LE GLACIAZIONI E LA NASCITA DEGLI ORRIDI Poche centinaia di migliaia di anni fa tutte le Alpi erano coperte da tantissima neve, così tanta che non riusciva a sciogliersi durante l'estate: ma anzi ogni anno ne cadeva di nuova che si andava ad aggiungere a quella precedente, e tutta questa neve diventava dura e compatta formando i ghiacciai. I ghiacciai poi, una volta formatisi, non stavano fermi, ma avanzavano, si ritiravano e avanzavano di nuovo, erodevano e depositavano... e proprio con quest’attività incessante scolpirono il profilo delle valli alpine. A mano a mano che un ghiacciaio cresceva, erodeva le pareti rocciose su cui poggiava: creava quindi una grande quantità di pezzi di roccia di varie dimensioni (da meno di un millimetro a più di dieci metri) che portava con se durante il suo avanzamento. La maggior parte di questi frammenti era trasportata lungo i lati o nella parte frontale del ghiacciaio, e quando d’estate il ghiacciaio sciogliendosi si ritirava, abbandonava i depositi dove si trovavano (per poi eventualmente riprenderli nell’inverno dopo), formando i depositi morenici… Anche la Val di Susa era coperta dai ghiacciai: era infatti presente sia un ghiacciaio principale vallivo, che ha inciso la Valle di Susa dove ora scorre la Dora Riparia, sia tanti ghiacciai laterali più piccoli che si congiungevano in esso, come ad esempio il ghiacciaio del Rocciamelone. Essendo il potere erosivo di un ghiacciaio proporzionato al volume del ghiacciaio stesso, si può immaginare che la base del ghiacciaio principale fosse molto più bassa rispetto a quella dei ghiacciai laterali (valli sospese). Quando i ghiacciai si ritirarono, il fondovalle del Torrente Rocciamelone era posto a quota più elevata rispetto a quello della Dora Riparia (presumibilmente formava una serie di ripide cascate). La forza erosiva del corso d’acqua incise molto velocemente le rocce formando la profonda e stretta incisione dell'Orrido di Foresto.. A cura del Dott. Geol. Dario Fontan – SEA Consulting srl