Inaugurazione del Kaiciid di Vienna

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Dialogo interreligioso, un Centro a Vienna
Il «Kaiciid» fondato da Arabia Saudita, Austria e Spagna
FABRIZIO MASTROFINI, Avvenire, 27.11.2012, 19
Ieri sera è stato inaugurato a Vienna il «Centro internazionale per il dialogo interreligioso e
interculturale Re Abdullah Bin Abdulaziz» (Kaiciid), che - come dice il nome stesso - risale
all’iniziativa del re d’Arabia e ha tre «Stati fondatori»: il Regno dell’Arabia Saudita, la Repubblica
dell’Austria e il Regno di Spagna. La Santa Sede ha accolto l’invito ad aderire nella qualità di
«Osservatore fondatore», e alla cerimonia inaugurale era presente il cardinale Jean-Louis Tauran,
presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, assieme al segretario generale delle
Nazioni Unite, Ban Ki-moon, con i ministri degli Esteri degli Stati fondatori. Il Centro è finalizzato
a favorire il dialogo fra le religioni e le culture, come ha ribadito il cardinale Tauran. Il segretario
generale del Centro, Faisal Bin Abdulrahman Bin Muammar, ha notato che nasce «un luogo dove si
impara e dove si può sviluppare un dialogo tra religioni e culture per valutare la ricchezza delle
nostre diversità per riuscire a vivere insieme come buoni vicini ». Per questo la giornata di ieri,
prima dell’inaugurazione serale, è stata caratterizzata dai lavori di un imponente seminario sulle
«buone pratiche» di dialogo, al quale hanno partecipato ben 600 tra relatori, esperti, esponenti di
religioni e culture. Il nuovo Centro non si qualifica come una istituzione propria del Regno
dell’Arabia Saudita, ma come Organizzazione internazionale indipendente, riconosciuta dalle
Nazioni Unite. In proposito la Santa Sede ha già fatto sapere che intende mettere in luce le
preoccupazioni per il rispetto effettivo dei diritti fondamentali dei cristiani che vivono in Paesi a
maggioranza musulmana, al fine di promuovere la libertà religiosa nelle sue diverse espressioni.
Dell’iniziativa - ha reso noto la Santa Sede nei giorni scorsi - aveva parlato al Papa il Re d’Arabia
Abdullah Bin Abdulaziz nel corso dell’incontro in Vaticano il 6 novembre 2007. Nel Consiglio
direttivo del Kaiciid siedono personalità delle principali religioni: cristianesimo, ebraismo,
islamismo, induismo e buddismo. L’osservatore della Santa Sede è padre Miguel Angel Ayuso
Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, impegnato a promuovere un
dialogo basato su rispetto, mutua intesa e collaborazione. Il Consiglio direttivo sarà supportato da
un Comitato consultivo con oltre 100 esponenti di altre religioni, istituzioni culturali e
organizzazioni internazionali.
Intervento di Jean-Louis Tauran al Kaiciid di Vienna
Un’altra opportunità di dialogo, Osservatore Romano, 28.11.2012
È mio onore portare a questa assemblea i saluti di Sua Santità Papa Benedetto XVI, come i suoi più
fervidi auguri per il successo dell’attività di questo Centro per il dialogo. Signore e signori, siamo
osservati. Ognuno si aspetta dall’iniziativa di sua maestà re Abdullah, supportata dai Governi di
Austria e Spagna, con l’assistenza della Santa Sede come osservatore fondatore, onestà apertura e
credibilità.
Il Centro presenta un’altra opportunità per aprire un dialogo su molti temi, tra cui quelli relativi ai
diritti umani fondamentali, in particolare alla libertà religiosa in tutte le sue forme, per ogni uomo,
per ogni comunità, ovunque.
A questo riguardo, voi capirete che la Santa Sede è particolarmente attenta alla sorte delle comunità
cristiane nei Paesi dove una tale libertà non è adeguatamente garantita. Informazione, nuove
iniziative, aspirazioni e forse anche difetti saranno portati alla nostra attenzione. Sarà poi compito
del Centro - e, dove possibile, con la cooperazione di altre organizzazioni - verificare la loro
autenticità e agire di conseguenza, affinché i nostri contemporanei non siano privati della luce e
delle proposte che la religione offre per la felicità di ogni essere umano.
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I credenti devono lavorare e sostenere tutto ciò che favorisce la persona umana nelle sue aspirazioni
materiali, morali e religiose. Così sono richiesti tre atteggiamenti: rispetto dell’altro nella sua
specificità; conoscenza oggettiva reciproca della tradizione religiosa di ognuno, specialmente
attraverso l’educazione; collaborazione affinché il nostro pellegrinaggio verso la Verità sia
realizzato nella libertà e nella serenità.
Concludendo e citando Papa Benedetto XVI, vorrei assicurarvi la cooperazione della Chiesa
cattolica: «Con la sua presenza, la sua preghiera e le sue diverse opere di misericordia, specialmente
nel campo educativo e sanitario, desidera offrire ciò che ha di meglio. Vuole manifestarsi vicina a
colui che si trova nel bisogno, a colui che cerca Dio». (BENEDETTO XVI, Viaggio apostolico nel
Benin, cerimonia di benvenuto, 18 novembre 2011). Credo che dobbiamo lavorare in quello spirito
di fratellanza e di amicizia!
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