………………………….…
f)
L’impianto di riscaldamento degli uffici è separato ■ ………………………………………………………………………………………………
g)
Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________
Potrebbe verificarsi il caso in cui la palestra, l’auditorium o l’area amministrativa abbiano un impianto
termico la cui alimentazione sia diversa da quella del resto dell’edificio. Il rilevatore deve indicare,
quindi, se esistono diversi impianti termici atti ad alimentare aree diverse dello stabile.
La suddivisione potrebbe nascere dall’esigenza delle diverse aree di avere orari distinti e, quindi,
differenti caratteristiche di potenzialità dell’impianto.
1.9.15 Accesso carrabile all’area dell’edificio ■
1)
Larghezza ≥ 3,50 m ■. …………………………………………………………………………………………….…
SI
NO
2)
Altezza libera ≥4,00 m ■. ……………………………………………………………………………………………
SI
NO
3)
Pendenza < 10% ■……………………………………………………………………………………………………
SI
NO
MIUR
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1.10 REQUISITI PARTICOLARI ■
1.10.1 Barriere architettoniche ■
In base a quanto dettato dal Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503.
"Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e
servizi pubblici", (allegato 4) per “barriere architettoniche” si intendono:
a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro
che, per qualsiasi causa, hanno una capacita motoria ridotta o impedita in forma permanente o
temporanea;
b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi,
attrezzature o componenti;
c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità
dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e, in particolare, per i non vedenti, per gli
ipovedenti e per i non udenti.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per il superamento delle barriere architettoniche in
NO
conformità al D.P.R n° 503 del 24/07/1996 ■………………………………………………………..………………………… SI
In caso di risposta affermativa, precisare: ■
accesso dall'esterno con rampe (pendenza < 8%) ■…………………………………………………………….………………………………………..………
scale a norma (alzata non > 16 cm, pedata non < 30 cm) ■………………………………………………………….………………………………………….
ascensore per il trasporto di disabili (1,40 x 1,10 m) ■……………………………………………………………………..……………………………………
servoscala e/o piattaforma elevatrice ■…………………………………………………………………………………………….………………………………
servizio igienico specifico per disabili a norma ■……………………………………………………………………………………………………………..…
porte di larghezza minima di 0,90 m ■……………………………………………………………………………………………………………….
percorsi esterni ■ ……………………………………………………………………………………………………………………...…………..…
percorsi ■……………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….…
altro da specificare ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………….……
In certe situazioni tutti gli elementi della progettazione (oggetti, arredi, distanze e posizioni degli
edifici) possono costituire una barriera architettonica. L’ambiente costruito, infatti, deve offrire le
medesime opportunità a tutti gli individui, attraverso pluralità di soluzioni, per non escludere nessuno
dall’uso di un oggetto o di un luogo.
Il rilevatore deve, dunque, indicare se l’edificio scolastico è dotato di accorgimenti specifici per
l’eliminazione delle barriere architettoniche. In caso di risposta affermativa, barrare una o più caselle
che indicano i principali interventi effettuati per garantire l’accessibilità della struttura.
Nel seguito si riportano le definizioni di ogni componente che possa costituire un ostacolo e le
caratteristiche dell’elemento progettuale che ne garantisce il superamento.
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Rampa
Si intende un percorso inclinato che collega due piani a quote diverse; necessario affinché il dislivello
possa essere superato agevolmente da persone su sedia a ruote. Occorre tenere presente che non
sono consentite lunghezze eccessive, salvo che non siano intervallate da piani orizzontali di riposo. La
pendenza delle rampe non deve superare l’8%.
Scale
Le scale devono presentare andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo e devono avere
larghezza minima di 1,20 m .
Tutti i gradini devono avere stessa alzata e pedata (pedata minima 0,30 m; la somma tra il doppio
dell’alzata e la pedata deve essere compresa tra 0,62 e 0,64 m), ed, inoltre, essere dotati di sistema
antisdrucciolo.
Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili anche dai non vedenti e, per questo, devono
essere segnalate ad almeno 0,30 m dal primo e dall’ultimo gradino, ad esempio con lastre di materiale
diverso sul pavimento.
Infine, le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico, possono avere una larghezza minima
almeno pari a 0,80 m.
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Ascensore
L’ascensore deve avere una cabina di dimensioni
tali da permettere l’uso da parte di una persona su
sedia a ruote.
Le dimensioni variano in base al tipo di edificio:
• per edifici di nuova edificazione, l’ascensore
deve avere le seguenti caratteristiche:
- cabina di dimensioni minime di 1,40 m di
profondità e 1,10 m di larghezza;
- porta sul lato corto almeno di 0,80 m;
- piattaforma di distribuzione anteriore alla
porta della cabina pari a 1,50 x 1,50 m;
• per
edifici
preesistenti
che
subiscono
adeguamento, sono sufficienti le seguenti
dimensioni:
- cabina di dimensioni minime di 1,20 m di
profondità e 0,80 m di larghezza;
- porta sul lato corto almeno di 0,75 m;
- piattaforma di distribuzione anteriore alla
porta della cabina pari a 1,40 x 1,40 m.
Le porte devono essere a scorrimento automatico e
dotate di sistema di bloccaggio della chiusura (ad
esempio: cellula fotoelettrica) in caso di ostruzione
del vano porta, nonché di un timer regolato in
modo da agevolare un comodo accesso di una
persona su sedia a ruote.
L’altezza della bottoniera deve essere adeguata ad
una persona su sedia a ruote e prevedere una
traduzione “Braille” dei pulsanti di comando.
Deve essere prevista la segnalazione sonora
dell’arrivo al piano e un dispositivo luminoso di
allarme.
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Servoscala e/o piattaforma elevatrice
intendono quelle apparecchiature atte a
consentire, in alternativa a un ascensore o ad una
rampa inclinata, il superamento del dislivello a
persone con ridotta o impedite capacità motorie. I
servoscala e/o le piattaforme devono essere, per
caratteristiche tecniche, rispondenti alla norma, in
particolare devono garantire un accesso agevole e
uno stazionamento della persona in piedi, seduta o
su sedia a ruote.
Si
Devono essere dotati di sistemi anticaduta,
antiscivolamento, antischiacciamento, antiurto e
garantire sicurezze di movimento, meccaniche,
elettriche e di comando.
Possono essere utilizzate per superare dislivelli di
non più di 4 m, con velocità non superiore a
0,1m/s.
La portata minima utile deve essere di kg 130 e le
dimensioni minime del vano corsa pari a 0,80 x
1,20 m.
Le piattaforme e il relativo vano-corsa devono
avere opportuna protezione e i due accessi essere
muniti di cancelletto.
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Servizi igienici
Nei servizi igienici deve essere garantita la mobilità
della sedia a ruote, necessaria all’utilizzazione degli
apparecchi.
In particolare si deve garantire lo spazio necessario per
l’accostamento laterale al wc e, ove presenti, al bidet e
alla doccia, nonché quello frontale al lavabo.
Si deve prevedere, a 0,40 m dall’asse dell’apparecchio
sanitario, un maniglione o corrimano per consentire un
facile spostamento.
La doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile
ribaltabile. Sono, infine, necessari, in prossimità del wc
e della vasca, campanelli d’emergenza e opportuni
corrimani posti a circa 0,80 m dal calpestio.
Porte
Le porte di accesso devono essere facilmente
manovrabili, di tipo e luce netta (per luce netta
s’intende la larghezza di passaggio al netto
dell’ingombro dell’anta mobile in posizione di massima
apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90
gradi se incernierata) tali da consentire un agevole
transito anche da parte di persona su sedia a ruote.
La larghezza minima deve essere almeno di 0,90 m.
Eventuali vetri sulle porte devono essere posti a circa
0,40 m da terra.
Maniglioni ausiliari
Sono da preferire porte scorrevoli o con anta a libro, dotate di maniglioni del tipo a leva e dotate anche
di maniglione ausiliario. Da evitare, invece, le porte scorrevoli (a ritorno automatico ritardato).
Le maniglie devono distare circa 0,90 m da terra (intendendo per altezza la distanza, misurata in
verticale, dall’asse di rotazione della manopola al piano di calpestio).
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1.10.2 Contenimento dei consumi energetici (in riferimento alla l.10 del 9/01/1991 (allegato 4): ■
Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici ■………………...… SI
NO
In caso di risposta affermativa, precisare se sono presenti: ■
1) Zonizzazione impianto termico ■…………………………………………………………………………………………………....………..
2)
3)
4)
5)
6)
Vetri doppi o doppi serramenti ■ …………………………………………………………………………………………….……………….
Isolamento della copertura ■ ………………………………………………………………………………………………………………….
Isolamento pareti esterne ■……………………………………………………………………………………………………………………
Pannelli solari ■ …………………………………………………………………………………………………………………………….…
Altro da specificare ■
Il rilevatore deve indicare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici,
e, in caso di risposta affermativa, barrare le caselle indicanti i vari accorgimenti adottati.
Può essere prevista una zonizzazione dell’impianto termico, che corrisponde ad un sezionamento
dell’edificio rispetto all’accensione del riscaldamento soltanto nelle parti che lo necessitano (ad esempio
nel piano in cui sono presenti più persone in quel momento).
Si deve constatare l’eventuale presenza di doppi vetri o doppi serramenti, indicati per l’isolamento
termico.
L’isolamento termico della copertura e/o delle pareti esterne è obbligatorio per tutti gli edifici
in cui sia previsto l’impianto di riscaldamento. I materiali isolanti utilizzati per le pareti esterne sono
molteplici e dagli spessori molto variabili, a seconda delle temperature interne ed esterne e della
localizzazione geografica dell’edificio e si basano sul concetto di interruzione di flusso di calore verso
l’esterno.
I pannelli solari sono sistemi di conversione dell'energia solare in energia elettrica mediante cellule
fotovoltaiche capaci di trasformare l'energia elettromagnetica (quella che comunemente chiamiamo
"luce") in elettricità, in virtù delle proprietà chimico/fisiche del materiale di cui sono composte. Un
pannello fotovoltaico è formato da un supporto per le cellule, da un contenitore che le protegge dai
fenomeni atmosferici, da circuiti elettrici di convogliamento e, spesso, da batterie che hanno la
funzione di accumulare e rilasciare la carica in modo graduale nel tempo. Gli accumulatori sono,
spesso, parti esterne al modulo fotovoltaico vero e proprio. I pannelli solari, se applicati in contesti che
lo consentono, possono eliminare del tutto le necessità di alimentazione mediante la rete nazionale. Il
risparmio energetico è evidente.
1.10.3 Isolamento acustico ■
Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai rumori ■………………………….…….. SI
NO
In caso di risposta affermativa precisare se riguardano ■:
1) isolamento acustico rispetto alla rumorosità esterna ■ ……………………………………………………………………………………………...
2) isolamento interno tra aule, corridoi, altri locali ■ …………………………………………………………………………..………….…………..
3) isolamento interno tra piani diversi ■ …………………………………………………………………………………………………………….....
4) altro da specificare ■
___________________________________________________________________________________________
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I possibili disturbi sono stati articolati in modo da potervi ovviare analizzando le singole parti
dell’edificio. Nella tabella seguente si riportano diverse soluzioni:
per i rumori interni tra locali adiacenti è necessario
analizzare le caratteristiche tecniche delle pareti tra i
locali;
per i rumori interni tra locali sovrapposti si devono
analizzare le caratteristiche dei materiali che
costituiscono il solaio tra due quote differenti;
per i rumori esterni vanno analizzate le pareti e gli
infissi esterni (si potrebbe controllare, ad esempio, la
presenza di un doppio vetro o lo spessore della
muratura perimetrale esterna).
Per quanto riguarda le murature si deve tenere conto che la massa muraria è il miglior isolante
acustico, in quanto, l’isolamento acustico non si basa, come quello termico, sul concetto di interruzione
di flusso, bensì è un problema di massa vibrante. La propagazione acustica è, quindi, assimilabile alla
propagazione di onde nell’acqua e perciò intesa come la propagazione di onde in un mezzo. Il
rilevatore deve, dunque, valutare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai
rumori; questi deve analizzare la tipologia dei vetri delle finestre; infatti, il valore di isolamento acustico
di una finestra viene determinato dal materiale dell'intelaiatura (legno, alluminio, materia sintetica), ma
innanzitutto dall'ermeticità, dallo spessore globale e dalla distanza tra i vetri. Aumentando lo spessore
del vetro, aumenta il valore dell’isolamento acustico. Nel caso di vetri stratificati, l'isolamento acustico
dipende dalle condizioni di robustezza del vetro e dal cuscinetto d'aria posto tra i vetri. Diverse misure
dei vetri e una maggiore distanza tra le vetrate migliorano l'isolamento acustico.
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1.10.4 Condizioni di insalubrità particolari ■
Indicare se l'edificio presenta condizioni di insalubrità particolari ■………………………………………………………..
SI
In caso di risposta affermativa, indicare se si tratta di ■:
1) ricambio d'aria insufficiente (superficie finestrata apribile< 1/8 della superficie del locale) ■ ………………….…………………..
NO
2) assenza di acqua corrente ■ …………………………………………………..………………………………………………………
3) altro da specificare ■______________________________________________________________________________________
Il rilevatore deve appurare se l’edificio in esame presenta condizioni di insalubrità particolari.
In caso di risposta affermativa bisogna barrare una o più caselle:
1) Verificare che la superficie finestrata apribile sia maggiore di 1/8 della superficie del locale.
2) Accertarsi che l’acqua in uso nell’edificio sia corrente, ossia sia diretta e non proveniente da
depositi o cisterne.
1.10.5 Presenza di strutture di amianto ■
1) L’ente gestore ha provveduto a fare un’analisi e/o rilievo della presenza di amianto ■
In caso di risposta affermativa indicare: ■
a) presenza di coperture in “eternit”/cemento-amianto ■……………………………………………………………………………………….
b) presenza di cassoni in cemento-amianto ■…………………………………………………………………………………………………...
altro da specificare ■
__________________________________________________________________________________________
La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la
salute degli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente
improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se, invece, il materiale
viene danneggiato, per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che
costituisce un rischio potenziale. Analogamente, se il materiale è in cattive condizioni o se è altamente
friabile, le vibrazioni dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria, possono causare
il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. Nella voce “altro” specificare, in particolare,
la presenza di eventuali pannelli di tamponamento contenenti amianto.
Il rilevatore deve verificare, in primo luogo, se l’ente gestore dello stabile ha provveduto al censimento
dell’edificio, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994 (allegato 4), atto ad evidenziare la presenza di
materiali contenenti amianto.
Successivamente, durante il sopralluogo d’indagine, il rilevatore deve verificare l’effettiva presenza di
elementi strutturali e/o di rivestimento costituiti da materiali a sospetto contenuto di amianto.
Si riportano nel seguito alcune immagini delle tipologie di materiali che potrebbero essere riscontrate
all’interno degli edifici scolastici.
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Copertura in cemento amianto di un locale caldaia.
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Serbatoio dell’acqua.
Guarnizioni giunti tubazioni.
Guarnizioni collettori uscita caldaie.
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SEZIONE E: CARATTERISTICHE
FUNZIONALI E DIMENSIONALI DEI
LOCALI g
Informazioni relative alla compilazione del modulo di censimento di seguito riportato:
La Scheda di censimento allegata costituisce un riepilogo delle varie voci e problematiche
precedentemente affrontate nelle singole sezioni. Il rilevatore deve compilarla in modo da fornire un
quadro riassuntivo di tutte le informazioni raccolte.
In particolare, nel Modulo 1 si chiede di fornire indicazioni sulle diverse tipologie di locali, sulla loro
ubicazione all’interno dell’edificio e sulle loro specifiche caratteristiche dimensionali. E’ presente in esso
un campo nel quale segnalare eventuali anomalie o carenze riscontrate all’interno degli ambienti.
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SEZIONE E - CARATTERISTICHE FUNZIONALI E
DIMENSIONALI DEI LOCALI ■
Modulo 1
Pag |__|__| di |__|__|
Codice edificio rilevazione |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|
N° piano
Prog
locale
Tipo
Loc
O lab
Lungh
ml
Largh
ml
Sup.
M2
Volume
M3
Sup.
vetrata
m2
Altezza
minore
ml
Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A
Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C
Numero
Occup.
capienza
N°
vasi
N° lavabi
N° docce
N°
posti
gradinate
Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B
Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D
Uso
extra
Scolast.
Carenze
Forma
MIUR
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Illum
naturale
Illum
artificiale
Cond
Igieniche
Uscite
emergenza
Cond
acustiche
Altro
spec.
Barriere
Architett.
Scuola che
lo utilizza
Per ogni ambiente ubicato all’interno dell’edificio scolastico, il rilevatore deve compilare il modulo 1,
allegato al Manuale come di seguito indicato.
E’ necessario, infatti, rilevare nella Scheda tutti gli ambienti dell’edificio, seguendo un ordine
progressivo, ossia, iniziando dalla quota più bassa (piano interrato/seminterrato o piano terra) e
proseguendo verso le quote superiori. Nella Scheda, infatti, devono essere contrassegnati nelle prime
due colonne, rispettivamente, il piano ed un numero progressivo affidato dal rilevatore.
Per quanto riguarda le caratteristiche dimensionali degli ambienti, è necessario rilevare la misura della
lunghezza, della larghezza e dell’altezza del locale, al fine di poterne calcolare la superficie ed il
volume. Nel caso dei locali igienici deve essere rilevato anche l’antibagno.
Nel caso in cui l’ambiente presenti una dimensione non regolare è necessario acquisire un numero
maggiore di informazioni rilevando anche le diagonali del locale così come riportato nelle immagini
seguenti.
Esempi di rilievo.
La Scheda denominata Modulo 1 deve essere compilata, dunque, riportando i seguenti dati nelle
apposite colonne:
-
Codice edificio MIUR: indicare nel campo il codice composto da otto caratteri alfanumerici (ad
esempio RM 000326 e’ composto dalla sigla della provincia più un progressivo puro di 6 numeri)
dell’edificio oggetto del rilievo;
-
-
Codice edificio Rilevazione: indicare il codice formato da 10 caratteri numerici: nei primi tre
caratteri va inserito il codice Istat della provincia in cui è ubicato il fabbricato; nei caratteri 4, 5 e 6
va scritto il codice Istat del comune; gli ultimi quattro caratteri sono riservati al sistema per
assegnare all’edificio un numero progressivo all’interno di ciascun comune;
Codice edificio MIUR (A – B – C- D ): inserire i rispettivi codici degli Istituti scolastici che
utilizzano parte dell’edificio in questione;
MIUR
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-
Numero Piano: indicare il piano di riferimento all’interno dell’edificio, ad esempio 00 se piano
terra; +1 primo piano; -1 piano seminterrato, R1 piano rialzato, A1 piano ammezzato 1, A2 piano
ammezzato 2, S sottotetto, ecc..;
−
Progressivo identificativo del locale: riportare il numero corrispondente alla numerazione dei
locali effettuata in sede di rilevazione sulle planimetrie e/o indicata sulla porta di accesso al locale;
−
Tipologia locale o laboratorio: indicare nella colonna il codice corrispondente alla tipologia del
−
Lunghezza e larghezza: riportare i valori richiesti, espressi in metri lineari. Nel caso di locali di
-
Superficie: riportare la superficie del locale, in metri quadrati. Tale valore può essere desunto
locale esaminato ( A11 Biblioteca; D01 Palestra, ecc..), così come riportato nelle tabelle di codifica
e decodifica allegate al Manuale (allegato 1);
forma non regolare, prendere rispettivamente il lato più lungo, quello più corto e le diagonali;
dalle planimetrie (se presenti ed aggiornate) o rilevato direttamente sul campo;
-
Volume: riportare il valore, espresso in metri cubi, effettuando il prodotto tra le dimensioni del
locale che indicano rispettivamente l’altezza e la superficie in pianta (H x S);
-
Superficie vetrata: riportare la somma delle aree di tutte le finestre (apribili e non) presenti nel
locale, espressa in metri quadrati;
-
Altezza minima: riportare l’altezza minima, espressa in metri lineari, del locale;
-
Numero occupanti/Capienza massima: indicare il numero effettivo di presenze all’interno del
locale (numero occupanti) e la capienza massima del locale, intesa come numero massimo di
occupanti previsto in riferimento al rapporto tra indice di affollamento massimo e standard di
superficie (capienza massima);
-
Numero vasi, numero lavabi, numero docce: nel caso di servizi igienici, indicare il numero di
wc, lavandini e docce presenti all’interno del servizio;
-
Numero posti gradinate: nel caso di auditorium, aule magne, palestre dotate di spalti, indicare il
numero massimo delle presenze possibili sulle gradinate;
-
Carenze: individuare in fase di sopralluogo, eventuali carenze che ciascun locale o laboratorio può
mettere in evidenza. Le carenze che possono essere rilevate senza la necessità di particolari
strumentazioni, ma che l’esperienza del rilevatore è in grado di segnalare, sono le seguenti:
- per forma: quando la pianta di un locale si differenzia in modo evidente da quella
quadrata/rettangolare e sia disagevole svolgervi le attività didattiche;
- per illuminazione naturale: quando le fonti luminose non siano poste in modo distribuito e
simmetrico e non siano garanzia di un illuminamento omogeneo sul piano orizzontale di lavoro;
quando si rilevi l’assenza di dispositivi di oscuramento, con conseguenti effetti di discomfort
termico/visivo, dati dall’eccessivo irraggiamento solare;
- per illuminazione artificiale: quando la superficie finestrata di un’aula non raggiunge 1/8 della
superficie di calpestio della stessa; quando, a seguito di misurazioni con luxmetro dei valori
illuminotecnici in condizioni di illuminazione naturale e naturale/artificiale, non sono garantite
condizioni di comfort visivo, tenendo conto dell’ora della rilevazione, delle condizioni
metereologiche e dell’orientamento della scuola.
-
Uscite di emergenza: il rilevatore deve annotare il numero delle uscite di emergenza rispetto ad
ogni quota dello stabile;
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-
Barriere architettoniche: il rilevatore deve evidenziare la presenza di eventuali ostacoli alla
fruibilità dello stabile da parte di portatori di handicap.
Determinazione del progressivo identificativo locale e misurazione della lunghezza e larghezza:
Esempio di numerazione progressiva (1,2,3,ecc..) dei locali, su una planimetria di edificio scolastico.
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Sezione edificio.
Prospetto edificio.
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SEZIONE F: ATTREZZATURE
SPORTIVE
1.11 NOTIZIE SULLE PALESTRE (STRUTTURE SPORTIVE COPERTE) ■
In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti le palestre, intese come spazi in cui si
svolge l’educazione fisica e le strutture sportive al chiuso proprie della scuola, che hanno sede
nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi allegato 4).
1.11.1 Esiste palestra scolastica propria dell’edificio: ■ …………………………………………
SI
NO
Si richiede al rilevatore di identificare se, all’interno del complesso scolastico, esiste uno spazio al
coperto destinato all’educazione fisica e riconosciuto come palestra.
Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una palestra
propria, il rilevatore deve compilare il Modulo 1 allegato alle Schede (così come esplicitato nel dettaglio
all’interno della Sezione E del presente Manuale). Nel Modulo 1 devono essere riportate, secondo il
codice D01, attribuito alla palestra dalle tabelle di codifica e decodifica allegate al Manuale, tutte le
caratteristiche dimensionali del locale e le eventuali carenze riscontrale al suo interno.
1.11.2 Se non esistono palestre proprie, l'educazione fisica viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ■
1)
Totalmente in palestre di altra scuola ■………………………………………………………………………………………………………………
2)
Parzialmente in palestre di altra scuola ■………………………………………………………………………………………………………..……
3)
In palestra non scolastica ■……………………………………………………………………………………………………………………………
4)
Indicare il proprietario della struttura (*)■……………………………………………………………………………………………………………
5)
Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario ■……………………………………………………….…….………
6)
Distanza dalla scuola ■……………………………………………………………………………………………..……
SI
NO
m
(*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale.
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Se l’edificio non possiede spazi
propri destinati all’educazione fisica,
il rilevatore deve evidenziare se tale
attività
viene
svolta
totalmente/parzialmente in palestre
di altra scuola, oppure in fabbricati
non destinati ad uso scolastico,
barrando la casella corrispondente.
Si chiede, inoltre al rilevatore di
identificare il proprietario della
struttura utilizzata per l’attività
ginnica; in questo caso il campo
deve essere compilato indicando
con una A se il proprietario risulta il
Comune, con una B la Provincia,
con una C lo Stato, con una D un
Istituto scolastico, con la E un altro
Ente pubblico, con la F un privato,
con la G altro, con l’H un Ente
religioso, con la I un Ente morale.
Il rilevatore deve indicare, inoltre, la
distanza, espressa in metri che
intercorre fra l’Istituto scolastico e le
strutture esterne utilizzate per
l’attività sportiva.
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1.11.3 Soluzioni di ripiego: ■
1) Numero di aule adattate a palestra ■……………………………………….…………………………………………………….… num.
2) Numero locali adattati a palestra ■………………………………………...………………………………………………………. num.
Nel caso in cui un Istituto scolastico non possieda dei locali, con caratteristiche dimensionali ed
impiantistiche idonee, da destinare a palestra, potrebbe, per esigenze momentanee, aver adattato delle
aule o degli altri ambienti a tale utilizzo.
In questo caso, il rilevatore deve indicare il numero delle aule o dei locali temporaneamente adattati a
tale uso.
Il dato è utile per una analisi puntuale ed una verifica quantitativa di quali e quanti Istituti necessitano
di strutture e/o fabbricati da destinare all’attività sportiva.
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Esempio di palestre che formano un unico organismo edilizio con l'edificio scolastico.
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Esempi di palestre inserite nel volume dell'edificio scolastico.
MIUR
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1.12 NOTIZIE SUGLI IMPIANTI SPORTIVI E PISCINE ALL’APERTO ■
In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti gli impianti sportivi e piscine all’aperto
propri della scuola che hanno sede nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi
allegato 4).
1.12.1 Esistono impianti sportivi propri: ■…………………………………………..……………
Tipo impianto
Utilizzabile per attività sportive
agonistiche
Scuole che utilizzano
l’impianto
SI
NO
Uso extra scolastico
Stato di manutenzione
1)
2)
3)
4)
5)
Tipo di impianto:1)pallavolo; 2)pallacanestro; 3)atletica leggera; 4)pallamano; 5)calcio; 6)calcetto; 7)tennis; 8)rugby; 9)vasca natatoria; 10)campi scuola; 11)altro
Scuole che utilizzano l’impianto:|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B
(Segnare il codice MIUR)
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D
Stato di manutenzione:1)agibile; 2)parzialmente agibile; 3)inagibile
Si richiede al rilevatore di identificare se esiste un impianto sportivo, associato all’edificio scolastico.
Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una
organizzazione sportiva propria, il rilevatore deve compilare la tabella successiva indicando
rispettivamente:
- il tipo di impianto: indicare con il codice identificato in legenda il tipo di impianto sportivo
(esempio 01 - campo da pallavolo, 10 - campo scuola, ecc..);
- l’utilizzazione anche per attività agonistiche: indicare se l’impianto sportivo è utilizzabile
anche per attività di tipo agonistico, in quanto le sue caratteristiche dimensionali
corrispondono a quelle indicate dalle singole federazioni sportive;
- le scuole che utilizzano l’impianto: indicare nella colonna il numero di scuole che utilizzano
l’impianto oltre a quella in questione, riportandone nello spazio sottostante il codice MIUR
corrispondente;
- l’uso extra scolastico: indicare se l’impianto viene utilizzato, oltre che dagli alunni della
scuola, anche da altre associazioni sportive pubbliche o private, che ne fanno uso durante le
ore pomeridiane e/o serali;
- lo stato di manutenzione: indicare il livello di agibilità dell’impianto attraverso la
numerazione indicata in legenda (1= agibile; 2= parzialmente agibile; 3= inagibile).
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1.12.2 Se non esistono impianti sportivi propri, l’attività ginnica all’aperto viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ■
1)
Totalmente presso impianti sportivi di altra scuola ■……………………………………………………………………………………………
2)
Parzialmente presso impianti sportivi di altra scuola ■…….……………………………………………………………………………………
3)
Presso impianti sportivi non scolastici■.………………………………………………………………………………..……………………….
4)
Indicare il proprietario della struttura (*)■………………………………………………………………………………………………………
Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario ■
SI
Distanza dalla scuola ■
NO
m
(*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale.
Se l’edificio non possiede impianti sportivi propri destinati all’educazione fisica, il rilevatore deve
evidenziare se tale attività viene svolta totalmente/parzialmente in strutture di altra scuola, oppure in
fabbricati non destinati ad uso scolastico, barrando la casella corrispondente.
Si chiede, inoltre, al rilevatore di identificare il proprietario della struttura utilizzata per l’attività ginnica;
in questo caso, il campo deve essere compilato indicando con una ‘A’ se il proprietario risulta il
Comune, con una ‘B’ la Provincia, con una ‘C’ lo Stato, con una ‘D’ un Istituto scolastico, con una ‘E’ un
altro Ente pubblico, con una ‘F’ un privato, con una ‘G’ altro, con una ‘H’ un Ente religioso, con una ‘I’
un Ente morale.
Il rilevatore deve indicare, inoltre, la distanza, espressa in metri, che intercorre fra l’Istituto scolastico e
le strutture esterne utilizzate per l’attività sportiva.
1.12.3 Spazi all'aperto: ■
Esistono spazi per attività libere all'aperto attrezzati ■:
1)
A verde ■ …………………………………………………………………………………………..…………………………………………
2)
Con giochi ■ ……………………………….……………………………………………………………..………………………………….
(*) Solo per le scuole elementari.
Il rilevatore deve indicare la presenza di spazi sfruttati per attività libere all’aperto, attrezzati a verde o
con giochi. E’ importante sottolineare che questi spazi attrezzati all’aperto sono previsti dalle Norme
Tecniche del D.M. 18/12/1975 (allegato 4) solo per scuola materna ed elementare, mentre risultano
facoltativi dalle medie in poi.
1.12.4 Indicare le dimensioni complessive dell’area destinata agli impianti sportivi all’aperto ■…
Il rilevatore deve indicare la superficie complessiva, espressa in m2, di tutte le aree destinate agli
impianti sportivi all’aperto.
Il dato è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore.
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SEZIONE G: ALTRE INFORMAZIONI
ED OSSERVAZIONI
1.13 NOTIZIE SUL SERVIZIO MENSA ■
In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti il servizio mensa (cucina ed area
consumazione pasti) posto al servizio dell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 p.to 3.6
– vedi allegato 4).
E’ necessario riportate informazioni riguardanti le mense e/o cucine, intese come spazi, in cui si
consumano e/o si cucinano pasti caldi, che hanno sede nella scuola in esame.
Ogni singola Scheda deve identificare univocamente la mensa e/o cucina.
1.13.1 Nel caso l’edificio scolastico goda di servizio mensa indicare: ■
1)
Numero dei posti mensa ■…………………………………………………………………………………...…………………
2)
Numero dei turni mensa ■…….………………………………………………………………………………..………………
3)
Se la mensa è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti preparati giornalmente ■…………………………………
4)
Se la mensa non è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti sporzionati giornalmente ■ …………………………
Il rilevatore deve indicare se all’interno dell’area scolastica esiste un’area destinata al servizio mensa.
In
1)
2)
3)
4)
caso di risposta affermativa, è necessario specificare:
il numero dei posti serviti;
il numero dei turni previsti all’interno del locale consumazione pasti;
il numero dei pasti preparati giornalmente, nel caso in cui la mensa sia dotata di cucina annessa;
il numero dei pasti sporzionati giornalmente, nel caso in cui la mensa non sia dotata di cucina
annessa (nel caso in cui ci si serva di un servizio catering esterno).
1.13.2 Indicare se la mensa è utilizzata da altre scuole: ■
Il rilevatore deve indicare se il servizio mensa è utilizzata da parte di altre scuole, o se è possibile il suo
utilizzo.
Indicare se esiste la possibilità di utilizzo da parte di altre scuole ■………………………………………………………………
SI
NO
1____________________________________________cod:MIUR |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
2____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
3____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
4 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
5 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
Nel campo precedente deve essere indicato il Codice delle altre Istituzioni Scolastiche che utilizzano la
mensa e/o cucina oltre alla scuola in questione.
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1.14 AZIENDA AGRICOLA ■
1)
Indicare se l’edificio dispone di azienda agricola ■…………………………………………………………………...
a) Superficie dell’azienda agricola ■…………………………………………………………………………………….
SI
NO
m2
b) Indicare il numero dei manufatti compresi nell’azienda agricola ■…………………………………………………… num.
Il rilevatore deve indicare se nell’edificio è presente, o annessa, un’azienda agricola. Il caso è possibile
quando la tipologia di studi o di attività svolte all’interno dell’Istituzione scolastica lo prevede.
In tal caso devono essere riportati nella Scheda i dati relativi alla superficie complessiva dell’azienda,
espressa in m2 ed il numero dei manufatti (edifici, fabbricati, aree coperte, ecc..) che lo caratterizzano.
Il dato relativo alla superficie è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore, o dal
contratto di locazione depositato nell’Istituto e/o disponibile presso il Dirigente scolastico.
Esempio di un'azienda agricola.
MIUR
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NOTE E OSSERVAZIONI
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________
Luogo e data di compilazione:
DIRIGENTE SCOLASTICO
MIUR
RILEVATORE
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1.0 Identificazione della sede scolastica:
CODICE M.I.U.R.:
,
CODICE FISCALE SCUOLA:
DENOMINAZIONE SCUOLA:
PROVINCIA:
COMUNE:
INDIRIZZO:
Frazione o località:
Via, piazza, ecc..:
Denominazione:
Numero civico:
C.A.P.:
DISTRETTO SCOLASTICO:
NUMERO TELEFONO:
/
NUMERO FAX.:
/
MIUR
/
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1.1 Indicare se la scuola è:
− sede centrale……………………………………………………………………..………………………………
1
− istituzione educativa……………………………………………….……………………………………………
2
− sezione associata…………………………………………………………………………………………………
3
− sede di circolo didattico…………………………………………………………………………………………
4
− sede di istituto comprensivo……………………………………………………………………………………
5
− sede di istituto istruzione superiore……………………………………………………………………………………
6
Indicare se succursale ………………………………………………………………………….…
SI
NO
1.2 Per la scuola in esame, relativamente ai punti 1, 4, 5 e 6, indicare il Codice delle Sedi Scolastiche dipendenti
(per il punto 1, è possibile che non vi siano sedi dipendenti):
1 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
2 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
3 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
4 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
5 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
6 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
7 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
8 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
9 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
10 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|
1.2 Posizione giuridica della sede:
− statale ……………………………………………………………………………………………………
1
− non statale ………………………………………………………………….……………………………
2
− centro di formazione professionale ……………………………………………………………………..
3
− parificata o legalizzata …………………………………………………………………………………..
4
− paritaria ………………………………………………………………………………………………….
5
−
−
1.3 Tipo di gestione:
− Stato ……………………………………………………………………………………………………………..
1
− Regione ………………………………..………………………………………………………………………...
2
− Provincia ………………………………………………………………………………………………………...
3
− Comune…………………………………………………………………………………………………………..
4
− Ente religioso ……………………………………………………………………………………………………
5
− Società o privati (specificare) ______________________________________________________________
6
SI
NO
1.5
La scuola in esame effettua permanentemente il doppio turno:
−
in caso di risposta affermativa, indicare il numero di classi:………………………………………………..
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2.0 Giudizio del Dirigente scolastico:
2.1
L’organizzazione degli spazi risulta:
− funzionale …………………………………………………………………………………………………….
1
− poco funzionale ……………………………………………………………………………………………….
2
− carente …………………………………………………………………………………………………………
3
3
2.2
Le dimensioni degli spazi risultano:
− sufficienti ……………………………………………………………………………………………………
1
− buone …………………………….……………………………………………………………………………
2
− insufficienti ……………………………………………………………………………………………………
3
2.3
Le principali carenze riguardano gli spazi per:
− attività didattiche normali …………………….………………………………………………………………
1
− attività didattiche speciali …………………….………………………………………………………………
2
− attività collettive ……………………………...………………………………………………………………
3
− la gestione …………………………………….………………………………………………………………
4
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Note tecniche per la compilazione della Scheda di rilevazione per
Istituzione scolastica
Per quanto riguarda le definizioni delle diverse Istituzioni scolastiche fare riferimento alle “Linee
guida per la rilevazione” (vedi pag. 8).
Tutte le Istituzioni scolastiche possono funzionare su una o più sedi (sede principale o centrale,
succursale, sezione associata, plesso di scuola elementare).
Rispetto agli edifici, le Sedi scolastiche possono svolgere la loro attività in un unico edificio, in un
complesso scolastico, in più edifici scolastici ubicati in zone diverse.
Si possono, pertanto, avere i seguenti casi:
Edificio monosede:
è il caso di una Istituzione scolastica che occupa l’intero edificio. Si deve
compilare un “questionario per edificio” ed un “questionario per Istituzione
scolastica”.
Edificio plurisede:
è il caso di più istituzioni scolastiche funzionanti nello stesso edificio. Si deve
compilare un questionario per edificio e tanti questionari per Istituzione scolastica
quante sono le istituzioni scolastiche.
Complesso scolastico:
monosede:
si compila un “questionario per Istituzione scolastica” e tanti
questionari edifici quante sono le Istituzioni del complesso;
plurisede:
si compilano tanti “questionari per Istituzione scolastica” quante
sono le Istituzioni scolastiche funzionanti e tanti “questionari per
edificio” quanti sono gli edifici del complesso.
Ad esempio se l’Istituzione scolastica “Alessandro Manzoni”, con Codice Meccanografico
AGEE04300X, risulta composta da una Sede principale e da una Succursale, l’Istituzione viene
censita due volte: come sede principale (AGEE04300X/00), aggiungendo al codice meccanografico
il progressivo “00”, e, come succursale, attraverso il progressivo “01” (AGEE04300X/01). Se,
invece, l’Istituzione scolastica è costituita da un’unica Sede, quella principale, il codice da
specificare è “AGEE04300X/00”. Ad ogni Sede scolastica deve corrispondere un questionario
“Istituzione scolastica” che, opportunamente identificata, mediante il codice di 10+2 caratteri,
permetterà di associarla univocamente al questionario relativo all’edificio in cui opera la Sede
scolastica rilevata.
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QUESTIONARIO ISTITUZIONE SCOLASTICA
1.0 Identificazione dell’istituzione scolastica
CODICE M.I.U.R.: è il codice da 10+2 caratteri alfanumerici (ad esempio RMMM36800T/01)
composto dal codice che individua univocamente la singola Istituzione scolastica, indicata nel
Bollettino Ufficiale del Ministero dell’Istruzione (codice a 10 caratteri alfanumerici: RMMM36800T),
seguito da un progressivo numerico di 2 caratteri, destinato ad identificare le Succursali.
Il terzo e quarto carattere del codice M.I.U.R. indicano la tipologia della scuola come indicato nella
tabella seguente:
AA
EE
MM
IC
IS
PC
PM
PQ
PS
RA
RB
RC
RE
RF
RH
RI
RM
RN
RS
RT
RV
SD
SL
SM
SN
SR
ST
TA
TB
TC
TD
TE
TF
TH
TL
TN
VC
VE
Materna
Elementare
Media
Istituto Comprensivo
Istituto Superiore
Liceo Classico
Istituto Magistrale
Scuola Magistrale
Liceo Scientifico
Istituto Professionale per l’Agricoltura
Scuola tecnica per l’Arte Bianca e l’Industria Dolciaria
Istituto Professionale per il Commercio
Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Ciechi
Istituto Professionale Femminile
Istituto Professionale Alberghiero
Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato
Istituto per l’Industria e le Attività Marinare
Istituto Professionale per l’Alimentazione
Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Sordomuti
Istituto Professionale per l’Industria Edile
Istituto Professionale per la Cinematografia e la Televisione
Istituto d’Arte
Liceo Artistico
Accademia delle Belle Arti
Accademia Nazionale di Danza
Accademia Nazionale di Arte Drammatica
Conservatorio di Musica
Istituto Tecnico Agrario
Istituto Tecnico Aeronautico
Istituto Tecnico Commerciale*
Istituto Tecnico Commerciale (per Geometri)
Istituto Tecnico femminile
Istituto Tecnico Industriale
Istituto Tecnico Nautico
Istituto Tecnico per Geometri
Istituto Tecnico per Turismo
Convitto Nazionale
Educandato Femminile dello Stato
Se la Sede scolastica fa parte di un Istituto Comprensivo(IC) o di un Istituto di Istruzione Superiore
(IIS), occorre indicare sia il codice MIUR della Sezione Associata che il codice MIUR dell’IC o
dell’IIS.
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CODICE FISCALE DELLA SCUOLA: è il codice di 11 caratteri numerici assegnato dall’anagrafe
tributaria all’Istituto principale (o circolo didattico); negli altri casi lasciare vuoto il campo.
DENOMINAZIONE DELLA SCUOLA: indicare la denominazione dell’Istituzione scolastica (ad
esempio “Giuseppe Garibaldi”).
Nel caso in cui l’Istituzione scolastica non abbia una denominazione, il campo non deve essere
compilato.
PROVINCIA: indicare il nome della provincia ed il relativo codice Istat (ad esempio Roma = 058).
COMUNE: indicare il nome del Comune in cui è ubicato l’edificio scolastico che ospita la Sede
scolastica ed il relativo codice Istat (ad esempio Frascati = 039).
INDIRIZZO: riportare, per esteso, l’indirizzo della Sede scolastica, specificando il Capoluogo, la
Frazione, la Località, la via/viale/piazza/Largo/ecc.., relativa denominazione (della via, piazza,
ecc..), numero civico e C.A.P. della stessa.
DISTRETTO SCOLASTICO: va indicato il numero del distretto scolastico di appartenenza.
NUMERO TELEFONO: va scritto il prefisso e il numero telefonico della segreteria della scuola.
NUMERO FAX: si riporta il prefisso ed il numero di fax della scuola.
1.1: Indicare se la scuola e’:
1. Sede centrale: comprende la direzione scolastica, gli uffici amministrativi e le aule;
2. Istituzioni educative: si tratta di istituzioni scolastiche annesse, ad esempio convitti,
conservatori, ecc.. dotati di proprio codice MIUR;
3. Sezione associata: punto di erogazione del servizio, che dipende da una Sede centrale ad
eccezione di scuole materne e plessi di scuola elementare;
4. Sede di Circolo didattico: nelle scuole elementari è la sede dove sono ubicati gli uffici del
Dirigente scolastico;
5. Sede di Istituto comprensivo: Istituzione scolastica da cui dipendono scuole materne, plessi di
scuola elementare e sezioni associate di I grado;
6. Sede di Istituto di istruzione secondaria superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da
cui dipendono sezioni associate di diverso ordine e tipo.
Indicare se la scuola è una succursale o meno.
Succursale: è l’insieme di aule e sezioni di una scuola, che fisicamente risultano distaccate dalla
sede principale, e che sono, comunque, identificate con lo stesso codice meccanografico della sede
principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che segue il
codice meccanografico. La Sede principale viene censita con il codice meccanografico da dieci
caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”.
Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica.
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1.2: Codice sedi scolastiche dipendenti:si deve indicare il Codice MIUR delle sedi scolastiche dipendenti
dall’Istituzione scolastica in esame.
1.3: Posizione giuridica della Sede: si deve indicare se la scuola è Statale, non Statale, Centro di
formazione professionale, parificata o legalizzata, paritaria.
1.4: Tipo di gestione: diversamente dal proprietario, la cui informazione viene rilevata nel
“questionario edificio scolastico”, l’ente gestore può essere lo Stato, la Regione, la Provincia, il
Comune, un Ente Religioso, una società, un privato o altro.
1.5: Doppio turno: occorre rilevare se la scuola effettua permanentemente il doppio turno e, in caso
affermativo, si deve riportare il numero delle classi funzionanti con il doppio turno.
MIUR
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2.0 GIUDIZIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Si riporta il giudizio del Dirigente scolastico in merito: all’organizzazione funzionale degli spazi
(punto 2.1), alle dimensioni degli ambienti (punto 2.2) e alle principali carenze (punto 2.3).
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ALLEGATO 1
TABELLA PER CODIFICA E DECODIFICA DEI LOCALI
MIUR
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TABELLA I: TIPI DI LOCALI
Tipologia Locale
Codice
Tipologia Locale
Alloggio custode
Alloggio preside
Alloggio direttore
Ambulatorio medico
Archivio
Atrio – connettivo – distribuzione
Auditorium
A01
A02
A03
A04
A05
A06
B01
Aula di sostegno
Aula magna
A07
B02
Aula multimediale polifunzionale
B03
Aula ordinaria
A08
Dormitorio (materne)
Guardiola
Lavanderia
Locale accumulatori elettrici
Locale quadro elettrico
Locale centrale termica
Locale in uso ad istituz. non
scolast.
Magazzino
Presidenza consiglio
d’amministrazione
Presidenza o direzione
didattica
Refettorio
Aula per sussidi didattici
Bar Interno
Biblioteca
Biblioteca alunni
Biblioteca insegnanti
Centro Stampa
Cucina
Dispensa
A09
A10
A11
A12
A13
A14
A15
A16
Sala colloquio per famiglie
Sala concerti
Sala insegnanti
Sala personale non insegnante
Sale proiezioni
Sala riunione
Sala regia
Servizio igienici allievi/e
Codice
Tipologia Locale
Codice
A42
A17
A18
A19
A20
A21
A22
Servizi igienici insegnanti
Spazio adatto ad aula
Spazio inutilizzato
Spazio per giochi (materne)
Spazio polivalente
Spogliatoio allievi/e
Spogliatoio insegnanti
C02
A31
A32
A33
A34
A35
A36
A23
A24
Teatro
Ufficio coordinatore
amministrativo
Ufficio direttore amministrativo
B07
A37
Ufficio collaboratori
amministrativi
Ufficio tecnico
Vicepresidenza
Area esterna
Area esterna per giochi
Altri locali
Altri locali speciali
Altri servizi igienici
A39
A25
B04
A26
B05
A27
A28
B06
A29
A30
C01
A38
A40
A41
A43
A44
A45
B08
C03
TABELLA 2: PALESTRE E IMPIANTI SPORTIVI
Tipologia Locale
Codice
Palestra
D01
Magazzino attrezzi
D02
Servizi igienici allievi/e palestra
D03
Servizi igienici insegnanti palestra
D04
Spogliatoio allievi palestra
D05
Spogliatoio insegnanti palestra
D06
Tipologia Locale
Codice
Tipologia Locale
Codice
Atrio-distribuzione-connettivo
palestra
Locale Centrale termica
palestra
Ufficio palestra
D07
Servizi igienici allievi/e imp.
Sport
Servizi igienici insegnanti
imp. Sport
Spogliatoio allievi imp. Sport.
D12
Spogliatoio insegnanti imp.
Sport
Atrio- distribuz.- connet. Imp.
sport
Locale Centr. Termica imp.
Sport.
Ufficio impianto sportivo
D13
Gradinate
D19
D14
Altre palestre/impianti sportivi
D20
D10
D11
D15
D16
D17
D18
TABELLA 3: TIPI DI RACCOLTE STORICO ARTISTICHE
Tipologia Locale
Ceramica/maiolica/porcellana
Design/moda e costumi
Gipsoteca/alabastri
Gliptoteca
Codice
G01
G02
G03
G04
Tipologia Locale
Codice
Grafoteca / libri
Metalli preziosi
Pinacoteca
Sculture
G05
G06
G07
G08
Tipologia Locale
Codice
Strumenti musicali
Vetri e cristalli
Altre raccolte storico/artistiche
G09
G10
G11
TABELLA 4: TIPI DI LABORATORIO
a) ISTRUZIONE ELEMENTARE E MEDIA
Tipologia Locale
Animazione centrale
Applicazioni tecniche
Ceramiche e simili
Disegno e pittura
MIUR
Codice
E01
E02
E03
E04
Tipologia Locale
Codice
Fotografia
Informatica
Lingue
Musica
E05
E06
E07
E08
Tipologia Locale
Codice
Scienze
Storia e geografia
Altre istruzioni elem./media
E09
E10
E11
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TABELLA 5: TIPI DI LABORATORI
b) ISTRUZIONE ARTISTICA
Tipologia Locale
Codice Tipologia Locale
Alabastro
Applicazioni metalliche
Architettura
Arenarie
Arte muraria
Arte scenica
Ceramica
Cesello e sbalzo
Confezione
Costume per lo spettacolo
S01
S02
S03
S04
S05
S06
S07
S08
S09
S10
Decoraz. Dei rivestim. ceramici edilizi
Decorazione del gres
S11
S12
Decorazione della porcellana
Decorazione plastica
Disegno animato
Documentazione serigrafia
Ebanisteria
Esercitazioni corali
Esercitazioni orchestrali
Fabbricazione fritte, smalti e vernici
Foggiatura dei rivest. Ceramici edilizi
S13
S14
S15
S16
S17
S18
S19
S20
S21
Foggiatura del gres
Fonderia
Fonderia artistica
Forgiatura con preparazione biscotto
Forgiatura e tiratura
Formatura dei modelli in gesso
Formatura e modellazione
Formatura e stucchi
Forni e macchine
Fotografia
S22
S23
S24
S25
S26
S27
S28
S29
S30
S31
Codice
Fotografia artistica
Fotoincisione off-set
Fotoincisione tipografica
Fusione e smalti
Glittica
Grafica pubblicitaria
Incisione
Incisione del corallo
Incisione e incastonatura
Incisione e molatura del
vetro
Intaglio
Legatoria artistica e restauro
del libro
Linotipia
Litografia e Serigrafia
Marmo e Pietra
Marmo, pietra e pietre dure
Mass-media
Merletto e ricamo
Modellistica
Modellistica per il figurino
Mosaico e commesso
Oreficeria
Organo
Pittura Scenografica
Pittura ornamentale
Porcellana
Quartetto
Restauro (accademie)
Restauro ceramico
Restauro del mobile antico
Ripresa cinematografica e
montaggio
Tipologia Locale
Codice
S32
S33
S34
S35
S36
S37
S38
S39
S40
S41
Scenotecnica
Scuola di decorazione
Scuola di pittura
Scuola di scenografia
Scuola di scultura
Serigrafia
Stampa calcografica
Stampa dei tessuti
Stampa litografica
Storia dell’arte
S63
S64
S65
S66
S67
S68
S69
S70
S71
S72
S42
S43
Sviluppo, stampa e rifinitura
Taglio
S73
S74
S44
S45
S46
S47
S48
S49
S50
S51
S52
Taglio e confezione
Tappeto
Tarsia
Tarsia e corallo
Tecnica elettronica
Tecniche della pittura
Tecniche della scultura
Tecniche grafiche speciali
Tecnologico-chimico e
apparecch.scient.
Tessitura
Tipografia
Tornitura stampatura
Verniciatura e smaltatura
Vetrata artistica
Vetro soffiato
Xilografica
Altre istruzioni artistica
S75
S76
S77
S78
S79
S80
S81
S82
S83
S53
S54
S55
S56
S57
S58
S59
S60
S61
S62
S84
S85
S86
S87
S88
S89
S90
S91
TABELLA 6: TIPI DI LABORATORI
c) ISTRUZIONE CLASSICA
Tipologia Locale
Fisica
Informatica
MIUR
Codice
H01
H02
Tipologia Locale
Codice
Lingue
Scienze
H03
H04
Tipologia Locale
Codice
Altre istruzioni classiche
H05
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TABELLA 7: TIPI DI LABORATORI
d) ISTRUZIONE TECNICA
Tipologia Locale
Tipologia Locale
Codice
Aerotencica, cotr. e tecn.gie aeronautiche
T1
Edilizia e topografia
T29
Agronomia e coltivazioni
Analisi chimica
T2
T3
Elettro –radio-radartecnica
Elettronica
T30
T31
Analisi chimica generale e tecnica
T4
Elettrotecnica
T32
Analisi tecniche
Arricchimento dei materiali
Arte mineraria
Arti grafiche
Arti grafiche e tipografiche
T5
T6
T7
T8
T9
Enologia
Esercitazioni aeronautiche
Esercitazioni agrarie
Esercitazioni nautiche
Filatura e tecnologia magliaria
T33
T34
T35
T36
T37
Chimica
T10
Filatura e tecnologia tessile
T38
Chimica agraria
Chimica analitica
Chimica applicata
Chimica generale delle materie plastiche
Chimica generale, inorganica ed
organica
Chimica industriale e chimica tessile
Chimica metallurgica e mineralurgica
T11
T12
T13
T14
T15
Fisica
Fisica applicata
Fisica atomica e nucleare
Industrie ceralicole
Informatica gestionale
T39
T40
T41
T42
T43
Microscopia e microbiologia
conciaria
Mineralogia e geologia
Offi. Meccanica,agricola e macch.
Agricole
Patologia vegetale e entomologia
agr.
Radiochimica
Ragioneria e macchine contabili
Sistemi
Sistemi di automazione industriale
Strumenti ottici e tecnologia del
vetro
Tecnica commerciale e macchine
calcolatr.
Tecnica Turistica
Tecniche di fonderia
Tecnologia cartaria e cartiera
Tecnologia conciaria e analisi
Tecnologia dei materiali delle costr.
T16
T17
T44
T45
Tecnologia e disegno
Tecnologia meccanica
T72
T73
Chimica tessile
T18
T46
Tecnologia tessile
T74
Chimica tessile e tintoria
Chimica tintoria e sostanza coloranti
Circolazione aerea
Complementi servomeccaniscmi ed
applicazioni
Comunicazioni
Controlli, servomeccaniscmi ed
applicazioni
Costruzioni
Dattilografia
Disegno, progettazione ed organizz.
Indu.
Economia domestica
T19
T20
T21
T22
Informatica industriale
Lavorazione per le arti
fotografiche
Lavorazione per le arti
grafiche
Linche
Macchine e fluido
Matematica
Meccanica e macchine
T47
T48
T49
T50
Tecnologia disegno e progettazione
Tecnologie navalmeccaniche
T75
T76
T77
T78
T51
T52
T25
T26
T27
Meccanico-tecnologico
Merceologia, chimica e ottica
fotografica
Metallurgia e siderurgia
Meteorologia
Microbiologia industriale
T53
T54
T55
T28
Microscopia
T56
MIUR
Codice
T23
T24
Tipologia Locale
Codice
T57
T58
T59
T60
T61
T62
T63
T64
T65
T66
T67
T68
T69
T70
T71
Telecomunicazioni
Teoria della nave e di costruzioni di
navi
Termotecnica e macchine a fluido
Tintoria
T79
T80
Topografia e disegno
Altro
T81
T82
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TABELLA 8: TIPI DI LABORATORI
e) ISTRUZIONE PROFESSIONALE
Tipologia Locale
Codice
Tipologia Locale
Codice
Analisi Chimica
P1
Fabbricazione fritte, smalti e vernici
P38
Analisi chimica generale e tecnica
Applicazioni metalliche
Arte mineraria
P2
P3
P4
Fisica
Fisica atomica e nucleare
P39
P40
P41
Arte muraria
P5
Foggiatura del gres
P42
Automatismi
Calcolo
Chimica
P6
P7
P8
Fonderia
Forgiatura con preparazione biscotto
Formatura dei modelli in gesso
P43
P44
P45
Chimica agraria
Chimica analitica
Chimica applicata
Chimica generale delle mat. Plastiche
Chimica industriale e chimica tessile
Chimica general, inorganica ed organica
Chimica Merceologica
P9
P10
P11
P12
P13
P14
P15
Formatura e modellazione
Formatura e stucchi
Forni e macchine
Fotografia artistica
Fotoincisione off-set
Geofisica
Geotecnica
P46
P47
P48
P49
P50
P51
P52
Chimica metallurgica e mineralurgica
Chimico - Merceologico
P16
P17
Industri cerealicole
Informatica
P53
P54
Completamenti di chimica e elettronica
Confezioni
Contabilità
P18
P19
P20
Informatica gestionale
Informatica industriale
Intaglio
P55
P56
P57
Costruzioni
Dattilografia
P21
P22
Lavorazione per le arti fotografiche
Lavorazione per le arti grafiche
P58
P59
Decora. (ceramica, gres, procellana e sim.)
Decorazione di rivestimenti ceramici edilizi
Decorazione plastica
Disegno animato
P23
P24
P25
P26
Linguistico
Macchine e fluido
Marmo, pietra e pietre dure
Meccanica e macchine
P60
P61
P62
P63
Disegno, progettazione ed organiz. Industr.
P27
Meccanico – tecnologico
P64
Documentazione serigrafica
Ebanisteria
Edilizia e topografia
P28
P29
P30
Merceologia
Merletto e Ricamo
Microbiologia Industriale
P65
P66
P67
Elettro – radio - Radartecnica
Elettronica
P31
P32
P68
P69
Elettrotecnica
Enologico
Esercitazioni nautiche
P33
P34
P35
P36
P37
Microscopia
Microscopia e microbiologia
conciaria
Misure
Modellistica
Modellistica per il figurino
Molino
Musica
Eserc. Bar, cucina, panificio pasticc, e sim.
Esercitaz. Pratiche di ceramiche e simili
MIUR
Foggiatura dei rivestimenti ceramici
edilizi
P70
P71
P72
P73
P74
Tipologia Locale
Codice
Off. Mecc. Agricola e macch.
agricole
Ottica fotografica
Pittura serigrafica
Porcellana
P75
Ragioneria e meccaniche
contabili
Reception
Restauro ceramico
Ripresa cinematografica e
montaggio
Sala office
Scenotecnica
Scienze
Segreteria
Serigrafia
Sistemi
Sistemi di automazione
industriale
Stampa di tessuti
Strumenti ottici e tecnologia
del vetro
Taglio
Taglio e confezioni
Tecnica commerciale e
macchine calcolatrici
Tecnica turistica
Tecnologia dei materiali delle
costruzioni
Tecnologia e disegno
Tecnologia e termotecnica
Tecnologia meccanica
Tecnologia, disegno e
progettazione
Tecnologico-chimico e
apparecch. Scientic.
Tecnologie navalmeccaniche
Telecomunicazioni
Teoria della nave e di
costruzioni navi
Topografia e disegno
Tornitura e stampatura
P79
P76
P77
P78
P80
P81
P82
P83
P84
P85
P86
P87
P88
P89
P90
P91
P92
P93
P94
P95
P96
P97
P98
P99
P100
P101
P102
P103
P104
P105
P106
Verniciatura e smaltatura
Vetro soffiato
Altro
P107
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Anagrafe dell’edilizia scolastica
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ALLEGATO 2
ELENCO DELLE ATTIVITA’ SOGGETTE AL CONTROLLO DI PREVENZIONE
INCENDI
(D.M. 16/2/1982 allegato VI)
MIUR
Anagrafe dell’edilizia scolastica
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1) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas combustibili, gas comburenti (compressi, disciolti, liquefatti) con quantità
globali in ciclo o in deposito superiori a 50 Nm3/h .
2) Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h .
3) Depositi e rivendite di gas combustibili in bombole:
a) compressi:
- per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3
- per capacità complessiva superiore a 2 m3
b) disciolti e liquefatti (in bombole o bidoni):
- per quantitativi complessivi da 75 a 500 kg
- per quantitativi complessivi superiori a 500 kg .
4) Depositi di gas combustibili in serbatoi fissi:
a) compressi:
- per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3
- per capacità complessiva superiore a 2 m3
b) disciolti o liquefatti:
- per capacità complessiva da 0,3 a 2 m3
- per capacità complessiva superiori a 2 m3 .
5) Depositi di gas comburenti in serbatoi fissi:
a) compressi per capacità complessiva superiore a 3 m3
b) liquefatti per capacità complessiva superiore a 2 m3 .
6) Reti di trasporto e distribuzione di gas combustibili, compresi quelli di origine petrolifera o chimica, con esclusione delle reti di
distribuzione cittadina e dei relativi impianti con pressione di esercizio non superiore a 5 bar.
7) Impianti di distribuzione di gas combustibili per autotrazione.
8) Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas combustibili e/o comburenti, con oltre 5 addetti.
9) Impianti per il trattamento di prodotti ortofrutticoli e cereali utilizzanti gas combustibili.
10) Impianti per l'idrogenazione di oli e grassi.
11) Aziende per la seconda lavorazione del vetro con l'impiego di oltre 15 becchi a gas.
12) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi infiammabili (punto di infiammabilità fino a 65° C) con quantitativi
globali in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 .
13) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi combustibili con punto di infiammabilità da 65° C a 125° C, per
quantitativi globali in ciclo o in deposito superiori a 0,5 m3.
14) Stabilimenti ed impianti per la preparazione di oli lubrificanti, oli diatermici e simili.
15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili:
a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3 .
b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 .
16) Depositi e/o rivendite infiammabili e/o combustibili per uso commerciale:
- per capacità geometrica complessiva da 0,2 a 10 m3
- per capacità geometrica complessiva superiore a 10 m3 .
17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 .
18) Impianti fissi di distribuzione di benzina, gasolio e miscele per autotrazione ad uso pubblico e privato con o senza stazione di servizio.
19) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili con
quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 500 kg .
20) Depositi e/o rivendite di vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili:
- con quantitativi da 500 a 1.000 kg
- con quantitativi superiori a 1.000 kg .
21) Officine e laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con oltre 5 addetti.
22) Depositi e/o rivendite di alcoli a concentrazione superiore al 60% in volume:
- con capacità da 0,2 a 10 m3
- con capacità superiore a 10 m3 .
23) Stabilimenti di estrazione con solventi infiammabili e raffinazione di oli e grassi vegetali ed animali, con quantitativi globali di solventi in
ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 .
24) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze esplodenti classificate come tali dal regolamento di
esecuzione del testo unico delle leggi di P.S. approvato con R.D. 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni ed integrazioni nonché
perossidi organici.
25) Esercizi di minuta vendita di sostanze esplodenti di cui ai decreti ministeriali 18-10-1973 e 18-9-1975, e successive modificazioni ed
integrazioni.
MIUR
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26) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze instabili che possono dar luogo da sole a reazioni pericolose
in presenza o non di catalizzatori.
27) Stabilimenti di impianti ove si producono, impiegano o detengono nitrato di ammonio, di metalli alcalini e alcalino- terrosi, nitrato di
piombo e perossidi inorganici.
28) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze soggette all'accensione spontanea e/o sostanze che a
contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili.
29) Stabilimenti ed impianti ove si produce acqua ossigenata con concentrazione superiore al 60% di perossido di idrogeno.
30) Fabbriche e depositi di fiammiferi.
31) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega e/o detiene fosforo e/o sesquisolfuro di fosforo.
32) Stabilimenti ed impianti per la macinazione e la raffinazione dello zolfo.
33) Depositi di zolfo con potenzialità superiore a 10 t .
34) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega o detiene magnesio, elektron e altre leghe ad alto tenore di magnesio.
35) Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità superiori a 20 t e relativi depositi.
36) Impianti per l'essiccazione dei cereali e di vegetali in genere con depositi di capacità superiori a 50 t di prodotto essiccato.
37) Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè.
38) Zuccherifici e raffinerie dello zucchero.
39) Pastifici con produzione giornaliera superiore a 50 t .
40) Riserie con potenzialità giornaliera superiore a 10 t .
41) Stabilimenti ed impianti ove si lavora e/o detiene foglia di tabacco con processi di essiccazione con oltre 100 addetti con quantitativi
globali in ciclo e/o in deposito superiori a 50 t .
42) Stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei cartoni e di allestimento di prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti
e/o con materiale in deposito o lavorazione superiore a 50 t .
43) Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici nonché depositi per la cernita della carta usata, di stracci, di cascami e di
fibre tessili per l'industria della carta con quantitativi superiori a 5 t .
44) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e/o detengono carte fotografiche, calcografiche, eliografiche e cianografiche,
pellicole cinematografiche, radiografiche e fotografiche di sicurezza con materiale in deposito superiore a 10 t.
45) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e detengono pellicole cinematografiche e fotografiche con supporto infiammabile
per quantitativi superiori a 5 kg .
46) Depositi di legnami da costruzione e da lavorazione di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e
minerale, di carbonella, di sughero ed altri prodotti affini, esclusi i depositi all'aperto con distanze di sicurezza esterne non inferiori a 100
metri misurate secondo le disposizioni di cui al punto 2.1 del decreto ministeriale 30 novembre 1983:
- da 50 a 100 t
- superiori a 100 t .
47) Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in deposito:
- da 5 a 100 t
- oltre 100 t .
48) Stabilimenti ed impianti ove si producono, lavorano e detengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri
prodotti affini, con quantitativi:
- da 5 a 100 t
- oltre 100 t .
49) Industrie dell'arredamento, dell'abbigliamento e della lavorazione della pelle; calzaturifici:
- da 25 a 75 addetti
- oltre 75 addetti.
50) Stabilimenti ed impianti per la preparazione del crine vegetale, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto e simili,
lavorazione del sughero, con quantitativi in lavorazione o in deposito pari o superiore a 5 t .
51) Teatri di posa per le riprese cinematografiche e televisive.
52) Stabilimenti per lo sviluppo e la stampa delle pellicole cinematografiche.
53) Laboratori di attrezzerie e scenografie teatrali.
54) Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma, con quantitativi superiori a 5 t .
55) Depositi di prodotti della gomma, pneumatici e simili con oltre 10 t .
MIUR
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56) Laboratori di vulcanizzazione di oggetti di gomma con più di 50 q.li in lavorazione o in deposito.
57) Stabilimenti ed impianti per la produzione e lavorazione di materie plastiche con quantitativi superiori a 5 t .
58) Depositi di manufatti in plastica con oltre 5 t .
59) Stabilimenti ed impianti ove si producono e lavorano resine sintetiche e naturali, fitofarmaci, coloranti, organici e intermedi e prodotti
farmaceutici con l'impiego di solventi ed altri prodotti infiammabili.
60) Depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fitofarmaci, con potenzialità globale superiore a 50 t .
61) Stabilimenti ed impianti per la fabbricazione di cavi conduttori elettrici isolati.
62) Depositi e rivendite di cavi elettrici isolati con quantitativi superiori a 10 t .
63) Centrali termoelettriche.
64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW
.
65) Stabilimenti ed impianti ove si producono lampade elettriche, lampade a tubi luminescenti, pile ed accumulatori elettrici, valvole
elettriche, ecc.
66) Stabilimenti siderurgici e stabilimenti per la produzione di altri metalli.
67) Stabilimenti ed impianti per la zincatura, ramatura e lavorazioni similari comportanti la fusione di metalli o altre sostanze.
68) Stabilimenti per la costruzione di aeromobili, automobili e motocicli.
69) Cantieri navali con oltre 5 addetti.
70) Stabilimenti per la costruzione e riparazione di materiale rotabile ferroviario e tramviario con oltre 5 addetti.
71) Stabilimenti per la costruzione di carrozzerie e rimorchi per autoveicoli con oltre 5 addetti.
72) Officine per la riparazione di autoveicoli con capienza superiore a 9 autoveicoli; officine meccaniche per la lavorazione a freddo con oltre
25 addetti.
73) Stabilimenti ed impianti ove si producono laterizi, maioliche, porcellane e simili con oltre 25 addetti.
74) Cementifici.
75) Istituti, laboratori, stabilimenti e reparti in cui si effettuano, anche saltuariamente, ricerche scientifiche o attività industriali per le quali
si impiegano isotopi radioattivi, apparecchi contenenti dette sostanze ed apparecchi generatori di radiazioni ionizzanti (art. 13 della legge
31-12-1962, n. 1860 e articolo 102 del D.P.R. 13-2-1964, n. 185).
76) Esercizi commerciali con detenzione di sostanze radioattive (capo IV del D.P.R. 13-2-1964, n. 185).
77) Autorimesse di ditte in possesso di autorizzazione permanente al trasporto di materiali fissili in speciali e di materie radioattive (art. 5
della legge 31-12-1962, n. 1860, sostituito dall'art. del D.P.R. 30-12-1965, n. 1704).
78) Impianti di deposito delle materie nucleari, escluso il deposito in corso di spedizione.
79) Impianti nei quali siano detenuti combustibili nucleari o prodotti o residui radioattivi (art. 1, lettera b) della legge 31-12-1962, n. 1860).
80) Impianti relativi all'impiego pacifico dell'energia nucleare ed attività che comportano pericoli di radiazioni ionizzanti derivanti dal
predetto impiego:
- impianti nucleari;
- reattori nucleari, eccettuati quelli che facciano parte di un mezzo di trasporto;
- impianti per la preparazione o fabbricazione delle materie nucleari;
- impianti per la separazione degli isotopi;
- impianti per il trattamento dei combustibili nucleari irradiati.
81) Stabilimenti per la produzione di sapone, di candele e di altri oggetti di cera e di paraffina, di acidi grassi, di glicerina grezza quando non
sia prodotta per idrolisi, di glicerina raffinata e distillata ed altri prodotti affini.
82) Centrali elettroniche per l'archiviazione e l'elaborazione di dati con oltre 25 addetti.
83) Locali di spettacolo e di trattenimento in genere con capienza superiore a 100 posti.
84) Alberghi, pensioni, motels, dormitori e simili con oltre 25 posti-letto.
85) Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti.
86) Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto.
87) Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all'ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 m2 comprensiva dei servizi e
depositi.
88) Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 1.000 m2 .
89) Aziende ed uffici nei quali siano occupati oltre 500 addetti.
90) Edifici pregevoli per arte o storia e quelli destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, collezioni o comunque oggetti di
interesse culturale sottoposti alla vigilanza dello Stato di cui al R.D. 7 novembre 1942, n.1564.
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91) Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a
100.000 kcal/h.
92) Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche ricovero natanti, ricovero aeromobili.
93) Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari con oltre 5 addetti.
94) Edifici destinati a civile abitazione con altezza in gronda superiore a 24 metri.
95) Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici civili
aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici industriali di cui all'art. 9 del D.P.R. 29 maggio 1963, n. 1497.
96) Piattaforme fisse e strutture fisse assimilabili di perforazione e/o produzione di idrocarburi di cui al D.P.R. 24-5-1979, n. 886.
97) Oleodotti con diametro superiore a 100 mm .
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ALLEGATO 3
ELENCO CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI
(VEDI CD ALLEGATO)
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ALLEGATO 4
RACCOLTA LEGGI E DECRETI
(VEDI CD ALLEGATO)
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ELENCO LEGGI E NORME CONTENUTE NEL CD ALLEGATO:
-
Decreto Ministeriale 18 luglio 1991
-
Decreto Ministeriale 6 settembre 1994
-
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n° 503
-
Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n° 7
-
Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n° 162
-
Decreto Legislativo 8 gennaio 2004, n° 3
-
Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n° 626
-
Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n° 236
-
Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982
-
Decreto Ministeriale 16 gennaio 1996
-
Decreto Ministeriale 26 agosto 1992
-
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998
-
Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975
-
Decreto Ministeriale 2 aprile 1968
-
Decreto Ministeriale del 26 agosto 1992
-
Decreto Ministeriale del 30 novembre 1983
-
Legge 01 giugno 1939, n° 1089
-
Legge 22 ottobre 1971, n° 865
-
Legge 5 marzo 1990, n° 46
-
Legge 6 agosto 1967, n° 765
-
Legge 8 agosto 1985, n° 431
-
Legge del 9 gennaio 1991, n° 10
-
Legge del 2 febbraio 1974, n° 64
-
Legge del 29 giugno 1939, n° 1497
-
Legge del 3 agosto 1999, n° 265
-
Legge del 6 agosto 1967, n° 765
-
Norma CEI 81-1
-
Ordinanza del Presidente del Consiglio 20 marzo 2003, n° 3274
-
Regio Decreto del 29 dicembre 1923, n° 3267
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