Cookie, la proposta di riforma Ue sul tema - UPA

DailyNet
Il quotidiano del
marketing in rete
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ANNO XV  MARTEDÌ 24 GENNAIO 2017
di Giacomo Broggi
Fino a ora è solo una proposta. E prima di entrare
in vigore dovrà ricevere
l’ok di Parlamento e Consiglio europeo, che potranno modificarla, approvarla o anche bocciarla.
Eppure le novità previste
nel programma di riforme
di Bruxelles sulle modalità di tracciamento tramite cookie hanno scatenato sentimenti contrastanti
nell’industry. L’obiettivo è
arrivare a un’implementazione del nuovo pacchetto di riforme per il 2018,
quando entrerà in vigore
il nuovo Regolamento Generale sulla protezione dei
dati (GDPR).
I cittadini europei
chiedono maggiore
controllo della
propria privacy
La realtà è questa: l’80%
dei cittadini europei crede
che l’accesso a strumenti
come i cookie debba essere consentito solo previo consenso. E la Commissione ha varato una
proposta di legge, di cui si
parlava da mesi, che prevede una stretta maggiore sulle tecniche di raccolta dei dati da usare per la
profilazione. Se si concretizzasse ci si troverebbe di
fronte a un nuovo tipo di
regolamento, che si differenzia a livello giuridico da
una direttiva poiché non
lascia spazio all’interpretazione degli Stati membri
e quindi farebbe convergere verso un’unica regola qualsiasi nazione facente parte dell’Eu 28.
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Scenari
líinchiesta
Cookie, DailyNet approfondisce
la proposta di riforma Ue sul tema
Parte l’inchiesta di DailyNet per indagare in dettaglio l’impatto della novità,
qualora venisse approvata da Parlamento e Consiglio europeo. Coinvolti
i più importanti attori del settore: si inizia domani con Daniele Sesini,
direttore generale di Interactive Advertising Bureau Italia
Nuova normativa:
un rischio per
ad tech ed editori?
Per il mondo dell’editoria e
dell’ad tech una limitazione nel targeting potrebbe
avere conseguenze concrete sul business, tanto per big come Facebook e Google, le cui attività
sono fortemente legate ai
dati, quanto per realtà più
piccole con audience più
verticali o ristrette. “La trasparenza è importante. Le
persone devono sapere in
che modo sono utilizzate
le informazioni memorizzate nei loro dispositivi o
se il loro comportamento online è tracciato”, recita un comunicato della
Commissione.
Cookie e OTT
Gli utenti, al momento
dell’installazione di un
browser o di un software
di comunicazione elettronica dovranno dare
l’ok al tracciamento per
fini pubblicitari. Gli effetti di un cambio del genere, dall’opt-out all’opt-in,
sono tutti da verificare,
ma ci sono le premesse per una alzata di bandiere generale. Secondo
alcuni il tema in Italia è
meno delicato di quanto non lo sia per l’Europa,
a causa di una interpretazione più restrittiva degli
aggiornamenti alla direttiva del 2002 di competenza sul tema. Il Garante, infatti, considera
opt-in anche il semplice scroll della pagina. Altri, invece, pensano che
questa forma di opt-in
sia ancora morbida e le
nuove regole potrebbero avere effetti tangibili
sulla filiera. Un altro punto previsto nel pacchetto
di riforme riguarda ulteriori restrizioni sulla raccolta dei dati da parte
degli Over The Top (OTT),
tra cui Gmail, WhatsApp
e Skype. Gli OTT, infatti,
avranno gli stessi obblighi degli operatori telco
e dovranno anche rispettare nuovi paletti in
materia di riservatezza delle
comunicazioni.
Nuovo regolamento:
sogno o realtà?
In sintesi, la Commissione vuole da una parte applicare delle restrizioni sulle metodologie di raccolta
delle informazioni, e dall’altra fornire agli utenti maggiore scelta su come venire
tracciati attraverso i cookie.
Un’idea che parte da buoni
presupposti, ma la cui applicazione potrebbe incontrare diversi ostacoli. Non
tutti i cookie, però, saranno
soggetti al nuovo regolamento, quelli tecnici utilizzati per esempio in ambito
ecommerce sono esclusi.
La pubblicità non
può fare al meno
del targeting.
E gli utenti?
Ormai la pubblicità online
è un’attività basata sui dati
e non sembra nemmeno
pensabile poter rinunciare a un tesoro del genere.
Semmai la filiera dovrebbe interrogarsi su temi
come la privacy e un ulteriore salto di qualità nel
targeting. Secondo Bruxelles i box che richiedono di accettare le regole
di tracciamento sono fastidiosi, perché intralciano
l’esperienza utente. DailyNet ha deciso di realizzare un’inchiesta per tentare
di fare chiarezza sul tema
e sugli effetti che una novità del genere potrebbe avere sul settore, insieme ai principali operatori.
Si parte domani con l’intervista a Daniele Sesini,
direttore generale di Iab
Italia e si proseguirà nei
prossimi giorni.