TEATROROMANOfestival
Trieste, 20 luglio 2005
COMUNICATO STAMPA
ANITA BARTOLUCCI PORTA IN SCENA LA CLITENNESTRA DELLA YOURCENAR
AL TEATRO ROMANO festival.
Venerdì 22 luglio nuovo appuntamento di prosa al TEATRO ROMANO festival con
“Clitennestra” di Marguerite Yourcenar, interpretata da Anita Bartolucci.
La storia della mitica assassina, addolcita dalla sensibilità femminile di una delle più
grandi scrittrici contemporanee, viene ambientata dalla regista pordenonese Maria Luisa
Bigai nella Istanbul degli anni Venti. È del ‘24 infatti la famosa guerra dei dardanelli che
per i turchi rappresenta “la nuova Troia”, l’ondata cioè di innovazione europea verso la
nuova Turchia voluta da Kemal Ataturk.
In un fumoso caffè, un pianista accompagna con pochi accordi i preparativi dello spettacolo che sta
per avere inizio; in un angolo, una donna, presumibilmente la chanteuse, racconta con lucidità e
passione un crimine. Il proprio crimine o una fantasia ossessiva? Il racconto della donna, espresso
in chiave di sofferenza, è quello di Clitennestra.
L’ambientazione della “Clitennestra”, traslata dalla Grecia classica ad un bar turco degli
anni Venti, fa acquisire al mito di Clitennestra, attraverso le parole della Yourcenar, un
respiro di contemporaneità. Potrebbe trattarsi di una donna qualsiasi che uccide il suo
uomo: Clitennestra non solo uccide per amore, ma anche tradisce per amore e lo fa in un
momento delicato della sua esistenza, un momento in cui non soltanto si ritrova
abbandonata dall’uomo che ama, ma il passaggio invasivo del tempo la costringe a fare i
conti con la sua vita. Quando Agamennone ritorna dalla guerra, accompagnato dalla
schiava-concubina Cassandra, lei vorrebbe amarlo e invece lo uccide. Il personaggio
parla direttamente al pubblico, in una confessione che si fa intima. Inoltre il racconto è
ulteriormente complicato da una stratificazione di piani di lettura: la protagonista potrebbe
essere la vera Clitennestra, così come un’attrice che ne interpreta la parte, o, ancora, una
donna che ha giocato ad essere lei. Del resto è la stessa Yourcenar a far dire al suo
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personaggio: “Non c’è una donna che per una notte non abbia sognato di essere
Clitennestra”.
Dal punto di vista prettamente teatrale, la grande forza del personaggio risiede nella sua
comunicabilità. Nonostante affiorino continuamente nel testo gli afflati lirici della tragedia
greca, questa Clitennestra è “appoggiata” al reale. Il materiale umano di cui è composta,
malgrado la complessità, è di immediata comunicazione, arriva alle persone, e in
particolare al cuore femminile. Si tratta di una donna colta in un momento di fragilità,
quando non è più forte della giovinezza, della spavalderia, e soprattutto dell’amore.
Questa “Clitennestra” è una delle eroine di Fuochi, l’opera scritta da Margherite
Yourcenar alla metà degli anni Trenta, nella quale la scrittrice francese realizza una serie
di personali ritratti di figure - per lo più femminili - appartenenti al mito occidentale e
riproposti in chiave contemporanea. Raccolta di prose e poesie, Fuochi è un’opera
giovanile, scritta dopo una delusione d’amore.
A portare sulla scena il personaggio della Yourcenar, troviamo Anita Bartolucci, attrice
versatile e rigorosa, che ha lavorato con alcuni dei più grandi registi del teatro italiano, da
Ronconi a De Lullo, da Castri a Missiroli a Scaparro, interpretando sempre ruoli di donne
estreme, volitive, di forte impatto emotivo. L’attrice – in questo periodo finalista al Premio
Teatrale “Olimpici del Teatro 2005” - dichiara in un’intervista di aver sempre avuto una
grande passione per l’opera della Yourcenar proprio per la sua capacità di scrivere “al
femminile” e di essersi invaghita alla prima lettura del testo di Clitennestra.
Nel 2003 Andrea Camilleri – maestro in accademia della Bigai – commissiona alla regista
un progetto da presentare in occasione della riapertura del Teatro di Racalmuto. Nasce
così questo allestimento: non una semplice lettura né un nudo monologo, ma un lavoro
composito, quasi una partitura, che prevede anche una parte musicale eseguita dal vivo
dal Maestro Francesco Marchetti (su musiche originali di Alessandro Molinari). Lo
spettacolo si arricchisce inoltre con una parte videocinematografica che emula il cinema
espressionista e con una serie di voci registrate che riverberano i piani del pensiero e
della parola, fra queste anche un bellissimo testo di Veli Kanik interpretato dalla profonda
voce di Omer As. Questa originale edizione di “Clitennestra” si completa con il prezioso
disegno luci di Marco Catalucci che evoca personaggi e fantasmi privati della
protagonista.
“Clitennestra” sarà in scena venerdì 22 luglio alle 21.30. Prezzo intero: 10,00 euro.
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Ridotto anziani sopra i 60 anni e giovani entro i 18: 7,00 euro. Speciale riduzione per gli
abbonati della Contrada: 5,00 euro.
Biglietteria, prevendita e informazioni presso Ticket Point (Corso Italia, 6/C – tel. 040
3498276/7). Nelle serate di spettacolo sarà allestita un’apposita biglietteria presso
l’ingresso del Teatro Romano, che apre un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Nell’ambito dell’iniziativa della Provincia di Trieste Il teatro e la rosa, sarà a disposizione
per ogni spettacolo un numero limitato di biglietti per anziani sopra i 65 anni e con reddito
autocertificato inferiore ai 600 euro mensili. Per informazioni: 040.3798471.
Promosso dalla Provincia di Trieste con la collaborazione del MiBAC, il TEATRO
ROMANO festival è diretto da Furio Bordon. L’organizzazione del festival è curata dalla
Contrada-Teatro Stabile di Trieste.
Prossimo appuntamento: lunedì 25 luglio con il teatro comico di Alessandro
Bergonzoni.
In caso di maltempo gli spettacoli avranno luogo al Teatro Cristallo.
Informazioni “last minute”: 040.948471.
www.teatroromanotrieste.it
Con cortese preghiera di pubblicazione
L’Ufficio Stampa