senza intelaiatura (solo vetro o metacrilato) e con le pareti in blocco

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senza intelaiatura (solo vetro o metacrilato)
e con le pareti in blocco unico o incollate
con silicone trasparente. Di regola il layout
si dovrebbe osservare solo da un lato
SU ROCCE E LEGNI
ACQUARIO-BONSAI (10-50 L)
(parete anteriore), e da due o più lati solAnubias barteri varr. nana e bonsai
Boraras maculatus
tanto se la vasca è cubica.
Anubias gilletii
Danio margaritatus
Bolbitis heudelotii
Dario dario
Niente sfondi fotografici, ma nemmeno,
Fissidens fontanus
Hyphessobrycon amandae
salvo eccezioni, quelli tridimensionali in resiFontinalis antipyretica
Laubuca dadiburjori
na, troppo vistosi e tali da distogliere l’attenMicrosorum pteropus
Oryzias minutillus
Monoselenium tenerum
Otocinclus vittatus
zione sui punti di richiamo predisposti dalRiccia fluitans
Paracheirodon innesi
l’acquariofilo. Preferibile, piuttosto, un semTaxiphyllum sp.
Tanichthys albonubes
plice cartoncino esterno o un foglio di plaVesicularia dubyana
Trigonostigma heteromorpha
stica atossica interno, che nasconda e uniBASSE DA PRIMO PIANO
ACQUARIO MEDIO (60-100 L)
formi il vetro posteriore (colori più indicati:
Cryptocoryne willisii
Crossocheilus sp.
nero, blu, azzurro, celeste e bianco, anche
Glossostigma elatinoides
Hasemania nana
sfumati). Diversi i materiali utilizzabili quale
Echinodorus tenellus
Hyphessobrycon sweglesi
substrato, alcuni provenienti dal giardinagEleocharis parvula
Melanotaenia praecox
Hemianthus callitrichoides
Microgeophagus ramirezi
gio come i famosi “terricci per bonsai” e le
Hemianthus micranthemoides
Nematobrycon palmeri
terre allofane, tipo akadama, kiryu e simili.
Hydrocotyle leucocephala
Paracheirodon axelrodi
Soprattutto questi ultimi sono spesso di diffiMicranthemum umbrosum
Poecilia wingei
cile gestione, perché nel tempo acidificano
Pogostemon helferi
Pristella maxillaris
Syngonanthus sp. “Belém”
Puntius titteya
e riducono notevolmente la durezza dell’acqua, oltre a cedere varie sostanze in
SFONDO E RICHIAMO (CENTRALE)
ACQUARIO GRANDE (OLTRE 100 L)
soluzione che possono in certi casi favorire
Alternanthera reinekii
Alestes longipinnis
una proliferazione indesiderata di alghe.
Ammannia senegalensis
Devario malabaricus
Aponogeton boivinianus
Glossolepis incisus
Meglio optare, soprattutto se si è neofiti o
Crinum calamistratum
Gyrinocheilus aymonieri
se non si ha molto tempo da dedicare alla
Cryptocoryne wendtii
Iguanodectes spilurus
gestione dell’acquario, per substrati neutri o
Echinodorus schlueteri varr.
Melanotaenia boesemani
Rotala macrandra
Phenacogrammus interruptus
leggermente acidofili più sperimentati in
Rotala rotundifolia
Pterophyllum altum
acquariofilia, come le graniglie laviche, il
Rotala sp. “Nanjenshan”
Rasbora caudimaculata
quarzo o la classica graniglia leggera, simiVallisneria spiralis
Symphysodon aequifasciatus
le ad argilla espansa e molto porosa, di
colore grigio. Essendo questi acquari dedicati essenzialmente alle piante, in molti casi viene preferito un fondo multistrato, con una base fertile (torba in granuli,
lava, terriccio fertilizzato) ricoperta da un materiale esteticamente più valido disposto in modo da non far assolutamente emergere quello sottostante (a tale scopo si utilizzano spesso, durante l’approntamento del fondo, fogli o reti in
metallo o plastica per separare i diversi substrati, sfilabili una volta terminato il lavoro). Per aumentare l’effetto di profondità (fondamentale nel layout) è indispensabile un’inclinazione in avanti del fondo, che a ridosso della parete posteriore
dovrebbe essere almeno di altezza doppia rispetto a quella anteriore.
LE 30 PIANTE PIÙ AMATE
DAGLI AQUASCAPERS
I 30 PESCI PIÙ AMATI
DAGLI AQUASCAPERS
LUCI SULLA RIBALTA. Salvo i casi in cui il layout preveda in maggioranza piante ombrofile, o comunque non bisognose di
molta luce (felci, muschi, Anubias, varie Cryptocoryne), l’impianto illuminante sarà di potenza elevata. Molti preferiscono utilizzare direttamente le lampade a vapori metallici (HQI), partendo da 70 W per le vasche più piccole (da 40-50 l)
fino a 150-250 W per quelle da 200 l in su. Queste lampade andrebbero posizionate a distanza variabile da 30 a 50
cm dal pelo dell’acqua, a seconda delle esigenze di luce delle piante coltivate: quelle basse a
LE REGOLE DELL’IWAGUMI. Iwagumi è un termine giapponesviluppo veloce e le “rosse” dovrebbero crescere
se per indicare una disposizione di rocce nei giardini tradizionali al
al centro del cono di luce e con plafoniera a non
fine di ricreare un paesaggio naturale: in acquariofilia, una composipiù di 30 cm dal pelo dell’acqua, mentre quelle
zione in cui le rocce costituiscano la struttura portante del layout. Non
meno esigenti ai margini del cono o con plafobisogna però esagerare in quantità e in dimensioni, quindi la disposizione di base prevede tre soli elementi: una roccia principale al centro
niera sospesa ad almeno mezzo metro dall’ace due più piccole ai lati. Solo nelle vasche grandi (oltre il centinaio di
qua.
litri) si può salire a cinque e più elementi, purché il numero delle rocce
Più facili da gestire sono certamente le lampade
sia sempre dispari. Indipendentemente da quante rocce si dispongafluorescenti T5 e i led di ultima generazione, menno, queste non devono richiamare l’attenzione singolarmente bensì
tre i tradizionali neon T8 difficilmente riusciranno a
nel loro insieme, secondo un ordine gerarchico che offra come risultato finale un unico punto di attrazione per lo sguardo. Si dovrebbe
garantire un’illuminazione adeguata alle piante
utilizzare sempre lo stesso tipo di rocce, abbinando colori e struttura.
che crescono “a tappeto” sul fondo. Occhio alla
È importante che nell’arredamento sia identificabile un solo elementemperatura di colore, che per un acquario dedito centrale dominante, attorno al quale dovrebbe ruotare tutto il
cato alle piante non dovrebbe superare i 5.000 °K.
layout: può essere una roccia più grande delle altre o un piccolo grupIL VERDE GIUSTO. Tenendo naturalmente conto
delle dimensioni della vasca, andrebbero preferite piante con foglie relativamente piccole e ben
po di ciottoli omogenei, ma anche una bella radice di savana o torbiera, o ancora una pianta particolarmente colorata e rigogliosa che
“stacchi” dalla circostante vegetazione.