Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 Calore e Temperatura, Relazioni quantitative Nella parte finale della prima attività, lavorando con strumentazione standard e con sensori di temperatura in linea, sono stati condivisi concetti e schemi interpretativi proponendo analisi qualitative di fenomeni termici familiari. L’analisi è stata guidata dalla lettura dei grafici temperatura-tempo e le esperienze proposte sono state studiate come processi nei quali l’identificazione dei fenomeni termici (riscaldamento, ebollizione, raffreddamento, ecc.) ha permesso di descrivere in modo qualitativo l’interazione tra sistemi (la piastra calda e l’acqua, due quantità d’acqua a contatto separate da una parete, ecc.). Ora gli stessi processi sono studiati in modo quantitativo per introdurre operativamente la grandezza fisica calore in misurazioni in cui sono determinate le modalità della trasformazione del sistema che è studiato. Con un approccio fenomenologico gli stessi processi sono infine analizzati per indagare sulla trasmissione del calore e in particolare sulla conduzione. Riscaldamento a potenza costante Discussione collettiva Nella fase iniziale dell’attività è stimolata una discussione che mira alla raccolta di idee riguardanti: - le situazioni che rendono un processo di riscaldamento diverso da un altro. - le grandezze misurabili che formalizzano la modalità di riscaldamento, cioè quali sono le grandezze che fanno sì che un dato liquido si riscaldi più o meno velocemente. La discussione è orientata sulla necessità di adottare un modello che rappresenti il calore in termini di flussi generati dalla sorgente e che passano nel liquido provocando un aumento di temperatura, più o meno rapido, dipendente da grandezze che caratterizzano il riscaldamento (potenza del riscaldatore, massa del liquido, una costante che caratterizza il liquido). La discussione si conclude concordando che un modo per avere informazioni quantitative circa la modalità di riscaldamento consiste nello studio delle T(t) di riscaldamento di liquidi diversi in condizioni diverse. La temperatura è considerata come funzione: T ≡ T (m, c, W, t) con m = massa del liquido, c = caratteristica del liquido da precisare, W = potenza della sorgente (riscaldatore), t = tempo di riscaldamento. Piccolo gruppo Questa parte dell'attività è centrale: l'obiettivo è ricavare (in modo coordinato e guidato), dai dati delle esperienze, una relazione analitica che sia in grado di interpretare il processo di riscaldamento a potenza costante. Ogni postazione di lavoro, una per ciascun gruppo, è dotata di un sistema di acquisizione on-line, un fornello elettrico a potenza variabile, un thermos, una bilancia da cucina (le bilance possono essere anche di quelle economiche ad es. con errore di sensibilità di 5 o 10 grammi), beaker in vetro pirex, acqua, olio, bulloni di ferro, calcolatrici e guanti da lavoro (o presine da cucina). Discussione collettiva / Elaborazione scheda Ciascun gruppo lavora con valori assegnati di potenza del riscaldatore e massa del liquido (acqua, olio, ecc.) e registra la curva di riscaldamento in funzione del tempo, T(t) riportando sulla scheda studente l’andamento della curva di, calcolando rapporti incrementali, ecc. e descrivendo a parole l’esperimento. Pagina 1 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 (a)Fai uno schizzo del grafico ottenuto e descrivi l'esperimento facendovi riferimento.). Si chiede agli studenti di osservare con attenzione la curva T(t) e di individuare le diverse fasi (b)In quali intervalli il grafico è approssimativamente rettilineo?; c)Cosa succede avvicinandosi alla temperatura di ebollizione?). L’aumento della temperatura, che in un primo tempo ha un andamento lineare, diviene poi più lento in prossimità della temperatura di ebollizione del liquido, temperatura che rimane invariata fino a quando non si ha la completa vaporizzazione. Con l’utilizzo di funzioni da menù del programma di acquisizione, che permette l'acquisizione dei dati e la visualizzazione della funzione T(t) in tempo reale, è possibile leggere i valori di temperatura T e dell'istante di tempo t che gli corrisponde, calcolando così i relativi incrementi che i ragazzi riportano sulla scheda studente (d)Con il cursore grafico leggi, ad intervalli regolari di tempo, i valori di t e T, calcola i relativi incrementi e compila la tabella che segue.). Da un’analisi dei dati riportati in tabella i ragazzi ritrovano analiticamente la descrizione qualitativa prima effettuata (e) Cosa puoi dire sui dati dell'ultima colonna?; f)Con che errore si può considerare costante ∆T/∆t?). I rapporti incrementali ∆T/∆t sono affetti da un’indeterminazione che può essere calcolata con la propagazione degli errori, avendo associato alle misure di T l'errore di sensibilità (nel nostro caso ±0,2°C ) e trascurando l'errore sul tempo. Sempre con l’utilizzo di funzioni da menù gli studenti calcolano la pendenza della retta realizzata riportando il proprio dato sulla scheda studente e sulla tabella della classe disegnata sulla lavagna (g)Ricava il valore di ∆T/∆t in corrispondenza dell’intervallo di tempo ∆t = (tfin - tin); tale valore rappresenta una stima della pendenza della retta di riscaldamento.; h) Che significato fisico ha la retta di riscaldamento che otteniamo a partire da una curva approssimativamente rettilinea?; 1.2) Compila la tabella che segue con i valori ottenuti dai diversi gruppi.). Discussione collettiva/ Elaborazione scheda I dati sperimentali raccolti nella tabella di classe e i grafici della temperatura in funzione del tempo, dei riscaldamenti realizzati dai diversi gruppi, rivelano che il coefficiente angolare delle rette di riscaldamento varia al variare della quantità di liquido, del tipo di liquido e della potenza della sorgente di calore (a)Analizzando la tabella della classe descrivi i risultati ottenuti in termini di relazioni d'ordine tra le grandezze che caratterizzano l'esperimento; in particolare: A parità di tutte le altre grandezze, all'aumentare della potenza del riscaldatore la pendenza della retta ………. A parità di tutte le altre grandezze, all'aumentare della massa del liquido la pendenza della retta……… . A parità di tutte le altre grandezze, al variare della sostanza la pendenza della retta (rispetto a quella dell'acqua) ……… .; b) Analizzando la tabella della classe e considerando gli errori sperimentali prova a formulare delle ipotesi sulle relazioni matematiche esistenti tra la pendenza della retta e la potenza del riscaldatore ∆T/∆t = … ………W. La pendenza della retta e la massa del liquido ∆T/∆t =…………m). Si giunge così a scrivere alla lavagna la seguente relazione: Pagina 2 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 T(t) = T0 + K (m, W, c) ⋅ t T(t) è una funzione lineare del tempo t, con T0 valore della temperatura all'istante t=0 ed α coefficiente angolare della retta funzione della quantità di massa m del liquido, della potenza W della sorgente di calore ed infine del parametro c dimensionale che tiene conto della specificità del materiale. Per individuare come K dipende da ogni singolo parametro (m, W, c), possiamo confrontare le curve che hanno quel parametro variabile, a parità degli altri due. Esempi di elaborazione L'esempio si riferisce al processo di riscaldamento - ebollizione già descritto in modo qualitativo nella sceneggiatura precedente. Per comodità si riporta il grafico MBL già commentato. 110 Temperature1 (°C) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 0 100 200 300 400 500 600 tempo (s) Grafico in tempo reale della temperatura in funzione del tempo L'esperienza è stata realizzata con 300 grammi di acqua in un thermos lavorando con un riscaldatore a immersione di 200watt. t s E=Wt J 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 560 570 600 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 80000 90000 100000 110000 112000 114000 120000 T °C 31,8 36,3 42,0 48,2 56,2 63,4 70,9 79,1 87,1 93,2 96,9 99,6 99,8 100,0 100,0 Q=mc∆T ∆Q/∆E J 5650 12800 20600 30650 39700 49100 59400 69450 77100 81750 85100 85400 Pagina 3 di 17 0,6 0,7 0,8 1,0 0,9 0,9 1,0 1,0 0,8 0,5 0,3 0,1 ∆T/∆t °C/s 0,090 0,114 0,124 0,160 0,144 0,150 0,164 0,160 0,122 0,074 0,054 0,020 0,020 0 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 Tabella Excel realizzata a partire dai dati T(t) del grafico precedente Nella prima e nella terza colonna sono riportati i dati sperimentali rivelati dal sistema di acquisizione. Nella seconda colonna sono calcolati i valori dell'energia elettrica totale dissipata (200W per il tempo t). Nella quarta colonna il calore totale calcolato dall'incremento di temperatura misurato (rispetto a T iniziale). Nella quinta colonna è stato calcolato il rapporto tra la variazione di calore e la variazione di lavoro elettrico in ciascun intervallo. Nell'ultima colonna il rapporto incrementale ∆T/∆t . L'analisi comparata del grafico e della tabella, che può essere costruita dai singoli gruppi opportunamente guidati, permette diverse osservazioni interessanti che possono coinvolgere l'intera classe, ad esempio: ¾ essendo costante la potenza, lavoro elettrico e tempo sono direttamente proporzionali; ¾ il lavoro elettrico della resistenza del riscaldatore si converte in energia interna (del riscaldatore), poi in calore che viene ceduto all'acqua e quindi in energia interna dell'acqua; ¾ nell'intervallo centrale del riscaldamento, evidenziato in tabella, l'efficienza del riscaldamento è massima, cioè tende a 1 la variazione di calore sulla variazione di lavoro elettrico in ciascun intervallo1. E in corrispondenza il rapporto incrementale ∆T/∆t è pressoché costante; ¾ all'aumentare della temperatura, via via che ci si avvicina all'ebollizione il riscaldamento diventa sempre meno efficiente e il calore ceduto dal riscaldatore non si converte solo in incremento di energia interna (e quindi non va solo in aumento di temperatura). Se ben impostata, con un giusto equilibrio tra elaborazioni dei dati in piccolo gruppo, lavoro di modellizzazione con relazioni matematiche semplici ma dal ricco significato fisico, riflessioni collettive, ecc. quest'attività può risultare motivante e produttiva facendo maturare abilità molto generali nella interpretazione dei fenomeni fisici. 100 90 temperatura (°C) 80 70 60 50 y = 0,152x + 25,6 40 R = 0,9991 2 30 20 10 0 100 200 300 400 500 te m po(s ) Grafico Excel realizzato con i dati T(t) evidenziati nella tabella precedente 1 E' bene coinvolgere i ragazzi nell'osservazione che in un circuito resistivo tutto il lavoro elettrico viene trasformato in energia termica interna. "Esistono molti casi (motori elettrici) in cui ciò non accade. …il fatto che per un carico resistivo tutto il lavoro elettrico si trasformi in energia termica interna è confermato dalla legge di Joule… ciò non può essere <derivato< a priori e per questo motivo dovrebbe essere riconosciuto alla legge di Joule uno status indipendente" (Arons, Guida all'Insegnamento della Fisica, Zanichelli, 1992). Pagina 4 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 Nell'intervallo centrale del riscaldamento temperatura e tempo sono linearmente dipendenti. La media aritmetica dei rapporti incrementali ∆T/∆t evidenziati nell'ultima colonna della tabella è 0,15 °C/s coincidente, nei limiti degli errori, con la pendenza della retta dei minimi quadrati calcolata da Excel. La sorgente di calore e la scelta del riscaldatore Il grafico precedente è stato ottenuto utilizzando un riscaldatore a immersione di media potenza (200W) di quelli usati in viaggio (ad esempio per riscaldare acqua per il tè) . La scelta del sistema sorgente (e della sua potenza) va fatta in relazione alla massa (del sistema da riscaldare) e ai criteri di sicurezza (legati all'età dei ragazzi, alle condizioni del laboratorio, ecc.). Così a seconda dei casi si possono usare piastre elettriche, fornelletti ad alcool oppure resistori di nichelcromo e lampade di auto alimentati con generatori in continua da laboratorio, ecc. Nel laboratorio dovrebbero essere presentati diversi tipi di riscaldatori coinvolgendo i ragazzi nella progettazione dell'esperienza. Il confronto tra diversi modi di "produrre" calore può aiutare a cogliere aspetti significativi delle trasformazioni energetiche, a valutare le prestazioni di apparati e strumenti in relazione agli obiettivi, a riflettere sulle tecnologie di uso quotidiano, ecc. Confronto tra rette di riscaldamento Rette di riscaldamento di acqua e glicerina Le rette che in figura interpolano i dati sperimentali di due distinti riscaldamenti (a potenza costante) hanno pendenze una il doppio dell'altra e temperature iniziali diverse. Poiché W2/m2c2= 2W1/m1c1 questa situazione può essere realizzata sperimentalmente in diversi modi, ad esempio: ¾ lavorando con la stessa sostanza (stesso calore specifico), la stessa massa e potenza doppia; ¾ lavorando con la stessa sostanza, stessa potenza, massa metà; ¾ stessa potenza, stessa massa e calore specifico metà. Ovviamente esistono diversi altri modi per ottenere lo stesso risultato e gli studenti possono essere coinvolti per indicarne altri. I grafici in figura sono stati ottenuti con un riscaldamento "lento", con la stessa potenza, di acqua e di glicerina contenuti in un bicchiere di plastica. Per riscaldare l'acqua abbiamo utilizzato una lampada per auto alimentata con una tensione costante di 3,0V e una corrente di 0,8 A (potenza 2,4A). Per ottenere questo risultato abbiamo lavorato con 150g di acqua e con 140g di glicerina. L'acqua ha calore specifico pari a circa 4180 J/(g°C), la glicerina ha calore specifico pari a circa 2430 J/(g°C). Con questi valori avremmo dovuto ottenere, con una conversione totale di lavoro elettrico in energia interna dei due sistemi, pendenze rispettivamente Pagina 5 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 pari a 0,0038 °C/s (per l'acqua) e a 0,0073 (per la glicerina). Risultati sperimentali analoghi si ottengono lavorando con l'olio da cucina. t(s) 0 50 100 150 200 T1(°C) 25,5 28,9 34,4 39,6 45,8 T2(°C) ∆T1/∆t (°C/s) ∆T2/∆t (°C/s) 32,8 48,5 0,07 0,31 61,0 0,11 0,25 75,5 0,10 0,29 87,1 0,12 0,23 media 0,102 0,272 Grafici della temperatura in tempo reale e tabella dati ad intervalli di 50s I due grafici e la tabella si riferiscono alle temperature T(t) registrate in due distinti riscaldamenti a potenza costante con la sonda termica in posizione fissa nel liquido e in assenza di agitatore. Nell’intervallo 0-200s le temperature T1 e T2 sono state rivelate ad intervalli di 1s con un errore di 0,2 °C. Dall’analisi dei grafici e della tabella (costruita con excel con i dati registrati ad intervalli di 50s) si evince che nel riscaldamento a potenza costante, nonostante le “fluttuazioni locali” della pendenza ∆T/∆t, (attribuibili a diversi fattori, ad esempio al modo in cui si propaga il calore fino alla sonda, a dispersioni irregolari, alla risposta della sonda, ecc.) temperatura e tempo sono, nei limiti degli errori sperimentali, linearmente dipendenti. Per convincersi della bontà di un’analisi svolta “manualmente” calcolando le pendenze delle rette interpolanti da tabelle elaborate dagli Pagina 6 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 studenti si può notare che la media aritmetica dei rapporti incrementali calcolati nelle ultime due colonne (o i rapporti incrementali calcolati nell’intero intervallo 0,200s ) coincidono, nei limiti degli errori, con i coefficienti m calcolati dal software di acquisizione (si noti la bontà dell’interpolazione lineare con coefficienti di correlazione prossimi a 1). Analisi quantitative con esperimenti in tempo reale Potenza doppia a parità di massa Le due rette sono state ottenute riscaldando lo stesso sistema (400g di acqua+ 400g di piombo) con riscaldatori aventi potenza una il doppio dell'altra (usando due elementi riscaldanti identici). Il rapporto tra le pendenze delle due rette di riscaldamento è, a parità di sistema e della sua massa, pari al rapporto tra le due potenze: 0,00144(°C/s) / 0,000668(°C/s) =2,1 Acqua e glicerina a parità di potenza e massa Pagina 7 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 A parità di massa e potenza la retta di riscaldamento della glicerina ha una pendenza maggiore di quella dell'acqua. Da una lettura del grafico si vede che la pendenza della retta della glicerina è quasi il doppio di quella dell'acqua: in 600s la temperatura della glicerina si incrementa di circa 2°C, quella dell'acqua di circa 1°C. Da un'analisi più dettagliata si vede che il rapporto tra le due pendenze è pari al rapporto tra i rispettivi calori specifici. Il calore specifico dell'acqua è circa 4,18 J/(g°C), il calore specifico della glicerina è circa 2,41 J/(g°C): 241 (J/(g°C)) / 418 J /(g°C ) = 0,58 ; 193(°C/s) / 334(°C/s) =0,58 Acqua e acqua + piombo a parità di potenza L'esperienza è stata svolta riscaldando, con la stessa potenza, prima 400 g di acqua (retta magenta in basso), poi riscaldando 400g di acqua e 400g di piombo (immergendo 400 g di piombo da pesca nell'acqua, retta rossa in alto). La massa totale nel secondo caso è raddoppiata, la pendenza della retta acqua+piombo è minore ma non è la metà (come quando si raddoppia la massa della stessa sostanza). Il piombo ha calore specifico pari a 1,33 J /(g°C ), l'acqua ha calore specifico pari a 4,18 J /(g°C ) e per gli scambi di calore 400g di piombo equivalgono a 1,33/4,18* 400g= 127g di acqua. Quindi nel secondo caso è come se avessimo riscaldato 427g di acqua. Il rapporto tra le pendenze delle due rette dei minimi quadrati calcolati dal software è nei limi degli errori pari al rapporto inverso tra le masse, si ha 193(°C/s) /144 (°C/s)=1,34; 530g/400g =1,33. NOTA Gli ultimi tre esempi si riferiscono ad esperimenti che sono stati svolti utilizzando come riscaldatori a immersione resistori di nichelcromo (resistenza circa 1Ω) alimentati con tensioni di alcuni volt. Il liquido (anche con blocchi di metallo immersi) è stato posto in un comune contenitore di plastica (non trasparente): lavorando con temperature non lontane da quella ambiente le dispersioni di calore diventano trascurabili! In tutti i riscaldamenti c'è un fase iniziale (più o meno lunga, dipendente dalla sostanza, dalla massa e dalla potenza) nella quale l'andamento temperatura-tempo è ben lontano dall'essere lineare. Nel caso della glicerina abbiamo atteso anche 600s prima di iniziare a registrare i dati. __________________________________________________ Pagina 8 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 Nell'attività in piccolo gruppo e nella discussione collettiva con l'analisi della tabella della classe (vedi scheda studente), dopo aver considerato la dipendenza del rapporto incrementale ∆T/∆t dai singoli parametri si scrive la relazione funzionale che lega ∆T/∆t alla potenza W erogata dal riscaldatore, alla massa m del liquido riscaldato e al suo calore specifico c. ∆T W = ∆t mc Considerando la potenza W in funzione della quantità di calore ∆Q (W = ∆Q / ∆t), si ottiene: ∆T ∆Q / ∆t = mc ∆t da cui si ricava la relazione: ∆Q = mc (Tf - Ti) I ragazzi rispondono alle domande della scheda studente che mirano a far emergere, le idee, i concetti che essi hanno gradualmente costruito attraverso le discussioni collettive e le esperienze fin qui tenute (a) Curva di riscaldamento e retta di riscaldamento.; b)Calore specifico.; c) Scrivi la relazione esistente tra ∆T/∆t e W, m e c.; d) Considerando che Q = W ⋅ ∆t, esprimi la relazione precedente in termini di Q.; e) Scrivi l'equazione della retta di riscaldamento per ciascuno dei grafici che segue, vedi scheda studente.). Gli esercizi sulla scheda studente sul confronto fra curve di riscaldamento è finalizzato al consolidamento dei concetti maturati negli esperimenti. Dall'esercizio i ragazzi ricavano che il tempo richiesto per variare la temperatura dell'olio di 20 °C è circa 0,5 volte minore di quello necessario per l'acqua (Esercizio - Analizza il grafico che segue. Le rette sono state ottenute con masse uguali (m = 300 g) di sostanze diverse e con la stessa potenza del riscaldatore: la retta a tratto sottile si riferisce all'acqua, l'altra si riferisce all’olio. a) Quale delle due sostanze si riscalda prima?………. Giustifica la tua risposta). Poiché la quantità di calore fornita dalla piastra elettrica è proporzionale al tempo di riscaldamento, l'olio per riscaldarsi di 20 °C ha assorbito solo la metà del calore assorbito da una pari massa d'acqua riscaldata alla stessa potenza e per lo stesso intervallo di tempo (b)A parità di ∆T quale delle due sostanze deve assorbire più calore; c) Determina l'intervallo di tempo ∆t impiegato dall'acqua e dall'olio per passare da una temperatura T1 = 40 °C ad una temperatura T2 = 60 °C.; d) Quante volte il tempo impiegato Pagina 9 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 dall'olio per passare da una temperatura T1 = 40 °C ad una temperatura T2 = 60 °C è minore di quello corrispondente all'acqua?). Si può quindi passare all’introduzione della capacità termica e poi del calore specifico come il calore che deve scambiare l'unità di massa di una data sostanza affinché la propria temperatura si incrementi di 1 °C. L’acqua è la sostanza con il più alto calore specifico. ______________________ Anche se probabilmente una definizione più precisa di calore specifico sarà discussa in seguito nello studio dei gas e nello sviluppo della termodinamica ( ciò ovviamente dipende dalla collocazione di questo percorso nel programma) si suggerisce di sottolineare che la determinazione del calore specifico necessita che siano specificate le modalità della trasformazione cui è soggetto il sistema in studio. In linea di principio, esistendo moltissimi modi per riscaldare una sostanza, esistono, per quella sostanza, moltissimi corrispondenti calori specifici, anche se assumono particolare significato quello a pressione costante e quello a volume costante. Per i solidi e per i liquidi i due calori specifici (a pressione e a volume costante) differiscono di poco ma è bene coinvolgere i ragazzi nel ricercare definizioni operative e a distinguere tra le diverse misurazioni, ad esempio in una trasformazione a pressione costante una parte del calore che viene fornito al sistema è equivalente al lavoro compiuto dal sistema per espandersi sotto la pressione (costante). In ogni caso il calore specifico varia (quasi sempre) lievemente con la temperatura e l’analisi di una tabella dei calori specifici (con valori riferiti ad intervalli di temperatura) può aiutare a stimolare e a condividere riflessioni sulla struttura della materia e a costruire operativamente il concetto di calore in relazione alle trasformazioni in cui la stessa grandezza viene misurata. ________________ Misura del calore specifico con il calorimetro delle mescolanze Il calorimetro può essere un normale thermos (portavivande) di plastica con tappo avvitabile di circa mezzo litro. Usando come liquido calorimetrico l'acqua si può procedere in questo modo: si misura la massa e la temperatura iniziale dell'acqua nel thermos, si introduce un oggetto metallico o altro liquido (di massa e temperatura note) nel thermos, si chiude il thermos, si aspetta qualche minuto, si agita il thermos, lo si apre e si legge la temperatura di equlibrio. In questa fase dell’attività gli studenti eseguono misure di calore specifico; alcuni gruppi misurano il calore specifico di metalli (ferro, allumino, piombo, ecc.) altri dell'olio. In particolare per la misura del calore specifico del ferro i ragazzi dispongono di un certo numero di bulloni, tali da raggiungere una massa di circa 100g, legati insieme a mo' di braccialetto da un pezzo di spago. Il filo deve essere abbastanza lungo da consentire l'estrazione del "bracciale" di bulloni dall'acqua che bolle senza rischi. Piccolo gruppo - Calore specifico dell'olio. Per determinare il calore specifico dell’olio ogni gruppo dispone di un thermos all’interno del quale è contenuta una quantità d’acqua di massa m1 a temperatura T1, entrambe note. Si Pagina 10 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 mescola, a questa quantità d’acqua, dell’olio di massa m2 a temperatura T2, anch’esse note, e si tiene chiuso il thermos per circa 3 minuti. Si misura poi, dopo aver mescolato, la temperatura di equilibrio del sistema acqua + olio. - Calore specifico del ferro. Per determinare il calore specifico del ferro ogni gruppo dispone di un thermos all’interno del quale è contenuta una quantità d’acqua di massa m1 (ad es. 200 g) a temperatura T1, entrambe note. Si porta un pezzo di ferro, di massa m2 nota (ad esempio 100 g), alla temperatura T2 (ad es.100 °C), anch'essa nota, tenendolo per un po' di tempo in acqua all'ebollizione. Lo si estrae poi dall'acqua in ebollizione per immergerlo nell’acqua contenuta nel thermos che viene chiuso per circa 3 minuti, passati i quali lo si riapre per misurare la temperatura di equilibrio del sistema acqua + ferro. Con i dati forniti dall’esperimento dell'intera classe, posto il calore specifico dell’acqua pari ad 1 (cal/g°C) , gli studenti calcolano il calore specifico del ferro e dell’olio, riportando i valori ottenuti ed il procedimento utilizzato per calcolarli sulla scheda studente (a) Servendoti dei dati dell'esperimento che hai compiuto e sapendo che cacqua = 1 cal/g·°C, calcola il calore specifico colio/ cferro dell'olio/ferro. Mostra i tuoi calcoli.). Un esempio di tabella della classe è mostrato nel seguito. Sostanza ferro ferro ferro ferro ferro ferro ferro olio olio olio olio m1 [g] 200 200 200 200 200 200 200 300 100 200 250 T1 [°C] 18,0 19,1 19,0 17,8 15,9 15,5 17,9 50,0 55,0 50,0 48,3 m2 [g] 100 100 100 100 100 100 120 150 100 100 200 T2 [°C] 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 18,3 21,0 23,7 20,0 Teq [°C] 23,0 23,0 25,6 22,0 21,5 20,9 23,0 43,5 39,8 43,9 39,2 c [cal/g°C] 0,13 0,10 0,18 0,11 0,14 0,14 0,13 0,51 0,81 0,60 0,59 con: m1 = massa d'acqua e m2 = massa di ferro o di olio. Se si procede correttamente l'errore nella misura del calore specifico e di circa il 5%. Una misura più precisa si può ottenere ripetendo diverse determinazioni e considerando che anche il thermos interviene negli scambi termici. Nel nostro caso è’ possibile ricalcolare il calore specifico del ferro e dell’olio tenendo conto che il tipo di thermos utilizzato equivale, ai fini degli scambi termici, a 30 g di acqua. Pagina 11 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 I ragazzi rispondono alla domanda della scheda studente (3.2) ripeti il calcolo del calore specifico considerando che il calore assorbito è ∆Q = cacqua(m1 +me) (Teq-T1) dove me = 30 g rappresenta l’equivalente in acqua del calorimetro.). Conduzione e Conducibilità termica E' noto nell'ambito della ricerca didattica che modo tradizionale di insegnare produce difficoltà nella comprensione di fenomeni di propagazione del calore e in particolare sulla conduzione. Una delle difficoltà riguarda il non riconoscere il fatto che la conduzione è legata ad un processo, la cui descrizione è legata non solo alla determinazione delle condizioni iniziali e sperimentali (ad es. differenze iniziali di temperature, distanza dalla sorgente, caratteristiche dei materiali, ecc.) ma anche alla sua evoluzione che richiede di distinguere tra una fase iniziale di equilibrio termico, una fase transiente e una fase di regime stazionario. Uno degli esempi in cui tali difficoltà si manifestano riguarda proprio la conduzione del calore in una sbarra di metallo le cui estremità sono a contatto con sorgenti a temperature diverse. Nelle esperienze precedenti con le sonde on-line sul riscaldamento a potenza costante gli studenti hanno potuto constatare che nei processi di riscaldamento è possibile distinguere tra diverse fasi e condizioni sperimentali diverse (ben evidenziate dai grafici MBL): - nella fase di avvio, partendo con il riscaldatore freddo la temperatura del sistema non cresce in modo lineare (questa fase è molto lunga con potenze basse e per liquidi viscosi); - avvicinandosi all'ebollizione la curva di riscaldamento cresce meno rapidamente; -con potenze basse (in relazione alla massa e alle dispersioni di calore) il liquido può portarsi ad un equilibrio stazionario con il riscaldatore e con gli altri sistemi a contatto, cioè la sua temperatura resta costante nel tempo e in particolare non arriva all'ebollizione. E le esperienze precedenti possono essere riprese per introdurre l'esperimento sulla conduzione del calore in una sbarra metallica che come si vedrà deve essere visto come un processo nel quale si possono caratterizzare i sistemi in termine di conduzione e conducibilità e si distinguono fase transitoria e di regime L'esperimento può essere introdotto coinvolgendo i ragazzi nella progettazione e nella configurazione dell'esperimento confrontando ipotesi, metodi di indagine e modelli interpretativi anche per descrivere esperienze e fatti quotidiani in cui è determinante la conduzione del calore, ad esempio legati a: l'attizzatoio nel fuoco, il cucchiaio di metallo nella padella, il mestolo di legno nell'acqua calda, le presine e i manici delle pentole, contenitori di plastica e di allumino estratti dal frigo, ecc. Dalla ricerca didattica emerge che l’interpretazione di questa esperienza utilizza il calore come mediatore tra la sorgente ed il ricevitore, cioè considerando il calore come qualcosa che si sposta lungo la sbarra, soffermando cioè l’attenzione sulla sbarra che viene scaldata e non riconoscendo i sistemi che interagiscono. Per indagare sulla trasmissione del calore per conduzione e sulla conducibilità che caratterizza questa propagazione si illustra l'apparato sperimentale di WIEDEMANN e FRANZ, si eseguono delle misure, si discutono i risultati introducendo (qualitativamente) la conducibilità del materiale come costante che, insieme a spessore, superficie e differenza di temperatura agli estremi, determina l’andamento dello scambio di calore. Grande gruppo Per una misura sulla conduzione del calore noi abbiamo utilizzato una sbarra metallica di sezione costante e lunghezza pari a circa 1 metro, tenendo un estremo a contatto con una sorgente calda a temperatura costante misuriamo la temperatura della barra in funzione della posizione. Abbiamo effettuato l'esperimento con una sbarra di ottone, a sezione circolare di diametro d = 2cm e lunghezza l = 0,80 m. L'estremo sinistro della barra è stato ritorto in modo da immergerlo in acqua Pagina 12 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 all'ebollizione. Sulla barra abbiamo effettuato dei piccoli fori distanti 5 cm l'uno dall'altro, in modo da alloggiarvi il bulbo del termometro. Per favorire il contatto termico abbiamo inserito dell'olio in ciascun foro. Per isolare il resto della barra dai vapori caldi abbiamo utlizzato una schermo di cartone. Transiente: Temperatura in funzione del tempo a diverse distanze Prima del riscaldamento la barra si trovava in equilibrio con l'ambiente alla temperatura di 21 °C. Inserito l'estremo ritorto della barra nell'acqua in ebollizione, abbiamo fatto partire il cronometro ed abbiamo misurato ad intervalli regolari di 3 minuti la temperatura nel secondo foro (distanza 10 cm) e nel decimo foro (distanza 50 cm). I risultati che abbiamo trovato sono riportati nella tabella e nei grafici excel che seguono. Tempo [min] foro a 10 cm Temperatura [°C] foro a 50 cm Temperatura [°C] 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 21,0 27,8 33,4 37,0 39,8 41,6 42,7 43,6 44,4 45,2 45,8 46,2 46,4 21,0 21,0 21,0 21,4 21,9 22,3 22,8 23,5 24,0 24,5 25,0 25,2 25,4 50 45 temperatura (°C) foro a 10 cm 40 35 30 foro a 50 cm 25 20 0 10 20 30 40 te mp o (s) Grafico Excel della temperatura in funzione del tempo Il confronto tra i due grafici permette di analizzare bene il meccanismo della conduzione nella sbarra. Mentre nel foro a 10 cm l'incremento di temperatura è quasi immediato, nel foro a 50 cm incrementi rilevabili sono registrati solo dopo i primi 6s. Pagina 13 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 Si tratta, come si vede di un risultato intuitivamente spiegabile: incrementi apprezzabili di temperatura si registrano prima in prossimità della sorgente calda. L'estremità di una barra molto lunga resterebbe costantemente a temperatura ambiente; l'andamento della temperatura in ciascun punto è di crescita con tendenza ad assestarsi su di un valore di regime. E ciò permette di distinguere bene la fase transiente da quella di regime stazionario. B 50 45 Y A x is T itle 40 D a ta : D a ta 1 _ B M o d e l: E x p D e c 1 35 30 25 C h i^2 R ^2 = 0 .0 6 4 5 6 = 0 .9 9 9 1 3 y0 A1 t1 4 6 .7 2 0 4 9 -2 5 .7 2 8 1 3 9 .3 7 2 8 4 ± 0 .1 7 0 9 8 ± 0 .2 4 0 3 9 ± 0 .2 3 0 7 8 20 -5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 X A x is T itle Elaborazione con Microcal Origin con i dati sperimentali La temperatura in funzione del tempo nel foro a distanza d=10cm è ben rappresentata da una curva esponenziale di saturazione. Se gli studenti hanno lavorato con la prontezza del termometro possono essere coinvolti nel confronto tra i τ. B Y Axis Title 26 D ata: D ata1_B M odel: Boltzm ann 25 C hi^2 R ^2 = 0.00756 = 0.99802 24 A1 A2 x0 dx 20.70715 25.73175 19.8482 6.08601 ±0.10497 ±0.1426 ±0.4294 ±0.49423 23 22 21 -5 0 5 10 15 20 X Axis Title Elaborazione con Microcal Origin dei dati sperimentali Pagina 14 di 17 25 30 35 40 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 La temperatura in funzione del tempo nel foro a distanza d=50 cm è ben rappresentata da una sigmoide. Nelle situazioni "più avanzate" il confronto tra i due grafici, con l'interpretazione del flesso nella sigmoide, può essere l'occasione per discutere sulla modellizzazione dei processi di crescita con saturazione. Regime stazionario: Temperatura di regime in funzione della distanza dall'estremo caldo Nello sviluppo dell'esperimento abbiamo poi atteso che la temperatura diventasse costante in ciascun foro: quando in ciascun punto viene raggiunta una temperatura costante nel tempo vuol dire che è stata raggiunta la condizione stazionaria. I risultati che abbiamo ottenuto sono riportati in tabella e rappresentati nel grafico sottostante. foro n° d [m] T [°C] 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 0,35 0,40 0,45 0,50 0,55 0,60 0,65 0,70 63,4 53,8 46,8 41,6 38,0 34,0 32,0 29,3 28,0 26,6 25,6 24,7 24,0 23,4 23,1 80 temperatura (°C) 70 60 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 n. foro Pagina 15 di 17 10 11 12 13 14 15 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 B 70 Data: Data1_B Model: ExpDec1 Temperatura (°C) 60 50 Chi^2 R^2 = 0.09799 = 0.99944 y0 A1 t1 21.79895 41.18247 0.20774 ±0.23416 ±0.28514 ±0.00401 40 30 20 -0,1 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 distanza (m) Tabella e grafici della temperatura in funzione del n. d'ordine del foro (in alto) e della temperatura in funzione della distanza Ciascun elemento della sbarra è in equilibrio stazionario con la temperatura di regime che è funzione della distanza dalla sorgente a 100 °C, e diminuisce all'aumentare della distanza. Per un sbarra molto più lunga la temperatura tende a quella ambiente. Il grafico excel (in alto) evoca ciò che osserviamo a regime se disponiamo dei termometri da laboratorio nei diversi fori con la diminuzione dell'altezza della colonnina di mercurio in funzione della distanza. L'elaborazione con Microcal Origin mostra che la temperatura in funzione della distanza è ben rappresentata da una decrescita esponenziale. E' importante coinvolgere i ragazzi nell'osservare che la temperatura in funzione della distanza dalla sorgente calda decresce non linearmente come quando la superficie della barra è isolata dall'ambiente e le due estremità sono a contatto con due termostati a temperature diverse. Discussione collettiva / Elaborazione scheda I ragazzi rispondono alle domande presenti sulla scheda studente che riguardano il concetto costruito operativamente di conducibilità, che confrontano con quello già a lungo sperimentato e discusso di calore specifico(a) La conducibilità ed il calore specifico sono grandezze caratteristiche dei materiali.). Spunti per un'attività di laboratorio. Confronto di conducibilità termiche. Per svolgere questa esperienza occorre un certo numero di sbarrette metalliche e non di uguale forma e dimensioni ma di materiale diverso. Immergetele in una vaschetta contenente dell'acqua Pagina 16 di 17 Progetto LES Sceneggiatura calore 2 ver. sett. 2002 riscaldata (T ∼ 70 °C) in modo tale che sporgano tutte per una stessa lunghezza (∼ 10 cm). Per limitare le perdite di calore lungo le pareti laterali delle sbarrette avvolgete, lungo la parte che non è immersa in acqua, con del cotone idrofilo fermato con del nastro adesivo. Controllate con un termometro la temperatura dell'acqua aggiungendo, se necessario, dell'altra calda per mantenere costante la temperatura. Attendete prima una decina di minuti poi con un termometro, il cui bulbo è stato rivestito di plastilina, misurate la temperatura delle estremità. Aspettate per ogni misura che il termometro raggiunga la temperatura di equilibrio con la sbarretta, circa 1 minuto. Gli estremi inferiori delle sbarrette sono tutti alla stessa temperatura, che è quella dell'acqua calda, mentre le estremità superiori hanno una temperatura tanto più alta quanto maggiore è la conducibilità termica del materiale. L'attività si conclude con discussioni e riflessioni sulla propagazione del calore e sulle proprietà dell'acqua. Per una sintesi sulle difficoltà di apprendimento sulla propagazione del calore: http://www.uniud.it/cird/labtec/materia/micro/stef/stf_5b.htm Per le proprietà dell'acqua: http://www.les.unina.it/Le%20attivita/temi/acqua/acqua.html BIBLIOGRAFIA "Fisica Generale e Sperimentale" Perrucca, UTET, Torino. "Fisica II" V. Silvestrini - E. Balzano - C. Silvestrini, Liguori Editore, Napoli. "Per un'educazione scientifica di base" CNR Commissione Didattica, Casa Editrice La Goliardica Pavese. Pagina 17 di 17