Aedes albopictus (Zanzara Tigre) Domande e risposte 1. Come si distingue la Zanzara Tigre dalle altre zanzare? Generalmente la Zanzara Tigre ha dimensioni comprese tra i 4 e i 10 millimetri simili alla zanzara comune nostrana. Il suo corpo è nero con bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome, inoltre ha una striscia bianca le solca il dorso e il capo. A distinguere le due zanzare non è solo l’aspetto: Zanzara Tigre infatti è più veloce nel volo, più aggressiva e punge anche in pieno giorno soprattutto nelle ore fresche e all’ombra. 2. Quali sono i luoghi maggiormente frequentati dalla Zanzara Tigre? Gli adulti di Zanzara Tigre generalmente preferiscono spazi aperti, al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati soprattutto tra l' erba alta, le siepi e gli arbusti. Negli ultimi anni sono però cresciute le segnalazioni anche in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o le aree industriali in cui ci sono pochi alberi. 3. Quali sono le fasce orarie in cui si concentrano gli attacchi all’uomo? La Zanzara Tigre è un insetto molto aggressivo, che punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e nel tardo pomeriggio. La massima densità numerica della popolazione adulta di Zanzara Tigre si osserva generalmente tra metà agosto e metà settembre, ma la sua presenza si inizia ad avvertire da aprile e arriva fin quasi a novembre. 4. Bicchieri, sottovasi o stagni. Quali sono i luoghi preferiti dalla Zanzara Tigre per deporre le uova? La chiave dell’enorme capacità di diffusione della Zanzara Tigre è dovuta al fatto che le bastano piccole raccolte d’acqua per la deposizione delle uova. Nei centri abitati l’infestazione di Aedes albopictus è associata, sul suolo pubblico, ai tombini e alle bocche di lupo per lo sgrondo dell’acqua piovana delle strade. Tuttavia, un ruolo determinante nella diffusione e nello sviluppo delle infestazioni viene giocato da focolai che si trovano in aree private, cioè tutti i possibili contenitori che possono trattenere acqua, come ad esempio: • • • • • caditoie e tombini pluviali bottiglie barattoli lattine bicchieri • • • • • • • • • • annaffiatoi secchi e bacinelle sottovasi bidoni e vasche teli di plastica che coprono cumuli di materiali abbeveratoi per animali grondaie otturate pneumatici anfore rocce ornamentali In alcuni contesti abitativi sono state ritrovate larve di Zanzara Tigre e zanzara comune fino ad un numero complessivo di 200 larve in un sottovaso con diametro di 20 cm. 5. Quante uova può deporre una femmina nel corso della sua vita? Secondo quanto osservato in laboratorio in condizioni ottimali, ogni femmina è in grado di deporre, in una stagione, un totale di 350-450 uova in 7 cicli consecutivi. A partire da circa 60 ore dopo il pasto di sangue le femmine di Zanzara Tigre depongono tra le 40 e le 80 uova, disponendole singolarmente appena sopra il livello dell’acqua. La femmina di Aedes, responsabile delle punture all’uomo, può compiere diversi pasti di sangue a distanza di 3-5 giorni uno dall’altro e in condizioni ottimali può vivere anche più di 40 giorni. 6. Quanti giorni sono necessari per lo sviluppo di un individuo adulto capace di attaccare l’uomo? In primavera e autunno, dalla deposizione delle uova fino allo sfarfallamento dell’adulto passano in media 15-20 giorni, mentre in piena estate questo periodo si accorcia a soli 6-8 giorni. Grazie a raffinati meccanismi bio-fisiologici, le uova di Zanzara Tigre possono sopravvivere in forma quiescente anche durante il freddo invernale e i periodi di siccità. Una umidità del 60-70% e temperature di 25°C sono sufficienti a far sopravvivere circa un quarto delle uova deposte per 4 mesi. Da osservazioni di laboratorio è risultato che le uova sono capaci di sopravvivere a -10°C per 24 ore. Basta però che le uova siano sommerse anche in una minima quantità d’acqua per un’ora, a temperature miti, per schiudersi. 7. Qual è la stima dei danni economici causati dalla Zanzara Tigre? La Zanzara Tigre sembra ormai aver conquistato il primo posto nella lista delle zanzare nocive in Italia richiedendo un impegno finanziario a carico della casse pubbliche stimabile al 2005 nel range 10-15 milioni di euro. A questa cifra sono da aggiungere i costi diretti sostenuti dalle famiglie in termini di sistemi di protezione personale (repellenti, insetticidi domestici, trappole, zanzariere, ecc.) e cure mediche-farmacologiche che sono valutabili con un ordine di grandezza di circa 20-30 milioni di euro. Inoltre la presenza di Zanzara Tigre impone un onere diretto legato alle spese affrontate per il suo controllo. La notevole aggressività della specie nei confronti dell’uomo e la sua capacità di insediarsi stabilmente in città e centri agricoli determina una sensibile riduzione del livello di vivibilità degli ambienti colonizzati e limita lo sviluppo del turismo incrementando indirettamente l’onere economico legato alla sua presenza. 8. La Zanzara Tigre è in grado di spostarsi dal suo luogo di nascita? Tradizionalmente, si riteneva che la Zanzara Tigre non si spostasse più di poche decine di metri. Studi recenti svolti in Emilia-Romagna dimostrano al contrario che è capace di effettuare spostamenti anche di centinaia di metri, avvicinandosi al chilometro. A volte, grazie all’azione del vento, la Zanzara Tigre può andare anche più lontano, anche se non riesce mai a volare oltre un chilometro dal luogo di origine. La dispersione tra zone limitrofe può essere favorita dalla presenza di aree verdi nei quartieri residenziali con case e abitazioni singole con giardino. Questi spazi possono rappresentare, infatti, dei veri e propri “corridoi ecologici”. Nelle zone dove sono presenti palazzi e condomini, le zanzare sono capaci di raggiungere anche appartamenti al ventesimo piano. Grazie al trasporto passivo offerto da macchine e camion, gli adulti possono diffondersi anche a distanze ben superiori al chilometro e colonizzare aree molto lontane da quella di origine. 9. Cosa bisogna fare per difendersi dalla Zanzara Tigre? Quali sono i comportamenti corretti e quelli scorretti? La Zanzara Tigre necessita di acqua, dove si sviluppano le sue larve, anche in piccole quantità. Le sue uova, deposte in luoghi asciutti, sono capaci di svernare perfino in un sottovaso! E’ poi sufficiente che, quando le temperature si alzano in primavera, siano ricoperte da una minima quantità d’acqua per schiudersi. Se il ristagno persiste per almeno 7 giorni, il ciclo si completerà e nasceranno nuovi adulti. Bisogna quindi evitare qualsiasi ristagno. Devono essere eliminati tutti i potenziali focolai rimovibili e trattati tutti quelli non rimovibili. I trattamenti contro le larve devono essere effettuati da aprile a novembre, con prodotti larvicidi, seguendo accuratamente le indicazioni riportate in etichetta. Cosa fare: • • • • • • • • • pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo e ristagno, trattarli regolarmente e quando possibile coprirli con una zanzariera eliminare i sottovasi e ove non è possibile evitare il ristagno d’acqua al loro interno controllare periodicamente le grondaie mantenendole pulite e non ostruite evitare la formazione di qualsiasi raccolta di acqua stagnante tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre svuotare settimanalmente nel suolo e tenere puliti gli abbeveratoi e le ciotole per l’acqua degli animali domestici coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese informare i vicini e i conoscenti sui corretti comportamenti mettere, quando possibile, zanzariere sui pozzetti Cosa NON fare: • • • • • • accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto utilizzare i sottovasi lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna svuotare nei tombini gli abbeveratoi, i sottovasi e qualsiasi altro contenitore d’acqua. 10. A chi spetta il compito di combattere la Zanzara Tigre? La lotta alla Zanzara Tigre richiede uno sforzo coordinato tra tutti gli attori in campo: i Comuni, responsabili delle disinfestazioni degli spazi pubblici, le Ausl che mettono a disposizione le competenze specifiche per fare da supporto sia nella fase preventiva che in quella di trattamento, la Regione che coordina il monitoraggio su scala regionale le previsioni e la campagna di disinfestazione e i cittadini che possono svolgere un ruolo di primaria importanza nel controllo del suolo privato. 11. A chi posso segnalare situazioni di rischio per le zanzare? Nel caso si rilevino situazioni particolari di rischio è possibile segnalarle ai Comuni. La sensibilizzazione al problema e quindi sull’adozione dei comportamenti corretti, previsti anche dalle ordinanze che tutti i Comuni del territorio forlivese hanno emesso, fra il vicinato è molto importante. Attività di porta a porta sono in corso in collaborazione con associazioni di volontariato appositamente formate per diffondere un messaggio corretto sulle modalità di comportamento, in particolare nelle zone limitrofe ai siti sensibili, ma naturalmente non sarà possibile passare in tutte le case di tutta la città. 12. Cosa deve contenere un preventivo per la disinfestazione di un condominio? Un preventivo formulato correttamente deve contenere una serie di informazioni importanti che vanno al di là del prezzo richiesto per l’intervento, tra queste: le modalità del trattamento, la tempistica e la tipologia del prodotto che s’intende impiegare con indicazione del suo nome commerciale e specifica del principio attivo in essa contenuto. È importante che la ditta di disinfestazione fornisca la scheda tecnica e di sicurezza del prodotto che intende proporre per l’intervento. Non devono essere previsti trattamenti adulticidi a calendario in quanto inefficaci in termine di prevenzione. Una ditta che fornisce anche indicazioni sui microfocolai e la relativa eliminazione, effettua un ottimo servizio poiché applica i concetti di prevenzione. 13. Quali sono le sostanze che devono essere impiegate per la disinfestazione? Tutti gli ambienti non rimovibili, dove la Zanzara Tigre può deporre le uova vanno trattati periodicamente, da aprile a novembre, con appositi prodotti larvicidi che si acquistano in commercio. Sono disponibili diversi principi attivi: Bacillus thuringiensis israelensis: è un batterio già presente in natura e quindi non dannoso per altri animali. Modalità di utilizzo: ripetere il trattamento tutte le settimane. Tipo di formulazione commerciale: fluido (diluire in acqua, 4-5 gocce in 250 cl per tombino), pastiglie e granuli (gettare direttamente a contatto con l’acqua stagnante secondo le indicazioni del foglietto informativo). DIFLUBENZURON: è un regolatore della crescita degli insetti, antagonista dell’ormone della muta. Modalità di utilizzo: ripetere il trattamento ogni 4-5 settimane Tipo di formulazione commerciale: compresse o granuli (gettare direttamente a contatto con l’acqua stagnante secondo le indicazioni del foglietto informativo )sospensione acquosa. PIRIPROXIFEN: è un regolatore della crescita degli insetti, mimetico dell’ormone giovanile Modalità di utilizzo: ripetere il trattamento ogni 4-5 settimane Tipo di formulazione commerciale: compresse o granuli (gettare direttamente a contatto con l’acqua stagnante secondo le indicazioni del foglietto informativo ) liquido concentrato. Per il corretto utilizzo di qualunque prodotto larvicida bisogna attenersi strettamente alle indicazioni riportate sull’etichetta della confezione dello stesso. Alcuni cittadini temono che i prodotti non funzionino perché si aspettano di non vedere le zanzare adulte nei tombini; in realtà questi prodotti sono stati testati da esperti e sono risultati tutti efficaci, ma essendo larvicidi non agiscono sugli insetti adulti che continuano ad essere attirati dall’acqua e a deporvi le loro uova, che non potranno concludere il loro ciclo di sviluppo per effetto del prodotto larvicida. 14. Qual è l’impatto della Zanzara Tigre sulla salute pubblica? Nell' agosto del 2007 in Emilia Romagna sono stati notificati i primi casi di trasmissione del virus della Chikungunya da parte della Zanzara Tigre. I sintomi della malattia sono febbre acuta, cefalea, nausea, vomito e dolori articolari acuti. In alcuni casi, si possono avere anche eruzioni cutanee pruriginose. Nelle zone tropicali e in numerose zone dell’Asia la Zanzara Tigre è vettore di diverse malattie virali, in particolare quelle causate da arbovirus, tra cui la Dengue, la febbre gialla e alcune encefaliti. Nel bacino del Mediterraneo, oltre a quello della Chikungunya sono 6 gli arbovirus attivi che potrebbero essere trasmessi dalla Zanzara Tigre, tra questi il West Nile virus e il virus della meningoencefalite turco-israeliana, alcuni virus della famiglia dei Togaviridae e altri della famiglia dei Bunvaviridae. Nelle nostre zone, oltre ai recentissimi casi di Chikungunya in zone molto delimitate della Romagna, in realtà, la Zanzara Tigre è nota principalmente per il fastidio acuto provocato dalle sue punture che procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, spesso anche dolorosi. Nelle persone particolarmente sensibili, un elevato numero di punture può dare luogo a risposte allergiche che richiedono attenzione medica. Uno dei danni maggiori associati a questa zanzara, dunque, è il suo impatto sulle abitudini di vita della popolazione. 15. Esistono predatori naturali della zanzara tigre? Fra i predatori naturali della Zanzara Tigre impiegabili per fare una lotta naturale, ci sono i pesci i quali si cibano delle larve. Sono adatti i pesci rossi (carassius auratus) e la gambusia (gambusia holbroki). I luoghi in cui si possono utilizzare sono chiaramente le vasche ornamentali ove l’acqua vi rimane in maniera permanente (sono sufficienti due esemplari di pesce rosso o 3-4 gambusie per mt. Quadro). Per legge non devono essere utilizzati nei contenitori in contatto con la rete idrica di superficie. I pipistrelli non sono efficaci in quanto la loro azione predatoria nei confronti degli insetti viene effettuata in orari serali e notturno in cui la zanzara tigre non è presente. 16. Cosa posso utilizzare ’ possibile usare prodotti che uccidano le zanzare adulte? Trattamenti adulticidi all’esterno: Il trattamento adulticida se condotto correttamente ha l’effetto di abbassare la densità di adulti di zanzara, ma occorre sempre tenere presente come imprescindibili i seguenti aspetti: l’effetto abbattente del trattamento, è di durata limitata l’impatto ambientale di questi trattamenti è considerevole non esistendo prodotti ad azione selettiva sulla zanzara sono prodotti che possono essere tossici per l’uomo e animali. Il trattamento adulticida non è utile come metodo di lotta preventiva, pertanto è fortemente sconsigliato utilizzare queste sostanze in modo continuativo o a calendario. Si precisa che per ogni intervento di adulticida è obbligatorio informare il vicinato per prevenire e limitare l’esposizione anche accidentale durante l’irrorazione. Le Istituzioni Pubbliche effettuano l’uso di insetticidi nebulizzati solo in via straordinaria nel caso di una comprovata elevata densità di adulti in siti sensibili (scuole, ospedali, strutture residenziali protette, ecc.) o in presenza di rischio epidemico. Trattamenti adulticidi in ambienti “indoor”: In genere non è necessario il ricorso a trattamenti adulticidi all’interno degli edifici data la scarsa tendenza enofila della zanzara tigre. In ambito domestico sono ampiamente utilizzati gli emanatori termici fumiganti come la piastrine per fornelletti elettrici, i vaporizzatori o emanatori elettrici per erogare insetticidi (normalmente piretroidi) dotati di potere abbattente e repellente per le zanzare. Contrariamente a quanto risulta l’opione più diffusa circa la scarsa pericolosità dei repellenti, questi devono essere utilizzati con tutti gli accorgimenti e la cautela che tutte le sostanze ad azione biocida meritano. Tra questi, quello di evitare il loro funzionamento quando si soggiorna nella stanza specie se l’arieggiamento non è sufficiente a garantire il ricambio di aria. Quali prodotti posso utilizzare per la protezione personale dalle punture della zanzara? 17. Nelle aree fortemente infestate e/o per i soggetti particolarmente sensibili può risultare necessario il ricorso a repellenti. Tra le molecole più utilizzate nelle formulazioni in commercio vi sono : DEET (autan), KBR 3023 (PICRIDINA/ICARIDINA) CITRODIOL, CITRONELLA Questi prodotti hanno una bassa tossicità nei confronti dei mammiferi, tuttavia per un loro corretto impiego è fondamentale leggere le avvertenze e attenersi alle modalità d’uso riportate sulla confezione. L’efficacia e la durata dell’effetto repellente dipente da vari fattori tra i quali, la concentrazione, la temperature, l’umidità, il vento, la formulazione. L’utilizzo sui bambini deve essere occasionale. Dispositivi quali braccialetti imbevuti di repellente e apparecchiature ad ultrasuoni sono inefficaci. CHIKUNGUNYA 1. E’ un virus della famiglia degli arbovirus, oggi presente nei paesi centro africani e del sud est asiatico. 2. La trasmissione del virus nel nostro Paese può avvenire attraverso la Zanzara Tigre. L’infezione non si trasmette per contatto diretto tra uomo e uomo, ma occorre la puntura da parte di zanzare tigre infette. 3. Si tratta di una malattia moderata, con febbre anche elevata, brividi, mal di testa e importanti dolori articolari e muscolari. Spesso è presente anche un’eruzione cutanea, ed in alcuni casi anche sintomi gastrointestinali, come vomito e diarrea. 4. L’andamento è benigno e la malattia si risolve spontaneamente in pochi giorni senza terapia specifica. La terapia è basata sull’impiego di antipiretici ed antidolorifici. I dolori articolari possono persistere a lungo e richiedere trattamenti sintomatici. In persone con importanti malattie sono possibili complicanze anche gravi, così come avviene per l’influenza e le altre malattie virali. 5. Nei paesi africani e asiatici interessati si sono verificate epidemie, controllate con interventi di disinfestazione ambientale e protezione individuali, come l’uso di repellenti. In Europa e in Italia vengono registrati numerosi casi di importazione di tale malattia, ma senza che ciò abbia finora determinato lo sviluppo di epidemie. 6. Il focolaio epidemico nelle due frazioni in provincia di Ravenna è stato favorito dalla concomitanza di più fattori: l’alta densità della popolazione di Zanzara Tigre, le caratteristiche climatiche ed ambientali, la presenza di persone che avevano contratto l’infezione in Paesi ove la malattia è presente. Tutto fa pensare che gli interventi immediati e adeguati abbiano contribuito a circoscriverne la diffusione nel tempo e nello spazio Dall’inizio dell’epidemia l’Azienda USL di Ravenna effettua il monitoraggio stretto della situazione, in collaborazione con il servizio Sanità Pubblica della Regione. Sono stati anche disposti trattamenti di disinfestazione a tappeto. Il Servizio Sanitario (Nazionale e Regionale) è impegnato in un attento monitoraggio e nelle attività di sorveglianza epidemiologiche e ambientali, con il contributo dell’Istituto superiore di Sanità. 7. ? Gli interventi più efficaci sono quelli rivolti all’eliminazione delle zanzare tigre e si basano sull’uso di repellenti cutanei e zanzariere, che impediscano il contatto tra le persone e gli insetti. Non esiste un vaccino specifico nei confronti di questo virus.