PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18 maggio 2016
Video, foto e anche una coreografia per ricordare la Shoah
Presentazione a palazzo Belgrado per l’evento conclusivo del progetto
“Quando la memoria si fa esperienza” sostenuto dalla Provincia
60 ragazzi hanno partecipato al viaggio sui luoghi dello sterminio nazista
C’è chi ha individuato e commentato alcune foto, chi ha realizzato video e filmati, chi
ha optato per la musica e anche chi ha voluto ricordare la Shoah e trasmettere le
emozioni provate visitando i luoghi dello sterminio nazista, a passo di danza proponendo
un’inedita coreografia. Incluso in una piece teatrale proposta da ragazzi del Sello, il
balletto è tra gli elaborati realizzati dai 60 ragazzi di 6 scuole superiori (Malignani, Sello,
Marinoni di Udine, Isis della Bassa Friulana di Cervignano, Magrini Marchetti di Gemona e
Manzini di San Daniele) presentati nel salone del Consiglio provinciale, a conclusione del
progetto “Quando la memoria si fa esperienza” cofinanziato dalla Provincia di Udine e
coordinato dal Malignani. Si tratta di una iniziativa mirata alla conoscenza dei fatti
storici della seconda guerra mondiale e, in particolare, delle persecuzioni antisemite
attraverso testimonianze di esperti, riflessioni sull’importanza della scrittura culminata
con il viaggio sui luoghi della memoria: Auschwitz, il castello di Hartheim (vicino a Linz)
sede del programma T4 (il programma di eutanasia dei disabili) e Mauthausen.
Esperienza emotivamente molto coinvolgente per i ragazzi “che hanno toccato con mano
e compreso in prima persona – hanno spiegato insegnanti e dirigenti coinvolti – la portata
delle persecuzioni antisemite. La visita ai luoghi di sterminio li ha resi indubbiamente
più coscienti di quanto accaduto, una conoscenza e una consapevolezza ben più
profonda rispetto a quella che si matura studiando la storia in classe. Un’esperienza che
li ha fatti sicuramente maturare come emerge dai lavori realizzati frutto delle
sensazioni raccolte durante la visita ai campi di concentramento”. Non è sfuggita, ad
esempio, ai ragazzi la presenza, accanto ai lager, di campi di calcio e piscine destinati ai
soldati tedeschi ma anche alle comunità locali. “Come potevano le SS conciliare la vita
normale con le atrocità dei campi di sterminio dove perseguitavano i loro simili?” si sono
chiesti i ragazzi. Una normalità rispetto al massacro che si compieva oltre il filo spinato,
che li ha profondamente turbati. Da qui l’invito agli studenti, memori proprio delle
emozioni suscitate dalla visita, a riflettere sugli atteggiamenti da porre in essere di
fronte alle tante ingiustizie cui si assiste nel quotidiano.
“La visita ai luoghi di sterminio ha senza dubbio lasciato una traccia indelebile in questi
ragazzi e lo si è visto nei loro lavori di eccellente qualità – ha commentato l’assessore
provinciale all’istruzione Beppino Govetto ringraziando la professoressa Raffaella
Tomasini del Malignani per il coordinamento –; ragazzi che, toccando con mano la
gravità dei fatti, oggi possono contribuire a creare una coscienza civile che nasce dalla
conoscenza storica, a essere critici di fronte a nuove forme di intolleranza che si stanno
manifestando in più parti dell’Europa ma soprattutto a essere costruttori di pace”.
Impegni cui i ragazzi non si sottrarranno. “Abbiamo fatto della memoria esperienza e di
questo ci faremo testimoni” è la frase che chiude uno dei lavori realizzati dagli studenti.