PROGETTO ARCHITETTONICO Nemesi & Partners GENERAL CONTRACTOR Italiana Costruzioni spa AREA ESPOSITIVA 26.900 mq FOTO Moreno Maggi Nemesi 76 Padiglione dell’Italia Italy Pavilion testo di Matteo Cazzaniga M.M. Parlare di Palazzo Italia a Expo2015 non è cosa facile: il peso del Paese ospitante in ogni manifestazione, che sia essa sportiva, artistica, politica o come in questo caso una vetrina espositiva, è sempre importantissimo, perché da esso ci si aspetta il meglio sotto tutti i punti di vista. Ad aspettarselo sono prima di tutto i connazionali che ne fanno una questione di orgoglio e di rappresentatività nei confronti dei Paesi ospiti; ma ad aspettarselo sono forse soprattutto le altre nazioni, che a noi guardano con un misto di curiosità e di senso di sfida, identificando spesso il successo o il fallimento del Paese ospitante con quello della manifestazione stessa. È dunque da questo punto di partenza che crediamo sia doveroso iniziare l’analisi di Palazzo Italia: riesce, questo edificio, a incarnare l’essenza vera di questa Esposizione Universale? È in grado di cristallizzare in un’architettura il messaggio che vuole essere trasmesso ai visitatori? Palazzo Italia è indubbiamente un’opera ambiziosa, l’unica installazione che sopravviverà alla precarietà insita in questo genere di manifestazioni e che, pertanto, è stata concepita in maniera completamente diversa rispetto a tutti gli altri padiglioni M.M. espositivi presenti a Milano. Situato nelle immediate vicinanze dell’Albero della Vita, costituisce uno snodo fondamentale nel percorso di visita, affiancato simbolicamente sul viale del Cardo dal padiglione dell’Unione Europea e da quel complesso di edifici temporanei in cui le varie Regioni e specialità gastronomiche italiane hanno trovato la possibilità di esprimere una propria vetrina, andando a costituire, proprio insieme con Palazzo Italia, il complesso espositivo denominato Padiglione Italia. Concepito dallo studio Nemesi&Partners, aggiudicatario del concorso che ha portato all’assegnazione del progetto nel 2013, l’edificio di Palazzo Italia colpisce subito per un aspetto fondamentale: il suo carattere permanente di edificio vero e proprio e non di installazione temporanea fa sì che ci troviamo di fronte a uno spazio che vuol essere fortemente vissuto e non semplicemente visto. Il visitatore è invitato a percorrere spazi esterni e interni che disegnano l’intorno in un gioco di pieni e vuoti che ha nell’ascensione ai livelli superiori il suo miglior compimento. Abbiamo immaginato un’architettura che rappresentasse l’idea dello stare insieme e la capacità di riconoscersi in quanto comunità 77 78 Pianta piano terra Ground floor plan Sezione AA Section AA PADIGLIONE DELL’ITALIA ITALY PAVILION 79 Pianta piano primo First floor plan Sezione BB Section BB 80 Planimetria Site plan PROGETTO ARCHITETTONICO Nemesi & Partners Srl, Arch. Michele Molè e Arch. Susanna Tradati PARTNERS DI PROGETTO Progetto delle strutture e degli impianti Proger SpA - Bms Progetti Srl Coordinamento della sicurezza in fase di progetto Engineering e Cost Management Sostenibilità energetica Prof. Ing. Livio De Santoli INIZIO DEL CANTIERE 15 gennaio 2014 INAUGURAZIONE 1 maggio 2015 GENERAL CONTRACTOR Italiana Costruzioni S.p.A. IMPRESE DI COSTRUZIONE Mantovani Group, scavi e fondazioni Italiana Costruzioni S.p.A., realizzazione dell’edificio, impianti e finiture Italcementi SpA e Styl-Comp Group, realizzazione dell’involucro ramificato Italcementi produzione cemento iactive biodynamic, Styl-Comp ingegnerizzazione, produzione e montaggio del rivestimento architettonico ramificato Stahlbau Pichler Srl, realizzazione vela di copertura Pianta piano terrazza Terrace floor plan NEMESI PADIGLIONE DELL’ITALIA ITALY PAVILION NEMESI 81 M.M. 82 attraverso una struttura innovativa, contemporanea, che tenesse conto della grande tradizione dell’architettura italiana. Palazzo Italia cerca una spazialità complessa, ricca, che fa del dialogo delle parti un elemento fondante. Così definisce la propria opera Michele Molè, fondatore e direttore di Nemesi. Il concept architettonico che sostiene Palazzo Italia è l’idea di una “giungla urbana”, in cui l’elemento più caratteristico a livello estetico è certamente il rivestimento di facciata di colore bianco. In esso ha luogo la ramificazione di una serie di alberi che, diradandosi sempre più verso l’alto, è infine penetrata da un cono di luce che si fa strada tra i rami stessi: tutto ciò avviene tramite una maestosa vetrata strutturale che si insinua all’interno degli “alberi di cemento”. Abbiamo detto che il Palazzo si propone come uno spazio da vivere, più che da vedere: ne è testimonianza chiara l’ampia piazza interna che accoglie il visitatore al livello zero e che è liberamente fruibile da chiunque, indipendentemente dall’accesso ai piani espositivi superiori. Qui, in un paesaggio in cui il concetto di “giungla urbana” assume i toni asettici di un paesaggio quasi lunare, i percorsi pedonali circondati da giardini di ardesia permettono di ammirare da vicino i particolari della vegetazione costruita che trasmette la sua presenza mediante il fresco odore del cemento, sempre presente in ogni angolo del padiglione. È proprio questo odore il fattore sensoriale che fa da filo conduttore a tutta la visita a Palazzo Italia e non potrebbe essere altrimenti: il rivestimento di facciata in cemento bianco fotocatalitico, realizzato su disegno da Italcementi, è indubbiamente l’elemento estetico che caratterizza maggiormente i prospetti di Palazzo Italia. La tecnologia TX Active di Italcementi, già sperimentata in altre realizzazioni negli anni recenti, trova qui una perfetta applicazione su misura, mediante la creazione di pannelli a dimensioni variabili in cui l’alternanza di pieni e vuoti disegna un gioco di luci e ombre invidiabile. Il materiale è ulteriormente impreziosito dall’inserimento nell’impasto di polvere di Bianco Carrara, che lo rende oltremodo lucente. Il sottile odore di cemento fresco, che pervade l’aria di Palazzo Italia, risulta essere non solo caratteristico e non invasivo, ma anche perfettamente rivelatore delle caratteristiche “osmotiche” dei materiali utilizzati, in piena armonia con il tema della sostenibilità di Expo2015. La sensazione che pervade il visitatore mentre percorre la grande piazza interna, avvolto dall’intreccio di rami artificiali e sovrastato dalla maestosità del cono di luce superiore, è quella infatti di un edificio che “respira” e dialoga con gli elementi esterni, in particolar modo luce e aria, e lo fa con i suoi elementi costruiti e materiali (vetro, cemento, acciaio) senza vergogna alcuna. La sostenibilità è il grande tema di questa Esposizione Universale, celata dietro al concept del food che l’ha resa molto più accessibile al grande pubblico, semplificandone i contenuti: anche il secondo elemento dominante di Palazzo Italia, la copertura, si muove in questa direzione. Presentata attraverso una M.M. PADIGLIONE DELL’ITALIA ITALY PAVILION 83 “vela” dal design innovativo che interpreta l’immagine della morbida chioma di una foresta, ciò che abbiamo davanti agli occhi è in realtà un’innovativa tecnologia costituita da un vetro fotovoltaico in grado di metabolizzare l’energia solare e di sprigionarla, non solo metaforicamente, mediante campiture geometriche sia piane che curve. Il risultato è un imponente impluvio “in sospensione” sulla piazza centrale, con un conseguente effetto scenico non indifferente. Ma Palazzo Italia non è solo esteriorità, ci sono anche dei contenuti importanti, nel vero senso della parola, all’interno del manufatto. L’edificio si articola in quattro blocchi attorno alla grande piazza centrale; essi ospitano, rispettivamente, la zona Espositiva (Blocco Ovest), la zona Auditorium-Eventi (Blocco Sud), la zona Uffici di Rappresentanza (Blocco Nord) e la zona Sale Conferenze-Meeting (Blocco Est). L’accesso ai livelli superiori avviene mediante imponenti rampe di scale completamente aperte che tagliano trasversalmente il grande atrio centrale, incrementando quel senso di “protezione” che avvolge il visitatore. Il Blocco Espositivo, poi, è una successione di spazi caratterizzati da pochi elementi di grande personalità, essendo volutamente privilegiati il percorso e le installazioni. Dalla visita all’interno traspare in maniera decisa la natura permanente dell’edificio e pertanto il più possibile poliedrica in chiave futura, per potersi adattare a riconversioni funzionali che saranno inevitabili, ma che andranno ad aumentare il valore stesso dell’opera. Ecco allora che si susseguono ampie stanze, in cui il colore bianco e le tonalità del grigio la fanno da padrone, con la matericità del cemento sempre presente sulle superfici rasate delle pareti e vani scala asettici che hanno il compito di accompagnare il visitatore senza distoglierlo dai temi così importanti di questa Expo. C’è spazio per l’interattività materiale (lo spazio dedicato alla sottoscrizione libera della Carta di Milano), per l’interattività sensoriale (nelle Stanze degli Specchi che avvolgono il pubblico nelle bellezze naturalistiche e architettoniche del nostro Paese) e per l’interattività visiva, con elementi vetrati che permettono di ammirare scorci e prospettive della grande piazza centrale dai livelli più alti attraverso i “rami” delle pannellature di rivestimento. Siamo partiti da un quesito per analizzare questo padiglione, ora siamo giunti a una risposta: Palazzo Italia è certamente un’architettura della tranquillità, che attraverso l’utilizzo intelligente di soluzioni tecnologiche all’avanguardia consegue il duplice risultato del dialogo con l’intorno in cui si inserisce e con il visitatore che lo percorre. Al di là del cibo, dell’alimentazione, l’invito fondamentale che questa Expo rivolge al suo pubblico è di esercitare la propria capacità di saper interagire con gli elementi naturali del nostro pianeta, in maniera rispettosa ma non necessariamente conservatrice, e questo è un esercizio che Palazzo Italia svolge molto bene. M.M. 84 M.M. PADIGLIONE DELL’ITALIA ITALY PAVILION Talking about “Palazzo Italia” at Expo2015 is not easy: the burden of the hosting Country in every kind of event, both in sports, arts, politics or as in this case expositions, is always very relevant, because everyone has high hopes about it. Looking very much for it are above all the fellow countrymen for whom is all about pride and representativeness to the eyes of the other countries; but the ones who has the highest expectations are probably the other countries, that are looking at us with a mixture of curiosity and challenge, often identifying the success or the failure of the hosting Country with the one of the event itself. So this is the starting point from which we think it is due to begin the analysis of Palazzo Italia: does this building succeed in embodying the true essence of this International Exhibition? Is it able to crystallize into an architecture the message that is communicated to the visitors? Palazzo Italia is no doubt an ambitious piece of work, the only installation that will survive the temporariness that is inherent in these kind of events and that, therefore, has been conceived with a completely different approach compared to all the other pavilions of this Milan Expo. Located just close to the “Tree of Life”, it represents a fundamental pivotal point of the visiting trek, placed side by side to the pavilion of the European Community on the “Cardus” route and nearby to the group of temporary buildings where the Regional and food specialties of Italy have found a place to exhibit their qualities. All this constitutes, together with Palazzo Italia, the ensemble named Italian Pavillion. Created by Nemesi&Partners Studio, that won the ideas competition held in 2013, Palazzo Italia is a building that immediately catches the attention, mainly for one reason: its nature of a permanent building and not of a temporary one makes the visitor realize that he is in a space to be lived rather than to be seen. He finds himself invited to walk across interior and exterior spaces which draw the around in a roleplay of solids and voids, reaching its fulfillment in the ascension to the upper levels. “We imagined an architecture that could represent the idea of staying together and the power of recognizing ourselves as a community through an innovative, contemporary structure, closely linked to the great tradition of Italian Architecture. Palazzo Italia seeks for a complex, varied spatiality, that puts the dialogue between the parts in front of everything”. In this way Michele Molé, founder and Ceo of Nemesi describes his work. The architectural concept behind Palazzo Italia is the idea of a “urban jungle”, with the most identifying element on an aesthetic level that is the white outer covering of the façades, where it is represented the ramification of a group of trees thinning out the more they try to reach towards the sky, until a cone of light from a magnificent structural glass on the roof comes out from the branches and infiltrates through the “concrete trees”. We said that Palazzo Italia presents itself as a space to be lived rather than to be seen: the proof is the wide internal piazza that welcomes the visitor at the level zero and is completely free for everyone, independently from the access to the upper levels. Here, in a landscape where the concept of “urban jungle” becomes as aseptic as an almost lunar landscape, the pedestrian paths surrounded by slate gardens allow the sight of the built vegetation, which conveys its presence with the smell of cement, present in every corner of the pavilion. It is just this smell the sensory factor that is the thread of the whole visit to Palazzo Italia and it couldn’t be in a different way: the outer covering in white photocatalytic cement tailor made by Italcementi Group is no doubt the aesthetic element that mainly characterizes the fronts of Palazzo Italia. The TX Active technology by Italcementi, already used in other works during the recent years, finds here a perfect application, through the creation of different sized panels where the alternation of solids and voids draws a wonderful game of lights and shadows. The material is made more precious by the insertion of Carrara White Marble dust in the mixture, with an extremely shiny result. The thin smell of cement that pervades the air of Palazzo Italia shows to be not only very specific and not invasive, but also perfectly revealing of the “osmotic” features of the materials used for construction, in full harmony with the main theme of sustainability of Expo2015: the sensation surrounding the visitor while he walks across the wide piazza, wrapped in a plot of artificial branches and overhung by the majesty of the upper cone of light is in fact the one of a building “breathing” and in dialogue with the external elements, particularly light and air, and it’s a result reached with its built elements and materials (glass, cement, steel), without any shame. But Palazzo Italia is not only exteriority, there are also important contents, in the true meaning of the word, inside the building: it is made by four blocks around the central piazza holding respectively: the Exposition area (west block), the AuditoriumEvents area (south block), the Representative Offices (north block) and the Conference-Meeting Halls (east block). The access to the upper levels is from a large flight of stairs completely open that cut across the wide central atrium, increasing that sense of “protection” that surrounds the visitor. The Exposition Block is a series of spaces characterized by few elements of great personality, with a voluntary privilege reserved to the exhibition and to the installations: by visiting the interiors it clearly transpires the permanent nature of the building, projected to be the more polyhedric possible, in order to be able to transform in an easy way, thus increasing the inner value of the building. So we can see wide rooms, where the white color and the tonalities of grey are predominant, with the materiality of cement always present on the walls blank surfaces and aseptic stairwells, accompanying the visitor without distracting him from the real themes of this Expo. There is room for the material interactivity (the space dedicated to the subscription of the Milan Charter), the sensorial interactivity (the Rooms of Mirrors that wrap the public into the naturalistic and architectural wonders of Italy) and the visual interactivity, with the glass elements that allow us to see foreshortenings and perspectives of the wide central piazza from the upper levels, through the “branches” of the coating panels. We started from a question to analyze this pavilion, now we have come to the answer: Palazzo Italia is without any doubt and architecture of tranquility, that through a smart use of highly technologic solutions achieves the dual result of creating a dialogue both with the around and the visitors who goes across it. Besides food, the fundamental invitation that this Expo gives to its public is to exercise the skill of interaction between us and the natural elements of our planet, in a respectful but not necessarily conservative way, and this is an exercise that Palazzo Italia does very well. 85