Trasformazioni dell’Energia Achille A. Nucita Dipartimento di Matematica e Fisica “E. De Giorgi”- Università del Salento 1) Il concetto di forza: esempi e tutto ciò che ci servirà in seguito! 2) Il lavoro e l’energia: lavoro di una forza costante, di una forza variabile. L’energia cinetica, il teorema lavoroenergia e i suoi limiti. 3) La potenza 4) Esempi applicativi Cinematica del punto materiale in pillole (cioè un formulario necessario) r v o 1 x(t ) = x0 + v0 × (t − t0 ) + a × (t − t0 ) 2 2 x0 v (t ) = v0 + a × (t − t0 ) x(t ) x r a v 2 ( x) = v 2 0 + 2a × ( x − x0 ) r a a=0 Moto Rettilineo Uniformemente Accelerato Moto Rettilineo Uniforme Il concetto di forza Il concetto di “forza” compare naturalmente nello studio della “dinamica”, ovvero la parte della fisica che si occupa del moto dei corpi interessandosi delle cause che lo hanno prodotto. Possiamo introdurre operativamente il concetto di forza (intesa come qualcosa che tira o spinge) collegandola all’accelerazione prodotta su un certo corpo e, successivamente, si potrà assegnare a ciascun corpo una caratteristica intrinseca che ne differenzia il comportamento (a parità di forza applicata e dell’ambiente circostante). Le tre leggi di Newton (Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, 1866) La prima Legge di Newton: si consideri un corpo sul quale agiscono più forze di risultante nulla (avendo inteso per risultante di un sistema di forze la forza effettivamente efficace). Se il corpo è fermo esso rimane fermo. Se il corpo si muove inizialmente con velocità costante, il moto continua con velocità costante indefinitivamente. (Particella libera) Definizione operativa di forza Nel linguaggio comune la forza è qualcosa che tira o che spinge ed è naturale associarla all’accelerazione prodotta su di un corpo. Come corpo campione si consideri il campione di chilogrammo al quale è stata assegnata per definizione una massa (gravitazionale) di 1 kg. Una forza è una grandezza vettoriale F =1 N a = 1 m/s 2 F =2 N F =3 N a = 2 m/s 2 a = 3 m/s 2 Massa Quale sarà la l’effetto della forza sugli altri corpi? Poichè il chilogrammo campione è una scelta completamente arbitraria, potremmo concludere che l’accelerazione è sempre proporzionale alla forza applicata. Ovviamente, la stessa forza imprime a corpi diversi accelerazioni diverse (si pensi ad una palla e ad un’auto). Serve quindi un modo per esprimere quantitativamente la massa inerziale (o inerzia) di un corpo ovvero la proprietà del corpo che si oppone ad un cambio del suo stato di moto. L’inerzia è una misura della resistenza di un corpo ad un cambio di velocità! Attacchiamo alla molla un campione di 1 kg e “stiriamo” (di una quantità fissata) la molla sino ad ottenere una certa accelerazione, ad esempio a = 2 m/s 2 Attacchiamo ora due corpi di 1 kg ciascuno e “stiriamo” la molla della stessa quantità. Sperimentalmente si osserverà una accelerazione a = 1 m/s 2 Per tre corpi di 1 kg ciascuno, si avrà a = 0.667 m/s 2 L’accelerazione prodotta da una forza è inversamente proporzionale alla massa accelerata Quindi… La seconda Legge di Newton: la risultante di tutte le forze agenti (o forza efficace) imprime su di un corpo una accelerazione che risulta inversamente proporzionale alla sua massa inerziale. In formule r r ∑ F = ma Nel SI la forza si misura in Newton (N): ∑F ∑F ∑F x = max y = ma y z = maz 1 N = 1 kg × 1 m/s 2 3 equazioni scalari dove le somme sono da intendere come somme algebriche delle componenti lungo gli assi x, y, e z delle forze applicate ad m. Nell’effettuare tali somme bisogna fissare in maniera opportuna (e univoca) le direzioni e quindi I segni delle singole componenti. In pratica si fissa prima un sistema di riferimento! La seconda Legge di Newton La prima Legge di Newton Qualche regola da seguire: Un secondo approccio Definiamo dapprima massa una caratteristica intrinseca di ciascuna particella o corpo che si ottiene confrontando la particella (o il corpo) con un campione tramite una bilancia a bracci uguali. Questa massa si definisce massa gravitazionale. Questa definizione operativa ci dice qual’è il valore della massa di un corpo (rispetto ad un campione) quando il corpo è in quiete (massa a riposo). Chiamiamo semplicemente massa una caratteristica del corpo indipendentemente dal suo stato di moto. Assumiamo per il momento che essa sia pari alla massa gravitazionale. Quantità di moto La quantità di moto definita come r r p = mv E rappresenta una grandezza con più informazioni rispetto alla sola velocità (ad esempio è più difficile cambiare lo stato di moto di una palla che di un camion). Dalla prima legge di Newton segue che una particella libera si muove con quatità di moto costante. Sperimentalmente, si osserva che r r ∆v1 ∝ −∆v2 r m2 r ∆v1 = − ∆v2 m1 r' r r' r m1 (v1 − v1 ) = −m2 (v2 − v2 ) r' r r' r m1 (v1 − v1 ) = −m2 (v2 − v2 ) r' r' r r m1v1 + m2 v2 = m1v1 + m2 v2 Generalizzando: la quantità di moto totale di un sistema di particelle si conserva r r' r ∆p1 = m1 (v1 − v1 ) ∆t = t − t ' r r r ∆pr1 r ∆(m1v1 ) ∆(v1 ) F1 = = = m1 = m1a1 ∆t ∆t ∆t r r F = ma r v v v r r dp = F1 + F2 + F3 + ... = ∑ F = ma dt Analogamente a quanto già osservato! La terza Legge di Newton: ad ogni azione corrisponde una reazione. Ad esempio se la particella 1 esercita sulla particella 2 una forza (in modulo) F12 , la particella 2 esercita sulla 1 una forza F21 di uguale modulo, direzione lungo la congiungente e verso opposto alla prima. NOTA: forza di azione e forza di reazione NON sono applicate allo stesso corpo! Determinare tutte le forze agenti nell’ipotesi che le casse non si separino durante il moto. ∆t = t ' − t ? ? ? ? r r F1 = − F2 La forza peso: r GMm FMm = − 2 rˆ = −marˆ r GM a=g= 2 RT r GMm FmM = − 2 rˆ r r r P = mg g = 9 . 80 m/s 2 La tensione di una fune priva di massa e inestensibile: In figura si vede un uomo che tira una cassa non applicando direttamente una forza P su di essa ma “tirando” una corda. Se la corda è inestensibile e priva di massa essa si occupa solo di trasmettere la forza. La corda esercita sulla cassa una forza T diretta verso destra. Per la terza legge di Newton, la cassa tira la corda con una forza –T diretta verso sinistra. Su ciascun elemento di corda agiscono le forze: T P Sulla cassa agisce la sola forza T diretta verso destra. T Per la corda: r ∑ F = P − T = mCorda a = 0 P =T Per la cassa: r ∑ F = T = mcassa a T = mCassa a P = mCassa a r ∑ F = P − T1 = 0 La reazione normale: La reazione normale è una forza di contatto che è impressa da una superficie a ciascun oggetto poggiata su di essa. Quali sono tutte le forze agenti? Qual’e’ la “reazione” alla reazione normale? Qual’è l’accelerazione del libro? E in assenza del tavolo? La forza di attrito: Un blocco di massa m lanciato su di un piano perfettamente liscio (un’astrazione ideale – il ghiaccio è qualcosa di molto vicino-) si muove di moto rettilineo uniforme. Un blocco di massa m lanciato su di un piano diminuisce costantemente la sua velocità sino a fermarsi. Esiste quindi una decelerazione dovuta ad una forza (detta di attrito) che si oppone al moto. La forza di richiamo elastica: r F = −kx xˆ x rappresenta lo spostamento rispetto alla condizione di riposo (molla nè allungata nè compressa) Il lavoro: una definizione operativa Una forza compie lavoro quando sposta il suo punto di applicazione; più forze applicate allo stesso corpo compiono lavoro in modo indipendente l’una dall’altra. Una forza compie lavoro se produce uno spostamento. Se forza F e spostamento s sono vettori paralleli, il lavoro L è il prodotto dei loro moduli: Se forza e spostamento non sono paralleli, si considera solamente la componente della forza parallela allo spostamento: Il lavoro di una forza r F y r xA O r xB L = Fs B A r r r s = xB − x A x Il lavoro di una forza r F y ϑ r xA O r xB L = F// s r r F// = F cos(ϑ ) B A r r r s = xB − xB x r r A ⋅ B = AB cos(ϑ ) = Ax Bx + Ay B y + Az Bz Il lavoro di una forza r F r Fy y O r xA r xB ϑ r Fx B A x r r r s = xB − xB r r r r r r r r r L = F ⋅ s = Fs cos(ϑ ) = ( Fx + Fy ) ⋅ s = Fx ⋅ s + Fy ⋅ s = Fx s F// = F x= F cos(ϑ ) • Le dimensioni fisiche del lavoro sono [L ]= [F ][s ]= ML2T −2 Nel SI il lavoro si misura in N*m, ovvero joule (J): Valore e segno del lavoro L dipendono dall’angolo α tra la forza F e lo spostamento s. Ad esempio: il lavoro compiuto dalla forza di attrito è sempre negativo (lavoro resistente o dissipativo) e la forza si dirà dissipativa. Anticipiamo che (come indica lo stesso nome) si “perde” qualcosa e il corpo si ferma. Il lavoro in termini infinitesimi Si consideri una forza costante r F che sposta il proprio punto di applicazione r di un tratto infinitesimo dr r dr r r y x r r dL = F ⋅ dr = Fdscosϑ = FT ds r r r +dr Il lavoro lungo un percorso AB N r r r r r r r r LAB = F1 ⋅ dr1 + F2 ⋅ dr2 + F3 ⋅ dr3 + ... = ∑ Fn ⋅ drn 1 r r r rB r r LAB = lim r ∑ Fn ⋅ drn = ∫r F ⋅ dr N drn →0 1 rA Per il calcolo dell’integrale, si deve conoscere F in funzione di x, y, z e quindi l’equazione della traiettoria seguita. Vale il principio di sovrapposizione… Se la forza agente è la risultante di n forze, il lavoro totale per spostare il punto di applicazione di un tratto infinitesimo ds è la somma di lavori compiuti dalle n forze sullo stesso tratto ds. Infatti: Se la forza è la risultante di n forze r F= r ∑ Fk k=1,...n Si può applicare il principio di sovrapposizione per calcolare il lavoro r r B r r B r r WAB = ∫ F ⋅ds = ∫ ∑ Fk ⋅ds = ∫ ∑ Fk ⋅ ds = A A k =1,... n A k =1,... n B r r = ∑ ∫ Fk ⋅ ds = ∑ Wk B k =1,... n A ( ) k =1,... n Cioè il lavoro complessivo è uguale alla somma dei lavori delle singole forze Vale il principio di sovrapposizione… Lavoro di una forza costante (in modulo, direzione e verso): esempi y r s a r mg x b r r π π L = F ⋅ s = mg scos = mgcos s = 0 2 2 Lavoro di una forza costante (in modulo, direzione e verso): esempi y r r L = F ⋅ s ≡ mgs cos θ a θ r s b mg cosθ r mg x Spostamento nella direzione della forza s cosθ θ Forza nella direzione dello spostamento r r L = F ⋅ s = mg(s cos θ) = (mg cos θ)s Interpretazione geometrica del lavoro r r L = F ⋅ s ≡ mg cos θs = F// s s = x 2 − x1 F F// lavoro x1 x2 x Lavoro di una forza variabile r r ∆L1 = F1 ⋅ ∆ s1 r r ∆L 2 = F2 ⋅ ∆ s2 r ∆sn r ∆s2 r ∆s1 s F2 F1 Fn L = lim ∆s→ 0 …………..… r r ∆L n = Fn ⋅ ∆ sn r r ∑ iFi ⋅ ∆ si = ∫ 2 1 r r F ⋅ ds = ∫ 2 1 F cos θ ds Fx Fx lim x1 lavoro ∆x → 0 lavoro x2 x x1 x2 x Lavoro di una forza variabile: la forza elastica In un grafico forza-spostamento, l’area al di sotto del grafico rappresenta il lavoro compiuto dalla forza. Questo permette di forze variabili con lo Il lavoro compiuto tra le posizioni 0 e s è uguale all’area colorata. spostamento, come la Per la forza elastica: calcolare il lavoro di forza elastica: Forza elastica Lavoro di una forza variabile: la forza elastica Fel = 0 x=0 r Fel x = x1 x = − x2 r Fel x = − x3 x r Fel r r Fel = − k x Lavoro di una forza variabile: la forza elastica Fel = 0 xi = 0 r F1 x F = −kx xf xf xf r r xf 1 2 xf L = ∫ F ⋅ ds = ∫ − kxdx= −k ∫ xdx= −k x ]x i 2 xi xi xi 1 2 1 2 1 2 = kxi − kxf = − kxf 2 2 2 Sia in dilatazione che in compressione il lavoro compiuto dalla forza elastica è sempre NEGATIVO Quanto lavoro compie l’agente esterno (noi che tiriamo o la stiriamo la molla) per allungare o comprimere la molla? Ma soprattutto, che forza applica l’agente esterno? A B Calcoliamo il lavoro compiuto dalla forza elastica per andare da A a B e poi da B ad A. Quanto vale il lavoro totale? Calcoliamo il lavoro L1 per andare da B=+d a C=-d/2 (direttamente), ed il lavoro L2 per andare da B a C passando prima per D=-d. Che cosa si nota? B γ1 γ2 A A Lavoro della forza (costante) peso per spostare il proprio punto di applicazione da A a B y B hf A r r P = mg hi r r L= F ⋅ s r F = − P yˆ r s = (hf − hi ) yˆ LAB = −mg (h f − hi ) Lavoro della forza peso per spostare il proprio punto di applicazione da B a A y B hf r r P = mg A hi r r L= F ⋅ s r F = − P yˆ r s = −(hf − hi ) yˆ LBA = ? Lavoro della forza peso per spostare il proprio punto di applicazione da A a B e tornare indietro y B hf A r r P = mg hi r r L= F ⋅ s r F = − P yˆ r s LAA = ? B y hf A r r P = mg r d s = dx xˆ + dy yˆ r r P = mg hi L= ∑ r r F ⋅ ds i = ∑ − mgdyi B r r hf F ⋅ ds = ∫ − mgdy A hi L= ∫ LAB = −mg (h f − hi ) ! Lavoro della forza elettrica r 1 qq0 F= rˆ 2 4πε0 r r F y q0(+) r r In termini di un campo elettrico r r F = q0 E r 1 q E= rˆ 2 4πε0 r r̂ q(+) x B r F θ r ds A q0(+) C1 C2 r r r r dL = F ⋅ ds = q0 E ⋅ ds B L1 = q0 ∫ A C1 r r E ⋅ ds B L2 = q0 ∫ A C2 r r E ⋅ ds B L1 = q0 ∫ B r r E ⋅ ds L2 = q0 ∫ A C1 B ∫ A C1 B ∫ A C2 r r E ⋅ ds A C2 r r L1 E ⋅ ds = = T1 q0 Tensione elettrica tra i punti A e B relativa al percorso C1 r r L2 E ⋅ ds = = T2 q0 Tensione elettrica tra i punti A e B relativa al percorso C2 In generale le tensioni potrebbero essere diverse cambiando percorso. Per un percorso chiuso (da A a B lungo C1 e da B ad A lungo –C2) L = q0 ∫ B A B A r r r r r r r r r r E ⋅ ds = q0 ∫ E ⋅ ds + q0 ∫ E ⋅ ds = q0 ∫ E ⋅ ds − q0 ∫ E ⋅ ds = L1 − L2 A C1 B −C2 A C1 B C2 L = q0 ∫ r r E ⋅ ds = q0ε Per un campo elettrostatico, l’integrale precedente è sempre 0 e quindi il: la forza elettrostatica è conservativa, il lavoro non dipende dalla traiettoria effettivamente seguita, il campo elettrostatico si dice conservativo e la forza elettromotrice in un campo elettrostatico è sempre 0! Per Prova (NOTA: la forza Coulombiana non è costante lungo il percorso seguito): rB B y r r r̂ r F = C1 r ds LAB,C1 = q0 ∫ rA r r q0 q E ⋅ ds = 4πε 0 rB q0 q q0 q dr = − ∫r r 2 4πε 0 rA 4πε 0 rB = A q0 (VA − VB ) A q0(+) LAA' = 0 LB'B = 0 r r r = q0 B dr q0 q q0 q LA'B' = = − = 4πε 0 r∫A r 2 4πε 0 rA 4πε 0 rB q(+) x A’ C2 B’ Ricordiamo tutti questi risultati! q0 (VA − VB ) LAB = −q0 ∆V TUTTE le forze che si comportano come la forza elastica o la forza peso e per le quali il lavoro lungo un percorso chiuso è nullo (e quindi il lavoro non dipende dalla traiettoria effettivamente seguita ma SOLO dalle condizioni iniziali e finali) si dicono CONSERVATIVE. IL LAVORO INFATTI SI CONSERVA (RIMANE UGUALE) LUNGO TRAIETTORIE DIFFERENTI. BREVE RIPASSO DELLA LEZIONE PRECEDENTE (PER INIZIARE LA LUNGA GIORNATA!) Abbiamo introdotto operativamente il concetto di massa inerziale di un corpo e quello di forza come una entità in gradi di modificarne lo stato di moto. Abbiamo introdotto le tre leggi della dinamica di Newton e chiarito alcune ambiguità r r ∑ F = ma Abbiamo incontrato alcune forze “famose” quali la forza peso, la forza di attrito, la forza di richiamo elastica, la forza vincolare normale, la tensione di una fune, la forza elettrostatica (i..e. la forza coulombiana). r r P = mg r F = − kx xˆ r r F = q0 E r 1 q E= rˆ 2 4πε0 r Abbiamo introdotto il concetto di LAVORO compiuto da una forza per spostare il suo punto di applicazione di un certo tratto Per una forza costante e spostamento finito… r r A ⋅ B = AB cos(ϑ ) = Ax Bx + Ay B y + Az Bz r Fy r F ϑ y O r xA r xB …per una forza (variabile) e uno spostamento infinitesimo. r Fx B x A r r r s = xB − x B r dr r r r r r r r r r L = F ⋅ s = Fs cos(ϑ ) = ( Fx + Fy ) ⋅ s = Fx ⋅ s + Fy ⋅ s = Fx s F// = F x= F cos(ϑ ) r r y x r r dL = F ⋅ dr = Fdscosϑ = FT ds r r r +dr SICURI DI QUESTA AFFERMAZIONE????? ESEMPI QUOTIDIANI DI FORZE CHE COMPIONO LAVORO Sfatiamo ora un mito! Come mai mi affatico a portare una valigia se il lavoro che compie la forza peso è nullo? Anche il lavoro compiuto dalla forza che si oppone alla forza peso è nullo! E quindi??? Interpretazione geometrica L = F ⋅ s ≡ Fs cos θ = Il lavoro di una forza costante coincide con l’area del rettangolo in figura = F (s2 − s1 ) F F lavoro s1 s2 s Lavoro di una forza non costante Il lavoro di una forza variabile coincide con l’area della regione di piano sottesa alla curva F(x) tra due posizioni xi e xf. Per calcolarla è necessario suddividere l’intervallo xf-xi in tanti intervalli Δx abbastanza piccoli da poter considerare la forza F costante in quell’intervallo. In questo modo, è possibile calcolare il lavoro relativo a ciascuno degli intervalli come area sottesa a ciascun rettangolo di base Δx. Il lavoro totale è la somma dei lavori ennesimi. Quanto più alto è il numero degli intervalli individuati tanto più è precisa la misura dell’area totale e quindi del lavoro totale. Lavoro di una forza non costante Il lavoro di una forza variabile è l’integrale tra una posizione iniziale xi e una posizione finale xf della forza F(x) per lo spostamento infinitesimo dx. Il lavoro fatto da alcune delle forze incontrate Lif = −mg (h f − hi ) Lavoro compiuto dalla forza peso 1 2 1 2 Lif = kxi − kxf 2 2 Lavoro compiuto dalla forza elastica LAB = −q0 ∆V Lavoro compiuto dalla forza elettrostatica FINE DEL RIPASSO DELLA LEZIONE PRECEDENTE (INIZIAMO LA LUNGA GIORNATA CON UNA PAUSA!) Il teorema Lavoro-Energia: Abbiamo visto che r F y O r xA r xB B A r r r s = xB − x A Se m è la massa del blocco considerato L = Fs = F ( xB − x A ) = ma( xB − x A ) x L = Fs = F ( xB − x A ) = ma( xB − x A ) E ricordando le formule (si veda la prima trasparenza) del moto rettilineo uniformemente accelerato 1 x(t ) = x0 + v0 × (t − t0 ) + a × (t − t0 ) 2 2 v (t ) = v0 + a × (t − t0 ) 2 v ( x) = v 0 + 2a × ( x − x0 ) 2 2 2 v v ( xB − x A ) = B − A 2a 2a Avendo posto x0=xA, etc. Si ha infine 2 2 2 2 vB vA vB vA L = Fs = F ( xB − x A ) = ma( xB − x A ) = ma − ma =m −m 2a 2a 2 2 x=xB, Energia cinetica (una prova più semplice alla lavagna) • Consideriamo il lavoro infinitesimo e riscriviamolo usando la 2a legge • Per trovare il valore del prodotto scalare differenziamo i due membri dell’identita` seguente r r r d pr r r ds r r dW = F ⋅ d s = ⋅ ds = dp ⋅ = m v ⋅ dv dt dt r2 2 d (v ) ≡ d (v ) • Da cui r2 r r r r d (v ) = d (v ⋅ v ) = 2v ⋅ dv r r 1 v ⋅ dv = d (v 2 ) 2 d (v ) = 2vdv 2 r r 1 2 dL = mv ⋅ dv = d mv 2 • Abbiamo infine • Per una variazione finita dobbiamo integrare tra il punto iniziale e il punto finale B B 1 2 1 2 1 2 L = ∫ dL = ∫ d mv = mvB − mvA 2 2 2 A A • La quantità 1 2 K = mv 2 prende il nome di energia cinetica L’energia cinetica Ec di un corpo è il semiprodotto della massa per il quadrato della velocità. Nel SI l’unità di misura dell’energia cinetica è il joule (J). -Lavoro e energia cinetica hanno la stessa unità di misura: • Il teorema appena dimostrato è detto teorema del Lavoro-Energia: il lavoro fatto dalla forza sul punto materiale è uguale alla variazione di energia cinetica del corpo stesso! • HA DEI LIMITI! Energia: capacità di compiere lavoro Un corpo in movimento ha la capacità di compiere lavoro (per esempio comprimendo una molla) Energia cinetica: energia posseduta da un corpo in movimento. Dipende dalla massa e dalla velocità L’energia cinetica Forza applicata a un corpo: l’energia cinetica può variare a) Una forza parallela alla velocità fa variare l’energia cinetica (moto di caduta) b) Una forza perpendicolare alla velocità modifica la traiettoria ma lascia invariata l’energia cinetica (moto circolare uniforme) L’energia cinetica a) Una forza che forma un angolo α rispetto alla velocità può essere scomposta in due componenti: parallela alla velocità, fa variare l’energia cinetica perpendicolare alla velocità, modifica la traiettoria ma lascia invariata l’energia cinetica V? Nessun attrito! O O -d d’ Come sono d e d’? Con attrito! Residuo! Ma vi è attrito che produce un lavoro RESISTENTE. O -d Come sono d e d’? O Le forse che agiscono sul sistema fanno un lavoro sul sistema! d’ Sistema Risolviamo il problema usando il teorema LavoroEnergia, la seconda legge di Newton e quello che ricordiamo della cinematica! x o θ RISPONDIAMO ORA ALLE DOMANDE SOSPESE DEGLI ESERCIZI La potenza La potenza è il lavoro compiuto da una forza nell’unità di tempo; la potenza è una proprietà delle macchine La potenza La potenza è il rapporto fra il lavoro compiuto e l’intervallo di tempo impiegato per compierlo: Nel SI la potenza si misura in watt (W): La potenza Multipli del watt La potenza è un dato caratteristico delle apparecchiature elettriche. PSole = 2×10 W 26 La potenza Un corpo è soggetto a una forza F e si muove a velocità costante. (F compensa le altre forze che si oppongono al moto, come gli attriti). La potenza che deve essere fornita in questo caso è il prodotto della forza per la velocità: La potenza Il rendimento di una macchina è il rapporto tra potenza utile e potenza assorbita; è sempre inferiore a 1 L’energia potenziale L’energia potenziale gravitazionale è associata alla posizione di un corpo rispetto alla Terra; l’energia potenziale elastica è associata alla deformazione dei corpi elastici L’energia potenziale Un corpo fermo può avere la capacità di compiere lavoro: -per esempio può avere energia potenziale gravitazionale (a) o energia potenziale elastica (b) L’energia potenziale Energia potenziale gravitazionale di un corpo: lavoro che la forza di gravità può compiere facendolo cadere sul piano di riferimento. Se l’oggetto ha massa m e si trova a una quota h: Lgravità = m·g·h L’energia potenziale L’energia potenziale gravitazionale è una proprietà non del solo oggetto, ma del sistema Terra + oggetto. L’energia potenziale La forza peso è una forza conservativa Per fare salire (a velocità costante) un corpo su un piano inclinato senza attrito si applica una forza F che compie il lavoro L = P·h. Il corpo acquista l’energia potenziale Ep = P·h. Cadendo sotto l’azione del peso il corpo può restituire il lavoro speso per sollevarlo: Ep = L. Il lavoro compiuto dalla forza peso dipende solo dalla differenza di quota h, e non dal percorso. L’energia potenziale La forza d’attrito è una forza dissipativa In presenza di una forza di attrito Fa il lavoro per spostare il corpo a quota h è: L = F·l = P·h + Fa·l > P·h. Il corpo acquista l’energia potenziale Ep = P·h. Cadendo il corpo non può restituire tutto il lavoro speso per sollevarlo: Ep < L. Il lavoro compiuto dalla forza d’attrito dipende dal percorso seguito. L’energia potenziale Energia potenziale elastica Ee di una molla compressa di un tratto s: lavoro che la molla può compiere tornando alla posizione di equilibrio. La forza elastica è una forza conservativa L’energia potenziale: da dove si ricava questo concetto? Abbiamo visto che esistono forze conservative per le quali il lavoro compiuto per spostare il punto di applicazione lungo una traiettoria chiusa è NULLO! c1 B L= ∫ c2 A A r r F ⋅ ds = 0 B LAB = ∫ A C1 r r A r r F ⋅ ds = ∫ F ⋅ ds B C2 Per la forza peso: B rˆ LAB = ∫ −mg y ⋅ dyyˆ = −mg(h f − hi ) = −mghf + mghi = −∆U gravitazionale A C1 B L AB rˆ = ∫ −mg y ⋅ dy yˆ = − mg ( h f − hi ) = − mgh f + mgh i = − ∆ U gravitazio nale A C1 U = U ( x, y, z) = U gravitazionale = +mgh Per la forza elastica: B LAB = ∫ A 1 1 2 2 − kxdx = − kxB + kxA = −∆U elastica 2 2 1 U = U ( x, y, z ) = U elastica = + kx2 2 Per la forza elastica: B LAB = ∫ A 1 2 1 2 − kxdx = − kxB + kxA = −∆U elastica 2 2 1 U = U ( x, y, z ) = U elastica = + kx2 2 Per la forza di interazione elettrostatica: rB LAB = q0 ∫ rA r r q0 q E ⋅ ds = 4πε 0 rB q0 q q0 q dr = − ∫r r 2 4πε 0 rA 4πε 0 rB = q0 (VA − VB ) = −q0 ∆V A U = U ( x, y, z) = U elettrostatica q0 q = 4πε 0 r ( x, y, z ) L’energia potenziale rappresenta l’energia di configurazione di un sistema. Più precisamente essa è l’energia immagazzinata da un sistema per il fatto di avere le sue varie componenti disposte in un certo modo rispetto al resto dell’universo (per esempio, la compressione di un sistema mass-molla o la posizione di un corpo rispetto allla Terra). Nel caso di forze conservative U = U ( x, y, z) ∆U potenziale = − L La variazione di energia potenziale è il lavoro, cambiato di segno, compito dalle forza conservative che agiscono sul sistema. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA TOTALE Abbiamo già visto che, per il teorema Lavoro-Energia, che 1 2 1 2 L = mv f − mvi = ∆K 2 2 Abbiamo già visto che, per le forze conservative, il lavoro compiuto da queste forze sul sistema può essere scritto come L = −∆U potenziale Quindi ∆K = −∆U potenziale ∆K + ∆U potenziale = 0 ∆K + ∆U potenziale = 0 Qualunque tipo di energia potenziale! Ovviamente ciascun tipo è associata ad una forza CONSERVATIVA agente sul sistema Ki + U i = K f + U f ∆E = 0 Ei = E f E si chiama energia MECCANICA totale. La precedente equazione indica il PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA TOTALE! PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA TOTALE! ∆E = 0 In un qualsiasi sistema isolato costituito da oggetti che interagiscono solo attraverso forze conservative, l’energia può cambiare forma (da potenziale a cinetica e vicecersa) ma la somma (in qualsiasi istante) dell’energia cinetica e potenziale DEVE rimanere costante. Esempio: per la forza CONSERVATIVA peso si ha 1 2 EB = mghB + mvB 2 1 2 E A = mghA + mvA 2 y hf B A hi r r P = mg ∆E = E A − E B = 0 Risolviamo il problema usando la conservazione dell’energia meccanica totale x o θ A La scelta del contorno del sistema è arbitraria! ∆K = Lext = L gravitazionale + Lelastica ∆K + ∆U elastica = Lgravitazionale ∆K + ∆U gravitazionale = Lelastica ∆K + ∆U gravitazionale + ∆U elastica = 0 Energia e lavoro Potenza Potenza Teorema Teorema dell’energia dell’energia cinetica cinetica Energia Energia cinetica cinetica Trasferimenti Trasferimenti di di energia energia Lavoro Lavoro Energia Energia potenziale potenziale Forze Forze conservative conservative Lavoro Lavoro di di una una forza forza costante costante Energia Energia potenziale potenziale gravitazionale gravitazionale Lavoro Lavoro di di una una forza forza variabile variabile Energia Energia potenziale potenziale elastica elastica PRIMA ESPERIENZA DI LABORATORIO Verificare tramite l’utilizzo di un piano inclinato, di una molla di costante elastica nota e di un carrello la legge di conservazione dell’ENERGIA MECCANICA TOTALE! Situazione iniziale Molla a riposo, carrello non appoggiato e fermo Estremità in x=0, quota h’ Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrello mgh’ Energia cinetica carrello 0 0 h’ Posizionamento carrello Molla leggermente compressa dal carrello m Estremità in x=x0, quota h0 Energia elastica molla ½kx o2 Energia potenziale carrello mgh0 Energia cinetica carrello 0 ½kx o2 = mg(h’-h0) x0 0 ho Carico molla per lancio Molla compressa e bloccata Estremità in x=xm, quota hm Energia elastica molla ½kx m2 Energia potenziale carrello mghm Energia cinetica carrello 0 ½kx m2 = mg(h0 - hm) + lavoro fatto dall’operatore xm x0 0 hm Lancio del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h’ Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrello mgh’ Energia cinetica carrello ½mv o2 v0 xm x0 0 h’ Corsa del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrello mgh Energia cineticav carrello ½mv 2 xm x0 0 h Corsa del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrello mgh v Energia cinetica carrello ½mv 2 xm x0 0 h Corsa del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrellov mgh Energia cinetica carrello ½mv 2 h xm x0 0 Corsa del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h Energia elastica molla 0 v Energia potenziale carrello mgh Energia cinetica carrello ½mv 2 h xm x0 0 Corsa del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h Energia elastica molla 0 v Energia potenziale carrello mgh Energia cinetica carrello ½mv 2 h xm x0 0 Arresto del carrello Molla rilasciata Estremità in x=0, quota h1 Energia elastica molla 0 Energia potenziale carrello mgh1 Energia cinetica carrello 0 ½kx m2 = mg(h1 - hm) xm x0 0 h1 I trasferimenti di energia L’energia si può trasferire da un sistema a un altro in modi diversi; nel trasferimento ci possono essere delle perdite di energia I trasferimenti di energia L’energia si può trasformare Quando un corpo cade, la sua energia potenziale si trasforma in energia cinetica. L’energia si può trasferire L’atleta, quando lancia il giavellotto, gli trasferisce energia per lavoro meccanico. I trasferimenti di energia L’energia si può trasferire per lavoro elettrico La pila, utilizzando la propria energia chimica, compie un lavoro elettrico sui portatori di cariche elettriche del circuito di collegamento. Questo lavoro elettrico consente al motorino di sollevare il peso. I trasferimenti di energia L’energia può essere trasferita per calore Quando si accende il fuoco, l’energia chimica liberata nella combustione si trasferisce sotto forma di calore alla griglia, aumentandone la temperatura. La trasmissione di energia tra corpi caldi avviene anche a distanza (e nel vuoto, come per le stelle), per irraggiamento di onde elettromagnetiche I trasferimenti di energia La radiazione solare può essere assorbita e poi trasformata da organismi viventi o da dispositivi convertitori di energia Un convertitore di energia è caratterizzato da un rendimento: