Z A.S.L. BI LV pper e r l alal o lotta t t a c o ncontro t ro i t uim otumori ri Azienda Sanitaria Locale di Biella VACCINO HPV nuovo strumento a difesa della salute della donna Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 1 15 28/05/2012 12.28.00 Hanno collaborato: dott. Ettore AMOSSO, medico pediatra ASL BI, segretario provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri dott. Maurizio BACCHI, direttore ff SOC Igiene e Sanità Pubblica ASL BI dott. Paolo BAGNASACCO, direttore sanitario Fondazione Edo ed Elvo Tempia dott.ssa Maria Gabriella COMUNIELLO, medico dirigente SOC Igiene e Sanità Pubblica ASL BI dott.ssa Valentina FURNO, psicoterapeuta, sessuologa clinica, Fondazione Edo ed Elvo Tempia (con la supervisione scientifica del prof. Fabio VEGLIA, Università di Torino) dott.ssa Anna MUSSO, medico dirigente SOC Igiene e Sanità Pubblica ASL BI dott. Adriano PAGANIN, medico dirigente SOC Igiene e Sanità Pubblica ASL BI dott. Franco PIUNTI, direttore sanitario ASL BI dott.ssa Monica TORELLO VIERA, medico ginecologo ASL BI Grafica Elena Akinina, Fondazione Edo ed Elvo Tempia, 2012 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 2 28/05/2012 12.28.02 La prevenzione in generale ed in particolare quella delle malattie infettive è uno dei compiti prioritari, istituzionali del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Biella. Tra le vaccinazioni che vengono proposte vi è quella contro il virus del papilloma. L’infezione da virus del papilloma è tra le cause principali del tumore della cervice dell’utero. Nella nostra Asl, grazie alla collaborazione con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia, si è avviato nel 1996 il progetto di prevenzione secondaria del tumore della cervice chiamato “Prevenzione Serena”, successivamente denominato, con la DGR 111-3632 del 02-08-2006 “Progetto Serena”, coordinato, dal Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Secondaria dei Tumori peri territori di Biella e Vercelli, diretto dalla dr.ssa Nadia Agostino dell’ASL BI. Per sconfiggere definitivamente tale tumore, oltre allo screening ed all’impegno del personale della Struttura Ospedaliera di Ginecologia ed Ostetricia diretto dal Dr. Roberto Jura, nella informazione e nella educazione sanitaria nelle scuole, l’ASL ha avviato dal 2008 la campagna di vaccinazione contro il virus Human Papilloma Virus (HPV). Per questo motivo, nella necessità di sostenere con adeguato materiale informativo la campagna vaccinale anti-papilloma, si è pensato a questo opuscolo, frutto della collaborazione tra l’Azienda Sanitaria Locale e la Fondazione, che si ringrazia per il contributo fornito per la progettazione e la stampa. Dr. Franco Piunti Direttore Sanitario ASL BI Dr. Maurizio Bacchi Direttore f. f. SOC Igiene e Sanità Pubblica ASL BI Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 3 1 28/05/2012 12.28.04 2 L'informazione sull'HPV e quella sulla possibilità di vaccinazione finiscono spesso per sovrapporsi ed è proprio il contatto con il servizio vaccinale dell'ASL, per le ragazze che rientrano nella campagna gratuita, a rappresentare l'occasione centrale in cui si accede all'informazione sul virus. La vaccinazione anti-HPV, sostenuta da tutti i pediatri di libera scelta per le ragazze nel 12° anno di vita, rappresenta uno strumento estremamente efficace nella prevenzione dei tumori della cervice uterina. Per completezza, desideriamo anche segnalare l'esistenza di altre forme tumorali che sono correlate al virus HPV, come il carcinoma vulvare e vaginale, nell'uomo il carcinoma del pene, e, per entrambi i sessi, il carcinoma anale e dell'orofaringe. Il presente opuscolo, che la Fondazione Edo ed Elvo Tempia ha realizzato in collaborazione con l’A.S.L. di Biella (Dipartimento di Prevenzione) e con i Pediatri di libera scelta, vuole informare quante più famiglie possibile circa la possibilità di ridurre in modo consistente l'incidenza dei tumori della cervice uterina. E' ovvio che, tanto più sarà partecipata la campagna vaccinale, tanto più si ridurranno i casi di tumore. È vero che non si tratta di una campagna vaccinale completa contro il virus HPV, e quindi contro tutti i tumori HPV correlati, ed è vero che ad oggi il tempo di osservazione non è sufficiente per affermare che la copertura sarà per tutta la vita, ma sicuramente è l'arma migliore che abbiamo a disposizione attualmente. Credendo sia efficace, nel dialogo con le proprie figlie, inserire le notizie sul vaccino e sul virus all’interno di una più ampia “educazione” alla sessualità, abbiamo pensato di dedicare le ultime pagine del libretto a questo tema. Vogliamo ringraziare tutte le famiglie che leggeranno questo opuscolo per aver dedicato attenzione alla propria salute e a quella dei propri cari, ricordando che tutti noi siamo sempre disponibili per ogni ulteriore informazione. Dr. Paolo Bagnasacco Direttore sanitario Fondazione Edo ed Elvo Tempia Dr. Ettore Amosso Segretario Provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 4 28/05/2012 12.28.06 Cos'è l'HPV L'HPV (Human Papilloma Virus) è un virus umano responsabile di un'infezione molto frequente nei soggetti sessualmente attivi di entrambi i sessi. Si stima infatti che il 75% di questi soggetti, sia uomini che donne, si infetti nel corso della vita con il Papillomavirus, con una maggiore diffusione nelle giovani donne fino a 25 anni di età. Come si trasmette L’infezione da HPV è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale e la trasmissione può avvenire anche con rapporti non completi o tramite semplice contatto nell’area genitale. Nella maggior parte dei casi (70-90%) l’infezione da Papillomavirus è transitoria, poiché il virus viene eliminato dal sistema immunitario ed in genere sia gli uomini che le donne non hanno manifestazioni evidenti dell’infezione e guariscono spontaneamente. Perché preoccupa questa infezione In alcuni casi il Papillomavirus umano è però in grado di trasformare cellule normali in cellule anormali (lesioni precancerose) che a distanza di tempo possono evolvere in cancro della cervice (o collo dell’utero). Infatti alcuni tipi di HPV sono ritenuti i principali responsabili del cancro della cervice uterina. Si stima che 50 donne su 100 vengano a contatto con HPV del tipo ad alto rischio oncogeno (tipi 16 e 18). I virus appartenenti ai gruppi 16 e 18 sono responsabili di poco più del 70% dei tumori del collo dell'utero. Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 5 3 28/05/2012 12.28.08 è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma della cervice può essere di decenni. Per questo, la prevenzione del carcinoma è basata su programmi di diagnosi precoce (screening vedi pag. 8), che consentono di identificare le lesioni precancerose e quindi di intervenire prima che evolvano in carcinoma. La situazione italiana In Italia, i dati dei registri nazionali tumori relativi agli anni 1998-2002 mostrano che ogni anno sono stati diagnosticati circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice (pari a circa 10 casi all’anno ogni 100.000 donne no). Circa 1.000 donne all’anno muoiono per questa patologia. La maggior parte delle donne cui viene fatta diagnosi di cancro del collo dell’utero ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. La situazione nel Biellese I dati del registro tumori della Provincia di Biella relativi al quinquennio 2003-2007 mostrano che ogni anno sono stati diagnosticati in media 12 casi di carcinoma invasivo della cervice uterina (pari a circa 12 casi all’anno ogni 100.000 donne) cui si aggiungono circa 20 casi annui di carcinoma non invasivo della cervice uterina, individuati grazie alle attività di diagnosi precoce (screening vedi pag. 8). La vaccinazione In questo panorama, si è inserito il progetto per lo sviluppo di vaccini per la prevenzione primaria dell’infezione da Papillomavirus. La vaccinazione serve a prevenire le infezioni, ma non a curare quelle già in atto; nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’efficacia è minore, 4 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 6 28/05/2012 12.28.09 perché potrebbero già essersi infettate. La disponibilità del vaccino apre dunque la strada ad una possibile strategia di prevenzione del carcinoma della cervice, da affiancare alle politiche di screening. Nell’agosto 2006 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una guida per l’introduzione dei vaccini anti-HPV, secondo cui le preadolescenti tra i 9 e i 13 anni di età rappresentano l’obiettivo di prevenzione primario: la vaccinazione prima dell’inizio dell’attività sessuale è particolarmente vantaggiosa perché induce un’efficace protezione prima di un eventuale contagio con il Papillomavirus. Inoltre la risposta immunitaria al vaccino è migliore negli adolescenti rispetto agli adulti. La vaccinazione in Italia In Italia il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) ha raccolto queste indicazioni, e nella seduta dell’11 gennaio 2007 ha espresso all’unanimità il parere che la vaccinazione delle ragazze nel dodicesimo anno di vita rappresenti per il contesto italiano la migliore strategia vaccinale. La vaccinazione in Piemonte Nel novembre del 2008 l’A.S.L. di Biella, su indicazione regionale, ha avviato la campagna di prevenzione del tumore al collo dell’utero, tramite la vaccinazione contro il Papillomavirus umano, con un’offerta gratuita raddoppiata rispetto a quanto previsto dal Ministero della Salute. Il programma di intervento approvato dalla Giunta Regionale prevede infatti che il vaccino venga offerto gratuitamente ed attivamente non solo alle ragazze nel corso del dodicesimo anno di vita, ma anche a quelle nel corso del sedicesimo anno di vita (se già non vaccinate). Nel corso del 2012, saranno invitate le ragazze nate nel 1996 e nel 2000. Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 7 5 28/05/2012 12.28.11 E’ comunque indispensabile che tutte le donne, vaccinate e non vaccinate, a partire dai 25 anni, con un intervallo non superiore a tre anni, comincino e continuino ad eseguire il Pap-test per diagnosticare le lesioni precancerose, non tutte prevenibili con il vaccino. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL BI si occupa della sorveglianza della malattia, dell’organizzazione della campagna vaccinale, fornisce informazioni ai genitori, invia le lettere di invito e si fa carico di eseguire le vaccinazioni previste. Vaccino anti-HPV Il vaccino che ha vinto la gara d’acquisto per l’intero Piemonte per le campagne vaccinali del trienno 2011-2013 è il vaccino anti-HPV GARDASIL. Ciò al fine di garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale. Si tratta di un vaccino contenente proteine purificate ottenute da quattro tipi del papillomavirus umano (tipi 6, 11, 16 e 18) ; offre una protezione non solo contro i tipi 16 e 18 del Papillomavirus umano responsabili di forme tumorali del collo dell’utero, ma anche nei confronti delle lesioni genitali esterne (condilomi acuminati) causate dai tipi 6 e 11 dell’HPV. Il vaccino attuale previene circa il 70% delle infezioni da Papillomavirus responsabili del cancro della cervice uterina. Come si somministra Il vaccino viene somministrato con tre dosi ad intervalli stabiliti (0, 2 e 6 mesi). Preferibilmente l’iniezione intramuscolare deve essere fatta nella parte alta del braccio. Non è stata stabilita al momento la necessità di una dose di richiamo. Il programma regionale non ha per ora previsto 6 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 8 28/05/2012 12.28.13 per i Servizi vaccinali delle ASL la somministrazione del vaccino alle donne appartenenti alle altre fasce di età, nemmeno a pagamento. Il vaccino è sicuro perché ottenuto con tecniche di laboratorio. Poiché non contiene DNA virale non c’è nessuna possibilità che il vaccino provochi l’infezione. Il vaccino è efficace e nel mondo ne sono già state somministrate oltre 70 milioni di dosi. Reazioni ed effetti collaterali Come per tutti i vaccini, eccezionalmente, si possono avere reazioni anche importanti che vanno quindi segnalate al Servizio Vaccinale e al proprio medico curante. Gli effetti collaterali che più frequentemente si possono riscontrare dopo la vaccinazione sono: dolore, gonfiore e arrossamento nella sede d’iniezione, febbre, nausea e altri disturbi gastrointestinali, orticaria, dolori articolari e muscolari e cefalea. Questi sintomi scompaiono in genere spontaneamente in pochi giorni. Copertura vaccinale nell’ASL di Biella per HPV Dal 2008 ad oggi, nell’ASL di Biella, l’adesione alla vaccinazione HPV da parte delle coorti previste dalla Regione Piemonte è stata in media del 70% circa. Commento Ci auguriamo, nel prossimo futuro, il raggiungimento di una maggiore adesione alla vaccinazione antiHPV. Per questo motivo abbiamo voluto, con qesto opuscolo, rendere consapevoli tutti i genitori, dando un’informazione scientificamente corretta ma utilizzando un linguaggio semplice, dell’importanza della vaccinazione anti-HPV come strumento primario di Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 9 7 28/05/2012 12.28.15 prevenzione delle infezioni da Papillomavirus che si ricorda deve essere sempre associato alle attività di diagnosi precoce (screening). Cos'è lo screening? Gli screening sono operazioni sanitarie che consentono la presuntiva identificazione di una malattia non sintomatica o di una condizione di rischio mediante l’applicazione di un test, di un esame o di un’altra procedura di rapido impiego. Lo screening non è da considerarsi diagnostico: i test che vengono effettuati sono solo esami iniziali che servono a distinguere soggetti probabilmente sani da soggetti probabilmente malati, che quindi necesitano di altri esami diagnostici. Gli screening oncologici hanno l’obiettivo di diminuire la mortalità e/o l’incidenza di una neoplasia identificando i tumori non sintomatici e attivando opportuni percorsi diagnostico-terapeutici capaci di modificare la storia naturale del tumore rilevato. In cosa consiste il programma di screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero? Lo screening per il tumore al collo dell’utero della Regione Piemonte prevede un Pap Test ogni tre anni per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Le donne di età tra 65 e 75 anni, che non abbiano effettuato almeno due pap test dopo i 50 anni hanno diritto all’esecuzione del test presso i centri di screening (consultori A.S.L. BI, Fondazione Edo ed Elvo Tempia). Nella Provincia di Biella lo Screening è di competenza Dipartimento di Prevenzione Secondaria dei Tumori dell’A.S.L.di BI che in convenzione con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia, organizza, esegue e legge i test della popolazione femminile interessata come sopra indicato. Qualora il risultato del Pap-Test sia sospetto, le donne vengono inviate ad ulteriori approfondimenti di indagine, trattamento e follow-up. 8 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 10 28/05/2012 12.28.17 Vaccinazione e Sessualità Spunti di riflessione per i genitori La vaccinazione contro il virus HPV rappresenta un’ottima arma per proteggere la salute delle giovani ragazze, che potrebbero venire a contatto con il virus nel corso della loro vita sessuale. Tuttavia, il virus HPV non è l’unico pericolo da temere. Se ci sta a cuore il loro benessere, dobbiamo ricordare che ci sono anche altri tipi di virus e batteri che si trasmettono per via sessuale, dannosi per la salute, anche se non coinvolti nella formazione di tumori. Sembra quindi importante che le ragazze invitate alla vaccinazione HPV e, in generale, tutte le ragazze e i ragazzi adolescenti, siano coscienti del fatto che facendo sesso si corrono dei rischi. Informarli circa questi rischi è un passo necessario, ma è sufficiente per proteggerli davvero? Forse i ragazzi rischiano meno se sono anche consapevoli della propria sessualità; rischiano meno se si domandano che cosa cercano in un rapporto sessuale. Rischiano meno se sono stati, almeno un pò, “educati” a una sessualità consapevole e responsabile. Sappiamo bene come sia delicato definire cosa si intende per educazione sessuale e, ancora più complesso, descrivere in poche parole la sessualità umana. Parte di noi fin dall’inizio della nostra esistenza, è influenzata dalla cultura nella quale viviamo e arricchita da significati personali e intimi. L’idea di parlarne con degli adolescenti (soprattutto se sono i propri figli) può mettere in difficoltà. Da dove cominciare, quali parole utilizzare nel dialogo con loro? Il loro bisogno di conoscenza, a volte apertamente Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 11 9 28/05/2012 12.28.19 dichiarato, ci spinge a interrogarci su di noi e a cercare un modo per accogliere le loro domande. Siamo convinti che non sia necessario essere degli specialisti sanitari per parlare di sesso con loro, ma che sia sufficiente avere disponibilità all’ascolto, libera da eccessivo pudore, e una mappa in testa delle cose che si ritiene indispensabile comunicare per una vita sessuale soddisfacente e sana. A questo scopo, possono venire in aiuto i libri specifici sull’argomento oppure l’esperienza di alcuni colloqui con personale competente e disponibile. Sicuramente i consultori familiari (vedi pag. 13) sono i luoghi più indicati per avere una consulenza qualificata, utile anche nel caso in cui ci sia disaccordo tra ciò che i genitori pensano sia meglio per la salute sessuale dei propri figli e ciò che loro pensano sia meglio per sé. Alcuni adulti, però, non vedendo di buon occhio l’esuberanza sessuale degli adolescenti, ritengono che parlare di sesso con loro ottenga il risultato di turbare la loro innocenza o di incoraggiare comportamenti avventati. A loro vogliamo ricordare come l’interesse verso il sesso sia un mandato biologicamente fondato nella storia personale ed evolutivamente inscritto nella storia dell’intera umanità da milioni di anni. In un momento preciso nella vita di tutti, chiamato pubertà, si scatena poi una vera e propria tempesta ormonale, che rende vivacissimo l’interesse per la sessualità anche nel cervello del ragazzino più ingenuo. Inoltre, televisione e internet, nonché il passaparola tra amici, trasmettono molte notizie, spesso discutibili, ma facilmente accessibili a tutti. Pensiamo non sia né onesto né possibile isolare gli adolescenti dal resto del mondo. Quindi, non potendo evitare la loro crescita, non potendo spegnere il loro desiderio sessuale con le censure o con il silenzio, 10 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 12 28/05/2012 12.28.20 non rimane altro, per noi adulti, che un’occasione: provare a incuriosirli con un’idea del sesso migliore della loro. Esattamente come faremmo se dovessimo aiutarli nella scelta di un indirizzo di studi o di un mestiere, potremmo provare a star loro vicino, facendo sentire che siamo una guida disponibile, pronta, affidabile, che ha imparato anche dall’esperienza dei propri errori. Potremmo provare a metterli in guardia da un’idea del sesso “tutto e subito”, o legata alla prestazione o, ancora, unicamente intesa come genitalità, credendo che l’incontro sessuale sia tanto più ricco e coinvolgente quanto più siamo in grado di viverlo con ogni parte di noi stessi, integrando i messaggi che provengono dal corpo, dal cuore e dalla mente. Potremmo provare a parlarne avendo in mente qualcosa di bello, che ancora ci appassiona: un’idea della sessualità che preveda un piacere condiviso insieme all’altro, affinchè i ragazzi possano orientare la loro ricerca verso qualcosa che per noi ha valore. Solo per qualcosa che merita gli adolescenti sono disposti ad accettare la scommessa con se stessi e con la vita. Qualcosa che dia un senso al sesso. Anche se i messaggi che ci sono più cari possono venire, a volte, rifiutati o stravolti dagli stessi ragazzi che ci interrogano, siamo convinti che per loro sia molto meglio ricevere una proposta, e poterla scartare, piuttosto che non riceverla per niente o sentirsi obbligati ad accettarla. Sfruttando il tempo che i ragazzi ci concedono di volta in volta, potremmo far loro cogliere la complessità di ogni decisione che riguarda il sesso, e i possibili rischi connessi, rischi che riguardano il corpo (come il rischio di ammalarsi o di far ammalare il partner facendo sesso), ma anche rischi che Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 13 11 28/05/2012 12.28.22 riguardano “l’anima” (come il rischio di venir feriti nei propri sentimenti o di ferire quelli del partner). Potremmo accompagnarli nel cammino nella vita insegnando loro a riflettere sul significato delle proprie azioni e ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Voglia di confrontarsi e conoscenze corrette sono le carte che noi adulti possiamo spendere nella relazione con i ragazzi, per sostenerli nei loro dubbi, per aiutarli a far dialogare ragione e passione, trasmettendo loro il messaggio che chiedere consiglio è sempre possibile, è sano e saggio e, a volte, persino necessario. Dr. Valentina Furno Psicoterapeuta, sessuologa Fondazione Edo ed Elvo Tempia 12 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 14 28/05/2012 12.28.24 Consultorio Familiare di Biella: per contattare gli operatori telefonare dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle 15 al numero 01535810965 Consultorio Familiare di Cossato: per contattare gli operatori chiedere del consultorio di Cossato, telefonando al numero 015-9899805 dalle ore 8.30 alle 12 e dalle 13 alle 15.30; di Vigliano, telefonando al numero 335-1979986 dalle ore 9 alle 15; di Ponzone e Vallemosso, telefonando al numero 335-1979985 dalle ore 9 alle 15. Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 15 13 28/05/2012 12.28.26 Z A.S.L. BI LV Azienda Sanitaria Locale per contro i tumori per lalalotta lotta contro i tumori di Biella Biella, Via Malta 3 tel 015.351830 Per maggiori informazioni sul vaccino contattare: ASL BI Servizio vaccinazioni Biella tel. 015.3503661/ 3694 Cossato tel. 015.9899802 orari: 9.00-11.30 Libro della vaccinazione x V.Furno-ultime modifiche 16.04.2012.indd 16 28/05/2012 12.28.28