6,6027(7721,&$5(/$=,21,75$&$5$77(5,67,&+(0(&&$1,&+( '(//$&5267$7(55(675((6,60,&,7$¶ *LRUJLR5DQDOOL 'HSDUWPHQWRI(DUWK6FLHQFHV&DUOHWRQ8QLYHUVLW\ 2WWDZD.6%&DQDGD La OLWRVIHUD terrestre puo’ essere considerata, in prima approssimazione, come la parte piu’ esterna del globo, dove la temperatura e’ inferiore a circa 1500 K. Essa e’ suddivisa in un numero di SODFFKH semirigide che si muovono l’una rispetto all’altra. Il suo spessore e la sua composizione sono variabili. La litosfera continentale in genere consiste di una FURVWDFUXVW di uno spessore di 30-40 km e composizione variabile, sovrastante la parte piu’ alta del PDQWHOOR XSSHUPDQWOHOLG di composizione peridotitica, per uno spessore complessivo di 50-200 km. La litosfera oceanica possiede crosta piu’ sottile (5-8 km) di composizione basaltica, sovrastante la parte piu’ alta del mantello per uno spessore totale che aumenta regolarmente dalle dorsali medio-oceaniche (5-20 km) fino a 80-100 km nelle zone a litosfera piu’ antica. Il FRPSRUWDPHQWRUHRORJLFR dei materiali litosferici e’ principalmente funzione di FRPSRVL]LRQHWHPSHUDWXUDeSUHVHQ]DGLIOXLGL. A temperature inferiori a circa il 50% del VROLGXV(temperatura di inizio di fusione), il comportamento e’ IUDJLOHe puo’ essere descrittoda criteri empirici di rottura di taglio VKHDUIDLOXUHFULWHULD in termini di parametri del mezzo quali coefficiente di frizione e coesione. La presenza di fluidi SRUH IOXLGSUHVVXUH modifica notevolmente le proprieta’ del mezzo in regime fragile. A temperature piu’ alte (ma sempre inferiori al solidus), il comportamento diviene GXWWLOHe la roccia sottoposta per lungo tempo a sforzi deviatorici anche relativamente bassi si deforma per IOXVVRFUHHSa tasso costante, descrivibile in termini di parametri di flusso quali la viscosita’. La presenza di IDJOLH a comportamento sismico e’ un esempio del primo caso; la deformazione diffusa nella litosfera inferiore in ]RQHRURJHQLFKH e’ un esempio del secondo. I parametri che influenzano il grado di sismicita’ di una faglia o di un insieme di faglie possono essere descritti in maniera statistica o frattale (per esempio, la distribuzione in classi di differente magnitudo – PDJQLWXGHIUHTXHQF\GLVWULEXWLRQ), o in maniera deterministica (criterio di &RXORPE1DYLHU, rappresentazione di 0RKU). I fattori piu’ importanti sono la situazione tettonica regionale e il livello di sforzi locale, l’orientamento e le proprieta’ fisiche del piano di faglia, la profondita’ dell’ipocentro, la temperatura (che determina lo spessore dell’orizzonte sismogenico), e il livello di pressione dei fluidi contenuti nella porosita’ delle rocce. L’analisi di questi fattori e’ di indubbia utilita’ per una valutazione del rischio sismico VHLVPLFKD]DUG. L’informazione geologica e geofisica, tuttavia, e’ soltanto uno degli LQSXWnecessari; altri sono di natura ingegneristica (tipo di suolo, qualita’ delle costruzioni) e sociale (densita’ di popolazione, condizioni di vita). Benche’ la geofisica non sia in grado di produrre una predizione deterministica del rischio sismico, essa puo’ fornire utili indicazioni sul livello di rischio in varie parti del territorio.