Priramidi_di_Zone_Guide

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PRIRAMIDI DI ZONE – CLASSI 1^A, 1^B e 1^L – 31/05/2017
Durata totale: 2h 40min
Chiesetta di San Giorgio e Bosco degli Gnomi
Guide: Capistrano Giovanni e Alborghetti Federico (1^B)
Dedicata a San Giorgio e risalente al XII sec è la prima chiesetta costruita nel
territorio di Zone. Dall’esterno si presenta come una costruzione rustica a capanna
decorata da affreschi. L’interno è diviso a tre navate da colonne di pietra ornate da
capitelli dai quali partono archi a sesto acuto.
A partire dalla metà del 500 la chiesetta inizia a perdere importanza a tal punto che
ha mantenuto la sua fisionomia fino ad oggi.
Il livello qualitativo degli affreschi, sebbene l’azione erosiva degli agenti atmosferici
l’abbia danneggiata, è nel complesso discreta. L’affresco di San Giorgio che uccide il
drago presenta caratteri stilistici più elevati. Il dipinto è racchiuso in una cornice a
motivi floreali e raffigura San Giorgio nell’atto di colpire il drago con la sua lunga
lancia in un ambiente dai tratti fiabeschi. L’affresco da il nome alla chiesetta.
Dalla chiesetta di San Giorgio parte un percorso che attraversa il bosco chiamato il
Bosco degli Gnomi. Lì il Rosso di Zone, un abile artista locale, specializzato nella
lavorazione e nell’intaglio del legno, ha realizzato una cinquantina di sculture.
Secondo la leggenda gli gnomi stessi gli hanno chiesto di farli diventare le sentinelle
della foresta, mutandoli in sculture intagliate nei tronchi di alcuni alberi con le radici
ancora nel terreno. Inoltre si dice che queste creature parlino tra di loro e se si
abbassa la voce e si ascolta attentamente si potrebbero sentire le loro conversazioni.
Ghiacciaio
Guide: Bagnuolo Nicolò. Bortone Emanuele, Pomi Matteo, Caini Fabio e Ramazzotto
Elisa (1^B)
I ghiacciai sono accumuli di neve compatta e ghiaccio, che formano un vero e
proprio ammasso, simile per caratteristiche a un corpo roccioso.
Si formano quando la neve cade al di sopra del limite delle nevi perenni.
I fiocchi caduti per primi tendono a compattarsi in strati di neve granulare, che a
loro volta, all’aumentare del peso di altra neve sopraggiunta negli anni, si
trasformano in firn, cioè uno strato denso e rigido dove i cristalli di ghiaccio sono
fusi e la porosità è ridotta al minimo. Si forma così il ghiaccio compatto, che per
consistenza e stratificazione può essere paragonato a un blocco roccioso.
I ghiacciai si articolano in 4 tipologie.
Ghiacciaio di tipo alpino: Deriva da accumuli di neve situati ad alta quota. Occupa
depressioni a forma di anfiteatro. (questo ghiacciaio ha originato il Lago d’Iseo)
Ghiacciaio di tipo himalayano
Ghiacciaio di tipo alaskiano
Ghiacciaio di tipo pirenaico
Un ghiacciaio è formato dai seguenti elementi.
Bacino di alimentazione: parte sopra il limite delle nevi persistenti, vi si accumula la
neve che si trasformerà in ghiaccio
Bacino ablatore: sotto il limite delle nevi persistenti, la fusione del ghiaccio prevale
sull’accumulo
Fronte: parte terminale del ghiacciaio. Spesso vi esce torrente
Morene(Frontale, Laterale, Mediana): Morena di fondo, quella formata dai detriti
trascinati dal ghiacciaio lungo il suo letto
Il Morena laterale(più importante), quella che si forma lungo i lati del ghiacciaio
Il Morena mediana, quella formata dall'incontro di due morene laterali nella parte
frontale del ghiacciaio (le morene hanno formato le Piramidi di Zone)
Crepacci
Seracchi
Laghi
Un lago è una grande massa per lo più d'acqua dolce raccolta nelle cavità terrestri.
I laghi hanno anche caratteristiche fisico e chimiche che sono:
Salinità, Temperatura, Movimenti delle acque lacustri.
Ci sono vari tipi di lago come per esempio:
lago d’iseo che è un lago di origine glaciale formato dallo scioglimento dei ghiacciai.
Emissario: Oglio (del Lago d’Iseo)
Immissari: Oglio (del Lago d’Iseo)
Sponda bergamasca: Borlezza, Rino di Vigolo, Rino di Predore;
Sponda bresciana: Bagnadore, Calchere, Cortelo.
Lago D’iseo
Settanta milioni di anni fa la superficie del suolo era molto più in alto, perché sulle
rocce, che oggi vediamo, giaceva una coltre di altre rocce, dello spessore di almeno
5000 m e più. Le montagne di allora avevano un andamento del tutto diverso da
quello attuale e costituivano una serie di catene parallele, intervallate da profonde
vallate.
Le rocce di cui sono costituite le montagne che contornano il lago d'Iseo si sono
formate nell'era secondaria, tra i 230 e i 70 milioni di anni fa, a strati, per
consolidamento delle fanghiglie che si erano depositate in un antico mare posto in
una zona oggi corrispondente allo spazio tra l'Europa centrale e il centro dell'Africa.
A queste altitudini e latitudini nel corso delle ere si sono formati antichi ghiacciai.
Nei periodi interglaciali i ghiacciai si ritirano completamente o parzialmente
formando dei laghi come nel caso del Lago di Iseo.
PIRAMIDI DI ZONE
Guide: Brambilla Ludovico e Rossi Simone (1^B)
Le Piramidi di Zone sono un fenomeno naturale, che vanta pochi esempi al mondo.
Le piramidi sono il prodotto di un raro fenomeno che si sviluppa in depositi di natura
argillosa e ghiaiosa, in cui sono inclusi grandi massi di roccia.
Sui pendii le acque piovane asportano rapidamente la parte argillosa del deposito,
isolando a poco a poco i massi di roccia lapidea che, esercitando un’azione
protettiva sul materiale sottostante, vengono a creare dei pinnacoli di terra che la
loro culmine hanno dei massi.
La più grande delle piramidi raggiunge i 30 metri di altezza e ha un diametro alla
base di circa 8 metri, in cima alla piramide c’è un masso di 4 metri di diametro.
Il percorso panoramico attorno alle piramidi è lungo circa 1 km.
Il vasto deposito morenico che dà origini alle Piramidi di Zone è stato lasciato circa
150 mila anni fa da una lingua laterale.
Il terreno morenico è costituito da materiale fine, come argilla, limo, sabbia e
materiale grossolano, come massi e ciottoli.
Le piramidi sono osservabili esclusivamente da lontano per un discorso di sicurezza.
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