CHE COS‘È IL PREMIO LUX?
COME SONO SELEZIONATI I FILM?
Nato nel 2007, il Premio LUX è il premio cinematografico conferito ogni anno dal Parlamento europeo. Ha due obiettivi principali: in
primo luogo promuovere il dibattito pubblico
sull‘Unione europea e, in secondo luogo, sostenere la circolazione di (co)produzioni europee all‘interno dell‘Unione. La distribuzione è
infatti il “tallone d‘Achille“ del cinema europeo,
aggravata dalle numerose barriere linguistiche, che il Premio mira a superare.
I film sono selezionati da un gruppo di professionisti dell‘industria cinematografica: il
Comitato di selezione o Giuria del Premio LUX.
I 3 film della Competizione ufficiale sono il risultato della scelta della Giuria. Il film vincitore
viene deciso e premiato dai membri del Parlamento europeo, quest‘anno l‘11 Dicembre.
Il Premio LUX ha contribuito a promuovere
film europei che hanno così raggiunto un
pubblico più ampio, sostenendo la loro
sottotitolazione e distribuzione. Attraverso
questo premio, il Parlamento europeo difende
le diversità culturali e contribuisce a costruire
ponti tra i vari Paesi.
La Menzione del pubblico è costituita dal voto
del pubblico e rappresenta l’occasione per
esprimere un’opinione o giudizio sui film del
Premio LUX e sui temi trattati. Visitate il nostro
sito web luxprize.eu o la pagina Facebook e
condividete le vostre opinioni.
COSA SONO I LUX FILM DAYS?
Si tratta delle proiezioni dei tre film della
Competizione ufficiale del Premio LUX
nei 28 paesi europei nello stesso periodo,
autunno 2013. In occasione dei LUX Film
Days, e in quanto in lizza per il Premio LUX,
i 3 film sono sottotitolati nelle 24 lingue
ufficiali dell‘Unione europea. Scopo della
manifestazione è condividere la diversità e
la ricchezza del cinema europeo con il più
vasto numero possibile di cittadini europei
e discutere i temi trattati dai film in corsa
per il Premio LUX 2013. Temi comuni a tutti
noi, evocativi delle nostre storie, della nostra
cultura.
IT
PARLAMENTO EUROPEO
PREMIO
LUX
CHE COS‘E LA MENZIONE DEL
PUBBLICO?
PROIETTA LA DIVERSITÀ CULTURALE
Il risultato della Menzione del pubblico sarà
annunciato al Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary tra giugno e luglio 2014.
Questo evento chiuderà simbolicamente l‘edizione corrente del Premio LUX e inaugurerà
quella successiva, con l’annuncio dei nuovi 10
film in Selezione ufficiale.
ALABAMA
MONROE-UNA
STORIA D’AMORE
FELIX VAN GROENINGEN
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LUX FILM DAYS
3 FILM | 24 LINGUE
28 PAESI EUROPEI
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PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
PREMIO
PREMIO
LUX
PREMIO
LUX
PROIETTA LA DIVERSITÀ CULTURALE
LUX
PROIETTA LA DIVERSITÀ CULTURALE
ALABAMA
MONROE-UNA
STORIA D’AMORE
PROIETTA LA DIVERSITÀ CULTURALE
THE
SELFISH
GIANT
MIELE
FELIX VAN GROENINGEN
VALERIA GOLINO
ALABAMA
LUX FILM DAYS
MONROE-UNA
STORIA D’AMORE
3 FILM | 24 LINGUE
28 PAESI EUROPEI
CLIO BARNARD
MIELE
THE SELFISH GIANT
Regia: Valeria
LUX Golino
FILM DAYS
Paese: Italia, Francia
Anno: 2013
Durata: 96’
Cast: Jasmine Trinca, Carlo Cecchi,
Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni,
Iaia Forte
Prodotto da: Viola Prestieri, Riccardo
Scamarcio, Anne-Dominique Toussaint,
Raphael Berdugo
Produzione: Buena Onda, Les Films
des Tournelles, Rai Cinema, Cité Films
Premi/Selezioni: Cannes 2013 - Un
Certain Regard, Brussels Film Festival
2013, Premio LUX Official Selection
Competition, Globi d’Oro 2013 Migliore opera prima e migliore attrice
(Jasmine Trinca)
Regia: Clio LUX
Barnard
FILM DAYS
Paese: Regno Unito
Anno: 2013
Durata: 93’
Cast: Sean Gilder, Siobhan Finneran,
Lorraine Ashbourne, Steve Evets,
Elliott Tittensor, Conner Chapman,
Shaun Thomas
Prodoto da: Tracy O’Riordan
Produzione: Moonspun Films,
BFI Film Fund, FilmFour
Premi/Selezioni: Cannes 2013 Quinzaine des Réalisateurs, LUX Prize
Official Selection Competition
3 FILM | 24 LINGUE
28 PAESI EUROPEI
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WWW.LUXPRIZE.EU
Regia: Felix van Groeningen
Paese: Belgio
Anno: 2012
Durata: 110’
Cast: Veerle Baetens,
Johan Heldenbergh, Nell Cattrysse,
Geert van Rampelberg, Nils de Caster
Prodotto da: Dirk Impens
Co-prodotto da: Frans Van Gestel,
Arnold Heslenfeld, Laurette Schillings
Produzione: Menuet Producties,
Topkapi Films
Premi/Selezioni: Berlinale 2013 Panorama Special Audience Award,
CPH PIX 2013, LUX Prize 2013 Official
Selection Competition, Tribeca Film
Festival 2013
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PARLAMENTO EUROPEO
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Sinossi
The Broken Circle Breakdown narra
la storia d’amore tra Elise e Didier.
Lei ha un negozio di tatuaggi,
lui suona il banjo in una band. È
amore a prima vista, nonostante le
loro evidenti differenze. Lui parla,
lei ascolta. Lui è ateo convinto ma
anche un ingenuo romantico. Lei
ha una croce tatuata sul collo ma
i piedi ben saldi a terra. La loro
felicità è completata dalla nascita
della figlioletta Maybelle, che a sei
anni però si ammala gravemente.
Didier ed Elise reagiscono in modi
molto diversi ma Maybelle non
lascia loro alternative: dovranno
lottare per lei, insieme.
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Sinossi
Irene vive una vita solitaria.
Il suo lavoro clandestino
consiste nell’aiutare i malati
terminali a morire con dignità,
somministrando loro un
medicamento illecito. Un giorno
a richiedere il suo servizio è un
nuovo “cliente” il quale è però
perfettamente in salute. Irene
è d e te r m i n at a a n o n e s s e re
responsabile del suo suicidio. Da
questo momento sarà legata a
Grimaldi in un’intensa e inconsueta
relazione che le cambierà la vita
per sempre.
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28 PAESI EUROPEI
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Sinossi
Una favola contemporanea sul
quattordicenne Arbor e il suo
migliore amico Swif t y. Poco
integrati a scuola e nella loro
comunità, i ragazzi incontrano
K i t t e n c h e d i m e s t i e re f a i l
rottamatore e, provvisti di un
cavallo e di un carretto, iniziano a
raccogliere metallo per lui. Swifty è
contento di lavorare con i cavalli e
Arbor è portato per gli affari e ci sa
fare con le parole: sono una buona
squadra. Ma quando Arbor inizia a
emulare Kitten, diventando sempre
più avaro e ostile, la tensione inizia
a montare, fino a un tragico evento
che li trasformerà irrevocabilmente.
Perché il cinema ha il potere di
emozionarci e la cultura di illuminarci.
Perché il cinema e la cultura
sono strumenti ideali per scoprire il nostro comune passato così
come le nostre diversità.
Perché siamo uniti nella diversità e l’Unione europea è il nostro
spazio comune.
MIELE di Valeria Golino, ALABAMA MONROE (THE BROKEN
CIRC LE BREAKDOWN) di Felix
van Groeningen e THE SELFISH
GIANT di Clio Barnard figurano
nel programma della seconda
edizione dei LUX FILM DAYS,
evento organizzato su iniziativa
del Parlamento europeo.
Insieme, questi tre straordinari film riflettono la ricchezza, la
profondità e la bellezza del cinema europeo. Separatamente,
ognuno di essi affronta in modo
originale questioni riguardanti
la società, approcciandole con
realismo o immaginazione, con
durezza o con pudore.
Andate a vedere questi film e
discutetene su luxprize.eu: diteci la vostra opinione su Irene,
che vuole alleviare il dolore di
chi soffre al punto da desiderare
solo di abbreviare la propria agonia (MIELE); condividete l’emozione della storia dei due adolescenti emarginati dalla società
e dalle istituzioni (THE SELFISH
GIANT) o ancora le vicissitudini
di una giovane coppia improvvisamente minacciata da eventi
tragici che metteranno in discussione tutti i loro valori (ALABAMA MONROE - THE BROKEN
CIRCLE BREAKDOWN).
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28 PAESI EUROPEI
BELGIQUE / BELGIË
BRUXELLES / BRUSSEL
LATVIJA
RĪGA
БЪЛГАРИЯ
СОФИЯ
LIETUVA
VILNIUS, KAUNAS, PANEVĖŽYS
ČESKÁ REPUBLIKA
BRNO
LUXEMBOURG /
LUXEMBURG
LUXEMBOURG / LUXEMBURG
DANMARK
KØBENHAVN
DEUTSCHLAND
BERLIN, KÖLN, MÜNCHEN
EESTI
TALLINN
ÉIRE / IRELAND
CORCAIGH / CORK
ΕΛΛΆΔΑ
ΘΕΣΣΑΛΟΝΙΚΗ
ESPAÑA
BARCELONA, GIJON,
LANZAROTE, SANTIAGO DE
COMPOSTELA, SEGOVIA,
SEVILLA
FRANCE
ANGOULÊME, MARSEILLE,
STRASBOURG
MAGYARORSZÁG
BUDAPEST
MALTA
VALLETTA
NEDERLAND
LEIDEN
ÖSTERREICH
WIEN
POLSKA
WARSZAWA, WROCŁAW
PORTUGAL
LISBOA
ROMÂNIA
BUCUREŞTI
SLOVENIJA
LJUBLJANA
SLOVENSKO
BRATISLAVA
HRVATSKA
ZAGREB
SUOMI / FINLAND
HELSINGFORS / HELSINKI
ITALIA
ROMA, BOLOGNA
SVERIGE
STOCKHOLM
ΚΥΠΡΟΣ
ΛΕΥΚΩΣΙΑ
UNITED KINGDOM
LONDON, BELFAST, GLASGOW
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W W W. LU X P R I Z E. E U
IN SINTESI
OLTRE IL
MELODRAMMA
UN UNIVERSO
MUSICALE
(ripetuta almeno due volte nel film) si
intravede l‘auto correre dietro una rada fila
di alberi a bordo strada, sullo sfondo di un
paesaggio tipicamente fiammingo.
La trama di Alabama Monroe-una storia
d’amore ha tutte le caratteristiche
del melodramma, a partire dalla
rappresentazione della sofferenza e della
morte dei familiari, che alla fine lasciano
i protagonisti in preda alla solitudine e a
un dolore inconsolabile. Tuttavia, la carica
emotiva del film, che tocca la maggior parte
degli spettatori, non deriva soltanto da una
storia straziante, ma anche, e soprattutto, da
una regia capace di suscitare nel pubblico
una crescente empatia nei confronti dei
personaggi. In più, come vedremo, il
montaggio riesce a creare un legame forte
e significativo tra dimensioni differenti:
personaggi, epoche lontane, temi, musica,
ambientazioni…
Se, dal punto di vista visivo, i concerti
appaiono solo in poche scene circoscritte
del film, la musica consente tuttavia di
collegare fra loro, attraverso la colonna
sonora, innumerevoli sequenze appartenenti
a epoche o a luoghi diversi.
Nel corso del film, questo contrasto si va
via via accentuando, quando i musicisti
decidono di salire sul palco vestiti
interamente di bianco, a sottolineare
l‘artificiosità di questo „pezzo d‘America“
importato in Europa.
In una prospettiva più ampia, questo vero
e proprio universo musicale si fa veicolo
di valori e connotazioni che chiamano in
causa lo stesso spettatore. La passione di
Didier appare infatti sin dalle prime scene in
tutta la sua estraneità al mondo in cui vive
il protagonista: dove ci troviamo quando,
all‘inizio del film, scopriamo il gruppo
esibirsi sul palco in un brano dagli accenti
country („Will the Circle Be Unbroken“)?
Forse in un bar della Louisiana? La sequenza
immediatamente successiva si svolge però a
Gand, nelle Fiandre, all‘interno dell‘ospedale
in cui Didier ed Elise apprendono la diagnosi
della malattia della figlia.
I due universi non restano però del tutto
estranei l‘uno all‘altro e più di una volta li
vediamo intrecciarsi: in particolare attraverso
Elise, che all‘inizio sembra del tutto digiuna
di questo genere musicale - non sa che Bill
Monroe è il padre del „bluegrass“ - ma che,
dopo la prima notte d‘amore con Didier,
compare indossando un bikini con i colori
della bandiera americana… Presto entrerà
nella band, cantando sia in coppia con Didier
sia come solista, per i brani più toccanti del
loro repertorio.
Sin dai primissimi fotogrammi, Alabama
Monroe-una storia d’amore ci immerge
nel ritmo di una musica countr y - più
precisamente „bluegrass“ - che svela la
passione del protagonista, Didier, cantante
e musicista in una band con alcuni amici. La
sua passione diventerà anche quella della
moglie, che presto l‘accompagnerà sul palco
insieme al gruppo. La musica „bluegrass“,
come spiegherà Didier, si caratterizza per
una tonalità perlopiù malinconica: diffusa
tra le classi più umili e povere, si fa portavoce
più di ogni altra cosa della speranza in una
vita migliore. Una musica che, tuttavia,
sa farsi molto più leggera e avvincente,
ma anche straziante, quando diventa
espressione del lutto. La musica recita quindi
un ruolo fondamentale nel film di Felix van
Groeningen, non solo accompagnando e
sottolineando le emozioni dei personaggi,
ma anche favorendo la partecipazione
emotiva degli spettatori attraverso i suoi
ritmi e i suoi testi.
Il film si apre con l’annuncio di una brutta
notizia: Elise e Didier, due giovani genitori,
apprendono che la loro bambina, Maybelle,
ha il cancro. È l’inizio di una lunga lotta contro
una malattia spietata. Per la piccola, come per
la coppia, si tratta anche di un banco di prova,
destinato a portare alla luce gli errori commessi
e a mettere in discussione la loro intera
esistenza.
Il film non si limita a dare una rappresentazione
della malattia, ma si costruisce intorno a un
andirivieni incessante tra il passato e il presente,
tra il tempo di una felicità perduta e i momenti
della sofferenza e del lutto, intervallati solo da
sporadici barlumi di speranza. La storia della
coppia formata da Elise e Didier si svela, quindi,
per frammenti, mentre con sempre maggiore
insistenza si fa strada l’interrogativo centrale:
il loro amore, anche se intenso, resisterà a una
simile prova?
Due universi entrano così in relazione, ma
anche, al tempo stesso, in opposizione:
il mondo „reale“, quotidiano, presente,
segnato soprattutto dalla malattia di
Maybelle, e un altro mondo, „l‘America“
di cui parla Didier, quella che sogna e
che traspone in Europa, intorno a lui,
per schegge e frammenti. Costumi e
ambientazioni, in particolare, portano in
scena questo contrasto anche visivamente,
in modo più o meno accentuato a
seconda dei momenti del film: a più
riprese (principalmente nelle sequenze in
flashback), Didier indossa un cappello da
cowboy e il suo pick-up, pur non estraneo
alle strade europee, è evidentemente assai
più diffuso nel sud degli Stati Uniti… In
particolare, in una bellissima inquadratura
-1-
Una speranza che, però, sarà presto delusa
quando la morte della figlia rimetterà
in discussione la coppia e modificherà il
significato dell‘universo musicale di cui
è intessuto il film. Di fronte alla morte, la
coppia si separa in modo violento, dapprima
ricercando nell‘uno o nell‘altra, nella loro
vita o nei loro comportamenti le cause che
sarebbero all‘origine della malattia della
figlia, poi a causa della fede in una forma più
o meno possibile di al di là… Mentre Didier
è profondamente ateo e rifiuta qualsiasi
consolazione di tipo religioso, Elise manifesta
al contrario il proprio desiderio di credere,
in maniera imprecisa o sincretistica, in una
qualche vita o rinascita dopo la morte.
Diversi oggetti traducono visivamente la sua
fede: dal piccolo ciondolo a forma di croce
che dona alla figlia e che dopo riprende con
sé, all‘altare che costruisce in sua memoria,
ornato da una statua (appena visibile) di
Shiva, dall‘evocazione delle stelle lontane,
che continuiamo a vedere anche dopo che si
sono spente e che, sotto forma di figurine di
plastica, Didier tiene sospese stringendole fra
le dita sopra il corpo della figlia malata, fino
ad arrivare, soprattutto, al corvo che appare
sul davanzale della camera di Maybelle,
appena svuotata dai genitori.
UNA MUSICA DELLA
RICONCILIAZIONE?
Fino alla morte di Maybelle, la musica
e lo stile di vita che nel suo insieme
l‘accompagna costituiscono una passione
del tutto singolare, quella di Didier, dei suoi
amici e ben presto di Elise, che consente
al protagonista di dare un senso alla sua
esistenza, di realizzare in un modo o nell‘altro
il suo „sogno“ personale: il personaggio
possiede infatti per molti versi i tratti
dell‘“emarginato“, cui la musica consente
di vivere e di accettare questa relativa
„marginalità“… Nella prima parte del film, si
può anche pensare che l‘universo musicale
possieda una virtù consolatoria, se non
addirittura un germe di speranza nella lotta
contro la malattia.
-2-
personaggi, ma li divide o, più precisamente,
l‘abbandono della musica da parte di Didier
per un discorso intransigente nega quello
che era il fondamento stesso della loro
passione e che, soprattutto, motivava l‘amore
che la giovane donna provava per lui: un
flash-back tardivo rivela infatti che l‘amore di
Elise era sbocciato quando, con sua sorpresa,
aveva scoperto Didier sul palco mentre
interpretava la canzone che dà il titolo al film,
„Will the Circle Be Unbroken“.
Il suicidio della donna sancisce la conclusione
d ra m m at i c a d e l l a l o ro ro t t u ra . Pe r i
personaggi sopravvissuti, la morte e il dolore
sembrano trionfare nelle tinte più nere.
Eppure, alla fine del film, l‘impressione degli
spettatori è forse più sfumata, e soprattutto
più malinconica. Mentre, dietro il parere dei
medici, Didier accetta di interrompere le
cure prestate alla giovane moglie in stato di
morte cerebrale, il gruppo di amici si riunisce
intorno a lui per suonare insieme un ultimo
pezzo strumentale, „Reuben‘s Train“. Benché il
personaggio sia straziato dal dolore, il brano
è coinvolgente e dinamico e permette una
riconciliazione musicale, ma anche visiva,
tra i due personaggi: la macchina da presa si
alza lentamente sopra il corpo della donna,
che sembra pronto a rivivere, scopre che il
monitor di controllo, teoricamente spento, si
è invece riacceso e svela finalmente l‘ultimo
tatuaggio che Elise si era fatta sulla pelle,
unendo Alabama e Monroe… In questo caso,
il montaggio non è un artificio, né un facile
incantesimo; piuttosto, traduce l‘ambivalenza
della musica, e di tutto l‘universo musicale,
che inscrive il sogno nella realtà, che canta
la vita e la morte riunite, che non sceglie tra
l‘al di qua e l‘al di là e che, in ultima analisi,
permette allo spettatore di trasformare il
sentimento del lutto in un sentimento di
conforto e consolazione.
Questa differenza di opinione, dapprima
secondaria, diventerà un ostacolo
drammatico e intollerabile, che porterà
alla rottura della coppia allorché Didier,
ascoltando un discorso del presidente Bush
(contro la ricerca sulle cellule staminali
embrionali), incolperà il fanatismo religioso
della morte della figlia… A partire da
questo momento, solo le loro esibizioni sul
palco terranno ancora uniti Didier ed Elise.
Proprio durante l‘ultimo concerto, Didier
lascia esplodere la rabbia e si lancia di
fronte al pubblico in un‘invettiva (del tutto
inopportuna) contro le credenze religiose
che impedirebbero qualsiasi progresso
scientifico… La musica non unisce più i
Michel Condé
Les Grignoux (Liegi, Belgio)
http://www.grignoux.be
-3-
QUALCHE SPUNTO DI
RIFLESSIONE IN PIÙ
• Si parla spesso dell’egemonia culturale
americana, soprattutto nella musica e nel
cinema. La visione di Alabama Monroeuna storia d’amore conferma quest’idea
oppure si può parlare in questo caso di una
riappropriazione o di una reinterpretazione
di quella cultura da parte dell’Europa?
• Didier ed Elise sono molto legati, ma
diverse sono le loro reazioni psicologiche
di fronte agli eventi che si verificano nelle
loro vite, che si tratti della notizia del cancro
della loro bambina all’inizio del film, della
gravidanza della giovane donna durante un
flash back o, infine, della morte della figlia
e del lutto che ne deriva. Come si potrebbe
descrivere in modo più preciso il ruolo che
questa bambina occupa nella vita dell’uno
e dell’altra? È possibile ricondurre queste
differenze nel modo di reagire a differenze
di genere (uomo/donna) più ampie e forse
meno visibili?
-4-