graduale rialzo dei tassi da parte della Fed

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LA FED ALZA I TASSI: E ORA?
LE CONSEGUENZE DELLE MOSSE DELLA
FED PER MERCATI E FONDI COMUNI
Ad uso esclusivo di investitori professionali. Non destinato al pubblico.
La Fed alza i tassi: e ora?
Indice
1.
Il rialzo dei tassi in Usa
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2.
Le reazioni dei mercati
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3.
Cosa significa?
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4.
Quali effetti conseguenze ha il rialzo dei tassi?
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5.
Come investire per beneficiare del rialzo dei tassi
4
Ad uso esclusivo di investitori professionali. Non destinato al pubblico. Le performance passate non sono una garanzia di rendimenti futuri.
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La Fed alza i tassi: e ora?
1. IL RIALZO DEI TASSI IN USA
“È la conclusione di un periodo eccezionale” - Janet Yellen, 16 dicembre 2015
Così il governatore della Fed ha annunciato la decisione del Comitato di politica monetaria della Fed (FOMC) di rialzare i tassi
di 25 punti base: dallo 0.25% allo 0.50%. Una mossa largamente attesa dai mercati: nella stessa giornata, la probabilità
implicita di rialzo dei tassi di 25-50 punti base dedotta dai Fed funds era pari al 78% (fonte: Bloomberg). Rialzando i tassi,
Janet Yellen pone fine alla ZIRP (Zero Interest Rates Policy), inaugurata nel giugno 2006 dal suo predecessore Ben
Bernanke.
Le politiche monetarie della Fed: 2008 - 2015
2. LE REAZIONI DEI MERCATI
Nota: si considerano i dati di apertura delle Borse europee relativi al 17 dicembre 2015. Per gli Usa e i mercati emergenti, si considera il dato di chiusura al 16 dicembre 2015.
Come si può notare dalla tabella, le reazioni delle Borse alle mosse della Fed sono state generalmente positive e composte.
Il dollaro si è lievemente rafforzato nei confronti delle principali valute: il Dollar Trade Weighted Index è salito dello 0.27%
dopo l’annuncio della Fed. Le reazioni di Borse e cambio non sono state eccessive in quanto i mercati si aspettavano e
avevano in parte già scontato un aumento dei tassi: nel corso della riunione della Fed dell’ottobre 2015, Janet Yellen
aveva chiaramente lasciato intendere che avrebbe alzato i tassi “al prossimo meeting” (quello del 16 dicembre 2015).
Ad uso esclusivo di investitori professionali. Non destinato al pubblico. Le performance passate non sono una garanzia di rendimenti futuri.
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La Fed alza i tassi: e ora?
3. COSA SIGNIFICA?
Il rialzo dei tassi significa che la Fed ritiene ormai l’economia americana sia ormai uscita dalla crisi.
Un’opinione già espressa da Janet Yellen il 2 dicembre 2015, in occasione della pubblicazione del Libro Beige, il report sulle
condizioni dell’economia americana elaborato dalla Fed. In conferenza stampa, la governatrice della Fed aveva affermato che:
• “l’economia americana è sulla strada della ripresa”;
• “il continuo miglioramento del mercato del lavoro Usa aiuta a rafforzare la fiducia che l’inflazione tornerà al target del
2% nel medio termine”;
• “c’è una tendenza particolarmente solida” della spesa per i consumi negli Usa;
• “i rischi esterni (leggi: la crisi della Cina, ndr) sono diminuiti rispetto alla scorsa estate”.
• “aspettare troppo” a interrompere la politica monetaria dei tassi zero avrebbe costituito un rischio.
Il 16 dicembre 2015 la governatrice della Fed ha ribadito che “l’economia sta andando bene e ha soddisfatto i criteri per un
rialzo dei tassi” e per ben due volte ha definito graduale l’aumento dei tassi, precisando però che il loro andamento “dipenderà
dall’outlook economico” e che i rialzi non saranno “meccanici, della stessa misura e con la stessa cadenza temporale”.
Secondo Christopher Molumphy, CFA e Chief Investment Officer del Franklin Templeton Fixed Income Group, a guidare la
decisione di Janet Yellen sono stati soprattutto i dati positivi sul mercato del lavoro americano, sia in termini di partecipazione
che di disoccupazione (rispettivamente pari al 62.5% e al 5%).
4. QUALI CONSEGUENZE HA IL RIALZO DEI TASSI?
Rassicurazione degli investitori
Per John Beck, direttore Fixed Income, Senior Vice President e gestore di Franklin Templeton Fixed Income Group, la
decisione di Janet Yellen è un segnale positivo per gli investitori, rassicurati sul fatto che l’economia è in miglioramento e
non dipende più da misure straordinarie.
Calo del prezzo delle obbligazioni
L’investitore che non vuole mantenere in portafoglio un’obbligazione o un fondo obbligazionario fino a scadenza deve
sopportare il rischio tasso, ossia il rischio che i tassi possano salire causando un calo del prezzo del bond.
La sensitività delle obbligazioni alle variazioni dei tassi è misurata dalla duration. Tra tassi e prezzo dei bond esiste questa
relazione inversa.
Di conseguenza, un innalzamento dei tassi d’interesse comporta un calo del prezzo dei bond. Se i tassi cambiano, maggiore
è la duration, maggiore sarà il movimento dei prezzi dell’obbligazione o del Nav, nel caso di un fondo obbligazionario. Se i
tassi salgono, il rendimento a scadenza atteso salirà, facendo diminuire il prezzo che i compratori sono disposti a pagare.
Aumento dell’inflazione
È al contempo una causa e un possibile effetto del rialzo dei tassi da parte della Fed, che tra le altre cose spera che la
crescita economica porti con sé anche quella dell’inflazione. Tuttavia quest’ultima erode il rendimento reale degli
investimenti.
Apprezzamento del dollaro
Un rialzo dei tassi comporta l’aumento dei flussi di capitale verso gli Usa e quindi un apprezzamento del dollaro. A sua volta,
un dollaro forte porta a un aumento delle importazioni e a un calo delle esportazioni in Usa. Mark Mobius, Executive
Chairman del Templeton Emerging Markets Group, ha scritto sul suo blog Investire nei Mercati Emergenti che il
rafforzamento del dollaro USA rispetto alle valute di altri mercati emergenti potrebbe collocare questi ultimi in una posizione
commerciale più favorevole. L’indebolimento delle valute tende a favorire le esportazioni e ad aiutare i produttori.
Aumento dei rendimenti
I rendimenti dei Treasury Usa (i titoli di Stato biennali americani) torneranno a livelli vicini a quelli di crescita del PIL nominale
americano. In particolare, il Templeton Global Macro ritiene che gli attuali livelli di crescita siano coerenti con rendimenti
nominali dei Treasury vicini al 4%. I mercati hanno già iniziato ad adeguarsi alla manovra: subito dopo la manovra della Fed, il
bond a 2 anni è salito all’1% per la prima volta dal 2010.
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5. COME INVESTIRE PER BENEFICIARE DEL RIALZO DEI TASSI
“Molti investitori si sono abiutati all’idea di una deflazione globale e che i tassi resteranno bassi per sempre”, ha dichiarato in
un’intervista a Bloomberg TV Michael Hasenstab, gestore dei fondi Templeton Global Bond e Templeton Global Total Return,
aggiungendo che “quando la situazione cambierà, i mercati obbligazionari soffriranno”. Per beneficiare del rialzo dei tassi,
Hasenstab consiglia:
• strategie short-duration;
• investimenti in selezionate valute e obbligazioni emergenti.
Strategie short-duration
Dato che un innalzamento dei tassi ha un impatto negativo sui prezzi dei bond, le strategie short-duration hanno una minore
sensibilità ai tassi e possono capitalizzare il maggiore reddito derivante dal rialzo dei tassi rispetto a quelle con duration più
lunga. Una duration negativa sui Treasury Usa è pertanto un modo per guadagnare dal rialzo dei tassi.
Investire in selezionate valute e obbligazioni emergenti
Alcuni analisti paventano lo scoppio di una bolla sui mercati emergenti, che negli ultimi anni si sono super-indebitati in dollari
approfittando dei tassi bassi americani. Un apprezzamento del dollaro renderà questi debiti più gravosi.
Tuttavia, i mercati non devono fare di tutta l’erba un fascio, avverte Hasenstab: esistono delle significative differenze tra
asset class. Mentre alcuni paesi sono vulnerabili per crisi politiche o dipendenza dal petrolio, altri hanno fondamentali migliori
dei mercati emergenti tout court. Inoltre, molti paesi emergenti hanno aumentato le loro riserve, beneficiando al contempo di
un’economia solida che fa leva sul commercio. La maggior parte del debito è finanziato internamente: ecco perché i
deprezzamenti valutari non hanno scatenato crisi nel finanziamento del debito come in passato. Infine, le svalutazioni hanno
supportato le esportazioni e la crescita.
In conclusione, Hasenstab sostiene che quando i mercati realizzanno che le loro preoccupazioni erano ingiustificate e che il
rialzo dei tassi non è l’Armageddon per gli emergenti, la situazione si normalizzerà e le valutazioni dei mercati emergenti
risaliranno. Questo accadrà per paesi come il Messico e la Malesia, le cui valute sono state finora ingiustamente
penalizzate. Per esempio, quando i mercati vedranno che il rialzo dei tassi non manderà in recessione il Messico, allora ci
sarà un’accelerazione dei mercati emergenti.
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