Natina Pizzi, la bellezza vista con gli occhi della poesia

sabato 5 ottobre 2013- pagina 28
UNIVERSITÀ Incontro all’aula magna della facoltà di Architettura con l’autrice della “Trilogia dell’Istante”
Natina Pizzi, la bellezza vista con gli occhi della poesia
Cristina Cortese
L’Università Mediterranea polmone culturale della città con
una serie di incontri che realizzano un confronto interattivo con
eccellenze nazionali e del nostro
territorio. È questo il contesto che
ha visto protagonista la poetessa
Natina Pizzi, laureata in filosofia
all’Università di Messina, già dirigente dell’Unione italiana ciechi
provinciale e regionale.
La sua sensibilità artistica risveglia il senso profondo di appartenenza alla comunità, ed in
particolare allo spirito e ai sentimenti magno-greci. Tre le raccolte di poesie (“Afrodite”, “L’istante
perfetto” e “Lo spigolo del cerchio”) raggruppate nella “Trilogia dell’Istante”, al centro
dell’iniziativa tenutasi nell’aula
magna di Architettura. «Natina
vede la bellezza con gli occhi della poesia e della bellezza che non
è solo semplicemente immagine
fissa o in movimento; è invece
quella vita che Natina interpreta
intensamente», dice di lei il prof.
Alla facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea è stata protagonista la poetessa Natina Pizzi
Enrico Costa.
Da qui, una pagina di discussione e approfondimento a più
voci stimolate da una personalità
che non ha bisogno di presentazione e i cui versi vengono suggestivamente caldeggiati dalla voce
di Giovanni De Benedetto. L’in-
contro vede convergere più discipline, rappresentando sul campo
una sempre più intensa collaborazione tra Università, Accademia di bele arti e Conservatorio
musicale.
Dopo i saluti del rettore Pasquale Catanoso, al via i contribu-
ti di Gianfranco Neri, coordinatore dell’evento, Ghislain Mayaud,
Ettore Rocca e Sergio Puzzanghera al pianoforte. Sullo sfondo
una domanda: per la poesia, c’è
spazio, ancora, oggi, nel mondo
globalizzato e sempre più chiuso,
alle diversità? Quale il suo ruolo
Pubblicato dall’Ufficio Stampa – Università Mediterranea
nella complessa società dell’informazione, sempre più veloce e
sempre più scheletrica? Dice Natina Pizzi: «La poesia è una grande speranza cui appellarsi ed anche una risposta alle tante verità
che sembrano insolute e che albergano nei nostri cuori. Ma la
poesia non solo va capita, ma va
ancora prima sentita dentro, come una grande luce che ti abbaglia e segna il cammino, anche se
non potrà mai avere il “successo”
commerciale di un romanzo».
Ed i giovani? «Ne conosco tanti
– spiega la poetessa – che si danno
alla scrittura ma che poi non hanno la forza di andare avanti e di
lottare per una pubblicazione.
Ma la vita, e non solo l’arte letteraria, è scontro e confronto insieme e, in fondo, la sfida è sempre la
stessa: mettersi in gioco per capire chi siamo e fin dove possiamo
spingerci. Io lo faccio, trovando,
nel silenzio della notte, tanti
“istanti” da coltivare quale filo
conduttore della mia esistenza e
di quella che, con i miei versi, cerco di offrire al lettore».3