Al mio meraviglioso cane Buck © Copyright Dott. Claudio Bargellini “Il Fabbricante di Desideri” Cristina Pietrobelli Edizioni Elaborazione grafica e copertina: Silvia Cozzolino 2 Vietata qualsiasi forma di riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore. Finito di stampare nell’anno 2009 d. C. nel mese di CLAUDIO BARGELLINI IL FABBRICANTE DI DESIDERI Ovvero Metodo CFQ® Edizioni 3 “ IL FABBRICANTE DI DESIDERI” Ovvero CFQ® Controllo di feedback quantico La retroazione (in inglese feedback) è la capacità dei sistemi dinamici di tenere conto dei risultati del sistema per modificare le caratteristiche del sistema stesso. In un controllo in retroazione il valore della variabile in uscita dal sistema viene letto dal controllore che agisce modificando l'ingresso del sistema. Questa caratteristica differenzia i sistemi retroazionati (ad anello chiuso) dai sistemi non retroazionati (ad anello aperto). Nei sistemi di controllo ad anello aperto il valore della variabile manipolabile viene determinato dentro il nostro sistema sfruttando dei modelli matematici, tali sistemi vengono chiamati predittivi perché non viene effettuata nessuna verifica sul valore. I sistemi di controllo retroazionati invece il valore viene determinato e corretto in base alla misura della variabile controllata e alla verifica della sua rispondenza, per questo motivo i sistemi retroazionati vengono anche chiamati esplorativi. ( Wikipedia) 4 Un desiderio mi assillava ma, sapevo perfettamente che era già realtà. 5 Nota dell'A. Il fabbricante di desideri non è colui che costruisce i desideri nel senso astratto, ma colui che prende il proprio desiderio lo frammenta in piccole unità lo ricostruisce e quindi lo fabbrica come suo. Nella stessa maniera come in ogni fabbrica esistono attrezzi, strumenti e macchinari, esiste anche una gerarchia e dei periodi di lavoro ed altri di riposo e pur essendo una fabbrica bene attrezzata, non tutti i desideri possono essere fabbricati. Ne sono esempio i desideri che contrastano con l’equilibrio energetico generale, per spiegarsi meglio, un tuo desiderio non può essere nocivo per altra persona, questo tipo di desiderio porta grosse difficoltà nella fabbricazione. Altra problematica è che la forza energetica a disposizione del fabbricante deve essere molta, pertanto anche desideri belli, come quelli di pace, di amore universale, per realizzarsi hanno bisogno di tanta energia pertanto, per creare tali fabbricazioni bisogna unirsi per avere l’energia sufficiente, perché questa deve contrastare l’energia di coloro che la pace e l’amore non vogliono. I desideri del ”FABBRICANTE” devono esser compatibili con il proprio cuore devono essere cioè desideri “d’amore”, questi dovranno provocare nel costruttore uno stato di piccola estasi, estasi che non si realizzerebbe quando il desiderio, pur fortemente voluto, non ha a che fare con l”amore universale. I desideri, correttamente formulati, si realizzano sempre , vi è la certezza d’arrivare dove ci promettiamo o meglio, dovrei dire dove abbiamo fabbricato. 6 La nostra potenza, la nostra forza di costruttori non ha limiti, tutto è possibile, questo libro e questa tecnica cambieranno radicalmente la vostra vita come hanno cambiato la mia, parafrasando un vecchio spot televisivo “provare per credere”. Nei capitoli che seguono dopo una breve descrizione del mio percorso, che mi ha portato alla tecnica CFQ® cercherò di dimostrare come ciò sia vero anche da un punto di vista della scienza, la nuova scienza, quella, del terzo MILLENNIO. La parte finale è dedicata alla tecnica CFQ® dove vi guiderò all’arte del fabbricante, insieme saremo complici della costruzione di un nuovo mondo. Ps: il termine scienza deriva dal latino scientia derivato da sciens che è il participio presente di scire cioè SAPERE, la scienza è il sapere da qualsiasi parte provenga 7 Prefazione Il Fabbricante... di Jolanda Pietrobelli Seguo Claudio Bargellini scrittore, dalla pubblicazione del suo primo libro “I consigli del naturopata” rivolto ad un vasto pubblico, che mi pare lo abbia ben recepito. Il Fabbricante di Desideri è un lavoro in cui l'autore ha messo esperienza, cultura, creazione. Non è rivolto ai più, ma ai più sensibili. Questo è un difetto? Non direi. Il Vangelo recita: non gettate le perle ai porci, perché non saprebbero di cosa farsene. Bargellini nella sua cavalcata attraverso l'energia di cui è conoscitore, spiega un modo di vivere più facile ed offre a chi vorrà servirsene un metodo chiamato CFQ, con il quale ognuno diventa “Fabbricante di desideri”. Nella sua nota in apertura, l'autore spiega: Il Fabbricante di Desideri, non è colui che costruisce i desideri in senso astratto, ma è colui che prende il proprio desiderio, lo frammenta in piccole unità, lo ricostruisce, quindi lo fabbrica come suo. Lasciamoci prendere per mano... e fabbrichiamo i nostri desideri! 8 Capitolo Primo Cerco… “Coloro che cercano cerchino, finché troveranno. Quando troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto." Gesù “Noi siamo quello che pensiamo” Buddha 9 L’inizio Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita! (Martin Luther King) …..facciamo un passo indietro: Sette anni era la mia età, lo ricordo come fosse ora, anche se sono passati ben 53 anni, e avevo constatato che i miei desideri si avveravano. Era Natale e senza dirlo a nessuno avevo scritto la mia letterina, ma non l’avevo consegnata, mi ero detto Babbo Natale non esiste, tutta colpa di un parente che l’anno precedente mi aveva preso in giro dicendomi – solo i bambini piccoli ( io avevo sei anni… !) credono a Babbo Natale -. Perciò mi domandavo: a chi potevo consegnarla? Non certamente ai miei genitori, loro non avrebbero potuto realizzare il mio desiderio, c’erano diversi impedimenti, e allora, consapevole della forza del mio desiderio, l’avevo chiusa e nascosta in una fessura del muro nello scantinato della mia modesta abitazione. Vivevamo in tre in una piccola stanza, mi si diceva: nell’attesa di trovare qualcosa di più grande, ma sapevo che non sarebbe stato così a breve termine, le finanze della mia famiglia erano piuttosto scarse. Vi chiederete, quale desiderio fosse, lo riporto come l’avevo scritto e sofferto: Mio Signore vorrei VOGLIO un canino per farmi compagnia, io so è già lì che mi aspetta. Grazie. Claudio. Attesi il 26 il 27, quindi il 28 dicembre, ero certo che sarebbe arrivato, era già mio. Il 29 mattina scesi in strada con mia 10 madre e lui mi aspettava, era proprio davanti a me, con un balzo saltò tra le mie braccia leccandomi, mia madre rimase stupita: Claudio lascia quel cane, lo sai che non lo possiamo tenere! Il mio canino non aveva nessuna intenzione di lasciarmi, e allora il cuore di mamma, davanti a tanto affetto rese le armi: portalo in casa e poi sentiremo il babbo. Ero felice, pieno di gioia, il mio cucciolotto ( un bastardino di piccola taglia che immediatamente chiamai BUCK) sembrò comprendere la situazione, accoccolandosi sempre di più. Anche mio padre, si arrese, forse perché Buck era personaggio di un bel romanzo ( Il richiamo della Foresta di Jack London) che mi aveva regalato e che avevamo letto insieme; e Buck iniziò a far parte della nostra famiglia. Molti anni dopo sono ritornato in quel vecchio scantinato, era rimasto lo stesso e così ho ritrovato la mia letterina. Questa esperienza mi ha segnato per tutta la vita, ed ogni tanto ritornava a mente, ma la scuola, gli studi, le convinzioni, la scienza, tutti mi dicevano che era impossibile…non si fabbricano i desideri, era solo un caso, ma io sapevo che non era così ne ero certo e consapevole. La ricerca della formula principe Da qui iniziò la mia ricerca di “ fabbricante di desideri”, dopo quasi cinque anni; poco più che dodicenne mi trovavo intento a sfogliare libri su una bancarella dell’usato quando, il mio occhio cadde su un testo di fisica, iniziai a sfogliarlo, era un po’ strano, e la stranezza, dipendeva dalla sua prefazione che 11 recitava più o meno così: “ La fisica di questo libro non è la fisica che viene insegnata nelle scuole, qui parliamo di quanti e di matrice, questa è la fisica quantistica”; il libro era dedicato al maestro dell’autore Max Planck. Era evidente che non ci capivo niente o quasi, ma la cosa che mi colpì fu il così detto salto quantico e cioè quando un elettrone passa da un orbitale ad un altro senza percorrere la strada. Sull’onda dell’esaltazione momentanea ( ricordiamoci che avevo 12 anni) iniziai a farmi una piccola cultura della fisica, ma gli scogli erano molti, perché molte erano le mie lacune, forse, ero un po’ “tanto” ignorante? Capivo però che qualcosa di misterioso e segreto non ci veniva detto: come faceva quell’elettrone a spostarsi senza percorrere la strada?. Passò del tempo e riprovai a fabbricare i miei desideri, ma niente, non riuscivano. Perché? Che cosa mancava? Dal giorno della bancarella i libri iniziarono a riempire la mia vita, c’è da dire che ero molto timido e tra gli infiniti svantaggi portava anche un vantaggio, quello di avere pochi amici con cui giocare e di conseguenza aver molto tempo per leggere. Mancavo di metodo leggevo di tutto: libri di Esoterismo, di Filosofia, di Psicologia, di Matematica e dulcis in fundo di Fisica. Da una di queste letture, un giorno ebbi, così credevo, uno sprazzo di luce, e l’illuminante era un libro esoterico risalente alla metà 1800, avevo 17 anni, l’autore era un certo Gerard Encausse detto PAPUS ( poi con Papus siamo divenuti “intimi” i suoi libri sono entrati tutti nella mia libreria). Ero convinto, dato che la scienza non spiegava quanto mi era successo (solo quel Max Planck ) allora doveva essere magia. 12 L’incontro E così iniziai a camminare sulla strada del “mistero” una lunga strada, durata quasi venti anni: piena di studi e di sperimentazioni, facilitata però da un’importante incontro con un Maestro. Per comprendere quanto per me sia stato significativo questo incontro, e per farvi capire quanto il mio maestro era capace e… potente vi descriverò gli eventi. Mi trovavo per lavoro in Liguria nelle vicinanze di San Remo e le mie escursioni domenicali, mi portavano spesso a Montecarlo ed a Nizza. Dato che non amavo il gioco e tanto meno la vita mondana mi chiedevo perché quasi tutte le domeniche ero in quei luoghi; una spiegazione, potrebbe arrivare dalla mia timidezza: essere anonimo (in un ambiente dove non ero conosciuto era facile), oppure… Una mattina al Caffè de Paris, mentre facevo colazione mi si avvicinò un signore molto distinto, giovane sui 40 anni, mi guardò e poi con noncuranza mi disse: il Maestro l'attende. Il modo era quasi imperativo e lo guardai allibito, lui sorrise si alzò dallo sgabello, sul quale era seduto ed usci dal locale. Dopo il primo attimo di comprensibile sbigottimento, mi alzai anch’io e gli corsi dietro, nella speranza di rivedere il misterioso signore e chiedergli una spiegazione (ad onor di cronaca anche il cameriere era uscito chiedendomi il pagamento del conto) ma niente era sparito. Un bel mistero! 13 Tornando a casa quella sera mi proposi di comprendere di più, ma al solito, il lavoro, lo studio fecero svanire il miei pensieri e la mie proposizioni. Passarono alcuni mesi, e come al solito mi trovavo in quel di Nizza, passeggiando lungo la Promenades des Anglais sotto un meraviglioso sole, ero “moderatamente” contento, a quei tempi ero convinto che la felicità fosse per gli stolti, quando, all’improvviso mi si avvicinò una signora, di aspetto semplice, mezza età, abiti non certo griffati, nell’insieme una persona pulita, mi guardò intensamente e sorridendo mi disse: Il maestro l' attende. Stupito le chiesi: chi? La signora alzò le spalle e senza dirmi niente se ne andò. Da quel giorno, ad ogni mia sortita francese aspettavo sempre un nuovo incontro ma niente, ero quasi convinto d’essermi immaginato tutto. Trascorse quasi un anno, poi un giovedì, e per la precisione il 24 di giugno, giorno di San Giovanni decisi, così senza una meta precisa, di fare un giro sulla collina tra le belle ville di Nizza. Procedevo lentamente con la mia auto, passando davanti a sontuose dimore, quando fui attratto da un alta recinzione al centro un gran bel cancello che … si aprì al mio passaggio. Incuriosito volli vedere chi usciva da quella villa, feci immediatamente marcia indietro, ma non uscì nessuno. Era un’ invito? Mi chiesi. Entrai. Il giardino era bellissimo un misto tra italiano e inglese, un giardiniere con una notevole conoscenza dell’arte topiaria, aveva sagomato alcune alte siepi come figure, strane figure (successivamente capii che erano gli arcani maggiori dei tarocchi). 14 L’imponenza della villa metteva in soggezione, fermai l’auto e scesi, convinto che qualche domestico mi scacciasse fuori, niente, non si vedeva nessuno. Prendendo il coraggio a quattro mani mi diressi verso il grande portone e questo… si aprì da solo. Lo spettacolo all’interno era superbo: mobili antichi, grandi quadri, arazzi ed un’infinità di porcellane; di fronte al portone d’ingresso, in quel grande atrio dove mi trovavo, c’era un porta, una bella porta stile inglese, e nel momento in cui mi accorsi di essa questa si aprì. Mi avvicinai, titubante e varcai la soglia. Mi ritrovai immerso in un una meravigliosa biblioteca; sapete, di quelle a piani con tanto di scale e ballatoi, di fronte a me un po in lontananza, vista la dimensione della sala, si stagliava una imponente scrivania dietro la quale era visibile un alto schienale e da lì una voce profonda mi chiamò: Claudio ti aspettavo! La poltrona girò ed una bellissima persona mi sorrise, era il mio Maestro Non posso rivelare il suo nome, lui mi chiese di non divulgarlo mai, era un uomo di 67 anni elegantissimo e veramente pieno di conoscenza. Quel 24 giugno fu per me memorabile e l’inizio di cambiamenti radicali nella mia vita. Come aveva fatto il Maestro a sapere di me sarebbe una storia molto lunga da raccontare, ma quando entriamo nei percorsi, cosiddetti, esoterici tutto diviene più “normale”. Ci vedevamo una o due volte alla settimana erano incontri intensi, all’inizio, diceva il maestro, servivano per acculturarmi poi successivamente iniziammo a sperimentare insieme le forze e le energie, che a quel tempo chiamavo magiche, anche se il maestro continuava a ripetere: 15 “magico è tutto ciò che la scienza non conosce o non vuol conoscere” La sperimentazione e la ricerca La sperimentazione andò avanti moltissimo tempo e nonostante il bagaglio culturale/esoterico, del maestro, fosse infinito ed affascinante, non sempre le nostre sperimentazione erano dei successi. Rimanevo insoddisfatto perché mi chiedevo, devono essere così complesse queste operazioni quando con una semplice manifestazione di un desiderio ero riuscito ad avere il mio canino? I testi antichi, da me letti, davano ragione al mio mentore, non c’era nessun dubbio, tutti ripetevano le stesse formule, gli stessi rituali gli stessi iter ed anche i testi scientifici scrivevano le stesse formule ormai da decine di anni sempre con gli stessi risultati. Qualche volta qualcuno provava a mettere in discussione, sia le une che le altre, ma le conseguenze, quando andava bene, è che venisse trattato da visionario e quando andava male, il più delle volte, da imbroglione. La domanda che continuamente mi si poneva innanzi era: Dove sta la verità?. Ero convinto che da qualche parte fosse nascosta, più probabilmente non era vista. 16 I viaggi ricerca Decisi, ormai trentenne, di cercare questa “benedetta” verità, e viaggiai. Le mie prime tappe furono i paesi del Maghreb: Tunisia, Marocco, Algeria. Cercai in questi luoghi gli antichi saperi le antiche tradizioni, incontrai guaritori, vecchi saggi pieni di grande conoscenza e di sapere; alcuni di loro mi rivelarono i piccoli segreti delle loro arti, ne rimanevo affascinato, era bello sapere quanta conoscenza ci fosse nei loro discorsi, nei loro rituali, ed era una conoscenza non fine a se stessa, ma applicata alla quotidianità. Un giorno a Matmata una donna Berbera mi fece veder come faceva muovere un cammello solo con il pensiero. Piccola cosa?, C’era forse un trucco? Non lo so ma ne rimasi colpito, come aveva fatto?! Glielo chiesi e la sua risposta fu sconcertante: con il cuore. Successivamente passai settimane sui monti dell’Atlante a pensare, meditare. Ogni tanto scendevo a Marrakech, per incontrare gente comune ma subito mi stancavo e ritornavo tra coloro che sapevano, ma che non riuscivano a spiegare o forse ero io che non capivo . Fu un periodo particolare colmo di esperienze e di incontri con bellissime persone, ma, quasi del tutto insoddisfacente per la mia ricerca. Ricordo una notte, dove la luna sembrava prender possesso di tutto, l’aria era tiepida, quasi un’eccezione in quel periodo, mi trovavo in un piccolo accampamento-villaggio, ed ero solo, gli amici erano scesi a valle. 17 Al chiaro di luna decisi di “fabbricare un desiderio”: tornare a casa; mi direte semplice, basta volerlo, ma non era così, gli amici avevano altre intenzioni ed io non volevo essere il guastafeste. Formulai il mio desiderio nella maniera più semplice, non pensando alle cose che avevo imparato in quel periodo, ma misi certamente il cuore. La mattina, mentre eravamo a colazione l’amico Carlo mi raccontò della serata passata in città, tutto bello ma a tutti era venuta la nostalgia di casa . Carlo voleva sapere se a me sarebbe andato bene ripartire prima del previsto…Fabbricato! Urlai. Carlo non comprese, ma io ero felice. Lavoravo e contemporaneamente studiavo le nuove scoperte della matematica, della fisica e i nuovi pensieri filosofici, continuavo sempre costantemente ad incontrare il mio saggio maestro ed un giorno mi disse: - Claudio non troverai mai quel che cerchi in questo modo confuso, CHIEDILO! Come facesti con il tuo canino-. Rimasi sbalordito, non gli avevo mai detto niente del mio canino come faceva a saperlo? Mi rispose senza che avessi proferito parola - Tu lo volevi con il cuore! Provaci con quello e ci riuscirai, ognuno di noi può fabbricare la propria vita, bada non è semplice ed anch’ io non ho ancora trovato la formula completa ho solo delle tessere di un puzzle immenso, ma tu sei giovane e troverai le parti mancanti.. Mi ricordai dell’esperienza marocchina e questo mi fece comprendere che aveva ragione. 18 Da quel giorno il mio maestro si prodigò per insegnarmi il passaggio dalla mente al cuore. Esercizi stressanti che quasi mi facevano rimpiangere tutte le pesanti notti esoteriche trascorse in lunghi rituali. Nello stesso periodo decisi di iscrivermi ad una scuola per Naturopati in Francia, pensavo che mettere il naso in un territorio a me quasi sconosciuto, era cosa positiva, potevo così arricchire le mie conoscenze. Il corso era triennale e sinceramente l’apporto di conoscenze non fu molto, la scuola si rifaceva solo alla classica naturopatia e approfondiva poco tutte le tecniche energetiche, che oggi, su quella esperienza ho inserito nella scuola di Naturopatia da me fondata e diretta ( Scuola Superiore di Naturopatia ABEI). Lo studio della MTC (medicina tradizionale Cinese) è molto importante per comprendere come l’energia circola nel nostro corpo, e pratiche come il Reiki, la digitopressione, la cromopuntura auricolare, l’analisi del polso cinese, e tante altre, permettono a naturopati come me di ristabilire il riequilibrio energetico nella persona. In quel periodo mi appassionai alle erbe officinali, o meglio dovrei dire all’intera botanica e studiai. Mi direte ma a che cosa serve la botanica nella fabbrica di desideri? - niente e tutto, vi rispondo Niente perché essa non ha apparentemente nessun collegamento con la fabbrica, tutto perché la conoscenza dell’etnobotanica mi ha riportato alle antiche tradizioni passando da un’altra strada e comprendendo che seppur le vie siano tante, tutte portano…a Roma. Continuai sempre, però, a sperimentare. Passò del tempo e riuscii ad avere dei piccoli successi ma non ero soddisfatto, decisi quindi di ripartire per una nuova 19 avventura. Il motivo principale era la conoscenza, ma la verità? Volevo allontanarmi dalla mia città, dal mio lavoro dalla mia vita di tutti i giorni, ero stanco, una stanchezza dell’anima che non mi dava pace. Dove va chi cerca, quando la scienza lo abbandona e l’anima chiama? In INDIA! Terra e gente particolare, al mio arrivo a Bombay (oggi ha un altro nome, ma a me piace ricordarla così), l’impatto fu olfattivo, l’aria era intrisa di uno strano odore, un misto tra la vita e la morte, odore acre che d’un balzo ti fa tornare indietro nel tempo, che però mi fece sentire subito un po’ indiano. Il mio peregrinare in quel paese confermò la prima impressione, la differenza di casta era evidente e pesante, accanto al grande hotel di lusso trovavi un mendicante lebbroso, ma le cose e le persone da vedere erano tante e tutte affascinanti, era vero quello che mi avevano raccontato, l’India era mistica. Incontri spirituali, incontri meditativi incontri con strani personaggi, incontri; ognuno mi dava una formula un segreto un pezzettino di quel grosso puzzle che stavo costruendo, però ahimè ero sempre indietro un po’ come la tela di Penepole (come dice il mio nipotino). In questo paese approfondii alcune tecniche che avevo imparato alla scuola di naturopatia certamente con un miglior profitto. Le mie frequentazioni giovanili all’università di Pisa presso la facoltà di Biologia, e le mie continue letture di matematica e fisica mi portavano costantemente ad una visione meccanicista della scienza, tutto ciò aveva come conseguenza l’aumento del fascino esoterico; il simbolismo, la tradizione antica, mi davano, credevo, una diversa visione delle cose, il punto era 20 che volevo fondere le mie grandi passioni, scienza e magia: non mi ritenevo un mago ma nemmeno uno scienziato nel senso tradizionale della parola, mi ritenevo un ricercatore della Fabbrica di Desideri. Ritornai su quel primo libro di fisica e volli saperne di più della meccanica quantistica e Max Planck, scoprii così la Matrice, rimasi stupefatto. Una frase del fisico datata 1944 colpì la mia immaginazione, il mio cuore rimase turbato, questa frase dice: ” tutta la materia esiste in virtù di una forza. Dietro questa forse dobbiamo presumere l’esistenza di una mente conscia ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia”. Mi chiesi se Planck fosse un filosofo o un mago e se dietro questa “matrice” ci fosse qualcos’altro! E c’è! Oggi ne sono certo nella maniera più assoluta. Iniziai a sperimentare con più convinzione, anche i grandi fisici in qualche modo mi dicevano che quella era la strada, arrivai persino a definire il grande Albert Einstein superato anche se proprio da lui era arrivato il “La” della nuova Scienza.. Ero certo di essere nella direzione giusta, ma la voglia di saperne di più mi portò a fare uno strano viaggio alla ricerca dei riti più tribali, ma vicini al mio pensiero e tra questi scelsi il Wudù, credo però sia meglio chiarire il perché. Il Wudù, come lo conosciamo oggi, è la derivazione di una delle religioni più antiche del mondo, è presente in Africa quasi da sempre; si ritiene che la religione vuduista antica risalga addirittura a diecimila anni fa. Successivamente, attraverso gli schiavi il Wodù si spostò anche nelle isole Caraibiche. Nel Wudù la molteplicità dell’universo è una realtà illusoria, visto che il cosmo è in realtà un tutt’uno. 21 Il pensiero Wudù vede tutte le cose del mondo legate tra loro non distinte, tutto ciò che esiste è parte e manifestazione di un’entità ancestrale, ineffabile ed eterna, cioè Dio (la matrice?). La materia e lo spirito per questa religione sono la stessa realtà, si dice infatti che la materia è una forma condensata dello spirito cosmico (meccanica quantistica?), ed è proprio con il Wudù (o meglio anche con lui) che compresi dove si trova la forza segreta che presenzia in tutte le cose. Studiando il Wudù mi rendevo conto che vi era una vicinanza incredibile con i concetti della matrice. Questa religione è stata sempre avversata, forse per “colpa” della sua profonda forza, ma anche perché, essendo così antica si è rifatta a rituali tipicamente esoterici ed anche un po’ crudi, poi come tutte le cose in mano agli uomini spesso degenerano in forme e applicazioni decisamente barbare e crudeli. In gennaio, mese ideale per i Caraibi, ero in Giamaica. Immediatamente mi misi in moto per poter partecipare ad uno di questi riti; volevo comprenderlo e volevo vedere quanto era vicino a me, alle mie idee sull’energia cosmica. In quel paese avevo pochi contatti e quindi non era facile avere un incontro ma, sapevo come fare “fabbricarlo” e lo feci. Mi preparai cercando di comprendere i vari passaggi del rituale, un amica mi fornì una veste bianca e andai. La cerimonia prese, dall’inizio, uno spirito tipicamente ritualistico, con acqua, sacrifici, canti e continue percussioni. L’Houngan, il cerimoniere, inizialmente chiede allo spirito guardiano di aprire il passaggio, al fine di permettere la cerimonia. “La cerimonia procede e tu ne fai parte la senti dentro , ti avvolge, sembra di fonderti con l’intero Cosmo. Una sensazione incredibile affascinante, ma anche un po’ spaventosa, non ti possiedi più, non sei tu, ma tutto ciò che è, un po’ creatore e creato. 22 Ad un certo punto vengo chiamato, ma io non ricordo come, e…mi viene lavato il capo. Non l’avrei mai creduto, perché in quella maniera venivo purificato e battezzato”. Era un fatto importante data la grande carica energetica presente. In me fino a poco prima era presente una sfida: tra magia o energia. Dopo vi fu la certezza: erano la stessa cosa. Magia è tutto ciò che la scienza non può spiegare, diceva il mio maestro, ora io avevo compreso e sapevo di essere “scienziato”. Il cerimoniere era rimasto allibito del mio lavaggio, e dell’atto di purificazione, durante il quale non aveva proferito parola poi, si era guardato attorno cercando una spiegazione fino a quando i suoi occhi non incontrarono i miei, sorrise e mi venne incontro con le braccia tese. Ci scambiammo un abbraccio energetico senza dirci niente, con intensità incredibile, piena d’amore di gioia e di pace. La cerimonia terminò, ma tutti i partecipanti mi guardarono stupiti e perplessi. Partii dopo alcuni giorni, non prima di aver incontrato nuovamente il cerimoniere, al quale portai le mie scuse, per essere entrato in un rituale così importante, e dal quale ricevetti il più bel regalo, un altro abbraccio fraterno. Tornai a casa. Ora riuscivo a fabbricare i miei desideri pur, non avendo ancora una formula precisa ( la fissa della formula) e tanto meno una spiegazione scientifica, se non la mia, un piccolo abbozzo però che stava crescendo . Avevo compreso che tutto era energia e più riuscivo a condensarla più la mia fabbrica di desideri funzionava. 23 Successi e insuccessi Iniziai ad applicare la fabbrica di desideri nella vita quotidiana, ma non ero ancora pronto e gli insuccessi superavano i successi, perché? Mettevo il cuore e la mente, ma spesso si realizzava tutto l’opposto era come se avessi fabbricato il contrario, che cosa succedeva?. Da tutto questo ne conseguì una serie di tracolli personali sia dal punto di vista finanziario che da quello della salute, entrai in una profonda depressione. Non trovando una strada “medicale” decisi di fare un ennesimo viaggio, ma i soldi? Fabbricati il desiderio...mi dissi! Mi riuscì. La strada che mi fu proposta non era proprio bella anzi piuttosto drammatica: infatti avrei dovuto recuperare cinquanta persone abbandonate in Kenia per colpa di un tour operator disonesto. E fu così che il viaggio mi fu pagato dall’azienda per cui lavoravo. Partii in fretta senza preparativi, avevo con me solo una quarantotto-ore ma, tanta voglia di sbrigare il lavoro velocemente per potermi, poi, dedicare alla ricerca. Roma – Nairobi poi un piccolo Fokker mi portò a Malindi, il punto d’incontro con chi mi avrebbe aiutato. Riuscii in tre giorni a risolvere tutto, era come se le cose fossero già predisposte, già fatte, questo non volle dire non impegnarsi ma tutto scivolò tranquillamente gratificandomi anche dei complimenti del gruppo recuperato. Rimanevano alcuni giorni di libertà e li sfruttai al meglio, il mio contatto a Malindi, una bella e abbondante Signora, era 24 veramente brava trovò il tempo di presentarmi ad una tribù di Masai e ad un’altra tribù appartenente al gruppo Bantù. Nella prima trovai una grande armonia e una favolosa forza del cuore. Il loro Dio è ENKAI, si manifesta, così dicono, in colori diversi a seconda dell’umore, ed il loro sacerdote Oloibon interpreta i colori. Tutto questo mi faceva riflettere: era l’energia che loro collettivamente riuscivano a canalizzare e a condensare, facendo apparire l’umore prevalente della tribù attraverso un colore. Chiesi a Oloibon come facesse a vedere i colori ma le sue spiegazioni non andarono oltre a frasi fatte. No! Non ero contento. Nel secondo incontro, mi fu presentato un Muganga un vero e proprio stregone questa volta l’incontro fu decisamente propizio l’uomo parlò della sua vita e di come era diventato Muganga, è evidente che avevo un interprete che conosceva lo swahili, parlò a lungo e molto lentamente raccontandomi la sua iniziazione quando era bambino, fui molto colpito dalle difficili prove che aveva dovuto subire che in confronto alle mie iniziazione sembravano una passeggiata nei Giardini di Boboli. Dopo quasi un’ora il racconto del Muganga cessò, guardò l’interprete e gli chiese di uscire, rimanevo, così, da solo con quell’anziano uomo e senza la minima idea di cosa dovevo fare o dire, ma ci pensò lui; guardandomi fisso negli occhi parlò, non con la bocca ma con la mente. Le parole non arrivarono ma le emozioni si, le sentivo nel cuore e nella testa, erano forti, poi lentamente arrivarono le immagini del mio canino, del mio maestro e poi i miei piccoli successi di fabbricante. La cosa strana però era che tutte queste visioni avevano un nesso comune: una nota musicale o meglio più note, tali da costruire quello che viene chiamato mantra (questo lo ritrovai, simile, successivamente nel Reiki). 25 Non so quanto tempo trascorse, alla fine però il Muganga mi sorrise e disse: - Mikano Taa O così capii io. Nel viaggio di ritorno chiesi al mio interprete cosa significassero quelle parole, e la sua risposta fu semplice: -Ti ha battezzato. Questo è il tuo nomeUn altro battesimo mah? In Africa misi in pratica le mie conoscenze sull’etnobotanica e constatai che la storia si ripete (memorie Vichiane), l’uso che facevano di alcune erbe era molto simile a quello della cultura europea, fu per me un’ulteriore conferma dell’esistenza di quel filo logico che tutto unisce. Al mio ritorno in Italia, ero felice avevo fatto un buon lavoro in tutti i sensi, ed avevo forse trovato una delle ultime tessere del mio puzzle. Viaggiai nuovamente nei paesi dell’est europeo, Polonia, Russia, Repubblica Ceca e della classica Europa, Germania, Olanda, Regno Unito, ma non era più una ricerca ma una quasi conferma di quanto avevo compreso, ora, per terminare il mio lavoro avrei dovuto ricercare dentro me stesso. 26 Altri problemi. Non avevo fatto i conti con lo scorrere della vita: impegni, duro lavoro, studio e tante tante preoccupazioni finanziarie. Dovevo fabbricare un nuovo desiderio, partire nuovamente, e questa volta occorreva un luogo ben preciso, un luogo dove avrei potuto ritrovare la mia anima, la mia memoria Karmica. Desiderio fabbricato! La mia società mi incaricò di programmare delle escursioni nel Sahara, lo scopo lavorativo era la miglior conoscenza delle zone e delle piste, personalmente era una meravigliosa occasione per meditare. I primi giorni, del mio soggiorno in quei luoghi, volarono tra incontri e trattative, devo dire ad onor del vero, che con gli arabi sono sempre riuscito ad avere un buon rapporto, l’importante per me era ed è comprendere la loro cultura e non imporre la mia, è evidente come in tutto il mondo anche fra di loro ci sono le teste matte. Come dicevo tutto scorse bene e mi ritrovai due giorni liberi e subito, via nel Deserto. Normalmente si pensa al Sahara come lo vediamo nei films, bello con le sue meravigliose dune mosse dal vento, in poche parole molto coreografico, ma non è tutto così, il Sahara è anche piatto come una tavola o roccioso ed aspro, ma sempre molto duro e nell’insieme affascinante. Questo deserto è un po’ come l’uomo, ha diverse facce tutte più o meno belle ma tutte o quasi pericolose; nel momento in cui va in collera non vi è posto per nascondersi dobbiamo subirlo ed accettarlo. Partii con una Jeep ed arrivai, dopo alcune ore di viaggio a circa 150 KM dalla “civiltà”. 27 Installai la mia piccola tenda ed attesi. Che cosa? Direte Voi, non lo sapevo, o almeno sapevo che dentro di me vi era la risposta alle mie domande, e, mi ripeto, attesi. Verso le tre del pomeriggio, nel silenzio più assoluto mi misi a salmodiare il mio mantra, non so quanto durò mi accorsi però che il sole era arrivato all’orizzonte, bello, grosso, imponente, quasi a volermi dire: qui comando io, ma come normalmente è nel deserto, il freddo, con il buio, stava arrivando. Cantai più forte e allora compresi, una serie di immagini mi apparvero davanti, non erano immagini mentali, ma rappresentazioni olografiche ed erano proprio davanti a i miei occhi; immagini del mio vissuto, immagini del “fabbricato”, poi arrivarono le parole molte parole che giravano nella mia testa e colore molto colore, uno in particolare il verde, mi stupì molto, nel Sahara di verde non c’è né neanche un po’. Il colore verde mi riportò alla memoria un bell’incontro che avevo fatto alcuni anni prima, incontro che il maestro aveva voluto fortemente, era stato breve, ma per me molto 28 importante, il personaggio che avevo incontrato era Gustavo Rol, il sensitivo per antonomasia, ci scambiammo solo poche parole ma furono sufficienti per comprendere quale energia quell’uomo avesse. Negli anni successivi cercai di seguire dalle cronache il percorso di Rol e in un suo scritto trovai un’indicazione (derivante da un’ esperimento) Rol parlava del colore verde e della quinta musicale e del calore. Per chi, come me è affascinato dall’uomo, ma anche per chi non lo conosce, consiglio il bellissimo libro di Giuditta Dembech “ROL il grande precursore” edizioni Ariete multimedia La quinta musicale è la salita di note comprese, ad esempio, tra DO e SOL, ma potrebbe essere anche tra il Re e il La oppure tra il Mi e il Si. Ecco nel deserto mentre salmodiavo arrivò anche il colore verde e il calore (nonostante il freddo dell’aria) mi proposi di lavorarci sopra. Andai a dormire tardi, infreddolito ed indolenzito, dormii pochissimo e quel poco, pieno di sogni strani e in qualche modo spaventosi. Il mattino seguente ero a pezzi risalii sull’auto e mi inoltrai ancora nel deserto il caldo era insopportabile dovevo trovare riparo , il sole cocente e l’apparente nulla facevano da padroni, dopo un tempo, per me lunghissimo, apparvero le dune, sapevo che l’oasi più vicina era a 50 km ma non ci volevo arrivare, non ce l’avrei fatta, dovevo intervenire fabbricando un po di pioggia. La mente razionale mi fece sorridere, la pioggia nel deserto? Sotto il sole cocente? Sei folle! Iniziai a salmodiare e visualizzare il colore verde assieme alla pioggia, misi in contatto la mia mente con il cuore e… piovve, 29 uno scroscio improvviso ma consistente tanto da inzupparmi tutto, ero felice, ci ero riuscito nella peggiore delle situazioni avevo fabbricato il mio desiderio, la mia anima fu pervasa da una gioia incontenibile, ero come si suol dire al settimo cielo. Avevo finalmente compreso, l’ultima risposta era dentro di me come immaginavo ed era arrivata. La fabbrica di desideri funzionava, funzionava davvero! Nel viaggio di ritorno, cominciai ad elaborare progetti per la fabbrica di desideri, progetti per la mia vita. Uno alla volta, perché avevo paura che tutto finisse, pian piano tutti i miei progetti, le mie fabbricazioni si avverarono certe volte indicavo male la strada, ma si avveravano sempre. Il più importante desiderio realizzato fu l’incontro con la mia compagna Silvia. Era un progetto generico, non su di una persona precisa, ma su una persona che rappresentasse l’altra mia metà e… Silvia arrivò, avevo 44 anni e la mia vita iniziò a cambiare, sempre in salita ma con una forza ed una determinazione che non avevo mai avuto, ora avevo la motivazione, la gioia l’amore, ora mi sentivo completo. Mai negli anni precedenti mi ero sentito così, mai le mie compagne avevano scatenato tali sentimenti, anzi ogni rapporto che avevo avuto mi aveva lasciato sempre un senso di vuoto di profonda insoddisfazione, ora potevo anzi potevamo lavorare alla nostra FABBRICA DI DESIDERI insieme. Da quel momento in poi la mia vita ha avuto più svolte sempre positive, anche se spesso all’inizio non era così che apparivano, ma ciò che contava e conta era ed è il finale il desiderio costruito. Verso la fine degli anni ’90 ho avuto un altro importante incontro quello con Jolanda Pietrobelli, il mio editore. Colta e di alta spiritualità, con un cuore immenso ma decisamente corazzato; tra noi ci sono stati momenti d’incontri 30 e di scontri, sempre costruttivi, per merito suo ho conosciuto il Reiki, è stata lei la mia Master, meravigliosa disciplina energetica, e la cosa veramente sconcertane e che tra i vari mantra dei simboli Reiki ho trovato il mio mantra o almeno molto simile, Jolanda Pietrobelli ha pubblicato il mio primo libro ed anche questo, mi ha dimostrato fiducia, amicizia. Tutt’oggi rimane un mio punto di riferimento è la mia amica del cuore. Quanti desideri ho fabbricato negli ultimi 10 anni: sono ritornato all’università (50anni) laureandomi con un’alta votazione, ho costruito (con la mia Silvia) un’attività che era ed è quella da sempre agognata, fare il Naturopata, ma non basta, abbiamo sentito anche l’esigenza di portare le nostre conoscenze agli altri è nata così la Scuola Superiore di Naturopatia ABEI. Proprio per merito della Scuola di Naturopatia ABEI ho avuto (abbiamo avuto) un importante incontro, dal quale è nata una bellissima amicizia, con Luigi (Luigi Pellegrini) uomo dalle mille doti e conoscenze, fine erborista e naturopata, con lui sperimentiamo l’energie sulle erbe officinali (Luigi è titolare dell’azienda Agrisan srl) e sempre con lui abbiamo ideato nuovi rimedi floreali ( I Fiori degli Angeli) e certamente il nostro lavoro non finirà qui, dato che proprio in questo ultimo anno la Scuola Superiore di Naturopatia ABEI si è trasferita al centro DBN Agrisan.. Ho continuato a studiare, a sperimentare le mie energie con sempre maggior forza e determinazione. Oggi sono piuttosto soddisfatto, continuo a fare il “FABBRICANTE” non solo per me, ma anche per gli altri il mio desiderio è di “ formare” altri Fabbricanti di Desideri affinché tutti, siano in grado “fabbricare”. 31 Non si tratta di modificare la propria vita ma di fabbricarla, secondo i propri desideri, di raggiungere quegli obiettivi che tutti sognano. 32 Capitolo secondo 33 La fusione La mia meta era ed è fondere le antiche tradizioni con la scienza, e nel prosieguo cercherò di portare evidenze scientifiche, avvalendomi di esperimenti provenienti da tutto il mondo. La fisica quantistica non è il mio campo quindi non sarò dottorale, le mie conoscenze universitarie sono più legate alla biologia alla botanica, alla chimica, ma ho un vantaggio: insegno Naturopatia da anni e pertanto quando parlo di energie sono a casa mia. Gli esperimenti che di seguito vi narrerò sono eclatanti e tutti possono essere ripresi da internet e approfonditi, niente di quanto verrà scritto è frutto di fantasia ma di pura realtà scientifica. Si intende che ad ogni esperimento seguirà una mia interpretazione, che ad oggi direi è quella prevalente nell’ambiente della fisica quantistica. Diversi autori hanno riportato in questi ultimi anni gli esperimenti che seguono e fra questi cito, secondo me i più significativi: -Greg Braden con Matrix Divina ed. Macro - Bruce H. Lipton con La mente è più forte dei geni ed. Macro - Bruce H. Lipton con La biologia delle credenze ed. Macro. 34 Due passi tra la nuova scienza Inizio con una bellissima storia, parto da questa solo perche vorrei che il vostro cuore si predisponesse a comprendere quelle cose, quei casi, che non ci hanno mai raccontato e che in realtà sono importanti. Siamo negli USA e il fatto è successo in un ospedale, in particolare nel reparto Ostetricia, premettiamo che per la legge degli Usa quando nascono dei gemelli prematuri questi devono essere immediatamente separati (ci sarà un motivo, ma è certamente crudele). Ebbene vengono al mondo due gemellini prematuri, sette mesi, e immediatamente le infermiere separano i neonati mettendoli in incubatrici separate, ma anche in due ambienti diversi, fino a qui, sembrerebbe tutto ok, la legge è salvata, ma, c’è un ma, 35 uno dei gemelli cresce poco e pian piano i suoi dati medici si aggravano, tanto da portarlo a rischio di vita. L’altro gemello al contrario cresce bene e senza problemi e allora? Sarebbe stata una tragedia se un’infermiera con un grande cuore non avesse deciso d’infrangere le regole, prende il gemellino in condizioni disperate e lo porta nell’incubatrice del fratello. Il fatto La cosa straordinaria avvenne quasi subito, il gemellino sano immediatamente abbracciò il fratellino, si avete capito bene, lo abbraccia e… il finale sembra scontato il gemellino in condizioni precarie si riprende immediatamente. Che cosa è successo? Credo sia semplice intuirlo, i due fratelli avevano trascorso sette mesi insieme, con tutte le emozioni condivise, ma più di tutto avevano i cuori in contatto (energetico) e successivamente vi dirò perché ciò è molto importante. E’ una storia realmente accaduta apparsa su tutti i giornali, ma voi pensate che la scienza ne abbia fatto tesoro? No certamente! La scienza così detta Newtoniana e quindi meccanicista prevede solo i fatti che si possono ripetere e l’amore di un fratello per l’altro non si può annoverare tra i dati scientifici. Preparatevi alle evidenze scientifiche, non vi spaventate cercherò di tenervi per mano e insieme comprenderemo i nessi. Iniziamo con: 1909 G.I. Taylor L’esperimento così detto delle doppie fessure. 36 L’esperimento consisteva nello “sparare” una particella atomica attraverso una fessura: L’attesa dell’esperimento era scontata: la particella si doveva ritrovare sullo schermo d’impatto B. Tutti contenti niente era cambiato, la particella con tanto di massa si ritrovava ora dalla parte opposta, ma la cosa prese un risvolto diverso quando al posto di una fessura ne vennero messe due. 37 Gli scienziati si domandarono come si sarebbe comportata la particella, avrebbe scelto una strada oppure…? decisero pertanto di osservare l’esperimento, certamente non si aspettavano quanto successe. Appena sparata la particella scomparve! Proprio così non ne trovarono più traccia fisica, ma che cosa era successo? In realtà la particella era passata da tutte e due i fori, ma cambiando stato ora non era più particella ma onda 38 A questo punto le ipotesi potevano essere due: La prima è che la particella abbia fatto un ragionamento…mi sembra poco sostenibile. La seconda è che sia intervenuto un fattore esterno. Prendiamo la seconda ipotesi, che cosa poteva influenzare il comportamento della particella? L’ambiente in cui si era mosso era privo di qualsiasi interferenza, salvo l’osservazione dello sperimentatore, e allora? L’osservazione ha determinato il comportamento! Ma non solo ha modificato la materia, da particella corpuscolare a onda energetica, come dire che la materia è scomparsa e al suo punto sono comparse onde energetiche. L’esperimento a suo tempo stimolò diverse interpretazioni, ma la cosa che non poteva essere contestata era ed è il comportamento anomalo, per la fisica classica, della particella; quando mai si era pensato di poter cambiare la materia? Forse i vecchi alchimisti ci speravano, ma i fisici lo negavano decisamente. L’esperimento è stato ripetuto novanta anni dopo nel 1998 in Israele con lo stesso identico risultato. Parliamone. Che cosa è successo? L’osservazione ha cambiato la materia o meglio direi il desiderio del risultato ha cambiato la materia. Quanto sopra non è per niente semplice, è difficile immaginare che osservando qualcosa, questa cambi e da solido corpo diventi onda, ma questa è la fisica dei quanti, ci dobbiamo abituare a questi salti, questa è ormai scienza, anche se viene poco divulgata. Mettetevi nei panni di quegli scienziati abituati a fare 1+ 1, qui non viene 2 ma zero deve essere frustrante. 39 Allora l’osservare modifica la materia? La cosa sembrerebbe più complessa, secondo il fisico J. Wheeler non è l’osservare, ma il partecipare; pensate che Wheeller aveva studiato con Albert Einstein che aveva, sul fatto, parere completamente diverso. Wheeller afferma/va ( credo sia sempre in vita): La vecchia scienza vede l’universo come qualcosa di estraneo, fuori, protetto da una barriera, oggi nella fisica quantistica solo per osservare un elettrone bisogna abbattere detta barriera. Stiamo facendo i primi passi verso il nostro scopo il realizzare la “Fabbrica di desideri” Pensate… il partecipare modifica la materia! Altro esperimento Nel 1982 un'equipe dell'Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ( oggi membro dell’Accademia delle Scienze in Francia, direttore delle ricerche al CNRS e medaglia d’oro nel 2005 per il CNRS) condusse forse il più importante sperimento del 20º secolo. 40 Aspect ed i suoi colleghi scoprirono che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse erano capaci di comunicare istantaneamente una con l'altra indipendentemente dalla distanza che le separava, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. Come se ogni singola particella sapesse esattamente cosa stiano facendo tutte le altre. L’esperimento di Aspect suscitò un vivo interesse, sia in senso positivo che negativo, e molte furono le teorie a tal proposito. Successivamente alla Università di Ginevra 1997 un gruppo di scienziati alla ricerca del nuovo mise in atto il seguente esperimento: Veniva preso un fotone e diviso in due fasci di luce, creando così due fotoni gemelli, poi, questi, venivano messi in un contenitore e inviati a distanze opposte in un lungo tubo. FASE 1 FASE 2 Fra i due fotoni gemelli vi era una distanza di 22 kilometri 41 A ciascuna estremità di questo bel circuito doppio, in fibre ottiche, gli scienziati fecero in modo che le particelle, ormai isolate dalla distanza, optassero arbitrariamente tra due percorsi pressoché identici. Tutto ciò per comportamento. vedere quale potesse essere il loro Quando ciascuno dei fotoni gemelli doveva scegliere una delle due diramazioni presenti, alla fine del percorso, si dirigeva, cosa non attesa, nella stessa direzione scelta dal suo fotone gemello. E questo ogni volta, senza “titubanza” anche nei successivi e numerosi esperimenti. 42 A capo dell’esperimento era Nicholas Grisin. Da un suo articolo: “E’ affascinante che i fotoni entangled formino uno e un solo oggetto. Perfino quando i fotoni gemellari sono geograficamente separati, se si modifica uno di essi anche l’altro subisce automaticamente lo stesso cambiamento”. Approfondiamo un po’, immaginiamo due contenitori che contengono ognuno una scarpa di un paio. E’ ovvio pensare che in uno vi sia una scarpa destra e nell’altro la sinistra e che prima di guardare siamo certi di ciò, nel contenitore a destra ci sarà la scarpa destra ed in quello di sinistra la sinistra, o viceversa. Se al posto delle comuni scarpe usassimo delle scarpe quantistiche le cose non sarebbero proprio così; con questa premessa ci troveremmo davanti ad una incognita; il verso delle scarpe, destra e sinistra sarebbe definito solo nel momento in cui le osserviamo, solo cioè quando, aprendo i contenitori osserviamo il loro contenuto . L’atto dell’osservare conferisce realtà al paio di scarpe, in poche parole conferisce, a distanza, un "verso" alla scarpa non osservata. Il paradigma quantistico, ci dice, che prima di aver guardato, prima che decidiamo di guardare dentro uno dei due contenitori, le scarpe "vivono" in uno stato indefinito, sovrapposto, un unico “corpo” scarpa destra-sinistra. Quanto sopra è il fenomeno di Entaglement In questa interpretazione, qualsiasi microente o coppia di microenti ha caratteristiche oggettive solo nel momento dell’osservazione, è l’atto dell’osservare che chiarisce qual è la scarpa destra o la sinistra 43 da un articolo ripreso dall’ufficio stampa del CNR ottobre 2007: 09 “Inoa-Cnr”Con i fotoni la matematica diventa "un'opinione" Due più due fa quattro? E, soprattutto, quattro meno due fa due? Non sempre. Nella meccanica quantistica, quando si aggiungono e sottraggono fotoni, le normali regole dell'aritmetica non valgono più. Le bizzarre leggi delle microscopiche particelle di luce sono state verificate per la prima volta grazie a un esperimento eccezionale, condotto da un gruppo di ricercatori dell'Istituto nazionale di ottica applicata (Inoa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze, del Laboratorio europeo di spettroscopia non lineare (Lens), del Dipartimento di Fisica dell'Università di Firenze e della Queen's University di Belfast. I risultati sono pubblicati sul numero di Science del 28 settembre scorso (n.d.a 2006). La scoperta rende possibile la creazione di nuovi strumenti e computer dalla precisione e capacità finora irraggiungibili e del tutto impenetrabili alle intercettazioni. "Nel nostro laboratorio – spiega Marco Bellini dell'Inoa-Cnr - abbiamo dimostrato per la prima volta come aggiungere e sottrarre in modo assolutamente controllato singole particelle di luce, i fotoni, da un campo luminoso di tipo classico, simile cioè a quello emesso dal sole o da una comune lampadina". Tali particelle luminose fondamentali e indivisibili obbediscono alle regole della meccanica quantistica, diverse rispetto agli oggetti di uso comune, seguendo comportamenti apparentemente bizzarri e illogici. "Il nostro gruppo, cui partecipano Valentina Parigi del Lens, Alessandro Zavatta dell'Università di Firenze e Myungshik Kim dell'Università di Belfast, aveva già mostrato come far percorrere a un solo fotone due cammini alternativi, in modo da farlo trovare 44 contemporaneamente in due posizioni diverse. Nell' ultimo esperimento, abbiamo invece dimostrato come, se si aggiunge un fotone e subito dopo se ne estrae un'altro da un particolare campo luminoso, il numero finale di fotoni può diventare completamente diverso da quello iniziale. Ancora più sorprendente è che la semplice sottrazione di un fotone da particolari campi luminosi ha come risultato un aumento, anziché una diminuzione nel numero di fotoni restanti. Come se si aumentasse il numero di palline contenute in una scatola tutte le volte che se ne estrae una!". Sebbene apparentemente controintuitivi, questi risultati sono in realtà esattamente quelli previsti per gli oggetti microscopici dalle bizzarre leggi della meccanica quantistica, che gli esperimenti di Bellini e degli altri ricercatori hanno permesso per la prima volta di verificare in modo diretto. Ma a quali risultati può portare quest'eccezionale scoperta? "A parte l'estremo interesse per l'avanzamento delle nostre conoscenze fondamentali sul funzionamento dell'Universo, potremo forse avere presto importanti e innovative ricadute applicative. L'aver realizzato sequenze perfettamente controllate di aggiunte e sottrazioni di singoli fotoni da un campo luminoso apre la strada alla generazione di luce dalle proprietà completamente nuove, ad esempio alla costruzione di nuovi strumenti per misure di forze e spostamenti infinitesimali, dalla precisione finora irraggiungibile. Un computer basato su queste proprietà quantistiche potrebbe risolvere in modo rapido ed efficiente problemi attualmente irrisolvibili anche per le macchine più potenti. Inoltre, si potrebbero realizzare particolari stati di luce per la comunicazione a distanza di dati riservati, assolutamente impenetrabile alle intercettazioni". Fonte: Ufficio Stampa Cnr 45 Riflessione Anche questo esperimento ha fatto storia, ma non sufficiente a convincere i detrattori della meccanica quantistica, loro continuano ad insistere nei loro errori, si direbbe “per comodo”, accettando questi esperimenti metterebbero in dubbio tutto quanto hanno studiato e detto o almeno quasi tutto. Ritorniamo al paradigma quantistico, del creare partecipando, è un po’ come dire che noi creiamo nel momento in cui guardiamo, o sarebbe meglio dire: noi creiamo nel momento in cui il nostro sguardo (mente) è consapevole. Tutto questo ci pone al centro dell’attenzione, è l’uomo l’artefice del cambiamento, nel momento in cui osserva consapevolmente. La teoria dell’ologramma Un celebre fisico dell'Università di Londra, David Bohm, affermava che le scoperte di Aspect implicassero la nonesistenza della realtà oggettiva, come a dire che, l'Universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e perfetto nei dettagli. Che cosa è un ologramma ? 46 Un ologramma è una fotografia tridimensionale realizzata con un laser: prima di fotografarlo l’oggetto viene immerso nella luce di un raggio laser, poi successivamente un altro raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo, lo schema risultante dalla zona dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica. Allo sviluppo della pellicola il risultato visibile è solo un intreccio di linee chiare e scure, se però tutto ciò viene illuminato da un altro raggio laser appare il soggetto originale. L’ologramma ha la particolarità di essere tridimensionale, ma la cosa sorprendente sta nel fatto che se dividiamo in due un oggetto, il suo ologramma rimarrà intero, stessa cosa se prendiamo dell’oggetto anche solo una piccola parte, la rappresentazione olografica sarà sempre dell’intero oggetto, più piccolo ma uguale. Quanto sopra può farci affermare che ogni piccola particella dell’ologramma contiene tutte le informazioni dell’ologramma intero. Il Fisico affermava che, ad un livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso "organismo" fondamentale. Hugo Zucarelli ricercatore Italo-Argentino ha applicato il modello olografico ai fenomeni acustici, l’idea gli era venuta constatando il fatto che gli uomini possono localizzare la fonte di un suono senza girare la testa, anche se sordi da un orecchio. Ne risulta che ciascuno dei nostri sensi ha capacità maggiori di quanto si possa prevedere. 47 Sappiamo che: il sistema visivo è sensibile alle frequenze sonore, l’olfatto percepisce anche le "frequenze osmiche" ed infine le nostre cellule sono sensibili ad una grande gamma di frequenze. Tutto ciò ci porta ad affermare che è solo nel dominio olografico della coscienza che tali frequenze possono venire vagliate e suddivise. Quanto detto da Bohom e da Zucarelli ci riconduce alla teoria per cui la materia sia collegata in qualche modo, mi sovviene il grande Planck di cui abbiamo parlato precedentemente, ne ripeto la frase ora forse è più comprensibile. ” tutta la materia esiste in virtù di una forza. Dietro questa forse dobbiamo presumere l’esistenza di una mente conscia ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia”. Cerchiamo di comprendere cosa significa matrice di tutta la materia: Questo concetto, tutto quantistico, sarà alla base della nostra “Fabbrica di Desideri” ma vediamolo un po’ meglio. Secondo gli scienziati tutta la materia dell’universo, esseri viventi compresi, è collegata, da una grossa immensa ragnatela (energetica) che fa in modo che qualcosa che influenza una parte influenzi il tutto. Un po’ come il nostro cervello, dove una massa intricata di neuroni comunica tra di loro senza alcun problema. L’ipotesi fu avanzata una prima volta da Maxwell dopo il 1845, lo scienziato sosteneva: Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio 48 meramente con un moto rotatorio , proprio come fa un vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido – ovvero l’etere – viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale... Può allora accadere che, se si riesce in qualche modo a imbrigliare questo fluido, l’uomo possa innescare o fermare questi vortici di etere in movimento, in modo da creare alternativamente la formazione e sparizione della materia. Dunque, al suo comando, quasi senza sforzo da parte sua, vecchi mondi svanirebbero e nuovi mondi entrerebbero nell’esistenza. L’uomo potrebbe così alterare le dimensioni di questo pianeta, controllare le sue stagioni, aggiustare la sua distanza dal Sole, guidarlo nel suo eterno viaggio lungo l’orbita di sua scelta, attraverso le profondità dell’universo. Egli potrebbe far collidere i pianeti e creare i suoi soli e le sue stelle, il suo calore e la sua luce, egli potrebbe dare origine alla vita in tutte le sue infinite forme. Dare origine alla nascita e alla morte della materia sarebbe il più grande degli atti umani, cosa che darebbe all’uomo una conoscenza profonda della creazione fisica; tutto questo gli permetterebbe di compiere il suo destino ultimo(New York Times). Nel 1887 due scienziati Michelson-Morley provarono a dimostrare l’esistenza dell’etere che collegava il tutto, ma l’esperimento che misero in atto non portò ai dati attesi, tanto che fino ad oggi la scienza ufficiale continua a sostenere la non fondatezza di quanto accennato da Maxwell proprio in funzione dell’esperimento non riuscito di cui sopraChe cosa era successo? I ricercatori non disponevano di attrezzature atte a dimostrare quanto da loro postulato, infatti cento anni dopo l’esperimento fu rieseguito dall’aeronautica militare americana 49 con lo scienziato E.W.Silvertooth, come riportò l’autorevole rivista scientifica NATURE “Special relatività” Nature 322, 590 (14 August 1986); doi:10.1038/322590b0 E. W. SILVERTOOTH Star Route, Box 166, Olga, Washington 98279, USA fu un successo e provò senza ombra di dubbio quanto formulato dai primi ricercatori. La matrice esiste e collega il tutto Ma non finisce qui, sapete gli americani quando vedono qualcosa di interessante (se poi ci sono anche i militari ancora di più) ci si buttano sopra, nel 1999 la Nasa ha costruito un satellite per misurare questi campi energetici, il satellite era CHANDRA e fece veramente un buon lavoro, inviò a terra molti dati, che elaborati dettero l’evidenza scientifica della matrice, guardate un po’! (foto1). E’ una rappresentazione sensazionale priva di qualsiasi interpretazione negativa ma è piena di fascino e di forza per la nostra “Fabbrica di Desideri” 50 Su questa meravigliosa scoperta si sono elaborate molte teorie, ma, credo la più interessante sia quella messa in atto dall’Università di Princeton (USA) : Gli scienziati (45 tra fisici, psicologi, filosofi ed altro provenienti da tutto il mondo) hanno collocato quaranta dispositivi (eggs, uova), delle piccole macchinette molto particolari, dotate di microchip, in diversi paesi del mondo e tutti questi collegati ad un solo computer nell’università di Princeton. "Il lavoro di questi misteriosi dispositivi era ed è, dato che sono sempre in funzione, quello di scoprire se esista o meno un collegamento inconscio dell'umanità, una "mente collettiva”. Magia? -No scienza ! I fatti hanno dato ragione agli scienziati: - 11 settembre 2001 Torri Gemelle, la macchina registra sostanziali picchi di grafico ben quattro ore prima del fatto. 51 - Morte di Lady Diana e di Madre Teresa di Calcutta, si riscontrano altissimi picchi. - 26 Dicembre, l'apparecchio ha segnalato lo tsunami nell'Oceano Indiano, stavolta con un anticipo di ventiquattro ore. Oltre agli eventi citati, sono stati rilevati il bombardamento della NATO sulla Jugoslavia e l'affondamento del sottomarino Russo Kursk. "E' un fatto sconvolgente," ha dichiarato il Dr. Roger Nelson, ricercatore emerito dell'Università di Princeton e capo del Global Consciousness Project (GCP), il ricercatore è apparso ultimamente in una trasmissione Rai confermando questi ed altri esperimenti in tal senso, confermando che la sua ricerca e quella dei suoi colleghi continuerà fino al 2012. Ma ad ulteriore prova cito un articolo del Prof. Ervin Laszlo PIU’ DI UN MILIONE PER GUARIRE L’UMANITA’ La prima Giornata Mondiale di Meditazione-Preghiera per la Pace mostra il potere della Consapevolezza e porta nuove speranze per un mondo migliore. di Ervin Laszlo, 31 maggio 2007 Domenica 20 maggio, un milione di persone ha partecipato alla prima Giornata Mondiale di Meditazione-Preghiera per la Pace, in tutti i cinque continenti. È stata una prima storica. Mai prima d’ora così tante persone in così tante nazioni, appartenenti a così tante fedi e culture diverse, si erano riunite per indirizzare il potere della loro meditazione e della loro preghiera verso la pace sulla Terra: la prima causa veramente comune all’umanità. 52 Obiettivi e adempimenti La Giornata Mondiale è stata pensata per ridurre il livello di conflittualità e violenza nel mondo e per aiutare a diffondere maggiore comprensione, tolleranza e capacità di vivere in pace con i propri vicini, sia prossimi sia lontani, e con la natura. Numerosi test ed esperimenti, nel tempo, hanno dimostrato che la profonda preghiera e la meditazione possono guarire le persone, guarire le altre specie e creare pace e armonia tra le comunità umane. Ora, per la prima volta, il potere di preghiera e meditazione è stato diretto all’intera umanità sul pianeta, grazie all’intervento di un milione di individui che sono entrati in un più profondo stato di coscienza per esprimere il loro sincero desiderio che “Possa la pace prevalere sulla terra. Le meditazioni Le meditazioni organizzate del 20 maggio hanno seguito la stessa procedura ovunque abbiano avuto luogo, indipendentemente da cultura, fede e religione dei partecipanti. Gli eventi sono cominciati con i discorsi di presentazione, poi hanno ospitato musica e danza, infine sono proseguiti con le meditazioni guidate. Sono terminati con cinque minuti di silenzio, durante i quali i partecipanti, in 53 piedi, tenendosi per mano, hanno ripetuto silenziosamente “Possa la pace prevalere sulla terra”. Le meditazioni-preghiera di un’ora sono state attentamente sincronizzate per produrre il massimo effetto. Il primo gruppo di eventi ha avuto luogo in contemporanea nell’Australia orientale e occidentale e in Giappone. Il secondo gruppo ha riunito persone in India, Africa centrale e meridionale, Israele, Grecia, Ungheria, Germania, Italia e Inghilterra. Il terzo gruppo abbracciava Canada, Stati Uniti, Venezuela, Brasile, Argentina, Uruguay, Cile, isole Hawaii e Samoa. La rete dei circa 70 gruppi organizzati che hanno aderito alla Giornata Mondiale si è formata rapidamente, quando il sito ha annunciato l’evento. Il progetto aveva avuto origine dalla “Sinfonia di preghiere per la Pace“ programmata per il 20 maggio, presso il ritiro spirituale ai piedi del Monte Fuji, dal gruppo spirituale giapponese Byakko Shinko Kai, in collaborazione con la Fondazione Pace Goi. Incontrando Masami e Hiro Saionji della Fondazione Pace Byakko e Goi, suggerii che analoghe preghiere e meditazioni si potessero unire all’evento del Monte Fuji, dandogli una dimensione globale. Il Club di Budapest, centro di ricerca internazionale, ha quindi organizzato la rete di coordinatori/ospiti, a partire dalla Oneness University of India (Università Indiana dell’Unità), dove il 20 maggio in 50.000 hanno meditato guidati dal leader spirituale Bhagavan. Altri volontari si sono via via uniti e in pochi mesi si è formata una rete diffusa in tutto il mondo. 54 Le esperienze I rapporti ricevuti dai partecipanti di tutto il pianeta indicano un’esperienza uniformemente affascinante, intensa e piena di speranza. “Una luce diffusa al di fuori e dentro di noi avviluppava la riunione… alcuni hanno avuto sensazioni di gioia, altri di commozione, alcuni di sofferenza che veniva cambiata in serenità (dall’Italia) “C’è stato un grande cambiamento quando più di 10.000 persone si sono collegate nello stesso momento, pregando per la pace nel mondo.” (dal Giappone). “L’energia che abbiamo creato era profonda, gentile, pacifica, piena di amore e di serenità… Io sento ancora il potere sorprendente che entra in me.” (dalla Slovenia) Posso personalmente testimoniare l’intensità e il senso di comunione senza precedenti raggiunti durante la fase finale della meditazione, stretti per mano, durante l’evento al Tempio Aperto di Damanhur, in Italia. 55 Gli esperimenti La “densità” del sentimento di collegamento e unione tra tutti i partecipanti è stata confermata da un esperimento scientifico condotto in Italia. L’esperimento era programmato per coincidere con l’evento della meditazione/preghiera in Europa e Africa. Due gruppi di meditatori, otto dei quali erano nell’ecovillaggio di Bagni di Lucca e otto nella città di Milano, a distanza di 200 km gli uni dagli altri, sono stati equipaggiati con elettrodi sulla testa, collegati a un elettroencefalografo che misurava l’attività elettrica (onde EEG) del cervello. Le misurazioni sono state sincronizzate al centesimo di secondo attraverso il Global Position System ed esaminate per correlazione tra i due gruppi. Dato che i meditatori a Lucca e a Milano non erano direttamente in contatto gli uni con gli altri, il normale valore di correlazione avrebbe dovuto essere uguale a zero. Invece, il livello medio di sincronizzazione tra i due gruppi è stato di 0,64%, con picchi che hanno raggiunto il 5,4%. Si tratta di valori che escludono il caso fortuito e la coincidenza. Sono stati compiuti altri test, in varie parti del mondo, verificando tra gli altri l’effetto delle meditazioni su generatori di numeri casuali. Questi test riguardano la deviazione dalla casualità d’ordine, in una serie di 0 e 1 generata da computer: tali deviazioni sono già state rilevate sperimentalmente in occasione di meditazioni, oltre che di eventi che catturano l’attenzione di molte persone, inclusi attacchi terroristici, guerre e avvenimenti sportivi. “I risultati sono interessanti,” ha scritto Roger Nelson capo del Global Consciousness Project, responsabile di questo 56 esperimento a Princeton, nel New Jersey. “Si evidenzia una forte deviazione dei risultati, rispetto alla loro media casuale, lungo le nove ore di meditazione. Il risultato è significativo, con deviazioni superiori di oltre 20 volte rispetto alla media casuale.” Seguito L’esperienza vissuta, così come i risultati oggettivi delle meditazioni/preghiere del 20 maggio, ci autorizzano ad affermare un fatto spesso ipotizzato ma raramente dimostrato rigorosamente: il pensiero consapevole ha un effetto concreto sulla gente. Quando molte persone si riuniscono per focalizzare la propria coscienza sulla pace nel mondo, il risultato può essere straordinariamente significativo: il potere della consapevolezza potrebbe quindi dare un contributo fondamentale per guarire il nostro mondo, dilaniato da guerra e sopraffazione, e aiutarci a sconfiggere il senso di impotenza e separazione che è frequentemente la causa principale di frustrazione, conflitto e violenza. Basandosi sui risultati della Giornata Mondiale di Meditazione-Preghiera per la Pace, il Club di Budapest, la Fondazione Pace Goi e i loro partner dei cinque continenti progettano nuove meditazioni/ preghiere per la pace nel 2008, e oltre. Le future Giornate Mondiali dovranno riunire non soltanto uno ma molti milioni di persone devote, che focalizzeranno il potere della loro coscienza sulla pace nel mondo. Una tale “massa critica” di umani potrebbe dare un 57 contributo maggiore e probabilmente cruciale verso il raggiungimento di questo vitale obiettivo. Questo bell’articolo è stato tratto dal sito della ASSOCIAZIONE NAZIONALE CO.N.A.C.R.E.I.S. di promozione sociale. Coordinamento Nazionale Associazioni e Comunità di Ricerca Etica Interiore Spirituale. Potrei andare avanti ancora molto, i dati di cui sono in possesso sono infiniti, ma potrete divertirvi su internet per trovarne altri. Concludo con un’altra bella frase:"Ci è stato insegnato che siamo individui e che dobbiamo esistere come tali in una società, ma questo non é vero" ha detto il Dr. Nelson, che continua: "Forse siamo tutti connessi l'un l'altro e molto più intimamente di quanto sappiamo." Che cosa vi voglio raccontare? Tutti noi volenti o nolenti siamo collegati, le nostre emozioni, sia quelle positive , ma soprattutto quelle negative che si scontrano continuamente, danneggiando non solo noi , ma tutti. Questa rete immensa, la matrice, ci collega al cosmo intero in un continuo divenire, le antiche tradizioni, quelle che ho studiato per tanti anni, ma che dovevo accettare come dogmi, oggi le posso spiegare attraverso di essa, non sono più cose misteriose e da tenere nascoste, ma cose da divulgare perché tutti, possano usufruire della grande forza dell’energia quantocreatrice, questa potrà, se correttamente utilizzata, portarvi a fabbricare i vostri desideri. Wheeller: La conoscenza crea il nostro universo fisico. Mi torna utile citare il fisico Pagels: (Il codice cosmico, Bollati Boringhieri, cap.9 pag.134/137): "La vecchia idea che il mondo esista effettivamente in uno stato definito non è più sostenibile. La teoria quantistica svela un messaggio interamente nuovo: la 58 realtà è in parte creata dall'osservatore". "La situazione si presenta paradossale al nostro intuito, perché stiamo cercando di applicare al mondo reale un'idea dell'oggettività che sta solo nelle nostre teste, una fantasia". Arriviamo ora ad un altro interessante esperimento: La rivista Advances pubblicò nel 1983 una ricerca condotta negli Usa dall’esercito, la ricerca era sul DNA, si voleva stabilire i rapporti tra le emozioni e il DNA stesso, e come questo variava a seconda dell’emozione inviata. I ricercatori prelevarono il DNA con un tampone, dalla bocca del volontario, e inserito in una apposito contenitore, lo scopo era dimostrare che questo rispondeva alle stesse sollecitazioni del volontario, da un punto di vista emotivo. Il bello dell’esperimento era che il donatore si trovava da un’altra parte. Il volontario, isolato in altro ambiente, venne sollecitato, attraverso proiezioni particolari studiate per stimolare emozioni (scene di guerra particolarmente crude, situazioni erotiche o comiche)Contemporaneamente, mentre il soggetto vedeva le immagini il suo DNA produceva una risposta elettrica molto forte, nonostante la distanza tra i due. La distanza fu aumentata di molto, oltre 500 km, ma i risultati furono gli stessi, il tempo (misurato con orologio atomico) fra i due eventi, lo stimolo al donatore, e la reazione del DNA, era pari a ZERO. 59 Effetto Fantasma Accademia delle Scienze di Mosca, inizio anni Novanta, il dott. Vladimir Poponin, biologo quantistico, studia la relazione tra il DNA e la qualità della luce ( misurata in fotoni). Poponin descrive alcuni esperimenti dove il DNA influenza direttamente il mondo fisico attraverso un campo sconosciuto. Iniziò misurando le strutture di campo della luce nel vuoto, in un ambiente controllato: venne rimossa completamente l’aria dal contenitore predisposto, e osservò il comportamento delle particelle di luce al suo interno. Le particelle erano disposte in maniera causale. Successivamente i ricercatori inserirono nel conteni-tore del DNA, e qui le particelle di luce iniziarono a somigliare alla catena del DNA, era come se questa influenzasse le particelle con una forza non visibile. Il bello però doveva ancora avvenire, gli scienziati tolsero il DNA dal contenitore, aspettandosi che le particelle tornassero al loro posto, ma ciò non successe perche le particelle rimanevano accorpate tra di loro come se una forza invisibile le tenesse insieme, Gli scienziati, Poponin in testa, accettarono l’ipotesi, come dice lo stesso Poponin “ di una nuova struttura di campo” Questa struttura è molto simile alla nostra “vecchia” matrice di Max Planck. 60 Altra acqua al nostro mulino arriva dall’Istituto Heart Math ovvero Istituto di matematica del cuore di Boulder Creek, in California, collegato all’Università di Stanford. Si deve premettere che in un bambino concepito inizia a battere il cuore prima che il cervello sia sviluppato, domanda: da dove arriva l’intelligenza per farlo partire? All’istituto Heart Math hanno scoperto che il cuore ha un cervello, con tanto di cellule cerebrali (40.000), non tante ma sufficienti per esso, ma l’imput alle cellule chi lo ha dato?. Ma veniamo ad un esperimento sconvolgente: Viene preso del DNA dalla placenta umana ( privo di molti condizionamenti) e inserito in un contenitore per vedere o meglio misurare i suoi cambiamenti. Furono fatte 28 boccette del DNA poi date a 28 ricercatori, quest’ultimi dovevano sentire o generare emozioni, e questo fecero. Ogni volta che ognuno di essi provava un’emozione il DNA cambiava forma e lo faceva in maniera differente a seconda dell’emozione ricevuta. La gratitudine, l’amore, facevano in modo che il DNA rispondesse distendendosi, srotolando i filamenti, e aumentando la sua lunghezza. Al contrario la paura, la rabbia, lo stress, portavano come risultato alla contrazione del DNA, che si accorciava, interrompendo, persino, diversi codici. Tutto questo non ci spaventa un po’? L’odio, la rabbia ci mettono veramente in difficoltà, teniamone conto, come dobbiamo tener conto che l’amore ci aiuta e ci fa star meglio, e tutto ciò è provato scientificamente. Ma l’esperimento non finì qui, fu inserito del DNA abbattuto, ma l’emozioni positive lo riportarono ad inserire nuovamente i codici mancanti e a ridistendersi. 61 Furono fatti anche esperimenti su persone HIV positive e si constatò che sentimenti di amore, gratitudine aumentavano a 300.000 unità la loro resistenza alla malattia. Allora è intuibile che i concetti di meccanica quantistica sono applicabili anche alla medicina o forse meglio alla biologia. Un meraviglioso libro “la Biologia delle Credenze” di Bruce H. Lipton ne dà una esaustiva spiegazione e devo dire che i miei trascorsi di studioso biologo hanno trovato nell’opera di Bruce Lipton tutte le conferme che cercavo .L'autore dimostra e credo, senza dubbi, come l’ambiente ci condiziona, e ancora di più come il nostro DNA o meglio i nostri geni non siano il nostro destino implacabile. I suoi esperimenti (1977) sulle cellule staminali sono un cardine della nuova Biologia, cercherò in maniera più semplice possibile, spiegare l’esperimento base. Alcuni chiarimenti su i termini – cellula staminale multi potente e terreno di coltura. • • • Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Multipotente : La multipotenza è la proprietà di una singola cellula staminale di svilupparsi in molti tessuti. Terreno di coltura: i terreni di coltura sono delle soluzioni solide o liquide contenenti sostanze nutritive su cui è possibile far crescere cellule. Le definizioni sono prese da Wikipedia proprio per evitare termini troppo scientifici quindi solo per gli addetti ai lavori. Ebbene il nostro Bruce prende una cellula staminale multipotente e la inserisce in un terreno diciamo di tipo A; da detta cellula nasce il tessuto adiposo. 62 Successivamente prende altra cellula uguale alla precedente e la inserisce in un terreno di tipo B, da questa nasce un tessuto osseo Ed infine protocollo precedente, ma con un terreno di tipo C, ed ecco il tessuto muscolare. Che cosa è che fa decidere la cellula a fabbricare in tessuto diverso? Non è certamente il codice genetico (DNA & C.) dato che è sempre lo stesso, l’unica cosa che cambia è il terreno di coltura, ergo è questo che determina la scelta della cellula, è l’ambiente in cui essa vive…l’ambiente? Il nostro corpo è un aggregazione cellulare, pertanto si potrebbe (si può) dedurre che l’ambiente in cui noi viviamo influenza o meglio condiziona (positivamente o negativamente) le scelte di crescita, di protezione, di sviluppo delle nostre cellule. La spiegazione dello scienziato sul modo con cui la cellula riceve i messaggi attraverso i recettori di membrana (antennine sulla membrana cellulare) è decisamente convincente e precisa. Esistono 100.000 recettori e 100.000 effettori (coloro che diranno cosa fare) su ogni cellula, e le cellule sono davvero tante. Riflettiamo, abbiamo parlato degli esperimenti di meccanica quantistica e abbiamo compreso come una fitta ragnatela di energia tutto avvolge e tutto vi s’immerge, compreso anche il “pover’uomo”, pover’uomo non ancora per molto; poi abbiamo compreso come l’ambiente condiziona le nostre scelte, la nostra vita, i nostri pensieri, ma ancora peggio le nostre azioni. La matrice Planckiana è memoria di tutto, passato, presente e futuro, è memoria, meno male, anche delle cose belle: l’amore, la gioia, la pace, il credere in se stessi, il credere che l’uomo non sia un’animale legato solo al suo codice genetico o alle convinzioni inculcate da coloro, che da sempre sapevano e 63 sanno ciò, e che per desiderio di potere, l’hanno sempre adoperata. Non voglio polemizzare con i politici, scienziati, caste di varia natura religiosa, tutti loro hanno un tornaconto ma una cosa è certa ci hanno condizionato per centinaia, centinaia di anni, pensiamoci un po su. 64 Capitolo 3 La Fabbrica di Desideri 65 Il cervello Abbiamo fatto un lungo percorso, anche se nella mia testa doveva essere molto più lungo, ma poi mi sono chiesto: coloro che vorranno leggermi “sono già predisposti a credere”, per gli altri, gli scettici, facciano come me, cerchino e…“Coloro che cercano cerchino, finché troveranno. Quando troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto." Ora parliamo un po’ di tecnica, ma anche del perché fino ad oggi solo pochi riescono a fabbricare i loro desideri. Primo passo facciamoci alcune domande. Come funziona il nostro cervello? Bella macchina vero? Bella certamente, ma un po’ suggestionabile. Parliamone un po’ di questa macchina, si ho detto macchina, perché se pur complessa ed articolata, questa si comporta proprio come una macchina, almeno per la maggioranza delle sue azioni. Il cervello è diviso in tre sezioni: la parte rettile (cervelletto e tronco encefalico parte inferiore), il cervello medio (con la parte superiore del tronco), e il cervello anteriore (talamo, ipotalamo, la corteccia cerebrale, ipofisi, la ghiandola pineale e il corpo calloso). A vista si distinguono due emisferi, uno destro e uno sinistro. I due emisferi uniti dal corpo calloso formano la corteccia cerebrale, ogni emisfero ha competenze diverse e diverse prestazioni. L’ipotalamo coordina i due sistemi che mandano istruzioni al corpo 66 La corteccia cerebrale controlla le funzioni motorie, è qui che ha sede la memoria e l’atto del pensare. Quindi è nella corteccia che ha sede il nostro pensiero conscio. La parte rettile del cervello è detta più comunemente cervelletto, questo controlla tutte le informazioni e i nostri pensieri, si potrebbe dire che qui comunica la scintilla della matrice, la scintilla Divina, esso è la sede di tutta la conoscenza, dato che era con noi sin dall’inizio, è anche il trasmettitore e il ricevitore per tutte le altre parti del corpo. E’ nel cervelletto che si elabora, si registra e di conseguenza si agisce in maniera inconscia, lui porta tutta la memoria. L’ipofisi (ghiandola tra i due emisferi) è la governatrice del cervello è un po’ come la memoria Ram del computer, permette di elaborare le informazioni. I ritmi e le vibrazioni arrivano al corpo attraverso la ghiandola pineale, ma riceve anche le vibrazioni dal corpo stesso, pertanto le sensazioni negative la influenzano moltissimo. Tutti i segnali in arrivo vengono smistati dal Talamo (personalmente lo chiamo la Talamo, mi rende di più al femminile, ha molta sensibilità), fa da centralinista inserisce gli spinotti per dirigere ai vari responsabili le informazioni, ma come le centraliniste (non tutte) ascolta le conversazioni, anche quelle non proprio belle e purtroppo le memorizza, da qui a fare pettegolezzo la strada è breve. Il Talamo, pertanto viene condizionato da subito, e spesso in maniera negativa, sia dalla società che dai genitori e ciò comporta il blocco (feedback) di tutte quelle belle informazioni, come la felicità, la gioia ed altro, tutto questo è dovuto ai condizionamenti che la società ci inculca, la felicità e la gioia non sono per l’uomo così detto “civile”. La centralinista decide quindi che cosa far passare e che cosa no, ma è di parte, preferisce le informazioni globali 67 proveniente dalla società, dal comportarsi secondo “regola”, seguire i dogmi le leggi, che dare linea ai sentimenti. Il riprogrammare il centralino o meglio la centralinista, non è cosa facile, ma noi ci proveremo. Altro dato importante è l’uso che abbiamo fatto della corteccia, in effetti è utilizzata solo o quasi, in maniera automatica e la maggior parte di essa rimane lì in attesa di qualcosa…che dovrà prima o poi accadere. Noi faremo in modo che qualcosa accada. . Per la nostra tecnica sarà molto importante il lobo frontale, infatti qualsiasi cosa mettiamo in questa zona essa influenzerà tutti i campi energetici sia nel bene che nel male. Ci dobbiamo ricordare che le immagini che arrivano nella corteccia cerebrale e più precisamente nel lobo frontale creano la nostra realtà. Le immagini olografiche prodotte da questa parte del cervello sono decisamente condizionanti per il nostro pensiero e ripeto per creare la realtà, vi ricordate? Osservare in maniera consapevole. Saranno proprio le immagini olografiche che ci permetteranno di ricondizionare la nostra mente inconscia. Parliamo ora della mente conscia e di quella inconscia, e per farlo ci faremo aiutare da qualche illustre ricercatore in questo campo. Freud: L'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità. Riflettiamo bene su questa affermazione: non conosce, non riesce quindi a capire, l’inconscio non pensa, ma subisce il pensiero, nostro e degli altri. Jervis: Secondo una definizione intuitiva, l'inconscio è l'insieme di quegli aspetti della mente che non sono accessibili alla coscienza. In questo senso si può parlare di meccanismi 68 inconsci, in quanto si suppone che esista una "fabbrica" dei pensieri e delle idee che noi non conosciamo. Jervis parla di fabbrica dei pensieri e delle idee, ma dice che noi non li conosciamo, è vero, ma è anche falso perché noi faremo in modo di conoscerli, fabbricandoli. Chiariamo il concetto di conscio e di inconscio, senza più avventurarsi nella psicoanalisi: Il conscio o meglio la mente cosciente è il nostro “io”, è la mente decisionale, quella che valuta (dovrebbe) tutte le azioni, sappiamo però che questa mente lavora poco, ha poca autonomia e peggio ancora non può fare più cose insieme e spesso si lascia trascinare dalle memorie inconsce. La mente inconscia è molto importante, in lei vi è il software per gestire tutti i nostri organi, in lei vi è tutta la memoria, chiusa in tanti Hard disk sempre disponibili. Purtroppo dentro gli Hard disk c’è di tutto, anche quello che non vorremmo, ci sono i comportamenti stereotipati, i dogmi, i tabù inculcati, i paletti alla conoscenza, i condizionamenti ambientali e familiari, i comportamenti “consoni”, quello che si può dire e quello che non si può, in questa mente non vi è, come vi dicevo prima, la gioia libera, l’amore libero, e soprattutto la felicità, non vi è non perché ci starebbe male, ma solo perché la nostra centralinista (la condizionante) dice alt! E se pensiamo che il sub inconscio lavora ventiquattro ore su ventiquattro senza il nostro minimo controllo, il tutto ci preoccupa un po. La mente inconscia o sub inconscio, gestisce tutti gli organi del nostro corpo e le loro funzionalità, ma allora ci chiediamo quando il corpo si ammala cosa ha fatto questa mente? 69 I condizionamenti Pensiamo un po ai condizionamenti familiari: - di quella malattia sai è morto tuo bisnonno, ma anche tuo zio ecc.. - nella nostra famiglia abbiamo sempre sofferto di… - è inutile che ti opponga al destino. Sono condizionamenti importanti, arrivano da persone che amiamo che stimiamo e quindi la nostra centralinista li fa passare. E come potrebbe essere possibile raggiungere la felicità quando continuamente tutto e tutti ci terrorizzano, giornali, televisione, le istituzione sia politiche che religiose, sembra proprio impossibile essere felici, tanto che abbiamo inventato frasi negative: chi è felice è scemo, o più anticamente, risus abbundant in ore stultorum. Poveri noi come possiamo porci rimedio? Ritorniamo agli esperimenti sul DNA, il Dna è il costituente dei nostri geni, ebbene gli esperimenti ci hanno detto che il DNA si contrae, perdendo anche dei legami (cose chimiche) davanti a condizionamenti negativi, e si distende, recuperando il legami persi, davanti a condizionamenti positivi, immaginiamoci cosa succede al nostro interno corpo. I continui stati di stress ci mettono in grande difficoltà, anche perché la nostra “centralinista” li fa passare, e peggio questi vanno ad occupare il nostro hard disk di memoria inconscia. Scherzando un po’ non vorrei che per la legge “del fil di ferro” prima o poi questo DNA si spezzi, ripensandoci forse non è proprio uno scherzo, non si spezzerà, ma rimarrà costantemente contratto, bella prospettiva! 70 Risulta evidente che dobbiamo rimandare la nostra “centralinista” a scuola, dovremo insegnargli a non passare le telefonate “moleste” e invece prendere tutte quelle che parlano d’amore (in senso assoluto). Lavorare sui condizionamenti, quali sono da dove vengono, chi li manda Quali sono? Da dove vengono? Chi li manda? Ma noi contribuiamo a farli arrivare? Che cosa ci condizionano? Noi siamo in grado di auto condizionarci? Le forme pensiero, cosa sono? Ho fatto esempi sui condizionamenti riguardo alla salute, che sono apparentemente i peggiori, ma non è detto, perché questi possono arrivare indirettamente da altri più subdoli, che entrano in maniera sistematica dentro di noi. Prendiamo qualcosa di importante: l’Aviaria, la malattia dei polli in Cina. Ebbene è stato costruito su questo fatto una vera campagna pubblicitaria, per un certo periodo i polli non erano più venduti, anche se le opinioni degli “esperti” , come al solito, erano contrastanti, ma la paura aveva preso il cuore della gente. La popolazione era terrorizzata, tanto da costruire vari rimuginii mentali quali: iniziamo dai polli e poi dove finiremo? 71 Se pensiamo che forse il tutto era solamente un modo per allontanare la popolazione dai prodotti Cinesi , la cosa forse è ancora più grave. Pensate che quanto sopra non abbia portato stress? Certo che si! Le persone più sensibili, quelle meno informate, le più suggestionabili, che prendono per oro colato tutto quello che arriva dai mass media, sono rimasti decisamente condizionati e non in positivo. Un altro caso eclatante è stato quello della “mucca pazza” anche qui dirottato alla bisogna, per noi Toscani (e non solo) ancora di più, abbiamo dovuto rinunciare alla bistecca alla fiorentina, sparita dai banconi delle macellerie. Su questa falsa riga si può andare all’infinito, messaggi che sembrano giusti, ma impostati in modo terroristico continuano in maniera incessante ad arrivarci. Ora sono certo che scatenerò polemiche, prendiamo il caso fumo, che il fumo nuoccia alla salute non vi è dubbio, anche se mi chiedo di tutto quel “fumo” che arriva dalle auto, dalle industrie, e così via, non nuoce? Vi racconto quanto succede a me tutti i giorni: per andare al lavoro devo passare per una galleria che è una vera centrale di fumi, certe volte è talmente denso che si vede a malapena (uso i fari antinebbia), allora mi dico –cosa faccio, fumo un sigaro O apro i finestrini? Da noi in Italia il fumo è Monopolio di Stato però stesso Stato fa una campagna per la salute terrorizzando la gente. Con questo non dico che bisogna fumare, no certamente, è una droga e come tale bisogna considerarla, ma non bisogna neanche rimanere in coda ore in autostrada “fumando” i gas di scarico, e così via. È semplice il condizionamento, no? 72 Anche sulle cose valide il metodo è sbagliato e spesso ha il risultato contrario. Il termine non non è compreso dal nostro cervello? Prendiamo la frase “non fumare” e togliamo il non… diviene fumare, ricordando a chi non fuma di farlo. Arriviamo ai condizionamenti così detti di Marketing, quelli cioè che ci fanno comprare qualsiasi cosa, a volte anche dannosa per la nostra salute. La pubblicità è battente, veline seminude, per proporre un dentifricio, un cellulare. Oppure un semplice yogurt che funge quasi da farmaco: una settimana e via il colesterolo! Condizionamenti continui, in qualunque momento del giorno e della notte, siamo sempre alla mercè di messaggi fuorvianti, però accettati dalla nostra centralinista, perché così, assumendo o comprando quella cosa o quell’oggetto non ci sentiamo esclusi dalla tribù. Consiglio Volete essere magri? Fabbricatelo e dite io sono magra/o e basta! Sembra semplice, lo è, voi sarete i fabbricanti della vostra bellezza. Arriviamo ora ai condizionamenti internazionali, certamente internazionali perché vengono da tutto il mondo e noi ne siamo succubi. Come abbiamo visto sull’Aviaria o sulla mucca pazza, i mezzi di comunicazione sono sempre gli stessi. 73 Terrorismo – Siamo ossessionati dal terrorismo, è vero c’è, ma questo è servito anche a instaurare guerre e scontri continui, nei paesi così detti “fonti del terrorismo”, risultato? Aumentano gli attentati. È un’escalation senza fine un serpente che si morde la coda. I motivi del terrorismo? Ci viene detto religiosi, di libertà, ma non è così! I motivi sono sempre economici e di potere, che poi delle persone, deboli, povere e ignoranti si facciano condizionare con la parola religione e libertà è vero, ricordiamoci le nostre crociate. Il problema è che il continuo ricordarcelo ci condiziona fortemente, negli Usa dopo l’11 settembre gli psicofarmaci usati sono aumentati notevolmente, a pro di chi? Prendiamo l’attuale crisi economica, nessuna parola di incoraggiamento, anzi, al contrario, tanto che la crisi invece di migliorare peggiora. Prendiamo un imprenditore qualunque, con quale coraggio investe? Quando continuano a dirgli che tutto và male, quando le stesse banche crollano perché in borsa alcuni cavalcano la crisi per arricchirsi. Ricordiamo che la frase “salviamo il salvabile” è deleteria, non serve a niente, perché non viene detto: “rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare”? No ognuno pensa al suo orticello e basta. Quando la nave affonda i primi a fuggire sono i topi, fate un po’ voi. E’ il pensiero positivo che manca, le nostre centraliniste non lo smistano. E dopo un po’ di sana polemica arriviamo ai condizionamenti vicino a noi, La FAMIGLIA. -Sei una donnicciola! 74 Se questo è detto ad un bambino piccolo da parte di uno dei genitori (di solito il padre), il condizionamento del bambino sarà per sempre, si crederà non degno della specie maschile, con le conseguenze che seguono: complesso di inferiorità, timidezza, cattivi rapporti con i compagni e con le ragazze, tanto da isolarsi e vivere solo. - Non te lo meriti! Il bambino porterà questo messaggio per tutta la vita, convinto di non meritare niente, con la conseguenza che non chiederà mai, non si impegnerà , tanto non merita niente. - Non capisci niente! E’ evidente che il soggetto sarà privo di autostima, che si porterà dietro per tutta la vita. - Avrei voluto una femmina, gli uomini sono tutti uguali. Il soggetto per farsi amare cercherà di esaudire il desiderio. Sono infiniti i condizionamenti verbali a cui può essere soggetto un bambino, è certo (o quasi) che non è una sola frase a rimanere nel nostro hard disk, a meno che il soggetto si trovi in uno stato d’animo recettivo, come ad esempio in un momento dove la sua sensibilità è elevata (chakra del cuore alterato); prendiamo un bambino umiliato dai compagni, dove il genitore, davanti a tutti gli dice sei una donnicciola, in questo caso HD memorizza. Sono ugualmente memorizzati quei messaggi ripetuti come una tiritera, spesso come intercalare, senza che il genitore, si renda conto del danno che può fare. Non sono solo i genitori a condizionare i bambini, anche la scuola e spesso gli insegnanti, non per cattiveria, per ignoranza. La mia esperienza in merito l'ho vissuta sulla mia pelle Avevo circa quindici anni e a scuola non andavo proprio benissimo, il punto dolente era la matematica, mi piaceva, ma trovavo difficile la soluzione dei problemi. 75 Un giorno, l'insegnante di matematica assegnò un compito in classe, molto difficile. Tutti in silenzio e con la paura nel cuore ci mettemmo al lavoro. Intravedi la soluzione subito e svolsi il mio compito con una certa agilità. Scaduto il tempo a disposizione consegnammo, Passammo tutti dei giorni, drammatici, temevamo il risultato, finalmente il prof. ci riportò i compiti corretti leggendo i voti e…due, tre, due meno, bravo quattro e così via, ma io non c’ero, non mi aveva menzionato, il cuore era in tumulto, hai fatto un pasticcio mi dicevo ! Il più coraggioso della classe chiese al prof di annullare la prova, ma lui gli risponde così: - Cari ragazzi questa era la mia intenzione prima di correggere il compito di un vostro collega, e qui mi sono stupito, era effettivamente un compito molto difficile, fuori sicuramente dalla vostra portata, doveva essere una specie di test, ma il vostro collega l’ha risolto in modo veramente geniale, lui è un matematico vero…complimenti Bargellini a lei ho dato dieci. Da quel giorno il mio rendimento a scuola è cambiato completamente, non solo a matematica, ma in tutte le altre materie, io mi dicevo sono un genio della matematica, posso essere genio anche nelle altre materie ( non lo sono ma il mio inconscio l’ha riferito al conscio e allora..). Cosa può fare una frase detta al momento giusto, quando hai il cuore aperto è straordinario, strabiliante, non si può minimamente immaginare come cambia la vita, rifletteteci. Abbiamo compreso come i messaggi positivi, quando trovano un certo stato d’animo vengono memorizzati, la nostra centralinista li fa passare, e loro s’inseriscono in un cassetto dell’hard disk, per tutta la vita. Una parola gentile, un apprezzamento, una gratificazione sono armi molto potenti, che per un attimo ti fanno dimenticare tutti 76 gli altri condizionamenti, hai la mente libera, le endorfine entrano in circolo, sei felice, e vorresti dirlo a tutto il mondo, è un po’ come innamorarsi, riacquisti la gioia di vivere che è poi la forza del fabbricante. Noi contribuiamo a condizionarci in maniera negativa? Certo che si, i condizionamenti sono come grandi aggregati molecolari, come una lunga catena di anelli, dove, se non esiste il primo anello, non vi sarà neanche il secondo, e dopo il secondo potrà inserirsi anche il terzo e così via, ma supponiamo di eliminare il primo anello, ecco allora che la catena è in difficoltà, non ha più la partenza, ma continua ugualmente ad esistere. Ebbene il primo anello sono i condizionamenti esterni, di cui abbiamo parlato sopra, i successivi anelli sono in parte costruiti da noi, certamente con l’ausilio della società, ma ripeto creati da noi. Nella nostra tecnica andremo a rimuovere il primo anello, ma non basterà, poi dovremo eliminare anche tutti gli altri, dopo un po’ sarà una cosa facile e andranno via da soli. Importante però è che insegniamo alla nostra centralinista a smistare meglio le telefonate. Prendiamo uno dei tanti casi, che incontriamo nella vita, ed io come naturopata, vi posso garantire che ne trovo molti. Supponiamo che il condizionamento iniziale sia: Sei uno stupido/a. 77 E supponiamo ancora che il soggetto abbia avuto a scuola o al lavoro, un rimprovero per qualcosa che non ha fatto nel modo giusto (e chi non sbaglia?), immediatamente si aggiunge un nuovo anello, E’ CONFERMATO NON SONO CAPACE A NIENTE, poi un altro anello, SARO’ SEMPRE UNA NULLITA’ e così via, fino al baratro. Il soggetto continuerà costantemente a ripetersi i suoi condizionamenti, vi posso garantire, non perché sono uno psicologo, ma perché sono un naturopata, un osservatore delle angosce dell’anima, che è difficile uscire dalla catena, questa si rafforzerà ancora di più, senza soluzione di continuità. Ci prova la psicoanalisi a rompere la catena, ma impiega molto e i condizionamenti continuano ad arrivare, non ci prova nemmeno la farmacologia, dato che il farmaco ti pone in stato di torpore o eccitazione, ma non va a rimuovere l’anello. Perché le persone bevono, si drogano? La risposta potrebbe essere: per cercarsi uno spazio senza condizionamenti. Voi potrete condizionare positivamente il vostro HD fabbricando la vostra vita, ricordatevi che la matrice contiene il tutto, presente, passato, futuro, attingerete da essa il condizionamento giusto, quello che s’imprimerà nella vostra mente, facendo un feedback negativo sulle convinzioni errate, in modo che la vostra centralinista non riceva più quelle telefonate tanto pericolose. Che cosa ci condiziona? Sicuramente la risposta l’avete già trovata, ma per aiutarvi, vi dico che ci condizionano tutto (purtroppo): - i rapporti con gli altri 78 - i rapporti con noi stessi - la vita di tutti i giorni - la nostra forma fisica - la felicità - la gioia nella vita - l’amore - la ricchezza - la povertà Potrei andare avanti all’infinito, ma rischiamo di ripeterci anche se repetita iuvant, lo sanno perfettamente i nostri condizionatori. Citiamo un bell’aforisma: Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità. (Jean de La Bruyère) Le forme pensiero Abbiamo compreso come tutto è energia, come la matrice può esserci d’aiuto, ma stiamo attenti, essa può anche essere usata in maniera negativa, sotto forma pensiero, cerchiamo di capire come. Cito il Vangelo secondo Giovanni (1,1-5): “Nel principio era la parola e la parola stava accanto a Dio e la parola era Di; era lei, da principio, con Dio:tutte le cose per lei furono fatte, senza di lei niente è sorto. Quanto mai sorse era in lei vita, e la vita era la luce degli uomini, e la luce splende nella tenebra e la tenebra non l’ha sopraffatta”. La parola, il Verbo è un attributo divino, il Verbo è sinonimo di pensiero divino, la parola è figlia del pensiero; ora noi sappiamo che in noi ha sede la scintilla della matrice, pertanto 79 la scintilla divina, la conseguenza è che possiamo fabbricare, ma anche fabbricare ciò che non vogliamo (apparentemente) come le forme pensiero. Tutte le volte che i nostri pensieri si affollano alla nostra mente e vi rimangono costruiscono forme pensiero che, attingendo energia dalla matrice possono influire sulla vostra vita, arrivando persino a materializzarsi. Le forme pensiero sono state studiate un po’ da tutti, dalla psichiatria, alla psicologia, ma anche dalla magia come fonte del paranormale. L’uomo è l’unico essere vivente che crea forme pensiero, e quanto precedentemente detto su i condizionamenti, che siano di natura personale o pubblica, sono la causa di forme pensiero ben precise. La forma pensiero “terrorismo” crea ulteriore terrorismo, l’odio razziale crea forma pensiero razzista, lo sapeva Hitler, ma andando nel privato il pensare che siamo sfortunati crea la sua forma pensiero “sfortuna”, e così via con tutti gli altri nostri condizionamenti. Abbiamo visto come pensieri di massa positivi (articolo di Laszlo ) diano risultati positivi, viceversa pensieri negativi portano ad aggregati energetici che influenzano la nostra vita, sono come dei forti magneti che attraggono energie simili con le conseguenze che tutti noi conosciamo. Quando parlo di aggregati energetici, non mi riferisco ad elementi magici o paranormali, ma a delle vere forme energetiche che influenzano il nostro “campo”, intendendo con campo il flusso d’energia che ci circonda, questo viene sopraffatto dalla forma pensiero, fino, nella peggiore dell’ipotesi ad appropriarsene. Eliminare le forme pensiero negative è indispensabile, ma direi che per far ciò è sufficiente eliminare i condizionamenti 80 La nostra capacità positivamente di auto condizionarci Dunque il primo passo per il fabbricante di desideri è quello di eliminare la maggioranza degli anelli primari, ma come farlo? Sempre usando i termini dell’informatica, bisogna resettare gran parte dell’hard disk, eliminare quei file dannosi, vecchi, che non servono più a niente, ma che fanno lavorare il nostro computer male e lentamente. Poi dobbiamo deframmentare i dischi e più semplicemente mettere in ordine le memorie del nostro inconscio. La terza fase sarà quella di far affluire nuovi dati (nuovi files) in modo che il nostro programma possa girare in maniera nuova e costruttiva. Sembrerebbe molto complicato, vi posso garantire che è più complicato su un computer, la differenza essenziale è che sul computer noi lavoriamo senza chiedere il permesso, su di noi questo non è possibile. È necessario essere convinti del percorso che fai, e il risultato è certo, è fabbricato. Il dubbio, la sfiducia, l’arroganza scientifica, l’arroganza di coloro che tutto sanno, ma nulla sanno, e…le vostre brutte convinzioni, frenano il risultato, apritevi e siate consapevoli di avere in mano la vostra vita. Non sono parole, ma fatti, fatti che inizieranno ad arrivare in voi costantemente e continuamente, e cambierete la vostra esistenza. 81 Condizionamenti tipici Di seguito riporto un elenco dei condizionamenti più frequenti, ma voi potrete aggiungerne anche altri, questo sarà la prima tabella di lavoro, leggeteli e cercate quelli che sentite più vostri, poi ne riparleremo. Sono un fallito Sono grasso/a Sono magro/a Sono povero/a Sono stupido/a Non riesco in nulla Sono infelice Sono sfortunato La felicità è impossibile Nessuno mi ama Tutti mi odiano Sono timido/a Non ho memoria Sono vecchio/a Nella vita non ho nessuna speranza. Sono brutto/a La ricchezza crea infelicità Sono un capro espiatorio Sono codardo Nessuno mi aiuta E’ colpa dei miei genitori 82 Sono malato Non mi amo La vita è sofferenza La felicità è stupidità Rimarrò sempre solo/a Devo sacrificarmi Divertirsi è brutto Non mi piaccio Non mi merito niente Sono pessimista Sono pigro La vita è brutta Capitano tutte a me Sono triste Ho paura delle malattie Prima o poi capiterà anche a me qualcosa di brutto. La vita è un calvario Tutti mi giudicano Non sarò mai come te Non ho vie d’uscita Lo so, quando stai bene succede sempre qualcosa che… Per fare un po’ di cultura cito una frase tratta dal romanzo l’Idiota detta da Myskin, il protagonista “bisogna avere il coraggio di essere felici” Pr otagonista del secondo grande romanzo di Dostoevskij, "L'idiota", pubblicato nel 1869, è il principe Myskin, ultimo erede di una grande famiglia decaduta. Il personaggio è una creatura spiritualmente superiore, in cui la generosità d'animo e la candida fede nel prossimo si accompagnano ad una totale inesperienza di vita e ad una sorta di paralisi della volontà. 83 Queste sue caratteristiche sembrano scaturire dal fatto che egli sia cresciuto in un villaggio svizzero dove è guarito da una malattia nervosa, che lo porta ad essere indifeso e fiducioso nel prossimo. Di ritorno in Russia, si scontra con una società malata e crudele, dove il suo atteggiamento bonario ed innocente è considerato da “idiota”. (www.greendayfactory) La società ha sempre considerato gli individui buoni degli IDIOTI, perché non condizionati, oggi è venuto il momento del riscatto. Importante! Scacciate le così dette premonizioni, sono quasi sempre frutto dell' inconscio, solo pochi riescono ad averne, ma loro sono capaci di gestirle, il resto è superstizione. Aggiungete alla lista tutti gli altri condizionamenti, che avete assorbito nel tempo, cercateli sono tanti, ed alcuni sono nascosti dietro muri, come ad esempio: è il mio carattere, sono fatto così. E’ falso! Noi possiamo cambiare il nostro carattere eliminando i condizionamenti. Fate attenzione ai dogmi da qualsiasi parte vengano, sono fatti perché voi crediate a prescindere dal vostro io, dal vostro libero arbitrio, per il dogma bisogna credere e basta. Pregare Dio deve essere una scelta, non un condizionamento. Tra l'altro non servirebbe allo scopo! 84 Capitolo 4 Il processo produttivo, ovvero la fabbrica in funzione 85 Come strutturare la vostra fabbrica Voi dovete pensare alla fabbrica (la vostra s’intende) come ad uno stabilimento vero e proprio, con tutti i particolari e con tutta l’organizzazione, con un presupposto, decisamente antidemocratico, l’impossibilità di fare sciopero perché tutte le maestranze siete voi. Non vi potete permettere di sospendere la lavorazione, ne andrebbe del risultato: il desiderio Come dovete strutturare la vostra fabbrica? “Giochiamo” un po’. “Premiata fabbrica di desideri spa” Metodo CFQ® Ogni azienda che si rispetti ha una mission ( missione per i puristi) da svolgere. Mission statement (affermazione della missione): secondo il marketing deve rispondere a tre domande 1. Chi siamo 2. Che cosa vogliamo fare 3. Perché lo facciamo Prendiamo a prestito la mission di un grande Walt Disney “To make people happy” cioè “Rendere felici le persone”, voi traducetela “Rendermi felice” Ed ora andiamo a costruirla, mi sono inserito nella frase proprio perché vi accompagnerò e vi darò le indicazioni come un buon consigliere aziendale. Sapete perché s.p.a (società per azioni)? 86 Perché saranno le vostre azioni personali che la porteranno ad alte “quotazioni di borsa”. Una domanda potrebbe essere lecita, ma la nostra fabbrica dove si trova? Il luogo dove voi sperimenterete e fabbricherete, dovete, fabbricarlo. Carl Gustav Jung (Ricordi, sogni, riflessioni - Mondadori) affermava che dopo aver costruito la sua casa a Bollingen, si accorse che essa rappresentava la sua totalità psichica e che ogni stanza aveva una corrispondenza con le zone del suo essere, non saremo da meno, ci costruiremo la nostra fabbrica. Non importa chiamare un’impresa e tanto meno ingegneri e architetti, basterà crearla mentalmente, e dopo aver imparato a visualizzare ne sarete capaci e perché sarà la vostra tana, il vostro rifugio, dove vi sentirete protetti e aiutati. Nel paragrafo riservato alla visualizzazione vi insegnerò il metodo per costruire il vostro spazio, la vostra fabbrica. Una fabbrica, come ben sapete, ha un organo direttivo, e vari reparti, sempre collegati fra di loro, e sempre in contatto con il direttivo, affinché le indicazioni di quest’ultimo siano poi portate al reparto costruttivo e fabbricate. Il direttivo Il nostro direttivo è il cuore, è lui che ha l’energia sufficiente a progettare e a realizzare i nostri desideri, ed è lui che è in grado di collegarsi alla matrice universale. 87 Non fatelo mai ammalare, non fatelo andare in depressione, e come diciamo noi naturopati non chiudete mai il suo chakra, tutta la fabbrica dipende da lui. Il cuore comunica le sue decisioni al cervello, ma esso non è un unico organo, se vi ricordate precedentemente ne abbiamo visto le specializzazioni, a partire dal reparto smistamento informazioni esterne, la nostra centralinista, dal reparto immagazzinamento delle informazioni, la nostra mente inconscia, e infine il progettista, la mente conscia. La mente conscia disegnerà il progetto, e sotto forma di ologramma, lo invierà al reparto assemblaggio; a detto reparto appartengono molti artisti, pieni di fantasia, da quella musicale a quella pittorica, ma anche dei teorici che tengono sempre presente che il presupposto principale è la nuova scienza della fabbricazione (la fisica e la biologia quantistica). Il Cuore Dovunque tu vada vacci con il tuo cuore (Confucio) Ecco il Maestro supremo, colui che ha in se la scintilla della matrice, la scintilla Divina, ed è lui che dirige il tutto, è lui che andrà ad attingere nella matrice universale il nostro desiderio e a trasmetterlo alla nostra mente. Ricordate? Nella matrice vi è scritto tutto, ogni nostro desiderio, senza limite di tempo, e di spazio, è li che attende solo di essere preso, tutto ciò alla mente razionale sembra impossibile, ma non lo è. In certi campi della scienza si dice che l’origine della nostra specie risalga al Big-Bang, ma diamone una breve spiegazione: 88 all’origine (ma da dove era venuta?) esisteva una massa calda e densa, con una altissima energia, questa iniziò ad espandersi, l’universo continua anche oggi la sua espansione, l’energia e il calore arrivarono a tal punto che fù giocoforza il distendersi e il dilatarsi. La fisica classica qui si arrena, mancano dati specifici, in particolar modo per colpa dei sistemi di misurazione che non esistono. Diverse sono le teorie e molti fisici (Vesto Slipher, Alexander Friedmann, Fred Hoyle) hanno dato la loro interpretazione con gli strumenti che avevano in dotazione, ma noi non ci dimentichiamo alcuni punti salienti: Prima dell’inizio dell’esplosione l’energia era elevatissima, ma da dove era arrivata? Il primo principio della termodinamica (fisica classica) ci dice “Il calore è energia e l’energia non si crea né si distrugge” come dire che è sempre esistita e sempre esisterà. Si può dire che l’energia è il Divino, “Colui” che mai è stato creato e mai cesserà di esistere. Era ed è lì l’essenza del tutto. Il secondo punto ci riporta a Planck, Max (Kiel 1858 - Gottinga 1947) ”tutta la materia esiste in virtù di una forza. Dietro questa forse dobbiamo presumere l’esistenza di una mente conscia ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia”; vi ricordate la foto dell’osservatorio CHANDRA? Si vedono in essa chiaramente i raggi della matrice, l’energia partente da quel punto iniziale, ci ha creato e continua incessantemente a creare da sempre e sempre creerà. Essa è piena della scienza e della conoscenza, è piena di vita e di 89 esperienze, presenti, passate e future, è il bacino di approvvigionamento per i nostri desideri. Il bacino di opportunità è infinito, non ci deve essere la preoccupazione di esaurirlo ( vedi punto 1). Il punto di connessione a questo bacino è il nostro cuore, vi ricordate la sua carica energetica? E non poteva essere che lui. In tutte le tradizioni del nostro mondo, tradizioni, un tempo definite esoteriche, perché non spiegabili ai profani, si trova questa correlazione tra il cuore e il Divino, come ad esempio: “Lancia il tuo cuore davanti a te, e corri a raggiungerlo (Proverbio Arabo)”, “Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione (Blaise Pascal)”, “L'uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo”Gandhi. “Il tuo cuore si trova là dove si trova il tuo tesoro. Ed è necessario che il tuo tesoro sia ritrovato affinché tutto ciò che hai scoperto durante il cammino possa avere un significato Paulo Coelho”, ” La casa è dove si trova il cuore” Plinio il Vecchio. Ora mi direte – come facciamo a mettere in contatto la matrice e il cuore? Vi rispondo che intanto il cuore è sempre in contatto con la matrice, il problema è come attingere l’energia costruttrice dal cuore, ma non vi preoccupate, il sistema esiste ed è molto valido. 90 A dire il vero di sistemi ce ne sono e tutti provenienti dalle tradizioni dei nostri popoli; quelli ad oggi, da me sperimentati, sono più vicini alle tradizioni orientali. Nei miei viaggi ho trovato degli ottimi sistemi anche in occidente, ma sono di più difficile applicazione per chi non è addentro alle cose, e pertanto, quando ho costruito la mia tecnica mi sono trovato in perfetta sinergia con alcuni sistemi provenienti dalla tradizione Tibetana, e da quella Giapponese che poi ne è una conseguenza. Da quest’ultima è apparso il Reiki è con lui, un po’ modificato, che ho risolto il mio puzzle (vi ricordate?) Per chi non lo conosce darò una breve spiegazione, sia storica, che pratica, tratta dal mio libro “Naturopatia & Reiki”. Il “colpevole” dell’arrivo nei tempi moderni, del Reiki, si chiamava Mikao Usui Sensei, era nato il 15 di agosto del 1865 91 in Giappone, era divenuto, durante la vita, monaco Buddhista “Zaike” un monaco un po’ come i “nostri” Diaconi, coloro che aiutano il prete nello svolgimento della Santa Messa, era quindi un uomo comune con tanto di famiglia e figli. Da buon monaco (Buddhismo Tendai) praticava la meditazione e aveva accesso agli antichi testi e proprio su questi studiò e meditò. Tornando indietro nel tempo, risaliamo verso il 1100 d.C. L’imperatore del Giappone sente parlare di questa filosofiareligione: il Buddhismo; decide pertanto di inviare un proprio messo per scoprire di cosa trattava. Il messo arrivò in Cina al monastero Tentai, dove si praticava e studiava questa nuova religione-filosofia e da buon Giapponese, rimase per apprendere. Tornò in Giappone dopo alcuni anni, pieno di conoscenza e l’Imperatore rimase affascinato dal racconto, talmente tanto che ne fece religione di stato. Per molti secoli il buddhismo Tentai (ora è divento Tendai), è stato considerato la religione, è stato il modo di vivere e di pensare del popolo Giapponese, anche con notevoli vantaggi, dal punto di vista economico, questo fu un periodo molto florido. Torniamo al Maestro Usui, la ricerca di come facesse l’energia a curare, lo portò a vagare per il mondo, ma come ben sappiamo spesso abbiamo in casa ciò che cerchiamo altrove, infatti proprio a casa sua, nel monastero da lui frequentato, trovò nei Sutra, antichi testi Buddhisti, la risposta, il REIKI. Si ritirò per meditare sul monte Kurama e vi rimase 21 giorni, ed è proprio l’ultimo giorno che la scintilla divina lo colpì, oggi diremo che gli si aprì il chakra della corona e il terzo occhio e comprese, comprese il significato di quegli strani simboli che aveva trovato, sugli antichi Sutra, ed il loro modo d’uso; il 92 Maestro Usui aveva avuto un satori (esperienza illuminante), la scintilla di luce era il Reiki. Negli anni venti il Maestro Usui fondò a Tokio un’associazione la Usui Reiki Ryoho Gakkai ovvero Società terapeutica del Reiki Usui; successivamente fu aperta la prima clinica. Il Reiki è una tecnica di riequilibrio energetico, molto potente, s’intende sempre se usiamo il cuore, con essa possiamo riequilibrare tutti i punti di energia del nostro corpo, ma la cosa sorprendente è che con essa possiamo lavorare anche a distanza, l’antico (se guardiamo l’origine Tibetana) Reiki già prevedeva di attingere all’energia universale e direzionarla un po’ come viene fatto negli esperimenti di meccanica quantistica. L’etimologia della parola Reiki, tradotta semplicemente. è energia universale, si dice infatti che il reikista (colui che pratica il Reiki, è un canale, prende cioè l’energia universale e la distribuisce. Che quanto sopra faccia al caso nostro sembra evidente, il Reiki è il modo per approvvigionarsi di energia, lo pratico da molti anni, ed i benefici personali, ma non solo, sono stati importanti. Nella mia ricerca, durata un bel po, ho constatato che il Reiki era giusto per il mio obbiettivo, mancava solo qualcosa che lo rendesse perfetto, è per questo motivo che ho inserito una variante, tanto da creare il Reiki metodo Mikano® . Il Reiki funziona con dei simboli, ed è proprio con uno di essi che andremo a prelevare nella matrice, e vi posso garantire che è come fare la spesa al supermercato. Personalmente ho aggiunto un ulteriore simbolo, credo che il Maestro Usui l’avesse ben chiaro, anche se non l’ha inserito nei cinque simboli base, proprio perché era già ben evidente, credo che abbia voluto, mettere alla prova i suoi maestri, ma fino ad oggi, che io sappia, nessuno di loro se ne è accorto 93 La tecnica si apprende solo dopo essere armonizzato da un Master metodo Usui nel mio caso il Master deve essere anche metodo Mikano®. Cosa vuol dire armonizzato? Significa semplicemente che il Master deve aprire i centri energetici (Chakra) e inserire i simboli del Reiki. E’ un atto importante, che deve essere eseguito da un Master autorizzato e certificato. Nella mia armonizzazione inserirò anche questo nuovo (vecchissimo) simbolo, che pur rimanendo sconosciuto al nuovo reikista, gli permetterà di attingere energia più velocemente dalla matrice universale Il Reiki Mikano ci permetterà più facilmente di entrare in onde theta queste onde permetteranno all’IMPRENDITORE di fabbricare in maniera più veloce. Torniamo alle nostre maestranze, i dirigenti e gli impiegati: in primis il Talamo (la talamo come chiamata dal sottoscritto, la smistatrice di informazioni, la centralinista), per la nostra tecnica è importante fargli un corso di aggiornamento, in modo che assuma informazioni giuste, prima però bisogna dire al nostro addetto al magazzino di liberarlo per l’arrivo di nuova merce, ed è lui che dovrà eliminare i condizionamenti. 94 Come eliminare i condizionamenti. Come vi ho già accennato precedentemente, dovete all’inizio eliminare l’anello primario della catena condizionamenti, da soli è un po’ complicato, ma se non direte bugie, riuscirete a trovarlo, altrimenti fatevi aiutare da un amico/a fidato/a, ma mai dai genitori, potrebbero essere loro i condizionatori. Nei corsi di CFQ® che tengo, insegno in maniera dettagliata l’individuazione dell’anello primario, e dò all’allievo gli strumenti per continuare sugli altri anelli. Individuato l’anello primario scrivetelo su di un foglio bianco, a stampatello e preferibilmente con un pennarello colorato (scegliete voi il colore), poi meditateci un po’ sopra, in modo da essere certi che è proprio lui il responsabile delle fasi negative delle vostre vite. Credo che facendo un esempio si comprenda meglio. Prendiamo un condizionamento riportato in precedenza: Sei stupido/a Prima fase – da dove viene questa convinzione? Chi l’ha inserita nel tuo hd? Quando? Un analisi attenta porterà ad individuare i responsabili, non ne fate una tragedia, non giudicate, anche loro sono stati condizionati, ricordate che la catena dei condizionamenti parte da molto lontano. Seconda fase – mettetevi comodi, sul divano o in poltrona, dovete sentirvi rilassati e in pace, se siete agitati rimandate, mettete sottofondo una bella musica, importante che non vi porti indietro con i ricordi, il brano deve essere solo musica niente parole, poi costruite la frase condizionante ad esempio IO SONO INTELLIGENTE, la frase opposta al condizionamento 95 negativo è errata perché si dovrebbe dire IO NON SONO UNO STUPIDO e, come ben sapete, la negazione NON è incomprensibile al nostro cervello e quindi la frase diverrebbe IO SONO UNO STUPIDO! Terza fase – scrivete su quel foglio bianco la frase positiva con un colore diverso dal precedente, in maniera più grande. Quarta fase – chiudete gli occhi e respirate profondamente, inspirate con il naso ed espirate con la bocca, poi visualizzate il condizionamento positivo, per es. potremmo vedere attorno a noi persone che ci stimano e apprezzano la nostra intelligenza. Fatto ciò il cuore deve essere carico d’amore e soddisfatto del risultato raggiunto. Se durante la visualizzazione altri pensieri affluissero alla mente non vanno scacciati, saranno loro ad andarsene, voi tenete duro e Fabbricate il vostro condizionamento. Quinta fase, quando siete certi di quanto avete fabbricato, dite la seguente frase “il condizionamento positivo io sono intelligente, inserito, è già fabbricato, è già fabbricato, è già fabbricato, ora, ora, ora. Ho detto e confermato. Aprite gli occhi e prendete le vostre mani per confermare quanto fatto. Come vedete non è difficile, l’importante è che voi crediate in quello che avete appena fabbricato, non ci sarà più bisogno di tornarci sopra, ormai è inserito e confermato. Più convinzioni errate vi toglierete e più facile sarà costruire i vostri desideri. Cosa avete fatto di preciso? 96 Avete creato un feedback negativo, inserendo la convinzione giusta, quella errata viene eliminata. L’addetto al magazzino avrà tolto dalla vostra mente inconscia il condizionamento negativo, e la vostra centralinista l’avrà sostituito con il nuovo. La centralinista quando avrà compreso che il nuovo messaggio vi fa stare bene inizierà ad imparare, e nei ricondizionamenti successivi sarà più veloce e attenta. Alcune tecniche ci dicono che per fare quanto sopra bisogna entrare in onde theta, ma ciò sarà automatico quando useremo il Reiki Mikano la visualizzazione sarà buona e sicura. Sarebbe troppo lungo spiegare i diversi metodi per visualizzare, su questo libro (vedi corsi CFQ®), ma cercherò almeno di darvi una direttiva di massima. Prepararsi alla visualizzazione. Prima di procedere alla visualizzazione, vi parlerò brevemente di come il nostro occhio recepisce l’immagine. Il nostro cervello, che come già sappiamo è un elaboratore che analizza gli elementi che a lui provengono, e fa ciò scomponendoli in margini, linee ed estremità. Da sopra si evince che l’occhio coglie solo alcuni particolari, i più significativi, poi scomposti in elementi più piccoli vengono inviati alle cellule del cervello che registra il tutto come un computer. Nel ricordo, nella visualizzazione, ogni cellula (hard disk - hd) manda il suo messaggio, poi tutti i dati vengono riassemblati fino a riformare l’immagine completa. 97 E’ evidente che due persone che hanno esperienze diverse nella vita, avranno anche assemblaggi diversi, perché ognuna di loro apporterà altre informazioni provenienti dai suoi hd. Quanto sopra risulta evidente nei test di Rorscharch, le classiche macchie di inchiostro da interpretare, ognuno vede una figura diversa. Tutto questo non è esclusiva della vista ma anche dell’udito, dell’olfatto, del tatto, e dal gusto, pertanto un rumore, ad esempio può essere interpretato in modo diverso a seconda da chi viene ascoltato. Altro punto importante è quello del comprendere bene come ascoltarsi. In occidente non vi è questa abitudine, non sappiamo meditare, e tanto meno ascoltare il nostro corpo e le sensazioni che esso ci manda. Per far ciò occorre entrare in uno stato particolare, molto simile allo stato in cui entriamo durante il sonno, questo stato è detto alfa, il nostro cervello emette un onda particolare detta appunto alfa, lo stato, quindi, è di rilassamento e di riposo. Misurando attraverso un galvanometro le onde elettriche del cervello, si rileva uno stato alfa e uno beta. Dopo l’invenzione dell’elettro- encefalogramma furono individuati altri stati come il theta e il gamma, ma vediamoli più da vicino. Beta onda con frequenza più alta (14 cicli al secondo) tipica della normale attività cerebrale. Alfa ( tra 8 e 13 cicli) tipica della preveglia, della meditazione ecc.. Tetha ( da 4 a 7 cicli) legata alle capacità creative, ma anche a profonda meditazione. Delta ( da 1,5 a 6 cicli) è tipica del sonno profondo, ma anche negli stati di coma. 98 Per la nostra fabbrica sono importanti due stati: alfa e theta cercheremo insieme il mezzo per entrarvi. Lo stato alfa, cioè rilassamento: dopo esservi liberati di tutto ciò che costringe il corpo, abiti stretti o indumenti che impediscono la corretta circolazione sia del sangue che dell’energetica, ponetevi nella posizione cosi detta del cocchiere, seduti, cioè, su di una sedia, i piedi devono essere ben piantati per terra, non attaccati, i gomiti appoggiati sulle ginocchia, le mani devono essere penzoloni, anche la testa deve essere ciondoloni tra le ginocchia completamente abbandonata; questa è la posizione del cocchiere addormentato a cassetta. Ad occhi chiusi, iniziate a respirare in maniera cadenzata, senza affaticarvi, ma in maniera consapevole, ascoltate il vostro respiro, poi concentratevi su i vostri piedi e iniziate a sentirli pesanti, poi lentamente salite lungo le gambe sentendo sempre un senso di pesantezza, fate ciò con l’intero corpo, non dimenticatene nessuna parte, è importante, mentre fate ciò inviate dei messaggi al vostro cervello, del tipo “io sono perfettamente rilassato i miei piedi…sono pesanti e rilassati”. Quando il senso di pesantezza sarà arrivato alla coscienza, il vostro corpo sarà perfettamente rilassato e quindi in stato alfa. Successivamente, quando avrete imparato, non servirà più la posizione del cocchiere, basterà una comoda sedia, una buona posizione eretta e rilassata. L’esercizio di cui sopra potrà farsi anche con il calore, con la medesima modalità, riuscirete a sentire il calore invadere il vostro corpo in modo piacevole e anch’esso molto rilassante. Quando avete imparato questi esercizi, concentratevi sul vostro cuore, cercate di vederlo nella sua forma e consistenza, nel suo battito e inviategli i seguenti condizionamenti: Il mio cuore è calmo e rilassato Il mio battito è regolare e tranquillo 99 Io sono il mio cuore Sentirete veramente di essere “cuore” Spesso sentiamo affermazioni del tipo “fate il vuoto mentale”, sembra facile, ma non lo è. Imparate questa semplice tecnica, è molto valida, ed è anche semplice, ponetevi in stato alfa, poi, sempre ad occhi chiusi, visualizzate un cielo pieno di piccole nubi, come quello a pecorelle; le pecorelle sono i vostri pensieri che si affollano nella vostra mente, che vi impediscono di fare il vuoto. Quando la visualizzazione sarà pronta iniziate a soffiare piano ma con determinazione, vedrete le piccole nubi allontanarsi e pian piano l’azzurro del cielo apparire nel suo splendore. Ogni volta che soffiate i vostri pensieri si allontaneranno fino a quando la vostra mente sarà completamente libera, ecco il vuoto mentale. Con l’allenamento costante, volontà e passione, ma più di tutto il pensiero sarete un buon fabbricante di desideri, riuscirete a fare questi esercizi in pochi minuti. 100 La visualizzazione Alla base della visualizzazione c'è la memoria fotografica e la “memoria” fantastica, cercherò di spiegarmi meglio, per farvi comprendere come sia importante visualizzare in maniera giusta. Quando visualizzerete dovrete usare la memoria inconscia, dove preleverete le immagini che durante la vita avete archiviato (fotografato): luoghi, oggetti comuni, volti, ma anche situazioni alle quali avete partecipato fattivamente o passivamente; non è difficile occorre solo un po’ di allenamento e successivamente vi spiegherò come fare. Poi inseriremo la memoria fantastica, sarebbe meglio chiamarla memoria fabbricatrice (per rimanere in tema), questa creerà la situazione che a voi serve, ad esempio se volete dimagrire, visualizzatevi in un ambiente pieno di amici, dove vi state divertendo e vedetevi magri e allegri, guardate coloro che vi circondano, e notate che vi ammirano per la vostra perfetta linea, vi sentite bene e soddisfatti, ecco una visualizzazione perfetta, o quasi, quasi perché dovrete aggiungere il giusto stato d’animo, non dovete solo guardare, ma anche sentire l’emozione, ora ci siamo, la visualizzazione è perfetta. Nella visualizzazione siete i registi e i primi attori del film che andrete a proiettare, ma a differenza del cinema, voi sarete nella realtà, la vostra realtà, qui non si recita ma si vive, questo è indispensabile perché la visualizzazione produca il giusto risultato. 101 Per allenarvi un po’ Iniziamo con un piccolo esperimento, provate ad osservare questo libro, mettetelo su di un tavolo o scrivania, poi guardate la copertina, il titolo l’autore, la dimensione, la costola ecc.. Fatto ciò provate a ricordare quello che avete visto chiudendo gli occhi, ed ecco che vi rendete conto che la vostra mente ha fotografato da sola, anche altri dettagli, come ad esempio il tavolo dove è appoggiato il libro ed altro, su cui voi non avevate posto attenzione in maniera conscia. Come rileverete da soli la vostra mente è più potente di quanto si possa credere, ora proviamo a sfruttare positivamente queste caratteristiche. Iniziate a fotografare con la mente, scegliete una stanza che vi è abituale, poi sedete e guardatevi attorno, saranno oggetti già visti molte volte, ma questa volta dovrete memorizzarli consciamente, da lì, se avrete lavorato bene, andranno ad imprimersi nella memoria inconscia il nostro hard disk. Fatto ciò, per alcuni minuti chiudete gli occhi e ricostruite la stanza nei dettagli, colori compresi. Quando sarete certi di aver ricostruito la vostra stanza, aprite nuovamente gli occhi. Mancano molti oggetti, pazienza, iniziate nuovamente e ripetete l’esercizio, ma questa volta con la stessa consapevolezza, di quando avete visualizzato il libro. I risultati ora saranno più soddisfacenti, siamo sulla buona strada. Dopo un po’ di tempo sarete quasi perfetti, ora dovrete fare l’esperienza in un luogo che non conoscete, sarà più difficile, ma decisamente più costruttivo. Un esercizio importantissimo sarà quello che chiameremo dei colori, dovrete impararlo bene vi servirà moltissimo. 102 Partiremo da una breve descrizione dei colori e il rapporto che essi hanno con il nostro organismo e con la nostra mente, i colori sono quelli dell’iride, quelli cioè dell’arcobaleno: Rosso con una lunghezza d’onda pari a 6200 Å (angstroms pari a decimillesimo di millimetro), è il colore dell’energia, pertanto è rivitalizzante è il colore legato all’amore alla vita (il sangue è rosso), secondo le discipline provenienti dall’India lo troviamo sul primo chakra, detto anche chakra della radice. L’arancio appartiene al secondo chakra, quindi legato alla vita e alla sessualità. Giallo appartiene al terzo chakra, detto anche della volontà, è il colore del sole, è sicuramente un colore ottimista, sembra sia legato alla ricchezza in senso lato. Verde appartiene al quarto chakra (quello del cuore), legato all’equilibrio, al rilassamento, alla forza della natura, sarà per noi fabbricanti un colore importante. Blu quinto chakra legato alla gola e alla comunicazione, è un colore che da calma e tranquillità. Indaco sesto chakra, il così detto terzo occhio, è il primo passo verso la spiritualità. Viola settimo chakra, il chakra della corona, il colore del raccoglimento, della meditazione, del mistico. 103 I chakra Credo sia giusto spiegare almeno un po’ che cosa sono i chakra: lungo l’asse verticale sono distribuiti i sette chakra principali, poi altri quattro chakra sui palmi delle mani e su i piedi. Arriviamo ora ad una descrizione più esaustiva, sono convinto che per canalizzare le energie è importante la conoscenza dei “nostri” chakra. Primo chakra, la tradizione lo vuole in prossimità del perineo, tra gli organi genitali e l’apertura anale. Il primo chakra è detto della radice, ed è di colore rosso, o meglio dovrei dire che comunica la sensazione del rosso: calore, un calore buono, se funziona bene, è un calore avvolgente la mano e se chiudiamo gli occhi è evidente il colore rosso. In caso di cattiva funzionalità, secondo la mia esperienza, è sintomo di una “carenza” generale d’energia, che non vuol dire sempre energia mancante, ma anche, al contrario, eccesso energetico, come in un’infiammazione generale, o patologie a livello circolatorio o linfatico; tutto ciò potrebbe anche essere un campanello d’allarme, per problematiche più importanti, infatti, in esso viene espressa la volontà di esistere, è quindi indispensabile un suo perfetto equilibrio, per una “buona vita”. I sintomi di una cattiva circolazione energetica possono essere di diversi tipi fra cui: -Paura di vivere 104 -Paura della morte -Aggressività -Impazienza -Estremo pacifismo -Soggezione Si può facilmente intuire che si può saltare da un estremo all’altro, tipo: pacifismo e aggressività, questo proprio perché è una questione di troppa o troppo poca energia. Con un blocco al primo chakra si possono evidenziare anche stati patologici diversi, quali: disturbi alle ossa, ai denti, all’ano, prostata, obesità, stitichezza, insonnia, amenorrea. Il primo chakra si chiama Muladhara, che si potrebbe tradurre il “fondamento” ed e costituito, come un fiore, da quattro raggi, o meglio petali, è anche conosciuto come porta della vita e della morte. Il suo mantra è LAM e la sua nota DO, provate a salmodiare, con voce profonda LAM... LAMMMMM... ne sentirete i benefici. Lo si collega all’elemento terra. Nella giornata il suo momento migliore è l’aurora, in poche parole poco prima che il sole esca, nel bambino piccolo, fino a cinque anni, questo chakra è nella massima funzionalità. Secondo chakra detto splenico associato alla milza, nei testi indiani non viene indicato, al suo posto vi è il chakra chiamato Svadhistana, che significa dolcezza dimora, situato nelle vicinanze degli organi genitali. Il colore, come vi ho detto precedentemente, è una mia precisa sensazione, non è il calore del rosso di cui abbiamo 105 precedentemente parlato, ma è un calore più”fiamma” più luminosa, è come fosse un calore di un sole al tramonto, che ha, appunto, un colore arancio. Nel caso di cattiva funzionalità, individua una ben precisa zona, deputata, in primis alla riproduzione, ma anche alla funzionalità renale e delle rispettive ghiandole. A livello del sistema endocrino a questo chakra corrispondono sia le gonadi sia le ghiandole surrenali. Gestisce la capacità dell’individuo a penetrare o a farsi penetrare dal mondo, di percepire il piacere dei sensi in maniera ampia e sotto qualsiasi forma, ma anche e in modo particolare, a comprendere se stessi. I sintomi di una cattiva circolazione energetica sono: Rinuncia al sesso, con punte di vero e proprio ribrezzo -Poca comprensione -Razionalità esagerata -Isolamento cercato -Paura di cadere -Impotenza e frigidità -Spazio vitale stretto, “non venirmi vicino” -Mania di persecuzione Le patologie da carenza energetica in questo caso sono: problemi linfatici, alle reni, alla circolazione, poca gioia di vivere, gonfiori ecc. Il suo mantra è VAM (vibra a 136,10 Hz), e la nota musicale corrispondente è un RE, ed è collegato all’elemento acqua, non si può certo dimenticare che fra gli elementi acquosi del nostro corpo vi è lo sperma, ma anche il mestruo e l’urina. Ritornando all’analogia indiana, del chakra come fiore, questo ha sei petali, il momento più propizio della giornata, ma dovrei dire i momenti, sono l’alba e il tramonto. Si ricordi che questo chakra ha il suo percorso di vita più favorevole nell’età che và dai cinque ai dieci anni. 106 Terzo chakra detto del plesso solare, abita nelle vicinanze dello sterno la sua parte ventrale e sul lato dorsale, vi è l’altra apertura, sempre nella stessa direzione; nell’iconografia indiana ha 10 raggi o petali, si chiama Manipura ovvero gemma lucente, in realtà la traduzione sarebbe mani = gemme, pura = luogo, quindi luogo delle gemme. E’ collegato al Fuoco ed è anche per questo che è detto il chakra della volontà; personalmente l’ho chiamato il Bancomat, perché come nel bancomat è facile prelevare, qui, energia, ed è facile rimanerne senza, sempre di energia... anche di denaro, certe volte, questo, è una forma “energetica”. Il colore che percepisco è il giallo, o meglio, come sempre, la sensazione della luce gialla, come quella che proviene dal sole e che apparentemente non scalda, ma in realtà lo fa. Nel caso di una cattiva funzionalità è evidente una carenza energetica sugli organi dello stomaco, fegato, intestino, milza; la ghiandola che influenza, la funzionalità di questo chakra, è il pancreas, in particolare la sua parte endocrina. Chi è sotto forte stress ha sicuramente problematiche su questo chakra, e quindi come conseguenza una perdita di energia, con il risultato di un indebolimento delle difese degli organi che vi si trovano. Le carenze energetiche si esprimono anche con: -Avidità -Dominio -Invidia. -Esagerata mania di acquistare Le patologie da carenza energetica: stomaco dolente, ulcera, gastrite, disfunzioni pancreatiche, gonfiore, anoressia, bulimia, reni poco funzionanti, diabete, debolezza, inoltre da un punto 107 di vista psicologico abbiamo la gelosia, pigrizia, tristezza, vergogna, paura ecc. Qui si esprime la personalità dell’individuo, la sua libertà, i suoi sensi di colpa e le sue limitazioni. Il suo mantra è RAM e la sua nota musicale è il MI con vibrazione di 183,58 Hz. Il momento della giornata più propizio è quello vicino a mezzogiorno, quando il sole è alto in cielo; l’età più favorevole è tra i dieci ed i tredici anni, come si può capire, quando il bambino sta diventando adulto, è cioè il momento dello sviluppo sessuale. Questo chakra è molto sensibile alla gratificazione; quando avete attinto da lui un po’ troppo, avete preteso più energia di quella che avrebbe potuto darvi, ebbene a quel punto ringraziatelo, fategli ... fatevi un regalo, datevi un premio, ve ne sarà grato (ha la stesa origine di gratificare) e si ricaricherà. Quarto chakra, detto del cuore, si trova in corrispondenza (davanti) alla ghiandola del timo, ma dovrei dire anche dietro visto che anche lui ha doppia apertura. Viene chiamato Anahata che significa non colpito e si riferisce in particolare al suono emesso dal battito del cuore; gli yogi vi percepiscono il suono shabda, che avviene senza la necessità che due cose urtino tra di loro. E’ legato all’elemento aria, sempre secondo l’iconografia Indiana ha dodici petali. Alcuni terapeuti mettono questo chakra al centro, o meglio come punto di equilibrio tra i chakra superiori e quelli inferiori, io personalmente lo faccio solo quando il suo equilibrio è perfetto (cosa abbastanza rara.) 108 Il colore da me percepito è il verde, un verde brillante se il chakra funziona perfettamente, al contrario un verde sporco nel caso di cattiva funzionalità. In alcuni casi ho riscontrato che il chakra si riequilibra bene anche con il colore rosa, però devo dire che non ho mai percepito, analizzando il punto energetico, tale colore. Il suo mantra è Yam e la sua nota FA, vibra con una frequenza di 221,23 Hz Come dicevo ha dodici petali, ma la caratteristica particolare, sempre secondo la tradizione indiana, è che su ognuno di essi sono scritte delle lettere: Ka, KHA, Ga, GHA, Na, Ca, Cha, Ja, Jha, Jna, Ta Tha, la sua rappresentazione grafica è la stella di David. Nel caso di una cattiva funzionalità, individua uno stato ansioso ed una carenza energetica polmonare e sul cuore, ma questo è un chakra un po’ diverso, individua uno stato d‘animo particolare, ricordiamoci che il cuore è anche “la sede, ipotetica, dei sentimenti”; sembra un’affermazione azzardata, ma vi posso garantire che, quando questo chakra è chiuso, abbiamo quello che si definisce “cuore di pietra”… chi ha subito un grosso torto (d’amore in particolare) chiude il chakra, per non soffrire più, ma in questo modo esclude anche chi vorrebbe, con buone intenzioni, entrare nel “cuore” della persona. Anche l’accettazione di se stessi e del mondo com’è, fa parte delle caratteristiche di questo punto energetico. A livello del sistema endocrino a questo chakra corrisponde il Timo. Le carenze energetiche sono espresse anche da: -Amore oppressivo -Rinuncia all’amore -Eccessivo altruismo -Egoismo -Egocentrismo 109 -Insoddisfazione -Amore esagerato Le patologie da carenza energetica: tachicardia, disturbi cardiaci, affezioni polmonari, asma, problemi (anche gravi) al seno, bronchiti, disfunzioni al timo ecc. Il momento della giornata più favorevole al quarto chakra è il primo pomeriggio, l’età più propizia va dai tredici – quattordici anni ai sedici,quando la sessualità si sveglia. Mahatma Gandhi: “Perché quando due persone litigano, alzano sempre la voce? Forse perché non si comprendono, o perché uno vuol imporsi all’alto, rispondevano i suoi allievi. No! È solo perché hanno i “cuori” distanti e questi non si sentono. Avete fatto caso agli innamorati? Essi parlano sottovoce, certe volte non parlano nemmeno, non ne hanno bisogno, hanno i cuori vicini”. “Per una ciotola d'acqua offri un buon pasto Ad un gentile benvenuto inchinati con ardore. Per una semplice monetina restituisci oro. Se la vita vuoi salva, non salvaguardarti. Così osserva le parole e le azioni del saggio. Ogni minimo favore ricompensa dieci volte. Ma i veri nobili sanno che tutti gli uomini sono uguali, e lietamente ricambiano col bene il male ricevuto. 110 Quinto chakra detto della gola perchè è su questo punto che vibra, come vibra, ugualmente dalla parte opposta sul collo; è di colore azzurro, la ghiandola interessata è la tiroide e le sue ancelle, le paratiroidi, è il chakra della comunicazione. Una cattiva funzionalità porta alla impossibilità nel comunicare. Vi sono altre interessati caratteristiche di questo chakra, nella sua piena funzione ” io mostro cosa c’è dentro di me” e nella sua piena disfunzione il contrario. I sintomi di una cattiva circolazione energetica sono: -Difficoltà nella comunicazione (balbuzie ed altro) -Non mettersi in mostra -Mettersi troppo in mostra -Aspetto remissivo o superbo -Voce inizialmente roca poi acuta -Tono sempre alterato Le patologie da carenza energetica: laringite, raucedine, polipi, blocco al collo, tiroide mal funzionante, disfunzioni, sviluppo non perfetto. Il suo nome in sanscrito è Visuddha, che significa purificazione, ha sedici petali. Ricordiamo nuovamente Giovanni 1.1: In principio c’era il Verbo e il Verbo era presso di Dio e il Verbo era Dio. L’elemento è l’etere o anche l’Akasha l’energia del cosmo, sembra che all’interno di essa vi siano tutti gli eventi, passati, presenti e futuri. Il mantra che corrisponde a questo punto di alta energia è Ham e la nota musicale è il Sol, il momento della giornata più favorevole è il tardo pomeriggio, quando il cielo è di un bel colore azzurro-blu, l’età più propizia và dai sedici ai ventuno anni 111 Sesto chakra detto il “terzo occhio” di colore indaco, è situato tra gli occhi, ed quasi in corrispondenza orizzontale, con l’ipofisi sia anteriore che posteriore, ma anche con l’ipotalamo. E’ chiamato Ajna, che significa sapere, è un fiore a 96 petali, notate la differenza con il precedente che ne ha solo 16, ciò ci dimostra come questo chakra e quello successivo sono di altra natura rispetto ai precedenti. Il suono ottimale per farlo vibrare è la nota LA e il mantra è il classico OM, la sua frequenza è 147,85, questo suono, si dice che porti al prana. Qualcuno dice che non è associabile al così detto terzo occhio, non sono d’accordo, dato che in tanti anni di percorso esoterico sono riuscito ad aprire questo chakra, proprio come si fa con il terzo occhio; ricordiamo Gesù: “Quando il tuo occhio sarà unico, il tuo corpo sarà pieno di luce”. L’età ideale per questo chakra va dai venticinque ai cinquanta anni. Una cattiva funzionalità porta a problematiche energetiche alle orecchie e ai denti. Il Chakra funzionate ha il compito di indicarti la via giusta da seguire. -Mancanza di obbiettivi -Lavorare in maniera automatica -Paure del soprannaturale (fantasmi) -Rapporti sentimentali diversi -Fanatismo -Mente ottusa -Mania delle mode -Visionari 112 Le patologie da carenza energetica: problemi alla vista, cefalee, obesità, diabete, incubi notturni, emicranie, ictus ecc Il settimo chakra si trova all’apice del cranio, anzi spostato un po’ più in alto rispetto al corpo in corrispondenza verticale con il primo, il suo colore và dal viola all’oro, è il chakra della spiritualità, ed è quasi sempre chiuso (esclusi i bambini che nei primi sei sette anni di vita lo hanno aperto) a meno che la persona, con un percorso di vita particolare, riesca ad aprirlo, o ancora più facilmente ad aprirlo se aiutata, in detto percorso, da un maestro. Se osserviamo attentamente alcune immagini delle divinità orientali o di importanti personaggi, notiamo una prominenza sulla testa, che individua questo chakra dai 972 petali, in realtà dovrebbero essere divisi in due chakra, il più basso con 960 petali e il più alto con 12petali. Anche nella simbologia Cristiana troviamo questa rappresentazione sia nelle aureole disegnate, dai pittori, ai Santi che nell’acconciatura delle corone portate dai ventiquattro anziani, che veniva, poi, gettata davanti al Trono di Dio. Il suo nome è Sahsarara, e significa “mille volte ripiegato in se” (ricordiamo i circa mille petali), il suo suono è la nota SI con frequenza di 211,94 Mhz, ma alcuni jogi non associano nessun suono a questo chakra. L’armonia di questo è legata agli altri sei chakra precedenti, alcune patologie potrebbero essere legate all’umore, e ai bioritmi. 113 Tutti i chakra sono collegati con il Sahasrara, come d'altra parte tutto il nostro corpo più o meno è legato al nostro cervello. Lavorare su i colori. Ora lavoreremo sulla visualizzazione dei colori, lo ripeto, per noi saranno importanti, ci permetteranno di fabbricare più facilmente. Rilassatevi ed entrate in stato alfa, chiaramente dopo aver fatto gli esercizi precedenti, siete quindi seduti comodamente, chiudete gli occhi e cercate di vedere uno schermo cinematografico (così imparate a fare cinema) poi, fate arrivare i colori, uno alla volta, aiutatevi, almeno all’inizio, a visualizzare un frutto un oggetto di quel colore, poi abbandonate l’oggetto, e riempite lo schermo del colore, trattenetelo per almeno un paio di minuti. Passate lentamente al colore successivo, senza fretta, dovete vederlo bene, deve essere chiaro e nitido, fino a quando li avrete visualizzati tutti e sette. Non vi preoccupate se all’inizio sembrerà difficile, fate allenamento, poi successivamente riuscirete nell'esercizio senza nessun problema. Per la nostra fabbrica è indispensabile il colore verde, che ci permetterà di entrare in stato theta e quindi di visualizzare al meglio, il colore verde avvierà il processo di creazione. 114 Costruiamo la nostra fabbrica Cercate nella vostra casa la stanza, l’angolo preferito, un luogo, insomma, dove vi sentite a vostro agio, in perfetta tranquillità; entrate in alfa e preparatevi a costruire. E’ evidente che la vostra fabbrica sarà mentale, ma per tutto quanto detto fino ad ora sarà reale, la vostra realtà, quindi dovrà essere a vostra misura. Pensate ad un luogo dove vi piacerebbe costruire la vostra casa, ma riflettete bene, dovrà essere un luogo sicuro, protetto e tranquillo, Jung aveva costruito una torre, forse perché gli dava protezione o perché poteva staccarsi dal suolo, voi cercate quel luogo che potrebbe essere anche puramente di fantasia, ma ripeto dovete sentivi a proprio agio. Fatta dall’esterno, ora procediamo alla parte più importante l’interno. Vi consiglio un’ unico vano, ampio, con alla vostra sinistra una bella vetrata che darà sul giardino, sul davanti mettete un palco, come quello dei teatri, con tanto di microfoni e luci adatte, accanto al palco, alla vostra destra, vi dovrà essere un piccola porta. La parete a destra potrà essere attrezzata come un piccolo laboratorio (chimico-farmaceutico) in questa parte fabbricherete i rimedi che vi occorreranno, accanto al laboratorio dovrebbe essere collocato un armadio con i vestiti che preferite, anche quelli che nella vita quotidiana non mettereste mai, ricordate che potrete riempire il vostro armadio in qualunque momento, basterà pensare a quello che vi serve. Davanti al palco potrete disporre delle sedie per gli spettatori, ma che farete sparire quando non vi serviranno, dietro alle sedie una scrivania, la vostra, con una comoda poltrona. 115 Vicino alla porta di ingresso, essendo un’ampia parete potrete disporre di molto spazio, personalmente vi consiglio di mettere dei grossi pianali per appoggiare macchinari che andrete a progettare, e perché no, anche un bel computer super potente ( la vostra fantasia farà il lavoro per voi). In un angolo, decidete voi quale, occorrerà una doccia energetica, che sarà simile alla doccia di casa, ma anziché acqua manderà un energia purificatrice, che dovrete fare ogni volta che entrerete nel vostro laboratorio, in modo da eliminare tutte le energie congeste (sporche). Il vostro giardino dovrà essere un po’ quello dell’Eden, vi si dovrà trovare ogni tipo di pianta potrete curarlo o lasciarlo andare da solo, sarà sempre bello ugualmente, gli animali che lo abiteranno saranno sempre docili con voi, e mai potranno attaccare. La sua dimensione potrà essere anche infinita, dipenderà solo da voi, e il clima sarà sempre mite, ma se vi piace la pioggia fatela, se volete che sia freddo basterà pensarlo e allora arriverà anche la neve, ma ricordate tutto ciò dovrà essere sempre per il vostro massimo bene supremo. I colori delle pareti dovranno essere sempre sul verde per poter fabbricare al meglio, ma se vi recate in laboratorio solo per rilassarvi o riposare o meglio meditare dipingete al momento la stanza con il vostro colore preferito, se vi va mettete dei quadri o delle foto, ma fate in modo che le immagini non vi turbino in nessun modo. La porticina che avete messo vicino al palco vi servirà per fare entrare i vostri aiutanti, badate bene, potranno entrare solo se voi volete. Ma chi sono gli aiutanti? Amici veri, o amici inventati, personaggi illustri o le vostre guide spirituali, in ogni caso esseri che potranno aiutarvi a programmare il vostro desiderio, a darvi consigli sappiate che in ogni caso essi saranno reali perché voi li farete arrivare con la forza della matrice. 116 Trovare un aiutante o assistente non è difficile, basta riflettere un po’, se dovete fare un calcolo matematico chi meglio del grande Fibonacci per assistervi, se dovete costruire la vostra futura abitazione fatevi assistere da un grande architetto come Le Corbusier, e così via. Quando troverete un Master Reiki, che v’inizierà in questa meravigliosa disciplina fatevi trovare la vostra guida spirituale, ognuno di noi ne ha una o più di una e sono nostri aiutanti dal momento dell’arrivo della scintilla divina. La creazione della nostra fabbrica (il laboratorio personale) attinge dalla Psicocibernetica di Maxwell Maltz, che sostiene: il nostro cervello non riesce a distinguere tra un’esperienza realmente vissuta ed una intensamente e vividamente immaginata. In particolare dagli studi del Prof. Couè, questi afferma che tra volontà e immaginazione prevale quest’ultima, in poche parole la volontà non è sufficiente ad eliminare i condizionamenti inconsci, cosa invece che può fare la nostra immaginazione (fabbricava anche lui). Ora nel vostro laboratorio potrete fare qualsiasi cosa, preparavi a sostenere un colloquio importante, o a fare una dichiarazione d’amore, ma anche a trovare un rimedio alla vostra ansia e alla vostra tristezza. Chi seguirà il corso CFQ® potrà lavorare insieme al Master su aspetti diversi della vita, in modo che poi, nel suo laboratorio possa mettere in pratica i consigli ricevuti. La cosa però più importante che farete sarà fabbricare i vostri desideri, e vi garantisco che avrete la FABBRICA ADATTA. Siamo quasi pronti, torniamo ora alla fabbricazione dei nostri film. Un promemoria utile: quando guardate siate consapevoli nel guardare, non fatelo in maniera automatica, guardare un bel 117 tramonto in maniera consapevole dà una forte emozione, guardare in maniera inconscia non dà niente, vi dovete emozionare, la vita è bellissima se vissuta nell’emozione, nello scoprire il bello che c’è sempre stato, ma che non avete mai visto consapevolmente. Ora potete fabbricare i vostri film, ma un consiglio fate prima uno storyboard (una sceneggiatura disegnata), verrà tutto più preciso, e come i bravi registi e attori fanno, quando girerete potete anche improvvisare, ma tenendo le scene più importanti e la trama ben fisse nella vostra mente. Divertitevi, non deve essere un lavoro, ma qualcosa che fate con gioia e con la certezza che il vostro film sarà proiettato nella vita, neanche importanti registi quali Orson Welles o Alfred Hitchcock, hanno osato tanto. Buon Lavoro. Come avrete certamente capito, per far funzionare la vostra fabbrica bisogna procedere in maniera metodica, dopo aver eliminato i condizionamenti negativi, inserendo i nuovi positivi, dovete prepararvi per assemblare il vostro desiderio. Ho detto assemblare dato che tutte le sue parti sono già nella vostra mente inconscia, dovrete solo attingere dalla matrice l’energia necessaria per far funzionare il tutto, un po’ come mettere benzina. Come già vi ho detto il vostro desiderio dovrà essere ben analizzato e studiato, non fatevi prendere dalla fretta e dai condizionamenti della società; mi fabbrico una bell’auto così 118 tutti mi invidieranno, ricordatevi che così non funzionerà, il giudizio, il senso di rivalsa, la vendetta, l’invidia, bloccano il desiderio. I desideri devono essere “puliti” lo ripeto senza giudizi o condizionamenti, per il vostro massimo bene supremo, ma senza che essi vadano ad incidere in maniera negativa sulla vita altrui; non vi preoccupate la matrice è carica di tutto e se voi chiedete denaro, questo non verrà sottratto ad alcuno, se chiedete la salute questa è già in voi, basterà prenderla ( non vogliamo sostituirci ai medici, quando ve ne sarà veramente bisogno saranno bene accetti, ma solo quando ve ne sarà assolutamente bisogno, da centinaia di anni abbiamo fatto capo alla medicina e come per il drogato che non può rinunciare alla droga, anche voi non potete rinunciare ad essa, ma cum grano salis ,come diceva Plinio il Vecchio. Allora ci siamo? Di seguito vi elencherò i passi principali per fabbricare correttamente, si intende che la tecnica, come già accennato ha bisogno di alcuni requisiti, e alcuni indispensabili fra cui: Il Reiki Mikano® Il mantra armonizzante Per avere i requisiti di cui sopra basterà seguire uno dei corsi CFQ® che andremo a tenere in varie località, chi fosse interessato potrà mettersi in contatto tramite mail al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . 119 Gli Step 1. Liberarsi dai condizionamenti più importanti (gli anelli primari) 2. Entrare in stato alfa e accedere al proprio laboratorio 3. Purificarsi con la doccia energetica 4. Preparare mentalmente lo storyboard facendosi eventualmente aiutare dai propri assistenti. 5. Aprite gli occhi e tracciate su carta il film “desiderio” che avete immaginato, mettete i personaggi, gli ambienti e descrivete con dovizia la situazione, poi imparatelo bene. 6. Non giudicate quello che state facendo, dovete essere liberi, ricordate nessun giudizio, nessuna rivalsa, nessuna arroganza, voi siete una particella divina e come tale vi dovete comportare. 7. Eseguite il metodo della pulizia della mente (le nuvole e il soffio) 8. Entrate nuovamente nel vostro laboratorio, purificatevi e sedetevi alla vostra scrivania. 9. Inviate i simboli che vi hanno insegnato e recitate il mantra tre volte. 10. Iniziate a girare il film del vostro desiderio, ora voi siete in stato theta e vi rimarrete fin quando vorrete. Le sensazioni che proverete dovranno essere reali. Il vostro cuore ora è in contatto con la matrice, visualizzate da prima uno schermo verde, un bel verde come quello del panno del tavolo da gioco, dove disegnerete il simbolo che vi verrà fornito, servirà per procedere più velocemente, poi via alla rappresentazione. 11. Quando il vostro cuore sarà colmo di gioia, dite le seguenti parole: 120 E’ già fabbricato, è già fabbricato, è già fabbricato, ora, ora, ora, ho detto, ho detto, ho detto e confermato. Terminate stringendo le mani con forza come a confermare un patto fatto con voi stessi. Conclusioni Ora siete un fabbricante di desideri, ma non ne approfittate, non perché possano finire, ma perché in voi entrerà all’inizio una stato di potenza, che potrà andare a impedire la realizzazione dei desideri successivi. Non sarete diversi dagli altri, anche loro sono particelle divine, ma non conoscono ancora il metodo, sarà solo lì la differenza. Pensate un attimo, potrei tenere il metodo solo per me e per i miei cari, ma non lo ritengo giusto, essendo una particella divina, il creatore ha messo tutti sullo stesso livello, non ci sono i superuomini o le superdonne, ma solo uomini e donne di tutte le razze e di tutti i credo religiosi e fortunatamente abbiamo tutti le stesse possibilità di creare una vita bella e gioiosa. Siamo arrivati al termine del nostro percorso, non è stato molto lungo vero? Vorrei chiudere con alcuni suggerimenti: come certamente avete compreso il metodo CFQ® non è nato in un momento, ma ha impiegato ben 53 anni per perfezionarsi, non lo sottovalutate, perderete l’occasione della vostra vita, e se vi diranno che nessuno dà niente per niente non credetegli, è vero io lavoro e quindi guadagno con il CFQ® , è un mio 121 desiderio realizzato, ma do anche a voi l’opportunità di creare in meglio la vostra vita. Tutto il bene del vostro futuro sarà nelle vostre mani fatene buon uso anche aiutando gli altri, ricordate sono vostri pari…sono vostri fratelli. Carpe diem tradotta in cogli l’attimo, ma più giustamente in vivi il presente o come meglio citava Orazio “Carpe diem quam minimum credula postero ” tradotto “in vivi il presente confidando il meno possibile nel domani”; non perdete l’occasione non rimandate a domani è oggi che la vostra vita cambierà. Vostro Claudio Bargellini 122 Ringraziamenti Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato, da quelli presenti nella mia vita come la mia compagna Silvia, la mia Master Jolanda, il mio grande amico Luigi, ma anche a coloro che non sono più con me come il mio Maestro e mentore. Non potrei non ringraziare tutti gli amici che ho incontrato durante il mio viaggiare per il mondo, ma per loro occorrerebbe un libro intero. Un grande ringraziamento va anche a chi mi ha ispirato, al mio bellissimo cane Buck, che oggi, ne sono certo correrà insieme al suo più famoso predecessore. 123 Sommario Nota introduttiva Apertura Claudio Bargellini Jolanda Pietrobelli 6 8 Capitolo Primo 9 Cerco… L'inizio La ricerca della formula principe L'Incontro La sperimentazione e la ricerca I viaggi ricerca Successi e insuccessi Altri problemi 9 10 11 13 16 17 24 27 Capitolo Secondo 33 La fusione Due passi tra la nuova scienza Il fatto Altro esperimento Riflessione La teoria dell'ologramma La matrice esiste e collega il tutto Obiettivi e adempimenti Le meditazioni Le esperienze Gli esperimenti Seguito Effetto fantasma 34 35 36 40 46 46 50 53 53 55 55 57 60 124 Capitolo Terzo 65 La Fabbrica di Desideri Il cervello I condizionamenti Lavorare sui condizionamenti Quali sono da dove vengono chi li manda Consiglio Noi contri. a cond. In maniera negativa? Che cosa ci condiziona? Le forme pensiero La nostra capacità di condizionarci positivamente Condizionamenti tipici 65 66 69 70 71 73 77 78 79 81 82 Capitolo Quarto 85 Come strutturare la vostra fabbrica Il direttivo Il cuore Come eliminare i condizionamenti Prepararsi alla visualizzazione La visualizzazione Per allenarvi un po' I chakra Lavorare su i colori Costruiamo la nostra fabbrica Allora ci siamo? Gli step Conclusioni 86 87 88 95 97 101 102 104 114 115 119 120 121 Ringraziamenti 123 125 126 Claudio Bargellini Nasce a Pisa il 30 agosto 1948 La sua vita, in parte descritta nel libro “I Consigli del Naturopata” oscilla continuamente tra scienza e parascienza; viaggia nel mondo, tra Africa, India America ed Europa, sempre alla ricerca di tecniche terapeutiche valide e di tradizioni antiche, mettendo continuamente avanti un sano scetticismo e una personale sperimentazione. L’importante incontro con un grande Maestro francese, incontro protratto per oltre venti anni, segnerà in modo sostanziale la sua vita. Alcune tappe indicative : Master Reiki Teacher Reiki Master Karuna Master Radiestesista Naturopata Erborista Master CFQ® Operatore Theta Healing Utopista Frequentazioni universitarie alle facoltà di Biologia, Facoltà di Farmacia, Facoltà di Agraria, con acquisizione: di laurea e attestati in varie discipline. Oggi presidente della ANTEL Associazione Nazionale Tecnici Erboristi Laureati, e della ABEI Associazione Bioenergetica Italiana, direttore della Scuola Superiore di Natutropatia ABEI in Pisa e Lucca, Larciano PT, Siena, Ricercatore Centro Studi ABEI sas., membro direttivo settore DBN Conf-artigianato, Membro del tavolo della Naturopatia in Regione Toscana. Consulente 127 scientifico S.I.S.T.E. Consulente scientifico AGRI-SAN srl. Conferenziere, scrive su vari giornali e riviste. Altre Pubblicazioni: • • • • • • I Consigli del Naturopata In viaggio con il pendolo Il Rimediario Piccolo manuale di Botanica Manuale di Reiki Reiki e Naturopatia In futura pubblicazione • • Un romanzo che parla di MISTERO! Un amore di Reiki Per informazioni e prenotazioni Segretaria ABEI 3934099841 [email protected] www.a-bei.it 128 Postfazione dell’autore Cari lettori ho voluto aggiungere al libro questa postfazione solo perché dalla data di stesura e pubblicazione del libro sono successe cose nuove che non vanno ad inficiare quanto scritto anzi vanno a confermarlo, ma in ogni caso a modificarlo. La scienza si sa oggi corre molto velocemente e i miei allievi della scuola Superiore di Naturopatia ABEI ne sono perfettamente consapevoli, visto che nei limiti delle mie conoscenze cerco di tenerli aggiornati, ma per il lettore esterno al nostro mondo “ABEI” potrebbe sorgere il dubbio di cose vecchie e superate; ebbene sia la scienza che il sottoscritto siamo andati avanti come è la logica delle cose umane, ma questo, lo ripeto, non inficia quanto scritto. Oggi parliamo in maniera più consapevole di risonanza, di entaglement di tecniche legate alla fisica quantistica, io stesso ho affinato una tecnica (Tecnica Diamante) che se abbinata al CFQ (di cui parla il libro) fa in modo che tutto funzioni meglio, pertanto vi chiedo scusa…ma dovrete leggere nel futuro il nuovo “fabbricante di desideri II” … è un consiglio … o una minaccia? Vedete voi. L’autore Claudio Bargellini Ps visto che le ristampe del libro sono già state più di cinque ho ritenuto giusto far scaricare gratuitamente questo libro dalla libreria di ABEI 129