Amplificatori Differenziali nei simboli non si esplicitano gli alimentatori DC, cioè Normalmente i circuiti che realizzano l’amplificatore differenziale e operazionale non contengono un nodo elettricamente connesso al nodo di massa. G. Martines 1 Amplificatore differenziale ideale G. Martines 2 Amplificatore differenziale reale Guadagno di tensione di un amplificatore differenziale reale L’Amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale con guadagno di tensione molto elevato. G. Martines 3 Concetto di cortocircuito virtuale Nella ipotesi che la tensione di uscita vo sia finita: mentre le correnti di ingresso sono nulle nella ipotesi RID = ∞ NOTA: la presenza della controreazione garantisce che la tensione di uscita sia finita; basta considerare che il guadagno ad anello chiuso può essere espresso da: Af = G. Martines vo A A 1 = ≈ = v s 1 + Aβ Aβ β 4 Ipotesi fondamentali per gli Amplificatori Operazionali ideali: Altre proprietà degli Amplificatori Operazionali ideali: G. Martines 5 Amplificatore Operazionale in configurazione invertente G. Martines 6 Con il concetto di cortocircuito virtuale: Calcolo resistenza di uscita G. Martines 7 Amplificatore Operazionale in configurazione non-invertente G. Martines 8 Analisi della configurazione non-invertente G. Martines 9 Modello equivalente configurazione non-invertente G. Martines 10 AMPLIFICATORE OPERAZIONALE REALE Identificazione dello stadio amplificatore G. Martines 11 GUADAGNO AD ANELLO APERTO FINITO Consideriamo uno stadio non invertente: G. Martines 12 Errore sul cortocircuito virtuale: Errore sul guadagno ad anello chiuso (Gain Error): ed in termini percentuali (Fractional Gain Error): G. Martines 13 RESISTENZA DI USCITA NON NULLA G. Martines 14 RESISTENZA DI INGRESSO FINITA Configurazione non invertente: G. Martines 15 RESISTENZA DI INGRESSO FINITA Configurazione invertente: G. Martines 16 RESISTENZA DI INGRESSO FINITA Configurazione invertente: G. Martines 17 G. Martines 18 RAPPORTO DI REIEZIONE DI MODO COMUNE FINITO G. Martines 19 INSEGUITORE DI TENSIONE E CMRR Gain Error: G. Martines 20 RESISTENZA DI INGRESSO DI MODO COMUNE G. Martines 21 TENSIONE DI OFFSET ALL’INGRESSO G. Martines 22 CORRENTE DI POLARIZZAZIONE E OFFSET DI CORRENTE ALL’INGRESSO I B = (I B 2 + I B1 ) 2 G. Martines 23 COMPENSAZIONE DELLA CORRENTE DI POLARIZZAZIONE VOT = R2 I B 2 − I B1 G. Martines 24 COMPENSAZIONE DELLA CORRENTE DI POLARIZZAZIONE IN AMPLIFICATORI AC NOTA: La presenza della R3, se necessaria, riduce la resistenza di ingresso nella configurazione non invertente G. Martines 25 LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI USCITA • La corrente di uscita di un amplificatore deve essere limitata per evitare una eccessiva dissipazione di potenza nei circuiti (sovraccarico) • La limitazione su Io impone vincoli sulla RL ma anche sulla rete di reazione. G. Martines 26 RISPOSTA IN FREQUENZA Gli operazionali si progettano in modo da avere elevato guadagno DC e risposta in frequenza a singolo polo: A0ωB è il prodotto guadagno-larghezza di banda GBW (A0 guadagno in continua, ωB banda a 3 dB) ωT è la frequenza angolare di guadagno unitario (o di transizione) per ω >> ωB: A(s ) = G. Martines A0ω s 27 RISPOSTA IN FREQUENZA NON INVERTENTE G. Martines 28 NOTA: Aβ = A 1 ovvero in dB Aβ dB = A dB − 1 β dB β per ω < ωH |Aβ| > 1 e Av(jω) = 1/β per ω > ωH |Aβ| < 1 e Av(jω) = ωT/ω per ω = ωH |Aβ| = 1 G. Martines 29 RISPOSTA IN FREQUENZA INVERTENTE In questo caso la reazione è parallelo-parallelo e quindi il guadagno è la transresistenza, ma in termini di guadagno di tensione si può scrivere in modo analogo al caso non invertente: NOTA: G. Martines AV(0) = 1 – 1/β 30 G. Martines 31 SLEW RATE È una caratteristica del funzionamento a largo segnale degli amplificatori operazionali Modello equivalente di un amplificatore operazionale G. Martines 32 Modello equivalente di un amplificatore operazionale reale dv O SR = dt G. Martines max I max = C 33 LARGHEZZA DI BANDA A PIENA POTENZA d (Vi sin ω t) = ωVi cos ω t dt SR fM = 2 πVO max Per sinusoidi di ampiezza minore di VOmax vale ancora la relazione: VO = VO max f M f . G. Martines 34 SOMMATORE PESATO G. Martines 35 AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE v+ = R4 v2 R3 + R4 vO = G. Martines vO = v+ − IR2 I= v1 − v+ R1 1 + R2 R1 R v2 − 2 v1 1 + R3 R4 R1 36 AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE 1 + R2 R1 − R2 R1 − R2 R3 R1 R4 vCM = 0 per v1 = v2 = vCM : 1 + R3 R4 R2 (v2 − v1 ) che si ha per R2/R1 = R4/R3 ed allora: vO = R1 vO = Resistenza di ingresso differenziale RID = 2R1 G. Martines 37 Resistenze di ingresso dell'amplificatore differenziale Svantaggio: RIN1 = R1 è diversa da RIN2 = R1 + R2 i generatori vedono resistenze diverse (i1 ≠ i3) non si ottiene facilmente un guadagno variabile G. Martines 38 AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE PER STRUMENTAZIONE G. Martines 39 CONVERTITORE CORRENTE-TENSIONE VO = − I S R2 la configurazione invertente con generatore di segnale nella forma di Norton. AMPLIFICATORE PARAFASE Av = 2 ma l’uscita non ha punti a massa Convertitore di segno: Av = -1 (configurazione invertente con R2 = R1) G. Martines 40 INVERTENTE AD ALTA RESISTENZA G. Martines 41 RETE DI REAZIONE REATTIVA Considerazioni valide per tutte configurazioni viste. G. Martines 42 SFASATORE Invertente: se Z 1 (s ) = Z 2 (s ) la differenza di fase fra segnale di uscita e di ingresso vale: π + ∠Z 2 (s ) − ∠Z1 (s ) differenziatore: (più facile la sintesi) Vo 1 1 = s − s + Vi CR CR G. Martines Φ = π − 2 tan −1 (ωCR ) 43 AMPLIFICATORE PASSA-BASSO G. Martines 44 AMPLIFICATORE PASSA-ALTO Z 1 (s ) = R1 + Av ( s ) = − dove G. Martines 1 sC Z 2 (s ) = R2 Z2 sR2 C R =− =− 2 Z1 sR1C + 1 R1 Ao = − R2 R1 e s s+ 1 R1C = Ao s s + ωL ω L = 2πf L = 1 R1C 45 INTEGRATORE DI MILLER G. Martines 46 DERIVATORE G. Martines 47