A cura dell’Ufficio Stampa Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Musiche e costumi della capitale culturale d’Europa (di Marina Grasso) Vienna, 1782. Va in scena la prima de Die Entführung aus dem Serail (Il ratto del Serraglio), Singpsiel con il quale Mozart consegna alla storia la prima opera comica in lingua tedesca capace di superare la bellezza dell’opera italiana. Da un anno il salisburghese si è trasferito definitivamente nella capitale culturale d’Europa da lui più volte definita “il luogo migliore del mondo” e lì ha composto questa partitura dalla frenesia dirompente, che si annuncia tale già dalla mirabile Ouverture, ascoltando la quale, afferma il suo stesso autore “credo che sia impossibile addormentarsi anche dopo un’intera notte in bianco”. Una sorta di leggenda vuole che l’ultima opera di Mozart, La clemenza di Tito, sia stata scritta in soli diciotto giorni. Questo potrebbe spiegare perché sia il pubblico praghese che applaude moderatamente il suo debutto nel settembre 1791 (tre mesi prima della morte del compositore), sia la critica di ieri e di oggi la ritenga un’opera “incompleta”, oppure “di maniera”, ma mai completamente convincente. L’Ouverture, però, è sicuramente una pagina di grande efficacia e successo, con la sua maestosa apertura, i cesellati temi e il brioso finale. Vienna, 1936. La Gestapo sequestra il registro dei matrimoni della cattedrale di Santo Stefano, per far sparire una pagina dalla quale risulta che Johann Michael Strauss (17201800) è un “ebreo convertito”. Informazione che deve essere occultata perché si tratta del nonno di Johann Strauss, a sua volta padre di Johann jr. (il più famoso della famiglia) Josef ed Eduard e anche secondo il giornale antisemita “Der Sturmen” “non vi è altra musica che è così tedesca e così popolare” come la loro. Il Terzo Reich sceglie di mettere a tacere la storia, piuttosto che la musica degli Strauss, anche se contemporaneamente mette al bando altri valenti musicisti di origine ebraica, da Mendelssohn a Mahler da Hindemith a Schönberg e Berg. La turbolenta famiglia Strauss, sempre percorsa da rivalse e concorrenze, ha dato alla sfarzosa Vienna di fine Ottocento una straordinaria colonna sonora. Opere entrate non solo nella storia della musica ma anche in quella del costume, attraversando incolumi anche le tenebre del nazismo perché troppo popolari per poter essere contrastate, capaci di evocare quella capitale culturale d’Europa al tramonto, che annegava nelle fastose danze della “Ditta Strauss” la malinconia per un mondo che sta tragicamente finendo. L’ascolto di alcune di questa pagine vale, però, più di mille altre considerazioni sull’entusiasmante carica emotiva delle opere, in questa sede, di due dei componenti della celebre famiglia. La radiosa Ouverture dell’operetta Eine Nacht in Venedig (Una notte a Venezia) è ricca di sonorità tipicamente italiane, che alternano sgargianti marce a briose danze, per introdurre all’ambientazione carnevalesca della vicenda. La fluente creatività non abbandonò Johann Strauss jr. nemmeno in tarda età: a settant’anni compiuti debutta con Der Waldmeister (Stellina odorosa, dal nome dell’omonima erba medicinale), operetta nella quale c’è ancora tutta la freschezza della sua vena creativa e tutta la sapienza di un Maestro ammirato da tutti i suoi contemporanei (da Verdi a Brahms fino a Wagner). Il grande valzer Wiener Bonbons, è nato in occasione di una festa organizzata per la raccolta di fondi per costruire un ospedale per tedeschi a Parigi: pretesto per calare il tradizionale valzer viennese in un’atmosfera vagamente parigina. Eleganza melodica e raffinatezza orchestrale sono gli elementi costitutivi di Rosen aus dem Süden (Rose del Sud), forse uno dei valzer più noti di Johann jr., inizialmente composto per l’operetta "Das Spitzentuch der Königin" (Il fazzoletto di pizzo della regina). Non meno sofisticata, pur se di esplicita concezione popolare, è la Csárdás (Ciarda), musica del balletto del terzo atto dell’opera “Ritter Pásmán” (Cavaliere Pásmán), di ambientazione magiara: la danza tradizionale ungherese esprime, qui, con grande intensità il suo lirismo velatamente drammatico, sia la sua energia che culmina in un esuberante finale. La Neue Pizzicato Polka propone delicate ed inusuali sonorità: come dichiara il titolo, viene suonata pizzicando le corde degli strumenti ad arco, gli unici impegnati in questo brano, ai quali si aggiunge brevemente anche un glockenspiel. Tutt’altra atmosfera è, invece, quella di Unter Donner und Blitz (Tuoni e fulmini), che evoca i suoni del temporale attraverso incessanti timpani e piatti che sottolineano la frenetica ritmicità della divertente e velocissima polka. Eduard Strauss, considerato come il più piccolo dei grandi personaggi della famiglia Strauss, era particolarmente abile nella composizione di polke, come testimonia il suo brano più popolare, Bahn Frei (Binario libero), che si distingue per l’incalzante vivacità ritmica dei suoi radiosi temi. Auf der Jagd! (A caccia!) è una polka nella quale Johann Strauss inserisce alcuni dei suoi “colpi di teatro”, con colpi di pistola e “inseguimenti” della preda lanciati dai corni che ne segnalano l’avvistamento, quasi come una spumeggiante pantomima musicale. Più composta ma non meno scintillante è la polka Éljen a Magyar! (Viva gli ungheresi!), scritta per l’inaugurazione di un nuovo teatro a Pest e ispirata alla canzone patriottica ungherese Ràkòczi-Marsch. Ma la straordinarietà dell’invenzione di Johann Strauss jr. è forse tutta racchiusa in quello che è stato definito “il valzer dei valzer”, ossia An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu), una sorta di ufficioso inno nazionale austriaco che con la sua musica languida, dolce e decadente traduce in valzer tutto il profumo di una tradizione che diventa cultura, di una gioia che diventa speranza. ORCHESTRA REGIONALE FILARMONIA VENETA Fin dalla sua nascita, avvenuta nel 1980, è stata al servizio delle esigenze produttive teatrali del Teatro Comunale di Treviso ed impegnata anche nelle stagioni liriche del Teatro Sociale di Rovigo e in quelle di Operafestival di Bassano del Grappa e invitata al Teatro dell'Opera Giocosa di Savona, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, al Teatro Comunale di Modena, al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, al Teatro di Pisa, al Teatro Comunale di Bolzano, del Teatro Sociale di Trento, del Teatro Civico di Vercelli e del Teatro Comunale di Ferrara. Nel 1999 si è costituita in Associazione autonoma, e ha stabilito la propria sede presso il Teatro Sociale di Rovigo. Sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Veneto, dal dieci anni realizza grazie alla Provincia di Treviso un innovativo progetto di circuitazione concertistica che ha reso possibili oltre mille manifestazioni (concerti sinfonici, musica da camera e lezioni concerto). Oltre a proseguire la sua attività nelle produzioni operistiche dei principali teatri di tradizione italiani , l’ORV ha recentemente partecipato a numerosi festival ed è stata presente nei cartelloni di prestigiose istituzioni musicali tanto con concerti sinfonici quanto con gli ensemble cameristici costituiti dai suoi professori. Ha, inoltre, al suo attivo numerose incisioni discografiche per le etichette Bongiovanni e Rivo Alto, tra i quali numerose prime registrazioni assolute: l’oratorio Jephte et Helcana di B. Galuppi, I due timidi di N. Rota; Il Flauto Magico di Mozart nella versione italiana di De Gambera The Tell-Tale Heart di B.Coli. Notevole il successo dei due CD New York New York e Gran Galà di Capodanno, un “live” delle ultime edizioni dei concerti di Capodanno. La stagione operistica 2010-2011 sta impegnando l’orchestra in “Carmen” (a Bassano del Grappa, Padova, Rimini, Rovigo e Trento), “Rigoletto” (a Padova e Rovigo), “L’Elisir d’amore” (a Rovigo e a Treviso), “Il Ratto del Serraglio” (a Pisa, Rovigo e Trento), “Pinocchio” (a Bassano del Grappa). STEFANO ROMANI, direttore Si è diplomato in oboe con il massimo dei voti e la lode, ha fatto parte dell'orchestra Giovanile Veneta e Giovanile Italiana. Vincitore di audizioni e concorsi che l’hanno portato negli anni a collaborare con importanti orchestre nazionali come Teatro la Scala di Milano, Teatro la Fenice di Venezia, Orchestra Regionale Toscana, Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e Orchestra Toscanini di Parma e l'Internazionale d'Italia. Ha collaborato con Direttori d'orchestra e solisti di fama internazionale come Peter Maag, Bruno Campanella, Donato Renzetti, Gianandrea Noseda, Eliau Inbal, Maurizio Arena, Evelino Pidò, Hubert Soudan, Gustav Kuhn, Ettore Gracis, Giuseppe Sinopoli, Gabriele Ferro, Salvatore Accardo, Michele Campanella, Mario Brunello, Alexander Lonquich, Maria Tipo, Alessandro Specchi, Lin Harrel, Pier Narciso Masi, Pierre Amoyal, Uto Ughi, Massimo de Bernard, Konstantin Bogino e Tiziano Severini. Per anni primo Oboe e solista dell'Orchestra Filarmonia Veneta, ricopre ormai da tempo per la stessa ruoli di organizzazione artistica e di direzione. Dopo aver studiato Direzione d'orchestra con il Maestro Ludmil Descev ha intrapreso anche la carriera di Direttore d'orchestra con unanime consenso di pubblico e critica. Presente ormai da anni nei cartelloni del circuito veneto della lirica, ha diretto Il Campiello di Wolf Ferrari, di Puccini Tosca-Bohème e Madama Butterfly, di Bizet Carmen, di Verdi Traviata-Trovatore- Rigoletto e Nabucco, di Rossini Il barbiere di Siviglia e di Mozart il Don Giovanni. Ha diretto moltissimi recital lirici e finali di concorsi lirici tra i quali il Gobbi di Bassano. Oltre che nel repertorio lirico è molto attivo nella direzione di concerti sinfonici in Italia e all'estero. Vincitore di premi quali il premio Manta come oboista, il Premio Quadrivio come giovane emergente e recentemente il premio S. Francesco "Città di Rovigo" assegnato a personalità della città di Rovigo distintesi nel panorama nazionale e internazionale per meriti artistici. Docente di Ruolo di Oboe presso il conservatorio "F. Venezze" di Rovigo, dal 2009 è Direttore Artistico del Teatro Sociale di Rovigo. Ufficio Stampa Orchestra Regionale Filarmonia Veneta TAMBURINO CONCERTO Sabato 1 gennaio 2011 - ore 21.00 Treviso, Teatro Comunale Gran Concerto di Capodanno Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Stefano Romani, direttore Musiche di Mozart, Eduard Strauss, Johann Strauss jr. Ingresso unico: euro 10, a favore della Cooperativa Sociale Solidarietà di Treviso Ultimi biglietti disponibili in prevendita presso il botteghino del Teatro il giorno del concerto, dalle ore 18 all' inizio dello stesso. Info: 0422/540480 ORCHESTRA REGIONALE FILARMONIA VENETA sede legale c/o Teatro Sociale di Rovigo sede operativa via Isonzo 10 31100 Treviso tel. 0422 433761 fax 0422 296399 [email protected] www.filarmoniaveneta.it Ufficio Stampa Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Marina Grasso, cell. 335.8223010 - [email protected]