GLI EFFETTI COLLATERALI DELLE TERAPIE ONCOLOGICHE Dr Antonio Frassoldati Terapia Medica nel Trattamento dei Tumori ü Chemioterapia ü Terapia ormonale ü Terapia a bersaglio “target therapy” ü Immunoterapia La Malattia Oncologica in Fase Attiva Di fronte a una grave malattia cronica qual è il cancro, non è possibile curare senza “prendersi cura”. L’intervento qualificato dei professionisti, inserito in una opportuna struttura organizzativa, può fare molto per il successo del percorso di malattia e quindi per la qualità di vita del paziente La Malattia Oncologica in Fase Attiva Qualità di vita: “la percezione che gli individui hanno della loro posizione nella vita, nel contesto della cultura e del sistema di valori nei quali vivono ed in relazione ai loro scopi, attese, standard e preoccupazioni” World Health Organization Quality of Life Group La Malattia Oncologica in Fase Attiva Prendersi cura = costruire con il paziente un rapporto nel quale competenza, ascolto e disponibilità professionale sono garanzie e aiuto per una buona qualità della sua vita. Effetti Collaterali della Chemioterapia Il paziente tende spesso a generalizzare: Chemioterapia = nausea Chemioterapia = alopecia Non sempre i disturbi sono presenti: è estremamente importante saper spiegare al paziente il tipo di chemioterapia e gli effetti collaterali relativi ( controllo ad ogni ciclo, contatto telefonico). Effetti Collaterali della Chemioterapia Meccanismo d’azione impedire la crescita delle cellule tumorali Terapia sistemica inibizione progressiva morte cellulare azione anche su una parte di cellule sane EFFETTI COLLATERALI carattere temporaneo > parte scompare alla conclusione del trattamento Effetti Collaterali della Chemioterapia Attività Antiproliferativa Tossicità Organo-Specifica Attività Mutagena Effetti Collaterali della Chemioterapia (CT) ü Le cellule sane di alcuni organi sono più sensibili di altre alla CT • • • • midollo osseo mucosa della bocca apparato digerente follicoli piliferi ü Programma di trattamento CT • • articolato in cicli n° variabile di sedute - periodo di “riposo” risoluzione effetto collaterale normalizzazione danno Bersagli della Chemioterapia Le cellule normali che si dividono e crescono rapidamente Cuore Sistema Nervoso Fegato Midollo Osseo Mucose Apparato GastroIntestinale Rene Gonadi Alterazioni Gusto E Olfatto Capelli Alterazioni Cute Unghie Tumori Secondari Effetti Collaterali della Chemioterapia Frequenti Possibili Rari Ematologici Gastroenteric i Cutanei Gastroenteric i Neurologici Alopecia Dolori Ossei Articolari Alteraz. Funz. Cardiaca Tardivi Stravaso Del Farmaco Alt. Perman. Cicli Mestruali Astenia Infezioni Alterazioni Cicli Mestruali Alteraz.Funz. Epaticarenale Alteraz. Funz. Cardiaca Reazioni Allergiche Secondo Tumore Induzione Menopausa Effetti Collaterali della Chemioterapia Acuti üinsorgenza precoce (ore - giorni) ütransitori ↓ e/o scompaiono gradualmente nei giorni successivi alla somministrazione e alla sospensione del trattamento Esempio: nausea, vomito, reazione di ipersensibilità ….. Farmaci di supporto Tollerabilità Qualità di vita Effetti Collaterali della Chemioterapia Tardivi ü insorgenza ritardata (giorni) ü reversibili ↓ e/o scompaiono gradualmente con normalizzazione prima della successiva somministrazione e alla sospensione del trattamento Esempio: mielodepressione, alopecia, stomatite …… ü insorgenza ritardata (mesi - anni) ü Irreversibili Esempio: amenorrea, tossicità cardiaca e neurologica Dose cumulativa Fattori predisponenti Effetti Collaterali della Chemioterapia IMMEDIATI 24-48 ore reazioni allergiche nausea e vomito flebiti, stravasi RITARDATI settimane o mesi epatotossicità, fibrosi polmonare, iperpigmentazione azoospermia, anemia TARDIVI PRECOCI giorni o settimane leucopenia, piastrinopenia, alopecia, stomatite, diarrea mesi o anni seconde neoplasie ipogonadismo sterilità Effetti Collaterali della Chemioterapia (EC) ü non tutti i pazienti sottoposto a chemioterapia hanno EC ü • entità diversa da soggetto a soggetto tipo e dose chemioterapia condizioni generali capacità individuale di reazione ü differenti da soggetto a soggetto anche con stesso trattamento ü differenti da un ciclo all’altro nello stesso individuo ü assenza di effetti collaterali non correlata a poca efficacia della terapia • • Bilancio costo-beneficio in termini di guarigione e controllo della malattia Femmine Vs Maschi CANCER, 2005 F N tossicità > 2 M OR 29% 11% P 0.009 Incidenza tossicità > 3 55% 45% 1.49 0.002 Incidenza tossicità ematologica > 2 50% 39% 1.80 0.001 Incidenza tossicità mucositi > 2 NR NR 1.59 0.029 alopecia > 1 NR NR 4.40 0.001 Le donne tendondo a lamentare gli effetti collaterali più degli uomini sottoposti al medesimo trattamento. Questo è un problema complesso, toccando tutti gli aspetti biologici e psicologici del cancro… Marosi, WMW, 2006 Programma Tossicita Ematologica ü Anemia ü Neutropenia ü Piastrinopenia Tossicità Extraematologica ü CINV ü Diarrea ü Etc Chemioterapici Azione Tossicità Ematologica AGENTI ALCHILANTI (ciclofosfamide, fotemustina, dacarbazina, busulfano, tio-tepa,) Citotossici Sì ANALOGHI DEL PLATINO (cispaltino, carboplatino, oxaliplatino) Citotossici Sì ANTIMETABOLITI (5-fluoruracile, capecitabina, gemcitabina, methotrexate, ) Citotossici Sì AGENTI ANTIMICROTUBULI (vincristina, vinblastina, vinorelbina, paclitaxel, docetaxel) Citotossici Sì ANTIBIOTICI ANTITUMORALI (doxorubicina, epirubicina, mitoxantrone, bleomicina) Citotossici Sì INIBITORI DELLE TOPOISOMERASI (irinotecan, topotecan, etoposide) Citotossici Si Tossicità Ematologica Anemia Neutropenia Trombocitopenia FEC 100 1% 25% n.d. TAC 4% 66% 2% PEB n.d. 59% (G4) 14% CMF classico n.d. 78% 4% GemOx (pancreas) 6% 20% 14% FOLFOX-4 (adiuvante) 1% 41% 2% FOLFOXIRI 3% 50% 2% EOX 9% 28% 5% DCF 18% 82% 8% M-VAC 18% 82% 21% Carboplatino e paclitaxel 6% 37% 13% Cisplatino e vinorelbina (ad.) 14% 85% 3% Topotecan 42% 89% 58% Tossicita Ematologica - Anemia Riduzione del valore normale dell‘Emoglobina (12-16g/dl per le donne) rispetto ai valori normali per età e sesso ü anemia lieve ( Hb 11,9-9,5 g/dl) ü anemia moderata ( Hb 9,4-8 g/dl) ü anemia grave ( Hb 7,9-6,5 g/dl) ü anemia gravissima (Hb < 6,5 g/dl) Anemia in Pazienti con Cancro 80 70 % of all patients 60 50 40 30 20 10 0 l ta ni ge ro a ic og ol l Hb 10.0 - 11.9 g/dl c ae l ta ec or ol Hb 8 - 9.9 g/dl U yn G C ng IG Lu Hb < 8 g/dl Hb ≥ 12 g/dl Ludwig et al., European Journal of Cancer, 2004 Anemia neoplastica: eziologia VA SEMPRE TENUTO CONTO DEL QUADRO COMPLETO Malattia Emorragie Invasione Midollare < Produzione GR Trattamento Carenze Nutrizionali Mielotossicità > Distruzione GR da Pecorelli S., Tumori, 2001;87(5):A1-A13, modif Cause ed Effetti dell’anemia Correlata al Cancro ü Tumore ü Chemioterapia ü Intervento chirurgico ü Radioterapia ü complicanze ü ANEMIA Fatigue ü Compromissione QOL2,3,4 ü Aumentato tasso di trasfusioni 5 ü Probabile calo della sopravvivenza 6,7,8 1- Grotto, Med Oncol, 2008; 2- Gabrilove, JCO 2001; 3- Littlewood, JCO 2001; 4- Cella D. Ann Oncol, 2003; 5-Benoist S., Surgery, 2001; 6- Caro, Cancer 2001; 7- Waters, JCO 2002; 8- Fuso L. Gynecol Oncol 2005 Anemia nel Paziente Oncologico: Segni Clinici e Sintomi I sintomi si verificano quando la quantità di ossigeno trasportato dal sangue è inferiore alla quantità richiesta dai tessuti La gravità dei sintomi dipende dal rapidità di sviluppo dell’anemia, dalla malattia sottostostante e dalla funzionalità cardiopolmonare Sistema Nervoso Centrale • Fatigue • Vertigini • Depressione • Calo funzioni cognitive Apparato Gastroenterico • Anoressia • Nausea Sistema vascolare • Vasocostrizione • Pallore cute, membrane e congiuntive Sistema Immunitario • Riduzione funzione macrofagi e cellule T Apparato cardio-respiratorio • Dispnea da sforzo • Tachicardia, palpitazione • Ipertrofia cardiaca • Rischio di insufficienza cardiaca Apparato genitale • Calo libido • Problemi mestruali Ludwig H, Fritz E. Semin Oncol. 1998;25(suppl 7):2–6. Anemia Segni Clinici: üPallore cutaneo üAstenia üDispnea da sforzo üTachicardia Approccio diagnostico üEsami di laboratorio üEGDS o RSCS se sospetta perdita gastroenterica üBOM se sospetta infiltrazione ossea Percezione del Paziente della Fatigue Quale di questi sintomi o effetti collaterali si ripercuote di più sulla sua vita quotidiana? DOLORE, NAUSEA, ASTENIA O DEPRESSIONE?? Symptom % Rank rank 1st Astenia 1st 60 Nausea 2nd 22 Depressione 3rd 10 Dolore 4th 6 ASTENIA NAUSEA DEPRESSIONE DOLORE “L’anemia è la principale causa della FATIGUE cancrocorrelata” Campos, Ann Onc, 2011 Ludwig H ©, 2006 Anemia ed Efficacia Terapeutica La ridotta ossigenazione del tumore legata all’anemia: üRiduce l’efficacia della terapia radiante e della chemioterapia üL’ipossia tumorale può esaltare la neo-angiogenesi, che accresce la capacità invasiva e diffusiva della neoplasia üL’ipossia aumenta l’instabilità genetica delle cellule tumorali e favorisce la selezione di cloni biologicamente più aggressivi. Opzioni Terapeutiche ü Trasfusione di Emazie ü Agenti Eritropoietici ü Terapia Marziale Opzioni Terapeutiche Trasfusione EPO Pro Esperienza ampia Risposta rapida Buona tolleranza Norm. emivita GR Analogia HuEPO Contro Rischio infettivo Effetto breve Costi Costi Euro 500/UI Euro 270/sett. da Pecorelli S., Tumori, 2001;87(5):A1-A13, modif Considerazioni sulle Trasfusioni RBC Rischi ü Infezioni ü Sovraccarico di volume e di ferro ü Reazioni acute e ritardate ü Alloimmunizzazione ü Immunosoppressione Fluttuazione livelli di Hb Limitata disponibilità delle riserve di sangue Necessarie per l’ emergenza (anemia acuta) 1. Lawrence. Clin Lab Sci 2004;17:178–186 - 2. Balducci, Cancer 2006;106:2087–2094 - 3. Gardin & Fenaux Rev Clin Exp Hematol 2004;8:E3; - 4. NCCN Guidelines for MDS. Source: www.nccn.org Erythropoiesis and Erythropoietin Colony-forming cells Pluripotent Stem Cells Bfu-e Cfu-e Morphologically identifiable cells ErythroBlasts Cells responsive to EPO Reticulocytes Mature cells Erythrocytes Survival and differentiation IFN-γ ü Down regulation EPO receptor ü Upregulation of caspases 1,3,8 ü Upregulation of Fas antigen ü (CD95) Erythroid Progenitor cells ü Expression of BCL-X Bcl-2 ü Activation of kinase 1 ü Activation of iron-regulatory protein ü Upregulation of TFR TNF-α Apoptosis EPO Opzioni Terapeutiche EPO Ottiene un Aumento Duraturo di HB Rispetto a Trasfusione Hb (g/dl) 16 Erythropoiesis Stimulating Substances (ESAs) 14 12 10 8 6 0 2 4 6 8 Red Cell Transfusions 10 12 14 16 18 20 22 24 Weeks Opzioni Terapeutiche ü Trasfusione di Emazie ü Agenti Eritropoietici ü Terapia Marziale rHuEPOs TYPE OF SYNTETIC ERYTHROPOIETIN EPOETIN α EPOETIN β COMMERCIAL NAME MOLECULARE STRUCTURE Eprex® Epogen® Procrit® sugar moieties. NeoRecormon® Higher MW than Epoetin α aa sequence identical to endogenous Epo. Aranesp® EPOETIN δ Dynepo® 2 N- lynked glycosylation sites, above and beyond (Continuous Erythropoietin 4 – 12 h 24 h the 3 normally present in endogenous Epo Human- type glycosylation profile (engineered in human fibrosarcoma cell line HT - 1080) C.E.R.A. 7–8h Different composition and arrangements of the Lower number of sialylated glycan residues DARBEPOETIN α HALF LIFE MIRCERA® Integration of amide bonds between amino group 9 – 13 h 135 h Integration of MPGBA Receptor Activator) Bunn H.F., Blood, 2007; Deicher R. et al., Drugs, 2004; Osterborg, bjh, 2007; Llop E. et al., Analytical Biochemistry, 2008 ESA: Scopo del Trattamento 1.Prevenire, Ridurre o Eliminare le Trasfusioni Studio di fase III, Randomizzato in doppio cieco, su 344 pz in chemioterapia e trattati con Eritropoietina α 40.000 UI/sett Pz trasfusi: 40% G. Placebo 25% G. EPO p < 0,005 Unità Trasfuse: 256 G. Placebo 127 G. EPO p < 0,0001 Witzig, 2005 ESA: Scopo del Trattamento 2.Risposta Emoglobinica Incremento di > = di 1 g/dL dopo 4 settimane di trattamento con epoetina alfa o dopo 6 settimane con darbepoetina Incremento dei valori di HB a partire dalla 4° sett. fino al termine dello studio (16 sett) in paz trattati con EPO p < 0,001 Witzig, 2005 ESA: Scopo del Trattamento 3.Miglioramento della qualità di vita Studio su 4382 pazienti oncologici anemici per valutare la relazione esistente fra variazioni di HB e di QoL, misurata tramite Linear Analog Scale Assessment (LASA) Plateau Correlazione diretta fra Hb e punteggio LASA P < 0,01 Dati confermati dalla metanalisi di Jones nel 2004 su 23 studi randomizzati e dalla Cochrane Review di Milton nel 2008 Crowford, 2002 Mantenere il Target Vicino a 12 g/dl Riduce il Rischio Trasfusionale Valori Hb e rischio trasfusionale (n=2185) 10-12 g/dl, 9,20% >12 g/dL, 0,70% Transfusioni in ESA CIA studies* (n=2286) *Retrospective chart review of ESA studies 8-10 g/dl 54,30% <8 g/dL, 35.90% Oncologic Drugs Advisory Committee (ODAC) Meeting May 10, 2007. Source: http://www.fda.gov/ohrms/dockets/ac/07/slides/2007-4301s2-03-Amgen - Crawford.ppt#272,5,Slide 5 Linee Guida ASCO 2010 Hb di partenza ≤ 10 g/dl Hb target 12 g/dl (CT) EORTC 2010 9 – 11 g/dl in pazienti sintomatici ≤10g/dL in pazienti sintomatici 12-13 g/dl 12g/dL EPOIETIN ALPHA/BETA: 30,000–40,000 40,000 U SC weekly IU/week O DARBOPOETIN 2.25 μg/kg SC weekly DARBEPOETIN ALFA: Or 500μg SC Q3W 2.25 lg/kg/week Eritropoietina ALPHA/BETA 10000U 3 volte/settimana oppure 30000/40000 U 1 volta/settimana Quando l’aumento di Hb è >1g/dL in sole due settimane o quando il volore di Hb >11g/dL Se l’Hb subisce un incremento >1g/dL in due settimane la dose di ESA deve essere ridotta del 25-50%. Il trattamento deve essre interrotto al raggiungimento dei 12g/dL di Hb. rHuEPO dose di EPOIETIN: alfa 150 U/Kg SC TIW or base Quanto la dose dovrebbe essere ridotta/sospesa AIOM 2009 Quando il valore target di emoglobina è raggiunto il trattamento deve essere sospeso. Epogfs in Pazienti con Carcinoma alla Cervice Sottoposte a Chemioterapia Neoadiuvante Studio Osservazionale Caso-Controllo VS. 98 pts. Coorte Storica prima del 1997 (matching per Hb + 1g/dl) No EPO 98 pts. gruppo di studio (1999-2005) EPO Studio Prospettico Longitudinale 98 pazienti consecutive (1999-2005) anemiche VS. non anemiche Bellati F & Benedetti Panici.et al., Annals of Oncology, 2007 Bellati F & Benedetti Panici.et al., JAMA, 2007 Epogfs in Pazienti con Carcinoma alla Cervice Sottoposte a Chemioterapia Neoadiuvante Bellati F & Benedetti Panici.et al., Annals of Oncology, 2007 Studi Negativi Survival, Tumor Progression, TVE* ENHANCE 2003‡ BEST 2005‡ EPO-CAN-20 2007‡ 20000161 4/05, 4/07† DAHANCA 12/06† 20010103 1/07† PREPARE 11/07† GOG-191 2007† *8 trials selected by FDA for label inclusion out of 57 total, ‡ publication date, † = date data reported to FDA Lancet 2003;632:12552003;632:1255-60. J Natl Cancer Inst 2006:98:7082006:98:708-14. J Clin Oncol 2005;23:59602005;23:5960-72. J Natl Cancer Inst 2005;97:4892005;97:489-98. J Clin Oncol 2007;25:10272007;25:1027-32. http://www.fda.gov (accessed (accessed 3/20/08). JAMA 2008;299:9142008;299:914-24 Anemia Dovuta a Chemioterapia Linee guida AIOM 2009/ESMO 2010/ASCO 2010 ü L’utilizzo dell’EPO è consigliato per pz con anemia (Hb < 10 g/dl) indotta da chemioterapia ü Da valutare in base condizioni cliniche se iniziare trattamento in pz con Hb < 11 g/dl ü Modifiche di dosaggio se dopo 6-8 settimane di trattamento non c’è un aumento di almeno 1 g/dl di Hb ü Prima di iniziare tp valutare l’assetto marziale, semmai associare tp marziale ü Non è indicata se il pz con neoplasia non sta facendo chemioterapia ü Non è indicata se il pz sta facendo chemioterapico ad intento curativo ü Riduce la necessità di trasfusioni ü Aumenta il rischio di eventi tromboembolici ü Possibile lieve aumento di mortalità complessiva Conclusioni Opzioni Terapeutiche ü Trasfusione di Emazie ü Agenti Eritropoietici ü Terapia Marziale Epo Alpha + I.V. Iron Vs Oral Iron Patients (n = 129) Pazienti con differenti neoplasie sottoposte a chemioterapia FG vs No Iron (p = 0.0044) 3,0 Mean Hb increase (g/ dl) FG vs Oral Iron (p = 0.0092) Ferric Gluconate (FG) Oral Iron No Iron n = 41 n = 44 n = 44 Epoetin alpha (40,000 IU QW) + FG 125 mg QW Epoetin alpha (40,000 IU QW) + Oral Iron 325 mg QW Epoetin alpha (40,000 IU QW) 2,4 2,5 1,6 2,0 1,5 1,5 1,0 0,5 0,0 I.V. Iron Oral Iron No Iron Henry DH et al., The Oncologist, 2007 Conclusioni ü Gli ESA non possono essere utilizzati per migliorare la sopravvivenza ü Gli ESA devono essere utilizzati per ridurre il tasso di trasfusioni. ü Agli ESA andrebbe associata terapia marziale preferibilmente per via endovenosa Tossicita Ematologica - Neutropenia Neutropenia indotta da chemioterapia (numero di neutrofili/mm3) Grado Gravita’ Scala National Cancer Institute Scala WHO 0 Nessuna >2000 >1500 1 Lieve 1500-2000 1000-1500 2 Moderata 1000-1500 750-999 3 Severa 500-1000 500-749 4 Rischio per la vita < 500 < 500 La neutropenia raramente dà una neutropenia febbrile Il rischio per il paziente dipende dal GRADO, ma soprattutto dalla DURATA della neutropenia febbrile Neutropenia Indotta da Chemioterapia La chemioterapia sopprime il sistema ematopoietico alterando i meccanismi di difesa dell’ospite: Evento comune nei pz trattati con chemioterapia •20-40% dei pz con neoplasie solide •50-70% dei pz con neoplasie ematologiche ü La DURATA ed il GRADO della neutropenia: 1.condizionano il rischio infettivo nei confronti di batteri e miceti 2.possono ritardare o richiedere la riduzione dei chemioterapici 3.e quindi influenzare la prognosi ü ü E’ la più importante tossicità dose-limitante Linee guida ASCO 2006/ AIOM 2009 Neutropenia Chemio-indotta ed Episodi Infettivi Gli episodi infettivi gravi sono in rapporto alla durata e al grado di neutropenia RISCHIO INFETTIVO E NEUTROPENIA E Altissimo Dipende anche da altri fattori Alto D Medio C Score di B rischio Normale A 100 200 500 PMN 1000 2000 Fattori di Rischio per Neutropenia Febbrile TRATTAMENTOCORRELATI PAZIENTECORRELATO PATOLOGIACORRELATO ü Pregresso episodio di neutropenia severa con simili chemioterapie ü Tipo di chemioterapia ü Relative dose intensity (rdi) pianificata >80% ü Persistente neutropenia (<1000/mmc) o linfocitopenia ü Pregressi trattamenti chemioterapici ü Concomitante e pregressa radioterapia sul midollo osseo ü Mucositi ü Diarrea (da irinotecan, da busulfano) ü ü ü ü ü ü Età >65 anni Basso Performance status (ECOG>2) Scarso livello nutrizionale Ferite aperte Infezioni tessutali attive Comorbidità (malattie cardiovascolari, BPCO, malattie epatiche, diabete, anemia) ü Invasione midollare ü Malattia avanzata Fever in Neutropenic Patients Etiology in Cancer % 35 Non-infective origin 5% 30 Microbiologically Unknown documented 39% origin 35% Clinically documented 21% 25 20 15 10 5 0 Bacteria Fungi Viruses Picazo JJ. Int J Hematol 1998 Neutropenia Febbrile in Oncologia “Reduction in febrile neutropenia is an important clinical outcome that justifies the use of CSFs” Smith JCO 2006,Linee guida ASCO Il segno di infezione più frequente nel paziente neutropenico è la comparsa di febbre Si definisce NEUTROPENIA FEBBRILE (NF) la concomitanza di neutropenia G4 (N<500/ml) e la temperatura ascellare >38.5°C per una durata superiore ad un’ora E’ ancora oggi considerata una “emergenza medica” associata ad importante morbilità (38%), mortalità (11%), ed a costi elevati (circa $ 8.376/caso) Linee guida ASCO 2006/ AIOM 2009 Fattori di Crescita Mieloidi GM-CSF (granulocyte-macrophage colonystimulating factor) G-CSF (granulocyte colony- stimulating factor), 3 forme: ü Filgrastim (non glicosilato): Granulokine, Neupogen ü Lenograstim (glicosilato): Granocyte, Myelostim, Refludan ü Pegfilgrastim (filgrastim pegilato): Neulasta, Neupopeg FILGRASTIM, LENOGRASTIM PEGFILGRASTIM ü5 mcg/kg/die (o 300 mg/die) üsom: sc o ev üquando: som da 24 a 72 ore dalla fine della chemioterapiaà fino al raggiungimento di 1000 neutrofili/ ml dopo nadir üemivita plasmatica 3-4 ore üclearence renale: riduzione del 50% del dosaggio in pz in dialisi o con grave insuff. Renale ücosto per fiala: circa 130 euro ü6 mg (una singola somministrazione) üsom: sc üquando: som 24-72 ore dalla fine della chemioterapia üemivita plasmatica 33 ore üha un mecc di autoregolazione in proporzione alla conta dei neutrofili üclearence renale ridotta, prevale la clearence sierica che è direttamente proporzionale al numero dei neutrofili ü costo per fiala: circa 1480 euro G-CSF Effetti Collaterali Il G-CSF è solitamente ben tollerato e la tollerabilità delle varie formulazioni è sovrapponibile Effetto collaterale più frequente: üDolore osseo dovuto ad un aumento della massa midollare (15-39%) Altri possibili effetti collaterali sono: üRiacutizzazione di condizioni infiammatorie, rash cutaneo, sindrome di Sweet üModesta riduzione del numero di piastrine, aumento dei livelli sierici di LDH, dell’acido urico e della fosfatasi alcalina Il G-CSF deve essere putativamente evitato nei pz sottoposti a terapia combinata radio-chemioterapia per l’elevato rischio di piastrinopenia Linee guida AIOM 2009 G-CSF Utilizzi G-CSF PUÒ ESSERE UTILIZZATO Profilassi Primaria della Neutropenia Profilassi Secondaria della Neutropenia Somministrazione di G-CSF dopo chemioterapia, ma prima della comparsa della neutropenia Somministrazione di GCSF dopo chemioterapia in un paziente che ha già avuto un episodio di FN in precedente ciclo chemioterapico TERAPIA della Neutropenia 17 studi Randomizzati e controllati; 3.493 pz valutati Filgastrim, Lenogastrim, Pegfilgastrim G-CSF vs NO G-CSF RR Rischio e riduzione Rischio Relativo p Mortalità legata alle infezioni 0.55 1,5 vs 2.8 = <45% p: 0.018 Significatività solo per filgastrim Mortalità precoce 0.60 Rischio di NF 0.54 3,4 vs 5,7 = <40% Significatività filgastrim e pegfilgastrim 46% Pegfilgastrim max efficacia (RR= 0.08) p: 0.002 p: <0.001 Relative dose-intensity a favore di G-CSF p: <0.001 Dolori muscolo-scheletrici 10.4% vs 19.6% a sfavore di G-CSF p: <0.001 DFS e OS Dati insufficienti Profilassi Primaria con G-csf Linee Guida NCCN 2009/ EORTC 2006/ ASCO 2006/AIOM 2009 Categorie Di Rischio Uso Di G-csf 1. CT con rischio di NF attesa ≥ 20% Sempre 2. CT con rischio di NF attesa 10-20% Considerare l’uso di G-CSF (Sì se presenza di altri fattori di rischio) 3. CT con rischio di NF attesa ≤ 10% Mai (eccetto presenza di alto rischio di gravi complicanza a causa della NF) Profilassi Secondaria con G-csf Linee guida ASCO 2006/AIOM 2009 In quali pazienti? In pazienti che hanno presentato un episodio di NF complicata nella precedente CT e per i quali una riduzione della dose di chemioterapia può compromettere la sopravvivenza libera da malattia e/o la sopravvivenza globale Deve essere stato provato un vantaggio clinico del regime CT pianificato (↑DFS, ↑ OS) Altrimenti la prima opzione è la riduzione di dose o il cambio di trattamento!!!!!!!!!!!!! Neutropenia Febbrile Neutropenia Febbre Neutropenia febbrile ANC <500/μL (<0.5 × 109/L) o ANC <1000/μL (<1.0 × 109/L) e previsto peggioramento a ≤500/μL (≤0.5 × 109/L) entro le successive 48 h Temperatura orale ≥38.3°C (≥100.9oF),singola misurazione o ≥38.0°C (≥100.3oF), persistente >1 h Febbre+ Netropenia G-CSF: Uso Terapeutico Pts con Neutropenia afebbrile in atto In quali pazienti? Tempo di recupero dei neutrofili da 4 a 2 giorni ma non beneficio clinico ed economico in termini di: ünumero e giorni di ospedalizzazione ünumero di infezioni üimpiego di antibiotici Hartmann LC; NEJM 1997 , 336; 1776-80 Il MASCC score è un indice prognostico: üMortalita’ < 3% se MASCC >21 üMortalita’ > 36% se MASCC < 15 Concerning : lo MASCC non considera importante la durata della neutropenia durante un episodio febbrile, nell’influenzare il decorso clinico di un paziente J. de Naurois Annals of Oncology, 2010, Linee guida NCCN,2009 Paziente con Neutropenia Febbrile Calcolare MASCC scoring index A basso rischio di complicazioni àTerapia antibiotica empirica per os ( chinolonici se non usato in profilassi) ü ü ü Ad alto rischio di complicazioni à Terapia antibiotica empirica ad ampio spettro e.v. Considerare la rimozione del CVC qualora presente Condizioni cliniche paziente e comorbidità Possibili sedi di infezione (polmoni, vie urinaria, sepsi..) Ø Se febbre persiste dopo 48 ore e il paziente è emodicamente stabile à continuare trattamento in atto; Ø Se febbre persiste dopo 48 ore e il paziente è peggioratoà cambiare antibiotico; Ø Se febbre persiste > 4-6 giorni à iniziare terapia antifungina J. de Naurois Annals of Oncology,2010 - Linee guida NCCN 2009 Uso Terapeutico del G-CSF Linee Guida ASCO 2006/AIOM 2009 Nutropenia afebbrile ü La somministrazione di CSF nei pazienti neutropenici apiretici non è raccomandata perché non vi è evidenza di alcun beneficio clinico Neutropenia febbrile ü ü 1. 2. 3. 4. 5. 6. L’uso di fattori di crescita associato alle terapia antibiotica NON è raccomandato di routine nei pazienti con neutropenia febbrile L’uso di CSF può essere considerato in pazienti con fattori di rischio correlati ad un maggior tasso di mortalità in caso di neutropenia febbrile: Neutropenia attesa prolungata (>10 gg) e con neutrofili < 100/mm3 Malattia neoplastica non controllata Età > 65 anni Sindrome settica Polmonite Necessità di ospedalizzazione Tossicita Ematologica - Trombocitopenia Piastrinopenia indotta da chemioterapia (numero di piastrine/mm3) La piastrinopenia si può manifestare clinicamente > 150.000 0 Nessuna con petecchie, porpora, 75.000-150.000 1 Lieve ecchimosi, epistassi, 50.000-75.000 2 Moderata gengivorragie, ma anche 25.000-50.000 ematemesi, melena, 3 Grave ematuria, meno< 25.000 4 Rischio per la vita metrorragie. Sd. emorragiche la cui gravità generalmente, è proporzionale alla riduzione del numero di piastrine. Grado Gravità Piastrine/Mm3 L’aferesi piastrinica è l’unico presidio terapeutico che abbiamo per la piastrinopenia indotta da chemioterapia. Schiffer C A. JCO 2001 - Linee guida AIOM 2009 Correlazione tra n° piastrine e sindrome emorragica Gravità Lacey JV and Penner JA Sem Thromb Hemost 1977 Trasfusione Piastrinica PLT< 10.000/mm3 à trasfusione profilattica di piastrine ü In pz neoplastici sottoposti a chemioterapia, c’ è un beneficio clinico nella profilassi con trasfusione di piastrine quando PLT< 10.000/mm3 ü La trasfusione profilattica deve essere considerata per valori < 20.000/mm3, in presenza di fattori che possono predisporre al sanguinamento (es. biologia del tumore, aree necrotiche nella massa tumorale, uso di FANS…) Ø La sopravvivenza delle plt trasfuse è di circa 5 gg purchè non siano presenti fattori che provocano un rapido consumo di plt (febbre, infezioni, CID…) Ø Effetti collaterali: febbre, reazioni allergiche, trasmissione di infezioni batteriche e virali, alloimmunizzazione, insufficienza polmonare acuta, sovraccarico circolatorio Tossicita Extraematologica Tossicità Gastroenterica CINV (Nausea e Vomito indotti da Chemioterapia) Antiemetic Guidelines Types of CINV: Definitions ü Acute (post-treatment) • Occurs within first 24 hours after administration of cancer chemotherapy ü Delayed • CINV that begins after first 24 hours • May last for 120 hours ü Anticipatory • Learned or conditioned response from poorly controlled nausea and vomiting associated with previous chemotherapy ü Breakthrough • CINV that occurs despite prophylaxis and requires rescue ü Refractory • Occurs during subsequent treatment cycles when prophylaxis and/or rescue has failed in previous cycles Perceptions and Reality Underestimation of Emesis with Chemotherapy Grunberg et al. (2004). Cancer, 100, 261 - 268 Ruolo della Serotonina nella CINV Wilder – Smith OH et al., Cancer 1993, 72 : 2239 - 41 Neurotrasmettitori Implicati nell’Emesi da Chemioterapia e Antagonisti Diemunsch P, Grèlot L Drugs 2000;60:533 – 546. Grunberg SM, Hesketh PJ N Engl J Med 1993; 329:1790 – 1796. Hornby PJ Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol 2001;280:G1055 – 1060. Pathophysiology of Chemotherapy-Induced Emesis Grunberg SM et al N Engl J Med 1993;329:1790–1796. Fattori di Rischio per CINV ü Fattori legati al paziante • Giovane età (<50 anni) • Sesso femminile • Abitudine tabagica • Anamnesi positiva per chinetosi o per nausea in gravidanza ü Fattori legati al trattamento • Potenziale emetizzante del farmaco • Dose, via di somministrazione, schedula di infusione • Somministrazione contemporanea di chemioterapici • Cicli di chemioterapia ripetuti e scarso controllo della CINV durante cicli di chemioterapia precedenti • L’incidenza si CINV acuta aumenta il rischio di CINV ritardata The Four Emetic Risk Groups HIGH Risk in nearly all patients (> 90%) MODERATE Risk in 30% to 90% of patients LOW Risk in 10% to 30% of patients MINIMAL Fewer than 10% at risk The Four Emetic Risk Groups The Four Emetic Risk Groups The Four Emetic Risk Groups Summary Acute Nausea and Vomiting Emetic Risk Group Antiemetics High 5HT3 + + DEX + APR Anthracycline + Cyclophosphamide (AC) 5HT3 + DEX + APR Moderate (other than AC) PALO + DEX Low DEX or 5HT3 or DRA No routine prophylaxis Minimal 5HT3 = serotonin receptor antagonist DEX = DEXAMETHASONE APR = APREPITANT PALO = PALONOSETRON DRA = dopamine receptor antagonist NOTE: If the NK1 receptor antagonist is not available for AC chemotherapy, palonosetron is the preferred 5-HT3 receptor antagonist. The Antiemetic Subcommittee of The Multinational Association of Supportive Care in Cancer. - Ann Oncol 2010; www.mascc.org. Summary Delayed Nausea and Vomiting Emetic Risk Group High Antiemetics DEX + Anthracycline + Cyclophosphamide (AC) APR Moderate (other than AC) DEX APR Low No routine prophylaxis Minimal No routine prophylaxis DEX = DEXAMETHASONE APR = APREPITANT NOTE: If the NK1 receptor antagonist is not available for AC chemotherapy, palonosetron is the preferred 5-HT3 receptor antagonist. The Antiemetic Subcommittee of The Multinational Association of Supportive Care in Cancer. Ann Oncol 2010; www.mascc.org. Recommended Corticosteroid* (Dexamethasone) Dosing Dexamethasone ü Acute Emesis High Risk ü Delayed Emesis Moderate Risk Low Risk ü Acute Emesis ü Delayed Emesis ü Acute Emesis Dose and Schedule 20 mg once (12 mg when used with aprepitant or fosaprepitant)** 8 mg bid for 3 - 4 days (8 mg once daily when used with aprepitant or fosaprepitant) 8 mg once 8 mg daily for 2 - 3 days (many panelists give the dose as 4 mg bid) 4 - 8 mg once * While corticosteroids other than dexamethasone are effective antiemetics, the dose and schedule of dexamethasone coupled with its wide availability in various dose forms established it as the guideline agent of choice ** The 12 mg dose of dexamethasone is the only one tested with aprepitant in large randomized trials Recommended NK1 Receptor Antagonist Dosing* Aprepitant and Fosaprepitant** Dose And Schedule Acute Emesis Aprepitant: 125 mg orally, once on the day of chemotherapy - or Fosaprepitant: 115 mg IV, once on the day of chemotherapy Delayed Emesis Aprepitant 80 mg orally, once daily for the 2 days after chemotherapy * As of this update, Aprepitant and Fosaprepitant are the only approved antiemetic NK1 antagonists ** Fosaprepitant is an intravenously administered pro-drug of aprepitant. *** Fosaprepitant was approved on its similar pharmacokinetic profile (Lasseter et al. J Clin Pharm. 47, 834 - 840; 2007). The therapeutic equivalence of these two drugs was demonstrated in a large trial (J. Clin. Oncol. 2011;29:1495-501) Recommended Doses of Serotonin Receptor (5-HT3) Antagonists for Acute Emesis Agent Ondansetron Granisetron Dolasetron Tropisetron Palonosetron Route Antiemetics IV 8 mg or 0.15 mg/Kg Oral 16 mg* IV 1 mg or 0.01 mg/Kg Oral 2 mg (or 1 mg**) Oral 100 mg*** IV 5 mg Oral 5 mg IV 0.25 mg Oral 0.5 mg * Randomized studies have tested the 8 mg twice daily schedule ** The 1 mg dose preferred by some panelists *** Oral dosing recommended rather than IV due to potential QT interval prolongation Tossicita Extraematologica Tossicità Gastroenterica Diarrea Diarrea CAUSE: üInfettive üTransito üS. accelerato gastroresezione da carcinoide üRadioterapia üFarmaci su addome (chemioterapia): • Fluoropirimidine (5FU capecitabina UFT) • Inib. Topoisomerasi (topo-irinotecan) • Derivati del platino (oxali-carbo-cis) • Altri (mtx, araC) Diarrea GRADO NCI-CTC: 1. < 4 scariche/die nessuna interverenza ADL 2. 4-6 scariche (o aumento output stomia) interferenze con ADL, necessità di reidratazione < 24 h) non (e.v. 3. 7 scariche o > output reidratazione e.v. > 24 interferenza con ADL 4. conseguenze pericolose per la vita, shock, necessità di terapia intensiva stomia; incontinenza; h, ospedalizzazione, DIARREA DA CHEMIOTERAPIA (5-FU ed altri) Effetto citotossico sulle enterociti normali ad alto dell’intestino tenue. Invasione della mucosa da patogeni intestinali. turnover parte di In generale risponde alla loperamide ed ancor più agli analoghi della somatostatina. Diarrea PROCESSO DECISIONALE: üGrado I à modificazioni dietetiche con pasti piccoli e frequenti, idratazione orale (isosmotica, calorica, non gasata);succhi frutta, zuccheri a pronto assorbimento, proteine; eliminazione lattosio, sorbitolo, fibre, supplementi iperosmolari. üGrado II à c.s. + idratazione e.v. breve FARMACI: LOPERAMIDE 1 c ogni 4 h con dose di 2c di attacco. Per irinotecan protocollo intensivo ogni 2 ore fino a risoluzione diarrea per almeno 12 ore Il paziente può essere gestito a domicilio Diarrea PROCESSO DECISIONALE: üGrado III e IV à idratazione per via parenterale con supporto nutrizionale parenterale se necessario. Dieta idrica o esclusivo apporto parenterale fino a risoluzione FARMACI: loperamide; antisecretivi (PPI); octreotide 100150 à 500 mcg s.c. BID. Antibiotici (neomicina) Il paziente deve essere ospedalizzato (talora T.I.) Tossicita Extraematologica Tossicità Gastroenterica Mucosite La Mucosite ü E’ una complicanza comune DEBILITANTE della chemioterapia e radioterapia che colpisce il 40% dei Pz ü Va dall’arrossamento alla completa ulcerazione della mucosa ü I sintomi vanno dal dolore al disagio, all’impossibilità di tollerare cibo e fluidi ü Può influire sulla tollerabilità della chemioterapia ü Può essere così grave da ritardare la corretta applicazione della chemioterapia. DOLORE Valutazione della Mucosite Grado I Labbra screpolate, orletto gengivario arrossato, gonfio, piccole ulcere, edema +++ Grado II Eritema, turgore delle mucose, fastidio, sensazione di bruciore Grado III Ulcerazioni diffuse, sanguinamento Grado IV Ulcerazioni diffuse coperte di materiale sanioso, sanguinanti La Mucosite Opzioni di trattamento: üProtocolli generali di cura orale üInterventi per ridurre la tossicità locale del farmaco üSciacqui con azione combinata üAnestetici locali üAntisettici üAntibatterici, antimicotici, antivirali üBarriere per la mucosa ed agenti di rivestimento üCitoprotettori üStimolatori della rigenerazione cellulare üPsicoterapia üAnalgesici La Mucosite Cosa è efficace? Solo piccole evidenze dimostrano qualche efficacia, ma potrebbero facilmente essere smentite. Crioterapia: efficace nella terapia con 5 FU in bolo, ma non per le terapie in continuo. Benzidamide: sciacqui e gargarismi efficaci in RTP. Ha un’azione antimicrobica, antidolorifica, antipiretica e antinfiammatoria. La Mucosite Cosa è efficace? üCorticosteroidi: è stata dimostrata una lieve utilità üAnestetici topici: Defenildrammina > Diclochina, < Lidocaina e üPastiglie PTA (Polimixina E, Tobramicina, Anfotericina B) sono efficaci nel minimizzare le complicanze infettive üL’analgesia con oppioidi controllata dal Pz. Ha un’alta compliance. Su cosa non siamo certi? La Clorexidina anche se molto usata non si è dimostrata più efficace della fisiologica, inoltre può macchiare i denti. La Mucosite Terapie nella pratica: Sciacqui Acqua + Sodio bicarbonato (1 cucchiaino da the in un bicchiere di acqua tiepida) rimuovono i residui del cibo dai genere. denti e dal cavo orale in Sono efficaci, sicuri,economici La Mucosite Altre terapie: Antisettici –Clorexidina gluconato 15% –Esilresorcinolo 0.1% + glicerina 28.2%+ sodio bisolfato Attività antibatterica La Mucosite Terapie nella pratica: Anestetici Locali Lidocaina viscosa 2% Effetto anestetico Attenzione alla aspirazione La Mucosite Terapie nella pratica: Uso di gel con attività protettiva üPVP (POLIVINILPIRROLIDONE) üSodio ialuronidato + ac. glicirretico Forma un film protettivo Attività calmante < dolore, < malessere La Mucosite Trattamenti: la prevenzione è lo strumento più importante. Prima della terapia antitumorale: üBonifica dentaria üEducare ad una sana e corretta igiene orale Durante e dopo la terapia: üPulizia attenta dei denti e della lingua con uno spazzolino molto morbido, o con apposite spugnette di gomma piuma. üSciacquare la bocca per un minuto dopo il pasto con una soluzione non irritante (fisiologica per es). La Mucosite ü Eliminare qualsiasi soluzione che contengono alcool o altre sostanze irritanti ü Effettuare un’ispezione regolare della bocca ed educare all’autoispezione ü Incoraggiare all’utilizzo di emollienti per le labbra ü Trattare i sintomi della mucosite e delle sovrainfezioni. Tossicita Extraematologica Tossicità Cardiaca Introduzione Le antracicline, antibiotici glicosidici, rappresentano una classe di agenti citotossici efficaci nel trattamento di un ampio spettro di neoplasie tra cui il carcinoma della mammella Il loro potenziale terapeutico è limitato dallo sviluppo di cardiotossicità, che può indurre a scompenso cardiaco irreversibile Ne consegue un aumento della morbilità e mortalità dei pazienti sottoposti a tale trattamento chemioterapico Lipshultz et al, 2005 Cardiotossicità: Fattori di Rischio Fattori legati al farmaco: ü combinazione con altri chemioterapici ü sequenza di somministrazione ü modalità di somministrazione ü dose cumulativa somministrata Fattori legati al paziente: ü età > 60 anni ü sesso F ü RT mediastinica ü pregressa chemiotp con Antracicline ü valvulopatie e/o cardiomiopatie pregresse ü ipertensione arteriosa ü disordini elettrolitici ü predisposizione genetica Kremer LC, et al. Ann Oncol 2002 Doxorubicina: Dose Comulativa ed Insufficienza Cardiaca 450 mg/m2 26% vs 5% 7% vs 3% Swain SM et al. Cancer 2003;97:2869-2879 - Von Hoff DD et al. Ann Intern Med 91:710-717, 1979 Epirubicina: Dose Comulativa ed Insufficienza Cardiaca 900 mg/m2 4% Ryberg M: JCO’98: 16, 3502. Cardiotossicità: Doxorubicina VS Epirubicina Dose Ratio 1:1.7 Mouridsen, Acta Onc ’90: 29; 257-85 Doxorubicina: Somministrazione ed Insufficienza Cardiaca Von Hoff DD et al. Ann Inten Med, 91: 710, 1979 Classificazione delle Cardiotossicità da Antracicline ACUTA: ü ü ü ü subito dopo la prima somministrazione età età più più avanzata singola dose elevata spesso reversibile palpitazioni, dolore toracico, anomalie ECG, aritmie SV e V, ipotensione, ipotensione, miomio-pericardite CRONICA: mesi o anni dopo l’ultima somministrazione ü Ad esordio precoce: • durante o entro 1 aa dal termine tp incidenza 1.61.6-2.1% più più maligna sintomi e segni clinici di SCC ü Ad esordio tardivo: • dopo 1 aa dal termine tp incidenza a 6 aa: aa: 65% più più benigna 4 volte più più frequente sesso F sintomi e segni clinici di SCC • • • • • • • Lipshultz SE et al. BJH 2005; 131:561-578 MECCANISMI PATOGENICI DI CARDIOTOSSICITÀ Tipi di Cardiotossicità da Chemioterapici Type I (eg, Doxorubicin) Type II (eg, Trastuzumab) Cellular death Cellular dysfunction Biopsy change (vacuoles, necrosis, myofibrillar disarray) No typical anthracyclineanthracycline-like biopsy change Damage starts with the first administration NotNot-cumulative dose related Predominantly reversible (myocyte (myocyte dysfunction) Cumulative dosedose-related Permanent and irreversible damage (myocyte death) Risk factors: Combination CT Prior/concomitant RT Age Previous Cardiac disease Hypertension Risk factors: Prior/concomitant anthracyclines or paclitaxel Age Previous cardiac disease Obesity (BMI >25 kg/m2) Ewer and Lippman, JCO 2005;2900-02 Cardiotossicità Tipo I Stage 1 Stage 2 Stage 3 Injury 95% (450 mg/m2 dox) Compensation Inability to compensate 5% Stage 4 Heart failure Rimodellamento Cardiaco progressivo Injury (permanent cell damage) 60 Na LVEF (%) 50 40 30 20 ±A sym pto m ß T h e re a art tm f ai ent lu r e fo r S t ur eq ue al p n rog tial s re s t re s s s io nà à Uncompensated CHF ati c Asymptomatic Symptomatic Years Modified from: Mann. Circulation. 1999;100:999 Storia Naturale delle Antracicline Immediate injury (↑troponin T) ü Irreversible damage occurs ü Cardiac biopsy abnormalities Period of compensation (but vulnerability) ü Biopsy normalizes (cell loss is difficult to appreciate) ü Patients may be asymptomatic (the heart has reserves) ü Ejection fraction remains grossly normal, but ü Cardiac reserves are diminished ü Vulnerable to sequential stress Storia Naturale delle Antracicline Period of inability to compensate (the problematic 5%) Previously thought to be the beginning of the problem! ü Abnormal resting ejection fraction ü Vulnerable to sequential stress ü May persist for many years End-stage heart failure (often progressive and fatal) Formazione dei Radicali Liberi Rochette L, et al. Ann Cardiol Ang 2006;55:104-112 Alterazioni Trascrizionali Kalyanaraman B, et al. Mol Cell Biochemic 2002;234:119-24 Apoptosi Kalyanaraman B, et al. Mol Cell Biochemic 2002;234:119-24 Scompenso Cardiaco CHF is a complex clinical syndrome which is characterized by: inability of the heart to provide sufficient blood to meet the body’s metabolic demands CHF is likely the final common pathway for a variety of myocardial insults A common disease: about 1.5% and increasing! Associated with high mortality & morbidity Prognosi Kasper EK et al, NEJM 2005;342:1077-84 Monitoraggio Cardiaco Strategie convenzionali: ELETTROCARDIOGRAMMA: bassa sensibilità sensibilità e specificità specificità ü ü alterazioni ST-T, aritmie SV e V, anomalie QRS, dispersione QTc ECOCARDIOGRAMMA ü EF, funz diastolica, dimensioni V ü influenzata da pre e post-carico ü buona sensibilità, bassa specificità ü ü ü ü BIOPSIA ENDOMIOCARDICA V DX alta sensibilità e specificità invasiva errori di campionamento mancanza di expertise universali Morandi P et al, Ital Heart J 2003;4:655-667 Strategie Future Possibili futuri markers HEART RATE VARIABILITY Analisi spettrale e domini di tempo da ECG Holter indice indipendente di mortalità e morbilità in CM post-ischemica Van de Graaf WT et al, Heat 1999;81:4191999;81:419-23 PEPTIDI NATRIURETIC ü ü NT-proBNP Troponine Morandi P et al, Ital Heart J 2003;4:655-667 Condizioni di Incremento della Troponina Diverse dalla Cardiopatia Ischemica ü Acute rheumatic fever ü Heart transplantation ü Amyloidosis ü ü Cardiac trauma (including contusion, ablation, pacing, firing, cardioversion, catheterization, cardiac surgery) Hemoglobinopathy with transfusion hemosiderosis ü Hypertension, including gestational ü Hypotension, often with arrhythmias ü Hypothyroidism ü Myocarditis/Pericarditis ü Postoperative noncardiac surgery ü Cardiotoxicity from cancer therapy ü Congestive heart failure ü Critically ill patients ü Diabetic ketoacidosis ü Pulmonary embolism ü End-stage renal failure ü Sepsis ü Glycogen storage disease type II (Pompe’s disease) Potenziali Strategie Preventive ü Dose cumulativa limitazioni ü Schedule modificate settimanali infusioni ü Rilascio selettivo liposomi ü Agenti cardioprotettivi carvedilolo ace-inibitori suppl nutrizionali Wexler, Semin Oncol 1998:25: 86 Rischio Relativo di Hf: Doxorubicina Vs Myocet Van Dalen CDSR 2006 Rischio Relativo di Hf: Doxorubicina Convenzionale VS Myocet Doxorubicin (271 pts) VS liposomal-encapsulated doxorubicin (250 pts) (2 trials meta-analysis) üClinical Heart Failure: statistically significant difference in favour of liposomal (5.1% VS 0.8% p=0.02 üClinical and subclinical heart failure: statistically significant in favour of liposomal (24.7% VS 9.2% p<0.0001 üResponse rate, progression-free, evidence for significant difference overall üAdverse events: significantly better (lneutropenia, nausea/vomiting and diarrhea) survival: for no liposomal Van Dalen EC et al., The cochrane Library 2006, Issue 4 Rischio Relativo di Hf: Doxorubicina Convenzionale VS Myocet Doxorubicin (515 pts) VS Epirubicin (521 pts) (5 trials metaanalysis) üClinical Heart Failure: no evidence for significant difference Some suggestion of a lower rate of clinical heart faiulure in favour of Epirubicin üResponse rate, prograssion – free, overall survival: no evidence for significant difference üAdverse Events: significantly better for Epirubicin (leukopenia and nausea/vomiting) Rischio Relativo di Hf: Doxorubicina Convenzionale VS Myocet The Cochrane review üWe are not able to favour either epirubicin or doxorubicin when given with the same dose. üBased on the currently a vailable evidence on heart failure, we conclude that in adults with a solid tumour liposomal – encapsulated doxorubicin should be favoured over doxorubicin üUntil more evidence becomes available on tumour response and survival in patients treated with liposomal – encapsulated doxorubicin or doxorubicin in equimolar doses, we recommend the use of a higher cumulative liposomal – encapsulated doxorubicin dose as compared to the standard cumulative doxorubicin dose. Van Dalen EC et al., The cochrane Library 2006, Issue 4 Tossicita Extraematologica Tossicità Polmonare Bleomicina Bleomicina Tossicità clinica Scarso effetto mielosoppressivo Fibrosi polmonare da bleomicina Tossicità dose limitante Controlli Bleomicina Tossicita Extraematologica Tossicità Renale Nefropatia da Cisplatino E’ un farmaco antineoplastico molto efficace ma nefrotossico E’ eliminato per filtrazione e si accumula nel tubulo Il danno tubulare e’ mediato dalla generazione ri radicali ossigeno liberi La somministrazione interstiziale Si associa a perdita ipomagnesiemia cronica renale determina di fibrosi magnesio con Overview of the Pathophysiological Events in Cisplatin Nephrotoxicity Cisplatin enters renal cells by passive and/or facilitated mechanisms Exposure of tubular cells to cisplatin activates signaling pathways that are cell death promoting (MAPK, p53, ROS, and so on) or cytoprotective (p21) Induces TNF- production in tubular cells, which triggers a robust inflammatory response, further contributing to tubular cell injury and death Induce injury in renal vasculature, leading to ischemic tubular cell death and decreased glomerular filtration rate (GFR) Together, these pathological events culminate in acute renal failure Nefrotossicità da Cisplatino Nefrotossicità da Cisplatino Iperidratazione (3 l durante la somministrazione del cisplatino) riduce il rischio di insufficienza renale Abbondante idratazione a domicilio i giorni dopo la terapia riduce il rischio di insufficienza renale Idratazione e.v anche i giorni dopo la terapia nei pazienti che hanno ridotto apporto idrico per os Correzione della perdita renale di magnesio e fosforo Sostituire il cisplatino con carboplatino Tossicita Extraematologica Tossicità Neurologica Ifosfamide Ifosfamide Ifosfamide-induced encephalopathy dependent neurotoxicity. (IIE), a dose- The incidence of encephalopathy has been reported in approximately 10–30% (range 5–60%) of patients treated with ifosfamide. Symptoms of encephalopathy may include confusion, disorientation, agitation, hallucinations, lethargy, extrapyramidal symptoms, and seizures. Serious, longterm sequelae are rare, but brain damage, coma, and death have occurred. Encephalopathy usually occurs within 2–48 h after ifosfamide administration In general, symptoms of encephalopathy spontaneously resolve within 48–72 h after ifosfamide has been discontinued Ifosfamide The mechanism of IIE is not fully understood A metabolite of ifosfamide, chlorethylamine, seems to inhibit electron-binding flavoproteins in the mitochondrial respiratory chain, which leads to nicotinamide adenine dinucleotide (NADH) accumulation. NADH accumulation then prevents the metabolism of another metabolite of ifosfamide, chloracetaldehyde, which is a compound that requires NADH for oxidation/metabolism. Chloracetaldehyde is a neurotoxic substance and is structurally related to acetaldehyde (a neurotoxic metabolite of ethanol) and chloral hydrate (a known hypnotic). Ifosfamide Risk factor: üshorter infusion times with IV ifosfamide ülow serum albumin, ülow serum sodium, üelevated serum creatinine, üprevious or concomitant cisplatin use, üprior nephrectomy, übrain metastases or brain irradiation, üpoor performance status Ifosfamide Therapy: ümethylene üThiamine üIV albumin blue low clinical benefit Oxaliplatino Oxaliplatino Neurotoxicity is the most frequent dose-limiting toxicity of oxaliplatin. Acute sensory neurotoxicity manifests as rapid onset of coldinduced distal dysesthesia and/or paresthesia, Sometimes accompanied by cold-dependent muscular contractions of the extremities or the jaw. The symptoms, often occurring during or shortly after infusion, are usually transient and mild. A cumulative sensory peripheral neuropathy may also develop with prolonged treatment with oxaliplatin, Eventually causing superficial and deep sensory loss, sensory ataxia, and functional impairment These symptoms may result from a specific interaction of oxaliplatin with voltage-gated sodium (Na+) channels. Oxaliplatino Oxaliplatino Taxanes Taxanes Risk factors for neurotoxicity include complications from neuropathy due to diabetes mellitus or alcoholism, or inherited neuropathy Tossicita Extraematologica Tossicità Gonadica Disfunzione Sessuale Percezione del problema If you wanted to talk to your doctor about a sexual problem, how concerned would you be that --- might happen? Your doctor would be uncomfortable talking about the problem because it was sexual in nature 45% Your doctor would dismiss your concerns and say it was just in your head 51% There would be no medical treatment for your problem 20% 46% 0% Very Concerned 23% 10 20 30 40 % % % % Somewhat concerned 30% 50 % 60 % 70 % 80 % Marwick, C Survey says patients expect little physician help on sex. JAMA 1999;281:2173-2174. Disfunzione Sessuale Cause Chemioterapia /terapia ormonale: irregolarità mestruali, menopausa precoce, vampate, depressione, secchezza vaginale, dimunuzione della libido Radioterapia/brachiterapia: fibrosi pelvica, atrofia vaginale, stenosi vaginale, diminuita lubrificazione vaginale Chirurgia: danno dell’immagine del corpo, menopausa iatrogena, dolore, alterazioni dell’abilità vaginale, perdita della sensibilità. Preservazione della Fertilità Terapia Criopreservazione negli uomini AnaloghiLHRH nelle donne Criopreservazione ovarica nelle donne Tossicita Extraematologica Alopecia Alopecia Durante la chemioterapia si può verificare la caduta parziale o totale dei capelli (alopecia), solitamente a ciocche, per lo più durante la doccia o quando ci si pettina. Altra evenienza comune è il ritrovamento di ciocche di capelli al mattino sul cuscino. E' bene comunque ricordare che non tutti i farmaci chemioterapici determinano la comparsa di alopecia. E' importante sottolineare che i capelli ricrescono al termine della chemioterapia con la sospensione del trattamento chemioterapico viene ripristinata la normale crescita dei capelli. La caduta dei capelli solitamente inizia entro le prime due settimane di chemioterapia e raggiunge il suo massimo entro uno o due mesi dall'inizio della stessa. Alopecia Cosa fare: ü tagliare corti i capelli prima dell'inizio del trattamento chemioterapico ü comprare una parrucca o un copricapo prima di intraprendere la chemioterapia per poterne scegliere una molto simile al colore naturale dei capelli ü le donne con capelli lunghi se li possono tagliare molto corti e farsi allestire una parrucca con i propri capelli ü prima che avvenga la caduta totale dei capelli, lavarli e spazzolarli delicatamente e, quando si esce, indossare un foulard o un cappello Alopecia ü la perdita dei capelli può essere ritardata evitando di spazzolarli con forza e di usare fonti di calore per asciugarli (asciugacapelli elettrico) ü utilizzo di cuffie raffreddanti il cuoio capelluto indossate poco prima, durante e dopo l'infusione della terapia ?!?! ü utilizzare shampoo per capelli delicati ü utilizzare spazzole per bambini con setole morbide Alopecia Evitare: ü evitare di utilizzare tinture per capelli e soluzioni per messa in piega permanente ü non lavare i capelli troppo spesso ü non scoraggiarsi, i capelli ricrescono al termine della chemioterapia e le parrucche al giorno d'oggi non si distinguono dai capelli veri TOSSICITÀ DELLA TERAPIA ORMONALE Effetti Collaterali della Terapia Ormonale Meccanismo d’azione interferenza con l’attività degli estrogeni impediscono alla cellula tumorale di utilizzare gli estrogeni ANTIESTROGENI inibiscono la produzione di estrogeni INIBITORI DELL’AROMATASI EFFETTI COLLATERALI Effetti Collaterali della Terapia Ormonale Frequenti Possibili Rari Vascolari Gastroenteric i Reazioni Allergiche Alterazioni Cicli Mestruali Ginecologici Disturbi Della Vista Secchezza Perdite Vag. Neurologici Tromboflebiti Trombosi Dolori Articol. Muscolari Alterazione Funz. Epatica Cardiologici Tardivi Variazioni Peso ↑ Colest Tg ↓ GB PLT osteoporosi Astenia Ca Utero sterilità Gli Effetti Collaterali dell’Endocrinoterapia Sono rari e ampiamente bilanciati dai benefici Variano da persona a persona e persino da un tipo di trattamento a quello praticato successivamente. Analoghi del Lhrh Effetti Collaterali TUTTI I SINTOMI DELLA MENOPAUSA (Cefalea,sbalzi d’umore, della libido ecc.) diminuzione Tamoxifene ü Terapia adiuvante o metastatica del carcinoma della mammella RO-pos ü Blocca l’azione degli estrogeni ma non ne arresta la produzione ü Si tratta di un SERM (modulatore selettivo recettori degli estrogeni) ü Appartiene al gruppo degli antiestrogeni Tamoxifene Effetto Antiestrogenico sulla Mammella Effetto Estrogenosimile su Osso, Vagina, Endometrio Può determinare un aumento di: üCarcinoma dell’endometrio ( 2,5% ) üSarcoma üPatologia uterino (8 volte quello dei controlli) endometriale endometriale,polipi) (30%) (iperplasia Tamoxifene Effetti Collaterali Se perdite ematiche vaginali occorre eseguire: üControllo ecografico con sonda transvaginale per valutazione dello spessore e della struttura endometriale (ed eventuale isteroscopia con biopsia endometriale) üVisita ginecologica üPap-test Tamoxifene Effetti Collaterali Squilibrio emozionale Modificazioni vita sessuale Può aumentare il rischio di episodi tromboembolici. Inibitori dell’Aromatasi Indicazioni Trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata o adiuvante in donne in postmenopausa con carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa,dopo 2-3 anni di terapia adiuvante con tamoxifene. Inibitori dell’Aromatasi Effetti Indesiderati Molto Comuni (oltre il 10%) Comuni ( 1 -10%) Non Comuni (0,1-1%) Molto Rari (inf.a 0,01%) Vascolari Vampate di Calore Generali Muscoloscheletrici, connettivali, ossei Ginecologici Cute E Sottocutaneo Gastrointestinali Sistema Nervoso Sistema Epatobiliare Astenia Dolore,rigidita’ Articolare Secchezza Vaginale Assottigliamento Capelli,rash Cutaneo Nausea,diarrea Cefalea,sindrome Del Tunnel Carpale Aum. Transaminsli / Fosfatai Alcalina Gastrointestinali Sistema Nervoso Sistema Epatobiliare Vomito Sonnolenza Aum.Gammagt /Bilirubina Cute e Sottocutaneo Eritema, orticaria, allergie, anafilassi Inibitori dell’Aromatasi Altri Effetti Indesiderati Abbassando i livelli circolanti di estrogeno, possono causare una riduzione della densità minerale ossea,esponendo alcune pazienti ad un piu’ alto rischio di osteoporosi. Where are Fractures Likely to Occur in Postmenopausal Women? Typical sites of fracture in postmenopausal women are the spine, hip and wrist Peel N, Eastell R. Br Med J 1995; 310: 989–991 Incidence of Fractures in AI Trials Trial Incidence (%) in tamoxifen/AI group p value Follow-up (months) Primary adjuvant therapy versus tamoxifen ATAC1 (ARIMIDEX) 7.7/11.0 <0.0001 68 BIG 1-982 (letrozole) 5.8/8.6 <0.001 51 Adjuvant therapy switched to AI from tamoxifen IES3 (exemestane) 3.1/4.3 0.03 55.7 ABCSG 8/ARNO 954 (ARIMIDEX) 1.0/2.0 0.015 28 Extended adjuvant therapy following 5 years’ tamoxifen MA.175 (letrozole) 4.6/5.3 0.25 30 1. ATAC Trialists’ Group. Lancet 2005; - 2. Coates et al. J Clin Oncol 2007; - 3. Coombes RC et al. Lancet 2007; - 4. Jakesz R et al. Lancet 2005; - 5. Goss PE. JNCI 2005 ASCO Bone Health Guideline Strategy for Osteoporosis/Fracture Prevention in Breast Cancer Patients without Bone Metastases Identify women at high risk for osteoporosis Screen women at high risk for osteoporosis (determine BMD by DEXA) Follow women with osteopenia Repeat BMD annually Hillner BE et al. J Clin Oncol 2003; 21: 4042–4057 TOSSICITÀ DELLA TERAPIA TARGET Effetti Collaterali “Target Therapy” Meccanismo d’azione azione su specifico “bersaglio” presente solo su cellula tumorale blocco “recettore” indispensabile per la crescita della cellula effetto selettivo e “mirato” Reazioni Allergiche Dolori Muscol. Dolori Articolari Febbre Brividi Cardiologici NO EFFETTI COLLATERALI TIPICI DELLA CHEMIOTERAPIA Inibitori TK Inibitori TK Shc Grb2 PI3-K Sos-1 Ras AKT MEKK-1 Raf MEK mTOR MKK-7 ERK JNK Apoptosis Proliferation Angiogenesis Metastasis Le Reazioni Cutanee ü FOLLICOLITE: piu’ frequente, piu’ fastidiosa ü PARONICHIA: meno fequente, piu’ fastidiosa ü XEROSI: piu’ frequente, meno fastidiosa. Le Reazioni Cutanee Follicolite ü Infiammazione del follicolo ü Papule ü Pustole (talora confluenti) ü Ulcerazioni ü Non comedone o noduli (ERRATO descrivere reazioni acne-like) Le Reazioni Cutanee Follicolite Management of EGFR Inhibitor-Related Skin Reactions Typical time course of possible skin reactions Acne-like rash Dry skin, fissures Paronychia Weeks 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Treatment suggestions Topical Anti-acne creams Moisturizing creams* +/- topical antibiotics Systemic +/- tetracyclines antihistamines in case of pruritus * Topical corticosteroids if necessary. Topical antiseptics >10 Le Reazioni Cutanee Paronichia ü Quadro clinico simile all’unghia incarnita ü Più spesso singola, ma può anche coinvolgere contemporaneamente tutte le dita ü Può essere accompagnata da granulomi reattivi ü Aumentato rischio di infezioni Le Reazioni Cutanee Paronichia Le Reazioni Cutanee Xerosi ü Spesso sottovalutata dal medico ü Prurito intenso ü Possono associarsi fissurazioni ü Insorge dopo circa 20 giorni ü Tipica di tutti i farmaci inibitori delle TK Le Reazioni Cutanee Xerosi Bevacizumab Targets VEGFR Bevacizumab binds VEGF, preventing interaction with VEGFR Effetti Collaterali Bevacizumab: quali svantaggi? üIpertensione (60%-67%; severa, 7%-10%) üEventi Tromboembolici (3,8%) üPerforazioni gastrointestinali (fino al 6% nei non resecati üComplicanze chirurgiche (interv > 6 settimane) üManifestazioni emorragiche (4%)