Stress continuo e pochi controlli sugli infermieri. Anche il

lastampa.it
Notizia del: 01/04/2016
Foglio: 1/2
Sezione: DICONO DI NOI
CRONACHE
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L’inchiesta sulle estrazioni
petrolifere, indagato anche il
capo di Stato maggio… Marina
Addio aranci, limoni e
mandarini. La Sicilia non
profuma più di agrumi
La sindaca più cattiva
d’Italia: “Nessuno vuol
lavorare con me”
Renato Di Biagio: “Su mia
moglie fango e veleni, non è
lei l’infermiera killer”
“Feci versare io quei 400
mila euro. E il cardinale
sapeva del mio progetto”
Stress continuo e pochi controlli sugli infermieri.
Anche il ministero è preoccupato
Crescono i timori dopo il caso dell’operatrice sanitaria di Piombino accusata di 13 omicidi
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morte che faceva la spesa
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Un flacone di eparina, il farmaco usato dall’infermiera di Piombino per uccidere
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PAOLO RUSSO
01/04/2016
Che la lista degli angeli della morte in corsia stia diventando inquietante lo ha
ammesso anche la titolare della salute, Beatrice Lorenzin. Killer con disturbi
della personalità non di rado esaltati da uso di droghe, psicofarmaci o alcol.
-26403601
VIDEO CONSIGLIATI
Troppe volte non rivelati da un sistema di controlli con più di un buco nero. Per
Ricetta rossa addio, medici e
farmacie si scambiano le
prescrizioni online
Servizi di Media Monitoring
http://www.lastampa.it/2016/04/01/italia/cronache/stress-continuo-e-pochi-controlli-sugli-infermieri-anche-il-ministero-preoccupato-dvwjOdrlZRkACo1lGf4ePK/pagina.html
Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
MARCO MENDUNI
lastampa.it
Notizia del: 01/04/2016
Foglio: 2/2
Sezione: DICONO DI NOI
le droghe, ad esempio, i controlli non sono obbligatori su medici e infermieri
che magari entrano in sala operatoria. Sull’alcol si va in ordine sparso da regione
e a regione. In Emilia Romagna ci si accontenta di un’analisi anamnesica, ossia
basata su quel che racconta il camice bianco o l’infermiere. In Lombardia si
procede con test a campione. In più di una caso non si fa nulla.
L’insospettabile angelo della morte che faceva la spesa con il marito (Sapegno)
A spiegare il sistema di controlli sull’idoneità psico-fisica di chi lavora in corsia è
Daniele Tavoli, responsabile della sicurezza sul lavoro della Asl di Bologna.
«Come stabilito dal decreto legislativo 81 del 2008 si fa prima una visita
preventiva all’assunzione, poi una seconda verifica di idoneità a ricoprire la
funzione alla quale si è stati assegnati». «Il medico del lavoro stabilisce poi a
secondo della delicatezza dell’incarico ogni quanto è necessario fare una visita
di controllo, di solito con un intervallo da uno a cinque anni. Ma il problema –
ammette- è che se nel frattempo insorgono problemi la legge esclude la
possibilità controlli obbligarori». L’unica soluzione spesso resta quella di
convincere il diretto interessato a farsi dare una controllata. Anche se meno del
10% lo fa.
Eppure lo stress in corsia colpisce un lavoratore su quattro, dice un’indagine
della Fiaso, la Federazione di asl e ospedali. Che ha anche rilevato come nelle
aziende sanitarie capaci di praticare politiche per migliorare le condizioni di
lavoro di medici e infermieri la percentuale scende al 10. «Ma non è facile
vincere lo stress quando si fanno dalle 7 alle 16 guardie mediche al mese
assistendo da soli più di 22 pazienti», denuncia Costantino Troise, segretario
nazionale dell’Anaao, il sindacato dei medici ospedalieri, che in un’indagine ha
rilevato come molti dottori soffrano di disturbi psicologici e del sonno causa
condizioni di lavoro estreme. Dal canto suo l’Ipasvi, il collegio degli infermieri,
lancia una proposta: organizzare dei gruppi di prevenzione per non lasciare solo
chi opera in situazioni limite. Magari accompagnando il tutto a qualche controllo
più stringente.
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