Tutti i Venerdì della storia -Giovanni Capogna - Digilander

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Tutti i Venerdì della storia
-Giovanni Capogna
Apriti alla stella crollata tra
le labbra del petto,
In questo solo Oggi scolpito nelle vesti del cielo.
Egli siede nell'Infinita traccia,
argilla cerchio e chiodo
nelle doglie della polvere.
Il seme urla e suda nella bocca
dell'infernale teschio.
Dietro al portale Egli incide nei silenzi
la lucertola e lo scrigno degli occhi muti e
cattura a piene mani
Il volto ciondolante che dalla terra si apre
fulgido alla lode incendiata nel cuore.
Alla vita
-Nazim Hikmet
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani
legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Parla per me
-Emily Brontë
Deve rispondere la luce del tuo sguardo,
ora che la ragione, con occhi sdegnosi,
irride alla mia piena sconfitta!
La tua lingua di miele deve parlare per me
e dire perchè io ti abbia scelto!
La severa ragione viene al giudizio,
vestita delle sue vesti più cupe:
sarai muto tu, mio difensore?
No, angelo radioso, parla per me,
spiega perchè io abbia scagliato lontano il mondo.
Perchè con tanta ostinazione ho evitato
il comune sentiero che ognuno ha seguito,
perchè ho percorso una strada sconosciuta,
ignorando a un tempo potere e ricchezza le ghirlande della gloria e i fiori del piacere.
Un tempo apparivano creature divine;
un tempo forse udirono i miei voti,
e sui loro altari videro le mie offerte;
ma, doni senza amore non sono apprezzati,
e i miei vennero disprezzati giustamente.
Con un cuore pronto ho giurato
di ignorare i loro altari di pietra;
ho consacrato il mio spirito ad adorare
te, creatura fantasma, onnipresente;
mio schiavo, mio compagno e mio re,
Schiavo, perchè ancora ti governo;
ti piego alla mia volontà che vuol mutare,
rendo buono o cattivo il tuo influsso:
compagno, perchè la npotte e il giorno
tu sei la mia intima delizia, Pena tanto amata che lacera e ferisce
e strappa dalle lacrime un grido di gioia
offuscando per me ogni terrena cura;
tuttavia, re, se pure la prudenza
ha insegnato alla tua schiava a ribellarsi.
Sono in torto se mi inchino a venerare
là dove la fede non ha dubbi, nè la speranza dispera,
poichè la mia stessa anima può esaudire la preghiera?
Parla, dio delle visioni, parla per me,
spiega perchè io ti abbia scelto!
Non è amore
-Pier Paolo Pasolini
Non è Amore. Ma in che misura è mia
colpa il non fare dei miei affetti
Amore? Molta colpa, sia
pure, se potrei d'una pazza purezza,
d'una cieca pietà vivere giorno
per giorno... Dare scandalo di mitezza.
Ma la violenza in cui mi frastorno,
dei sensi, dell'intelletto, da anni,
era la sola strada. Intorno
a me alle origini c'era, degli inganni
istituiti, delle dovute illusioni,
solo la Lingua: che i primi affanni
di un bambino, le preumane passioni,
già impure, non esprimeva. E poi
quando adolescente nella nazione
conobbi altro che non fosse la gioia
del vivere infantile - in una patria
provinciale, ma per me assoluta, eroica fu l'anarchia. Nella nuova e già grama
borghesia d'una provincia senza purezza,
il primo apparire dell'Europa
fu per me apprendistato all'uso più
puro dell'espressione, che la scarsezza
della fede d'una classe morente
risarcisse con la follia ed i tòpoi
dell'eleganza: fosse l'indecente
chiarezza d'una lingua che evidenzia
la volontà a non essere, incosciente,
e la cosciente volontà a sussistere
nel privilegio e nella libertà
che per Grazia appartengono allo stile.
Prima di tutto l'uomo
-Nazim Hikmet
Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca
dell'astro che si spegne
dell'animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra
l'ombra e la luce ti diano gioia
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani
ti dia gioia l'uomo!
Il tuo sorriso
-Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
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