Salice bianco Caratteristiche morfologiche E’ un albero alto fino a 20-25 metri, con tronco particolarmente slanciato che può raggiungere i 60 cm di diametro; corteccia dal colore grigiastro che si screpola con l’età; la chioma è ampia e formata da lunghi rami ascendenti e divaricati di colore grigio argenteo. Aspetti botanici Le foglie presentano un picciolo privo di ghiandole e con stipole strette e caduche; hanno una lamina lanceolata ed acuminata lunga 7-10 cm, con margini finemente seghettati e muniti di ghiandole, di colore verde e debolmente lucide sulla pagina superiore, più pallide in quella inferiore. I fiori sono raccolti in amenti contemporanei alle foglie: i maschili sono lunghi fino a 7 cm, con due stami ed antere gialle; i femminili sono leggermente peduncolati e più esili. La fioritura avviene nel periodo compreso tra marzo ed aprile. I frutti hanno la forma di una capsula glabra subsessile, all’interno della quale sono contenuti numerosi semi, dotati di un “pappo” bianco, che fuoriescono a maturazione. Areale Vive in tutta l’Europa centro-meridionale ed in parte dell’Asia e dell’Africa settentrionale, soprattutto lungo i corsi d’acqua, dove trova terreni alluvionali ed umidi; in questi luoghi è frequente anche in Italia. 98 Famiglia: SALICACEE Genere: SALIX Salix alba White willow In Basilicata vegeta lungo i corsi d’acqua o sui terreni alluvionali ed umidi: Monticchio Laghi, Melfi, Lagopesole, Potenza, lungo il corso del fiume Basento, Pantano di Pignola, Pantano di Salandra, Valle del Sarmento, etc.. Utilizzo principale Questa specie viene impiegata nel consolidamento di pendici franose e di ripa; il suo legno, tenero e poco pregiato, è impiegato nell’industria cartaria (una volta era usato anche per la produzione di zoccoli); i giovani rami, chiamati vimini, sono utilizzati per intrecciare cesti e panieri. Curiosità Il genere Salix è molto vasto, comprendendo circa 300 specie tutte caratterizzate da rapido accrescimento e da scarsa longevità; la corteccia contiene un grande quantità di tannino utilizzato come cicatrizzante e disinfettante; dalla corteccia si estraeva anche il principio attivo (acido acetilsalicilico, componente base dell’aspirina) efficace contro febbre e cefalee. 99 Sorbo degli uccellatori Caratteristiche morfologiche E’ un albero di media grandezza, talvolta un semplice arbusto, raramente un grande albero; il fusto è cilindrico e snello, la corteccia grigio-giallastra in giovane età, col passare degli anni nerastra, spessa e screpolata longitudinalmente. La chioma è di forma arrotondata e rada. Aspetti botanici Le foglie sono composte da 5 a 13 foglioline bislunghe, intere alla base ed acutamente seghettate verso la punta. I fiori sono piccoli, di colore bianco, riuniti in corimbi e presenti nel periodo fra maggio e giugno. I frutti sono piccoli pomi rossi del diametro di circa 1 cm. Areale E’ una pianta che vegeta in quasi tutta l’Europa e l’Asia occidentale. In Basilicata si incontra di frequente come, ad esempio, presso i Laghi di Monticchio, Melfi, Rionero in Vulture, Potenza e dintorni, Parco regionale di Gallipoli-Cognato e Piccole Dolomiti lucane, etc.. Utilizzo principale Data la sua resistenza alle basse temperature, viene coltivato a scopo ornamentale nelle località monta- 100 Famiglia: ROSACEE Genere: SORBUS Sorbus aucuparia European mountain ash ne per la bellezza dei suoi frutti che permangono a lungo sulla pianta; il suo legno, a grana fine e con durame dal bel colore rossastro, veniva utilizzato per fabbricare oggetti torniti. Curiosità Il nome deriva dal latino aucupor, che significa andare a caccia di uccelli, formato da avis - uccello e capio - prendere; i volatili sono estremamente ghiotti dei frutti; questi ultimi sono ricchi di tannino, di acido citrico e malico: fornisce decotti per contrastare la tosse e le affezioni respiratorie; è considerata pianta portatrice di buoni auspici. 101 Sorbo montano Caratteristiche morfologiche Albero alto fino a 12-15 metri, con fusto cilindrico ed eretto, talvolta ad accrescimento irregolare; corteccia di colore grigio con macchie biancastre poi, col passare degli anni, bruno rossiccio, spessa e screpolata longitudinalmente; chioma elevata, piramidale e densamente frondosa. Aspetti botanici Le foglie sono di forma ellittica o ellittica-ovata, lunghe fino a 14 cm, doppiamente dentate e raramente munite di una poco profonda nervatura; sono di colore verde lucente sulla pagina superiore, coperte dal caratteristico tomento su quella inferiore. I fiori, presenti nel periodo compreso tra maggio e giugno, sono ermafroditi, piccoli, di colore bianco, riuniti in corimbi tomentosi. I frutti sono pomi subglobosi di colore rosso arancio o scarlatto e presentano una polpa gialla, farinosa e dolciastra. Areale E’ una specie diffusa in quasi tutta l’Europa temperata, fino a circa 1600 metri di altitudine. In Basilicata vegeta presso Monticchio Laghi e M.te Vulture, Melfi, Rionero in Vulture, Potenza e dintorni, Parco regionale di Gallipoli-Cognato e Piccole Dolomiti lucane, etc.. 102 Famiglia: ROSACEE Genere: SORBUS Sorbus aria Whitebeam Utilizzo principale L’albero viene spesso coltivato per i suoi frutti adatti alla distillazione e come pianta ornamentale. Curiosità Il nome specifico deriva dal latino sorbum, con il quale si indicavano i frutti del sorbo domestico; i suoi frutti, non troppo astringenti, venivano mescolati alla farina di cereali nei periodi di carestia. 103 Sorbo selvatico Caratteristiche morfologiche Albero di medie dimensioni, può raggiungere i 12-18 metri di altezza; talvolta assume l’aspetto cespuglioso; fusto eretto, con corteccia prima liscia e cenerina poi, con il passare degli anni, tendente a sfaldarsi in piccole scaglie e ad assumere colore bruno grigiastro; chioma ampia ed appiattita, con i rami principali angolosi, lisci e lucenti, di colore bruno grigio e con lenticelle chiare ordinate in serie longitudinali. però mai superare i 1000 metri di altitudine. E’ particolarmente diffuso nella zona mediterranea, sempre in nuclei sporadici e isolati, nei boschi di latifoglie, negli arbusteti e tra le rupi; predilige le zone assolate ed i terreni di natura calcarea. Aspetti botanici Le foglie sono simili a quelle degli altri sorbi: presentano un lungo picciolo, hanno forma ovoidale ed il loro margine è inciso da 7-9 lobi profondi ed acuti, irregolarmente seghettati; sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde giallastro in quella inferiore, che vira verso rosso-viola in autunno. I fiori, raccolti in grandi corimbi composti, ampi ed eretti, sono ermafroditi e presentano 5 petali bianchi, numerosi stami ed un unico pistillo. La fioritura avviene nella tarda primavera nel periodo compreso tra maggio e giugno. I frutti sono delle piccole bacche di colore giallo-rosso, bruno a maturazione. Utilizzo principale Il legno del sorbo selvatico è di ottima qualità, duro, pesante e di struttura omogenea; dalla distillazione dei frutti si ottiene una eccellente acquavite. Areale Il Sorbo selvatico è diffuso in Europa, Asia e Africa. In Italia è ampiamente presente in tutta la penisola e nelle isole, sia in pianura che in montagna, senza 104 Famiglia: ROSACEE Genere: SORBUS Sorbus torminalis Wild service tree In Basilicata è una specie frequente: M.te Vulture, Monticchio Laghi, Melfi, Rionero in Vulture, Atella, San Fele, Parco regionale di Gallipoli-Cognato e Piccole Dolomiti lucane, etc.. Curiosità I frutti hanno un sapore molto aspro e si addolciscono dopo la maturazione; in latino il termine tormina significa “colica” ed infatti il succo dei suoi frutti è un ottimo antidiarroico. 105