SANTA LUCIA La magia dell’attesa e il mistero dei doni Anticamente, prima della riforma del calendario, il solstizio d’inverno cadeva in questo giorno; nella tradizione popolare i 13 giorni che portano al Natale sono considerati i più corti con le notti più lunghe. Il pettirosso e lo scricciolo giunti dalla montagna annunciano la venuta dell’inverno, soggiornano da tempo vicino alle case aspettando le briciole di pane poste sul davanzale dai bambini. Per la famiglia era un giorno magico, ricco di poesia, che si esprimeva con l’attesa di Santa Lucia. Febbrili i preparativi: la letterina alla Santa, la crusca e il fieno per l’asinello, alternati dal suono improvviso del campanellino che annunciava il passaggio di Santa Lucia. La festa di S. Lucia, protettrice della vista, nel giorno considerato il più corto, accende, nel buio dell’inverno, la speranza di una nuova luce, attraverso i suoi doni (quela de Santa Lüsia l’è la not pü lunga che ghe sia - la notte di Santa Lucia è la più lunga che ci sia). Coinvolgeva in particolare i bambini portando loro qualche giocattolo, spesso realizzato dal papà, oppure acquistato dall’industria locale; un cavallino per i maschi e una bambolina per le bambine, oppure una statuina di cartapesta per il presepe, qualche quaderno o le matite colorate. Giocattoli accompagnati dal tradizionale piatto di Santa Lucia, formato da dolcetti e spumiglie o biscotti fatti in casa per l’occasione con gli stampini: il cuore, la stella, il mondo, ecc. qualche caramella e qualche cioccolatino da appendere all’albero di Natale, un pezzo di torrone, qualche arancia e qualche mandarino e un po’ di frutta secca. Alle prime luci dell’alba iniziava la grande festa per i bambini, che assaporavano la sorpresa e ammiravano estasiati i doni portati dalla Santa. La gioia dei bimbi, nell’intimità della famiglia, si protraeva con le feste Natalizie, e poi con la Befana. Si concludeva in tal modo il tempo della propiziazione e nascita della nuova luce, attraverso ritualità ricche di intensa poesia, sacralità, magia e tanto mistero. I biscotti di Santa Lucia I doni di Santa Lucia 79 Ricettario Spumiglie 300 g di mandorle Preparazione Ingredienti: Preparazione albumi d’uovo zucchero Con l’impasto delle chiare d’uovo, si possono modellare dei bastoncini lunghi meno di 10 cm., oppure fare una sfoglia alta circa 1 cm. e tagliarla a quadretti. Cuocere a forno caldo. Senza le mandorle diventano ancora più duri, nel passato al posto dello zucchero si usava la melassa con l’aggiunta di aromi: vaniglia, miele, anice ecc. Sbattere le uova e lo zucchero in una zuppiera. Nel latte tiepido versare l’ammoniaca, poi fare l’impasto con gli altri ingredienti e lavorare a lungo. Tirare la sfoglia dello spessore minore di 1 cm. e modellare i biscotti con gli stampini o con la rotella. Mettere in forno non troppo caldo Preparazione Versare 1 etto di zucchero per ogni albume in una terrina e sbattere ben bene fino ad ottenere un impasto abbastanza compatto. Su una teglia da forno mettere della carta oleata e con un cucchiaino da tè depositarvi piccoli mucchietti dell’impasto, distanti uno o due centimetri l’uno dall’altro. Infornare per la cottura a forno caldo per alcuni minuti. Dolcetti duri (stracadent) Ingredienti: 500 g di farina bianca 500 g di zucchero Biscotti di Maria o di Santa Lucia Ingredienti: 500 g di farina bianca 150 g di zucchero 2 tuorli d’uovo e un albume 30 gocce di ammoniaca una bustina di vaniglia oppure altri aromi Fausto Scalvini Il paese del mito, acquarello 80